1 SALUTE PSICHICA L’equilibrio Psicosomatico: pag. 4 Cosa intendiamo quando diciamo che ci Sentiamo Bene? Perché ci ammaliamo? Emozioni, Autenticità, Salute LO STRESS pag. 8 ALIMENTAZIONE pag. 18 LA PREVENZIONE Le Dodici Regole per la Vita Raccomandazioni per la Prevenzione del Carcinoma della Mammella Raccomandazioni per la Prevenzione del Carcinoma della Cervice Uterina Raccomandazioni per la Prevenzione del Tumore del Colon – Retto Raccomandazioni per la Prevenzione del Melanoma L’AMBIENTE DI LAVORO pag. 22 pag. 50 SPIRITUALITÀ Spiritualità e Benessere: pag. 53 E BENESSERE riflessioni su una dimensione musicale del vivere insieme 2 Questo libro è stato realizzato con l’ausilio di volontari C.I.A.O., gruppo Win e personale ESSO. Si ringraziano tutti coloro che hanno voluto prestare il loro tempo con grande entusiasmo, per portare avanti questo progetto. Il Presidente dell’Associazione C.I.A.O. Bombaci Giuseppe 3 Introduzione il benessere è la ricerca costante dell’equilibrio psico-fisico Marcello a cura del Dott. Marcello Iachello, Responsabile Sanitario della Raffineria ESSO di Augusta. L’importanza del benessere inteso come ottimale equilibrio psico-fisico rappresenta una forma di difesa dalle malattie. Partendo da questo concetto è stato elaborato il presente opuscolo in collaborazione con il personale dell’Associazione onlus CIAO, che ha maturato competenze in tale settore oltre che in quello della prevenzione dei tumori e supporto dei pazienti oncologici. Altro tema affrontato è quello della prevenzione dei tumori, poichè, come è noto, rappresentano la seconda causa di morte nei paesi industrializzati. L’iniziativa che ha dato vita a questo progetto rientra nei programmi di promozione della salute che la Raffineria Esso di Augusta è impegnata da diversi anni a mettere in atto per il proprio personale su base volontaria. In particolare il presente opuscolo scaturisce dalla collaborazione del gruppo delle WIN (Women’s Interest Networks) di Augusta con il Wellness Committee della Raffineria. Perchè questo libro a cura della Dott. ssa PierAlba Chiarlone La salute ed il benessere psicofisico non sono concetti statici, ma presuppongono l’attivazione di processi soggettivi per ripristinare l’equilibrio interno (psichico) con quello esterno (ambientale). Questi elementi applicati all’ambito lavorativo rientrano nel concetto di benessere organizzativo inteso come il modo con cui l’organizzazione nel suo insieme funziona, il significato di appartenenza che le viene attribuito da chi ci lavora, in che grado consente all’individuo e ai gruppi di esercitare attivamente la loro responsabilità per la propria salute. 4 PierAlba Chiarlone Salute Psichica L’equilibrio psicosomatico: Cosa intendiamo quando diciamo che ci sentiamo bene? Da dove nasce la sensazione di salute? La percezione di noi come mente o come corpo varia da momento a momento ed è un processo che dipende dal nostro stato di salute, dallo sviluppo, dall’esperienza, da fattori di natura storica, culturale e sociale. In alcuni casi, ad esempio quando avvertiamo un disturbo somatico o quando facciamo una corsa, siamo propensi a pensare a noi come corpo. Altre volte siamo immersi nei nostri pensieri, eccitati dalle nostre emozioni, immersi nelle nostre fantasie e ci percepiamo maggiormente come mente. E’ sufficiente un’alterazione del nostro benessere per spostare la rappresentazione di noi stessi su una o l’altra di queste polarità. Eppure queste dimensioni continuano ad essere presenti in salute ed in malattia. Non esiste un benessere fisico accompagnato da malessere psichico, come non può esistere il contrario. La vera salute nasce dall’equilibrio tra la rappresentazione che abbiamo di noi come corpo e quella di noi come mente, così come dall’integrazione e regolazione dei nostri stati mentali emozionali e cognitivi nei confronti delle esperienze somatiche. Queste differenti possibilità sono la nostra ricchezza e ci permettono di raggiungere un miglior adattamento tra le nostre esigenze e l’ambiente esterno. In questo senso tutte le malattie sono psicosomatiche, in stare nei dintorni dell’equilbrio PierAlba mangiar sano, in modo equilibrato ed in buona compagnia Giuseppe quanto sono sia psichiche che somatiche, ma coinvolgono anche le dimensioni sociali relazionale e infine spirituale: quanto la malattia influenza il nostro rendimento professionale e quanto l’ambiente lavorativo incide sul nostro benessere? Le dualità fondamentali a cui siamo abituati sono: mente - corpo, struttura-funzione, vita -morte, salute-malattia, individuo-società, diversità-uguaglianza… in realtà questi termini non si oppongono ma piuttosto si completano e ci rivelano aspetti diversi e complementari delle esperienze umane: il tutto è diverso dalla somma delle parti. Perché ci ammaliamo? Emozioni, autenticità, salute Gli studi degli ultimi anni hanno dimostrato che la plasticità del corpo, ed in particolare del sistema nervoso centrale, è molto maggiore di quello che si riteneva e che le esperienze significative, nel corso di tutta la vita, possono agire sull’espressione genetica e sulla struttura somatica modificando le loro caratteristiche. Ogni avvenimento, ma soprattutto il modo in cui noi “leggiamo” e reagiamo ad esso, sollecita una risposta che è emotiva ma anche corporea; viceversa ciò che avviene nel nostro corpo modifica la Salute psichica 5 Salute psichica 6 nostra visione del mondo, i nostri pensieri e comportamenti. Per questo non ha senso parlare di mente e corpo come di due entità distinte, ma nemmeno non tenere conto dei fattori sociali, relazionali, ambientali: l’uomo è un essere-nel-mondo, da cui viene modificato ma che a sua volta modifica. Una teoria formulata nella seconda metà degli anni ’80 da Massimo Biondi, nota come modello di rischio trifattoriale, ipotizza che nell’insorgenza delle malattie possono intervenire tre principali fattori che interagiscono tra loro in modo complesso. Il primo è il fattore cellulare, legato al rischio di mutazioni, che sfuggono al normale controllo, dei geni soppressori e del sistema immunitario. Si tratta di un rischio connaturato all’esistenza stessa della cellula come struttura biologica e per questo comune a molte specie di esseri viventi. Il secondo fattore è quello ambientale: nell’ultimo secolo lo sviluppo industriale, l’inquinamento, il consumismo esasperato, il cambiamento delle abitudini alimentari, unitamente all’aumento della vita media, hanno enormemente aumentato l’esposizione ad agenti patogeni. Il terzo fattore è quello psiconeurobiologico e riguarda quegli aspetti di natura psicologica, comportamentale e legati allo stress che tramite la mediazione di meccanismi biologici possono influenzare lo sviluppo e il decorso della malattia. Benessere è stare bene con se stessi e dare il giusto valore alle cose che veramente contano nella vita: salute , famiglia, affetti ! Teresa Grillo In questi ultimi anni, il grande sviluppo delle tecniche diagnostiche e delle conoscenze psico-neuro-endocrino–immunologiche ha aperto nuove prospettive: in particolare sono state individuate nel sistema immunitario le cellule natural killer, preposte alla difesa del nostro organismo, il cui numero ed attività può essere ridotto da fattori psicosociali quali lo stress. Benessere in una parola: equilibrio. Equilibrio in continuo mutamento fra bisogni e risorse della persona, in riferimento all’ambiente in cui vive per una buona qualità di vita. Giusy Salute psichica 7 8 PierAlba Chiarlone Lo Stress Il concetto di Salute e Benessere Cos’è lo stress? Nell’esperienza comune, lo stress viene considerato come sinonimo di fatica, fisica o psicologica. Una definizione moderna indica lo stress umano e animale come “uno stato di tensione dell’organismo”, in cui vengono attivate difese per far fronte ad una situazione di minaccia”(Trombini,1982). Lo stress inoltre può essere definito acuto quando si riferisce a stati di carattere intenso e transitorio, oppure cronico nel caso in cui sia protratto nel tempo. Si distingue inoltre tra eustress, quando lo stato di tensione è dovuto alla sollecitazioni di stimoli appaganti (un progetto lavorativo coinvolgente, l’organizzazione di un lieto evento, l’inizio di una relazione affettiva) e distress, generato da difficoltà e sofferenze. In tutti questi casi, l’individuo attiva risposte biologiche, comportamentali e psicologiche che favoriscono l’adattamento alla nuova situazione. Dal punto di vista biologico gli eventi stressanti provocano un aumento ematico degli ormoni steroidi corticosurrenali. Queste sostanze hanno una funzione adattiva fondamentale per la vita ma una stimolazione eccessiva ne provoca l’esaurimento, con gravi conseguenze per l’intero organismo. Quindi, quando la condizione di stress è troppo intensa o prolungata, o nel caso in cui l’individuo sia indebolito da precedenti benessere è per me il giusto bilancio tra famiglia, lavoro e sport. Cuore, mente e corpo in equilibrio. Fernando La salute, secondo me, non è solo uno stato fisiologico ma proprio un sentimento di benessere sia fisico che psicologico. Essere felice rappresenta già buona parte della salute, considerando che questa è una ricchezza senza prezzo. Isabelle patologie o eccessivamente affaticato, queste reazioni di adattamento possono favorire lo sviluppo di malattie. Occorre stare attenti nell’imputare ingenuamente allo stress la causa di malesseri di non ben identificata natura: si rischia di costituire solo un alibi nei confronti dell’ignoranza, trascurando la complessità dell’essere umano. Difatti, gli eventi stressanti, sollecitando l’insorgenza di emozioni, comportano risposte psicologiche complesse e personalizzate. Questo spiega come mai certe situazioni impegnative e potenzialmente pericolose assumano un significato diverso da persona a persona e possano comportare conseguenze nocive solo per alcuni individui. Molto dipende infatti dalla valutazione cognitiva personale dell’agente stressante ovvero di come l’individuo considera quello che gli sta accadendo, se transitorio o definitivo, se lo subisce come un’ingiusta condanna o lo considera in qualche modo dipendente dalla sua volontà, se percepisce di poter efficacemente fronteggiare il problema oppure no ed infine se si sente solo di fronte alla difficoltà o ritiene di avere vicino delle figure di sostegno, professionali, familiari o amicali. Lo Stress 9 10 Lo Stress Le risorse personali contro lo stress Ognuno di noi è capace di mantenere la propria funzionalità psicofisica attraverso l’attuazione di strategie di coping, termine con cui si fa riferimento al processo di adattamento ad una situazione stressante. In particolare, quando si parla di coping si specifica l’insieme degli sforzi cognitivi e comportamentali attuati per controllare le richieste interne e/o esterne che vengono valutate come eccedenti le risorse della persona (Lazarus, 1991). Da tale definizione emerge che il coping è un processo dinamico, in quanto è costituito da una serie di risposte reciproche, attraverso le quali ambiente e individuo si influenzano a vicenda. L’obiettivo della capacità di adattamento soggettiva, consiste nel ripristinare l’equilibrio del sistema psichico inteso come benessere psicologico, definito come la capacità dei soggetti di ricercare il piacere e di esprimere il proprio potenziale attraverso la soddisfazione di autonomia, di competenza e di relazione sociale. Possiamo mettere in campo le nostre difese contro lo stress a vari livelli. nuotare in piscina sotto il sole Cristina 11 La salute è l’essenza di un sorriso Maddalena Una corretta respirazione è la prima arma per la nostra salute, per l’ossigenazione di tutti i tessuti del nostro organismo e per la gestione delle nostre emozioni. Non a caso, ansia ed attacchi di panico, si manifestano anzitutto come ”fame di aria”. Eppure pochi di noi prestano attenzione al ritmo del proprio respiro e la stragrande maggioranza limita la propria capacità polmonare al respiro diaframmatico, coinvolgendo solo la parte più alta dei polmoni. Questa ridotta capacità ci obbliga ad un ritmo di inspirazione/espirazione troppo veloce, per incamerare la quantità di aria sufficiente, a cui consegue un battito cardiaco affrettato. La sensazione corporea che ne deriva è di ansia sottile e costante a cui naturalmente ed inconsciamente rispondiamo irrigidendo il tono muscolare, che richiede maggiore ossigenazione e così via… in un circolo vizioso. Prestare ascolto al ritmo del proprio respiro, cercando di aumentare la capacità polmonare con inspirazioni ed espirazioni più lente è un vero e proprio “pronto soccorso”, specie nei momenti in cui ci troviamo da affrontare una situazione stressante, e può diventare una buona abitudine che ci consente inoltre di conoscerci meglio ed imparare gradualmente a prendere contatto con il nostro modo, Lo Stress La respirazione 12 Lo Stress assolutamente unico e personale, di vivere nel corpo gli accadimenti esterni e le nostre emozioni. Il ritmo sonno /veglia Nei momenti di maggior impegno, è comune che la quantità di tempo destinata al riposo venga ridotto e che la qualità del sonno sia disturbata. Generalmente, a stati di ansia dovuti ad un periodo di stress prolungato o superiore alle energie che possiamo mettere in campo, corrispondono risvegli troppo anticipati, mentre nei periodi di tristezza si fa più fatica ad addormentarsi. In entrambi i casi si possono mettere in atto alcuni buoni comportamenti. In particolare, per favorire uno buon grado di rilassamento soprattutto notturno in modo da facilitare la concentrazione e svolgere in modo ottimale le attività diurne, è importante attuare dei semplici accorgimenti di tipo alimentare, comportamentale e ambientale. Per contrastare l’insonnia è importante: • Evitare cene pesanti, in quanto la difficile digestione non consente il riposo sereno • Evitare di bere alcolici o bevande eccitanti Per me benessere è arrivare a fine giornata soddisfatte per aver fatto del proprio meglio, al lavoro e a casa. Valentina star bene nel corpo e nella mente Monica contenenti caffeina prima di coricarsi • Bere invece tisane rilassanti e/o una tazza di latte caldo; • Evitare di portare lavoro a letto, non circondarsi di computer, radio o televisione • Evitare di fumare prima di dormire • Fare attività fisica nelle ore pomeridiane agevola il buon riposo, tuttavia bisogna evitare di fare attività fisica meno di tre ore prima di dormire • Avere orari regolari di riposo e di risveglio • Alzarsi dal letto quando non si riesce a prendere sonno • Dormire in una stanza con temperatura medio-bassa poiché il caldo eccessivo rende il sonno agitato • Scegliere materassi e guanciali di qualità idonei alla struttura fisica ed alle abitudini di riposo. In conclusione, è bene precisare che chi dorme poco rischia di ingrassare poiché quando non dormiamo aumenta la produzione dell’ormone (grelina) che stimola l’appetito, si invecchia prima e si hanno problemi seri di tipo fisico e psicologico. Lo Stress 13 14 Lo Stress Disturbi d’Ansia L’ansia diventa patologica quando si ha difficoltà con il contenimento psichico delle emozioni negative. Alla base dell’ansia c’è un iperattivazione fisiologica in quanto il sistema nervoso centrale, che si occupa dell’elaborazione cognitiva dell’esperienza, tende a prolungare il tempo di elaborazione (ruminazione del pensiero) e il sistema nervoso autonomo, scompensato, non riesce a regolare le emozioni. Dal punto di vista psicologico, la difficoltà a lottare contro gli effetti di uno stato di ansia prolungata può portare alla demoralizzazione e quindi ai presupposti di una depressione. Quindi viene definito depresso chi per un periodo prolungato, almeno 15 giorni, lamenta senso di stanchezza, mancanza di energie, assenza di concentrazione, disinteresse verso il cibo, il lavoro, gli svaghi o la sessualità. Ansia e depressione possono quindi coesistere nella vita di una persona e quando ciò accade si parla di depressione ansiosa o disturbo ansioso/depressivo. La depressione ansiosa ha come sintomi difficoltà a concentrarsi, disturbi del sonno, incubi e stanchezza eccessiva. Benessere è 12 km di nuoto alla settimana Rosario 15 “Un uomo che spende la sua vita compiendo poche semplici operazioni […] non ha occasione di esercitare la sua capacità inventiva” (Smith, 1776) vivere serenamente l’età della pensione” Filippo Se un’organizzazione non valuta realisticamente le aspettative dei propri dipendenti, se non garantisce una rete di formazione professionale efficace e adeguata e, soprattutto, non crea una cultura organizzativa fondata sulla gestione delle emozioni (emotion managment), rischia di predisporre il singolo dipendente ad uno stress eccessivo (distress) superando la soglia di adattamento dell’organismo e predisponendo a rischi psicosociali (dipendenze, disturbi del comportamento alimentare, depressione) e organizzativi (impatti sulla sicurezza). Invece quando la situazione che richiede maggiore efficienza è percepita positivamente (eustress), se non dura troppo a lungo e non è troppo sproporzionata rispetto alle risorse della persona, generalmente non provoca nè disturbi, né tanto meno patologie, ma anche in questi casi è necessario che la conoscenza delle pro- Lo Stress Il fallimento delle strategie di Coping e lo Stress lavoro-correlato Lo Stress 16 prie risorse e la percezione dei primi sintomi di squilibrio aiutino la persona a fermarsi per tempo, anche se purtroppo non sempre è facile e possibile. Assunzione di sostanze e comportamenti a rischio: Le nuove Dipendenze Patologiche L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) descrive il concetto di dipendenza patologica come “quella condizione psichica e talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo vivente e una sostanza tossica, e caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni, che comprendono sempre un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione” (cit, in Pigatto, 2003). Recentemente il termine dipendenza viene sempre più frequentemente utilizzato per spiegare anche sintomatologie derivanti dalla ripetizione di altre attività, per lo più socialmente accettate, che non implicano l’assunzione di alcuna sostanza. Tra queste nuove dipendenze (dipendenze comportamentali) si possono annove- benessere è tornare a casa e avere tempo ed energia da dedicare alle persone care Rosa rare il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), lo Shopping Compulsivo, la Dipendenza da Lavoro e da Studio, le Dipendenze da Tecnologia, le Dipendenze Relazionali e alcuni Disturbi Alimentari (Marganon e Aguaglia, 2003). Certe condotte compulsive, come il gioco d’azzardo patologico, costituiscono vere e proprie dipendenze alla stregua delle tossicodipendenze e si sta rafforzando l’idea dell’esistenza di un’unica sindrome di dipendenza che può avere espressioni molto diverse. equilibrio Manuela Lo Stress 17 18 PierAlba Chiarlone Alimentazione I segni del rapporto conflittuale con il cibo, che colpiscono soprattutto il genere femminile, possono manifestarsi fin dall’infanzia ed evolversi in seguito verso la patologia conclamata sfociando nell’anoressia, nel ricorso al cibo in modo esagerato e più o meno compulsivo (bulimia), nell’obesità e nei disturbi da alimentazione incontrollata. La sintomatologia alimentare segnala problematiche conflittuali spesso inconsce e profonde, sofferenza nei rapporti interpersonali, disagi per uno sviluppo carente della propria identità, dello schema corporeo, dell’autostima, del proprio stile di vita. In queste patologie, le relazioni familiari possono essere importanti fattori predisponenti e di mantenimento del disturbo e quindi è fondamentale aiutare la famiglia a identificare le risorse di cui dispone. Ancor prima che alla terapia è importante essere attenti alla prevenzione, identificando gli elementi clinici e soprattutto il livello di motivazione. In caso di anoressia nervosa, infatti, il paziente in genere non avverte disagio e sofferenza, e ha scarsa consapevolezza della malattia in atto. Anche in caso di bulimia il profondo sen- stare bene con se stessi Sebastiano star bene è sorridere Corrado timento di vergogna e di colpa che accompagna il comportamento alimentare patologico può portare colui che ne è affetto a negare la sua condizione clinica. Inoltre mentre l’obesità riceve dalla cultura contemporanea una connotazione negativa, l’idolatria contemporanea della magrezza ha un ruolo importante nel sostenere la scarsa assunzione di cibo e nell’ostacolare la guarigione. È noto infatti che i significati simbolici della magrezza sono promossi dalla cultura, che le associa stereotipi positivi, e la trasforma in perfezione, in metafora del successo, sintesi tra l’essere al tempo stesso attraenti e capaci di autocontrollo, e quindi modalità privilegiata per essere accettati e stimati. Se l’anoressia nervosa è caratterizzata dalla paura patologica di ingrassare, non giustificata dall’effettivo peso del soggetto, la bulimia nervosa si accompagna a un aumento di peso in seguito ad abbuffate scatenate da sentimenti di insoddisfazione, inadeguatezza, rabbia, condizioni di stress, restrizioni dietetiche. Può accadere che il peso corporeo dei soggetti bulimici rientri comunque nell’intervallo di normalità perché il soggetto talora mette in atto comportamenti compensatori o eliminatori, come l’autoinduzione del vo- Alimentazione 19 20 Alimentazione mito o l’uso di purganti. Queste condotte compensatorie sono assenti nel Disturbo da alimentazione incontrollata, in cui il soggetto si abbandona ad abbuffate ricorrenti, prodotte e scatenate da disagio psicologico, che conducono a un sovrappeso più o meno grave, o addirittura all’obesità conclamata con rapida cronicizzazione e spesso irreversibilità nel medio-lungo termine. Anche l’obesità ha una rilevanza sanitaria estremamente importante poiché a essa si associano sin dall’età infantile patologie metaboliche degenerative. E’ considerata ormai un’epidemia globale perché nelle ultime decadi interessa anche paesi a basso tenore di vita come Cina, Costa Rica e Marocco. Secondo i recenti dati Istat 1 bambino su 4 presenta sovrappeso, manifestazione della sinergia tra la predisposizione genetica e uno stile alimentare inappropriato per l’eccesso di grassi e proteine, a scapito di carboidrati complessi e fibre. Anche la mancanza di movimento, tipica dell’odierna cultura della sedentarietà, ha un ruolo importante nell’insorgenza della patologia. La mia definizione è “tanti vigorosi calci... del bimbo che cresce in me” Lidia 21 per quello mentale, occorre fare qualche strappo alle regole, con molta moderazione. Ognuno scelga le proprie Giuseppe Un mio grazie sentito e personale va alla D.ssa Tecla Cucinotta che con intelligenza,pazienza e grazia si è occupata della ricerca bibliografica sui contenuti dell’area psicologica. BIBLIOGRAFIA - ARGENTERO, P., CORTESE, C.G., PICCARDO, C. (2009), Psicologia delle organizzazioni. Cortina, Milano. - LAZARUS, R.S. (1991), Emotion and Adaptation. Oxford University Press, London. - NOVARA, F., SARCHIELLI G. (1996), Fondamenti di psicologia del lavoro. Ed. Il Mulino, Bologna. - MAGNANI, M., MAJER, B. (2011), Rischio stress lavoro-correlato. Cortina, Milano. - SMITH, A. (1776), Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni. Tr. It. Osem, Milano, 1973. - Couyoumdjian, A., Baiocco, R., Del Miglio, C. (2006). “Adolescenti e nuove dipendenze”. Ed. Laterza. IN RETE: - Anoressia-bulimia.it: Un aiuto via web con forum, chat e una mailing list - Sia La Società italiana dell’obesità - Salus: I centri ospedalieri nazionali per il trattamento dei disturbi alimentari - PSICONET.IT - Email: [email protected] Alimentazione fare tutte quelle cose che sono classiche, tipo mangiar bene, fare sport, non fumare ecc. ecc. 22 Giovanni Moruzzi Patologia Tumorali La Prevenzione La prevenzione in campo oncologico rappresenta certamente un obiettivo perché allo stato dell’arte rappresenta per molte malattie tumorali l’unica vera possibilità di guarigione. Prevenzione I diversi aspetti della prevenzione spesso confondono chi ne dovrebbe usufruire e nello stesso tempo una semplicistica informazione tende a caricarla di aspettative talvolta fuorvianti ed eccessive. Il primo aspetto da tenere in considerazione è rappresentato dalla distinzione fondamentale tra la prevenzione primaria e la prevenzione secondaria. Con la definizione di prevenzione primaria vengono sottolineate tutte le modalità comportamentali e le necessarie accuratezze ambientali necessarie per evitare l’insorgenza della malattia oncologica, quindi evitare che ognuno di noi venga esposto a fattori di rischio aggiuntivi oltre alla possibile predisposizione. La prevenzione primaria è rappresentata da comportamenti e stili di vita corretti. Tra gli stili di vita corretti deve essere raccomandato un comportamento sessuale attento nel prevenire ogni genere di infezione, accurata igiene personale ed evitare il fumo di sigaretta. equilibrio Giovanni 23 avere piena la vita e libera la testa Claudia Molte patologia oncologiche ancora oggi hanno nell’arma della prevenzione secondaria la prima e più importante risposta in termini sia di minore aggressività terapeutica sia come detto prima di guarigione. La diagnosi precoce consente comunque di effettuare interventi poco invasivi, con l’intento quindi di ridurre la sofferenza Nello stesso tempo una facile propaganda non evidenzia sufficientemente che la prevenzione secondaria non è possibile per tutte le patologie oncologiche e che ancora oggi per molti tumori non è possibile ipotizzare un percorso di prevenzione efficace e sicuro. Non sempre infatti, la diagnosi precoce porta ad un miglioramento dell’esito della malattia: in questi casi la prevenzione non è efficace e l’investimento non è giustificato sia sul piano economico che etico. In alcuni casi identificare una malattia prima che si manifesti clinicamente può salvare la vita, ma tale beneficio è stato Prevenzione Con la definizione di prevenzione secondaria individuiamo campi di intervento specifici su alcuni tumori ove gli studi scientifici hanno certamente evidenziato un ruolo indispensabile per la guarigione. 24 dimostrato con certezza solo per alcuni tumori quali quelli della cervice uterina, della mammella e del colon retto. Per queste patologie oncologiche la prevenzione non solo salva la vita, ma aumenta la sopravvivenza e la qualità della vita, con effetti positivi decisamente superiori a quelli potenzialmente negativi. La partecipazione da parte della popolazione ai programmi di prevenzione rappresenta un diritto che richiede piena consapevolezza: gli aspetti comunicativi sono quindi molto rilevanti. L’invito a sottoporsi ad un piano di prevenzione deve quindi comprendere informazioni su possibili rischi e benefici. Nella prevenzione la giusta e corretta comunicazione deve essere valutata attentamente quanto la qualità tecnica e organizzativa. Prevenzione Per tale motivo sono state individuate delle regole generali definite come Codice Europeo contro il Cancro. Adottando uno stile di vita più salutare è possibile evitare alcune neoplasie e migliorare lo stato di salute. sarò poco originale ma per me salute vuol dire sentirsi bene... Vittoria 25 LE DODICI REGOLE PER LA VITA 1. Non fumare; se fumi, smetti. Se non riesci a smettere, non fumare in presenza di non-fumatori 2. Evita l’obesità essere sereni 4. Mangia ogni giorno frutta e verdura: almeno cinque porzioni. Limita il consumo di alimenti contenenti grassi di origine animale Cettina 5. Se bevi alcolici, che siano birra, vino o liquori, modera il loro consumo a due bicchieri al giorno se sei uomo, ad uno se sei donna 6. Presta attenzione all’eccessiva esposizione al sole. È di importanza fondamentale proteggere bambini ed adolescenti. Gli individui che hanno la tendenza a scottarsi al sole devono proteggersi per tutta la vita dall’eccessiva esposizione 7. Osserva scrupolosamente le raccomandazioni per prevenire l’esposizione occupazionale o ambientale ad agenti cance- Prevenzione 3. Fai ogni giorno attività fisica 26 rogeni noti, incluse le radiazioni ionizzanti 8. Rivolgiti a un medico se noti la presenza di: una tumefazione; una ferita che non guarisce, anche nella bocca; un neo che cambia forma, dimensioni o colore; ogni sanguinamento anormale; la persistenza di alcuni sintomi quali tosse, raucedine, acidità di stomaco, difficoltà a deglutire, cambiamenti inspiegabili come perdita di peso, modifiche delle abitudini intestinali o urinarie 9. Le donne dai 25 anni in su dovrebbero essere coinvolte in screening per il carcinoma della cervice uterina con la possibilità di sottoporsi periodicamente a strisci cervicali Prevenzione 10. Le donne sopra i 50 anni dovrebbero essere coinvolte in screening per il carcinoma mammario con la possibilità di sottoporsi a mammografia 11. Individui con più di 50 anni dovrebbero essere coinvolti in screening per il cancro colorettale 12. Partecipa ai programmi di vaccinazione contro l’epatite B. avere salute pace e bene Cristina 27 È importante che gli esami di screening siano eseguiti all’interno di programmi organizzati, sottoposti a controllo di qualità. Esistono programmi di salute pubblica che possono prevenire lo sviluppo di neoplasie od aumentare la probabilità che una neoplasia possa essere curata. Il percorso di prevenzione resta un percorso fortemente individualizzato che può e deve tradursi in un percorso di consapevolezza da parte della persona. Solo chi persegue questo obiettivo ha la possibilità di cogliere i migliori risultati possibili nei confronti del proprio stato di salute e di rappresentare “strumento” di diffusione di un messaggio positivo nei confronti della comunità. Francesca Prevenzione benessere del figlio 28 RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE DEL CARCINOMA DELLA MAMMELLA INTRODUZIONE. Il carcinoma della mammella è il più frequente fra le donne, per incidenza e mortalità. Mentre la mortalità è in calo a partire dagli anni novanta, l’incidenza è in lieve ma costante aumento. OBIETTIVI DELLA PREVENZIONE. l’obiettivo principale dei programmi di prevenzione è quello di ridurre la mortalità specifica per cancro della mammella. Prevenzione EVIDENZE SCIENTIFICHE. La prevenzione senologica secondo stime scientifiche riduce del 35% la probabilità di morire per cancro della mammella. FASCE DI ETÀ IN CUI LA PREVENZIONE È RACCOMANDATA. La principale fascia di età in cui è raccomandata la prevenzione è quella compresa tra i 50 e i 69 anni. In tale fascia di età la conferma della riduzione della mortalità e la bontà dell’efficacia della prevenzione non da esito a dubbi. Viste le maggiori aspettative di vita delle donne anziane e della crescente disponibilità di trattamenti efficaci, si ritiene di estendere i programmi di prevenzione nella fascia di età dopo i 70 anni. Nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni, invece, l’efficacia della prevenzione diventa Una delle principali fonti di benessere per me é avvertire chiaramente l’affetto sincero e spassionato degli altri, anche quando il contatto quotidiano viene a mancare Anna 29 discutibile sia perché le attuali tecniche strumentali della mammografia non sempre riescono ad evidenziare forme tumorali iniziali, sia perché di converso si rischia l’eccesso di indagine e l’intervento chirurgico inutile su noduli non maligni. Per queste fasce di età è necessario prendere in considerazione i fattori di rischio possibili e cercare un percorso personale che individui nella relazione medico / paziente e nella motivazione personale i veri e più efficaci criteri. Lucia Prevenzione stare insieme ai figli e al prossimo Prevenzione 30 FATTORI DI RISCHIO GRADO APPROSSIMATIVO DI RISCHIO Età > 50 anni - Elevato Anamnesi personale di carcinoma: - Mammella - Endometrio - ovaio - Elevato - Moderato Anamnesi personale di: - Mastopatia fibrocistica - Iperplasia atipica - Carcinoma in situ - Mammografia con displasia - Moderato - Elevato - Elevato - Moderato - Elevato Storia familiare di carcinoma mammario: - Parente 1° grado - > 2 parenti - Moderato - Elevato - Elevato Gravidanza: - nullipara - 1a gravidanza post 25 anni - 1a gravidanza post 30 anni - Moderato - Lieve - Moderato Menarca < 12 anni Lieve - Moderato Menopausa > 55 anni Moderato - Elevato Consumo elevato di grassi saturi Moderato Obesità post - menopausa Lieve - Moderato 31 Marina Schema di prevenzione Fascia di età sotto i 40 anni: • Anamnesi e valutazione dei possibili fattori di rischio. • Percorso di prevenzione conformato alla paziente. • Visita senologica. • Ecografia mammaria. Fascia di età compresa tra i 40 e i 45 anni: • Anamnesi e valutazione dei possibili fattori di rischio aggiuntivi. • Visita senologica ogni 12 mesi. • Mammografia con cadenza variabile e legata ai possibili fattori di rischio aggiuntivi. • Ecografia mammaria facoltativa e per eventuale integrazione all’esame strumentale e/o alla visita senologica. Fascia di età compresa tra i 45 anni e i 69 anni: • Anamnesi e valutazione dei possibili fattori di rischio aggiuntivi. • Visita senologica semestrale • Mammografia ogni 12 mesi o 18 mesi. • Ecografia mammaria facoltativa e per eventuale integrazione all’esame strumentale e/o alla visita senologica. Prevenzione stare bene con se stessi, giova la propria salute fisica 32 Fascia di età superiore ai 69 anni. • Anamnesi e valutazione dei possibili fattori di rischio aggiuntivi. • Visita senologica annuale • Mammografia ogni 24 mesi • Ecografia mammaria facoltativa e per eventuale integrazione all’esame strumentale e/o alla visita senologica. Prevenzione RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE DEL CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA INTRODUZIONE La cervice o collo dell’utero è la parte inferiore dell’utero, organo muscolare che aggetta nella vagina e che si trova al centro della pelvi, nella parte inferiore della cavità addominale. Sul tumore della cervice è possibile attuare una reale prevenzione, perché il periodo pre-canceroso caratterizzato da un’alterazione delle cellule che rivestono la cervice uterina, è prolungato nel tempo e quindi identificabile ed aggredibile efficacemente prima che possa dar vita ad una vera lesione cancerosa. Le modificazioni pre-cancerose, nella totalità dei casi sono conseguenza dell’effetto trasformante dell’infezione virale da papilloma virus (HPV), un virus che può infettare il tratto genitale femminile e maschile e serenità con me stessa e con gli altri Nuccia 33 cominciare la giornata Nunzia Alcuni tipi di HPV, definiti a basso rischio, determinano solo manifestazioni cutanee (condilomi), altri invece definiti ad alto rischio (tipi 16, 18, 31, 33) sono maggiormente in grado di generare lesioni cellulari tipiche di situazioni di precancerosi. L’incidenza in Italia di neoplasie della cervice uterina è di 3.500 nuovi casi anno, con due picchi di maggior incidenza, uno intorno ai 30-35 anni ed uno, meno evidente, intorno ai 60 anni. E’ consigliabile effettuare il Pap-test entro 3 anni dal primo rapporto, per due anni consecutivi e, se negativo, ogni 2 anni. Il test per l’HPV individua invece le donne che sono a rischio di sviluppare una precancerosi, quindi donne “positive” al test per l’HPV. Prevenzione anche il cavo orale. Il virus si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali non protetti ed essendo fortemente infettante spesso è sufficiente anche un solo rapporto per contrarre l‘infezione. Tuttavia la presenza dell’infezione da HPV non necessariamente porterà alla comparsa di lesioni precancerose, perché ciò dipende anche dal tipo HPV con cui si viene in contatto. 34 FATTORI DI RISCHIO Prevenzione - infezione da HPV: tipi ad alto rischio, i soli che provocano l’insorgenza del tumore - elevato numero di partner sessuali: per conseguente aumento della probabilità di contrarre il virus - basso livello socio-economico: solo se esso è correlato a scarsa igiene - fattori che diminuiscono le difese immunitarie: per esempio una dieta drastica scarsa di nutrienti e di vitamine - tabagismo: abbassa le difese immunitarie e rende le cellule più recettive all’azione trasformante del virus HPV - infezioni di altri virus: es. HIV La prevenzione è fondamentale per la guarigione totale del tumore ed è possibile grazie: - Pap test o striscio cervico-vaginale che preleva cellule desquamate dal collo dell’utero, le colora e le analizza microscopicamente individuando tempestivamente eventuali lesioni pre-cancerose - Colposcopia ossia alla visione con ingrandimento del collo dell’utero per l’individuazione di aree sospette dove praticare una biopsia, che consiste in un’asportazione di un frammento di tessuto per analizzarlo istologicamente. È consigliabile ef- essere al massimo della felicità Rosanna 35 Rosetta fettuare il Pap-test entro 3 anni dal primo rapporto, per due anni consecutivi e, se negativo, ogni 2 anni. Il test per l’HPV individua invece le donne che sono a rischio di sviluppare una precancerosi, quindi donne “positive” al test per l’HPV. VACCINAZIONE Nel tentativo di garantire la prevenzione primaria contro il cancro del collo dell’utero è stata introdotta la vaccinazione contro l’HPV, strumento da considerarsi integrativo al Pap test e non alternativo a questo. L’individuazione dell’HPV come causa della quasi totalità dei tumori della cervice uterina ha permesso di allestire un vaccino che prevenga l’infezione virale e dunque l’ insorgenza del tumore. Esistono 2 tipi di vaccini: bivalente (contro i sierotipi ad alto rischio: 16, 18) e quadrivalente (sierotipi 16, 18, 6, 11), quest’ultimo con azione preventiva anche verso i condilomi. Le donne maggiormente candidate alla vaccinazione sono principalmente le adolescenti, prima dell’inizio dell’attività sessuale; è in questa popolazione che il vaccino mostra la sua massima efficacia. È invece ancora in discussione l’utilità del vaccino nelle donne più adulte che siano venute probabilmente a contatto con il virus. Prevenzione non essere mai soli 36 Prevenzione RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE DEL COLON - RETTO Il Carcinoma del Colon-Retto rappresenta la seconda causa di mortalità neoplastica sia nei maschi, dopo quello del polmone, sia nelle donne, dopo quello della mammella. Nei Paesi industrializzati l’incidenza di questa neoplasia è 4 volte superiore rispetto ai Paesi in via di sviluppo. Il rischio di ammalarsi di carcinoma del colon-retto si manifesta a partire dai 40 anni e aumenta nelle decadi successive. Circa il 70% dei tumori del colon e due terzi dei tumori del retto si verifica in pazienti con più di 65 anni di età. Nonostante l’elevata incidenza della malattia, la mortalità è relativamente bassa con una sopravvivenza globale a 5 anni prossima al 60%. Negli ultimi decenni si è infatti osservato un aumento di sopravvivenza a 5 anni, legato alla diagnosi precoce e ai miglioramenti delle terapie. La caratteristica di lenta crescita di questa neoplasia e la verosimile sequenza attraverso il passaggio da adenoma a lesione tumorale rendono questo tipo di tumore un candidato ideale per un programma di prevenzione. la pace e la serenità dalla fede Salvina serenita e far sorridere gli altri Tecla FATTORI DI RISCHIO - Le malattie infiammatorie croniche, in particolare la colite ulcerosa, sembrano favorire lo sviluppo dei tumori del colonretto, con un rischio crescente con la durata e l’estensione della malattia. Ruolo meno sicuro sarebbe svolto da un’altra malattia cronica chiamata Morbo di Crohn. - Pazienti che abbiano sviluppato un precedente tumore al colon sono maggiormente esposti al rischio di un secondo tumore. - Evidenze recenti sembrano segnalare che elevati livelli di insulina (iperinsulinismo) possano svolgere un ruolo importante come fattore di rischio. - Una storia familiare di carcinoma colorettale è correlata con un aumento del rischio di circa il doppio rispetto ai controlli. - I polipi adenomatosi del colon, specie se associati ad alta componente villosa, displasia, dimensione, età avanzata del paziente ed associazione a quadri di adenomatosi familiare o giovanile, possono predisporre all’insorgenza di tumori del colon-retto - I fattori genetici giocano un ruolo importante nella iniziazione, sviluppo e progressione degli adenomi e del carcinoma del colon-retto. Sono note due forme di cancro del colon-retto ereditario che posso- Prevenzione 37 38 Prevenzione no essere associate o meno a poliposi: la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e la sindrome di Lynch o sindrome del carcinoma colo-rettale non associato a poliposi (HNPCC). Anche per i tumori del colonretto dobbiamo distinguere tra una prevenzione primaria ed una secondaria. PREVENZIONE PRIMARIA DIETA Numerosi studi hanno confermato l’importanza degli stili di vita nell’insorgenza di questa neoplasia. In particolare esiste un rapporto tra introito calorico e carcinoma del colon-retto, così come un ruolo rilevante sembra essere determinato dalla sedentarietà e dall’obesità. La dieta sembra svolgere un ruolo fondamentale nella cancerogenesi del carcinoma del colon-retto. È stato stimato che circa il 70% dei carcinomi colo-rettali potrebbe essere prevenuto da un intervento dietetico. Una dieta ricca di carni rosse e di grassi di origine animale è correlata con un incremento del rischio di sviluppare un cancro del colonretto. Esistono evidenze scientifiche che una dieta ad alto contenuto di fibre sia associata ad una bassa incidenza di carcinoma colo-rettale e pertanto il consumo di benessere Aurelio 39 frutta e vegetali è ritenuto avere un ruolo protettivo contro l’insorgenza di questa neoplasia. Rosa Anna PROGRAMMI DI PREVENZIONE È stato stimato che con una corretta diagnosi precoce si potrebbe ridurre la mortalità cancro-correlata del 50% ogni anno. È fondamentale distinguere, nell’ambito della popolazione, i soggetti che hanno un rischio generico di sviluppare la neoplasia da quelli con rischio medio e alto. SOGGETTI A RISCHIO GENERICO Appartengono al primo gruppo tutti i soggetti senza sintomi di età superiore a 50 anni, senza storia familiare o personale di neoplasia gastrointestinale, ovarica o uterina, senza altri fattori di rischio noti per cancro del colon-retto. In questi soggetti l’unico elemento che co- Prevenzione il benessere è l’incontro del nostro sorriso e di quello di chi amiamo FARMACI Alcune sostanze farmacologiche giocano un ruolo nel carcinoma del colon-retto. Molti studi hanno evidenziato una riduzione del rischio di cancro del colon con l’uso dell’Aspirina, ipotizzandone quindi un ruolo preventivo. Programmi di prevenzione a base di Aspirina sono però ancora in fase di sviluppo. 40 stituisce il rischio di malattia è l’età. SOGGETTI A RISCHIO MODERATO Si definiscono soggetti a rischio moderato i soggetti senza sintomi ma con un’anamnesi patologica remota positiva per adenomi, cancro del colon-retto, tumori ovarici o della cervice uterina. Si considerano appartenenti a tale categoria anche soggetti con un’anamnesi familiare positiva per adenomi e cancro del colon-retto, soprattutto se diagnosticati in un parente di primo grado a un’età inferiore a 60 anni o in due o più parenti di primo grado indipendentemente dalla loro età. SOGGETTI AD ALTO RISCHIO Vengono considerati ad alto rischio tutti i soggetti affetti da malattie infiammatorie croniche (rettocolite ulcerosa e morbo di Crohn) e quelli con una storia familiare di FAP, HNPCC. Prevenzione STRUMENTI PER LA PREVENZIONE. Ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF/Hemoccult) È stata la metodica più studiata e impiegata per il riconoscimento precoce delle lesioni tumorali in soggetti senza sintomi. la “salute” è “Luce” Giuseppe 41 Risulta un test di facile esecuzione, poco costoso e ben accettato dai soggetti ma l’indagine non è scevra di falsi positivi e falsi negativi. Un soggetto risultato positivo al test dovrà essere comunque sottoposto a esame endoscopico. Giuliano COLONSCOPIA Consente l’esplorazione dell’intero colon e, direttamente, la visualizzazione della mucosa; nello stesso tempo è una procedura diagnostica e terapeutica in quanto permette di resecare eventuali adenomi sospetti. In linea teorica la colonscopia risulterebbe la migliore tecnica diagnostica e terapeutica e il metodo di screening più sensibile, ma è di difficile applicazione nella popolazione generale per il disagio arrecato. I rischi legati alla colonscopia sono molto bassi (perforazione, emorragia con percentuali stimate dallo 0,06% allo 0,3%) e Prevenzione benessere è una parola che racchiude tutti gli aspetti della mia vita, per me benessere significa essere in equilibrio con il proprio corpo, la propria mente, con gli affetti e i rapporti con gli altri SIGMOIDOSCOPIA La sigmoidoscopia con strumento flessibile consente una maggiore capacità diagnostica. Il limite è sempre rappresentato dalla possibilità di esaminare solo il tratto di colon sinistro e non della restante parte del colon 42 sempre legati anche all’esperienza dell’operatore. Il limite di tale metodica è la scarsa compliance, la difficoltà organizzativa e il costo. Prevenzione LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE DEL COLON-RETTO - Tutti i soggetti a rischio elevato devono essere sottoposti a sorveglianza - Dall’età di 50 anni è consigliabile lo screening. - Lo screening deve essere effettuato con ricerca di sangue occulto nelle feci ogni 12-24 mesi o sigmoidoscopia ogni 5 anni o colonscopia ogni 10 anni. Se la ricerca di sangue occulto è positiva, è obbligatoria la colonscopia. - Quando vengono asportati dei polipi benigni i tempi successivi di controllo devono essere individualizzati e variano secondo il rischio e secondo la storia del paziente. - Nei pazienti con storia familiare di tumore del colon lo screening dovrebbe essere più attento a secondo della fascia di rischio. - In caso di Malattia Infiammatoria Intestinale (colite ulcerosa e malattia di Crohn con interessamento colico) la sorveglianza prevede la colonscopia ogni 2-3 anni. benessere psicofisico Ilenia 43 - In pazienti con malattie del colon di tipo familiare (la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e la sindrome di Lynch o sindrome del carcinoma colo-rettale non associato a poliposi (HNPCC), la sorveglianza deve essere effettuata con colonscopia, deve iniziare all’età di 25 anni e deve essere ripetuta ogni 1-2 anni fino all’età di 75. Ingrid Il melanoma è il più aggressivo dei tumori della pelle. Tumori anche di piccole dimensioni, infatti, possono avere un decorso molto grave. L’incidenza, che è in progressivo aumento in tutto il mondo negli ultimi decenni, viene imputata in parte alla crescente, eccessiva esposizione al sole. Il melanoma nasce dalla trasformazione tumorale di quelle cellule della cute, i melanociti, che normalmente sono deputate alla difesa della pelle dai raggi UV mediante la produzione del pigmento cutaneo (la melanina) sotto lo stimolo della luce solare. A riguardo sono stati identificati 5 tipologie (fenotipi) di individui (Tabella 1) con differente sensibilità agli effetti nocivi delle radiazioni solari. Prevenzione serenità, pace e benessere interiore RACCOMANDAZIONI PER LA PREVENZIONE DEL MELANOMA 44 TIPO DI PELLE I II III IV V VI CAPELLI ROSSI BIONDI ROSSI BIONDI CASTANO CHIARO CASTANO BIONDO SCURO CASTANO SCURO CASTANO SCURO NERI OCCHI BLU GRIGI VERDI BLU GRIGI VERDI NOCCIOLA MARRONI BLU GRIGI VERDI NOCCIOLA MARRONI MARRONI MARRONI PELLE MOLTO PALLIDA ROSSASTRA PALLIDA BIANCA LEGGERMENTE SCURA LEGGERMENTE SCURA LEGGERMENTE SCURA TIPO DI PELLE REAZIONE AL SOLE SI SCOTTA FACILMENTE NON SI ABBRONZA MAI SI SCOTTA FACILMENTE SI ABBRONZA MOLTO POCO A VOLTE SI SCOTTA, SI ABBRONZA GRADUALMENTE SI ABBRONZA FACILMENTE E DIVENTA SCURA SI ABBRONZA FACILMENTE E DIVENTA MOLTO SCURA SI ABBRONZA FACILMENTE Tabella 1. Non tutte le persone reagiscono allo stesso modo al sole per il diverso fenotipo cutaneo. 45 Allo sviluppo del melanoma concorrono sicuramente fattori genetici, familiari e ambientali. FATTORI GENETICO-FAMILIARI Marsha FATTORI AMBIENTALI Il più importante fattore di rischio causale per la popolazione di pelle bianca è la scottatura da eccessiva esposizione solare. La gran parte dei melanomi è correlata con l’esposizione intermittente alle radiazioni UV, soprattutto in età infantile. Occorre ricordare che l’intensità dell’irradiazione solare non è costante, ma aumenta: - Tra le ore 11-16, quando si concentra il Prevenzione per me il benessere è lo stato che si ottiene stando bene con se stessi, realizzandosi e raggiungendo i propri obiettivi - Familiarità per melanoma (8-10% dei casi: è associata a mutazioni di alcuni geni che regolano la crescita cellulare) - Precedente melanoma - Appartenenza al fenotipo I e II (difficoltà ad abbronzarsi e facili scottature solari) - Presenza di molti nevi (nei) (>50) - Presenza di nevi atipici 46 95% di tutta l’irradiazione - Con la stagione: in estate nel nostro emisfero - Con l’altitudine (+4% ogni 300 metri) - Con la latitudine (vacanze in Paesi vicini all’equatore) - In vicinanza di superfici riflettenti: lagomare +10%; sabbia +10-25%; neve +80%. - Altri fattori di rischio sono rappresentati dalle radiazioni ionizzanti e da alcuni composti chimici (arsenico, catrame e oli minerali) a cui si può essere esposti per motivi lavorativi. benessere e serenità Prevenzione PREVENZIONE PRIMARIA È rivolta ad evitare alcuni fattori di rischio: - Evitare le ustioni solari soprattutto in giovane età e in soggetti con pelle chiara (fenotipo I e II) e con molti nei. - Utilizzare ombrelloni, teli, copricapo e indumenti. - Evitare di esporsi nelle ore centrali della giornata: dalle 11:00 alle 16:00. - Evitare l’uso di essenze e profumi prima dell’esposizione al sole, poiché possono produrre effetti secondari di allergie e scottature a seguito dell’azione dei raggi UV. - Utilizzare creme e schermi solari ade- Rosaria 47 Solanges PREVENZIONE SECONDARIA Consiste nella diagnosi tempestiva con l’autoesame della cute e un primo controllo dei nei da parte del proprio medico curante ed eventualmente dal dermatologo specialista. Autoesame della pelle Anche se può insorgere su tutto l’ambito cutaneo, il melanoma è più frequente sulle gambe nelle donne e sul dorso nell’uomo. Per un corretto autoesame è necessario spogliarsi completamente ed osservare tutta la superficie cutanea, incluso il cuoio capelluto, le pieghe interdigitali e la pianta dei piedi, facendosi aiutare da un familiare o utilizzando due specchi per evidenziare le zone meno accessibili. Poiché non tutte le lesioni pigmentate della cute sono nei, un metodo di autoesame Prevenzione salute è armonia guati al proprio fenotipo e al tempo di esposizione. Queste devono essere applicate ripetutamente e non devono indurre comunque a prolungare l’esposizione solare. - Ricordare che i dispositivi abbronzanti (lampade UV-A) rappresentano comunque un rischio in età giovanile e nei fenotipi I e II. 48 di semplice esecuzione è il sistema A B C D E. Sistema A B C D E • A = asimmetria della lesione • B = bordi irregolari, frastagliati • C = colore policromo o nero • D = dimensioni > 5 mm (diametro) • E = evoluzione: modificazioni in dimensione, forma e colore in un breve periodo di tempo (6-8 mesi), ATTENZIONE! Prevenzione Non tutte le caratteristiche descritte devono essere presenti contemporaneamente. Nei soggetti che presentano numerosi nevi il melanoma si distingue perché, rispetto a tutti gli altri nevi, ha caratteristiche diverse (di regola è più nero e irregolare: viene chiamato “brutto anatroccolo”). Nel caso si riscontrino lesioni pigmentate sospette è bene sottoporsi a visita per una più accurata diagnosi. È importante quindi conoscere la propria pelle e osservare il comportamento delle lesioni pigmentate ponendo attenzione all’epoca d’insorgenza. Quando consultare un dermatologo: - In presenza di nei congeniti di grosse di- benessere è l’equilibrio che permette di affrontare le giornate con un sorriso, qualunque siano le “sorprese” che la vita ci riserva Maria Grazia 49 nella vita non importa come colpisci ma come incassi e reagisci ai colpi! “R”J Giuseppe Unitamente all’osservazione diretta ad occhio nudo, il dermatologo per incrementare la sensibilità diagnostica utilizza metodiche non invasive quali la dermatoscopia (semplice e digitale) e la videomicroscopia che consentono l’osservazione dei nevi ad ingrandimenti maggiori (da 10 a 40 volte) insieme all’acquisizione e all’archiviazione delle immagini, consentendo quindi la “mappatura” e il controllo obiettivo nel tempo. Prevenzione mensioni - Se sono presenti molti nei, specie se la pelle è chiara, i capelli sono biondi o rossi, gli occhi azzurri e se ci sono state scottature al sole nell’infanzia; - Se è presente un neo irregolare, di diametro superiore a 5 mm, ma soprattutto nel caso si noti la comparsa di: - Un nuovo neo dopo i 40 anni - Un neo in una persona con familiarità di melanoma - Un neo in soggetto che è stato sottoposto a trapianto d’organo - Un neo che si modifica nel suo aspetto abituale: E - Un neo che abbia le caratteristiche A-B-C-D-E 50 Lorella Spadaro L’ambiente di lavoro Si riesce a valutare l’importanza dell’ambiente di lavoro sulla qualità della nostra vita nel momento in cui si riflette sul fatto che mediamente nei giorni feriali vi trascorriamo la metà del nostro tempo da svegli. Da cui piccoli suggerimenti per evitare che diventi “l’incubo ufficio” I COLLEGHI Banale considerazione: non possiamo scegliere i nostri colleghi. L’Ambiente di Lavoro E quindi: - Abbassa il livello di conflittualità: è più importante vincere una disputa verbale o convivere serenamente? - Quando chi hai di fronte non la pensa come te, impara a trovare soluzioni mediate o alternative: porre attenzione all’opinione degli altri ci aiuta a crescere - Accetta le altre persone per quello che sono: ricordati che neanche tu sei perfetto e che tutti abbiamo dei lati positivi - Applica dei criteri di civile rispetto: il “non fare agli altri ciò che non vorresti Salute è avere le capacità per perseguire i propri obiettivi. Benessere è avere un sereno equilibrio tra il proprio corpo e la propria mente Lorella 51 per me la salute è equilibrio fosse fatto a te” è un saggio criterio sempre valido Rita L’UFFICIO Soprattutto se condiviso, è importante: - Non eccedere con l’uso del riscaldamento o del condizionatore e comunque tenere conto delle esigenze climatiche di chi si trova con te - Tieni ordinato il tuo ufficio e la tua scrivania - Rendi più accogliente il tuo ufficio con qualche pianta e con poster colorati o bei paesaggi - Accertati di avere una postazione ergonomica alla scrivania o al computer - Accertati di usufruire della corretta illuminazione, come qualità, quantità, posizione delle sorgenti - In quello che fai tieni sempre conto di chi sta intorno: usa il vivavoce del telefo- L’Ambiente di Lavoro - Ricambia spesso l’aria, specialmente dopo riunioni affollate 52 no solo quando è indipensabile, non alzare la voce nei corridoi, non eccedere con l’uso di profumi o dopobarba, non ascoltare musica ad alto volume - Ricordatati di mantenere sicuro l’ambiente: non lasciare cassetti o classificatori aperti, non mettere oggetti in posizioni instabili, usa sempre scalette a norma per accedere a ripiani alti, non lasciare in giro oggetti taglienti o appuntiti - Se devi sollevare oggetti pesanti esegui l’operazione piegandoti sulle ginocchia e mantenendo la schiena verticale L’Ambiente di Lavoro - Non lasciare mai fili “volanti” sul passaggio e fai attenzione ad utilizzare solo apparecchiature elettriche a norma ed in buono stato La tua salute, la tua serenità, la tua ricchezza ..... LA TUA VITA Pippo 53 Raffaele Schiavo Spiritualità e Benessere: riflessioni su una dimensione musicale del vivere insieme Tutto ciò che realizziamo deve essere prima immaginato Ray Bradbury ¹ L’essere umano contemporaneo è caratterizzato dalle modalità sfuggenti con cui organizza e giustifica i suoi continui rattoppamenti: dal diritto alla sopravvivenza, che lo legittima darwinianamente alle furberie più grossolane, alla caparbietà con cui non riesce a sganciarsi da un sistema fallimentare, illusoriamente produttivo e deprimente, creato a ridosso di una storia della collettività tutta da rivedere. Contro l’immediato futuro della specie animale che rappresenta, l’essere umano appare impedito, bloccato, irrigidito dalla velocità del suo procedere “maturo e razionale”, incapace di interrogarsi sul suo vero potenziale. La corsa al denaro che non c’è si riduce alla sola grande motivazione che possa tenerlo in vita: l’unica via (¹) Ray Bradbury, Troppo lontani dalle stelle, Ed. Mondadori, Milano – 2008, pag. 54; titolo originale: Bradbury speaks. Too Soon from the Cave, Too Far from the Star, Bradbury Copyright – 2005 54 predisposta a garantire tutte quelle distrazioni che, per evidente mancanza di tempo, lo escludono da una vera riflessione sulla sua funzione nel mondo. Pare sia solo questa al momento, a dispetto di qualsiasi politica idealista, la norma alterata a cui uomini e donne sanno rispondere con sufficiente credibilità e reale senso di condivisione. L’individualità elevata a potenza trionfa nel collasso di una società costruita sulla forza della stupidità. Meno male che esistono i musei, le accademie musicali, le architetture, i teatri, i cinema, i libri, virtuali o meno che siano, a ricordarci quanto l’essere umano riesca a tirare fuori il meglio di sé, entro i confini della sua stessa comunità, ogni volta che rivolge i suoi pensieri e le sue azioni verso altre forme di intelligenza. Detta così potrebbe suonare come un appello al mondo extraterrestre o al paranormale. Ma, in effetti, quando l’impatto con la bellezza dell’opera d’arte si rende riconoscibile ai sensi, è come se un’aura di infinita speranza piombasse magicamente sulla Terra da un altro universo. In preda allo stupore le persone si lasciano cogliere dall’incanto, si guardano intorno, timidamente si rintracciano l’un l’altra. E drizzano le antenne per sentire se anche il loro prossimo, miracolosamente ritrovato, possa condividere una tale meraviglia. Da- 55 vanti alle sue creazioni migliori, l’umanità è capace di liberare quel modo d’essere se stessa nella sua piena totalità che la riempie di felice nostalgia, quello straordinario sentimento verso la specie di appartenenza che la fa ricredere sulla sua limitatezza, e che la fa sentire a casa. In quella divina sospensione spazio-temporale, sepolti vivi in mezzo a 2/3 di bistrattata sostanza cerebrale, immaginazione, intuizione e senso-percezione giocano ad intrecciare insieme tutta una serie di logiche musicali. È proprio lì, in quell’istante di delirio amorevole che la gente diventa estremamente sensibile. Inaspettatamente, trasuda Spiritualità: una trovata linguistica per indicare il naturale riconoscimento di una sostanza pre-religiosa, facilmente reperibile tra tutti quegli esseri umani predisposti a lasciare emergere il sacro dagli eccessi della materia. Spiritualità, un processo super-emozionale capace di sganciare la coscienza dalla sua routine, stordirla a dovere, e farla risvegliare al suono stravagante di un’antica necessità: superare la condizione materiale per individuare quello “spirito” che invade il campo sinaptico delle cose e dei vuoti fra le cose, e che connette tra loro gli esseri umani all’intero universo. Si apre così un mondo riveduto e corretto, comple- 56 mentare e parallelo, intensamente percepito, tremendamente desiderato: una forma di contatto che solo un’emozione musicale può essere in grado di ristabilire. Non occorre certo essere religiosi per accedere a questa dimensione super-naturale dell’essere con gli altri. Una condotta vitale di questo tipo è pronta ad essere rivendicata anche dai più incalliti ateisti. Spiritualità, eccetto quei casi sporadici in cui si assiste ad una sincera sovrapposizione dei due termini, viene mantenuta a dovuta distanza da ciò che per molti è Religione; e cioè, l’istituzione gerarchico-devozionale fondata su rigore e moralità vincolanti, tendenzialmente soggetta ad ostentare ricchezze e sapere assoluto, non di rado invischiata con il potere e la corruzione. A metter pace sul tavolo delle dispute emerge la proposta laica. La persona spirituale ha già il suo identikit: luminosità elevata, grazia e gentilezza a profusione, senso di accoglienza ed empatia fuori dal comune, emissione di energia musicale a tutto spiano. Questa persona incarna la visione, o meglio, lo spirito di un’umanità che emana bellezza, sapendo ricorrere ad un’intelligenza relazionale dal carattere musicale. La storia dell’applicazione della musica al pensiero trascendentale, quantomeno testimoniata dalla preziosa opera restaura- 57 trice delle maggiori forze religiose, ha già mostrato quanto sia preponderante nella ricerca della spiritualità il bisogno di cantare, suonare, danzare insieme, in rapporto ad una altrettanto importante formula di indagine che è il silenzio, inteso come estrema capacità di ascolto. Gli archivi del potenziale creativo, destinati a reggere pensieri ed azioni focalizzate intorno a questo stato di beatitudine e di affettuosa espansione, debordano di letteratura musicale. I riflettori sono ancora ampiamente puntati sulla qualità del suono vocale applicato alla monodia. Ma è in occidente che si delinea la capacità di creare complesse architetture musicali che intrecciano voci e linee melodiche diverse. Esplode così la polifonia, modello e metafora della perfetta coesione sociale, espressione gloriosa di un Rinascimento che attende nuovamente di emergere. Un nuovo modo di concepire il benessere spirituale rimanda, quindi, alla capacità di ideare le immagini musicali di un sistema finalmente in grado di funzionare. L’intelligenza musicale conduce il pensiero spirituale verso il ripristino di una ben più ampia unità organica tra la specie umana e il suo pianeta. Poiché è la stessa neurologia a suggerire quanto l’assenza di esperienza possa portare a fenomeni di morte cellulare² , e poi- 58 ché è bene ricordarsi che i pensieri sono fatti in larga misura da immagini, fare esperienza di immaginazione porta a sperimentare il condizionamento della fantasia nella progettazione dei propri pensieri e delle proprie azioni. Ancor più se ad essere fortemente desiderata è la realtà di un mondo migliore. La spiritualità dell’essere umano contemporaneo deve puntare a modificare dall’interno i parametri di una società incivile, educata a coprire il suo pensiero patologico con una saggezza costruita sul ripetersi ciclico di idee che non si intendono cambiare. Non si può continuare a credere che l’isolamento dell’asceta non abbia tratti comuni con quello del disadattato, dell’egoista, dell’asociale; non si può portare ancora avanti un progetto spirituale vecchio ed obsoleto, circoscritto ad una condotta individualista che obbliga ciascuno a ricercare pace, amore e compassione nel pieno della propria solitudine. Laddove la spinta al ritiro sopraggiunga per motivi di concentrazione – come nello studio, nella preghiera e nella meditazione – essa deve potersi completare con il felice rientro nella realtà condivisa. Non quindi l’annullamento della persona nella ricerca della spiritualità, ma un viaggio nell’immaginazione (²) Antonio R. Damasio, L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano, Adelphi 1995 Milano, pag. 13; titolo originale: Descart’s Error. Emotion, Reason and Human Brain, A.R. Damasio, M.D. 1994 59 musicale d’insieme, per ricostruire l’idea di una società che irradia la luce del benessere comune. Un’immaginazione che si affida al sacro filtro della fantasia e alla disciplina del piacere musicale non può temere alcuna forma di censura, specialmente se a rimarcare la dirittura d’arrivo è un folle disegno di fede e fiducia nel proprio corpo e nella risonanza emotiva che lo vincola a quello degli altri. Siamo naturalmente mossi da un senso di incompletezza che motiva la ricerca dell’altro, siamo animali che aspirano alla trascendenza. Sappiamo talmente poco di una spiritualità funzionale al miglioramento della qualità della vita che abbiamo persino dimenticato quanto la musica, che non smette mai di mostrarci il modo più bello di stare, di ricercare e di costruire insieme, sia la nostra migliore creazione. In un mondo guidato da logiche musicali, il dinamismo dei contrasti e dei conflitti, che da sempre rappresenta il peggio degli esseri umani, cambia totalmente la sua funzione: diventa lo st rumento migliore per imparare a concertare le diversità e a dar vita alle composizioni più straordinarie³. Imparando dalla disciplina musicale, possiamo arrivare a riscattarci da quanto di (³) È un invito ad ascoltare in profondità l’intera opera di Johann Sebastian Bach. 60 più orribile abbiamo creato. Attraverso una Spiritualità ridestata dalla pratica musicale noi apriamo le porte al cambiamento sensibile, diventiamo capaci di trasformare i nostri pensieri, impariamo a perdonare noi stessi e gli altri. Ci lasciamo orientare da una visione estetica delle verità. La musica scuote le nostre idee e le fa affondare in un mare di bellezza. E questo ci fa ancora paura.