TUTTOSTAMPACCHIA Periodico del Liceo Scientifico - Classico “G.Stampacchia”- TRICASE (Le) - Anno X - Numero 1 - A. S. 2005-2006 tel.0833.544020 Un impegno per il futuro UN LICEO IN CONTINUA CRESCITA “Il merito è di una politica interna volta principalmente ad incrementare il livello dell’offerta formativa” di Carmelo Anastasio 2005-2006 Il “TUTTOSTAMPACCHIA” è ormai un’attività integrativa, apprezzata e riconosciuta. Quando si è riunito il comitato di valutazione dei progetti presentati per l’anno scolastico in corso, anche su sollecitazione del Preside, tutti i componenti ne hanno ritenuta la validità e la necessità di continuare in questa esperienza. Tant’è che di fronte alla riduzione delle risorse finanziarie per le attività integrative e per gli insegnamenti aggiuntivi, il giornale è sembrato il vessillo dell’istituto. Ecco allora la volontà di preparare un periodico rispondente alle esigenze degli studenti in primis ma anche alle aspettative delle famiglie e degli estimatori della nostra scuola. Quest’anno, dunque, il giornale si presenterà in una veste tipografica più gradevole con l’intenzione di coinvolgere i cittadini del comprensorio del Capo di Leuca. Progetto ambizioso, certamente, ma realizzabile con la passione e la dedizione dei collaboratori e dei redattori, che sono stati, almeno fino a questo momento, abbastanza numerosi e sempre più attenti alle problematiche della nostra realtà. Lasciare spazio ai giovani studenti di esprimere liberamente il proprio pensiero, le proprie emozioni dinanzi ad un paesaggio, denunciare una situazione civile o sociale, prendere posizione su varie tematiche vuol dire intensificare il dibattito delle idee. Sì, proprio il dibattito delle idee. Tengo sempre a sottolineare che i giovani debbano rifiutare i saperi formali e spesso obsoleti e andare alla ricerca di una conoscenza autentica, arricchendo il proprio spirito critico; che i giovani debbano sentirsi protagonisti della loro crescita divenendo consapevoli delle scelte scolastiche; che partecipare in modo attivo a qualsiasi processo sia efficace sul piano della conoscenza e della maturità. Nell’epoca del postmoderno dobbiamo far in modo che il consumismo riempia sì la pancia ma non svuoti il cervello. Ecco allora l’obiettivo del “TuttoStampacchia”: confronto di posizioni per trasmettere ai giovani tensione libertaria e costruttiva per il presente e per il futuro. D’altra parte “democrazia” è partecipazione e consapevolezza: insieme , noi adulti, docenti e genitori, e voi, studenti, rendiamo più interessante questa nostra, spesso monotona, realtà. In tale confronto si afferma un antico, ma sempre attuale principio: è buon insegnante colui che, mentre insegna impara, ed è buono studente quello che, mentre impara, insegna. Esprimere le proprie opinioni, avere il coraggio delle proprie idee, criticare e sentirsi criticare, immaginare e proporre, ragionare insomma è un esercizio di lealtà morale e di crescita culturale. Scrivere per questo opuscolo allora deve essere un partecipare divertito senza fronzoli e ipocrisie, ma con il convincimento che ognuno svolgerà il proprio ruolo nel rispetto degli altri. Solo così la Scuola sarà una “Risorsa Insostituibile” per lo sviluppo del territorio, come in ogni circostanza vien ribadito dal preside, prof. Renzo: “I nostri giovani dovranno operare nella nostra realtà con adeguate competenze e conoscenze”. Questo è anche l’auspicio del comitato di redazione. Prof. Francesco Renzo. Preside del Liceo Stampacchia - Tricase In questi ultimi anni scolastici, la popolazione studentesca del nostro Liceo è cresciuta notevolmente, tanto da creare alcune difficoltà logistiche, quali la collocazione delle neonate sezioni in nuove sedi succursali. Secondo il prof. Francesco Renzo, che dirige il liceo scientifico – classico “Giuseppe Stampacchia” da 12 anni, vi sono due fattori che vanno determinando la crescita continua del nostro istituto: uno esterno, derivante dalla nuova domanda di istruzione e formazione che le famiglie e la società tutta rivolgono oggi alla scuola, l’altro interno, legato alla politica condotta dal nostro liceo. La globalizzazione della produzione e dei consumi ha trasformato profondamente il mercato del lavoro, che oggi non offre più al diplomato sbocchi immediati, ma chiede a tutti una formazione ricca e rigorosa, e questa può essere sviluppata solo attraverso corsi di studi più lun- ghi ed impegnativi. Consapevoli di questo, le famiglie oggi sempre più si impegnano ad investire molte risorse nella formazione dei loro figli e si orientano verso percorsi formativi rigorosi, quali i licei, capaci di promuovere competenze complesse ed una forte preparazione di base, su cui poter costruire gli studi universitari e la professione futura. Va rilevato, però, afferma il Preside, che la crescita demografica, se ha interessato tutti i Licei, da noi è avvenuta con una tale intensità da determinare, nel giro di pochi anni, quasi il raddoppio della popolazione scolastica. Ciò sicuramente anche per le scelte culturali e politiche compiute dalla Scuola: gli organi di governo del Liceo, Consiglio d’Istituto, Collegio dei docenti, personale ATA hanno perseguito tre obiettivi fondamentali. 1° – Rinnovare l’organizzazione materiale del Liceo, la struttura logistica, le apparecchiature e risorse didattiche per adeguarle alle richieste delle nuove metodologie ed ai bisogni delle nuove generazioni. Da ciò gli ampliamenti edilizi realizzati, che hanno cambiato il volto al Liceo, ma anche il potenziamento dei laboratori e della biblioteca, l’Osservatorio astronomico in fase di allestimento, il cablaggio di tutte le sedi, i computer nelle classi, i nuovissimi laboratori di informatica, il centro per la produzione di materiali multimediali, i nuovi servizi telematici; è tutto ciò grazie anche ai Fondi strutturali della UE, conquistati con i tanti progetti presentati ed autorizzati. 2° - Potenziare i curricoli ed ampliare il Piano Liceo Scientifico Classico Superstar Giovani geni crescono con “ INVALSI” Il liceo “Stampacchia” di Tricase si classifica al di sopra della media nazionale nelle prove INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione) organizzate dal ministero della Pubblica Istruzione. Nell’ ultima rilevazione nazionale i punteggi in percentuale attribuiti al nostro Liceo per l’ anno 2004 / 2005 sono superiori alla media di tutte le scuole della provincia di Lecce. Le classi prime e terze di questo liceo trionfano per cultura, capacità logiche , conoscenze scientifiche. Ecco i dati: dell’offerta formativa mediante insegnamenti aggiuntivi, attività integrative, sperimentazioni didattiche, scelte organizzative, tese per un verso a rendere rigorosi gli strumenti valutativi, elevando gli standard formativi e, dall’altro, a favorire il successo scolastico di tutti. Da ciò le tante energie investite nell’organizzazione e verifica dei percorsi didattici, le tante risorse impegnate nella elaborazione e realizzazione di progetti innovativi, capaci di modernizzare la Scuola e di offrire agli studenti esperienze significative e gratificanti. Si pensi alle tante innovazioni didattiche introdotte in molte classi, al lavoro dei diversi laboratori, ma anche al progetto per la Certificazione di Qualità ISO 9001. 3° – Costruire un rapporto forte e proficuo tra Scuola e Territorio per portare all’interno del curricolo la storia e la cultura del territorio. Da ciò i tanti lavori di ricerca curricolare ed extracurricolare sulla realtà naturale, sociale, culturale circostante, le tante iniziative ed attività del Laboratorio dei Beni Culturali del Territorio, le diverse pubblicazioni di testi e materiali multimediali, soprattutto le relazioni e collaborazioni, sempre più intense ed efficaci, sviluppate con gli Enti locali e le altre Agenzie e Istituzioni territoriali. Questi obiettivi politici e culturali, conclude il nostro Preside, non senza una punta di orgoglio, perseguiti per anni, con tenacia, da tutti, alla fine hanno pagato in termini di apprezzamento crescente per il ruolo del Liceo, di sostegno al suo lavoro e di crescita continua dell’utenza. Arrivi e Partenze Cesare Marco Ponzo VB 1 Settembre 2005 Quando pensiamo alla Scuola, appaiono nella nostra mente immagini vive e positive di uomini e donne, giovani e adulti che si incontrano, lavorano, crescono, dialogano, si scambiano esperienze e conoscenze, programmi e progetti di vita e di cultura. E’ triste constatare che la scuola, a volte, è anche il luogo della perdita, dell’assenza e della morte che, nel nostro Liceo, ha rapito i due giovanissimi Arturo e Giulia e ha tagliato, troppo prematuramente, il filo della vita al carissimo prof. Donato Ruberto nel pieno del suo esercizio umano e professionale. Ma chi sostanzia e feconda di gioia, di umanità e di amore verso gli altri il tempo che gli è stato concesso, non morirà mai e continuerà a risplendere nella luce della verità. A te, prof. Ruberto, tutto il Liceo Scientifico-Classico “G.Stampacchia”rivolge un pensiero di affetto e di rimpianto. Il Preside l’ elenco delle presenze. Ci siamo tutti? Tutti presenti e pronti a salpare. Vedo i colleghi di sempre e i nuovi arrivi: in tutti tanto entusiasmo. Ma qualcuno manca ed è un assente ingiustificato. Verrà domani? Forse. Nessuno lo sa. Dicono che si è trasferito… Prof. Donato Ruberto Nei nostri occhi un’ incertezza strana, un vuoto inspiegabile alla lettera R. Eppure sei qui vivo in ciascuno di noi caro collega Donato Ruberto e continui a segnare la rotta di questa nave con competenza e discrezione come hai sempre fatto. Maria Luisa Palumbo A Donato Ruberto Pg.2 TUTTOSTAMPACCHIA Sui sentieri della vita per un tratto ci sei stato compagno…. Ora hai accelerato il tuo passo dinoccolato ma , nel vuoto dei corridoi, sembra ancora di cogliere un’eco della tua voce o il baleno fugace del tuo sorriso ironico eppur bonario. Tenace e fecondo il tuo impegno per questa scuola dell’estremo Salento, terra assolata d’ulivi nodosi, pajare remote e miti ancestrali. Nelle acque percorse da Enea, Diomede e popoli innumeri , uomini e donne senza nome, intatta fluisce una storia di fatiche e migrazioni ma densa di cultura e civiltà. Quell’umanesimo del cuore e della mente per il quale nutrivi, sotto la scorza burbera, un amore tanto profondo e appassionato, così da contagiare i tuoi gio- di Alberto Cordella vani studenti, sollecitandoli a cercare nel passato le ragioni per progettare il futuro. Una sensibilità che intera svelavi nell’affetto per i tuoi cari e nelle tenere cure per l’anziana madre. Caduto il “muro d’ombra”, richiusa ogni ferita, a lei infine sei ora unito. Sempre stimolo al quotidiano fare nel cantiere scuola, alla complessa azione didattica ed educativa, a tutti noi resta in dono un motto del tuo spirito energico ed estroso, il tuo giudizio rapido e concreto, una tua battuta arguta di classica levità. Maria Bondanese LA QUALITÀ DEL NOSTRO LICEO COME GARANZIA DI PRESTAZIONE Raggiunta la certificazione di ”eccellenza” in conformità alle norme europee dal personale di questa scuola? Innanzitutto la partecipazione attiva nella condivisione di princìpi previsti nei differenti ruoli, vista come progresso nella propria vita professionale. Il tutto con la necessaria attenzione per poter migliorare i risultati otteIng. Carlo Macculi - Presidente nibili, predefiniti e condidell’ agenzia Qualitek Lecce visi, che sono le regole del gioco. Come del resto tutte le attività produtPerché è stata qualificata “scuola di tive, anche l’istituzione scolastica, con eccellenza”? un pò di ritardo, ha aderito al “Progetto Grazie ai risultati e alle attività effettuadi Qualità”, volto a migliorare le prestate, in relazione alle prestazioni di altri zioni e i servizi in esse, verso quelli che istituti, è stata raggiunta la certificaziosono gli standard ottimali europei. Anche ne, in conformità con quelle che sono le il nostro istituto, nei suoi organi dirigennorme europee, che sono il livello miniziali, ha sposato l’idea di una scuola in mo per raggiungere la soddisfazione non grado di promuovere la cultura della solo di tutti gli utenti, ma anche dei forqualità, nell’individuare i propri punti di nitori stessi. debolezza e predisporre iniziative mirate Per migliorare il futuro culturale, per porvi rimedio, fino a raggiungere le cosa dovrebbe tenere presente l’istituopportune certificazioni. zione scolastica? Per saperne di più abbiamo intervistaPer guardare al futuro bisogna valorizzato l’ing. Carlo Macculi, presidente delre sempre più i risultati legati alle coml’agenzia Qualitek Srl di Lecce, che petenze in uscita dall’ambito scolastico e aiuta in termini di consulenza e analisi il ai cambiamenti che la società va imposistema organizzativo del Liceo sin dai nendo, in quanto vi sono diversità di processi di formazione dell’utenza. comprensione e analisi. E’ necessario Perché un tale progetto viene attuatenersi su posizioni non soltanto storito in questo Liceo? che, ma bisogna intraprendere un perSi tratta di una scelta del Liceo di dotarcorso che aiuti a leggere, interpretare e si di un sistema di gestione della qualità, governare le modifiche con l’obbiettivo con l’obbiettivo di un miglioramento di giovare alle future generazioni. Tutto continuo; infatti uno dei princìpi cardine questo passa da azioni operative, che di tutto il sistema, per essere competitivi cambino l’organizzazione della vita e il anche nel futuro, è il miglioramento su flusso delle istituzioni, anche nelle pictutti i livelli. cole cose. Cosa si aspetta da parte del Giampiero Graps IV B Sc. Dirigente, dei docenti, degli alunni e Un progetto di Autovalutazione per il miglioramento della qualità della formazione Già da alcuni anni la nostra scuola, con il fine di favorire il raggiungimento del successo formativo per il maggior numero possibile di alunni, ha avviato un progetto di Autovalutazione d’Istituto, tendente a fornire indicazioni utili per il miglioramento dei processi formativi, in quanto capace di rilevarne gli elementi funzionali e disfunzionali e le cause delle eventuali disfunzionalità, quindi capace anche di condurre a soluzioni sensate e praticabili per migliorarne la qualità. Siamo partiti dal presupposto che un progetto di autovalutazione debba basarsi, prima di tutto, sulla rilevazione e individuazione di fattori di qualità, cioè aspetti del sistema di formazione determinanti per individuarne la qualità (obiettivi formativi che si intende raggiungere, andamento dei processi di insegnamento-apprendimento, aspetti relazionali e socio-affettivi, gestione del contesto) e poi dalla considerazione che solo con l’apporto sinergico di tutte le componenti del sistema scolastico si può effettivamente operare in tal senso in modo efficace. per E’ stata istituita già dall’anno scolastico 2002/2003 una Commissione l’Autovalutazione d’Istituto, formata da tutte le componenti (rappresentanti dei docenti e dei non-docenti, rappresentanti dei genitori e degli studenti delle classi interessate, psicologi del C.I.C), presieduta dal Preside, prof. Renzo Francesco e coordinata dalla professoressa Biguzzi Armanda. La Commissione, dopo un lungo periodo di incontri e riflessioni approfondite sul tema, ha deciso di impostare l’Autovalutazione come un Contratto formativo tra i tre protagonisti (scuola, famiglia, studenti), in cui ognuna delle parti esplicita aspettative ed assume impegni in relazione alle aspettative altrui. L’Autovalutazione quindi periodicamente, per campioni di classi sorteggiate, va a misurare il livello di mantenimento degli impegni nell’azione concreta di ciascuno e, di conseguenza, il grado di soddisfacimento delle aspettative. L’approccio alla valutazione vuole essere diretto non a fornire valutazione e certificazione, ma a supportare un processo di autoriflessione di ogni componente sul proprio agire. Siamo convinti che per produrre cambiamento effettivo e duraturo il processo di autoanalisi deve essere compreso, sostenuto e condiviso da tutti coloro che operano nella scuola: docenti, Preside, studenti, famiglie, operatori scolastici non docenti, e quindi ogni anno presentiamo il Contratto formativo sia agli alunni che ai genitori delle classi prime, aperti a qualunque suggerimento, tendente a migliorarne l’efficacia e la ricaduta positiva sui processi formativi. Prof.sa Armanda Biguzzi Coordinatrice del progetto di Autovalutazione Progetti PON una finestra sul futuro “Learning by doing”, “Il gruppo: risorsa per motivare e orientare”, sono alcuni dei 13 titoli dei progetti PON approvati e portati a termine nell’anno 2004-2005 con l’attiva partecipazione dei “discenti” e la soddisfazione dei progettisti che li hanno seguiti. Molti sono indirizzati agli studenti interni, come ad esempio l’azione 1.a comprendente “ le TIC: una finestra sul futuro” e ”il computer per la scuola e il lavoro”, funzionali al conseguimento di una certificazione informatica di livello rispettivamente di base e avanzato o “FCE per vincere l’Europa”, per preparare gli studenti ad affrontare un esame di inglese: livello B2. Da non dimenticare quei progetti che prevedono a conclusione tirocini estivi, come nel caso delle: “Competenze nella società delle nuove tecnologie”, di indirizzo informatico o “learning by doing”, già citato che arricchisce le 30 ore di corso con 120 ore da spendere nel periodo estivo presso aziende di promozione turistica, Pro Loco e Comuni, affrontato con successo da numerosi studenti, che hanno arricchito “le competenze e le conoscenze delle tradizioni storiche, artistiche e culturali del territorio”. Un altro progetto ad indirizzo turistico è: “Il gruppo: risorsa per motivare e orientare; si è proceduto alla costituzione di una cooperativa scolastica per valorizzare i beni culturali del territorio”, come spiega la prof. Jazzetti, tutor del progetto, che aggiunge: “il momento culminante è stata l’organizzazione di un evento di accoglienza turistica […]a favore di un gruppo di giovani lombardi” Non mancano, tuttavia, progetti indirizzati a docenti interni e/o esterni come:“ le TD nella scuola del III millennio”, grazie alle quali i docenti interni hanno acquisito maggiore dimestichezza con le nuove tecnologie o ” identità del docente tra genere e professione” . Molto seguiti dagli esterni: “Informatica: strumento per la didattica del futuro”, finalizzato al conseguimento del certificato ECDL e “WEB e professionalità”, di livello superiore, per quanto riguarda l’informatica, e “Inglese: password per il lavoro”, per quanto riguarda l’inglese. E ancora per le donne che volessero intraprendere un’attività autonoma è possibile partecipare al progetto: “ANIMARE: donna e impresa”, che costituisce un evidente sostegno professionale. Le adesioni ai corsi con finalità linguistiche e informatiche, sia da parte dei ragazzi come dei docenti interni ed esterni, sono state numerose, e gran seguito hanno avuto anche “donna e impresa”: tutto questo è un chiaro segnale della volontà di migliorarsi e migliorare in relazione ad un contesto sociale internazionale. Roberta Piccinni VA Pg.6 TUTTOSTAMPACCHIA ANCORA UMILIATI E OFFESI Il fenomeno dell’abbandono di animali è in continua crescita… L’estate continua a rimanere l’inferno dell’abbandono. Quella appena passata si lascia dietro storie di ordinaria follia: cagnetti asfissiati dentro macchine arroventate, cuccioli scaraventati come un fagotto di ossa sulle strade, cani investiti e lasciati morire sull’asfalto. La storia è sempre la stessa. Cani comprati perché giocattoli del primo figlio, ma poi con il terzo che arriva non c’è più tempo, diventano così un peso per ogni piccola rottura, per ogni nascita o morte: loro che sono sempre gli unici innocenti. I più fortunati sono lasciati nei pressi di canili, di parrocchie o di scuole; gli altri, che costituiscono la maggior parte, sono chiusi in sacchetti della spazzatura. Comunque sia, i cani di famiglia abbandonati sono i primi a morire: non ce la fanno a sopportare il dolore del distacco, né la crudeltà delle strade o dei canili. Strage incomprensibile che viene celata dietro al comune e misero alibi: “d’estate non si sa dove metterli”. Eppure per chi viaggia con cane al seguito basta cercare per trovare campeggi, alberghi, agriturismi e spiagge che accettano e gradiscono animali. Nonostante ciò, il 2005 si avvia ad essere l’anno dei record negativi. Davanti a questi orrori, che ne è della famosa legge 189 che prevede, per chi abbandona o maltratta animali, galera e multe da 1.000 a 10.000 euro? RADON: il ritorno di una minaccia! Che il Radon fosse un elemento di grande pericolosità lo si sapeva già al tempo del “De rerum natura” di Lucrezio, ma il decreto legislativo n. 241, in materia di protezione dal “rischio radon”, è storia recente. Il Radon è un gas inodore, incolore e chimicamente inerte, derivante dal decadimento radioattivo dell’uranio, elemento presente in tutte le rocce della crosta terrestre, in numerosi materiali da costruzione come tufi e lave e soprattutto nel suolo stesso (tufi, graniti, pozzolana) a seconda della temperatura, dell’ umidità e della pressione.. Pertanto la principale fonte di radon è senza dubbio collocata ai piani di un edificio a contatto diretto con il suolo, in quanto il radon penetra all’ interno secondo un meccanismo determinato dalla pressione tra l’ edificio stesso e l’ ambiente circostante (“ effetto camino”). La respirazione introduce tale gas nei polmoni e, a causa del consequenziale irradiamento delle cellule, si verificano gravi danni fisici e chimici al DNA, che possono innescare processi di modificazione cellulare fino alla formazione di masse tumorali. Non a caso, infatti, il radon figura come cancerogeno del gruppo 1 ed è la seconda causa di tumori polmonari. Tuttavia il “rischio da radon “ è azzerabile grazie ad azioni di rimedio efficaci che tendono essenzialmente ad impedire l’ ingresso del gas dal sottosuolo. Le principali forze d’ azione “anti – radon” sono rappresentate da una costante ventilazione dell’ ambiente, la sigillatura delle vie d’ ingresso e l’ aumento della pressione dei locali interni. Ovviamente è bene intervenire dopo un’ attenta analisi della sorgente di radon, della tipologia del materiale di costruzione e dalla gravità del problema. Veronica Trani IV B Sc. I CELLULARI Ma i cellulari provocano veramente danni alla salute? L’uso eccessivo di questi danneggiano la salute perché vi è una fitta esposizione ad onde elettromagnetiche. Il più comune è l’aumento della temperatura all’ interno della testa e nel cervello: dopo più di 20 minuti di conversazione, all’interno dell’ orecchio si verifica un aumento di temperatura pari a 2 decimi di grado, provocato però non dalle radiofrequenze, ma dal contatto tra l’orecchio e il telefonino. Inoltre, molti affermano di soffrire di bruciore alla pelle, molti altri di avere difficoltà di concentrazione dopo una lunga conversazione. Secondo gli esperti un uso prolungato del cellulare nei luoghi piccoli e chiusi (per esempio nelle auto) può provocare anche problemi fisici come: irrigidimento dei muscoli, infiammazione dei tendini e problemi al disco. Anche se, a volte, scatenano sentimenti ambivalenti, i cellulari ci hanno insegnato ad utilizzare un linguaggio più conciso, tralasciando in certi casi le vocali, mentre in altri ha sviluppato una comunicazione per icone. E cosa dire delle nuove mode che presentano il cellulare a forma di penna, d’orologio, oppure quello incorporato in una bussola? e del cellulare per i diabetici, capace di controllare il glucosio nel sangue, o per i non vedenti; o di quello che si trasforma in una guida turistica per i templi di Paestum, Pompei e Micene, ed ultimo il nuovo cellulare usa e getta? Valentina Russo VBcl SCUOLA, SCHOOL, SCUOLA SCUOLA, SCHOOL, SCUOLA La scuola Americana Prima di arrivare in Italia, io Yasmin Martinez,16 anni, frequentante la classe 3°A del liceo Scientifico “G. Stampacchia” di Tricase, e residente sino al prossimo luglio 2006 a Montesano Sal. , ospite presso una famiglia, pensavo di trovare un paese molto povero e poco istruito , poiché così il mio professore di storia Europea presentava l’Italia. Arrivata in Italia, vi ho trovato molte differenze: nel cibo, nei costi delle merci e soprattutto nella scuola, completamente differente dalla nostra. Prendendo in considerazione le differenze tra le due scuole, posso dire che la scuola in America è molto più grande di questa; è grande quanto un paese italiano, siamo all’incirca 3300 tra alunni e insegnanti, e non c’è bisogno di nessuna succursale: la scuola comprende anche 7 palestre e 7 diversi campi di gioco: noi, infatti, al contrario dell’Italia, facciamo sport ogni giorno. La giornata inizia alle ore 7.50, ognuno prende i propri libri dall’armadietto personale, e va in classe, dove si inizia con il PLEDGE OF ALLEGIANCE (la promessa di fedeltà all’America). Ogni ora gli alunni, a seconda del proprio orario, vanno nelle diverse classi a cercare il proprio insegnante, e alle ore 10.40 c’è il primo break che dura 35 minuti; alle 11.35 il pranzo che dura altri 35 minuti, e poi verso le ore 14.00 terminano le lezioni: alle 14.50 si fa sport. Ogni settimana veniamo valutati tramite verifiche in ogni materia, ma i voti, al contrario di qua, che sono in numeri, sono espressi con cinque lettere dell’alfabeto (A-B-C-D-F); l’interrogazione non esiste, la maggior parte degli argomenti li sviluppiamo a scuola, e per casa vengono assegnati pochi compiti. Anche i divieti sono meno severi; ognuno di noi, infatti, può entrare a scuola in qualsiasi ora, ma dopo tre volte di ritardo sei costretto a rimanere a scuola per circa 30 minuti alla fine delle lezioni. Alla fine dell’anno solo una classe stampa il proprio album scolastico, mentre noto con soddisfazione che qui, nel nostro istituto, tutti possono partecipare con i propri scritti esprimendo sempre le prorie opinioni. Concludo dicendo che mi piace molto di più la scuola americana come struttura e distribuzione delle lezioni, mentre di questa scuola apprezzo il comportamento degli alunni e degli insegnanti che sono molto disponibili: il dialogo e la collaborazione è ben radicata. LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI Valentina De Nuccio 4 b Scientifico Yasmin Martinez 3°A Sc. In ricordo dell’omicidio Fortugno, vice-presidente del Consiglio regionale della Calabria (Una vera e propria spina nel fianco della società) La delinquenza organizzata è un fenomeno molto preoccupante, sorto dalle ceneri del brigantaggio meridionale, esploso in seguito ai misfatti di una classe politica miope e scellerata, mai concretamente interessata ad un’adeguata risoluzione della questione del Mezzogiorno. Infatti per decenni il meridione d’Italia è stato abbandonato al suo destino dai vari governi che si sono succeduti, dal lontano 1848 ad oggi, letteralmente fatto a pezzi da un’interminabile sequela di scelte politiche infelici, mentre il divario con il settentrione continuava ad accentuarsi in modo sempre più netto; per troppo tempo la questione del Mezzogiorno è stata considerata di secondaria importanza, mentre annosi problemi del sud, come l’analfabetismo, la disoccupazione cronica e la miseria producevano un esercito sempre più numeroso di disperati, disposti a tutto pur di continuare a vivere. Questa situazione è stata per secoli terreno fertile per la malavita organizzata, che ha sempre potuto disporre di nutriti stuoli da cui attingere individui degni di vestire i panni del “picciotto d’onore” temuto, riverito e in grado di avere obbedienza e omertà da parte di tutti. Oggi le varie organizzazioni criminali come la Camorra napoletana, la Mafia siciliana, la Ndrangheta calabrese, la Sacra corona unita pugliese e tante altre, rappresentano dopo lo Stato il secondo potere, una sorta di Stato nello Stato, in aperta contrapposizione allo stesso; questo secondo Stato è potentissimo, perché dispone di uomini, mezzi e risorse economiche inimmaginabili, che consentono di tenere tutto sotto attento controllo, grazie ad un sistema infallibile, la corruzione. Le fortune delle varie associazioni a delinquere si basano su pochi pilastri fondamentali, come una rigidissima organizzazione interna, regolata da un codice d’onore rigorosissimo e la sicurezza di poter disporre della vita e della morte di ogni affiliato, legato al clan di appartenenza da una catena invisibile che non si scioglie mai; si può parlare senza timore di smentita, di una piramide al vertice della quale ci sono pochi importantissimi capi, che gestiscono il potere su ampie zone di influenza, regioni intere, controllate attraverso le bande mafiose fedeli. Non si tratta più di bande comandate da ignoranti, che fondano il loro potere esclusivamente sulla forza; i nuovi capi sono persone colte, raffinate, hanno frequentato l’università e usano un’ arma più potente e pericolosa di qualsiasi altra: il cervello. Grazie alla loro intelligenza e ad un innato cinismo, hanno rivoluzionato il modo di realizzare ingenti guadagni; per questo scopo ci sono molte persone incensurate che gestiscono, per conto della mala, svariate attività legali nel mondo dell’alta finanza. Come un enor- me mosaico, ogni pezzo è al suo posto, con compiti ben precisi, nel rispetto di un’organizzazione pressoché perfetta. Combattere tale mostro di efficienza è stato sempre un compito altamente oneroso per lo Stato, in virtù degli immani sforzi costati e delle gravissime perdite subite con la morte di fedeli servitori della legge. Ricordiamo ancora oggi i nomi di personaggi esemplari, caduti sotto i colpi della Mafia, come i giudici Chinnici, Livatino, Falcone, Borsellino e tanti altri ancora, eliminati perché l’alto senso del dovere aveva impedito loro di fermarsi, anche di fronte alle minacce di morte ricevute in continuazione, eroici figli di uno Stato ingrato, che spesso e volentieri si dimentica dei suoi migliori elementi. La lotta comunque continua, ogni giorno si parla di nuovi arresti grazie al fenomeno del pentitismo, che ha stracciato il velo dell’ omertà. Come per le più terribili malattie letali, penso sia necessario combattere il fenomeno della delinquenza organizzata con la prevenzione, sottraendole i nuovi affiliati di domani, con una feconda opera sociale che, creando le basi per una società migliore, miri ad impedire che altre persone, non avendo occupazione, né altro da sperare dalla vita, siano spinte a scegliere la via del male come unica opportunità di affermazione sociale. Anna Maria Licchelli 4^ A – gin Pg.3 TUTTOSTAMPACCHIA INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’UNIONE DEI COMUNI “TERRA DI LEUCA” L’UNIONE COMUNI DI TERRA DI LEUCA BIS A FAVORE DEI GIOVANI “Al bando campanilismi ma interessi collettivi” “forum dei giovani,servizi in comune, e al bando i campanilismi” Il Sindaco di TIGGIANO, geom. Donato MARTELLA, è presidente dell’UNIONE DEI COMUNI “TER-RA DI LEUCA” ed ha assunto la carica di Presidente della Giunta a partire dal Luglio scorso. - Il bacino di utenza dell’Unione dei sette paesi, da quanti abitanti è costituito? L’unione dei comuni “TERRA DI LEUCA” è composto dai comuni di ALESSANO – CORSANO – GAGLIANO DEL CAPO – MORCIANO DI LEUCA – PATU’ – SALVE – TIGGIANO, e la popolazione complessiva è di circa 30.200 abitanti. - Le realtà locali hanno gli stessi obiettivi di collaborare per la crescita del territori, o esiste spirito campanilistico nei vari paesi? Devo dire che per un periodo di tempo ogni ente locale prevedeva in proprio alla programmazione del proprio territorio, affrontando a volte vere e proprie battaglie politiche per farsi finanziare progetti ed avere risorse disponibili a svantaggio di altre realtà locali. Negli ultimi anni questa tendenza si è notevolmente modificata grazie anche all’utilizzo di risorse comunitarie non più date a singoli comuni, ma a raggruppamenti di comuni che presentano proposte integrate settoriali (meglio conosciute nelle sigle PIS e PIT) e che, partendo da una concertazione tra gli enti interessati, finanziano progettazioni unitarie che consentono la crescita uniforme di vaste aree, come ad esempio l’ultima del PIS SUD SALENTO che vede coinvolti 62 Amministrazioni Comunali. L’Unione dei Comuni nasce con l’esigenza di GESTIRE servizi in comune, per meglio razionalizzare la spesa. La nostra Unione ad oggi gestisce, per conto dei sette comune aderenti, la raccolta e conferimento dei rifiuti solidi urbani ed il randagismo canino. E per tale servizi espletati riceve dallo Stato trasferimenti. Aggiungo che nella gestione di tali problematiche i percorsi e le decisioni di Giunta e di Consiglio vengono adottate all’unanimità, e quindi a vantaggio di tutte le amministrazioni coinvolte. Senza campanilismo. - L’unione di questi sette Comuni, in questi anni quali progetti ha portato avanti a favore della crescita culturale e delle iniziative per noi giovani. - Quali sono i progetti futuri per formare i giovani verso la legalità? A fronte di un inizio mirato non soltanto alla attivazione dei progetti “RIFIUTI” e “RANDAGISMO CANINO”, si sono intraprese iniziative di carattere culturale con l’organizzazione di eventi, quali: “FINIBUS TERRAE FESTIVAL”. Iniziative destinate alla ricerca di una identità musicale/culturale delle nostre terre, ma non riservata direttamente ai giovani. Nei loro confronti poco o quasi nulla si è fatto, all’interno dell’Unione. Come pure ad oggi l’Unione non ha progetti specifici di formazione dei giovani verso la legalità. Progetti in tal senso sono in essere nel Comune di Tiggiano, a fronte di una indagine sul disagio giovanile condotta negli anni scorsi. Da quei dati è scaturita la ferma volontà, peraltro inserita nel programma elettorale dell’Amministrazione Comunale, di costituire il FORUM DEI GIOVANI con l’intento di dare agli stessi, oltre allo spazio fisico, la possibilità di cooperare con le istituzioni e quindi progettare i loro bisogni e le loro esigenze. Vito Bleve, Antonio Aretano III B INVITO ALLA LEGALITA’ Uomini d’un tempo per i giovani d’oggi Intervista al presidente dell’associazione Pro-Loco di Morciano di Leuca, riguardo l’iniziativa, “Invito alla Legalità 2005”. Presidente, può spiegarci il perché di questa iniziativa, che ha avuto notevoli risultati nelle edizioni precedenti? L’associazione Nazionale Carabinieri di Morciano di Leuca, come tutte le altre, sono formate principalmente da tre categorie di persone: a) Soci effettivi ( carabinieri non più in servizio; b) Simpatizzanti e familiari dei medesimi; c) Carabinieri effettivi in servizio. Queste tre categorie sono molto sensibili ai valori dell’arma, e quindi alla legalità. Ed è proprio questa legalità l’obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere; far parlare di legalità i giovani d’oggi e del domani, assieme ai docenti tutti. Potrebbe indicarci, presidente, gli obiettivi che si propone questa iniziativa? Obiettivo formale è, mantenere sempre viva nella comunità i valori della patria e rinsaldare i rapporti tra comunità civile e arma. Da non dimenticare, inoltre, che un carabiniere anche quando va in pensione deve continuare a contribuire alla legalità, poiché è proprio lui il simbolo della stessa. Continuare dunque a far parlare le generazioni future di legalità (scuole, docenti, e giovani tutti), significherebbe contribuire assieme agli agenti non più in servizio ed alle “Benemerite” (mogli dei carabinieri, che sono disponibili ad impegnarsi nel sociale), assicurare al nostro amato paese maggiore sicurezza e lealtà nelle nostre azioni. Perché ereditieri di questo paese sono i giovani, e sono loro che devono far sì che questo avvenga. Un’ultima domanda: che fine farà il materiale raccolto per questa iniziativa? Tutto il materiale raccolto sarà oggetto di una mostra; gli elaborati migliori saranno premiati e verranno esposti permanentemente nelle associazioni e nelle manifestazioni culturali. Parteciperanno all’iniziativa le scuole elementari, le scuole medie e le scuole secondarie superiori di ben tredici comuni (Acquatica del C., Alessano, Castrignano, Corsano, Gagliano del C., Patù, Presicce, Salve, Specchia, Tiggiano e Tricase). L’associazione ha messo in palio un montepremi di € 1.500, devoluti in borse di studio, che sarà così suddiviso: a) € 200 per elaborazione grafica e fotografica; b) € 200 per materiale poetico per Scuole Elementari; c) € 250 elaborazione grafica e fotografica; € 250 per materiale poetico (Scuole Medie); € 300 elaborazione Grafica e fotografica; € 300 per materiale poetico (Scuole Secondarie Superiori). Tengo inoltre a precisare che il materiale raccolto non sarà più restituito e sarà visionato da una commissione giudicatrice che annuncerà i vincitori. Christian Placì V A Scient. Abbiamo avvicinato il presidente di turno dell’Unione dei Comuni di Terra di Leuca bis (Miggiano, Montesano, Ruffano, Specchia), On. Antonio Lia, sindaco di Specchia, per conoscere i progetti futuri dell’Unione a favore dei giovani e della cultura. Per quale motivo i Comuni sentono l’esigenza di unirsi? I Comuni preferiscono unirsi poiché insieme possono permettersi di “pensarla alla grande”, ma principalmente in questo modo si risparmia e si garantiscono ai cittadini servizi più efficienti. Essi così possono essere più forti senza perdere la propria identità storica. Quali sono i progetti, culturali e non, che l’Unione si prefigge? L’unione di più Comuni può assicurare ai cittadini migliori servizi, quali: un servizio di pulizia urbana più efficiente soprattutto per le zone limitrofe; la disponibilità di un’area d’azione più ampia per la protezione civile; un unico ufficio elettorale programmato con foglio elettronico che permette una limitazione dei costi; possibilità di organizzare eventi culturali con la garanzia di una maggiore partecipazione. Quali iniziative vengono intraprese per favorire l’occupazione dei giovani? Le occupazioni per i giovani possono esse- re diverse, data la necessità di creare nuovi uffici e la richiesta di un maggior numero di vigili urbani. L’unione, inoltre, punta a dar rilievo e importanza al turismo con più forza, più idee, più risorse. E questo è sicuramente un ambito in cui i giovani possono avere altre possibilità lavorative. L’Unione, insieme al suo comune Specchia, è decollata per ragioni politiche, perché il vento le è favorevole o perché lei ha avuto la lungimiranza di progettare e proporre? Non è stato un fatto politico anche perché nell’unione amministrazioni comunali diverse sono messe a confronto e quindi diventa irrilevante la lotta politica tra maggioranza e opposizione in quanto l’opposizione di un’amministrazione comunale potrebbe trovarsi parlando di unione ad essere maggioranza. Si pone fine cosi al fenomeno del campanilismo: non si tratta più di piccoli diversi interessi, ma del bene che interessa un più vasto territorio. Se noi studenti appartenenti agli stessi comuni della vostra Unione, formassimo un comitato promotore di idee per i nostri territori, voi sindaci sareste favorevoli? Nel mio paese, Specchia, è già nato un forum che rivolge l’attenzione soprattutto ai giovani. Si tratta di un originale modo per educarli alla gestione della pubblica amministrazione e a conoscere il mondo della politica; le varie cariche sono affidate tramite elezioni che avvengono fra gli stessi partecipanti al progetto e ad essi sono affidati ruoli di responsabilità, quali: la gestione del museo o della biblioteca. In questo modo essi imparano a gestire il pubblico senza ricavare degli utili. Anna Corsanello V A Gaetana Corvaglia V A Unione dei Comuni “Diso, Andrano, Spongano” Insieme per crescere L’unione dei comuni di “Diso, Andrano e Spongano”, nata quattro anni fa per favorire il progresso del territorio, conta circa 13000 abitanti. La sede politico-amministrativa è collocata nel comune di Diso in via F. Bottazzi. La carica di presidente è ricoperta a turno dai sindaci dei Comuni ed ha una durata di 16 mesi. L’attuale presidente, Antonio Fernando Minonne, ha accolto con disponibilità la richiesta di un’intervista per conoscere meglio le iniziative che l’associazione ha svolto e ha in programma di fare in futuro. Gli abbiamo rivolto alcune domande: “Quali iniziative l’unione dei comuni ha intrapreso a favore dei giovani del territorio?” Dopo aver parlato del progetto di scambio interculturale con la Spagna, rammaricatomi per la totale assenza di partecipazione, illustro più dettagliatamente il progetto “INTEREG”- un’iniziativa anch’essa di scambio interculturale tra Italia e Albania, finalizzata a promuovere un percorso di formazione riguardante il settore artigianale e produttivo. Inoltre la regione Puglia ha stanziato elevati fondi per favorire lo sviluppo di aziende, in cui i giovani potranno migliorare le proprie capacità progettuali e di interazione, affinché possano raggiungere un certo grado di autonomia nel settore e sufficienti conoscenze tecnologico-economiche. Per quanto riguarda le infrastrutture, nei pressi del Comune, si vuole realizzare una biblio-videoteca; questo centro permetterà ai giovani, tramite internet, di ampliare le loro conoscenze. Da alcuni mesi è in corso la ristrutturazione degli impianti sportivi di Diso dove, oltre a numerose attività sportive, si potranno anche sviluppare attività culturali, solo però se ci sarà la collaborazione prima di tutto dei giovani. Collaborazione importante perché, se ci sarà lo stimolo da parte dei giovani, si potranno realizzare altri progetti che l’Unione ha intenzione di fare, in particolare la consulta. “Perché l’unione non si allarga inserendo altri comuni?” E’ una scommessa sulla quale si sta cercando di puntare. Questo perché l’ UE ha stanziato ingenti fondi per le unioni che superano i 50.000 abitanti. Perciò si stanno cercando le condizioni adatte per poter inserire nell’unione i Comuni di Castro e Santa Cesarea. Antonio Russo 4A sc. TUTTOSTAMPACCHIA LUCUGNANO: LA “CULLA” DELL’ARTIGIANATO E DELLA TRADIZIONE… La ricchezza di argilla e il basso costo della produzione ispirano sin dalla preistoria la lavorazione della ceramica nel Salento. Creazioni pratiche e di uso domestico si evolveranno in esempi di raffinatezza ed eleganza, dando origine ad una vera e propria attività; pertanto parecchi risultano essere i centri di lavorazione e produzione artigianale specializzati in creazioni di oggetti di forma e stile sempre più caratteristici. Per saperne di più abbiamo curiosato in una delle botteghe di Lucugnano, precisamente nel laboratorio ‘CERAMICHE INDINO’, rivolgendo al proprietario alcune domande: -QUANDO E’ SORTA L’ATTIVITA’? ”E’ un’attività che si tramanda da quattro generazioni e si basa su un lavoro tradizionale e scrupoloso da oramai trenta anni.” -DOVE ESPORTA LA CERAMICA? ”In tutta Italia ed anche all’estero, soprattutto nel periodo estivo grazie all’interesse di numerosi turisti.” -QUALI TIPI DI VASI PREFERISCONO I TURISTI? ”Piatti, bicchieri, ciotole da giardino, come arredamento ville, e tutto ciò che concerne l’oggettistica domestica; il mercato, invece, preferisce vasi grezzi o vasi da fiori.” -QUALI SONO LE FASI FONDAMENTALI PER LA CREAZIONE DI UN VASO? “L’argilla è inizialmente plasmata sotto forma di panetti per poi essere ulteriormente amalgamata nell’impastatrice. Lavorata al tornio per formare un vaso, affinché cuocia senza rompersi, l’argilla deve essere essiccata, cioè lasciata riposare fino a perdere tutta la sua umidità. Quando l’impasto argilloso è quasi completamente asciutto, si presenta morbido e poroso e può essere cotto sul fuoco. Dal forno esce il biscotto, il cosiddetto vaso grezzo che, smaltato e decorato, viene poi ulteriormente cotto per la lucidazione.” -IL FUTURO SARA’ ROSEO? ”Sicuramente in futuro non ci saranno molti artigiani sia perché l’interesse verso tale mestiere è sempre minore, per via dell’assenza di corsi specializzati, sia perché è un lavoro difficile e impegnativo. Credo pertanto che bisognerebbe promuovere il recupero di questo mestiere in quanto riteniamo che il prodotto potrà essere apprezzato anche in futuro, proprio perché è un lavoro limitato che mantiene viva la tradizione.” Annalisa Ingletto, Marida D’Aversa Pg.5 Capo di Leuca: realtà e fantasia del nostro sud attraverso il cinema Possiamo dirci modestamente orgogliosi di quello che abbiamo realizzato, noi studenti del Liceo, con la docente referente del progetto, prof.ssa Rosanna Ciardo e l’esperto esterno, il regista Edoardo Winspeare assieme ai suoi collaboratori. Akra Leuchè: un lembo di terra unico, del quale ci sentiamo figli a tutti gli effetti, meritava di essere visto, letto e raccontato, in modo diverso, non folkloristico, ma quasi come un movimento a spola: dalla superficie, immediatamente visibile, alle profondità della Terra e dell’Anima. Questo nostro Capo di Leuca, pregno com’è di storia e di arte, di passioni e capacità, di cultura e tradizioni, di eleganza e cordialità, di paesaggi mozzafiato e risorse nascoste, di paradossi e contraddizioni… Dando vita ad un Uomo e ad una Donna, sulla suggestione di alcuni versi di Bodini, abbiamo cercato di ricostruire sul nostro medio-metraggio (25’ circa) una sorta di viaggio-ricerca per regalare a noi e a tutti un prisma di questa terra che, forse, ci mancava. Tutti abbiamo lavorato con grande entusiasmo e passione, guidati da forti emozioni per un omaggio inedito e vero e per una risposta a chi, da sempre, grida “sciativene”, perché da qui non vorremmo più scappare, nonostante i tanti pregiudizi. Hanno partecipato: Cazzato Claudia, Coppola Giovanni, Torsello Stefano, Gennaro Valentina, Martinucci Alessandra, Monteduro Giovanni. Esperti: EDOARDO WINSPEARE, ANDREA FACCHINI. Tutor ROSANNA CIARDO. Pubblichiamo un elaborato con cui vari studenti del Liceo hanno partecipato al Premio Nazionale Grinzane Cavour “Scrivi il paesaggio dell’olio” SALENTO E TURISTI Intervista ad una esperta guida del territorio L’ oro del Salento Nel nostro Salento gli uliveti rappresentano la nota distintiva del paesaggio. Chilometri e chilometri di campagna, dove regna incontrastata la coltivazione degli ulivi che hanno l’aspetto di millenarie sculture naturali: tronchi contorti e ultrasecolari emergono dalla terra rossa con le loro chiome che, baciate dal sole, brillano argentate nell’ azzurro del cielo. E’ un paesaggio di grande fascino, che unisce alla bellezza di quegli alberi la fatica necessaria per coltivarli, fatica suggerita dai bianchi muretti a secco che suddividono le tenute. Un tempo, dopo la raccolta effettuata a partire dal mese di ottobre, i contadini portavano le ulive nei “trappiti”, piccole industrie artigianali che funzionavano ininterrottamente dal giorno “di tutti i Santi” (1 novembre), per poi terminare i servizi in maggio. Il lavoro dei trappetari era disumano, con una giornata lavorativa di ben diciotto ore senza interruzione per cinque mesi, da ottobre a febbraio. Quante storie nascoste fra le rughe di questi uomini, bagnate dal sudore! Quanta forza tra le dita gonfie e callose di questi manovali, votati al lavoro! Quanta dedizione trapelante da tutto il loro essere! Quanta stanchezza nei loro occhi! Quanta genuinità nel loro cuore! Si sono create molte leggende sull’olio e la pianta dell’olivo: la più interessante è quella della disputa tra Poseidone e Atena per la fondazione della città. In seguito alla vittoria della dea, la città prese il suo nome: la dea vinse grazie al fatto che creò la meravigliosa pianta dell’olivo che aveva come virtù quella di offrire un succo prezioso che non si sarebbe mai perduto nel corso dei millenni e che sarebbe stato usato in molteplici occasioni. A conclusione del nostro percorso, volto a valorizzare l’importanza della cultura dell’olio nei secoli, abbiamo avuto la possibilità di rivivere e soprattutto di riscoprire i segni della forte e paziente mano dell’uomo nei frantoi, l’uso dell’ olio nei secoli, le tradizioni che hanno attraversato la storia delle civiltà. Michela Cazzato, Irene De Francesco, IB cl. Il Salento è regolarmente punteggiato da testimonianze megalitiche di una tecnica e di una sapienza inspiegabili, ovvero strutture preistoriche costituite da grandi rocce, i Dolmen. Il nome Dolmen etimologicamente è dato dall’ unione di due parole bretoni:”Dol” che vuol dire tavola, e “men” che vuol dire pietra. I dolmen sono delle lastre di pietra orizzontalmente poggiate su dei basamenti verticali. Sono di forma rettangolare e i basamenti possono essere numericamente 6 oppure 7 o anche 8; ogni pezzo del dolmen, dai basamenti alla pietra sovrastante, è monolitico. Su di essi non compare assolutamente nessun tipo di decorazione. Lo scopo della loro costruzione è di carattere prettamente funerario. I dolmen si trovano in diverse località del territorio salentino, tra le quali, quelle che ci interessano maggiormente in quanto più vicine a noi, sono Salve, Spongano e Castro. In agro di Salve, precisamente nei pressi della marina di Pescoluse, troviamo due strutture megalitiche, alle quali fu dato il nome di “ dolmen Cosi “e “ dolmen Argentina”. Sotto il primo furono rinvenuti dei frammenti di ossa umane, alcuni reperti ceramici, frammenti di ossidiana… . In Spongano possiamo visionare il dolmen “Piedi Grandi “ situato ai piedi di una quercia secolare, nella tenuta dei fratelli Rini. A differenza di molti altri, sia il dolmen di Spongano sia quelli di Salve hanno mantenuto nel tempo un buon livello di conservazione e possono essere oggetto di visitazione. Costruiti per durare nel tempo, i Dolmen sono le più antiche architetture d’Europa che meritano tutta la nostra attenzione, nel tentativo di ritrovare significati perduti. Essi rappresentano le tracce di un passato lontano e dimenticato che da sempre hanno risvegliato quel particolare interesse per le nostre radici umane e culturali. Il Ciolo Francesca Trane 1^ A Sc. Gagliano possiede un’incantevole località marittima: il Ciolo. Il nome deriva dagli uccelli che anticamente lo abitavano: le ciole (corvi neri ). Il Ciolo è formato da un canalone e dal “Monte Lagnune”, che raggiunge l’altitudine di Roccia calcarea 70 m. sopra il livello del mare. Per raggiungere questa località dal centro di salentina e mare pulito Gagliano si deve percorrere un sentiero molto accidentato e rischioso. Il sentiero è stretto e pieno di piante spontanee con tanti cespugli di siepi e di macchia mediterranea. Qua e là, sparse con fiori bellissimi che emanano un profumo intenso, si presentano varie piante tra cui le più comuni: l’euforbia, la campanula pugliese, i capperi e i finocchi selvatici. A metà percorso vi è una nicchia scavata nella roccia con l’immagine della Madonna di Leuca. Da qui in poi ci sono degli scalini scavati nella roccia da antichi pescatori. A questo punto ci si trova di fronte ad uno strapiombo molto pericoloso, da dove si può ammirare uno spettacolo stupendo con tutte le meraviglie circostanti: la Litoranea con il ponte, le pajare, il piano- bar Gibò, il chiosco, il mare azzurro e la costa aspra con alcune grotte. Alcune di esse sorgono alle spalle del Gibò: le grotte Prazziche. Esse hanno una grande apertura ad arco rivolta a sud-est; le volte sono di roccia calcarea e a semicerchio, le pareti laterali sono scure, umide e piene di muschio nero con qualche conchiglia fossile; sul lato sinistro si notano alcune stalattiti e il pavimento è coperto di terra dura e di pietre. Il canalone parte dalla campagna e arriva al mare: si è formato con l’azione erosiva dell’acqua piovana che dal paese scende al mare. Il Ciolo è attraversato da un imponente ponte che sorregge il tratto di Litoranea sovrastante ed è anche meta di turisti e punto di vedetta. Il Ciolo non è una vera e propria spiaggia, ma uno scalo per le piccole imbarcazioni, che dai due costoni si restringono ad imbuto verso il mare per poi allargarsi verso la Grotta del Ciolo o Grotta Azzurra, situata a Mariantonietta Sergi 4^ A – gin. sinistra, e l’enorme distesa di acqua all’orizzonte. “Il Salento è un luogo di cultura, dove arte e tradizione entrano in armonia con l’ambiente e con lo sviluppo possibile, dove la gente ama custodire l’originalità delle sue cose e delle sue città, offrendole al visitatore in tutta la loro bellezza.” Queste le parole del Presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino, parole che aprono l’VIII edizione del catalogo: “Il Salento che Incanta”, curata dall’agenzia “Cultura e Turismo”, con sede a Salve. “Il Turismo è la carta vincente- sostengono i responsabili dell’agenzia, Giuseppina Marzo e Antonio Vantaggio- che noi Salentini dovremmo giocare con molta oculatezza. E proprio ad Antonio Vantaggio, guida turistica di successo, abbiamo chiesto cosa ne pensano i turisti della nostra terra. Cosa apprezzano le numerose persone che ogni anno, soprattutto in estate, visitano la nostra zona? In primis ammirano il mare, le spiagge e le bellissime coste che custodiamo con grande orgoglio. Ma anche la natura della campagna con le sue “pajare” e Masserie, i centri storici con le loro case a corte e le stradine caratteristiche: un ambiente tipicamente mediterraneo che mostra tracce di epoche lontanissime e affascinanti. I nostri turisti ammettono anche di lasciarsi trasportare dal senso di ospitalità di noi Salentini e dalla ricchezza di umanità della nostra terra. Di cosa, invece, si lamentano? R. Della scarsa presenza di toponomastica, essenziale per facilitare gli spostamenti all’interno della zona; della mancanza di appositi contenitori da utilizzare per raccogliere in modo differenziato i rifiuti, fenomeno che si verifica in particolare nelle nostre marine; del dislivello dei prezzi relativi agli alberghi, ai campeggi e alle case in affitto, che molto spesso raggiungono somme elevate. Silvia Dongiovanni 3° A sc Pg.4 TUTTOSTAMPACCHIA MIGGIANO, perché non utilizzare le cose “UTILIZZABILI”? L’odissea della Villa comunale “La Città dei Bambini”, realtà o solo un sogno? Da più di tre anni ragazzi di Andrano si impegnano per renderla vivibile Innumerevoli progetti mai realizzati: solo parole.. Tricase, uno dei più suggestivi e bei paesi del Salento, ricco di monumenti intrisi da più di 500 anni di storia, a due passi dallo splendido mare salentino che tutta Italia ci invidia… Questa è la descrizione di Tricase che mi viene da fare al primo impatto. Ma poi mi fermo e rifletto…mi guardo intorno e vedo diversi problemi che “affliggono” il mio paese. Il primo che mi viene sempre in mente, forse perché riguarda da vicino la nostra scuola, forse perché me ne accorgo ogni volta che piove, è l’allagamento delle strade, soprattutto quella in Piazza G. Galilei, proprio di fronte all’entrata della scuola. Penso che nessuno, oltre a noi studenti e al personale scolastico, possa immaginare la portata d’acqua del “fiume” che si viene a formare con la pioggia… se ti va bene, ti bagni fino alle caviglie. Credo che i metodi per costruire strade migliori e più resistenti ci siano, vista la bellissima via Appia che, dopo 2000 anni, è ancora perfettamente integra. Passiamo ad altro… Devo dire comunque che lo spazio verde è tenuto abbastanza bene: l’erbetta in Piazza Cappuccini è sempre pulita, verde e tagliata, gli alberi sono curati e annaffiati, ma l’unico rammarico che ho è verso i cespugli piantati nelle aiuole del nuovo lungomare a Tricase Porto. Tra l’estate che è stata afosa e la “dimenticanza” delle istituzioni, le poverette sono seccate… Di problemi ce ne sono altri: dal magnifico (si fa per dire) basamento del “menhir” all’abbandono della Chiesa dei Diavoli, ma basta solo un po’ di attenzione per fare di Tricase un paese più accogliente, ma soprattutto più bello e vivibile. ANDRANO- Tanto tempo è ormai trascorso da quando è iniziata la campagna di sensibilizzazione sulla villa comunale di Andrano. Tanto tempo, ma nulla è cambiato. Siamo partiti col far presente al sindaco il problema, dopodiché lo abbiamo scritto sui giornali; si è pensato allora di organizzare la “giornata della pulizia”, con l’intento di rendere vivibile la villa: noi ragazzi solamente, senza adulti e politici in mezzo; ma a metà dell’opera, proprio i politici ci hanno pregato che smettessimo per non apparire “contro l’amministrazione”. Allora cos’altro fare? Abbiamo chiesto spiegazioni del perché non si facesse nulla per cambiare la situazione; ci hanno risposto che sono arrivati dei fondi per abbellirla. A distanza di un anno, perché tali fondi non sono stati utilizzati? Sono più di tre anni che si lotta, ma non per renderla più bella: solo perché sia più vivibile!! Siepi (cresciute e mai tagliate) a destra e a sinistra dei vialetti che ne impediscono il passaggio; panchine assenti, solo un arco di cemento per potersi sedere, ma è rotto e sporgono i tondini di ferro; mattoni fuori posto; pezzi di cemento in tutta l’area calpestabile; erbaccia che copre le scarpe e i calzini; resti di un bar demolito ancora a loro posto. Come se non bastasse, un laghetto privo d’acqua e colmo di buste di patatine; due campi da bocce ridotti a pezza per piedi; palme con le foglie secche per contorno. Potrei continuare per molto. Ciò che mi preme rendere noto è che la Villa Pertini è l’unico punto di ritrovo di noi giovani il sabato sera, la domenica, i pomeriggi assenti di compiti; malgrado ciò, con tale degrado siamo costretti ad utilizzarla. È un dato di fatto che la villa è in pessime condizioni, ed è un dato di fatto che sono tre anni che non si progetta di fare nulla a riguardo. Non sappiamo più cosa fare per attirare l’attenzione…Abbiamo imparato a convivere con questo schifo, tanto che ci sembra difficile pensare che un giorno (forse) non ci sarà più. La Città dei Bambini è un progetto di iniziativa della provincia di Lecce che nel 20002001 ha concesso ai ragazzi delle scuole del territorio la creazione di un’area riservata e ideata da loro, un’area in cui avrebbero potuto godere della loro autonomia; un progetto accolto da diversi comuni della provincia che hanno offerto un finanziamento e un’area su cui apportare le modifiche necessarie. Un lavoro didattico della durata di un anno, improntato sulla forza di volontà e sulla fiducia in un’amministrazione comunale, capace di realizzare i sogni dei ragazzi ma che, in realtà, si è dimostrata ancora una volta indifferente! Le speranze, i sogni, la voglia dei ragazzi di sentirsi cittadini pari agli adulti è stata nuovamente calpestata dall’esigenza delle diverse amministrazioni di far prevalere il loro potere, dimenticando che i ragazzi di oggi saranno i cittadini di domani! E come possiamo, noi, cittadini di un nostro seppur piccolo ma grande mondo, pensare ad una società giusta in cui tutti potremmo essere rispettati, se le nostre opinioni e le nostre esigenze non sono prese in considerazione? Tra tutti questi comuni un esempio è quello di Gagliano del Capo che, nell’anno scolastico 2000-2001 ha preso parte a questo progetto stanziando una somma di sessanta milioni di lire, di cui trenta si sarebbero dovuti utilizzare nel 2001 e i restanti nel 2002, per concludere i lavori nell’estate 2003-2004.. E invece? Di anno in anno nella stessa area vengono piantati degli alberi ma poi questi seccano in mancanza di qualcuno che se ne occupi; così l’area si presenta mancante delle strutture definite nel progetto e forse continuerà ad esserlo anche in seguito. E’ per questo che mi rivolgo all’amministrazione comunale di Gagliano perché apprezzi l’interesse e l’impegno di numerosi ragazzi nel progettare, costruire e gestire spazi e strutture del territorio, e si mobiliti a realizzare al più presto questo spazio naturale in cui tutti, adulti e bambini, possano divertirsi contemplando la natura! Mariella Zollino II A sc Davide Urso V D Sc Mirna Maglie 3 A Sc. Ecco, questo è il titolo, “PERCHÉ”? A Miggiano esiste un parco “comunale” con tre ingressi: in via Specchia, via S. Barbara e via Benedetto Croce, che viene utilizzato annualmente per il campus Estivo “Olympia”. È bello giocare quando si è in mezzo e sotto al verde, le cime degli immensi alberi coprono il caldo sole d’estate: ma dove sono finite le serate di musica e allegria di alcuni anni fa? Era entusiasmante vedere la moltitudine di gente che si recava per assistere agli spettacoli che si svolgevano proprio davanti al bar nel Parco. Un’altra domanda: ”Esiste il Parco ginnico attrezzato di cui il cartello fa cenno?” NO! Tutti i giochi per bambini, che una volta venivano utilizzati, si sono rotti sia a causa del tempo, che li ha man mano arrugginiti, sia (lo si ammette) per atti vandalici compiuti in questi anni. Le attrezzature ginniche hanno fatto la stessa fine. Tutti i ragazzi di Miggiano, che vogliono fare una passeggiata nei mesi estivi, devono recarsi alla piazzetta comunale, all’altro capo del paese, per potersi incontrare con i loro coetanei, poiché è il luogo più frequentato dalla gente nel periodo estivo. Chiediamo che questo territorio, proprietà del comune, sia “rianimato” nel vero senso della parola. L’amministrazione comunale potrebbe far restaurare il vecchio bar posto vicino all’entrata di Via Specchia, ripristinare le attrezzature ginniche, i giochi per bambini presso l’entrata opposta alla precedente, e, ovviamente, migliorare l’illuminazione che ha un’importanza fondamentale per la vivibilità del luogo. Alunna Katia Carbone I A Lic. Scient. Ling. TRICASE: DEGRADO AMBIENTALE O DISINTERESSE DELLE ISTITUZIONI? In questi giorni si è riparlato dell’ammodernamento della statale Maglie – Leuca, detta 275; di questo argomento si era trattato nel 2004, dopo il finanziamento dei 165 milioni di euro ottenuto dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) e dopo il grande interessamento da parte dei mass-media per l’importante opera stradale da realizzare. Già allora le divergenze erano evidenti tra chi appoggiava in pieno il progetto dell’ANAS e chi, come alcuni comuni del STATALE 275 E’ NECESSARIO RIVEDERE IL PROGETTO Il territorio va salvaguardato Capo di Leuca, Alessano, Montesano Salentino e Tricase, ed alcune varie associazioni ambientaliste, non ritenevano valido ed idoneo il progetto, così come presentato, perché non si adattava alla morfologia del territorio. Ultimamente, da parte di molte autorità politiche, sociali e culturali, è stato proposto di rivedere questo piano di ampliamento della statale e dividere l’appalto in lotti. Ciò darebbe inizio ai lavori, allargando la strada da due a quattro corsie da Maglie sino a Montesano Salentino e, successivamente, nel restante tratto da Tricase a Santa Maria di Leuca, evitare di costruire inutili e dannosi viadotti (per VANDALISMO TRICASINO la verità “veri e propri aereodotti” che rovinerebbero siti storici archeologici, come Macurano nel comune di Alessano, il territorio di Patù ecc...) e utilizzare altre soluzioni per la sicurezza sia delle persone sia del territorio. In conclusione si chiede che il progetto venga diviso in due lotti separati e che si rispetti di più il territorio, perché ritenuto un bene irreversibile ed importante per lo sviluppo turistico ed economico del Capo di Leuca. Carlo Accogli IV°B Sc un problema da sempre ignorato Con il termine “vandalismo” indichiamo la tendenza di un individuo a danneggiare opere pubbliche per semplice soddisfazione personale. Il problema del vandalismo esiste da sempre, anche a Tricase, pur se non in dosi massicce come nelle grandi città. Nel nostro paese, però, tale problematica sembra voglia essere ignorata in quanto sino ad ora non c’è stata la benché minima parvenza di un serio provvedimento. Gli artefici degli atti vandalici tricasini vanno ricercati tra la popolazione giovanile, che lascia ovunque segni indelebili del suo menefreghismo riguardante il rispetto delle opere pubbliche. Ma quali sono le motivazioni che spingono i giovani a commettere certe indecenze? Una delle cause, secondo me, potrebbe essere l’educazione ricevuta dai genitori, i quali non sono riusciti a trasmettere i giusti valori e non hanno saputo insegnare loro il vivere civile necessario in una società, perché essa possa raggiungere buoni risultati nel corso della sua evoluzione. Consideriamo anche l’ipotesi che questi ragazzi, delusi dal sistema e privi di ambizioni, riescano a sentirsi gratificati solo attraverso la tra- sgressione: ma le loro “opere” le possiamo ammirare soprattutto sui muri perimetrali delle strutture comunali (ufficio postale in primis), sulle panchine delle nostre piazze (dando maggior rilievo alla Piazza dei Cappuccini), nelle zone meno luminose e più losche del paese (come i vicoli del centro storico e la zona retrostante cimitero vecchio). Poiché fino ad oggi non è stato preso alcun provvedimento, mi auguro che i nostri artisti, così bravi e desiderosi di esprimersi, lo facciano attraverso bei murales che possano rallegrare le grigie mura del nostro paese, evitando volgarità che offendono la dignità tricasina. Elisabetta Nesca 2^ B Sc Pg.7 TUTTOSTAMPACCHIA Tagli alla scuola: tagli alla cultura Il teatro classico: un’importante risorsa Stato alla scuola pubblica, sono palesemente evidenti nell’impoverimento delle attività scolastiche, nel declassamento dell’insegnante che è passato da un ruolo prestigioso a semplice dipendente statale, e nell’eliminazione di molte, interessanti e formative attività integrative. E’ significativo rilevare la soppressione nel nostro istituto del progetto del teatro classico di quest’anno. Cosa vi viene in mente con la parola “scuola”? La prima cosa a cui è più naturale rispondere è: ”ovvio! Scuola: libri, istruzione, cultura, formazione”. Qualcuno mi può dire “noia mortale”, ma il fatto è che, ci piaccia o no, è questa l’attività che ci riguarda più da vicino. La nostra Costituzione dice chiaramente che ognuno di noi ha diritto allo studio, il diritto di conoscere, di entrare a contatto con il mondo, ma soprattutto ha il diritto di formarsi e di accrescere facoltà intellettive proprie che gli permettano di ragionare con la propria testa, di ” uscire dallo stato di minorità”, di affrontare ogni questione senza doversi appoggiare a nessuno. Eppure è in vigore l’ennesima riforma della scuola , l’ultima di una lunga serie di riforme che hanno sempre il grosso difetto di essere state pensate da persone che probabilmente non hanno mai avuto a che fare con il mondo della scuola. Una riforma che, detto tra le righe, punta al risparmio. Le conseguenze dei tagli di oltre il 30% attuati sui finanziamenti, già insufficienti, dello Sviluppo e prospettive per i giovani nella realtà Salentina Nel mese di Ottobre u.s. i ragazzi del Liceo Scientifico - Liceo Classico “Giuseppe STAMPACCHIA” di Tricase, che hanno seguito allo stage estivo delle guide turistiche, hanno partecipato ad una conferenza dal titolo: “SVILUPPO E PROSPETTIVE PER I GIOVANI NELLA REALTA’ SALENTINA”, in occasione della fiera di Miggiano. A presiedere questo incontro formativo erano docenti universitari responsabili dei Beni Culturali nel Salento. Alla conferenza è stato invitato il Preside del Liceo Scientifico “G. Stampacchia” di Tricase, prof. Francesco RENZO, il quale ha partecipato attivamente al dibattito rivolgendo agli studenti l’augurio di un successo formativo nel lavoro e nella vita. La sua attenzione era rivolta verso la Scuola perché era ed è tutt’oggi una risorsa importante e fondamentale per lo sviluppo del territorio. E’ importante, insisteva, dare ad ogni ragazzo gli strumenti per affrontare i problemi presenti , promuovere nuovi percorsi che possano far bene al nostro territorio. Percorsi formativi aggiuntivi per aiutare i giovani a progettare il loro futuro in questa realtà. Bisogna spingere le Istituzioni e le Amministrazioni a collaborare e a mettere insieme le risorse e le energie per far in modo che la Terra del Capo non abbia più una denominazione negativa. Sono intervenuti anche i responsabili del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università agli Studi di Lecce e l’Ing. dott. Pietro CONVERSANO, Direttore dell’Asso-Industria di Lecce. Entrambi hanno ribadito il dovere di lasciare alle nuove generazioni un territorio salvaguardato, sostenendo che la Scuola insegna ai giovani a saper essere, a sapersi comportare in un mondo in costante trasformazione. Questa esperienza formativa ci ha insegnato ad amare di più la nostra Terra, perché abbiamo un patrimonio ricco di cultura e tradizioni: impariamo ad amarlo e a valorizzarlo. Paola MUSARO’ 2^B Cl. Un appuntamento di grande attesa per gli studenti e per i cittadini di Tricase e dei paesi limitrofi, amanti dello spettacolo teatrale che hanno avuto la possibilità di godere per un decennio di rappresentazioni ad alto livello. Ciò che non si realizzerà quest’anno non è solo un’attività integrativa, quanto un momento di cultura e socializzazione, un’opportunità per esprimere la propria creatività. Si parla di completezza, di formazione integrale dell’individuo che non si riduce al nozionismo ma che rappresenta una fonte culturale viva di invito alla crescita, che abbraccia la passione per i classici e procede a stimolare l’immaginazione, a migliorare la capacità di esprimersi con spontaneità, vincendo ogni timidezza. La forma teatrale è il modo più vivace per avvicinare i ragazzi alla cultura e valorizzarne la briosa creatività; è un’opportunità per crescere privi di tabù e quindi serenamente: insomma un modo per maturare davvero.… peccato, però, che ancora una volta si sia persa un’occasione unica, poiché investire nel teatro significa investire nell’uomo. Maria Grazia Zippo V G A nome del gruppo di Teatro Classico Se fossi il Preside per un giorno Dirigere oggi una scuola affollata come la nostra, con “la frenesia della vita moderna”, non è certo facile, come non lo è per chi, genitore, deve misurarsi con le altalenanti turbe adolescenziali dei propri figli. E’ un quesito vecchio quanto il mondo, certo, al pari di quello dell’uovo e la gallina, che non conosce soluzioni, né io tenterò di trovarne. Quello che invece mi sento di fare, considerato l’invito, è incarnare per un giorno la figura del “capo”, non tanto per emettere giudizi e sentenze, quanto per affrontare alcuni problemi quotidiani della scuola da un punto vista di strabismo filiale. Il primo punto che porrei all’ordine del giorno è quello dello scollamento genitori-scuola. Mi chiederei: come mai con tutta la raffineria di cervelli a disposizione arriva così poca benzina al motore-scuola? La soluzione potrebbe essere quella di formare un “Comitato di genitori” permanente che abbia una funzione catalitica, esprima pareri, partorisca consigli, funga da collante fra le varie componenti della scuola e aiuti i genitori a conoscere e capire meglio l’Istituto dei loro figli. Un Comitato che mastichi vita quotidiana, che dica “pane al pane e vino al vino”, che porti le ansie del focolare domestico alle soglie dell’Istituto. Poi, organizzerei un Comitato baby di figli-scolari che collabori, dialoghi e faccia quadrato con tutte le forme pensanti della stessa scuola. Un Comitato che non lesini brio, freschezza, esuberanza, che sappia far brillare ogni goccia di idea, anche se spenta. Consiglierei loro di stabilire un collegamento virtuale, tramite internet, con diversi Istituti nel mondo con i quali scambiare idee, opinioni, problemi. Organizzerei, una tantum, per i genitori una “giornata d’Istituto delle porte aperte” per far vivere e respirare loro l’aria “salubre o insana” che ingurgitano i loro figli. Abolirei ogni forma di comunicazione frontale con i genitori, quelle riunioni fiume del tipo “Tu parla, tanto mi rimbalza!”. E poi, seriamente, mi chiederei: serve ancora oggi un giornale stantio ed obsoleto come il “Tuttostampacchia” che produciamo? Davvero certi concetti rancidi ruminati da “redattori” telecomandati allargano la mente dei miei ragazzi? Siamo nell’era della blog generation: i nostri figli, con i loro telefonini, masticano pane e acronimi, si scambiano immagini, informazioni, messaggi alla velocità della luce. E allora perché non creargli un giornale on-line con tanto di forum, di blog, di faq, di posta elettronica dove depositare messaggi e consigli (anche anonimi)? Perché, nell’era della TV digitale, non fargli costruire una web-tv ad uso prettamente scolastico? Oggi, anche lo studente più sprovveduto viaggia con 2 mega in tasca, 2 telefonini ad uso e consumo promiscuo, 23 filmati girati in classe e 50 canzoni pronte, in caso di pericolo, a coprire i rumori molesti. Questo proporrei se fossi il Preside per un giorno. Farei fruttare quel capitale umano che ogni ordine produce, convoglierei l’energia di ogni battito d’ali dei miei ragazzi nel generatore della mia scuola, sfiderei il destino di educatore, dopo aver conosciuto quello fatale di genitore. Luigi Zito LO “STAMPACCHIA” APRE AI GIOVANI: UNO STAGE ESTIVO A FAVORE DEL TURISMO Progetto Pon 1574 “learning by doing” (guide turistiche) Venticinque allievi impegnati nel progetto di promozione del nostro territorio Presente già da diversi anni, il progetto nei corsi Pon della nostra scuola riguardante le guide turistiche è uno dei più riusciti e organizzati, che dà l’opportunità a noi giovani di proiettarci nel settore del lavoro turistico, fondamentale nel nostro Salento. Il corso, “learning by doing”, non solo ha permesso a 25 allievi del nostro istituto di constatare personalmente quanto sia impegnativa, ma bella, la promozione del nostro territorio, ma ha aperto ancora di più le loro menti a paesaggi, storia e tradizione della nostra terra che da tempo si sta cercando di rivalutare. Grazie infatti agli insegnanti, che ci hanno accompagnato nella preparazione per lo stage, abbiamo potuto approfondire la storia Messapica e scoprire scorci del nostro territorio ormai dimenticati. Le zone che ci hanno permesso di mettere in pratica ciò che avevamo acquisito sono state principalmente quattro: Castro (Diso, Marittima), Tricase (Miggiano), Torre Vado, Salve, dove, ognuno di noi, chi alla pro-loco chi in uffici d’informazione, ha svolto il lavoro di informazione e accoglienza turistica. Ciò ci ha permesso non solo di confrontarci con persone e lingue diverse, venendo a contatto con Inglesi, Francesi, migliorando la nostra dialettica, ma di crescere anche e soprattutto umanamente, di fare nuove amicizie e di imparare a comportarci e stare insieme anche in ambito lavorativo differente da quello scolastico. Durante lo stage non sono mancate naturalmente persone vicino a noi, competenti e seri nel loro lavoro: tutor aziendali e scolastici che ci hanno spronato a fare del nostro meglio e a superare le piccole incertezze e difficoltà, che si sono prospettate davanti. Tirando le somme su questa esperienza direi che, pur essendo impegnativa, è stata bella, coinvolgente e, perché no, ricca di soddisfazioni, anche con qualche imprevisto che però l’ ha resa ancora più interessante. Gemma Zocco IV A sc Piccoli filosofi…crescono Esiste Dio? Il 68% dice SI Guidati dai professori di Filosofia e Storia, Bondanese e Figini, noi alunni della 1A e 1B classico, abbiamo svolto quest’anno un questionario d’ingresso con lo scopo non tanto di imparare nozioni filosofiche, quanto invece di apprendere il metodo per comprendere ciò che sta alla base della filosofia stessa, la domanda. Riuniti in piccoli gruppi, abbiamo letto domande a prima vista difficili e alle quali non riuscivamo a dare una risposta ma, dopo un confronto con i compagni del gruppo e con i docenti, siamo riusciti a dare il giusto peso ad ogni quesito. Raccolti i dati finali, li abbiamo inseriti in grafici, indicanti le risposte complessive date dalle due classi. Sull’esistenza di Dio, il 68% crede che Dio esista e che non possa non esistere, pensa inoltre che intervenga nella vita umana in modo continuo, e che quindi sia tangibile la sua presenza nella vita di ogni giorno. Un 30% afferma invece che Dio si manifesti solo di rado, e più precisamente attraverso i miracoli. La maggior parte, il 60%, oltretutto attribuisce a ad un principio spirituale la differenziazione dell’uomo dagli animali, l’affermarsi della coscienza razionale sull’istinto animalesco, mentre circa la metà pensa che il processo evolutivo sia causato solamente da una spontanea e casuale disposizione di atomi e molecole, escludendo quindi qualsiasi tipo di principio spirituale. Altre domande, a cui abbiamo risposto, avevano l’obiettivo di farci riflettere su noi stessi e sul modo con cui ci relazioniamo con chi ci sta vicino. L’ 80% di noi afferma che è importante essere onesti perché ognu- no, agendo nel proprio piccolo con onestà, può contribuire a garantire il bene comune che permette ad una società di vivere in serenità. Una buona parte riconosce nell’onestà il modo per stare in pace con se stessi e con la propria coscienza. La ragione è al centro della vita dell’uomo, che, consapevolmente, può raggiungere tutti gli obiettivi che si propone. Questo è quello che pensa il 70% di noi asserendo, inoltre, che le caratteristiche di un individuo dipendono dall’ambiente di formazione, dall’educazione che riceve fin da bambino; il restante 30% riconosce tuttavia che alcune caratteristiche, almeno in parte, sono innate anche se soggette a variazioni. Un ultimo tema da noi trattato riguarda la storia. Ci è stato chiesto quanto secondo noi il caso influisse nel corso degli eventi: i valori oscillano intorno al 50%, anche se hanno avuto una é importante essere onesti?L’82% dice SI leggera prevalenza coloro che affermano che gli accadimenti storici hanno sempre delle cause, ma possono essere condizionati da fattori all’origine imprevedibili. La quasi totalità, il 92%, infine, pensa che ogni epoca contenga in sé le premesse per uno sviluppo successivo, contrapponendosi a quanti riconoscono una selezione degli eventi, fatta da parte degli uomini, che condiziona il corso della storia, modellandola sulle esigenze dell’uomo. Insomma, al di là delle statistiche, abbiamo scoperto che “filosofare” è soprattutto dialogo, confronto e contraddizione. Davide Russo, 1B classico. TUTTOSTAMPACCHIA AEROBICA Uno sport tutto da scoprire Disciplina tanto praticata, ma davvero poco conosciuta L’aerobica è una delle discipline sportive più praticate a livello mondiale, ma forse, non tutti sanno che è anche esercitata a livello agonistico. Ogni anno più di un milione di persone si iscrive nelle diverse palestre per frequentare il corso che, da più di 20 anni, è in vetta alle classifiche di gradimento e non tramonta mai. Ma non tutti sanno che, ogni anno, quasi diecimila ragazzi in tutta Italia, e quasi 2 milioni in tutto il mondo, si contendono vari titoli: dal campione provinciale, per arrivare al Campione del Mondo. E il tutto avviene nel periodo tra marzo e luglio, intervallo durante il quale gli atleti sono sottoposti ad un grande sforzo fisico. Ed è proprio in Puglia, e precisamente a Brindisi, che troviamo un campione nel mondo dello sport: Vito Iaia, ex campione mondiale di ginnastica Aerobica Agonistica e campione nazionale in carica. Ma non occorre andare molto lontano per trovare gli atleti: basta sapere che a Presicce vive la ex campionessa nazionale, categoria Junior, B. Serena. “Serena? Secondo me, lei ha ottime potenzialità, e, per avere solo 16 anni, è davvero un’ottima atleta”, commenta la professoressa Cristina Licchetta, esperta nel settore e allenatrice della squadra junior per le categorie challenger e hip hop. E continua: “Esercizi puliti, espressione solare e spontanea, riesce ad attrarre il pubblico su di sé. Ed è questo uno degli obiettivi fondamentali delle competizioni di ginnastica aerobica.” Un altro obiettivo di questa disciplina è sicuramente quello di invogliare sempre più ragazzi e ragazze, ed anche signori e signore, a praticare questo tipo di sport. Non è mai troppo tardi per iniziare, e non servono doti specifiche per prendere parte ad una lezione. Basta avere tanta voglia di stare con gli altri e trascorrere un’ora in allegria! Inoltre, secondo recenti studi, l’aerobica è seconda solo alla corsa, in riferimento alle calorie bruciate: infatti, se per un’ora di corsa lenta si bruciano 550 calorie in media, in un’ora di aerobica se ne sprecano 480. In più: “l’aerobica aiuta il corpo a rimanere tonico ed elastico a lungo, aiuta a prevenire l’irrigidimento graduale del corpo e anche alcune malattie cardio-vascolari, come, ad esempio, l’infarto.”, conclude la professoressa. E allora… In forma ma… con divertimento! Margherita Martella 5 A sc. ORGANI COLLEGIALI Ecco i nuovi quadri dirigenti della componente alunni del Liceo Scientifico-Classico, eletti per l’ anno scolastico 2005-2006. CONSIGLIO D’ ISTITUTO: Chiara Chiarello, Lorenzo Alba, Andrea Biasco, Alberto Librizzi. CONSULTA PROVINCIALE: Davide Piscopiello, Antonio Marciano. COMITATO STUDENTESCO: Davide Urso, Biagio Errico, Vito Marzo, Salvatore Musio, Sonia Ingletto. Dirigente scolastico: Prof. Francesco Renzo Responsabili: Prof. Giovanni Nuzzo Prof. Carmelo Anastasio Comitato di redazione: Lichelli Loretta, Ciccarese Aurora, Corsanello Anna, Ferraro Giuseppe, Carbone Mariangela, Urso Davide, Scappaviva Elisa, Prontera Luana, Sergi Sabrina, Russo Debora, D’Aversa Andrea, Graps Giampiero, Musarò Paola, Nesca Elisabetta Collaboratori: Villanova Francesca, Marra Graziella, Elia Antonella, Ferramosca Federica, Montefusco Antonio, Sergi Luca, Nesca Elisabetta, Maggiore Riccardo, Ingletti Noemi, Esposito Giovanni, Vetruccio Gabriele, Russo, Morciano Edoardo, Ruberto Francesco, Roberto Luano, De Giorgi Agnese, Vizzino Francesca, De Nuccio Nicoletta, Olimpo Ilenia, Mariano Aurelio, Branca Stefano, Sergi Marica, Erroi Mariangela, Mruccia Francesco, Polimena Simone, Carbone Donato, Ruberti Emanuela, Cagnazzo Dario Ermelindo, Nuzzello Ippazio, Ponzo Cesare, Capece Marina, Grezio Maria Lucia, Chiuri Rocco, Cinelli Lara, Grecuccio Stefano, D’amico Antonio, Panico Gianluca, Montefusco Antonio, Alessio Ippazio, Marzo Carmine, Cazzato Ilaria, Sodero Francesca, Carbone Cesare, Cazzato Daniela, Palese Maria Giulia, Occhilupo Chiara, Ciardo Valeria, Martella Rossella, Alloggio Cristina, Pizzolante Francesca, Stefanachi Filenia, Minafro Giuseppe, Lisi Maria Zaira, Panzera Federica. Stampa: Imago Pubblicità Lucugnano tel.0833.784262 Stampato su carta riciclata Un Salento tutto giallorosso: “Luci e ombre” Gallipoli in C/2 , Lecce in serie A con gli stessi colori Dopo la lenta e graduale decadenza negli ultimi anni del calcio salentino, che ha visto nell’arco di poche stagioni la scomparsa di compagini come quelle di Tricase , Nardò e Casarano dallo scenario nazionale, il Salento ritorna ad essere protagonista nel calcio che conta. A fianco al progetto avviato una decina di anni fa da Giovanni Semeraro e il suo Gruppo Imprenditoriale, che rilevò l’U.S Lecce negli anni nefasti della serie C proiettandola in un paio d’anni ai massimi livelli, negli ultimi quattro anni sembra essere nato un nuovo progetto che porta il volto e le risorse economiche di Vincenzo Barba. Il vulcanico presidente, Gallipolino doc, appare più che deciso a proiettare la realtà calcistica di Gallipoli (che soli tre anni fa era in eccellenza) alla ribalta del calcio nazionale, puntando alla serie B. Attualmente la formazione allenata da mister Auteri è saldamente al comando del girone C della Serie C/2, dopo avere stravinto negli ultimi due anni i campionati di Eccellenza e serie D. Il tutto nasce dalla vena passionale del presidente, che con grandi sforzi economici, ma soprattutto con la sua grande passione e il suo carisma, è riuscito a trascinare la squadra tra i professionisti, allestendo anche quest’anno un organico con un potenziale tecnico di grande elevatura. Ma se il Gallipoli ride e i suoi tifosi sognano, tutt’altra aria si respira a Lecce, dove ultras e dirigenza sono in aperto conflitto, e con la squadra afflosciata sul fondo della classifica, nonostante l’avvicendamento in panchina che non ha portato sinora a nulla di concreto. Sull’onda dell’esaltante stagione, targata Zdenek Zeman , che ha visto il Lecce competere per buona parte della stagione per un posto Uefa, anche quest’anno ci si aspettava una stagione all’altezza di quella passata, ma così fino ad ora non è stato, e l’aperta polemica tra tifosi e dirigenza, causa le scelte societarie, ha portato il presidente Rico Semeraro a lasciare l’U.S Lecce. Si spera ovviamente in un futuro roseo di que- ste due società, visto i maleauguranti trascorsi di Tricase (che attualmente milita in seconda categoria, dopo 5 anni in serie C), Nardò e Casarano (entrambe sono in Eccellenza), dove a mancare è stato un progetto serio, ma soprattutto la passione, il carisma e le risorse economiche di personaggi come il presidente Barba. L’EQUITAZIONE Davide Zocco VA scientifico uno sport per tutti L’equitazione, arte antica del cavalcare, nacque secoli or sono dall’esigenza degli uomini di domare un animale per servirsene. Cosi’ si sviluppò pian piano fino ad arrivare a noi; purtroppo oggi non è molto diffusa in Italia, anche se da poco la si sta riscoprendo. In provincia di Lecce esistono solo cinque circoli ippici, dove chiunque può andare per prendere lezioni. Negli ultimi anni si sta verificando un avvicinamento dei giovanissimi verso il cavallo, spinti dalla curiosità e dall’amore per gli animali; certo, a primo impatto può far paura un cavallo tanto alto, ma con il tempo ci si affeziona e non si vorrebbe mai scendere da sella. Questo sport instaura un rapporto diretto con l’animale, quasi una simbiosi. Praticarlo con costanza e soprattutto sotto la guida di un istruttore esperto è molto utile, poiché favorisce lo sviluppo armonico della muscolatura e tempra notevolmente il carattere. L’equitazione, quindi, non è solo uno sport per anziani, anzi è aperto a tutte le età. Per chi voglia poi avvventurarsi nell’agonismo, si può decidere di partecipare ai concorsi di salto ostacoli, organizzati dai vari circoli, oppure alle gare di dressage, esempio di eleganza e leggerezza. Tuttavia questo non è uno sport per tutti, in quanto mantenere un cavallo è abbastanza dispendioso, ma è possibile accontentarsi di una rilassante passeggiata nelle meravigliose campagne salentine. Vi invito quindi a cimentarvi e almeno una volta a salire su un cavallo per provare l’ebbrezza di guardare il mondo da una prospettiva completamente diversa! Giuseppe De Matteis, Marzia Colopi 2B Sc. TVB o TVS TV buona o TV spazzatura? La TV peggiora di giorno in giorno Anche i ciechi possono capire che al giorno d’ oggi la TV è diventata una ‘Tv spazzatura ’. Prendiamo in esempio una normale famiglia. Un giorno della settimana la mamma torna a casa esausta dal lavoro; saluta la figlia e prepara la cena. Poco dopo arriva il papà. Si siedono a tavola e consumano la cena. Decidono di accendere la televisione. Rai 1; “bzz”: “ E oggi vediamo chi uscirà dalla casa del Grande Fratello..”. Rai 2; ”bzz”: “Oh amore, perché parti, non lasciarmi, pensa a Tommaso, pensa quanto lo farai soffrire” . E quello: “cara, io sono fidanzato con un’ altra; mi dispiace averti straziato il cuore … Addio per sempre..”. Rai 3. La mamma: “Mmh, Incantesimo… Al riguardo penso che la fisica quantistica sia molto più facile. Rete 4; “bzz”. “Ehi Jack, … lurido figlio di pu…, mi hai tradito eh, mi hai tradito; beccati questi!! ( in sottofondo bang, bang, bang). La mamma: “Vediamo Canale 5”: “Scoprite insieme a noi chi è la Talpa; ma ora pubblicità..” Dopo il padre: “Penso che la pubblicità sia la cosa più interessante che abbiamo visto..”; e la madre: “è proprio vero c’è a chi manca la evve e a chi manca lu sale”. Passiamo a Italia 1: “La prova che Daniela e Marco dovranno affrontare sarà…bzz” televisione spenta. La famiglia si addormenta sul divano. Alle undici inizia ‘Porta a Porta’. Si sveglia il padre: “Uah.. quasi quasi me ne vado a letto..Uah”. La figlia lo segue. Alla fine anche la mamma va a dormire. Con ciò non si vuole criticare (anzi sì) chi guarda questo tipo di TV, ma i direttori che potrebbero gestire meglio i programmi. NON VI PARE?? Paolo Verardo VB cl. Pg.8 I GIOVANI E IL CINEMA “Viaggiare tanto, conoscere gli uomini e amarli!” Abbiamo intervistato Edoardo Winspeare, uno dei più famosi registi del Salento e non solo, che ha nei suoi numerosi film raccontato gli usi , i costumi, le bellezze del nostro territorio. Con quale spirito oggi i giovani si avvicinano al mondo del cinema? Il cinema è sempre un mito, un sogno, perciò può essere comunque un falso mito o un mito di bellezza. Adesso succede che i giovani si avvicinano al cinema non perché vogliono esprimere talento artistico nella recitazione, drammaturgia, sceneggiatura ecc.. o semplicemente perché vogliono far parte di questo mondo in quanto crea delle storie, ma vedono il cinema come una scorciatoia al mito dell’apparire. I giovani oggi, purtroppo, si avvicinano al cinema, perché vogliono diventare famosi, ma non c’è più quella sana ambizione artistica. Io oggi la definisco: “malata ambizione pornografica”! Si è disposti a tutto, pur di apparire sullo schermo! Quali qualità dovrebbero avere i giovani per diventare registi? Il regista dovrebbe essere un osservatore, sempre guidato da un senso morale della vita, ma non moralistico; non deve giudicare, ma accogliere le diverse morali che i personaggi possono avere in un suo film e dovrebbe essere molto aperto con la gente! Un mio consiglio è sempre quello di non occuparsi di tecnica, ma chi vuole fare il regista deve prima di tutto essere”curioso”, deve viaggiare molto, conoscere gli uomini e amarli tanto: questo è importante, altrimenti non può raccontare delle storie. I finanziamenti destinati a sostenere iniziative artistiche, soprattutto quelle promosse dagli artisti emergenti, sono sempre limitati. Questo ha influito sulla produzione del suo ultimo film? Si; infatti il mio ultimo film, ambientato in Africa, è stato interrotto perché in Italia c’è la crisi del cinema! La situazione era già grave prima, figuriamoci adesso! Il nostro sistema produttivo dipende dallo Stato, purtroppo hanno tagliato i fondi per la cultura, e un regista come me, ne soffre perché non sono un regista di film commerciali e quindi ho bisogno di questi soldi. Quali sono i prossimi impegni nel Salento? Io continuo a lavorare qui nel Salento; insegno all’Università di Lecce un corso di tecnica del linguaggio cinematografico. Faccio anche piccoli film, ho una piccola società di produzione e in questo periodo sto scrivendo un film ambientato nel Salento. Qual è il tema di questo nuovo film? Il film vuole essere un affresco di due personaggi: un ragazzo di estrazione alto borghese, famiglia benestante, il padre Pubblico Ministero; lei figlia dell’Interland leccese, si trova a diventare la donna di un piccolo boss della Sacra Corona Unita! Racconterò questa storia d’amore. Con questo voglio raccontare la fine del mondo contadino, la situazione di questo mondo! Il falso sviluppo che c’è stato qui nel Salento senza vero progresso culturale e morale. Racconterò tanto altro, sarà un ennesimo atto d’amore per il nostro Salento! Maria Francesca Baglivo VA Sc. Preside, comitato di redazione, docenti e non docenti augurano Buone Feste