Araberara - 11 Febbraio 2011 AltaValle Seriana PREMOLO “Fondazione Casa dei Premolesi” Nel 2010 oltre 200 trasporti. Con il Qubo che... quasi non basta (En.Ba.) Mattinata infrasettimanale, il sole batte e la terra emana odore di primavera. Suono al campanello di Olga che mi accoglie in casa mentre sta compilando alcuni fogli riguardanti la ‘Fondazione Casa dei Premolesi’, che è poi l’argomento per il quale mi sono recata da lei. “Stavo stendendo l’elenco dei turni da fare nel prossimo mese - mi spiega -, perché è sempre meglio portarsi avanti”. Con Olga Meloncelli tiriamo le somme del 2010 della Fondazione, che si occupa in primo luogo dei trasporti per esami e visite mediche in provincia e fuori, poi dei prelievi a Ponte Nossa, e infine di alcune attività in paese, come la consegna a domicilio di pannoloni e farmaci, il punto di ascolto e l’ambulatorio preventivo per il controllo di glicemia e colesterolo. A chi sono rivolti questi servizi? Agli anziani innanzitutto, ma non solo: ne può usufruire chiunque abbia bisogno. Nel 2010 la Fondazione non è rimasta un attimo ferma, dopo che nell’ottobre 2009 si è dotata di una vettura (il Qubo arancione che si vede ovunque in paese a ogni ora del giorno, a testimonianza del grande lavoro dei volontari che lo guidano). “Il 2010 è stato il primo anno in cui siamo stati operativi 12 mesi - chiarisce Olga -, invece nel 2009 usavamo la macchina del comune”. Nella stagione fredda la Fondazione ha più richieste di trasporto del solito: “Solo a novembre abbiamo effettuato 41 trasporti”. Mentre il tesseramento per il 2011 sta per finire, facciamo un passo indietro e diamo le cifre dell’anno appena trascorso: “Siamo contenti dell’attività. Evidentemente era una cosa necessaria se è così sentita. Oltre 200 trasporti nel 2010, diverse volte anche fuori provincia. 44 trasporti a Ponte Nossa per i prelievi. 69 consegne a domicilio dei pannoloni. 52 presenze in biblioteca al giovedì”. Numeri importanti, che fanno comprendere l’utilità del servizio fornito dalla Fondazione. Menzione d’onore per tutti i volontari: “Sono sempre disponibili, a ogni ora del giorno, anche all’alba se necessario. Sono più di 50 tra autisti e coloro che non guidano. 24 gli autisti più 2 proprio solo per le emergenze, ad esempio quando ci sono più richieste in contemporanea e allora serve un’auto privata. Si sono da poco aggiunte 4 volontarie per il punto d’ascolto”. Per contattare la Fondazione è a disposizione il numero di cellulare ed è inoltre possibile recarsi in biblioteca al punto di ascolto ogni giovedì dalle 9.30 alle 11.00 per incontrare i volontari. Le tariffe? “Sono quelle dell’Auser meno 2 euro, perché loro arrivano da fuori, comunque ai tesserati facciamo di meno. Ci si può tesserare quando si vuole, non esistono scadenze durante l’anno”. Olga spiega il funzionamento del trasporto a Ponte Nossa: “Si va a fare la prescrizione dal medico e la si lascia in farmacia. Il giovedì passiamo a ritirarle ed effettuiamo la prenotazione, e venerdì portiamo le persone a fare i prelievi”, poi elenca altri servizi: “Siamo sempre disponibili anche per il trasporto in chiesa alla Messa. Ci sono alcune carrozzine, le portiamo a chi ne ha bisogno. Facciamo le prenotazioni per le visite specialistiche e siamo a disposizione per le visite a domicilio agli anziani”. Poi c’è la nota dolente, la mancanza di una sede ufficiale: “Purtroppo non abbiamo il Centro Diurno, la nostra sede provvisoria è la biblioteca. Sarebbe bello avere una nostra sede gestita dai volontari”. Nel frattempo suona il campanello e arriva uno dei volontari, Defendino, che deve aggiornare Olga su alcune questioni riguardanti la Fondazione stessa: “Mi diverto e faccio passare mezza giornata”, dice quando gli chiedo come si trova a prestare servizio. Si torna a parlare della macchina: “Talvolta le richieste si accavallano e una sola vettura non basta. In certi casi i volontari si offrono di usare l’auto propria. A gennaio l’auto propria è stata adoperata 4 volte. Non abbiamo lasciato mai nessuno a piedi”. Prima di mezzogiorno Olga deve finire di sistemare le carte, c’è sempre tanto lavoro da fare per gestire tutta la rete dei volontari, e io non voglio disturbarla oltre. Preceduta da Defendino, mi congedo ed esco a respirare a pieni polmoni l’aria primaverile. GLI “AMICI DEL PRESEPIO” CON 130 COMPARSE A Fiumenero un opuscolo per i mestieri di una volta (En.Ba.) Il Presepio Vivente di Valbondione, ambientato per il secondo anno consecutivo nella contrada Fiumenero, allestito nelle serate del 29 e del 30 dicembre, ha necessitato di un paio di mesi di preparazione. Durante questo periodo i volontari hanno sistemato le aree in cui sarebbero poi stati riproposti i vari temi, gli antichi mestieri. Aumentate notevolmente le comparse, che sono passate da quaranta a centotrenta. La novità da sottolineare, che ha riguardato questa edizione, è stata la realizzazione, da parte degli “Amici del Presepio”, di un opuscolo informativo che spiegava i mestieri di una volta, messi in scena dalle comparse. L’opuscolo, nato grazie al lavoro di ricerca di Monica Morandi di Fiumenero, è stato distribuito a tutti i visitatori. 20