Discovery tools e cataloghi bibliotecari di nuove generazione Blanca Rodríguez Bravo FUNZIONE DELLE BIBLIOTECHE UNIVERSITARIE Accesso immediato a contenuti informativi di qualità. Rischi: •Duplicazione delle risorse. •Concorenza da altri servizi. Diversi studi hanno dimostrato i limiti degli OPAC tradizionali in ambito di ricerca e recupero. OPAC: evoluzione •1a generazione: anni 60/70 Utilizzo di indici preocoordinati •2a generazione: anni 80 Ricerche booleane e Keywords •3a generazione: anni 90 Web OPAC OPAC: limitazioni • Progettato solo per processi interni della biblioteca • Non adatto per, da e con l'utente • Accesso solo alle informazioni relative alla collezione della biblioteca • Chiuso e opaco: è esclusa la partecipazione strumento unidirezionale NGC: Next Generation Catalogues Il cammino verso la prossima generazione di cataloghi è recente: • Integrazione delle descrizioni di riviste e di altre risorse elettroniche •Incorporazione nel catalogo di applicazioni web 2.0, che lo rendono un OPAC partecipativo, sociale; •Incorporazione di strumenti di ricerca federata di materiale bibliografico che si stanno evolvendo verso i DT Evoluzione basata su diversi modi: i. Integrazione delle risorse. ii. Strumenti Web 2.0 iii. Discovery Tools i. Integrazione delle risorse OPAC EXPANDED i. Integrazione delle risorse I Cataloghi tradizionalmente hanno fornito informazioni dettagliate e di alta qualità su libri stampati, anche se spesso in un formato che non prevede l'aggregazione dei dati e il lavoro collaborativo i. Integrazione delle risorse • Ma hanno fornito informazioni su riviste di qualità variabile e di scarsa utilità per gli utenti • Di solito non forniscono informazioni su singoli articoli contenuti nelle riviste • Solo saltuariamente contengono descrizioni di risorse elettroniche i. Integrazione delle risorse Periodici Articoli Capitoli di libri Documenti audiovisivi Documenti elettronici Ecc. ii Strumenti Web 2.0 Il concetto di Web 2.0 (O'Reilly, 2005) si riferisce a una serie di servizi web che sono caratterizzati dall’impiego di alcune tecnologie (AJAX e RSS in particolare) o dall’adozione di un certo atteggiamento verso l'utente. Nei siti Web 2.0 l'utente diventa un creatore di contenuti, non solo un consumatore. Elementi essenziali della filosofia Web 2.0: • • Sfruttare l'intelligenza collettiva Software sociale. Intelligenza collettiva come filosofia L'intelligenza collettiva si verifica quando si raggiunge una massa critica di partecipazione in un sito web o un sistema, permettendo ai partecipanti di agire come un filtro per ciò che è prezioso (Kroski, 2006) Intelligenza collettiva come filosofia Per sfruttare l'intelligenza collettiva bisogna registrare le informazioni fornite dagli utenti e poi farle usarle in forma aggregata da parte di altri utenti. Dalla somma di tutti i singoli contributi informativi raccolti emerge l’informazione collettiva. Intelligenza collettiva come filosofia Queste caratteristiche sono state implementate in molti siti web utilizzando quattro funzioni di base: 1.Consentire agli utenti di includere testi, commenti, ecc. Intelligenza collettiva come filosofia 2. Consentire agli utenti di inserire tags o keywords che descrivono il contenuto dell'oggetto digitale (tagging). 3.Consentire agli utenti di fornire valutazioni (rating). 4. Utilizzare altri dati generati dall'uso del servizio. Software sociale Tradizionalmente considerato l’insieme di applicazioni che consentono agli utenti di comunicare e seguire le proprie conversazioni attraverso il web. Software sociale Ma il concetto si è evoluto fino a comprendere anche applicazioni per la condivisione di oggetti digitali e per esplorare le reti sociali. Per ottenere il vantaggio di intelligenza collettiva sono spesso utilizzati i strumenti di software sociale. Biblioteche 2.0 Il concetto di Library 2.0 si riferisce all'applicazione della tecnologia e della filosofia del Web 2.0 alle collezioni e ai servizi bibliotecari, sia virtuali che in presenza. Web 2.0 Biblioteche 2.0 Opac 2.0 i.i. OPAC 2.0/OPAC SOCIALE OPAC ENHANCED OPAC 2.0/OPAC sociale Ci concentreremo qui sull'applicazione del Web 2.0 ai cataloghi delle biblioteche, vale a dire l'uso dell'intelligenza collettiva e il software sociale e le loro applicazione agli OPAC. OPAC 2.0 / OPAC sociale È comune trovare l'uso dei termini OPAC sociale e OPAC 2.0 usati in modo intercambiabile. L’OPAC sociale è quello che implementa le funzionalità del software sociale. Queste caratteristiche tendono a sfruttare l’intelligenza collettiva. OPAC 2.0 / OPAC sociale L'OPAC 2.0 per analogia sarà quello che applica le tecnologie e principi del Web 2.0. Entrambe le espressioni sono equivalenti OPAC 2.0: Caratteristiche 1 Tecnologie 2.0 2. Atteggiamenti e Filosofia 2.0: • Catalogazione sociale (Tags) • Valutazione (commenti e punteggiatura) • Social Networking • Riutilizzo dei contenuti OPAC 2.0/ OPAC sociale Nel caso delle biblioteche delle università le fonti di intelligenza collettiva che possono arricchire il catalogo sono: 1. Le informazioni fornite dagli utenti: recensioni o commenti fatti sui documenti, rating (valutazione), keywords (tagging), ecc. OPAC 2.0/ OPAC sociale 2. Informazioni provenienti dall'utilizzo del sistema: questa è l'informazione che gli utenti lasciano registrata utilizzando il catalogo e gli altri servizi bibliotecari: dati sul prestito di documenti, documenti salvati fra i propri preferiti, ecc. OPAC 2.0 3. Bibliografie compilate dai docenti: talvolta disponibili quando la ricerca viene effettuata nel catalogo o viene visualizzato il record. 4. Informazioni esterne: recensioni di libri, indici di impatto dei periodici, ecc. OPAC 2.0: VANTAGGI Per la biblioteca: • Ulteriori informazioni per l'indicizzazione • Altri dati sull'uso e l'interesse della collezione • Fidelizzazione degli utenti OPAC 2.0: VANTAGGI Per l'utente: • Strumento più personalizzato • Possibilità di aggiungere propri tag • Più possibilità per la ricerca e la navigazione • Maggiori informazioni per la selezione dei documenti di interesse • Facilita la serendipity (trovare per caso documenti di interesse) Principali caratteristiche desiderate in un OPAC sociale: 1. Consentire agli utenti di inserire nei records propri tag, valutazioni e recensioni. 2. Consentire agli utenti di selezionare i documenti preferiti, organizzarli in cartelle e condividere le cartelle con altri utenti (spazi personali). 3. Includere strumenti di social networking. 4. Consentire l’abbonamento a canali RSS personalizzati: notizie, ... 5. Personalizzare la ricerca individuale: limitarla ai documenti che l'utente ha preso in prestito, ai preferiti, ai tags personali, ecc. 6. Consentire la gestione dei risultati della ricerca in base alle informazioni sociali (quante volte un doc. è stato selezionato come preferito, quante volte è stato prestato, valutazioni assegnate dagli utenti, ecc.). 7. Mostrare icone che evidenzino documenti molto prestati o raccomandati per i corsi. 8. Visualizzare le informazioni inserite dagli utenti: tags, commenti e valutazioni, mostrando quante volte un doc. è stato selezionato come preferito, quante volte è stato prestato, ecc. 9. Mostrare altri documenti che sono stati prestati insieme a quello visualizzato o comunque correlati in qualche modo. Così si crea una rete di raccomandazioni. 10. Consentire la navigazione per tags e social networks (vedere chi ha selezionato un doc. come preferito, vedere gli altri doc. favoriti degli utenti, ecc). 11. Selezionare ricerche per riceverne gli aggiornamenti via e-mail o RSS. 12. Rilevamento di errori di battitura e suggerimenti per la ricerca: “Forse volevi scrivere….?”. Tutte queste caratteristiche rappresentano uno sfruttamento dell’intelligenza collettiva. Le informazioni raccolte e fornite dagli utenti vengono successivamente riutilizzate dagli stessi e dagli altri utenti e ciò permette loro di distinguere fra quello che li interessa e quello che non soddisfa le loro esigenze. Secondo Casey e Savastinuk (2006): “Consentire agli utenti di commentare, scrivere recensioni, creare i propri tag e valutazioni e condividerli con gli altri permette il miglioramento dei cataloghi, che diventano prodotti informativi più ricchi” Alcuni problemi derivanti dalla indicizzazione sociale: • Polisemia • Sinonimia • Bassa specificità • Bias (tags affettivi) • Asimmetria di indicizzazione: rumore eccessivo o silenzio Consigliato: Indicizzazione automatica + indicizzazione sociale + indicizzazione professionale • Uso di algoritmi di ponderazione (frequenza d'uso dei tag) • Smaltimento dei tag vuoti • Disambiguazione dei termini • Non trascurare i sistemi di indicizzazione professionali • Tag clouds: combinazione visiva di tutti i tipi di indicizzazione i.i.i. DISCOVERY TOOLS OPAC EXTENDED iii. Discovery tools Fino ad anni recenti, le biblioteche non hanno avuto molte possibilità di aggiornare i propri OPAC. ILS (Sistemi per la Gestione Bibliotecaria Integrata) proprietari hanno offerto poche possibilità di personalizzazione. iii. Discovery tools Attualmente, alcune biblioteche che utilizzano sistemi open source o proprietari hanno fatto qualche miglioramento con l'aggiunta di patch, l'acquisizione di nuovi moduli o plug-in Ma queste soluzioni non consentono un vecchio OPAC trasformarsi in un NGC (Next Generation catalog). Sono soltanto miglioramenti cosmetici iii. Discovery tools Inoltre le biblioteche possono adottare un involucro web che permette il camuffamento del catalogo sotto un'altra interfaccia È questa l’opzione predominante oggi L'abbandono dell’OPAC in favore di una nuova generazione di Discovery Tools è una possibilità, ma non sembra essere consolidata iii. Discovery tools Yang e Wagner (2010) propongono di classificare i cataloghi: • Cataloghi classici, • Cataloghi sfaccettati • Discovery Tools iii. Discovery tools Cataloghi / OPAC classici: • sono implementati con ILS tradizionali • non hanno interfacce sfaccettate • non forniscono praticamente nessuna delle funzioni che definiscono un discovery tool iii. Discovery tools Cataloghi sfaccettati: • sono ancora implementati con ILS tradizionali • ma forniscono la navigazione per categorie o argomenti • e molte altre caratteristiche previste per i NGC come i contenuti ricchi e i contributi degli autori iii. Discovery tools Cosa sono? • sono interfacce indipendenti dagli ILS • spesso sono prodotti da un fornitore alternativo a quello dell’ILS • offrono le caratteristiche individuate per i NGC iii. Discovery tools Cosa sono? Software web che cercano documenti e metadati in un indice unificato e presentano i risultati della ricerca con una singola interfaccia. iii. Discovery tools Caratteristiche: Dal punto di vista architettonico e visivo sono riconoscibili principalmente dall'uso della ricerca sfaccettata di un elemento elencato che permette all'utente di aggiungere o eliminare i punti di accesso e di espandere o restringere la ricerca. iii. Discovery tools Le faccette principali includono: •Il tipo di materiale o di forma del contenuto •Il formato •L’ argomento •La data o un intervallo di date •L’ubicazione fisica •La lingua iii. Discovery tools L'utente finale ha la possibilità di regolare il contenuto, il contenitore, l'età e lo scopo dei documenti richiesti. iii. Discovery tools Tuttavia, al di là delle faccette, l'utilità dei DT è la capacità di interrogare più fonti di metadati in una semplice casella di ricerca. La combinazione di record MARC, repository OAI, basi di dati, immagini, materiali multimediali e altre risorse online porta ad ottenere risultati completi finora mai raggiunti in un modo così semplice. iii. Discovery tools L'accesso a masse di informazioni -precedentemente nascoste in molteplici cataloghi o banche di dati e non recuperabili contemporaneamente da un unico punto di accessoè una rivoluzione sia per i ricercatori che per gli utenti inesperti iii. Discovery tools/Strumenti di metaricerca Il software di ricerca federata cerca in molteplici banche di dati e dopo cumula i risultati, che dipenderanno dai diversi algoritmi di ricerca e dai diversi ranking di rilevanza. I DT importano i metadati in un unico indice e applicano un unico set di algoritmi di ricerca e una formula unica per ordinare i risultati. iii. Discovery Tools: itinerari I cataloghi vengono estesi per includere la ricerca di articoli di riviste (WorldCat). I grandi indici di articoli di riviste inglobano cataloghi di biblioteche e repositories (Summon, Primo Central, ecc). iii. Discovery Tools: itinerari Entrambi gli itinerarii conducono al risultato desiderato di fornire l'accesso unificato a tutte le risorse che la biblioteca possiede o di cui noleggia l'accesso. iii. Discovery Tools: Library systems report 2014 by Marshall Breeding EDS (EBSCO) in 5.612 biblioteche WorldCat Local (OCLC) 1.717 biblioteche Primo (Ex Libris) 1.407 biblioteche Summon (Proquest) 673 Discovery tools nelle iblioteche universitarie spagnole • Studio sviluppato in 2013 per: Sapere quali biblioteche hanno adottato i discovery tools, quali strumenti sono stati scelti e quali funzionalità vengono offerte agli utenti Metodologia Fasi della metodologia Esplorare i siti web delle biblioteche universitarie spagnole. Individuazione di discovery tools. Analisi delle caratteristiche principali, secondo la letteratura. Questionario di verifica e valutazione di un campione di cataloghi selezionati. Metodologia Punto singolo di ricerca Usabilità dell’interfaccia Contenuto ricco Navigaazione sfaccettata Ricerca semplice e avanzata Ordinamento in base alla rilevanza Correzioni e suggerimenti Raccomandazioni Contributo degli utenti Syndication dei contenuti Integrazione nei social networks Link persistenti Risultati Di tutte lebiblioteche considerate (72), sono stati 43 i discovery tools scoperti, che rappresentano il 59,7% del totale. Per ciascuno dei sistemi si seleziona un OPAC che serve come esempio di implementazione: EDS-ENCORE PRIMO CENTRAL SUMMON WORLDCAT VuFIND Risultati DISCOVERY TOOL CARATTERISTICHE ccCARATTERISTICHE EDS-ENCORE 12 PRIMO CENTRAL 11 SUMMON 9 WORLDCAT 11 VuFIND 11 Conclusioni • Dal 2012 è raddoppiato il numero di BU che hanno incorporato questi strumenti, quindi l'evoluzione della loro implementazione è stata molto positiva. • La scelta dei discovery tools è stata segnata da decisioni comuni adottate a livello di consorzio. • Preferenze collegate con l’azienda che distribuisce il sistema di gestione della biblioteca stessa. Conclusioni • Tutti gli strumenti hanno un comportamento corretto, eccellendo EDS. • Summon mostra carenze nell’applicazione delle funzionalità relative agli aspetti sociali. • Eccellente comportamento qualitativo dello strumento Open source VuFind. Conclusioni Principali punti di forza: l'adattamento ad ambienti grafici correnti; l'integrazione delle risorse in una singola query; contributi degli utenti e suggerimenti di documenti simili o ricerche correlate. Debolezze principali: l'incertezza nel processo di indirizzare l'utente al discovery tool; partecipazione sociale limitata e la mancanza di contenuti ricchi. Conclusioni Occorrono una ulteriore esplorazione e studi di valutazione e di usabilità. Studi sugli utenti favorevole agli DT. mostrano una risposta E 'necessario analizzare gli statistiche di circolazione di documenti, i log files e raccogliere opinioni attraverso i sondaggi. Conclusioni Principali incognite: • Sono soddisfatte le aspettative degli utenti avanzati? Si osservano difficoltà per effettuare ricerche disciplinari La mancanza di controllo dei punti di accesso ai records influenza negativamente la precisione di recupero delle informazioni Conclusioni Cataloghi e banche dati hanno anche vantaggi dunque i bibliotecari devono decidere: Quando indirizzare un utente al catalogo? Quando indirizzare un utente verso un DT? Quali elementi deve continuare ad includere la bibliotecha nel catalogo? È arrivato il momento di lasciare il catalogo? Conclusioni E, fondamentalmente, Gli utenti sono in grado di trovare le migliori risorse per soddisfare le loro esigenze? I DT che mascheramento i cataloghi senza la loro sostituzione sono una fase di compromesso tra la facilità di accesso ai contenuti e la rilevanza dei risultati Conclusioni Principali incognite: • Per quando i Next Generation Catalog? I DT hano molte nuove caratteristiche utili, ma potrebbe essere necessario prendere alcune delle tradizionali per soddisfare gli utenti esperti. Dipende di questa integrazione la sostituzione permanente dei cataloghi esistenti e l’arrivo dei NGC? Conclusioni Principali incognite: • Il futuro nelle mani delle aziende forniscono Integrated Library Systems? che Gli OPAC potrebbero continuare mentre si produce l’ aggiornamento delle loro interfacce e non è necessario un cambiamento radicale nelle biblioteche. Conclusioni Le principali questioni che abbiamo di fronte sono le seguenti: I venditori di sistemi proprietari hanno abbandonato l'aggiornamento dei cataloghi classici a favore di DT? I DT saranno i NGC? Dobbiamo aspettarci ulteriori sviluppi dei DT per raggiungere questo obiettivo? Grazie!! [email protected]