L o m b ra ssa e G io r g io Combattere — Antologia della Guerra, della Rivoluzione e del l’Impero. Le M onnier Ed., Firenze, D o m e n ic o VECCHIETTI : 1937— X V I. Nel compilare questa antologia, Lombrassa e Vecchietti si sono pro posti di «documentare ai giovani e al popolo l'esattezza storica, e la pro fonda unità ideale» dei concetto mussoliniano : «tutta la storia italiana del ventesimo secolo si svilupperà su linee fatali da quel maggio 1915 che fu una testimonianza, un prodigio e la conquista del popolo su sè stesso». Bisogna dire che i due scrittori hanno raggiunto in pieno lo scopo : l'antologia, per la quale è stato u ti lizzato un ingentissimo materiale b i bliografico, tratto da libri, riviste, giornali ed opuscoli, è oltre che una palpitante raccolta di docum enti, in terpretazioni e testimonianze, un com mento a venti anni di vita italiana, pieni di elementi drammatici, di ep i sodi avventurosi di cui un libro di storia potrà difficilmente renderci conto in maniera cosi viva. «G>mbattere» ci presenta, in una forma che unisce al tono scarno e alla semplicità della cronaca, gli impeti epici della leggenda e la calda voce della poesia,— lo sviluppo del venten nio di storia italiana che va dall’In tervento alla proclamazione dell’Im pero e che per unici protagonisti ha il Duce e il Popolo. E storia ripresa nel momento in cui nasce, descritta da uomini che l'hanno vissuta o da uomini che l’hanno ricreata con la loro fantasia, fermandola in forme d'arte. Accanto a ricordi autobiografici di eroi e a scritti di politici, troviamo semplici lettere di semplici popolani e piagine dei più noti nostri scrittori dell’ultim o trentennio. Per il periodo dell’Intervento i compilatori riportano scritti di M usso lini, Corridoni, Battisti, d ’Annunzio, G>rradini, Serra, Bellini, M alaparte, Panzini, Agnoletti. Per la parte che riguarda la Guerra troviamo pagine del Duce, di Baracca, Battisti, del Croix, Scaroni, di d ’Annunzio, Borsi, Locchi, di Agnoletti, Baldini, Comisso, Jahier, M alaparte, M arpicati, M onelli, Ojetti, Panzini, Puccini, S tuparich, di Prezzolini e Serra, di Boc cioni e Soffici. Le pagine della Rivo luzione sono del Duce, di Balbo, Beltramelli, Farinacci, Fracchia, Maccari, M arinetti, Pavolini. Quelle del l'Im pero sono del Duce, di Badoglio, Benedetti, B. Brocchieri, d ’Annunzio, De Bono, G rande, M ontanelli, V. Mussolini, Pavolini, Starace, Volta. Ad ogni scritto è premessa una breve notizia che serve ad orientare il lettore sull’episodio di cui si parla e a chiarirgli la personalità dello scrittore. L ’opera risulta saldamente costruita, omogenea ; non nuoce «il carattere divulgativo e sostanzial mente educativo» che i com pilatori dichiarano. La sua lettura è di vivo interesse e può essere di grande aiuto per completare la conoscenza della più recente storia italiana, special mente della parte che riguarda la conquista dell’Impero. F. N . 330 B a LOGH, C a r l o : Martialis. Buda G i u s e p p e D e l o g u : TM oretto in pest, Casa Editrice Studium S. A., der Scuola di San Rocco. — Otto Lo s. d., pp. 319. renz Verlag, W ien, 1938. 40 Tavole. Questo saggio, dedicato al barone Verso la vastissima attività artistica Federico Villani, M inistro d ’Ungheria del T in to retto , ultim a grande figura presso il Quirinale, pone davanti al del Cinquecento veneziano, solo negli ultimi decenni del nostro secolo pubblico ungherese le opere e la figura di uno dei più interessanti si è rivolta l’attenzione speciale della personaggi dell’età argentea della critica d ’arte. Il suo grandioso stile letteratura di Roma. Marziale, poeta di transizione, la sua tecnica di vissuto al tem po dei prim i im pera estrema pittoricità, il suo mondo m i tori, ci attira ancor oggi, e come stico dai bagliori transcendentali, non uomo e come letterato. I suoi ep i potevano interessare i critici e gli grammi, immagini vive e ritratti fe storici realistici della fine del secolo deli buttati là con poche ma rive passato. Ci vogliono le stesse condi lanti pennellate, sono nello stesso zioni artistiche di transizione e di formazione, le stesse concezioni meta tem po docum enti storici dell’età im periale e specchio del grado di svi fisiche per poter comprendere la sua luppo raggiunto allora dalla lettera arte in tutta la sua profondità. La Mostra del T intoretto organiz tura latina. Essi rappresentano una raccolta preziosa soprattutto per la zata l’anno scorso a Cà Pesaro a Ve conoscenza delle forme di vita an nezia, comprendeva una ottantina delle migliori e principali opere del maestro, tiche, chè l’arte vivificatrice di M ar provenienti da varie raccolte italiane ziale ha saputo cogliere e rendere e straniere, o dalla penombra dim en sempre i tratti più essenziali e più ticata di molte chiese veneziane. Ma individuali degli uomini e delle cose. perchè il T intoretto ci riappaia tutto L ’indagine del significato poetico e del valore letterario dell’opera di intero, bisogna integrare il magnifico Marziale — a causa della serietà del uadro della M ostra con lo studio l’argomento — ha impegnato sempre ei grandiosi cicli della Scuola di le menti migliori dei filologi d ’ogni San Rocco a Venezia. Ed era proprio questa la mira dell’autore e dell’edi paese. Vagliato alla stregua delle loro tore che hanno messo insieme con opere, il valore e la novità del saggio fine gusto quaranta bellissime ripro di Carlo Balogh riceve il suo giusto duzioni di quadri interi e di parti risalto. 11 volume contiene riuscitissime colari, delle cui bellezze artistiche e traduzioni in ungherese degli ep i finezze tecniche forse non ci siamo fin’adesso accorti, guardando solo grammi di M arziale, che costitui scono un arricchim ento della stessa l’insieme artistico di tutta la com posizione. Così riesce capolavoro a letteratura ungherese. Tali versioni sè anche la testa di un vecchio della sono inquadrate in una biografia che Crocefisstone, una scenetta di genere mentre pone a contatto il lettore con nello sfondo del Cenacolo. gli aspetti più interessanti della vita L ’autore della sommaria e preziosa romana privata e pubblica, gli pro cura, attraverso l’arte rappresentativa prefazione, prof. Giuseppe Delogu — collaboratore della nostra rassegna e la simpatia con cui il Balogh tratta a Vienna —, dopo aver esposto in il suo personaggio, un vero godi grandi linee la storia esterna della mento. creazione dei due cicli, passa all’ana La vasta erudizione che si afferma nelle traduzioni rende il libro una lisi critico-artistica delle singole com posizioni. Segnala con giusto cri monografia sem pre interessante, terio la forza immaginativa e com mentre l’aver saputo conservare le forme ed i metri degli originali attesta posizionale della luce nella Crocenel traduttore una calda vena poetica. fissione, e contrappone la drammaticità coloristica del T intoretto alla terria. f. 331 bilità m ichelangelesca delle m asse, l’im petuosità della sua Annunciazione al concetto sereno, quasi idillico delle so lite com posizioni su questo tem a. R ileva poi la parte im po rtan tissim a che ebbe il T in to re tto nel tard o paesaggio veneziano ( Fuga in Egitto, M aria M addalena, M aria Egiziaca) , d istinguen d o lo sfumato leonardesco dalla penom bra del T in to re tto , dove la luce scintilla d a p p e rtu tto come tocchi di pennello nervosi sui co n to rn i delle figure e fra le fronde degli alberi. A questa serie di paesaggi che del resto occupano un posto m inim o fra le opere del m aestro, ap p artien e anche il Narciso (G ali. C olonna, Roma), opera forse an terio re, con m eno chiara intenzione paesistica e con sentim ento p iù rom antico della natura. Per ultim o il D elogu d iscu te sul barocchism o del T in to re tto . N ei suoi individuali caratteri p itto rici in trav vede non il secolo susseguente, ma l’arte p iù p u ram ente p itto rica d i un Goya e di un M anet. Il T in to re tto , come il più alto ed ultim o ra p p re se n tan te della p ittu ra veneziana della R inascenza, chiude con M ichelangelo, lo sviluppo di t u t t ’u n gran periodo. Egli non è l ’an n u n ciato re di una nuova form azione artistica, b en ch é alcuni suoi caratteri si ritro v in o nelle opere del periodo seguente ; il T in to re tto non è ancora il p itto re p ro p riam en te d etto barocco. L . P. T ò l g y e s y F elicia : A pozsonyi barokk épitészet (L ’a rc h ite ttu ra barocca a Pozsony). — B udapest, 1937, pp . 91, X X VI fav. La le tte ra tu ra sto rico -artistica co nosce num erosi a rtisti italian i che svolsero la loro a ttiv ità a Pozsony (P resb u rg o ). F ra essi vengono ric o r dati l’arch ite tto -p itto re P ietro F e rra b o s c o ( l5 ! 2 —99), i p itto ri G iu lio L i cinio da P o rdenone ed U lisse M acciolin i, au to ri degli affreschi della cap pella della fortezza (1568— 70). Nel sec. X V II vi lavorò com e arc h ite tto m i litare Baccio del Bianco (1604— 56), e lo stuccato re B astino C orati O rsati, nella sala di consiglio del M u n icip io (1695). A ncora p iù estesa e varia è l’a ttiv ità di a rtisti italian i nel sec. X V III q u an do G iov. B att. M a rti nelli (1701— 57) co struì com e «archite c tu s aulicus» il Pai. C am erale e G iov. B att. Ricca era l’a rc h ite tto favo rito dal P rin c ip e P rim ate. F ra gli stu ccato ri di q u e st’epoca troviam o G aetano Bussi, c o stru tto re d ell’al ta re m aggiore nella chiesa dei T r in i ta ri (1728). D aniele Fossati decorò d ’affreschi il Pai. A rcivescovile (1728) ed A nt. G alli B ib ien a affrescò con finte a rc h ite ttu re la cupola della chiesa della T rin ità , la facciata del M u n ic ip io e co stru ì u n arco tr io n fale (1738). O ra q u esta bella serie di a rtisti italian i vien arricch ita con alcuni n om i p u b b licati nel volum e di F e licia T òlgyesy. C osì abbiam o no tizia d e ll’attiv ità di G iovanni Rava C ellina che troviam o verso il 1640 al servizio d e ll’arcivescovo Lósy, e che co stru ì secondo i docum enti il sem in ario «Emericanum». Q uesto Rava è senza d u b b io lo stesso G iovanni B attista Rava che in to rn o al 1650 re sta u rò l’an tica cattedrale gotica d ella v icin a G iav arin o (Gyó'r). A n cora nel sec. X V II o p e rò a Pozsony com e «T h eatral-Ingenieur» L odovico O ttavio B urnacini (1636— 1707) che c o stru ì nella fortezza il portale ric c a m en te d eco rato del bastione. C ono sciam o anche l’a ttiv ità di D onato F elice A llio (1690— 1780?) che tr a sfo rm ò il chiostro dei C appuccini (1736— 37). F u «F ortifikations-Ingenieur» e lavorò so p ra ttu tto a V ienna e d a K lo ste rn e u b u rg in A u stria. In to rn o al 1761—65 prese parte alle rico stru zio n i del castello di Pozsony quel N icolo Francesco L eonardo Paccassi (1716—90) che fu il p iù rin o m ato a rc h ite tto della corte di M aria T eresa. C om e risu lta da q u esti dati, P o zsony — il cen tro politico e c u ltu rale d e ll’U n g h eria nel periodo b a rocco — o sp itò un ben considerevole n u m ero di artisti italiani e le ricerch e sto ric o -a rtistic h e ne m etteran n o alla luce ancora m olti altri. C on il loro in te rv e n to si form ò l’a rte barocca 22 332 ungherese non solo a Pozsony, ma anche nelle altre città del paese, prendendo caratteri artistici italiani trasmessi a noi talvolta direttam ente dall’Italia, tal altra attraverso l’Austria, dove del resto in questo periodo, con formem ente alla generale e grandiosa espansione di artisti italiani barocchi, lavorava tu tta una ricca e operosa colonia di artisti italiani. spi. 333 BIBLIOGRAFIA ITALO— UN G H E R E SE Il titolo dei libri ungheresi è dato anche in italiano; quello degli articoli di riviste soltanto in traduzione italiana. L IB R I B e r k o v i t s , E l e n a : A K épes K rónika és Szent Istvàn kiràlyt àbràzoló m iniaturai (L a C ronaca Illustrata e le sue m iniature rappresentanti S. Stefano), in-8, B udapest, 1938, Egyetem i Nyom da. (L ’opuscolo tra tta degli influssi napoletani, bolognesi e vene ziani, accertabili nel m iniatore della Cronaca Illustrata), H o m o , L é o n : A róm ai cultura (L a civiltà di Rom a), trad . G iuseppe Révay, in-8, pp. 344, rii. tela. B uda pest, 1938, À thenaeum , Collezione : Storia della civiltà europea. M e g y e r y , E l l a : A zonzo per Budapest. T raduzione dall’ungherese di Filippo F aber, in - 16, pp. 423, con 2 piante e copertina di cartone. B uda pest, 1938, D an te e M ilano, 1938, Casa Editrice G enio. M i s k o l c z y , S t e f a n o : M agyar— olasz osszekòttetések az A njouk koraban. M agyar— nàpolyi kapcsolatok. (Relazioni italo—ungheresi nell’epoca degli angioini. I rapporti ungaro— napoletani). Budapest, 1937, Stephaneum . R IV IS T E E P U B B L IC A Z IO N I P E R IO D IC H E B r e l i c h , M a r i o : In m orte della Spina. Con illustrazioni. Tiikor, N o. 4. A prile 1938. Cs. S z a b ó , L a d i s l a o : L ’unghe rese visto con occhi latini. 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