APOSTOLATO
UNIVERSALE
Continuità e sviluppo Rivista trimestrale dell’Istituto S. Vincenzo Pallotti Anno XVII – n. 37/2015 La vita claustrale
è la scuola e il collegio di Gesù Cristo (S. Vincenzo Pallotti, Opere complete XIII, p. 245) APOSTOLATO UNIVERSALE ANNO XVII — n. 37/2015 INDICE □ Editoriale ................................................................................................. p. 2 □ STORIA ● La divina bontà ci ha tirate nel porto della santa religione, Suor Maria Luisa Maurizi ........................................................................ p. 3 □ PALLOTTI OGGI ● Che cosa direbbe oggi il Pallotti sulla vita consacrata? Czesław Parzyszek SAC ........................................................................... p. 7 □ STUDIO E FORMAZIONE ● Il ritratto della vita consacrata negli scritti del Pallotti, Jan Kupka SAC ....................................................................................... p. 18 □ BIBLIOGRAFIA PALLOTTINA ● Pubblicazioni e contribu (aprile‐giugno 2015) ................................... p. 30 □ ISTITUTO S. VINCENZO PALLOTTI ● Le a vità dell’ISVP – Roma ................................................................. p. 43 © 2015 Casa Generalizia della Società dell’Apostolato Cattolico. La rivista “Apostolato Universale” è una pubblicazione trimestrale dell’Istituto S. Vincenzo Pallotti – Roma. Salvo l’accordo fatto con la direzione dell’Istituto S. Vincenzo Pallotti, tutti i diritti di traduzione e riproduzione del testo e delle immagini sono riservati. Fotografie: Archivio dell’ISVP‐Roma. Redazione: Jan Kupka SAC e Serenella Morandotti. Piazza S. Vincenzo Pallotti 204 – 00186 Roma – tel. 06.68.19.46.9 ‐ fax 06.687.68.27 – e‐mail: [email protected] – per informazioni sull’Istituto si veda il sito internet: www.sac.info – fine della redazione: luglio 2015. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 1 EDITORIALE
Cari Amici di san Vincenzo Pallotti! Viviamo in comunione con tutta la Chiesa l’Anno dedicato alla vita consacrata. Gli eventi celebrativi finora vissuti si concentrano sulle riflessioni di carattere teologico e spirituale. Ogni tanto appaiono contributi sulla profonda crisi della vita consacrata e sul suo futuro incerto. Un grande aiuto per la riflessione sulla vita consacrata è offerto dagli strumenti dell’analisi storica. Proprio essa aiuta a discernere tra gli elementi duraturi e quelli variabili, illumina il presente e indica nuove vie da percorrere nel futuro. Uno sguardo al passato della vita consacrata porta alla scoperta che essa è una forma di esistenza totale in Dio, il cui fondamento trova le sue radici nella fede. Papa Francesco spiega che la fede contiene “la memoria della storia di Dio con noi, la memoria dell’incontro con Dio che si muove per primo, che crea e salva, che ci trasforma; (...) Chi porta in sé la memoria di Dio, si lascia guidare dalla memoria di Dio in tutta la sua vita, e la sa risvegliare nel cuore degli altri” (Omelia per la giornata dei Catechisti, 29 settembre 2013). Il numero 37/2015 della rivista “Apostolato Universale” contiene i contributi di carattere storico che mostrano i tratti della vita consacrata nel periodo della vita di Vincenzo Pallotti. In quel tempo è vissuta suor Maria Luisa Maurizi (1770‐1831) delle Suore Mantellate, della quale Vincenzo Pallotti era confessore straordinario negli ultimi anni della sua vita. La sua lettera rispecchia la fede, su cui si poggia la vita consacrata a Dio. Ciò viene approfondito nel testo della conferenza di Jan Kupka SAC, il quale — nel secondo incontro di studio dell’anno 2015 — indaga sugli scritti del Pallotti e presenta il ritratto della vita consacrata secondo la sua visione. Nella parte dedicata all’attualità del messaggio di san Vincenzo Pallotti è riportato il testo preparato da Czesław Parzyszek SAC, il quale cerca di rispondere alla domanda: che cosa direbbe san Vincenzo Pallotti sulla vita consacrata oggi? Il numero è completato dalla rassegna bibliografica pallottina per il periodo aprile‐giugno 2015 e da brevi notizie sull’attività dell’Istituto S. Vincenzo Pallotti a Roma. Siamo lieti di poter proporre queste pagine per un’ulteriore riflessione. San Vincenzo Pallotti ci invita a ravvivare la fede e a lasciarsi guidare dalla presenza di Dio in tutta la nostra vita per risvegliare nei cuori degli uomini di oggi la consapevolezza che Dio ama tutti. Jan Kupka SAC 2 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 STORIA
LA DIVINA BONTÀ CI HA TIRATE NEL PORTO DELLA SANTA RELIGIONE Per illustrare lo spirito della vita consacrata al tempo di Vincenzo Pallotti riportiamo la lettera di suor Maria Luisa Maurizi del mona‐
stero delle Mantellate a Roma. È stata scelta questa lettera per mostrare la spiritualità della vita consacrata a Roma all’inizio del XIX secolo. Si conosce il legame profondo tra Vincenzo Pallotti e questo monastero. Sulla storia del mona‐
stero delle Suore Mantellate a Roma e sui rapporti di suor Maria Luisa Maurizi con Vincenzo Pallotti si rimanda al testo pubblicato nella rivista “Apostolato Universale” (cfr. Sr. Maria Teresa Spagnolo OSM, Dalla Lungara al Colle Fanella, due secoli di storia delle Mantellate, Serve di Maria SS. Addolorata in Roma, n. 11/2004, pp. 8‐12). Qui si vuole solo ricordare che suor Maria Luisa Maurizi nacque a Roma il 27 settembre 1770. Entrò nel monastero Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 3 delle Suore Mantellate il 3 marzo 1797. Il 15 maggio 1803 ricevette dalle mani di Pio VII l’abito delle Suore Mantellate. È morta in fama di santità il 9 maggio 1831. Vincenzo Pallotti era il suo confessore straordinario negli ultimi anni della sua vita. Meritano attenzione il testo da lui composto: Memoria della vita della ven. serva di Dio suor Maria Luisa Maurizi (cfr. OOCC XIII, pp. 951‐981) e la sua deposizione al processo ordinario romano per la beatificazione della Maurizi iniziato nel 1833 (cfr. OOCC XIII, pp. 1087‐1155). LETTERA DI SUOR MARIA LUISA MAURIZI ALLA SUPERIORA SUOR GIULIANA MASTURZI Viva Gesù e Maria. Mia Carissima Figlia in Gesù Cristo, Moltissimo mi consolò la vostra lettera, e più mi consola perché spero nella bontà di Dio che vi aiuterà potentemente per praticare non solo quanto siete disposta, ma molto più, giacché nella via di Dio non si dice mai basta; anzi Iddio stesso, per l’amore che ci porta, di mano in mano ci va scoprendo le di Lui perfezioni, acciò noi gli andiamo appresso, onde arrivar possiamo a quel punto, al quale ci ha preordinati sin dall’Eternità. Oh Figliuola mia carissima, quante cose belle mi mette Iddio in questo punto nella mente da dire al vostro spirito, ed io, come giusto fa un canale, voglio tutte versarvele nel seno, acciò inaffiando il vostro spirito, lo rendano oggetto gradito a quell’occhio purissimo del vostro sposo. Sì mia Carissima, in tutta la vita che vi rimane non abbiate più altra premura, se non di piacere ad esso, e di ciò pregatelo continuamente, essendo l’unico vero bene. Il modo poi di condurvi per venirne a capo prendetelo da Gesù Cristo stesso, cioè dalla vita che si degnò menare su questa misera terra. Voi vedrete che altro esso non cercò se non la gloria del suo eterno Padre, e di adempiere, in tutto la di lui SS. Volontà; era un Uomo Dio, ed avrebbe potuto aver gli angeli che lo servissero, e che di mano in mano, ora lo sottraessero dalla rabbia di Erode, ora gli ministrassero ad ogni occorrenza; ma no: volle per nostro esempio vivere, e stare a tutti gli infortuni, ed in tutto riconoscere, abbracciare ed amare la volontà del Padre; anzi diceva, che quella era il suo cibo. 4 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 Ecco, o mia carissima Figlia, come dovete far voi. Prima di tutto non pensare né al passato né al futuro, il momento presente è il nostro, e questo impiegatelo nell’amare ed abbracciare la SS. Volontà di Dio, ciò potrete far sempre, ed in ogni incontro, tanto per le cose interne, che per l’esterne; badate bene però, giacché il Demonio è amante assai d’intrigar le menti e lo procura con gran premura, ma non gli date retta, anzi deludetelo, e schernitelo, voltandovi a Dio dicendo: “Volontà del mio Sposo, e niente più” . Prendete tutte le cose con indifferenza, perché niuna cosa preme, se non ciò che è eterno, e ciò che è Eterno riponetelo in quelle benedette mani, che per vostro amore si lasciarono trafiggere. Non abbiate mai, o per dir meglio, non coltivate mai alcun desiderio neanche di cose buone, perché se viene da Dio e voi starete davvero tutta riposata nella di lui SS.ma volontà, o presto, o tardi avrà il suo compimento, se poi non venisse da Dio, a poco a poco e quasi insensibilmente vi diverrà importuno, e vi toglierà la vera pace turbandovi moltissimo. Se sapeste quanti brutti giuochi fa il nostro nemico per mezzo dei desideri importuni, e lascia fare... per farli comparire buoni, utili e giusti. Non desiderate più un ufficio che un altro; di tutti credetevi incapace, come infatti, senza l’aiuto di Dio non potreste soddisfare al minimo; e siccome non siamo tanto padrone di noi stesse che alle volte non proviamo delle repugnanze, ed alle volte delle inclinazioni geniali più a quello che a quell’altro ufficio, lavoro o incombenza, così e l’una e le altre affogatele nella volontà SS. di Dio, e non permettete che escano a farsi conoscere. Qualunque ufficio, o incombenza che riceverete dalla S. Ubbidienza, accettatelo volentieri, e con coraggio non in voi, ma in chi è con voi, che tutto può. Figlia mia, io vi voglio troppo bene, e perciò non posso lasciare di dirvi una cosa; e prego il mio Dio che ve la faccia ben capire: voi siete giovane, ed io vecchia, onde avrete da camminare molta strada dopo di me, e vi troverete in qualche passo che potrebbe spaventarvi, onde vi esorto a resistere con la fede; uno dei detti passi sarà sicuramente quello delle mutazioni, che a’ suoi tempi si anderanno facendo dei Confessori, ma se mi crederete, e accudirete a quanto sono per dirvi, ecco M.a Giuliana mia, in ogni Confessore riconoscete unicamente Gesù Cristo, come infatti è; Figlia mia, Dio solo può veramente consolarci, e così il Confessore tanto può darci aiuto in quanto ci riconosciamo la persona del nostro Gesù. Se avrete una tal fede viva, non avrete bisogno, se vorrete essere capacitate, e sentirete le sante parole che esso a nome di Dio vi dirà, ve le chiuderete bene nel cuore, ed allora vi fruttificheranno per la vita eterna: Figlia mia, Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 5 mai lasciate di andare dal Confessore per capriccio, ma quando Iddio dispone di non poterlo avere, statevene in pace, e fate che la volontà SS. di Dio subentri, e sia in luogo della voce dello stesso Dio: fatevi facile il santo servizio di Dio, perché in fatti è così; ma mi direte, che a dir tutto ciò poco ci vuole; è vero, lo so; ma volete che il servire un tanto amabilissimo Dio non vi abbia da costar niente; eppure vi assicuro, che se sarete fedele, in adempire quanto Iddio si è degnato inspirarmi di scrivervi davvero che niente vi costerà. In questo mondo non ci stiamo se non per transito; inviati siamo alla Patria; il tragitto è spinoso ma corto; e se teniamo l’occhio fisso alla Patria calcheremo le spine, e ci sembreranno rose. Fede, fede; ridiamoci di qualunque cosa che non sia Iddio. Allegramente M.a Giuliana, che già la divina bontà ci ha tirate nel porto della S. Religione; amiamo questo felice porto, baciamone le mura; e se o le nostre passioni, o il diavolo ci vogliono disturbare impicciandoci il passo, invochiamo il gran Pilota, e da generose, imbracciate ad esso, facciamo che le passioni e quanti diavoli possono essere ci servano di sgabello per salire più su verso la bella Patria il S. Paradiso, ove ci riposeremo, ed ameremo perfettamente e quietamente; ora è tempo di patire, Figlia mia, finisce la carta ma io non finisco di dirvi: ‐ amate e patite, e non vi lasciate mai sgomentare. Pregate assaissimo per me, Iddio si degni di benedirvi. La lettera è pubblicata in Etre M. Valori, La venerabile Serva di Dio suor Maria Luisa Maurizi, Tipografia Pont. Vescovile S. Giuseppe G. Rumor, Vicenza 1946, pp. 211‐215. ❏
6 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 PALLOTTI OGGI
CHE COSA DIREBBE OGGI IL PALLOTTI SULLA VITA CONSACRATA? Czesław Parzyszek SAC Varsavia, 12 maggio 2015 INTRODUZIONE Di recente è stato pubblicato nella rivista “Apostolato Universale” il contributo di Giancarlo Rocca SP sulla vita consacrata al tempo del Pallotti1. Nel terzo punto l’autore parla delle nuove vie della vita consacrata e afferma che “i principi rivoluzionari indirizzarono la vita religiosa su strade 1 Cfr. Giancarlo Rocca SP, La vita consacrata al tempo del Pallotti, in “Apostolato Universale”, anno XVII, n. 36/2015, Roma 2015, pp. 18‐25. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 7 nuove, sempre avendo a base la dedizione o consacrazione di sé a Dio per un apostolato”2. Le nuove vie della vita consacrata in realtà sono state tracciate dal Concilio Vaticano II che è stato il primo — nella storia della Chiesa — a presentare positivamente e in modo complessivo l’insegnamento della Chiesa sulla vita consacrata3. Tra le varie note che caratterizzano la vita consacrata si possono indicare le seguenti: consacrazione religiosa — la totale donazione a Dio; la sequela radicale di Cristo “più da vicino”; la via dei consigli evangelici con le pratiche di castità, povertà e obbedienza; la comunità fraterna che vive secondo il carisma e lo spirito delle costituzioni approvate dalla Chiesa4. Proprio in base a questi punti possiamo rispondere alla domanda: il Pallotti, vivente oggi, confermerebbe questi elementi della vita consacrata? 1. LA CONSACRAZIONE RELIGIOSA – UNA TOTALE DONAZIONE A DIO La costituzione conciliare “Lumen gentium” parla espressamente della persona consacrata. Si dice che il fedele cristiano, che si obbliga a seguire i tre consigli evangelici (...) “viene donato in totale proprietà a Dio sommamente amato; in tal modo egli è deputato al servizio e all’onore di Dio a nuovo speciale titolo” (Lumen gentium, n. 44). La consacrazione religiosa è una particolare donazione. Per descriverla il Concilio Vaticano II adopera le seguenti espressioni: “in modo speciale” (Perfectae caritatis, n. 1), “totalmente” (ibidem, n. 14), “esclusivamente” (ibidem, n. 5), “solo” (ibidem, n. 7); essa manifesta il mirabile connubio istituito da Dio. La persona consacrata fa di se stessa una totale donazione, in forza della quale l’intera sua esistenza diviene un ininterrotto culto a Dio nella carità (cfr. CIC can. 607 § 1). La consacrazione introduce la persona consacrata 2
Ibidem, p. 20. Cfr. Bruno Secondin OCD, Obecny stan życia konsekrowanego (= Attuale stato della vita consacrata), in “Życie konsekrowane”, 4‐5 (1994), p. 9; Czesław Parzyszek SAC, Życie konsekrowane w posoborowym nauczaniu Kościoła (= La vita consacrata nell’insegna‐
mento postconciliare della Chiesa), Apostolicum, Ząbki 2007, p. 35. 4 Cfr. Czesław Parzyszek SAC, Życie konsekrowane w posoborowym nauczaniu Kościoła, op. cit., p. 394; cfr. anche Zdrzałek, Trójca Święta źródłem życia zakonnego (= La Santissima Trinità fonte della vita consacrata), Kraków 2002, pp. 134‐196; M. Daniluk, Encyklopedia Instytutów Życia Konsekrowanego i Stowarzyszeń Życia Apostolskiego (= Enciclopedia degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica), Lublin 2000, pp. 402‐403. 3 8 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 sulla via della vita secondo il Vangelo così intensamente che la sua vita si rivela come una trasformazione nella nuova qualità. La consacrazione religiosa è “Confessio Trinitatis”, cioè costituisce il riflesso della Santissima Trinità, la sua lode e il suo culto (cfr. Vita consecrata, nn. 17‐20); essa forma il nuovo legame dell’uomo con Dio Trino e Uno in Gesù Cristo (cfr. Vita consecrata, n. 21). La consacrazione religiosa determina il posto proprio delle persone consacrate nella comunità ecclesiale del popolo di Dio. “La Chiesa non può assolutamente rinunciare alla vita consacrata” (Vita consecrata, n. 105); essa “appartiene indiscutibilmente alla sua vita e alla sua santità” (Lumen gentium, n. 44); introduce nella missione universale del popolo di Dio: una particolare forma di vita, di testimonianza e di apostolato, in fedeltà alla missione dell’Istituto, alla sua identità e al suo patrimonio spirituale (cfr. Redemptionis donum, n. 7). La consacrazione si manifesta anche nei suoi frutti, cioè nella generosa misericordia verso gli uomini; nella vita secondo le esigenze evangeliche del “Discorso della montagna” e delle “Beatitudini” (cfr. Mt 5, 1‐12) che sono il segno della vita eterna già presente in mezzo a noi5. Per mezzo della loro consacrazione, le persone consacrate sono i testimoni visibili del profondo mistero di Cristo, e lo presentano “che sta pregando sul monte o che annuncia il regno di Dio alle folle; il Cristo che guarisce i malati e i feriti o converte a vita migliore i peccatori; il Cristo che benedice i fanciulli e fa del bene a tutti in continua obbedienza alla volontà del Padre che lo ha mandato” (Lumen gentium, n. 46). 2. LA SEQUELA DI CRISTO “PIÙ DA VICINO” La sequela di Cristo appartiene all’essenza della vita di ogni cristiano. Le persone consacrate si impegnano “a seguire Cristo con maggiore libertà e imitarlo più da vicino” (Perfectae caritatis, n. 1). Ciò indica il profondo, più radicale impegno delle persone consacrate nel seguire le orme di Cristo. “Chiamati a contemplare e testimoniare il volto trasfigurato di Cristo, i consacrati sono anche chiamati a un’esistenza «trasfigurata»” (Vita consecrata, n. 35). La sequela di Cristo “più da vicino” significa che la persona consacrata lo imita non solo nei suoi sentimenti, nelle sue virtù 5
Cfr. Giovanni Paolo II, Dimensione pasquale della consacrazione religiosa (13 aprile 1980), in “Insegnamenti di Giovanni Paolo II”, vol. III, 1 ‐ 1980 (gennaio‐giugno), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1980, pp. 895‐896; cfr. anche Czesław Parzyszek SAC, Życie konsekrowane w posoborowym nauczaniu Kościoła, op. cit., pp. 401‐402. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 9 oppure nel suo progetto e lo stile di vita, ma che imita “tutto Cristo”; lo segue come casto, povero ed obbediente. Giovanni Paolo II richiama le espressioni bibliche: “sequere me”6 o “sequela Christi”7, cioè la personale immersione nel mistero di Cristo e l’immedesimazione con Lui. Le persone consacrate devono imitare Gesù Cristo con tutta generosità del loro cuore, in modo totale, senza cercare altre assicurazioni, in modo irrevocabile, radicale, chiaro e più da vicino (cfr. Vita consecrata, n. 22). La sequela costituisce il fondamento di tutta la vita della persona consacrata sia a livello della vita personale che comunitaria. Le singole famiglie della vita consacrata “si differenziano tra loro e si distinguono dalle altre per il loro stile di vita, soprattutto per la loro imitazione di Cristo. Le une contemplano il Cristo povero, quello che faceva il bene a tutti, misericordioso, le altre invece lo prendono come esempio per insegnare e per annunciare la conversione e la penitenza; le une si concentrano sui misteri dell’infanzia del Figlio di Dio, le altre mettono più l’accento sulla sua passione, l’agonia e la sofferenza”8. 3. LA VIA DEI CONSIGLI EVANGELICI I consigli evangelici della castità consacrata a Dio, della povertà e dell’obbedienza sono un dono divino che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore e che con la sua grazia conserva sempre (cfr. Lumen gentium, n. 43). La sequenza dei consigli corrisponde alle tre concupiscenze che vengono nominate da san Giovanni apostolo (cfr. 1 Gv 2, 16), cioè la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita9. Le persone consacrate con la loro professione dei consigli evangelici 6
Cfr. Giovanni Paolo II, Dedicate la vostra vocazione religiosa all’autentica promozione dell’umanità (all’Assemblea congiunta dei superiori e delle superiore d’Italia, 15 ottobre 1981), in “Insegnamenti di Giovanni Paolo II”, vol. IV, 2 ‐ 1981 (luglio‐dicembre), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1982, p. 431. 7
Cfr. Giovanni Paolo II, Bądźcie ambasadorami Chrystusa na świecie (= Siate gli ambasciatori di Cristo nel mondo, 28 giugno 1979), in Giovanni Paolo II, O życiu zakonnym, Pallottinum, Poznań‐Warszawa 1984, p. 51. 8
Lucjan Balter SAC, Wyjęci spośród ludzi, ale użyteczni dla świata. Zbawcze posłannictwo zakonów w świecie (= Presi dagli uomini, ma utili per il mondo. La missione salvifica degli ordini religiosi nel mondo), in “Odpowiedzialni za świat”, red. L. Balter, Powołanie człowieka, vol. 5, Poznań‐Warszawa 1982, p. 157. 9
Cfr. T. Koczwara, Zarys teologii życia konsekrowanego (= Compendio di teologia della vita consacrata), Warszawa 1997, p. 38. 10 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 propongono, per così dire, una «terapia spirituale» per l’umanità, poiché rifiutano l’idolatria del creato e rendono in qualche modo visibile il Dio vivente (cfr. Vita consecrata, n. 87). Il consiglio evangelico della castità consacrata a Dio costituisce uno stile di vita secondo l’esempio di Cristo10. Gesù era casto. Questo stato di Cristo era non soltanto il superamento della sessualità umana, ma anche una manifestazione, un’“epifania” dell’universalità della sua oblazione redentrice. La castità vissuta dai consacrati dovrà dimostrare al mondo, in cui tanta gente è come sviata, schiacciata e disperata, che la maniera di amare sull’esempio di Cristo attinge dal suo cuore la tenerezza umana e divina11. La pratica gioiosa della castità perfetta è una risposta alla “cultura edonistica che svincola la sessualità da ogni norma morale oggettiva, riducendola spesso a gioco e a consumo, e indulgendo con la complicità dei mezzi di comunicazione sociale a una sorta di idolatria dell’istinto. (...) Grazie a questa testimonianza, viene offerto all’amore umano un sicuro punto di riferimento, che la persona consacrata attinge dalla contemplazione dell’amore trinitario, rivelatoci in Cristo. Proprio perché immersa in questo mistero, essa si sente capace di un amore radicale e universale, che le dà la forza della padronanza di sé e della disciplina necessarie per non cadere nella schiavitù dei sensi e degli istinti. La castità consacrata appare così come esperienza di gioia e di libertà” (Vita consecrata, n. 88); la castità perfetta annuncia l’unione con Dio in Cristo, che sarà vissuta dagli eletti nella gioia celeste. Un’altra provocazione è quella di un materialismo avido di possesso, disattento verso le esigenze e le sofferenze dei più deboli e privo di ogni considerazione per lo stesso equilibrio delle risorse naturali. La risposta della vita consacrata sta nella professione della povertà evangelica, vissuta in forme diverse e spesso accompagnata da un attivo impegno nella promozione della solidarietà e della carità (cfr. Vita consecrata, n. 89). La povertà esige dalle persone consacrate la contemplazione della vita radicale di Cristo nel suo atteggiamento verso i bisognosi e i poveri che 10
Cfr. J. Aubry, Teologia della vita religiosa, Torino 1988, pp. 105‐108; Raniero Cantalamessa, Czystego serca (= Del cuore puro), Warszawa 1994, p. 26. 11
Cfr. Giovanni Paolo II, Castità, povertà e obbedienza, fulcri dell’imitazione di Cristo (alle religiose nel giardino di rue du Bac, 31 maggio 1980), in “Insegnamenti di Giovanni Paolo II”, vol. III, 1 ‐ 1980 (gennaio‐giugno), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1980, p. 1549; cfr. anche Czesław Parzyszek SAC, Przesłanie Jana Pawła II o życiu konsekrowanym (= Messaggio di Giovanni Paolo II sulla vita consacrata), in “Ateneum Kapłańskie”, 1 (2007), p. 71. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 11 sono il riflesso del Suo volto12. Il senso più autentico della povertà evangelica si riscopre guardando Gesù che ha vissuto veramente da povero. Egli ha proclamato la beatitudine dei poveri: “Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio” (Lc 6, 20). La povertà può esprimersi nella rinuncia ai beni, e ciò a favore dei poveri. “Il suo primo senso — insegna Giovanni Paolo II — è testimoniare Dio come vera ricchezza del cuore umano. (...) Proprio per questo essa contesta con forza l’idolatria di mammona, proponendosi come appello profetico nei confronti di una società che, in tante parti del mondo benestante, rischia di perdere il senso della misura e il significato stesso delle cose” (Vita consecrata, n. 90). L’obbedienza dimostra alla gente una via della terapia spirituale per quelle concezioni della libertà che sottraggono questa fondamentale prerogativa umana al suo costitutivo rapporto con la verità e con la norma morale (cfr. Vita consecrata, n. 91)13. La disobbedienza è quella porta, dalla quale sono entrati nel mondo il peccato e la morte. L’obbedienza di Gesù inizia la via del ritorno dell’umanità a Dio. La persona consacrata, con il voto dell’obbedienza, entra nel mistero della filiale obbedienza di Cristo (cfr. Vita consecrata, n. 16)14. Il consiglio evangelico dell’obbedienza impone ai religiosi di ascoltare i superiori come rappresentanti di Dio. Il Concilio Vaticano II raccomanda ai superiori di essere docili alla volontà di Dio nel compimento del loro dovere e di esercitare l’autorità in spirito di servizio a favore dei fratelli, in modo da esprimere la carità con cui Dio li ama. Inoltre, raccomanda di ascoltare volentieri i membri e promuovere la collaborazione fraterna, ferma restando tuttavia la loro autorità di decidere e di comandare ciò che deve farsi (cfr. Perfectae caritatis, n. 14). 4. LA VITA SECONDO IL CARISMA DELLA COMUNITÀ La bellezza della vocazione alla vita consacrata emerge dalla grandezza dello spirito che i fondatori hanno trasmesso alle famiglie di vita consacrata. Ogni famiglia di vita consacrata possiede il suo proprio 12
Cfr. Giovanni Paolo II, Castità, povertà e obbedienza, op. cit., pp. 1549‐1550; cfr. anche Raniero Cantalamessa, Ubóstwo (= Povertà), Kraków 2001; Czesław Parzyszek SAC, Przesłanie Jana Pawła II o życiu konsekrowanym, op. cit., p. 72. 13 Cfr. Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Veritatis splendor circa alcune questioni fondamentali dell’insegnamento morale della Chiesa (6 agosto 1993), Città del Vaticano 1993, nn. 31‐35. 14
Cfr. Czesław Parzyszek SAC, Życie konsekrowane w posoborowym nauczaniu Kościoła, op. cit., p. 421. 12 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 progetto di vita ‐ il carisma. Esso è la fonte dalla quale scaturisce la vita dell’istituto religioso. Questa vita assume forme concrete, sceglie le strutture e si definisce nel tempo e nel luogo. La fedeltà al carisma è molto importante ed esige due cose: la fedeltà ai suoi elementi essenziali e la capacità di aggiornamento degli elementi variabili. La mancata osservanza del primo conduce alla contraddizione il fondatore, la Chiesa e Dio. La mancata osservanza del secondo conduce alla rigidità e alla diminuzione della feconda attività15. Dalla fedeltà dinamica che si esprime nella gioia di vita, dipendono anche le nuove vocazioni. Si tratta della testimonianza di vita evangelica sia delle singole persone che di tutte le comunità di vita consacrata16. Non è possibile parlare di disponibilità totale allo Spirito Santo nell’istituto religioso, quando si trascura l’“esperienza di Spirito” trasmessa dal fondatore che deve essere vissuta dai suoi seguaci. Non esiste la sottomissione allo Spirito senza la sottomissione alle costituzioni e ai legittimi superiori. I superiori delle comunità di vita consacrata sono garanti di fedeltà agli ideali del proprio istituto, esercitano la missione della custodia della chiarezza e della fecondità del carisma, interpretano le norme nella quotidianità, sostengono i propri fratelli nel discernere meglio la volontà di Dio nella loro vita e attività, ferma restando l’autorità propria di decidere e di comandare ciò che riterranno opportuno (cfr. Redemptionis donum, n. 13). 5. CHE COSA DIREBBE IL PALLOTTI SU QUESTI CONTENUTI? Dallo sguardo alla storia pallottina della consacrazione emerge chiaramente che negli scritti di san Vincenzo Pallotti, precursore del Concilio Vaticano II, si trovano tanti elementi sulla vita consacrata, dei quali leggiamo nei documenti conciliari e post conciliari. Ciò si lega soprattutto all’Opera della sua vita – l’Unione dell’Apostolato Cattolico (9 gennaio 1835), la fondazione della Congregazione dei Sacerdoti e Fratelli 15
Cfr. Giovanni Paolo II, Dimensione pasquale della consacrazione religiosa, op. cit., p. 897: “Nella oculata e fedele adesione al carisma dei vostri fondatori e fondatrici, continuate, care sorelle, a vivere, nella Chiesa e nel mondo d’oggi, secondo le ricche tradizioni dell’indole specifica dei vostri istituti” (p. 898). 16
Cfr. Giovanni Paolo II, Ricchezza di fede viva nel cuore della Chiesa (alle religiose di Roma, 10 novembre 1978), in “Insegnamenti di Giovanni Paolo II”, vol. I ‐ 1978, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1979, p. 130. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 13 dell’Apostolato Cattolico (1846) e delle Suore dell’Apostolato Cattolico. Quando nel 1846 il Pallotti preparava le costituzioni per la Congregazione dei Sacerdoti e Fratelli, indicò l’origine e lo scopo della sua Opera. Egli scrisse: “Nell’anno 1835 alcune persone in Roma mosse dalla carità cristiana (...) fu pensato che sarebbe stato conveniente formare una pia Società che negli attuali bisogni della Chiesa avesse per lo scopo di procurare la moltiplicazione dei mezzi spirituali, e temporali necessari, e opportuni per ravvivare la Fede, e riaccendere la carità fra i cattolici, e propagarla in tutto il mondo; e ciò colla mira non tanto di fare nuove Istituzioni nella Chiesa di Dio, quanto di ravvivare quelle, che già vi sono”17. Un posto centrale nella vita e nell’attività apostolica di san Vincenzo Pallotti aveva l’imitazione di Cristo18. Il Pallotti comprendeva l’imitazione nel senso della radicale sequela di Gesù Cristo come la più perfetta configurazione a Lui19, contemplato nella totalità della sua vita, cioè il Cristo umile, sofferente, benefattore, e anche disprezzato e umiliato20. Imitare Cristo significa — secondo il Pallotti — collaborare con Dio per la salvezza degli uomini. Gesù Cristo è per il Pallotti l’apostolo dell’eterno Padre ed è stato inviato nel mondo per salvarlo21. La conferma di questi pensieri si trova in quei testi che parlano della più perfetta e della più fedele imitazione di Gesù Cristo: “E tu anima mia potendo ottenere il dono di cooperare alla salute delle anime sarai così negligente di non procurartelo? Si almeno colla orazione umile confidente e perseverante prega il Padre celeste che ti conceda il dono di concorrere in ogni modo possibile alla salvezza delle anime specialmente colle opere dirette alla propagazione della santa fede per imitare più da vicino Gesù Cristo”22. 17 San Vincenzo Pallotti, Opere complete, a cura di Francesco Moccia SAC, Curia Generalizia della Società dell’Apostolato Cattolico, Roma 1964‐1997, voll. I‐XIII (= OOCC), qui OOCC III, pp. 1‐2. 18
Cfr. Stella Holisz SAC, Sequela di Cristo Apostolo in san Vincenzo Pallotti, Roma 1983; Piotr Machnacki SAC, L’imitazione di Gesù Cristo negli scritti di san Vincenzo Pallotti, Roma 1989; Jan Kupka SAC, Naśladowanie Chrystusa w pismach św. Wincentego Pallottiego (= Imitazione di Cristo negli scritti di san Vincenzo Pallotti), in I nic nad Boga, redazione: Alfred Dyr SAC, Paweł Góralczyk SAC, Ząbki 1999, pp. 193‐213; Czesław Parzyszek, Duchowość apostolska według św. Wincentego Pallottiego (= La spiritualità apostolica secondo san Vincenzo Pallotti), Ząbki 2004, pp. 169‐180. 19
Cfr. OOCC I, p. 152; cfr. anche OOCC XI, p. 257. 20
Cfr. OOCC I, p. 152. 21
Cfr. OOCC XI, p. 256. 22
OOCC XI, p. 257. 14 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 Vincenzo Pallotti sottolineava fortemente l’imitazione di Cristo “più da vicino”. Così l’insegnamento anticipatore del Pallotti sull’imitazione di Gesù “più da vicino” corrisponde all’elemento essenziale della vita consacrata. Quest’obbligo però il Pallotti lo rivolge a tutti i discepoli di Cristo, “secondo loro proprio stato di vita e condizione”. In modo particolare si riferisce a quelli che sono chiamati ad una concreta forma di vita consacrata, affinché Cristo sia “tutto” nella loro vita. La convinzione del Pallotti sulla sequela di Cristo “più da vicino” era il punto di partenza per la composizione della “Preghiera apostolica”, alla quale attingono tutte le forme e le formule della consacrazione pallottina. Il Pallotti ha composto questa preghiera nel 1839 a Camaldoli. Essa era la prima formula della consacrazione nell’Unione dell’Apostolato Cattolico, per tutti, senza eccezione. Il Pallotti ha premesso a questa preghiera un testo che descrive la natura e lo spirito di questa consacrazione. Egli scrisse così: “lo spirito della consagrazione è di fare una pubblica protestazione di quella sagra obbligazione, che abbiamo tutti, e ciascuno o come semplice laico, o come sacerdote, di vivere sempre in Dio, di operare sempre per Iddio, di pensare, parlare, e fare uso dei sensi del corpo, e delle potenze dell’anima, e delle cose create per la maggiore gloria di Dio, e per la maggiore santificazione nostra, e dei nostri prossimi”23. Ecco il contenuto della preghiera apostolica: “Onnipotente mio Dio, Padre delle Misericordie, e Dio di tutte le consolazioni, vi ringrazio che per esservi degnato di crearci a vostra immagine, e similitudine ci avete formato vive imagini della Carità per essenza, e dotati del dono del libero arbitrio per natura di creazione siamo obbligati a profittarne per perfezionare noi stessi in quanto siamo imagini di Voi Carità per essenza, e come Voi vi siete donato tutto a noi, così noi siamo obbligati a donare a Voi tutto noi stessi, e le cose nostre per la vostra maggiore gloria, e per la maggiore santificazione dell’anima nostra, e dei nostri prossimi, giacché nell’esservi donato tutto a tutti ci avete obbligato ad imitarvi anche in questo con profittare di tutti i vostri doni di natura, e di grazia per un fine degno di Voi: ma per farci più chiaramente conoscere le nostre obbligazioni ci avete comandato, che noi ci dobbiamo amare a vicenda come Voi ci avete amato sino a morire sù di una Croce per noi, e perciò io NN. aiutato dalla vostra onnipotente grazia, che spero di ottenere per la vostra infinita misericordia, e per i vostri meriti infiniti, e per i meriti, e intercessione della 23
OOCC II, p. 290; cfr. anche OOCC VII, pp. 283‐284. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 15 Immacolata Regina degli Apostoli Maria SS., e di tutti gli Angeli, e Santi io mi consagro tutto a Voi, e risolvo di volere per sempre imitare la vostra Vita santissima registrata nei vostri sagrosanti Evangelii secondo le Regole del S. Istituto dei SS. Ritiri della pia Società dell’Apostolato cattolico della Congregazione dei Preti, e Fratelli Coadjutori della pia Società dell’Apostolato cattolico, e per tal fine risolvo di volere in tutti i giorni della mia vita profittare di tutti i doni vostri di natura, e di grazia per la vostra maggiore gloria e per la maggiore santificazione dell’Anima mia, e di tutto il mio prossimo, e ciò sono risoluto di fare ancorché per questo fine dovessi morire come Voi, o Gesù mio, che siete morto per noi sull’Altare della Croce”24. La consacrazione nella Congregazione dei Sacerdoti e Fratelli era nel primo momento la ripetizione della preghiera apostolica del 1839 con una piccola variante: l’espressione: “secondo le Regole del S. Istituto dei SS. Ritiri della pia Società dell’Apostolato Cattolico”, il Pallotti l’ha sostituita con l’espressione: “mi consagro tutto a Voi, e risolvo di volere per sempre imitare la vostra Vita santissima registrata nei vostri sagrosanti Evangelii secondo le Regole della Congregazione dei Preti, e Fratelli Coadjutori della pia Società dell’Apostolato Cattolico”25. All’inizio del 1847 la preghiera di consacrazione è stata allargata ai consigli evangelici e suonava così: “mi consagro tutto a Voi, e risolvo di volere per sempre imitare la vostra vita santissima registrata nei vostri sagrosanti Evangelii secondo le Regole della Congregazione dei Preti che promuove l’Istituto della Pia Società dell’Apostolato Cattolico, e per tal fine prometto alla stessa Congregazione e suoi Superiori presenti, e futuri di perseverare nella medesima sino alla morte vivendo in obedienza, povertà e castità”26. In seguito, alla classica triade ecclesiale (castità, povertà e obbedienza) sono state aggiunte tre promesse che dovevano caratterizzare lo stile apostolico dell’impegno: la promessa di perseveranza nella Congregazione, la promessa di vita perfetta nella comunità e la promessa di non accettare le dignità ecclesiastiche senza consenso dei superiori. 24
OOCC II, p. 303; cfr. anche OOCC III, pp. 217‐219. OOCC II, p. 303; cfr. anche Stanisław Stawicki SAC, Jaka fundacja taka konsekracja (= Quale la fondazione, tale la consacrazione), discorso pronunciato durante il XV Simposio dell’Istituto Pallotti svoltosi a Konstancin‐Jeziorna nei giorni 25‐26 aprile 2015 sul tema: “La gioia della consacrazione”. 26
OOCC IX, p. 20. 25
16 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 Queste ultime due promesse si chiamano dopo il Concilio Vaticano II: la vita in comunione dei beni e lo spirito di servizio. Attualmente la formula della consacrazione nella Società dell’Apostolato Cattolico suona così: “A maggior gloria di Dio, della beatissima Vergine Maria, Regina degli Apostoli, di tutti gli Angeli e i Santi, ed a maggior santificazione dell’anima mia e del mio prossimo, con l’aiuto di Dio e l’intercessione della beatissima Vergine Maria, del santo Padre nostro Vincenzo e di tutti i Santi, io... mi consacro, dono ed offro tutto al medesimo Dio onnipotente e risolvo di seguire nostro Signore Gesù Cristo nell’Unione dell’Apostolato Cattolico; perciò (per un anno, per tutta la vita) prometto alla Società dell’Apostolato Cattolico ed ai suoi Superiori: castità, povertà, obbedienza, perseveranza, vita in comunione di beni e in spirito di servizio nella carità di Cristo, secondo la Legge della stessa Società”27. Analizzando il contenuto della preghiera apostolica (prima formula della consacrazione), come anche le seguenti formule, si deve osservare ancora una volta, che il Pallotti ha anticipato l’insegnamento conciliare riguardo alla vita consacrata. Tutti gli elementi che caratterizzano la vita consacrata, indicati nell’insegnamento del Concilio Vaticano II, cioè la totale donazione a Dio; la radicale imitazione di Cristo “più da vicino”; la via dei consigli evangelici (castità, povertà e obbedienza) e la vita fraterna – sono presenti negli scritti di san Vincenzo Pallotti. ❏
27 Documento finale della XIX Assemblea Generale (2004), in Acta SAC, vol. XXII, Roma [2013], p. 161. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 17 STUDIO E FORMAZIONE
IL RITRATTO DELLA VITA CONSACRATA NEGLI SCRITTI DEL PALLOTTI Jan Kupka SAC Istituto S. Vincenzo Pallotti Roma, 14 maggio 2015 INTRODUZIONE La riflessione di oggi vuole rispondere alle seguenti domande: Come vedeva il Pallotti la vita consacrata? Quali immagini della vita consacrata emergono dai suoi scritti? Quali implicazioni comportano questi pensieri del Pallotti per la vita consacrata oggi? La risposta a queste domande tende a presentare un ritratto della vita consacrata sulla base degli scritti di san Vincenzo Pallotti. Intendo questo lavoro come un modo di comporre un 18 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 mosaico. Si vuole prendere delle piccole pietre (pensieri) dagli scritti del Pallotti per comporre con essi un quadro contenente tanti elementi diversi. Devo ammettere che nel corso della preparazione di queste riflessioni ho dovuto cambiare il mio approccio iniziale. Mi sono preparato una scaletta di punti da sviluppare e pensavo di documentarli con i testi del Pallotti. Quando ho cominciato a leggere il “Mese di maggio per i claustrali”1 composto da Vincenzo Pallotti nel 1833, ho scoperto due punti (pensieri) sulla vita consacrata che mi hanno colpito profondamente. Il primo punto è che i testi del “Mese di maggio per i claustrali” sono pieni di riferimenti biblici, cioè di citazioni della Sacra Scrittura che indicano il fondamento biblico della vita consacrata e contengono pensieri spirituali per viverla nella vita quotidiana. Oltre al fatto che le meditazioni per ogni giorno sviluppano progressivamente le “Beatitudini” secondo il Vangelo di Matteo2, all’interno di ogni meditazione si trovano tanti testi biblici. Così il Pallotti appare in linea con la grande tradizione della Chiesa che vede nel Vangelo la fonte da cui nasce la vita consacrata e dalla quale viene costantemente alimentata3. Il secondo punto è la visione ottimistica della vita consacrata che continuamente traspare dagli scritti del Pallotti. Quasi in ogni meditazione si possono trovare queste espressioni: “o anima religiosa quando ti devi rallegrare” o “rallegrati in Dio, o anima religiosa”4. Questo pensiero sulla gioia nella vita consacrata rende il Pallotti molto attuale quando si pensa ai tanti richiami alla gioia di Papa Francesco. Per impostare lo sviluppo del tema mi sono ispirato all’introduzione al “Mese di maggio per i claustrali”, cioè i testi della preparazione quotidiana e gli avvisi quotidiani5. Con questi testi iniziano le meditazioni di 1
Cfr. Maria, Immacolata Madre di Dio, Regina dei Santi nel Mese di Maggio ad onor suo consagrato ricorda a chi vive nel Chiostro il pregio della vita claustrale secondo i lumi delle otto beatitudini insegnate dal suo Divin Figliuolo Gesù nei suoi sagrosanti Evangelj. Addizione Piissima erga Dei Genitricem Devotio ad impetrandam gratiam pro articulo mortis ex D. Bonaventura deprompta. Roma MDCCCXXXIII, in San Vincenzo Pallotti, Opere complete, a cura di Francesco Moccia SAC, Curia Generalizia della Società dell’Apostolato Cattolico, Roma 1964‐1997, vol. XIII, pp. 185‐353 (= OOCC). 2
Cfr. Mt 5, 1‐12. 3
Il Concilio Vaticano II rammenta che il seguire Cristo come viene proposto nel Vangelo è la “norma ultima della vita religiosa”, cfr. Decreto sul rinnovamento della vita religiosa Perfectae caritatis, n. 2. 4
OOCC XIII, p. 198 e p. 207. 5
Cfr. OOCC XIII, pp. 190‐196. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 19 ogni giorno. Ciò vuol dire che i pensieri ivi contenuti sono la base da cui parte la meditazione di ogni giorno. Infatti, all’inizio di ogni giorno si dice: “preparazione e avviso”. Nella preparazione quotidiana il Pallotti scrive: “Voi, o anime care al divino Sposo, che già avete abbandonata la misera Babilonia del mondo e rifugiate siete nella mistica Gerusalemme della religione”6. Invece nell’avviso quotidiano leggiamo: “Amate il ritiro e il silenzio, e tratto tratto ritiratevi in fede al deserto, ove il mio Figliuolo si trattenne quaranta giorni e quaranta notti (cfr. Mt 4, 2), ora al Cenacolo di Gerusalemme, ove Io insieme cogli Apostoli aspettammo la venuta dello Spirito Santo (cfr. At 1, 13) per eccitarvi più facilmente a quegli atti interni che vi dispongano a ricevere la pienezza dello Spirito Santificatore”7. Prendendo in considerazione questi due punti fondamentali e lo sviluppo di essi nelle meditazioni di ogni giorno, si propongono tre passi per la presentazione della nostra riflessione: 1. La vita consacrata è un abbandono della Babilonia del mondo e un rifugio nella mistica Gerusalemme; 2. La vita consacrata è un ritiro nel deserto e nel cenacolo di Gerusalemme; 3. La vita consacrata è un cammino di santità. 1. LA VITA CONSACRATA È UN ABBANDONO DELLA BABILONIA DEL MONDO E UN RIFUGIO NELLA MISTICA GERUSALEMME Le immagini “la Babilonia del mondo” e “la mistica Gerusalemme”, adoperate da Vincenzo Pallotti per descrivere la vita consacrata, sono forti e di profondo significato spirituale. Esse esprimono in primo luogo la visione della vita religiosa al tempo del Pallotti che era considerata come la morte al mondo e un rifugio in un ambiente salutare. Inoltre, i verbi “abbandonare” e “rifugiarsi” indicano un movimento e una dinamica. Ciò si può comprendere meglio richiamando la figura di Abramo al quale Dio dice: “Vattene dalla tua terra (...) verso la terra che io ti indicherò” (Gn 12, 1). Una riflessione su queste due immagini “la Babilonia del mondo” e “la mistica Gerusalemme” permette di capire meglio la vita religiosa nella visione del Pallotti. 6
7
OOCC XIII, p. 191. OOCC XIII, pp. 194‐195. 20 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 1.1 L’abbandono della Babilonia del mondo Vincenzo Pallotti usa l’espressione “la misera Babilonia del mondo” per descrivere la realtà di questo mondo, richiamando l’immagine della Babilonia dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni (Ap 17‐18). Nella visione dell’Apocalisse viene descritta Babilonia come sede delle tenebre, dell’idolatria, dell’inimicizia contro Dio e il suo popolo. Leggiamo: “Babilonia la grande è diventata covo di demoni, rifugio di ogni spirito impuro, rifugio di ogni uccello impuro e rifugio di ogni bestia impura e orrenda” (Ap 18, 2). Babilonia si oppone attivamente alla religione, perseguitando i “profeti” e i “santi” (cfr. Ap 18, 24). Essa nutre un odio profondo per la vera religione che perseguita i “testimoni di Gesù”, arrivando perfino a ucciderli (cfr. Ap 17, 6). Dalla descrizione dell’Apocalisse emerge chiaramente che la realtà simbolica di Babilonia è caratterizzata dalla sua inimicizia contro Dio ed il suo popolo, e rappresenta l’impero mondiale che si oppone alla vera religione. Si può presupporre che Vincenzo Pallotti abbia avuto nella mente il mondo del suo tempo che è diventato indifferente ed ostile verso la religione, perseguitando perfino gli amici di Cristo, perché la fede di molti si è raffreddata e il loro amore si è intiepidito. In questo senso si comprendono le parole del Pallotti che dice: “Voi, o anime care al divino Sposo, che già avete abbandonata la misera Babilonia del mondo”8. Risuonano in esse le parole che san Giovanni sentì dal cielo: “Uscite, popolo mio, da essa, per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli. Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità” (Ap 18, 4‐5). Le parole “uscite da essa”, cioè “uscite da questo mondo” hanno sempre avuto, per le persone consacrate, il valore di segno profetico contro lo spirito d’infedeltà e di mondanità per “insegnare al mondo – come dice il Pallotti – la dottrina della vera beatitudine”9. La separazione dal mondo, cioè abbandonare, non aderire alla mentalità del mondo è – secondo l’insegnamento del Pallotti – la nota caratteristica che distingue la vita consacrata. Nel “Mese di maggio per i claustrali” ciò appare già con tutta chiarezza nella meditazione del primo giorno in cui il Pallotti propone alle persone consacrate la riflessione sulla povertà di spirito: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei 8
9
OOCC XIII, p. 191. OOCC XIII, p. 191. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 21 cieli” (Mt 5, 3). Il Pallotti spiega che questa è la dottrina che il mondo non comprende, ma “affinché almeno si movesse a conoscerla in qualche modo e ad amarla, il mio Figliuolo ne venne a dare i più energici esempi anche colla più rigorosa povertà esteriore”10. Egli infatti ci dice: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo” (Mt 8, 20). Lo scopo della separazione dal mondo non è la fuga dal mondo, ma il segno profetico della totale dedicazione a Dio e il desidero della propria santificazione. Nella meditazione del quarto giorno il Pallotti dice ai consacrati: “le sacre mura del chiostro ti ricordano che sei strappata dal secolo e hai abbandonato i parenti, la casa, le sostanze, gli amici e le relazioni per farti santa, per essere tutta di Dio, per non godere di altra ricchezza che di Dio, per non avere altra casa che la casa di Dio”11. Il Pallotti si dimostra il buon conoscitore della vita consacrata e sa che i consacrati vivono a volte i momenti di ripianto e di tentazione ad abbandonare il modo di vita che hanno scelto. Perciò il suo insegnamento tocca il vissuto quotidiano: “Se mai, o anima religiosa, ti accadesse di essere sorpresa da grave tristezza nella vita del S. Chiostro al quale ti sei consacrata nel vedere la libertà delle persone del secolo e nell’udire i loro divertimenti e i loro piaceri, bada o figlia, allontana subito ogni turbamento, e ricordati, che la via per essere nella vera consolazione e per possedere il vero gaudio non è la vita capricciosa e molle, né si conseguisce con lo sfogo del desiderio della libertà per vivere nelle licenze del secolo, anzi il mio Figliuolo ha insegnato, che «beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati» (Mt 5, 4). Beati sono quei che piangono, poiché costoro saranno consolati: e non contento di darne la celeste dottrina, volle darne il più energico esempio scegliendo per se una vita tutta mista di patimenti”12. 1.2 Il rifugio nella mistica Gerusalemme Lo sguardo che Vincenzo Pallotti ha della vita consacrata mostra degli accenti poetici e porta verso la mistica dell’amore infinito. Nell’avviso quotidiano del “Mese di maggio per i claustrali” il Pallotti spiega che la vita consacrata è una vita di risposta all’amore infinito di Dio. Perciò egli invita i consacrati ad ascoltare ogni giorno i lumi celesti che darà a loro Maria 10
OOCC XIII, p. 197. OOCC XIII, p. 208. 12
OOCC XIII, p. 204. 11
22 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 Santissima, Maestra, Madre ed Avvocata per confortarli sul cammino della perfezione evangelica e per rispondere con la fedeltà all’amore infinito di Dio. La vita consacrata è il frutto dei “dardi d’amore” dello Spirito Santo per una “vita d’amore” interamente vissuta “nell’Amore infinito”13. Il regno dell’amore infinito di Dio è rappresentato dalla mistica Gerusalemme, nuova Gerusalemme e Città Santa come viene descritta da san Giovanni nel libro dell’Apocalisse (cfr. Ap 21‐22). Nella visione di san Giovanni la Gerusalemme nuova è contemplata come città santa che “scende dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21, 2). Essa rappresenta il nuovo ordine di cose instaurato dalla morte e risurrezione di Cristo. Il libro dell’Apocalisse la descrive così: “Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno i suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e vi sarà più la morte, né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate” (Ap 21, 3‐4). Le sue note caratteristiche sono luce, vita, gioia e pace: “Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra a lei porteranno il loro splendore. Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori e falsità; ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello” (Ap 21, 24‐27). La nuova Gerusalemme è la città ideale, è la città pronta ad accogliere tutti, è la città che affratella nazioni e popoli, è la luminosa manifestazione di Dio, del suo amore senza limiti. Nei suoi appunti per una catechesi Vincenzo Pallotti richiama la visione della mistica Gerusalemme in riferimento alla Chiesa, quando scrive: “Se qui vi fosse un cattolico peccatore vorrei dirgli: osservate Davide (cfr. Sal 50), egli è la vostra immagine. Esso peccò in Gerusalemme e voi avete peccato nella Mistica Gerusalemme della Chiesa. Egli fu fatto Re, e voi essendo cristiano siete considerato dal S. Apostolo Pietro qual Re assai grande (cfr. 1 Pt 2, 9)”14. E in l’altro luogo parla della nuova Gerusalemme come dimora del Dio vivente: “Siccome l’Evangelista S. Giovanni dice di aver veduto una Città Santa, nuova Gerusalemme etc. (Cfr. Ap 21, 2), così rimirando con gli occhi della fede (...) l’anima nostra può dirsi, essere Tabernacolo del Dio vivente = «Ecco la tenda di Dio con gli uomini» (Ap 21, 3) =”15. 13
Cfr. OOCC XIII, p. 192. OOCC XII, p. 302. 15
OOCC XII, p. 126. 14
Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 23 Vincenzo Pallotti adopera quest’immagine della mistica Gerusalemme per la vita consacrata, mettendola in evidenza soprattutto come luogo di pace. Nella trentesima meditazione del “Mese di maggio per i claustrali” egli lascia ai consacrati il ricordo di Maria Santissima e scrive: “Quella comunità dove regna la pace il luogo si può chiamare Paradiso, e gli abitanti si possono rassomigliare agli Angeli”16. Poi, richiamando la beatitudine sulla pace: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9) elenca in modo concreto quelli elementi che distinguono i religiosi come messaggeri della pace: “l’abito che ti ricopre ti distingue per seguace del Dio di pace; le regole che conducono per essere tra i pacifici e per mantenere la pace nella comunità; le costituzioni dell’Istituto tendono a formare una comunità di anime pacifiche; il voto di obbedienza contiene semi di pace e forma la terra dei pacifici; la carità su cui è basata ogni comunità religiosa si disperde se viene alterata la pace”17. La meditazione finisce con l’invito a conservare e promuovere la pace, e non far mancare la pace a causa dei piccoli incidenti nella vita quotidiana come una parola, uno scherzo, una mancanza di convenienza o un gesto di buona educazione. 2. LA VITA CONSACRATA È UN RITIRO NEL DESERTO E NEL CENACOLO DI GERUSALEMME Nell’avviso quotidiano del “Mese di maggio per i claustrali” che dovrà accompagnare le meditazioni di ogni giorno, Vincenzo Pallotti presenta la vita consacrata come luogo di penitenza e di preghiera. Questi due aspetti sono illustrati con le immagini del deserto e del cenacolo di Gerusalemme. Il Pallotti fa parlare Maria l’Immacolata Regina e scrive: “Amate il ritiro e il silenzio, e tratto tratto ritiratevi in fede al deserto, ove il mio Figliuolo si trattenne quaranta giorni, e quaranta notti (cfr. Mt 4, 2), ora al Cenacolo di Gerusalemme, ove Io insieme cogli Apostoli aspettammo la venuta dello Spirito Santo (cfr. At 1, 13) per eccitarvi più facilmente a quegli atti interni che vi dispongano a ricevere la pienezza dello Spirito Santificatore”18. Approfondendo i tratti spirituali di queste due immagini si scopre la ricchezza degli spunti della vita consacrata nella visione del Pallotti. 16
OOCC XIII, p. 305. OOCC XIII, p. 304. 18
OOCC XIII, pp. 194‐195. 17
24 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 2.1 Il ritiro nel deserto Il richiamo di Vincenzo Pallotti al ritiro nel deserto indica la sua importanza per la vita consacrata. La Bibbia descrive il deserto come luogo e tempo in cui si fa l’esperienza della prova e della tentazione prima di giungere alla terra promessa. Nel deserto Israele tenta Dio e rivela ciò che abita il cuore umano: “Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore” (Dt 8, 2). Il deserto è il luogo delle ribellioni a Dio, delle mormorazioni e delle contestazioni (cfr. Es 14,11‐12). Anche Gesù, prima di intraprendere il suo ministero pubblico, si confronta nel deserto con il potere dell’illusione satanica e svela il suo cuore attaccato alla Parola di Dio (cfr. Mt 4,1‐11). Dai testi del Pallotti sul Gesù nel deserto emerge che esso non è solo un luogo in cui ci si rifugia, ma dove si impara, ci si rinnova e si scoprono nuove sorgenti di vita. Il deserto diventa il punto di svolta e di conversione, dove la vita cambia e si rinnova. I tratti fondamentali della spiritualità del deserto ne fanno vedere l’enorme rilevanza per la vita consacrata con le sue ricche e decisive implicazioni. Vincenzo Pallotti amava tanto il ritiro e il silenzio. Ciò è confermato dai frequenti soggiorni nell’eremo di Camaldoli presso Frascati e nelle case di esercizi spirituali che faceva assiduamente. Già all’inizio del suo cammino di perfezione prese il proposito di voler imitare Gesù Cristo nel suo digiuno nel deserto (cfr. Mt 4, 1‐11). Egli scrisse nei suoi appunti spirituali: “credo fermamente, che il merito infinito del Battesimo di Gesù Cristo, del suo ritiramento nel deserto, della sua orazione, del suo digiuno e del suo trionfo sopra il tentatore infernale da questo momento per sempre (...) distrugge in me tutta la superbia, e lo spirito di superbia, e tutte le sue conseguenze, lo spirito mondano, l’indisposizione, e l’impedimento alla vita di orazione, e di penitenza, la inclinazione e proclività di cedere alle tentazioni”19. Poi, nella regola dei 33 punti raccomandò ai suoi seguaci di imitare l’esempio di Gesù Cristo nella sua preghiera e digiuno. Leggiamo al 23° punto: “Il nostro Signore Gesù Cristo prima di dare principio alla sua celeste predicazione per noi si ritirò nel deserto in orazioni e digiuni per quaranta giorni, e si umiliò fino a permettere al Demonio che per ben tre volte lo 19
OOCC X, p. 344. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 25 venisse a tentare; dunque per amore del nostro Signore Gesù Cristo ci dobbiamo sforzare d’imitarlo 1º nell’amore alla solitudine. 2º nella vita di orazione. 3º nella vita di mortificazione. 4º Nel vivere sempre in profonda umiltà e fiducia in Dio”20. Infine, nell’opuscolo “Dio l’Amore infinito”, nella meditazione sull’amore infinito di Gesù Cristo nel deserto, scrisse che con il suo ritiro nel deserto Gesù volle insegnarci la pratica del sacro ritiro per trattare solo a solo con Dio l’affare dell’eterna salvezza; volle insegnarci l’esercizio della santa orazione; volle insegnarci la pratica del santo digiuno e volle animarci a vincere tutte le tentazioni dei nemici spirituali21. 2.2 Stare nel cenacolo di Gerusalemme Il libro degli Atti degli Apostoli presenta il Cenacolo come luogo in cui Gesù celebrò con suoi apostoli la sua ultima Cena e dove Egli apparve ad essi come il Risorto. Era anche quel luogo, dove gli Apostoli dimorarono tra l’Ascensione e la Pentecoste per dieci giorni di attesa e di meditazione, assieme ad alcune donne e a Maria, madre di Gesù. Il Cenacolo era il luogo della effusione dello Spirito Santo alla Pentecoste (cfr. At 1‐2). Il 26 maggio 2014, a conclusione del suo pellegrinaggio in Terra Santa, Papa Francesco ha celebrato la Messa nel Cenacolo di Gerusalemme ed ha detto: “Il Cenacolo ci ricorda la condivisione, la fraternità, l’armonia, la pace tra di noi. Quanto amore, quanto bene è scaturito dal Cenacolo! Quanta carità è uscita da qui, come un fiume dalla fonte, che all’inizio è un ruscello e poi si allarga e diventa grande (...). Tutti i santi hanno attinto da qui; il grande fiume della santità della Chiesa sempre prende origine da qui, sempre di nuovo, dal Cuore di Cristo, dall’Eucaristia, dal suo Santo Spirito. Il Cenacolo infine ci ricorda la nascita della nuova famiglia, la Chiesa, la nostra santa madre Chiesa gerarchica, costituita da Gesù risorto”. Anche Vincenzo Pallotti si sentì ispirato dal quel luogo chiamato “Cenacolo di Gerusalemme”, dove gli Apostoli ricevettero lo Spirito Santo. Egli desiderò stare ivi sempre in preghiera con Maria Santissima, implorando i doni dello Spirito Santo per se stesso e tutta la Chiesa22. Egli raccomandò anche alle persone consacrate di stare nel Cenacolo di Gerusalemme e lasciò a loro questo ricordo di Maria Santissima: “Sta nel S. 20
OOCC III, pp. 52‐53. Cfr. OOCC X, pp. 142‐143. 22
Cfr. OOCC X, pp. 86‐87. 21
26 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 Chiostro come stessi nel Cenacolo aspettando sempre l’accrescimento dei doni dello Spirito Santo”23. Ma non solo l’assidua preghiera, il Pallotti invita i consacrati ad imitare i santi apostoli che “si occuparono a formare quella regola della santa fede che la Chiesa riconosce nel S. Simbolo Apostolico, e che ti ha proposto sin da quando la Chiesa stessa ti ha rigenerato colle acque battesimali, e che per tanto si affaticarono per fondare la Chiesa di Gesù Cristo in tante parti del mondo lasciando ai novelli battezzati il Simbolo della Fede (…)”24. La preghiera si traduce nell’impegno a difendere la fede fino al martirio. 3. LA VITA CONSACRATA È UN CAMMINO DI SANTITÀ Prima di tutto si deve sottolineare che nel “Mese di maggio per i claustrali” Vincenzo Pallotti presenta la vita consacrata come il “sentiero stretto della perfezione evangelica”25, richiamando in modo costante i brani del Vangelo che descrivono la figura di Gesù nei diversi momenti della sua vita. Maria Santissima, Maestra di santità e Regina dei santi, dice alla persona consacrata: “Non vedi che la vita religiosa è tutta basata nelle dottrine evangeliche, per cui si può dire che è il Vangelo in pratica fino ad osservarne i consigli che il divino Maestro (ha) dato a chi aspira alla più sublime perfezione?”26. Sono quindi il Vangelo e la sequela di Cristo – spiega il Pallotti – che danno senso alle regole dei fondatori e alle famiglie religiose da loro fondate. I “Santi Fondatori dei varii Ordini religiosi che adornano la Chiesa sposa del mio Figliuolo hanno un preciso intento: imitare Gesù Cristo”27. Le loro regole sono a servizio di tale progetto, poiché – dice il Pallotti – “Lo Spirito Santo ha dato lumi, e grazie ai SS. Fondatori per stabilire delle regole, e quindi delle Costituzioni opportune per formare tanti fratelli, e sorelle di Gesù di un solo cuore, di un anima sola di un solo abito, di una sola abitazione, di una sola mensa, di una sola occupazione”28. Nell’insegnamento del Pallotti sulla vita consacrata appare in modo costante il pensiero che essa sia un dono di Dio. Il Pallotti ricorda 23
OOCC XIII, p. 252. OOCC XIII, pp. 249‐250. 25
OOCC XIII, p. 192. 26
OOCC XIII, p. 247. 27
OOCC XIII, p. 198. 28
OOCC XIII, p. 243. 24
Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 27 continuamente alle persone consacrate che la loro vocazione è la grazia di Dio. Perciò si può dire che la vita consacrata – secondo il Pallotti – non è un cammino di tipo ascetico, ma è un cammino di risposta al dono gratuito di Dio. Sfogliando il testo del “Mese di maggio per i claustrali”, sorprende il fatto che ad ognuna delle beatitudini il Pallotti dedichi un giorno soltanto, mentre tutto il resto del mese la meditazione si incentra sulla quarta beatitudine: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5, 6). Sembra che l’insistenza sulla fame e sulla sete abbia la finalità di imprimere al progetto religioso un dinamismo costante nel cammino verso Dio. Il Pallotti scrisse: “la fame della Santità e della tua perfezione sempre più, non dico ogni giorno, ma ogni momento ingrandisca, e la sete sempre più sia ardente”29. I consacrati dovranno desiderare ardentemente di essere santi e nutrire in se stessi un’ardentissima sete di santità. L’immagine della fame e della sete indica l’anelito costante al “di più”, al protendersi in avanti, a non accontentarsi mai. La fame e la sete per Pallotti sono “senza misura”, perché infinito è l’oggetto della fame e della sete e non se ne è mai sazi. Non sono ammissibili soste lungo il cammino di vita spirituale. E al decimo giorno del Mese di maggio domanda ancora: “Dimmi, o anima religiosa la sete e la fame della tua santificazione va ancora crescendo?”30. Il Pallotti invita le persone ad aver fiducia e speranza, a non perdere il coraggio nell’intrapreso cammino del vivo desiderio della propria santificazione, diffidando di sé e delle proprie forze, e riponendo la piena fiducia in Dio e in Maria: “Se tal volta ti sembrasse che fosse da te lontana la grazia, non ti perdere di fiducia, e con fiducia, guarda in fede, e torna a guardare il tuo divino esemplare Gesù, e vedrai che la grazia è sopra di te, e che da Lui ti viene la virtù”31. In definitiva il Pallotti chiede “perfetta diffidenza di te e delle tue forze” e “perfetta fiducia in Dio”, solo così si può attendere compitamente alla più perfetta santificazione, secondo il precetto dato a tutti: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48). Il Pallotti propose alle persone consacrate un cammino di santità davvero variegato e profondamente spirituale. Giorno dopo giorno san Vincenzo passa in rassegna tutti i tipi di santità: Vergini, Eremiti, Monaci, 29
OOCC XIII, p. 208. OOCC XIII, p. 229. 31
OOCC XIII, p. 206. 30
28 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 tutti i gradi dei Chierici e del Sacerdozio, Dottori, Martiri, Evangelisti, Apostoli, Profeti, Patriarchi e infine, tutti e singoli i cori degli Angeli. Le molte sfaccettature gli consentono di recuperare i differenti aspetti della vita consacrata, come la vita profetica, la vita apostolica, vita “filosofica”, vita di martirio, combattimento spirituale, vita angelica. Nel presentare il cammino di santità non mancano i riferimenti all’impegno apostolico. Le indicazioni del Pallotti a questo riguardo iniziano dall’amore e dal servizio concreto verso quanti sono vicini. “Intenderai di fare tutto a gloria di Dio, e per la salvezza delle anime redente e se nella vita Claustrale ti si presenterà l’occasione di moltiplicare le anime all’ovile di Gesù Cristo col tuo discorso avrai tutto l’impegno di farlo, e poi col buon esempio, e coll’orazione intendi di avere cura di tutte le anime, e sii premurosa del bene della Chiesa universale”32. Poi, rivolge l’attenzione alla vita quotidiana all’interno della casa religiosa, scrivendo: “Tu sei nel Chiostro, e nel S. Chiostro hai gl’infermi da assistere nelle loro dolorose, lunghe, e anche talvolta stomachevoli malattie, e se non ne hai l’ufficio, almeno puoi coadjuvare, consolare, confortare, alleggerire con qualche parola di compassione; nel S. Chiostro ti avviene d’incontrarti con chi è nella oppressione per la gravezza delle fatiche, e puoi usargli un cuore compassionevole, e potendo, anche alleggerire coll’opera tua” 33. CONCLUSIONE Il concetto dinamico di santità proposto da Vincenzo Pallotti alle persone consacrate nel “Mese di maggio per i claustrali” consiste nel seguire la santità di Gesù Cristo che risplende nella sua Chiesa. I suoi riferimenti biblici e la sua apertura ad ogni modello di santità costituiscono un valido e duraturo fondamento della dottrina del Pallotti sulla vita consacrata34. ❏
32
OOCC XIII, p. 233. OOCC XIII, p. 295. 34
Cfr. Fabio Ciardi OMI, Vincenzo Pallotti e i consacrati, in “Apostolato Universale”, anno V, n. 9/2003, Istituto S. Vincenzo Pallotti, Roma 2003, pp. 39‐48. 33
Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 29 BIBLIOGRAFIA PALLOTTINA
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141X. ☐ ANDRADE, Carmen Maria e DALLA COSTA, Antônio Amélio SAC, Ângelo Lôndero – Padre Ângelo, Biblos, Santa Maria 2015, pp. 591 (Coleção Padres e Irmãos palotinos; 4). ISBN 978‐85‐89174‐74‐9. ☐ APOSTOLATO UNIVERSALE, continuità e sviluppo, rivista trimestrale dell’Istituto S. Vincenzo Pallotti, anno XVII, n. 36/2015, Istituto S. Vincenzo Pallotti, Roma 2015, pp. 40. ☐ ARUKAKKAL, Shaji Mathew SAC, Prezentacja pallotyńskiej adopcji serca w krajach misyjnych – Zambia, in “Posyłam Was”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego i Pomostu Prowincji Chrystusa Króla, nr 98 ‐ 2/2015, Ząbki 2015, pp. 22‐23. ISSN 1234‐0111. ☐ ASTELL, Ann W. e PETERS, Danielle M., Schoenstatt’s shrine for the pilgrim people of God, in “Regnum”, Schönstatt International, Reflexion und Dialog, 49. Jahrgang, Nr. 2, Mai 2015, Patris Verlag, Vallendar‐
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americanos em Moçambique, in “Rainha dos Apóstolos”, ano 92, n. 1074, março 2015, Padres e Irmãos Palotinos, Porto Alegre 2015, pp. 58‐59. ☐ BRAZ de AVIZ, João, La vita consacrata oggi, sfide e prospettive in ambito formativo, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 25‐51. ☐ CATALOGUS SAC, Catalogo 2015, presentazione di Jacob Nampudakam SAC, Rettore Generale e Markus Reck SAC, Segretario Generale (21 aprile 2015), Società dell’Apostolato Cattolico, Roma 2015, pp. 532. A p. 6 si trova la statistica che riporta lo stato numerico dei membri della SAC al 31 dicembre 2014. Alle pp. 21‐24 ci sono le piantine con le indicazioni dei Paesi e delle sedi provinciali in tutto il mondo. ☐ CECOT, Monika SAC, Tam, gdzie wszystko się zaczęło, czyli o wizycie w san Giorgio, in “Apostoł Miłosierdzia Bożego”, kwartalnik pallotyński, nr 2 (86), kwiecień‐maj‐czerwiec 2015, Stowarzyszenie Apostolstwa Katolickiego (Księża Pallotyni), Częstochowa 2015, pp. 18‐19. ISSN 1231‐5621. ☐ CHABIŃSKI, Stanisław SAC, Z Bogiem przez życie, modlitewnik dla młodzieży, wydanie II poprawione, Apostolicum, Ząbki 2015, pp. 352. ISBN 978‐83‐7031‐935‐9. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 31 ☐ CIESIELSKI, Jerzy SAC, 25 lat misji w Korei Południowej – Posługa kapelana, in “Horyzonty Misyjne”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego Prowincji Zwiastowania Pańskiego, nr 71 (2/2015), kwiecień‐
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Heim im südindischen Dornahalli, in “Pallottis Werk”, Informationen der Pallottiner in Deutschland und Österreich, 66. Jahrgang, Heft 2, Juni 2015, Pallottiner ‐ Körperschaft des öffentlichen Rechts, Friedberg (Bayern) 2015, p. 10. ISSN 1439‐6580. ☐ ERTL, Edgar Xavier SAC, Nossa Senhora, Rainha dos Apóstolos, in “Informativo Palotino”, publicação mensal da Sociedade do Apostolado Católico, ano XXVI, edição 03, maio de 2015, Provincia Nossa Senhora Conquistadora, Santa Maria 2015, p. 1. ☐ FERNANDES, Inacinha SAC, The blessings of consecrated life, in “The Pallottine Call”, vol. 1, april‐july 2015, The Mission Secretariat ABVM Province, Bangalore 2015, pp. 10‐11. 32 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 ☐ GEORGE, Vensus SAC, Find the God who seeks you, journeying with St. Vincent Pallotti, the prophet of communion, edited by brother James W. Beamesderfer SAC, mrs. Georgette Gray, US edition, Immaculate Conception Province, Baltimore 2015, pp. 376. Il libro contiene le riflessioni per ogni giorno dell’anno su diversi temi della spiritualità pallottiana. Ogni riflessione inizia con una citazione tratta dagli scritti del Pallotti e finisce con un breve testo biblico. Vd. la presentazione dell’autore alle pp. VI‐VII. ☐ HARELIMANA, François SAC, Nel 1973 l’arrivo dei primi sei missionari polacchi della SAC, la Regione pallottina della Sacra Famiglia in Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, in “Regina degli Apostoli”, anno XCIII, n. 3, maggio‐giugno 2015, Editrice Italiani nel mondo s.r.l., Roma 2015, pp. 11‐12. ☐ — Note caratteristiche del formatore negli scritti del Pallotti, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 101‐113. ☐ HOLISZ, Stella SAC, Spirituality of the Cenacle for the Pallottine Family, Mary and the disciples of Jesus, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 73‐84. ☐ HOLZBACH, Alexander SAC, Neue Pallottistatue für Olpe, 100 Jahre Pallottiner in Olpe, in “Pallottis Werk”, Informationen der Pallottiner in Deutschland und Österreich, 66. Jahrgang, Heft 2, Juni 2015, Pallottiner ‐ Körperschaft des öffentlichen Rechts, Friedberg (Bayern) 2015, pp. 4‐5. ISSN 1439‐6580. Relazione sulle celebrazioni dei 100 anni della presenza dei Pallottini a Olpe del 25 gennaio 2015, durante le quali è stata scoperta la nuova statua di san Vincenzo Pallotti, opera dell’artista Friedrick Freiburg da Rönkhausen. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 33 ☐ — Salus Populi Romani, Rom ‐ Ingolstadt ‐ Vallendar/Schönstatt, in “KA+das Zeichen”, 122. Jahrgang (das Zeichen); 81. Jahrgang (KA), Ausgabe 5, Mai 2015, Pallottiner Körperschaft des öffentlichen Rechts , Friedberg in Bayern 2015, pp. 8‐11. ISSN 2198‐252X. ☐ — Vom Berg in die Bank, Gedanken zu Vinzenz Pallottis 220. Geburtstag, in “KA+das Zeichen”, 122. Jahrgang (das Zeichen); 81. Jahrgang (KA), Ausgabe 4, April 2015, Pallottiner Körperschaft des öffentlichen Rechts, Friedberg in Bayern 2015, pp. 26‐27. ISSN 2198‐252X. Nel contributo si presenta il tappeto con l’immagine di san Vincenzo Pallotti eseguito nel 1970 da suor Adelaide Kurscheidt SAC e del busto del Pallotti di Sara Opic posto nella chiesa parrocchiale di S. Giacomo a Friedberg. ☐ HORYZONTY MISYJNE, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego Prowincji Zwiastowania Pańskiego, nr 71 (2/2015), kwiecień‐maj‐czerwiec 2015, Częstochowa 2015, pp. 64. ISSN 1429‐141X. ☐ ISTITUTO PALLOTTI – ROMA, Bibliografia pallottina – pubblicazioni e contributi (gennaio‐marzo 2015), in “Apostolato Universale”, continuità e sviluppo, anno XVII, n. 36/2015, Istituto S. Vincenzo Pallotti, Roma 2015, pp. 40, p. 26‐37. ☐ — Pensieri dal registro dei visitatori al Museo Pallotti (gennaio‐dicembre 2014), in “Apostolato Universale”, continuità e sviluppo, anno XVII, n. 36/2015, Istituto S. Vincenzo Pallotti, Roma 2015, pp. 12‐17. ☐ JEEVODAYA, biuletyn Sekretariatu Misyjnego Jeevodaya i Fundacji Heleny Pyz – Świt Życia, 2013/2014, Sekretariat Misyjny Jeevodaya, Warszawa 2015, pp. 68. Bollettino sulle attività del Centro di Riabilitazione dei Lebbrosi Jeevodaya in India, fondato da Adam Wiśniewski SAC, in cui attualmente lavora Helena Pyz membro dell’Istituto Secolare cardinal Stefano Wyszyński. ☐ KAMIEŃSKI, Jarosław SAC, 25 lat misji w Korei Południowej – Siedem z dwudziestu pięciu..., in “Horyzonty Misyjne”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego Prowincji Zwiastowania Pańskiego, nr 71 (2/2015), 34 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 kwiecień‐maj‐czerwiec 2015, Częstochowa 2015, pp. 17‐19. ISSN 1429‐
141X. ☐ KIETLIŃSKI, Henryk SAC, Fr. Stanisław Szulmiński SAC (1894‐1941) – an apostle of reconciliation (excerpts from an article by Henryk Kietliński SAC, Warsaw, Poland), in “People of God”, spring 2015, The Pallottines, Milwaukee 2015, p. 6. ☐ KIM TAE KWANG, Augustine SAC, 25 lat misji w Korei Południowej – O mojej działalności, in “Horyzonty Misyjne”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego Prowincji Zwiastowania Pańskiego, nr 71 (2/2015), kwiecień‐maj‐czerwiec 2015, Częstochowa 2015, p. 23. ISSN 1429‐141X. ☐ KOBIELUS, Stanisław SAC, Blask ciemności i światło niewiedzy, Apostolicum, Ząbki 2015, pp. 288; fotografie. ISBN 978‐83‐7031‐942‐7. ☐ — Stosunek św. Wincentego Pallottiego do dzieł sztuki, in Blask ciemności i światło niewiedzy, Stanisław Kobielus SAC, Apostolicum, Ząbki 2015, pp. 177‐188. ISBN 978‐83‐7031‐942‐7. Vedi l’allegato n. XV con 13 fotografie relative alla vita e spiritualità di Vincenzo Pallotti. ☐ KRALKA, Krzysztof SAC e ZBOROWSKI, Michał, Szkoła modlitwy, podręcznik formacyjny, Apostolicum, Ząbki 2015, pp. 184. ISBN 979‐83‐
7031‐944‐1. Vd. alle pp. 178‐179 le informazioni e il programma della scuola pallottina della nuova evangelizzazione fondata nel 2011 a Lublin. ☐ KUPKA, Jan SAC, Kontakty Pallottiego z osobami konsekrowanymi w Rzymie, in “Posyłam Was”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego i Pomostu Prowincji Chrystusa Króla, nr 99 ‐ 3/2015, Ząbki 2015, pp. 8‐11. ISSN 1234‐0111. ☐ — San Vincenzo Pallotti, il suo tempo, le fondazioni e la formazione dei primi membri consacrati, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 35 dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 85‐100. ☐ LIBRI DI PREGHIERE DELLA SAC, Pallottine community prayers, revised edition, Immaculate Conception Province, Baltimore 2015, pp. 188. ☐ MANUS, Martin SAC, Inspirações palotinas para a educação ética na sociedade pós‐moderna, tradução de João Baptista Quaini SAC, in Educação humanizadora e os desafios éticos na sociedade pós‐moderna, Antonio Amélio Dalla Costa SAC, Jadir Zaro SAC, Jolair da Costa Silva SAC (org.), Biblos Editora, Santa Maria 2015, pp. 120‐134. ISBN 978‐85‐89174‐85‐5. ☐ MAROTTA, Stella CSAC, La nostra identità come Unione dell’Apostolato Cattolico, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 173‐184. ☐ MASTROROSATI, Cristina, S. Maria Regina Pacis, festa grande il 3 maggio nella parrocchia pallottina, Papa Francesco in visita pastorale a Ostia, in “Regina degli Apostoli”, anno XCIII, n. 3, maggio‐giugno 2015, Editrice Italiani nel mondo s.r.l., Roma 2015, pp. 4‐6. ☐ MATUSIAK, Maria Magdalena, Ks. Adam Wiśniewski (1913‐1987), in “Jeevodaya”, biuletyn Sekretariatu Misyjnego Jeevodaya i Fundacji Heleny Pyz – Świt Życia, 2013/2014, Warszawa 2015, pp. 46‐50. Note biografiche su Adam Wiśniewski SAC fondatore del Centro Jeevodaya a Raipur (India). ☐ MEYNET, Roland SI, Pedagogia del cenacolo nella formazione dei discepoli, fragilità e forza, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 53‐72. ☐ MULLANAL, Anto Thomas SAC, The role of priest as an agent of pastoral care of the family, in the light of “Familiaris Consortio” and in the thoughts 36 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 of St. Vincent Pallotti – thesis ad licentiam, Pontificium Institutum Ioannes Paulus II studiorum matrimoni ac familiae apud Pontioficiam Universitatem Lateranensis, Romae 2015, pp. 86. ☐ NAMPUDAKAM, Jacob SAC, Consacrati per la missione. Intervista al Rettore Generale della Società dell’Apostolato Cattolico, in “Apostolato Universale”, continuità e sviluppo, anno XVII, n. 36/2015, Istituto S. Vincenzo Pallotti, Roma 2015, pp. 7‐11. ☐ NERI RUBIRA, Elmar SAC, I criteri antropologici che aiutano nel discernimento vocazionale, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 115‐132. ☐ NIYONZIMA, Eugène SAC, Crise actuelle dans la vie consacrée, perspectives de renouvellement et contribution du charisme pallottin, Université Pontificale Grégorienne ‐ Institut de Spiritualité, Rome 2015, pp. 514. Tesi di dottorato in teologia spirituale, moderatore Rogelio Garcia‐
Mateo. ☐ NZEYIMANA, Marc SAC, Co‐responsibility of the lay faithful in Pallotti’s charism with regard to canon 208 CIC 1983 – dissertatio ad licentiam in iure canonico adsequendam, Pontificia Universitas Lateranensis ‐ Facultas Iuris Canonici, Romae 2015, pp. 111. ☐ — La “Madre del Verbo” e la donna nella società rwandese – per una devozione popolare autentica, Marianum ‐ Pontificia Facoltà Teologica, Roma anno accademico 2014‐2015, pp. 31. ☐ ORLANDI, Carlo Maria PSM, L’osservanza delle regole nella vita religiosa, in “Apostolato Universale”, continuità e sviluppo, anno XVII, n. 36/2015, Istituto S. Vincenzo Pallotti, Roma 2015, pp. 3‐6. ☐ ORSOLIN, Gilberto Antonio SAC, A contribuição do magistério da Igreja no desenvolvimento da consciência ecológica a partir do Concilio Vaticano Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 37 II – dissertatio ad doctoratum in theologia morali consequendum, Pontificia Università Lateranense ‐ Accademia Alfonsiana, Roma 2015, pp. 393. ☐ — A noite de Nicodemo, in “Informativo Palotino”, publicação mensal da Sociedade do Apostolado Católico, ano XXVI, edição 03, maio de 2015, Provincia Nossa Senhora Conquistadora, Santa Maria 2015, p. 7. ☐ PALLOTTIGIRI, Golden Jubilee souvenir (1965‐2015), Pallottine Minor Seminary, Trivandrum 2015, pp. 84. Pubblicazione in occasione del 50° anniversario della fondazione della casa di formazione di Trivandrum (Pallottigiri) con numerose fotografie a colori e contributi sulla storia della casa. ☐ PALLOTTIS WERK, Informationen der Pallottiner in Deutschland und Österreich, 66. Jahrgang, Heft 2, Juni 2015, Pallottiner ‐ Körperschaft des öffentlichen Rechts, Friedberg (Bayern) 2015, pp. 16. ISSN 1439‐6580. ☐ PALLOTYŃSKI SEKRETARIAT MISYJNY – ZĄBKI, Posłani, misyjne zaangażowanie pallotynów, Apostolicum, Ząbki 2015, pp. 336. ISBN 978‐
83‐7031‐970‐0. Album con fotografie a colori composto da tre parti: storia delle missioni della Provincia Cristo Re; presenza missionaria della Provincia Cristo Re in Africa, America del Sud, Antille, Ucraina, Slovacchia e Repubblica Ceca; attività del Segretariato per le Missioni con sede a Ząbki. ☐ PARZYSZEK, Czesław SAC, Znaczenie odnowy soborowej dla życia konsekrowanego w Polsce. Historia i teraźniejszość, in “Życie konsekrowane”, dwumiesięcznik, nr 2 (112), marzec‐kwiecień 2015, Wydawnictwo Misjonarzy Klaretynów ‐ Palabra, Warszawa 2015, pp. 22‐38. ISSN 1231‐059X. ☐ PEKLANSKY, Slavomir SAC, Base apostolica nella formazione della Società dell’Apostolato Cattolico, Teresianum ‐ Pontificia facoltà teologica ‐ Pontificio Istituto di Spiritualità, Roma 2015, pp. 42. ☐ POLLAK, Gertrud, “Stärker hinaus in die Welt” – Christsein in säkularer Zeit im Geiste Josef Kentenichs, in “Regnum”, Schönstatt International, 38 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 Reflexion und Dialog, 49. Jahrgang, Nr. 2, Mai 2015, Patris Verlag, Vallendar‐Schönstatt 2015, pp. 54‐65. ISSN 03413322. ☐ POSYŁAM WAS, Kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego i Pomostu Prowincji Chrystusa Króla, nr 98 ‐ 2/2015, Ząbki 2015, pp. 32. ISSN 1234‐0111. ☐ PRZYBYSZEWSKI, Dariusz SAC, “Bogaty w miłosierdziu swoim Bóg” (DiM 1), in “Apostoł Miłosierdzia Bożego”, kwartalnik pallotyński, nr 2 (86), kwiecień‐maj‐czerwiec 2015, Stowarzyszenie Apostolstwa Katolickiego (Księża Pallotyni), Częstochowa 2015, pp. 14‐16. ISSN 1231‐5621. Contributo sulla storia della Valle della Misericordia a Częstochowa e sulle iniziative attuali per promuovere il culto della Misericordia di Dio. ☐ — Wspomnienie o ks. Franciszku Mąkini SAC, in “Apostoł Miłosierdzia Bożego”, kwartalnik pallotyński, nr. 2 (86), kwiecień‐maj‐czerwiec 2015, Stowarzyszenie Apostolstwa Katolickiego (Księża Pallotyni), Częstochowa 2015, p. 5. ISSN 1231‐5621. ☐ QUAINI, João Baptista SAC, O diálogo social como contribuição para a paz, in “Rainha dos Apóstolos”, ano 92, n. 1076, maio 2015, Padres e Irmãos Palotinos, Porto Alegre 2015, pp. 36‐37. ☐ — Os 75 anos da Província Nossa Senhora Conquistadora (1940‐2015), in “Rainha dos Apóstolos”, ano 92, n. 1074, março 2015, Padres e Irmãos Palotinos, Porto Alegre 2015, pp. 5‐9. ☐ REGINA DEGLI APOSTOLI, periodico bimestrale della Provincia Italiana della Società dell’Apostolato Cattolico, anno XCIII, n. 3, maggio‐giugno 2015, Editrice Italiani nel mondo s.r.l., Roma 2015, pp. 32. ☐ REGNUM, Schönstatt International, Reflexion und Dialog, 49. Jahrgang, Nr. 2, Mai 2015, Patris Verlag, Vallendar‐Schönstatt 2015, pp. 49‐96. ISSN 03413322. Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 39 ☐ RIBOWSKI, Alex, Anitas Reise zur Marienkapelle, die Entstehungsgeschichte eines Altarbildes, Innertwins, Hamburg 2015, pp. 207. Pubblicazione con fotografie a colori che documenta l’esecuzione del quadro di Maria Regina degli Apostoli nella cappella di Morschach (Svizzera) della pittrice Anita Kreituse su commissione di Adrian Willi SAC. Il quadro è stato inaugurato il 3 maggio 2014. ☐ ROCCA, Giancarlo SP, La vita consacrata al tempo del Pallotti, in “Apostolato Universale”, continuità e sviluppo, anno XVII, n. 36/2015, Istituto S. Vincenzo Pallotti, Roma 2015, pp. 18‐25. ☐ RODRIGUEZ, Nelson SAC, Pope Francis’ thoughts on marriage and family in the world today, in “The Pallottine Call”, vol. 1, april‐july 2015, The Mission Secretariat ABVM Province, Bangalore 2015, pp. 6‐9. ☐ SAROSI, Juliana CMD, L’accompagnamento vocazionale nel cammino formativo, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 155‐171. ☐ SCHÖNSTATT, Für eine Kultur des Bundes, 100‐Jahrfeier Schönstatt 2014 – Dokumentation, Zentrale der deutschen Schönstatt‐Bewegung ‐ PressOffice Schönstatt, Vallendar ‐ Schönstatt 2014, pp. 244. Pubblicazione (documentazione) sulle celebrazioni dei cento anni di Schönstatt che si sono svolte a Vallendar nei giorni 16‐19 ottobre 2014 e a Roma nei giorni 24‐26 ottobre 2014. Vd. alle pp. 185‐189 la relazione di Gerhard Kunert sul pellegrinaggio alla tomba di san Vincenzo Pallotti del 24 ottobre 2014. ☐ SKINNER, David R., The history of St. Anthony’s church Mudfort, Secunderabad, in “The Pallottine Call”, vol. 1, april‐july 2015, The Mission Secretariat ABVM Province, Bangalore 2015, pp. 20‐21. ☐ SOCIETÀ DELL’APOSTOLATO CATTOLICO ‐ SEGRETARIATO GENERALE PER LA FORMAZIONE, Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e 40 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, [s. n.], Roma 2015, pp. 192. ☐ SOCIETÀ DELL’APOSTOLATO CATTOLICO, XI Congresso consultivo dei Superiori Maggiori – Grottaferrata, 05‐11 ottobre 2014, “La regola fondamentale della nostra Congregazione è la vita del nostro Signore Gesù Cristo” (OOCC III, 40) , lettera di presentazione del Rettore Generale Jacob Nampudakam SAC e del Segretario Generale Markus Reck SAC (22 gennaio 2015), Società dell’Apostolato Cattolico, Roma 2015, pp. 39. Il documento è pubblicato anche in francese, inglese, polacco, portoghese, spagnolo, tedesco. Sulla copertina è riportato il quadro di san Vincenzo Pallotti attribuito ad Alfredo Blasi. ☐ STASIAK, Kazimierz SAC, Lectio divina na Karczówce (2), in “Apostoł Miłosierdzia Bożego”, kwartalnik pallotyński, nr 2 (86), kwiecień‐maj‐
czerwiec 2015, Stowarzyszenie Apostolstwa Katolickiego (Księża Pallotyni), Częstochowa 2015, pp. 42‐43. ISSN 1231‐5621. ☐ STEPIĘŃ, Artur SAC, La figura del formatore oggi, in Il Cenacolo, luogo di formazione umana, spirituale e apostolica – Congresso per i formatori pallottini delle tre Comunità di fondazione, Roma, 10‐16 settembre 2014, Società dell’Apostolato Cattolico ‐ Segretariato Generale per la Formazione, [s. n.], Roma 2015, pp. 133‐153. ☐ THIVYARAJAN, Maria Dhanaraj SAC, Translation of the Bible and mission, a study with a special reference to Tamil Bible translations – licentiate thesis in missiology, Pontificia Università Urbaniana ‐ Facoltà di missiologia, Rome 2015, pp. 76. ☐ TODISCO, Francesco SAC, Frammenti di storia nostra, 1944, un sacerdote pallottino sindaco di Settefrati (Fr), in “Regina degli Apostoli”, anno XCIII, n. 3, maggio‐giugno 2015, Editrice Italiani nel mondo s.r.l., Roma 2015, pp. 13‐20. All’interno del contributo è riportata la relazione di D. Luigi Di Giulio (1914‐1983) a Sua Ecc. Mons. Michele Fontevecchia (+ 1951), vescovo di Sora, Aquino e Pontecorvo sulla situazione del paese di Settefrati (FR). Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 41 ☐ WASIŃSKI, Zbigniew SAC, 25 lat misji w Korei Południowej – Bóg nam błogosławi, in “Horyzonty Misyjne”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego Prowincji Zwiastowania Pańskiego, nr 71 (2/2015), kwiecień‐
maj‐czerwiec 2015, Częstochowa 2015, pp. 8‐10. ISSN 1429‐141X. ☐ WILLI, Adrian SAC, Maria, Königin der Apostel. Das Kirchenbild des hl. Vinzenz Pallotti. Eine zeitgemässe Darstellung in der Marienkapelle Morschach (Schweiz), in “KA+das Zeichen”, 122. Jahrgang (das Zeichen); 81. Jahrgang (KA), Ausgabe 5, Mai 2015, Pallottiner Körperschaft des öffentlichen Rechts, Friedberg in Bayern 2015, pp. 22‐23. ISSN 2198‐252X. ☐ ŻAK, Orencja SAC, Prezentacja pallotyńskiej adopcji serca w krajach misyjnych – Kamerun, in “Posyłam Was”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego i Pomostu Prowincji Chrystusa Króla, nr 98 ‐ 2/2015, Ząbki 2015, pp. 20‐21. ISSN 1234‐0111. ☐ ZAWADZKI, Paweł SAC, 25 lat misji w Korei Południowej – Bóg daje łaskę, in “Horyzonty Misyjne”, kwartalnik Pallotyńskiego Sekretariatu Misyjnego Prowincji Zwiastowania Pańskiego, nr 71 (2/2015), kwiecień‐
maj‐czerwiec 2015, Częstochowa 2015, pp. 14‐16. ISSN 1429‐141X. ❏
42 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 LE ATTIVITÀ DELL’ISVP
1. Lavoro dell’ISVP – L’attività dell’Istituto S. Vincenzo Pallotti di Roma, oltre al lavoro ordinario di aggiornamento della biblioteca, dell’archivio, il servizio agli utenti, gli incontri annuali e la pubblicazione della rivista, consisteva, negli ultimi tempi, nella partecipazione attiva a vari corsi di formazione pallottina. Il 28 maggio 2015 si è concluso il Corso annuale di spiritualità pallottina al quale hanno partecipato 13 studenti provenienti da 9 Paesi. Il direttore dell’ISVP ha contribuito con lezioni settimanali sulla vita di san Vincenzo Pallotti. Si vuole notare l’impegno dell’ISVP nel curare il restauro dei quadri di vari personaggi legati alla vita di san Vincenzo Pallotti. Sono da segnalare anche due eventi nel prossimo futuro ai quali parteciperà l’ISVP ‐ Roma: il 18 ottobre 2015 a Masio si svolgerà la celebrazione dei 200 anni della nascita di Giuseppe Faà di Bruno, compagno del Pallotti e il 21 novembre 2015 avrà luogo, presso il Centro di spiritualità pallottina “Cenacolo” (Via G. Ferrari, 1), una giornata di studio per il 50° dell’approvazione del decreto sui laici “Apostolicam actuositatem”. 2. Incontro annuale degli Istituti Pallotti – Nei giorni 23‐25 giugno 2015 ha avuto luogo a Roma (nella sede dell’Istituto S. Vincenzo Pallotti di Roma) l’incontro dei responsabili degli Istituti Pallotti di varie aree linguistiche (Italia, Brasile, Camerun, Germania, India, Polonia). Il lavoro era concentrato su due punti: aggiornamento e continuazione dei progetti pianificati e la programmazione per il futuro. Nel corso dell’incontro è stato inaugurato il sito dell’Istituto Pallotti in India (www.pallottiinstitute.com) e sono stati comunicati gli aggiornamenti sull’inserimento delle Opere complete sul sito della Casa Generalizia SAC. I partecipanti hanno dedicato molto tempo all’esame della bozza della cronologia della vita di san Vincenzo Pallotti, il cui testo definitivo sarà divulgato nel corso dell’anno 2016. Il prossimo incontro dei responsabili degli Istituti Pallotti delle varie aree linguistiche avrà luogo a Yaoundé (Camerun) nel gennaio 2016 in occasione dell’apertura dell’Istituto Pallotti per la lingua francofona. ❏
Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 43 MAIMONE, José Maria SAC, A caridade em Pallotti, Biblos, Santa Maria 2014, pp. 62. ISBN 978‐85‐89174‐83‐1. 44 ‖ Apostolato Universale n. 37/2015 Apostolato Universale n. 37/2015 ‖ 45 
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