SPETTACOLI Martedì 28 giugno 2011 33 @ commenta su www.libero-news.it All’Alighieri di Ravenna Muti grande trascinatore con «I due Figaro» ::: NAZZARENO CARUSI L’intervista di Vasco con Vincenzo Mollica del Tg1 L’ALTRA VERITÀ L’addio del Signor Rossi Ecco i sei motivi In realtà il cantante voleva regalare a Mollica il primo scoop ::: segue dalla prima SELVAGGIA LUCARELLI . (...) con quell’aria fintamente placida, ha pronunciato la frase al napalm: «A 60 anni uno non può più fare la rockstar!», ho deciso che io, il Blasco, lo amerò per sempre. Ce ne fosse di gente così consapevole. Ce ne fossero di individui con un grado di autocoscienza così elevato da comprendere che c’è un’asticella, nella vita di ognuno di noi, che ti segnala quando si sta per superare la soglia del patetico e che se ti fermi un attimo prima sei salvo, se continui a spingere sull’acceleratore diventi zimbello. E mi auguro che Vasco faccia del proselitismo. Che so, che da domani inizi un outing contagioso fatto di dichiarazioni assennate. Valeria Marini che proclama: «A 45 anni una non può continuare a mettere gli abiti sottoveste e il sandalo gioiello con la calza a rete!», Christian De Sica che ammette: «A 60 anni uno non può continuare a fare il playboy tra ippopotami con la dissenteria e la tinta nero di seppia!», Daniela Santanchè che riconosce: «A 50 anni una non può andare in spiaggia col cappello da fidanzata di Tex Willer!», Nichi Vendola che dichiara: «A 53 anni uno non può continuare a girare con l’orecchino come il cantante dei Tokyo Hotel!» e così via. Guardate la Canalis. Lo sapeva che un giorno o l’altro le sarebbe arrivato il benservito da George. Che il finale “was written” come in “The Millionaire” ma con una conclusione assai meno entusiasmante del balletto stile Bollywood sui binari. Certo, magari sperava in un epilogo più dignitoso di un Alfonso Signorini che le asciuga le lacrime con la parannanza, ma Eli lo sapeva che noi arpie l’aspettavamo sul greto del fiume per darle della povera miracolata, sedotta e abbandonata come da copione. Dell’illusa. Ecco, l’unica cosa furba, spiazzante e salvifica, era mollarlo lei prima che lo facesse lui. Non ce l’ha fatta. Non è lungimirante quanto Vasco. E ora vaga per gli aeroporti con i pincher sotto l’ascella e l’aria affranta. Sconfitta. Patetica, appunto. Comunque, tornando a Vasco, sulle ragioni delle sue dimissioni da rocker si fanno anche altre ipotesi, oltre a quella della saggia consapevolezza. Per dovere di cronaca, vi riporto alcune delle illazioni più diffuse in queste giornate convulse: a) Dopo che il suo chitarrista Stef Burns ha impalmato Maddalena Corvaglia, pare che il suo pianista abbia un flirt con Melissa Satta e che l’addetto al mixer sia volato a Formentera con Cecilia Rodriguez, per cui Vasco, abbandonato dai suoi musicisti, rifonderà il gruppo “Nico e i gabbiani” assieme a Mirko dei Bee Hive e il truccatore di Anna Tatangelo, ma proporranno un genere decisamente meno rock. b) Vasco voleva finalmente girare il video di una delle sue canzoni più famose, “Vita spericolata”. Pare che il regista, entusiasta, gli abbia presentato uno script ambientato nella bocciofila di Zocca in cui il rocker doveva schivare le spericolate bocciate degli ex ferrovieri più abili e che in quel momento, Vasco, abbia deciso di ritirarsi prima che qualcuno gli proponesse di girare il video di “Bollicine”nella vasca da bagno con lo sportello. c) le dimissioni da rockstar sarebbero un eloquente atto di protesta nei confronti della tigre perché s’è rifiutata di mangiare il ministro Brambilla. d) Vasco non ha più tempo per la musica. Il suo principale hobby ormai è quello di filmarsi col telefonino e mettere i video su youtube (vedere per credere): celebre quello mentre guida per le colline di Zocca come un qualsiasi tamarro prima di falciare il chihuahua della vecchietta sulle strisce pedonali o quello in cui prova il vibratore cervicale in vestaglia, in cui più che una rockstar pare Doc di “Ritorno al futuro”col flusso canalizzatore in testa. e) Vasco ha un problema nella prosa: ha esaurito tutte le rime con “eh eh eh” e bidet, scimpanzé, coccodè, Franco Bernabè e Miccichè sono inutilizzabili, per cui la sua vena creativa è definitivamente esaurita. f) Vasco, nel comunicare la clamorosa decisione durante un’intervista a Vincenzo Mollica, in realtà ha voluto fare un regalo al corpulento giornalista. Dopo trent’anni di incontri di Mollica con tutti i cantanti del mondo e galassie limitrofe infatti, al massimo, da una sua intervista, è venuto fuori che Patty Smith soffre di prurito intimo e che nella casa al mare di Biagio Antonacci salgono i bacarozzi dalle tubature, per cui il generoso rocker ha voluto regalargli uno scoop prima che Mollica annunci le sue dimissioni da giornalista d’assalto. Marco Ponzi - Perché diidare degli assistenti di volo MINISTERO DELLA DIFESA Direzione Generale dei Lavori e del Demanio Questo è il racconto ironico di due anni trascorsi come assistente di volo, a servire pasti a più di diecimila metri d’altezza e a vegliare sulla sicurezza dei passeggeri, ci troviamo di fronte ai retroscena di una professione all’apparenza strana, ma per molti versi simile alle altre. Le gerarchie, i colleghi, gli amori platonici e le scappatelle, tutto viene narrato con freschezza e un velo di malinconia. Tel. 02.58.31.28.11 www.grecoegrecoeditori.it Pagg. 206 - € 11,00 ESITO DI GARA PROCEDURA APERTA Gara espletata in data 11.11.2010, 29.11.2010, 22.02.2011 e 21.04.2011 C.E. 053809 CUP n. D69E10000100000I Località: GIOIA DEL COLLE - 36° Stormo. Oggetto: progettazione esecutiva e realizzazione di n.12 soft shelters Importo: Euro 9.411.087,00 IVA non imponibile. Partecipanti: N. 36 Esclusi: N. 1 Aggiudicazione: massimo ribasso ai sensi degli art.li 82 e 86 del Dlgs. 163/2006 e s.m.i.. Aggiudicataria: COVECO Coop. S.p.A. di Marghera (VE) ribasso del 59,323%. Aggiudicazione definitiva: 30.05.2011 L’esito di gara, è stato inviato alla G.U.U.E. per la pubblicazione il 14.06.2011, è pubblicato sulla G.U.R.I. n. 73 del 22.06.2011 Serie V ed è disponibile nei siti www.difesa.it e www.serviziocontrattipubblici.it Il Direttore della Divisione Contratti Dir. Dr Luigi SPAMPINATO Muti a riacchiappare di sinistra a uno a uno, mentre tene “Buonasera, ragazzi”! va gli altri con la destra, chi Riccardo Muti è arrivato così per caso, bravura o troppa vosul podio dell’Alighieri di Ra- glia d’allegria s’avventurasse venna per l’esecuzione som- per qualche strana meta. Il ma (davvero, semplicemente teatro era appeso alla bacsomma) de I due Figaro di Sa- chetta che rimestava anche verio Mercadante. Prima vol- da ferma il sangue vivo, quello ta sulle scene da 175 anni, che scorre sotto la più bella un’opera così bella, sembra Italia. I cantanti erano tutti incredibile. Praticamente è la giovani, belli e bravi. Le cime sequela del Figaro di Mozart e erano tre. E di loro la più alta Rossini, inventore del sogget- era Susanna, una che s’intorta to Beaumarchais, col prota- il Conte come fosse un piccigonista che Felice Romani (li- pucci: oh! quando men lo crebrettista di Norma e la Son- de / farà quel ch’io vorrò. nambula) qui dipinge sensi- Eleonora Buratto, tanto suabile al denaro molto più che ditrice nel canto al gesto del alla Susanna, frustrato, un pe- Maestro che non resisto alla lo farabutto, e che a scorno di richiesta, io minore in tutto un’idea per far cassetta si ri- del suo mentore, d’eseguire trova doppiato e messo in insieme le romanze del mio scacco da Cherubino ormai Tosti e metterle su disco, se le maturo e scafatissimo, inna- va. Stupendi anche il Figaro morato della figlia del Conte vero di Mario Cassi e il Conte d’Almaviva. Nel saluto affet- di Antonio Poli, voci di baritotuoso di Muti ai suoi ragazzi no e tenore che se ne sentono c’era tutto l’amore dell’artista: poche da vent’anni. Notevole la musica, i giovani e la sco- sul palco anche Cherubino (o perta continua che la vita non il secondo Figaro) di Annalisa sommette alla routine né agli Stroppa. L’Orchestra. Muti anni. Mercadante (Altamura, forma la Cherubini in Italia 1795-Napoli, ogni tre anni di 1870) è dei ragazzi sconograndi di quel sciuti. Mica comisto di talenti me il collega che faceva la che s’è invenscuola musicatato un ensemle napoletana, ble mirabile sì, ai suoi tempi ma a prime già in declino e parti col meglio più lontana già fatto che dagli Scarlatti, c’è. Troppo faDurante, Jomcile, per caso? melli, Piccinni, Zitti tutti, non Paisiello e si dice! Traetta. Ma fu Eppure fa Riccardo Muti grande, apniente, è punto, anche se non lo stesso. I facile d’impatto: musicista ragazzi di Muti suonano beper musicisti come esistono nissimo perché c’è chi insepoeti per poeti, l’ha scritto be- gna loro con pazienza ciò che ne Carli Ballola nell’opuscolo l’esperienza ha dato agli altri. di sala con le parole di Giorgio Conveniunt rebus nomina Vigolo. Muti è invece artista saepe suis, scriveva Riccardo per musicisti, poeti, filosofi, da Venosa. Dopo l’apoteosi, amanti puri d’ogni bello e po- di notte in strada per Ravenpolani. Infatti l’altra sera ha na, c’era desiderio di silenzio, trascinato tutti nel mare vir- quasi a contemplare muti la tuosissimo dei due atti del ge- bellezza dentro noi. Il Maenio di Altamura, napoletano stro ha fatto della sua vita un di studi, d’adozione e direzio- onore per l’Italia, senza cedene per trent’anni del Conser- re un giorno di tensione a vatorio, sgranando onde in- questo in più di quarant’anni. gegnosissime di note tanto Gli ultimi cinque li ha passati spericolate che se non nelle alla scoperta d’un repertorio sue mani rischiavano il collas- nato a Napoli, città che so. Il ritmo pulsava come un dell’Europa fu lanterna e oggi cuore, che sembra sempre è impazzita di monnezza. Del uguale solo ai sordi; l’insieme pari sta cercando di rendere era lunare; morbidissimi i all’Urbe un teatro che manca cantabili e sensuali, inframez- di spessore da troppo tempo zati da recitativi con i protago- in qua. Il 28 luglio avrà 70 annisti che andavano da soli sul- ni. Presidente Napolitano, lo le note del fortepiano di Spe- faccia senatore a vita. Non ha ranza Scappucci, eccezionale: mai legato coi salotti, non ha un suono così voluttuoso e mai chiesto alberi impossibili antico insieme da sembrar e non è mai salito su palchi d’una modernità quasi elet- occupati da nessuno. Per tronica tant’era irreale e rapi- questo perfino Tremonti, noso. Infine, danze scatenate quando ha parlato, l’ha ascole fantastici pizzicati: provate tato. Dopo decenni di onori in voi a far tirare in più di trenta tutto il mondo, qualche giorun pizzicotto ad una corda, no fa quattro idioti in Campitutti quanti e nello stesso doglio sono riusciti a far deciistante. Poi, come tempeste in dere della sua cittadinanza arrivo di là d’una vetrata sui romana onoraria con un dopmonti dritti al cielo, a togliere pio turno offensivo e senza il respiro c’erano cambi dina- senso. Rimedi lei, che sa come mici e di tinta, lì dove l’orche- viaggiano le cose e invece non stra s’abbatteva travolgente dovrebbero. L’Italia sarà felisul resto delle masse. Con ce.