REGIME TARIFFARIO ROC - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale DL 353/2003 (Conv. In L. 27/02/04) Art. 1 Comma 1 - MP-NO/CUNEO N. 4/2000 Iscritto al Registro del Tribunale di Mondovì al n. 4/2000 il 31/8/2000
ANNO XII - NUMERO 46 - DICEMBRE 2014
DALLA STRADA
ALLA VITA
NOTIZIARIO DELLA ONG “CASA DO MENOR ITALIA”
VILLANOVA MONDOVì
UNA BUONA NOTIZIA
IN QUESTO NUMERO
DALLA STRADA ALLA VITA
Notiziario della “Casa do Menor”
Editore:
Associazione
“Casa do Menor Italia” Onlus Ong
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Aldo Ribero
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Editoriale
Una buona notizia: Dio ci ama come siamo
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News dal Brasile
Buraco do boi: camminata missionaria
Vivere senza pregiudizi
Lezioni di civiltà per crescere
Festa a Rosa dos Ventos
28 anni della Casa do Menor Sao Miguel Arcanjo
“Presença nao Inferno”: un grande successo anche in Brasile
Un furgone per Casa do Menor
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News dall’Italia
III Cena solidale : la generosità vince sempre
Ru’ art: lasciateci sognare!
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Spazio volontari
Come vivono il messaggio della tournée alcuni volontari
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Progetti e Proposte
Progetto Giovani in Missione 2014: riflessioni dei partecipanti
Progetti
Anello di Tucum
Proposta da “L’Aquilone Onlus”
Imparare il Natale
Proposte da “Casa do Menor”
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Borgo San Dalmazzo (CN)
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DALLA STRADA ALLA VITA
IMPARARE IL NATALE...
...vuol dire prenderlo sul serio. Gesù ha il volto di un
bimbo e di tutti i bambini del mondo abbandonati, soli,
rifiutati, privi di accoglienza. Il Natale è soprattutto per
loro, perché trovino una casa, una famiglia, perché abbiano una speranza di futuro. Il Natale che conosciamo e che abbiamo guastato è fatto di regali, auguri,
abbuffate e forse anche di un po’ di solidarietà “una
tantum”. Nonostante la crisi che allunga le sue ombre
pure da noi, il nostro Natale può generare il loro Natale
con Casa do Menor.
Nell’editoriale Padre Renato ci conferma che imparare
il Natale è andare verso l’altro e aiutarlo a sollevarsi.
Dio ci ama come siamo
Cari amici e famiglia Casa do Menor
È DI NUOVO NATALE!
La vita corre veloce. Tutto passa. Resta solo l’ámore che
seminiamo.
Il Natale ritorna con il suo messaggio gioioso, ma anche
inquietante. Dio ci ama e ha posto la sua presenza tra
noi, non siamo più soli. Lui è nelle nostre gioie e nei
nostri dolori e dà senso e valore a tutto, alle gioie, ai dolori, alle vittorie, alle sconfitte. Ma Il Dio che nasce con
il volto di un bambino povero nelle periferie del mondo,
ci dice che adesso non possiamo più illuderci di amare
Dio in cielo, adesso Dio è al nostro fianco, nel nostro
fratello e soprattutto in chi è emarginato e soffre. Questa
scoperta ha cambiato la mia vita.
Per questo da 36 anni opero nelle grandi e abbandonate
periferie del Brasile, a lato prima di un popolo abbandonato, da 28 anni con i figli del Brasile non amati con la
Casa do Menor e da tre anni vicino agli schiavi di una
pietra maledetta, nelle cracolandie di Rio. La Casa do
Menor è nata quando, davanti ad un adolescente che
chiedeva aiuto per non morire assassinato, ho capito
che quel ragazzo era Gesù che non voleva morire. “Quel
che hai fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo hai fatto a
me”. Credo che il problema più grave della nostra umanità sia proprio questo: non sappiamo più amare, essere
dono, essere presenza di amore per chi vive o passa
Editoriale
accanto a noi. Non riusciamo più a sentirci fratelli. Ci
limitiamo a denunciare che le cose non vanno bene per
colpa degli altri, ma non iniziamo il nuovo con piccoli
gesti . Pochi pensano agli altri e vivono per gli altri, tutti presi dai nostri problemi e chiusi nei nostri egoismi
che portano a morte e così soffriamo sempre più. Non
abbiamo fiducia nel prossimo, non crediamo nell’uomo nostro fratello, non lo vediamo come dono. Escludiamo l’altro perché differente, di altro colore, di altra
nazione o razza, di altra religione: lo vediamo come un
pericolo, una minaccia e non una ricchezza. Ci allontaniamo dalle persone , dal marito, dalla moglie con cui
abbiamo problemi, abbandoniamo i figli, desistiamo da
quello che costa fatica, facciamo sempre più violenza
contro le donne, i bambini, gli anziani. Crediamo che la
ricchezza sia data dai beni materiali e non dalle persone, dall’accoglienza, dalla tolleranza e dalla comunione
tra esseri umani. Non vogliamo più soffrire, fuggiamo
dal dolore senza riuscirci, vogliamo essere felici subito
e cerchiamo la felicità nel piacere e nell’avere, nel competere, escludendo gli altri e siamo sempre più tristi.
Le cracolandie, non solo in Brasile , sono lo specchio
di una umanità spezzata e drogata; sono il risultato di
questa corsa folle alla ricerca di una felicità sempre più
lontana.
DALLA STRADA ALLA VITA
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COME ESSERE FELICI NONOSTANTE TUTTO?
Ci sentiamo infelici perché non abbiamo più le possibilità economiche come nel passato. Il Natale ci fa scoprire che la felicità è nell’amare e nell’essere amato. Sta
tutto qui, credeteci. Possiamo essere felici in qualunque
situazione, dipende dalla nostra attitudine a viverle. Io,
nonostante l’età, sento sempre più la gioia di potere
vivere per gli altri, per chi non è voluto da nessuno. Ieri
un cracudo, Soró, che accompagno con amore da tre
anni senza aspettarmi niente, mi ha fatto chiamare per
andare a toglierlo dall’inferno della cracolandia. Dovevate vedere la gioia nel suo viso quando mi ha visto. “Ma
tu mi ami per davvero :sei venuto a prendermi”? Vorrei
contagiare anche voi e aiutarvi a sperimentare con me
questa gioia. Io sono un privilegiato: la mia vita non mi
appartiene, la mia giornata non mi appartiene: è a disposizione di Dio in chi ha bisogno. Perché Dio si è fatto
uomo. Non esiste monotonia: ogni giorno è nuovo. Questo non è facile. Anche io alcune volte vorrei desistere,
ma non posso. Se desistessi, molti si perderebbero. Io
sono responsabile per chi Dio mi fa incontrare. La Casa
do Menor sta vivendo molti cambiamenti, imposti da
nuove leggi che vorrebbero aiutare, ma creano problemi. Adesso in ogni casa famiglia possiamo accogliere
solo 10 bambini con spese assurde per pagare il personale. Viviamo ogni giorno difficoltà economiche che
sembrano insormontabili, ma Dio non ci abbandona. I
governi non sanno aiutare i più poveri, investono cifre
assurde contro la violenza e non per estirparne la causa. La gente qui non riesce ad essere solidale, crede di
non potere fare nulla e che non serva fare qualcosa. Si
soffre per tanta violenza e traffico di droga che aumenta
sempre più ma non si aiuta chi lavora per cambiare,
con ragazzi e giovani, potenziali bombe ad orologeria. È
difficile incontrare collaboratori, educatori che vogliano
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DALLA STRADA ALLA VITA
donarsi agli altri e vivere per gli altri: davanti a qualunque difficoltà desistono dal lavorare con noi. Io sento
spesso il dolore di sentirmi solo, con tanti sogni e voglia di aiutare. Mi sento impotente.
NUOVA MISSIONE DELLA CASA DO MENOR:
ANDARE ANCORA PIÙ IN PERIFERIA
La Casa do Menor ha una missione maggiore di quella
che pensava e deve offrire il suo contributo alle famiglie
che non riescono più ad essere famiglia ,alle scuole, alla
società e ai governi che si sentono perduti davanti alla
problematica della violenza, del dilagare della droga e
del narcotraffico. Ogni giorno 160 persone sono assassinate, la maggior parte sono ragazzi e giovani a causa
della droga. Siamo chiamati sempre più ad uscire, ad
andare nelle periferie esistenziali e geografiche come
suggerisce Papa Francesco e portare la nostra provata
esperienza e pedagogia che serve non solo per ragazzi,
ma per tutti. Non possiamo limitarci ad accogliere nelle
nostre case e dare una professione a gruppi di ragazzi e adulti, siamo adesso chiamati a essere presenza
sempre più incisiva nelle comunità più vulnerabili. Già
operiamo da anni a Vila Claudia e siamo riusciti ultimamente con la nostra presenza sempre più forte a espellere il narcotraffico
che adottava i nostri ragazzi. In un´area
vicina chiamata Buraco Do Boi (buco
del bue) occupata ultimamente dal narcotraffico, ogni giorno ragazzi e giovani
sono eliminati nella guerra del traffico
di droga. Il gruppo Ru-arte dei giovani
della Casa do Menor sta facendo un lavoro di prevenzione e riscatto in scuole e comunità vulnerabili di Rio e dello
Stato di São Paulo, su invito di sindaci e
comunità ecclesiali. La nostra comunità
Casa do Menor a Rosa dos Ventos, a 10
km da Miguel Couto, sta aumentando la
sua presenza nelle comunità vicine, palco di tanta violenza tra fazioni rivali e di
abbandono, entrando nelle famiglie con
un lavoro di appoggio.
EDITORIALE
Continua la nostra presenza in due cracolandie di Rio;
adesso anche vicino a noi stanno crescendo nuove cracolandie che hanno bisogno di aiuto. Senza parlare di
Santana do Ipanema, sertão arido dello stato di Alagoas e di Fortaleza e Pacatuba nel Ceara: Fortaleza oggi è
la città più violenta del Brasile. La missione è grande.
Io sto facendo molti incontri per presentare l’ultimo libro “Presença no inferno” sulla nostra esperienza nelle
cracolandia (in italiano Dall’inferno un grido per amore)
che sta facendo un bene enorme tra tutti i ceti sociali.
Abbiamo già venduto 1000 libri. Anche da voi tante cose
da fare e tanti problemi. Ho saputo con gioia che tanti
giovani volontari venuti da noi in Brasile adesso stanno
scoprendo nuove povertà e cercando di dare un aiuto
sul territorio.
Non basta gridare contro le tenebre: accendiamo una
luce, non possiamo fare tutto, ma dobbiamo fare tutto
quello che possiamo.
EDITORIALE
MISSIONE SOGNO-SPERANZA IN EUROPA?
Noi vogliamo venire in Europa, o solo in Italia a Aprile
2015 per una tournée, con il titolo “Lasciateci sognare”, per umilmente portare il nostro contributo ed aiutare i giovani e non solo, a non perdere la speranza, a
non perdere i sogni. Noi siamo i nostri sogni. Vogliamo
aiutarci reciprocamente. Vorremmo restituire un poco
del tanto che ci avete dato. Pazzia? Ci accogliete? Siete
contenti? Mettetevi in contatto con la Casa do Menor
Italia. Mi emoziono pensando a voi: grazie e felice Natale. Non immaginate la gioia che provo scrivendo queste
righe. Vi ringrazio dal profondo del cuore per il vostro
prezioso aiuto, senza di voi non avremmo potuto nascere e continuare. Vi sento famiglia con noi. Da molti
anni, mi emoziono ogni volta che penso a voi. Insieme
possiamo fare molto, anche se siamo piccoli. L’oceano,
però, è fatto di gocce. Vi ringrazio anche perché nel
mondo esistono ancora persone che aiutano disinteressatamente. Questo fa un bene enorme alla mia anima e
mi dà energia per continuare questa avventura difficile,
ma divina. Ricordiamoci: siamo felici, se facciamo altri
felici, con piccoli gesti. Niente è piccolo di quello fatto
per amore. Auguro un Natale vero. Solo cosi facciamo
un buon e santo Natale…e solo così collaboriamo per
fare nel 2015 un mondo un poco più felice, più solidale, meno egoista, consumista e materialista. Io posso
aiutare, con te potrò di più e insieme faremo molto. Vi
voglio bene. Vi vogliamo bene. Grazie perché esistete!
Padre Renato
DALLA STRADA ALLA VITA
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VIVERE SENZA PREGIUDIZI
BURACO DO BOI
CAMMINATA MISSIONARIA
La Casa do Menor, la Chiesa Cattolica di Miguel Couto
e Parque Flora e la Chiesa Battista hanno organizzato lo
scorso sabato 25 ottobre la Camminata Missionaria nel
Buraco do Bói. Nel campetto da calcio del quartiere si è
celebrata una messa, ravvivata da percussioni e danze
dei ragazzi di Casa do Menor. In seguito hanno sfilato
gruppi con bandiere tematiche, portando messaggi di
fede e fraternità. Hanno visitato le famiglie nelle case
per portare il messaggio religioso e presentare come
concrete alternative di vita le proposte della Casa do
Menor: corso professionale di telemarketing per giovani
e adulti, per bambini e adolescenti, corsi di teatro, danza, percussioni e capoeira, oltre alle attività di accompagnamento scolastico. La comunità “Buraco do Bói”
di recente ha attirato l’attenzione dei telegiornali per la
violenza e il traffico di droghe. I narcotrafficanti si sono
trasferiti in questa zona in seguito alle procedure di ”pacificazione” delle favelas di Rio de Janeiro. “Non siamo
qui per giudicare, ma per portare speranza e l’amore di
Gesù a chi lo desidera” ha detto loro Padre Renato Chiera, aggiungendo che questa azione missionaria nella comunità di Buraco do Boi gli fa venire in mente l’incontro
di Gesù con Zaccheo.
“Quando arrivò in quel punto, Gesù guardò in alto e gli
disse: “Zaccheo, scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua!”. Zaccheo scese subito dall’albero e
con grande gioia accolse Gesù in casa sua. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché
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DALLA STRADA ALLA VITA
anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è
venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. Luca
19:5-6;9-10.
Padre Renato si è poi fermato per un taglio di capelli
nel piccolo locale in cui Henrique, 21 anni, fa il barbiere, anche per conoscere questo giovane imprenditore
e la sua storia. “A causa della carenza di servizi e di alternative, mio fratello è entrato nel narcotraffico come
“bucha” (pedina usa e getta del narcotraffico). Adesso
è in carcere e mia madre è disperata. La triste situazione ha condizionato tutta la famiglia, perché noi dobbiamo sostenerla in questo momento di sofferenza. Ecco
perché credo che qualsiasi attività che tenga impegnata
la mente dei bambini e dei giovani sarà meravigliosa,
abbiamo bisogno di occupare le loro menti con cose
belle” ci ha raccontato Henrique.
News dal Brasile
In occasione della giornata della Coscienza Nera, per la
tutela della cultura afro-americana in tutto il Paese, i ragazzi che partecipano alle attività del centro diurno di
Vila Claudia hanno organizzato un evento per sensibilizzare e coinvolgere la comunità locale.
Il tema della giornata “La maggior violenza è il tuo pregiudizio” è stato celebrato con esibizioni dei corsi di
percussioni e capoeira, l’esposizione di prodotti realizzati dai bambini con materiali riciclati e arricchito dalla
lettura di testi e discorsi, sulla storia e cultura afro-americana e le principali tappe della lotta contro i preconcetti
e la violenza.
È stata una giornata divertente ed istruttiva per i bambini
che partecipano al Progetto “Construindo cidadania”, i
veri protagonisti dell’evento.
News dal Brasile
DALLA STRADA ALLA VITA
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LEZIONI DI CIVILTÀ
Un modo per crescere e fare scelte consapevoli e decisive per sé e per la società.
I ragazzi dei corsi professionalizzanti di Casa do Menor S.M.A. a Miguel Couto hanno avuto l’opportunità di seguire
un ciclo di lezioni sull’etica e sulla cittadinanza, sulla dimensione politica e sulla congiuntura attuale tenute dal professor Robson Leite.
FESTA A ROSA DOS VENTOS
Alla luce della Parola riflessioni e cammino di fede
Nel mese di settembre a Rosa dos ventos
il ritiro spirituale sul tema: “Dalle tenebre
alla luce” ha visto la partecipazione di tanti collaboratori di Casa do Menor. Il clima
di serenità ha permesso di riflettere su
questioni importanti alla luce della Parola
di Dio che si fa vita vissuta nella Casa do
Menor.
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DALLA STRADA ALLA VITA
NEWS DAL BRASILE
News dal Brasile
DALLA STRADA ALLA VITA
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28 anni di Casa do Menor
SAO MIGUEL ARCANJO
La nostra storia continua
con tanti problemi, nuove esigenze e richieste
noi per carenze esistenziali. Siamo una spugna che assorbe il dolore più profondo delle persone che si rivolgono
a noi. E Dio vuole dirci qualcos’altro, che diventiamo le orecchie che ascoltano e il cuore che porta speranza ai disperati con la nostra presenza di amore. Dona Aurêa, collaboratrice della Casa do Menor da 28 anni, dice: “Come
membro di questa comunità ho il dovere di partecipare – in qualche modo – a questa missione rivoluzionaria della
Casa do Menor. Guardare i bambini che nessuno vede, che sono rifiutati. Non c’è niente di peggio che sentirsi
rifiutati. Casa do Menor è un progetto incentrato su Dio per salvare bambini rifiutati, e non posso permettere che
questo lavoro si esaurisca. Pur sapendo che qualsiasi aiuto che potrò dare sarà molto poco, considerando i bisogni
dell’istituzione. Ma anche così, io aiuto perché ci credo!”. Tra le molte altre testimonianze, ricordiamo quella di un
ragazzo accolto dalla Casa do Menor un mese fa: “Ho vissuto nella favela, in mezzo a fucili e pistole, partecipando
a sparatorie con la polizia. Ho sfiorato più volte la morte. E ho usato moltissime droghe. A dire il vero, vivevo per la
droga, e ho fatto molte cose sbagliate. Ma comunque sia, ho avuto una possibilità.
Vorrei ringraziare Casa do Menor, perché ho trovato l’amore che non avevo mai incontrato. Oggi, potrei essere
morto. Invece sono qui, in piedi”. “Se ci fossero almeno un centinaio di persone come padre Renato, i problemi del
nostro paese sarebbero ridotti al minimo. Frequento il corso di gastronomia, e sento quanto sia bello essere parte
della Casa do Menor. Consiglio ai genitori di iscrivere i propri figli a uno dei corsi della Casa do Menor, perché c’è
la possibilità di imparare un mestiere e diventare persone migliori”, dice un altro alunno di un corso professionale.
Nella sua omelia durante la Messa di domenica 12 ottobre per
celebrare i 28 anni di Casa do Menor São Miguel Arcanjo, Padre
Renato Chiera ci ha invitati ad un momento di riflessione sui valori
che scegliamo nell’educare i nostri figli: “Diamo regali, ma non
siamo presenti!”. Celebrare i 28 anni della Casa do Menor significa essere famiglia per coloro che non hanno famiglia. Inoltre, è
un momento per capire più a fondo ciò che Dio vuole realizzare
attraverso la Casa do Menor. E noi crediamo che sia qualcosa di
grande e straordinario. La nostra umile istituzione lavora perché
i nostri ragazzi non siano sterminati, perché non sono criminali,
sono bambini non amati. “Non uccidete i nostri figli!”, dice Padre
Renato con forte emozione. Ci stiamo rendendo conto che la Casa
do Menor è un segnale che va oltre il problema dei bambini di strada e il narcotraffico. Attualmente la nostra società sta cambiando
e ogni giorno aumenta il rifiuto e la mancanza di amore fraterno.
E’ un male che si diffonde in tutte le famiglie del mondo. Questo è
il luogo ideale per riflettere su quello che oggi è la Casa do Menor.
Ultimamente c’è un numero crescente di adulti che si rivolgono a
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DALLA STRADA ALLA VITA
NEWS DAL BRASILE
NEWS DAL BRASILE
DALLA STRADA ALLA VITA
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Articolo tratto da O GLOBO (Rio de Janeiro, 4 Novembre 2014)
“PRESENÇA NO INFERNO”
Un grande successo anche in Brasile
Padre Renato continua con successo in molte parti del Brasile la presentazione del suo ultimo libro sulla realtà delle
cracolandie, inferno moderno, in cui uomini, donne e bambini sono vittime del crack che toglie loro ogni dignità e
cercano quell’amore che non hanno avuto.
Numerose testate di notevole rilevanza tra cui “O GLOBO” e i mas media brasiliani hanno dato rilievo all’evento e
all’opera di padre Renato e di Casa do Menor nella lotta alla tossicodipendenza.
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DALLA STRADA ALLA VITA
NEWS DAL BRASILE
NEWS DAL BRASILE
DALLA STRADA ALLA VITA
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UN FURGONE
PER CASA DO MENOR
3^ Cena Solidale
LA GENEROSITÀ VINCE SEMPRE
Tanti amici hanno contribuito alla realizzazione della 3° edizione della
Cena di Solidarietà per i meninos de rua anno 2014.
Più facile muoversi nel traffico caotico del Brasile
Il Governo ha consegnato, mercoledì (12.11.14), 19 furgoni a enti di beneficenza di diverse regioni della Baixada
Fluminense. La donazione, fatta da Loteria di Rio de Janeiro è estremamente importante per migliorare la fornitura
dei servizi. Tra le istituzioni beneficiarie c’è anche Casa do Menor São Miguel Arcanjo di Rio de Janeiro.
“...Questa è la vittoria dei nostri
bambini e adolescenti che possono
così godere di maggior comfort nelle loro attività. Comunque, mi sento
onorata di far parte di questo lavoro,
che è di Dio. E ogni giorno mi accorgo che vale tutto il sacrificio che
richiede “
Il ricavato della serata è stato di 10.080 di cui:
• partecipanti alla cena 5.900
• offerte 3.030
• offerte degli albergatori per forniture gratuite
1.150
La riuscita della serata è stata possibile grazie a un ottimo lavoro di
squadra, a partire dagli innumerevoli sponsor.
Un grazie ai ristoratori che ci hanno ospitato, ai volontari che hanno
lavorato gratuitamente per tutta la serata, a tutti coloro che in qualche
modo hanno aiutato nell’organizzazione della serata e che hanno contribuito con la donazione dei premi.
La serata, un modo per aiutare, anche se da lontano, Padre Renato nel suo duro lavoro con i bambini di strada è
stata un successo.
ha detto una responsabile
della Casa do Menor, Tereza Cristina
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DALLA STRADA ALLA VITA
NEWS DAL BRASILE
NEWS DALL’ITALIA
DALLA STRADA ALLA VITA
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Come vivono il messaggio della tournée alcuni volontari
Lasciateci sognare… è il titolo della tournée dei giovani di Casa do Menor, ma è anche la richiesta
fatta ai ragazzi che sono stati ospiti a Casa do Menor. Per i ragazzi dell’occidente ricco, ma in crisi
cosa vuol dire sognare?
Riportiamo in breve le loro opinioni, i loro sogni.
RU’ ART: Lasciateci sognare!
Questo il titolo dello spettacolo che ha lo scopo di portare una ventata di speranza e di coraggio: così ci scrivono da
Casa do Menor Brasile i giovani del gruppo Ru’ Art che progettano una tournée in Brasile probabilmente nel mese
di aprile con sosta in alcune città italiane. Anche la Germania, la Francia e la Svizzera li aspettano: si vedrà come
fare perché i problemi economici e di gestione sono notevoli. “Lasciateci sognare” è uno spettacolo di danza, percussioni, con numeri di circo. Vorrebbe essere anche un incontro con i giovani italiani per uno scambio di culture,
di aiuto e di sostegno reciproco.
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DALLA STRADA ALLA VITA
NEWS DALL’ITALIA
…Il sogno è quel “qualcosa” che ci dà l’entusiasmo per
affrontare le difficoltà quotidiane, è l’obbiettivo per cui
non ci blocchiamo davanti alle fatiche, è ciò a cui tutti
hanno diritto, soprattutto se giovani.
Tanti miei amici non sognano più, si lasciano inglobare
dal pessimismo che in Europa e in Italia sta dilagando.
Io soffro per questo, perché senza un sogno si è vuoti!
Sicuramente la presenza di Casa Do
Menor nella mia vita e l’esperienza con
i meninos de rua mi ha fatto comprendere ancora di più la bellezza di sognare.
Proprio loro, con le loro vite difficili,
emarginati dalla società e senza alcuna
ricchezza sono quelli che sognano più
in grande.
Quindi, amici, sognate, sognate e ancora.. sognate!
Fate volare le vostre speranze sempre
più in alto, ma tenendole bene in vista.
E non badate a chi vi dice che non ce la
farete.. Questi non conoscono la grande potenza dei sogni!
Sara e Alberto
SPAZIO VOLONTARI
…Quando ho saputo che il gruppo di ragazzi, Ru’Art,
verrà in Italia per una tournée, non ho potuto fare a
meno di pensare alla grandezza di questa cosa, quanto
da una storia difficile possa nascere di così bello e così
vero! E non ho dubbi che l’arte, la musica che oggi
loro producono non sia slegata dalla loro storia, dal
loro passato e che in tutto quello che stanno facendo
DALLA STRADA ALLA VITA
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Progetto Giovani in Missione 2014
ci sia, vivo e forte, il desiderio di raccontare al mondo ciò per cui vivono.
Quello che oggi a me permette di portare avanti il
mio desiderio di studiare filosofia è la certezza che
la mia vita sia voluta in questo modo e un desiderio
non sia dato per caso, a patto che si sappia guardare
la realtà e tutto quello che da lei possiamo imparare.
Questa mattina mi è capitato sotto gli occhi un articolo che trattava il tema dello stupore sotto un cielo
milanese, stranamente limpido. Credo che questa
sia la posizione che io vorrei avere di fronte a ogni
sogno, di fronte a ogni desiderio.
“È proprio vero che per dare ragione adeguata ad
una cosa che ci stupisce dobbiamo far entrare nel
nostro orizzonte l’ipotesi di “qualcuno” che ne sia
l’artefice. E questa dinamica non riguarda solo il
cielo roseo di uno serata straordinaria, ma – a ben
pensarci – ogni cosa che vedo: tutto è dato.”
Annamaria
RIFLESSIONI DEI PARTECIPANTI
Terminata l’esperienza a Casa do Menor nel mese di agosto i ragazzi tornati da Miguel Couto e da Fortaleza ci hanno
lasciato tante riflessioni dalle quali si evince che il soggiorno in Brasile ha toccato i loro cuori.
…C’ è più passione nel lottare per un sogno, i momenti difficili ci fanno rendere conto di quello che realmente siamo
pronti a sacrificare per portare a termine questa battaglia. Ma spesso diamo per scontato la cosa più necessaria,
ovvero la possibilità di sognare. Cioè noi giovani chiediamo ad adulti disillusi di lasciarci sognare, ma questo non
basta, un atteggiamento passivo da coloro che ci sono stati prima di noi non è sufficiente. Noi tutti abbiamo bisogno
di sapere che qualcuno farà qualcosa di concreto per permetterci di sognare.
Sarebbe bello se ,ora che il Natale si avvicina, regalassimo l’opportunità almeno a una persona di realizzare un piccolo sogno se non altro per rendere più vero quello spirito di bontà che in questo periodo aleggia nell’aria!
Eszter
2° Gruppo a Miguel Couto
BRASILE, UNA PAROLA TANTI VOLTI
…Arrivati a Miguel Couto, a darci la carica sono stati
i sorrisi e gli abbracci. Nei primi giorni abbiamo girato
le varie case e guardando negli occhi dei ragazzi ho capito che ci avrei messo tutta la forza per farli sorridere
ancora. I giorni sono passati molto in fretta, non c’erano quasi momenti di pausa, quasi non ti accorgevi più
del mondo che avevi lasciato (la famiglia, la casa e gli
amici ) perché ormai si era creata una famiglia nuova lì
con i volontari, i ragazzi delle case e la gente del posto.
Quello che ogni giorno mi colpiva è che sia i ragazzi che
le persone del posto con cui parlavi, qualunque cosa ti
dicessero, lo facciamo con il sorriso e con il cuore.
Cecilia
LÀ HO LASCIATO PARTE DEL MIO CUORE
…Persone fantastiche, sempre sorridenti e disponibili..
nonostante le storie inimmaginabili che hanno alle spalle. Bambini d’oro, stradolci e che danno tanto amore ed
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DALLA STRADA ALLA VITA
SPAZIO VOLONTARI
PROGETTI E PROPOSTE
affetto, nonostante non ne abbiano mai ricevuto nemmeno la millesima parte. Occhi pieni o vuoti, a seconda
del posto in cui ti trovavi, ma sempre con una storia da
raccontare. Sorrisi caldi e accoglienti, protettivi.
Sinceramente non so cosa sia stato il Brasile per me,
perché a distanza di un mese e 14 giorni dal rientro
vado ancora in crisi quando ne parlo, indipendentemente da cosa io stia facendo, mi perdo in pensieri
e ricordi, estraniandomi completamente dal resto del
mondo e ancora non riesco a smettere di pensare a
cosa starei facendo “se ora fossi là” o a quando potrò
tornarci..
Arianna
PRESENZA:
L’IMPORTANZA DI ESSERCI PER CHI HA BISOGNO
Chiudo gli occhi e penso a quanto sarebbe bello poter
rivivere l’esperienza del Brasile; li riapro e mi ritrovo
qui, in camera mia, a rispondere al quesito “cosa ti ha
DALLA STRADA ALLA VITA
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lasciato questo mese?...Mi ha lasciato tanto, mi ha riempita di emozioni e di nostalgia di tutti i momenti passati
in pousada e a Miguel Couto. Grazie a quest’esperienza
ho saputo rispondere alla domanda “cos’è l’amore?”.
L’amore è donarsi agli altri, come ci diceva Padre Renato, l’amore è essere presenza. Presenza... l’importanza
di esserci per qualcuno che ha bisogno, capire che senza di te il mondo sarebbe un poco diverso.
Andrea
della dipendenza da sostanze stupefacenti. Siamo stati
in contatto con molto ragazzi e ragazze nella Fazenda di
San Paolo, un centro di disintossicazione, e la cosa che
sconvolge di più sono le loro storie. Ho capito che ogni
loro atto è causato da un particolare trauma o da una
mancanza che si manifesta con il bisogno di evadere
dalla realtà tramite l’abuso di droghe o alcol.
Giulia M.
IL MESE A CASA DO MENOR MI HA CAMBIATA
Ancora oggi non so dare una risposta certa e precisa a
questa domanda. È stato un mese che mi ha cambiato.
Ha cambiato il mio modo di pensare, di rapportarmi con
gli altri, ma soprattutto ha cambiato il mio modo di vedere ed affrontare la realtà.
Molte volte la spontaneità, l’affetto e la sincerità profonda che in Brasile mi restavano così facile da esprimere, ora forse faticano un po’ più ad uscire da dentro di me.
Tendiamo ad indossare maschere per proteggerci dalla
realtà e dalla vita di tutti i giorni.
In Brasile ho avuto modo di provare emozioni e sensazioni che fino a quel momento erano a me sconosciute.
Carlotta
UN’ESPERIENZA CHE FA RIFLETTERE
Ormai è da più di un mese che sono arrivata in Italia, e la
quotidianità ha di nuovo preso il sopravvento nella mia
vita. Ora dò un valore diverso alle cose e alle persone
che mi circondano, al poter passeggiare per le strade
senza dover stare attenta a non inciampare in un cane
o in un uomo disteso a terra, la sicurezza di non dover
temere individui potenzialmente ladri, il non avere più
il disagio nel vedere uomini con problemi di dipendenza dall’alcool o dalla droga coricati a terra senza poter
far nulla. È inevitabile dire che quest’esperienza lascia
“l’amaro in bocca”, ti obbliga a riflettere sulla povertà,
sull’ingiustizia e sulla corruzione della polizia brasiliana, sulla disuguaglianza sociale e soprattutto sul tema
CRESCITA E ARRICHIMENTO,
UN INIZIO DI CAMBIAMENTO
Che cosa ti ha lasciato questo mese? La prima cosa che mi viene in mente è sicuramente una
fredda e concreta consapevolezza: un mondo nuovo,
diverso ci sta intorno, dobbiamo solo scoprirne l’esistenza, viaggiare, toccare con mano, vedere e vivere.
Passando più sul personale, un’esperienza del genere,
la prima per me, ti tocca il cuore, te lo apre, è qualcosa
di indescrivibile: i sentimenti fermentano dentro di te
e neanche te ne accorgi, sentimenti forti, che spesso
e volentieri ci si trova ad affrontare più intensamente dopo il ritorno. Il tipo di esperienza, l’organizzazione, le persone con cui
si condivide un mese, invece, sono gli ingredienti della crescita, dell’arricchimento.
Un mese troppo corto per cambiarti, ma
abbastanza lungo e forte da “iniziarti” al
cambiamento.
Paolo
TI VIENE DATO MOLTO DI PIÚ
Sono partita con le idee un po’ confuse su
che ruolo avrei avuto in Brasile e non pienamente convinta di ciò che avrei potuto
dare. Eppure, arrivata, tutte queste insi-
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DALLA STRADA ALLA VITA
PROGETTI E PROPOSTE
curezze sembravano come se non ci fossero mai state, perché tutto ciò che fai, dal più piccolo gesto, come
stringere la mano ad una persona triste o giocare a
correre con dei bambini per strada, al più grande, viene
apprezzato con estrema semplicità e spontaneità che, in
un primo momento, ti stupisce, poi, ti invade un’ immensa felicità che lì per lì non hai la più pallida idea di
come gestire. E allora incominci a sorridere come non
hai mai fatto prima d’ora fino a ritrovarti a saltellare con
qualche bambino per scaricare l’euforia.
Il bello di questa esperienza è stato questo: si parte con
l’idea di aiutare perché, infondo, lo scopo del volontariato è proprio questo, aiutare chi ne ha più bisogno, ma
tutto ciò che dai ti viene restituito completamente, se
non di più.
Mary Jane
DAL BRASILE TANTE PREZIOSE LEZIONI
Il Brasile per me è stata una nuova finestra su un mondo
che vedevo solo indirettamente e parzialmente tramite i
media. Mi ha aperto gli occhi su una nuova realtà. Ho
conosciuto ragazzi come me la cui istruzione rasentava
l’analfabetismo, magari senza una famiglia alle spalle e
che per campare si ritrovavano dentro
fino al collo nel mondo del narcotraffico,
ma erano persone che ridevano e scherzavano esattamente come me e con me,
senza nessuna fatica. Ho conosciuto l’egoismo della ricchezza e la speranza della
povertà accostate l’una al fianco dell’ altra
in una continua lotta senza esclusione di
colpi. Il Brasile mi ha anche insegnato lezioni preziose, come per esempio la forza
di tirare avanti con il sorriso sulle labbra
in momenti di gran difficoltà e come la
forza dell’amore possa dare una svolta
alla vita di chi ci sta attorno. Quando ci
ripenso, il Brasile non smette di darmi lezioni preziose neanche adesso, due mesi
dopo il ritorno.
Giacomo
PROGETTI E PROPOSTE
HO VOGLIA DI SPORCARMI LE MANI
Da quando sono tornato vedo le cose in modo diverso: apprezzo di più i miei amici e la mia famiglia e soprattutto ho voglia di donarmi. Non necessariamente
a qualcuno ma anche a un progetto. Durante questa
esperienza ho avuto la possibilità di mettermi in gioco e
mi è piaciuto molto; pertanto ora ho voglia di realizzare
qualcosa sia per me che per gli altri. Sono più sensibile
verso realtà come quella brasiliana, non che prima non
la conoscessi, ma ora che l’ ho toccata con mano non
posso più far finta di non vedere e mi sento come se
non avessi dato abbastanza, ma mi rendo anche conto
che c’ è molto da fare pure in Italia e ho voglia di sporcarmi le mani.
Eugenio
METTERSI IN GIOCO PER PRIMO
È L’INIZIO DELLA MIA “CAMINADA”
Quando ho deciso di lanciarmi in un’esperienza di volontariato in Brasile con Casa do Menor, l’unica idea
che mi ronzava per la testa era che volevo riuscire a
portare un cambiamento alla mia persona: mi sentivo
immaturo perché, appena le cose si facevano difficili,
io mi tiravo indietro, non riuscivo mai a dare tutto me
stesso. Questo accadeva soprattutto nelle amicizie. Per
vivere a pieno nelle varie Case do Menor la relazione
con i “meninos de rua” ho dovuto mettermi in gioco
per primo, avvicinandomi io a loro, incominciando io
per primo a parlare (con la fatica di trovare le parole
giuste in portoghese), a proporre dei giochi o stando
semplicemente vicino anche a chi non mi considerava e anzi pareva quasi infastidito dalla mia presenza.
Anche la vita comunitaria in pousada mi ha insegnato
molto: ho imparato ad accettare le diversità degli amici
che condividevano questa esperienza e ad amare tutti
comunque; ho appreso che la diversità non è segno di
DALLA STRADA ALLA VITA
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impoverimento, ma è ricchezza e crescita; ho incontrato
persone speciali che mi hanno ricordato quanto io abbia
da dare e mi hanno permesso di capire che per fare in
modo che un rapporto sia vero e sincero devo essere
io il primo ad avere le idee chiare e sapere quello che
voglio realmente. Giunto quasi a termine del mio breve,
ma intenso cammino, posso affermare di essere più che
soddisfatto. Il popolo brasiliano mi ha insegnato che bisogna sempre provare a ricominciare quando le cose
vanno male, soprattutto che devo essere io il primo a
farlo senza arrendermi mai. Sono consapevole che questo è semplicemente l’inizio della mia “caminada”.
Luca
A CASA DO MENOR HO IMPARATO...
Il mese trascorso in Brasile mi ha lasciato nel cuore e
nella mente emozioni, volti, sorrisi dei bambini e adolescenti de rua, luoghi stupendi e gioia di vivere. Ho imparato ad essere più tollerante e aperta verso il prossimo,
a collaborare con compagni e mamme sociali, ad aprirmi emotivamente alle “trocas de vida”, emozionarmi e
lasciarmi vivere. Vivere con altre 15 persone ha aiutato
a tirar fuori il meglio di me, soprattutto nei momenti difficili.
Silvia
Progetto Giovani in Missione 2014
ACCOGLIERE È ASCOLTARE
Un mese è un tempo relativamente breve per ambientarsi, assimilare una cultura diversa dalla tua, comprendere quello che accade intorno a te. Eppure, se
vissuto a pieno, può sconvolgere la tua vita. Ho capito
che, amando, ogni giorno è rivoluzione, cambiamento.
In Brasile, ho incontrato persone che non avevano nulla da perdere, perché nessuno si è mai preso cura di
loro. In queste situazioni sapevo di non poter far nulla
se non ascoltare quello che tenevano dentro da troppo
tempo, accoglierli come miei fratelli. E sulle note di una
canzone, voglio continuare a sperare “che non si perda
tutto questo amore”.
Anna
3° Gruppo a Fortaleza
L’AMORE NON FINISCE MAI
Oggi abbiamo salutato così i nostri giovani volontari,
che sono stati con noi nella Casa do Menor a Fortaleza.
I ragazzi erano molto emozionati, ma sono riusciti a dire,
fra le lacrime, che quando sono arrivati pensavano di
venire per aiutare questi bambini, ma adesso, alla fine,
avevano visto che i bambini e tutte le persone della Casa
do Menor hanno dato loro molto più di quanto loro abbiano potuto fare…“Ho scoperto la magia di questo posto solo adesso che siamo alla fine. Voglio continuare a
vivere questa esperienza in Italia, con i miei amici e la
mia famiglia. Quando sarò triste penserò alla Casa do
Menor; quando sarò allegro penserò alla Casa do Menor; il mio cuore è triste perché vado via, ma porto con
me tutte le belle cose che ho imparato qui. Ci
avete insegnato molto!” ha detto Matteo. L’amore non terminerà. La missione che abbiamo
iniziato qui, continua ovunque sarete!
Buon viaggio ragazzi, grandi abbracci.
Kelly e Lucinha responsabili del Progetto
a Fortaleza
L’obiettivo era anche mostrare ai volontari come vivono le migliaia di brasiliani che, nonostante l’attuale ricchezza del Brasile, continuano a sopravvivere in condizioni miserevoli: in mezzo ai rifiuti e ai pericoli, dovuti
anche alla mancanza delle fognature e dell’acqua, alla
carenza di igiene e di un’adeguata illuminazione, che si
aggiungono a tanti altri problemi. Pur in mezzo a questa triste situazione, i nostri giovani hanno sperimentato, ancora una volta, il calore umano dei brasiliani,
che li hanno ricevuti come sanno fare meglio, con un
bel sorriso e un grande abbraccio. Tutti si sono chiesti come mai queste persone non hanno nulla, eppure
sono così felici. Io credo che noi brasiliani siamo così
perché semplicemente ci amiamo come persone. Non
VISITA ALLA FAVELAS BARROSO
Lo scorso sabato 11 ottobre, i nostri giovani
hanno visitato la favela del Barroso, accompagnati da Ronaldo, un ex menino di Casa do
Menor che oggi ha una bella famiglia. I giovani
sono stati accolti calorosamente da tutti i suoi.
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DALLA STRADA ALLA VITA
PROGETTI E PROPOSTE
PROGETTI E PROPOSTE
DALLA STRADA ALLA VITA
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si può spiegare l’amore, bisogna sentirlo. I brasiliani si
sentono amati e trovano forza nella famiglia e insieme
tentano di costruirsi condizioni di vita migliori. “Non abbiamo una bella casa, né cibi di qualità, ma ci amiamo e
ci vogliamo bene, il povero aiuta il povero qui in Brasile,
e io desidero dare a queste persone un po’ della povertà che ho dentro” ha affermato una delle volontarie. Al
ritorno dalla favela Barroso, ci siamo fermati per un bel
momento di scambio di esperienze in gruppo. I giovani hanno ricostruito la settimana con un collage e vari
disegni. Era bello vederli insieme, parlavano e condividevano esperienze ed emozioni, mentre sceglievano le
foto e discutevano su ciò che volevano esprimere. Al
termine dell’attività, era evidente la bella famiglia che si
è creata in questi giorni e come i ragazzi abbiano già
capito il significato profondo di “essere Presenza”.
DUE GIORNI ALLA SCOPERTA DI FORTALEZA
E I SUOI DINTORNI
Venerdì 3 e sabato 4 ottobre sono stati due giorni un po’
particolari per i ragazzi del progetto Giovani in Missione.
Si è infatti deciso di interrompere temporaneamente il
lavoro di volontariato nelle case per dedicarsi alla visita
della città di Fortaleza e del territorio che la circonda. È
stato un bel tuffo nel Brasile vero, tra chiese, cattedrali,
mercati, negozi e forti militari. I ragazzi hanno vissuto in
maniera piena questa realtà tanto ignota e lontana dalla
cultura occidentale. Il pranzo tipico in un noto ristorante
del posto e il giro in barca al tramonto hanno dato quel
pizzico di emozione che serviva per rendere la giornata
di venerdì davvero memorabile. La giornata di sabato è
stata invece dedicata alla visita di località balneari. Dopo
una riposante mattinata sulla riva di un lago meraviglioso il gruppo si è spostato verso Paracuru, per pranzare e passare il pomeriggio. Dopo un lungo viaggio per
le vie sperdute del Nordeste Brasiliano con il pullmino,
guidato dall´esperto Thiago, l’arrivo ha subito regalato
una vista mozzafiato. “Avrei viaggiato anche una settimana solo per vedere questo” ha commentato uno dei
ragazzi. Il paesaggio era davvero impressionante, dune
del deserto tipiche del Sahara africano si tuffavano in un
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DALLA STRADA ALLA VITA
caldo e limpido oceano, facendo sembrare tanto piccolo e insignificante chiunque si avvicinasse. Per non parlare del tramonto. Immagini che forse mai più i nostri
ragazzi vedranno, immagini che suscitano sentimenti
ed emozioni che scavano dentro, che non si dimenticano, che non si possono raccontare. Sono stati due
giorni di stacco dal solito lavoro, non certo due giorni
buttati via, neppure due giorni defaticanti, ma giorni
intensi e costruttivi, che hanno lasciato un segno nel
cuore dei ragazzi.
UNA MATTINATA AL MERCATO PER
LA CASA DO MENOR
I nostri volontari lo scorso giovedì hanno partecipato
ad un’esperienza forte e molto concreta. Fin dal primo
mattino sono andati al Ceasa, il mercato locale, dove
hanno aiutato gli altri operatori a raccogliere le donazioni e le provviste settimanali per le nostre case famiglia. I giovani sono rimasti meravigliati al vedere così
tanta frutta, verdura e legumi. Hanno preso parte al giro
di banco in banco per chiedere donazioni. Ogni sorriso
e conversazione con la gente era motivo di allegria.
“Qui in Brasile molti fanno del bene, donano per la Casa
do Menor, anche senza aver conosciuto personalmente
l’associazione. È sufficiente la bontà e la fiducia nelle
persone” ha commentato uno dei ragazzi. Sono anche rimasti sorpresi nel vedere come le donazioni di
alimentari che arrivano nelle case famiglia permettono
già da molto tempo di continuare il lavoro a Fortaleza,
giorno dopo giorno. Non possiamo solo aspettare che
il governo sblocchi gli aiuti concordati. Fortunatamente
abbiamo avuto prova che ci sono persone di buon cuore, che aiuteranno sempre la Casa do Menor perché è
un’opera di Dio. Non solo in Brasile, ma anche in Italia
e in Europa!
Kelly Duque responsabile volontari
zia che ride sempre’, ‘Marzia che ascolta
sempre tutti’, e di quanto in Brasile io abbia visto tante Marzia diverse, insomma
non mi sono mai sentita così giusta in vita
mia. Ho visto Marzia negli occhi di ogni
bambino di Casa do menor che dietro uno
splendido sorriso nasconde un’orribile
verità e ho visto Marzia negli occhi di ogni
persona di strada che dietro un viso duro
nasconde un bisogno immenso di amore.
Così come ho visto Marzia negli occhi di
ogni membro della Familia Vida che dietro ogni frase, ogni preghiera, nasconde
un grande insegnamento, ho visto Marzia negli occhi di ogni funzionario di Casa
do menor che dietro ogni stretta di mano
nasconde devozione, ho visto Marzia negli occhi di Donatella, che dietro ogni parola nasconde un prezioso
consiglio, ho visto Marzia negli occhi di Kelly che dietro
ogni abbraccio nasconde tanta energia, ho visto Marzia
negli occhi di Padre Renato che dietro ogni pensiero
nasconde esperienza e sacrificio, ho visto Marzia negli
occhi di ognuno dei miei compagni di viaggio che dietro ogni gesto nasconde tutto l’amore del mondo. Da
bambina ho sofferto molto, la mia famiglia brasiliana
lo sa, non mi sono mai sentita così capita da qualcuno
come è successo in Brasile, mai così piena, mai così
felice, mai così fiera di poter fare ciò che mi realizza
in assoluto: il Brasile mi ha dato tutto questo e molto
altro.
Marzia
“APRI IL CUORE E SAPRANNO ACCOGLIERLO”
E’ questo quello che Lucinha ci ripeteva in Brasile
nei momenti in cui ci sentivamo bloccati ed è quello
che abbiamo cercato di imparare. Ripensando a quello
che ho vissuto riaffiorano mille emozioni; la nostalgia
è molto forte e d’impulso prenderesti il primo aereo
per tornare in quel posto in cui ti sentivi in pace con
te stessa, ti sentivi famiglia, in cui un singolo sguardo,
gesto di un bambino o adulto ti scaldava il cuore. Sono
TROVARE ME STESSA NEGLI ALTRI
Ho passato anni a interrogarmi sui miei progetti per
poi capire che io trovo me stessa negli altri, e il Brasile
ne è stato la conferma. Nell’ultima ‘troca de vida’ ho
parlato di questo, di quanto qui in Italia io sia ‘MarPROGETTI E PROPOSTE
PROGETTI E PROPOSTE
solo due settimane che siamo tornati, ma mi sembra
un’eternità; il tempo scorre al rallentatore ...Fortaleza e
in particolare i bambini sono sempre con me nel cuore
e nei pensieri. Quando dicono: “Ho lasciato una parte
di me in Brasile” non è tanto per dire perché quello che
loro ti danno con così tanta semplicità è molto di più di
quello che tu lasci a loro.
Victoria
VIVERE IL MOMENTO
Il mio mese in Brasile è stato pazzesco, in senso positivo. Per la prima volta nella mia vita ho capito il significato di vivere il momento, attraverso i sapori, gli
odori, i sorrisi dei bambini e in particolar modo i loro
abbracci.
Io sono stato a Fortaleza che come tutto il Brasile è caratterizzata dalla forte contraddittorietà: dalla città alla
vita.
Carlo
A FORTALEZA HO COSTRUITO
UN PEZZO DELLA MIA VITA
Dire che cosa mi ha lasciato questo mese in poche
righe è veramente difficile, ci si potrebbe scrivere un
libro solo con quello che ho vissuto, ma forse non basterebbe ancora. Il Brasile è un mondo, un mondo che
ti arricchisce, che ti scava dentro, che tira fuori tutti i
frammenti della tua vita, ti permette di osservarli con
calma e, in maniera a volte dolce a volte brusca, ti permette di assaporare al massimo i frammenti belli e di
gettare via quelli brutti. Scava, scava di continuo fino a
portare il cuore alla luce, fino a tirare fuori i sentimenti
più profondi del tuo animo. Il Brasile ti mostra che un
altro modo di vivere è possibile, ti fa dubitare di tutto,
ti fa piangere, ti fa ridere, ti fa cambiare le abitudini,
ti insegna ad apprezzare le cose che hai. Una madre,
un padre che ti amano, degli amici che si interessano
della tua condizione, del tuo stato d’animo, che hanno
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a cuore la tua crescita come persona. Ti insegna che
l’amore è la risposta a tutto, che il “pensare europeo”
spesso corrompe, fa fare calcoli, porta a cercare l’interesse più che la felicità. Ringrazio la Casa do Menor
e tutti coloro che hanno reso questa esperienza così
straordinaria. Hanno costruito un pezzo della mia vita,
un pezzo che sarebbe mancato se avessi perso questa
meravigliosa opportunità. Ora so che dall’altra parte del
mondo c’è qualcuno che, nel bene o nel male, mi accoglierà a braccia aperte con un sorriso e un abbraccio.
Quel sorriso e quell’abbraccio che noi troppo spesso
dimentichiamo di regalare a chi ci è vicino.
Matteo
A FORTALEZA HO TROVATO LA MIA VELOCITÀ
In Brasile, a Fortaleza, ho trovato quella che definisco
la mia velocità, il modo di vivere che mi rende felice, in
equilibrio, completa, appagata, che mi ha fatto ritrovare
l’appetito come il soprannome “Gordinha” datomi da
Anderson, funzionario della Casa do Menor, suggerisce. Ho imparato come esprimere le proprie emozioni
attraverso il pianto, la risata e gli abbracci non sia un
segno di debolezza e ho provato la sensazione splendida di non vivere emotivamente preimpostati. Il popolo
brasiliano e Padre Renato mi hanno fatto capire che
non bisogna vivere secondo la nostra fredda e calcolatrice razionalità, che a volte è necessario pensare col
cuore, e che quando lo fai raramente puoi sbagliare. Ho
sperimentato la gioia e la sicurezza di avere una “familia” a disposizione, creata in poco tempo, ma su basi
più solide e profonde di tante amicizie che si fermano
in superficie senza avere la voglia e la curiosità di an-
PROGETTO
Dove: Tinguà
Settori: Assistenza ai meninos speciali in accoglienza.
Beneficiari diretti e indiretti: Bambini e adolescenti con disabilità accolti nella Casa Jesus Menino.
Sintesi del programma:
La Casa Jesus Meninos ospita ragazzi con disabilità fisiche e/o psichiche, con situazioni familiari disastrose, violenze e abusi subiti nell’ambiente domestico o in strada. Il rifiuto e l’abbandono delle
famiglie sono le principali cause delle loro difficoltà, oltre ad altri violenti traumi. Mamme e papà sociali ricreano
l’affetto di una vera famiglia, perché si sentano amati e protetti. La Casa do Menor utilizza un percorso pedagogico
supportato da educatori, psicologi e assistenti sociali. Avvia un processo per la loro scolarizzazione ed un lavoro
con le famiglie, per reintegrarli nella società. I corsi professionali sono anche aperti a questi ragazzi per permettere
un loro inserimento lavorativo, verso una piena autonomia.
dare più a fondo. Ho imparato…anzi no, i bambini e i
brasiliani mi hanno insegnato ad aprire completamente
il cuore, aiutandomi a comprendere il vero significato
dell’Amore, che si nasconde anche nei gesti più piccoli
rendendoli grandi. Le persone incontrate mi hanno tirato fuori la luce che evidentemente era dentro di me, ma
che non ero mai riuscita a far brillare, ho trovato penso
la mia strada, il mio posto, ho avuto conferme sulla mia
inclinazione naturale, che non è stata ostacolata, ma
accolta. Ecco ho imparato come è bello essere accolti e
accogliere. Ho imparato a guardare in maniera diversa
la religione e a riconoscermi in essa in molti aspetti.
Ero partita per dare, per aiutare, come soggetto attivo,
ma in realtà ho ricevuto molto più di quello che ho trasmesso. E’ stata l’esperienza più piena e bella della mia
vita e torno a dire “obrigada”.
Giulia C.
Con 10 puoi donare un pasto per tutti i bambini accolti
Con 30 puoi donare visite del personale qualificato per un mese
Con 100 puoi donare il mantenimento completo di un bambino per un mese
PROGETTO
DALLA STRADA ALLA VITA
PROGETTI E PROPOSTE
Villaggio dei Bambini
Dove: Fortaleza
Settori: Accoglienza, prevenzione, istruzione ed educazione, formazione professionale
e sviluppo comunitario.
Partner e Finanziatori: Parte del progetto sarà coperto con i contributi di Porticus, FUNCI,
Colégio Santa Cecilia, L’Aquilone Farigliano.
Beneficiari diretti e indiretti: 60 bambini e adolescenti, in gravi condizioni socio-familiari, di abbandono e/o
di dipendenza chimica – saranno accolti nelle case famiglia del Villaggio dei Bambini.
400 Adolescenti e giovani potranno imparare una professione.
800 Bambini, adolescenti e giovani, con le relative famiglie, potranno partecipare a corsi culturali e sportivi, ad incontri di prevenzione ed attività di sviluppo comunitario.
Sintesi del programma:
Nella città di Fortaleza, il numero di bambini e minori che vivono in strada è sproporzionatamente alto. Le condizioni di miseria e negligenza famigliare li portano molto spesso ad entrare nel narcotraffico e consumare droghe, oppure a prostituirsi. Una delle cause più gravi di questo dramma è l’assenza dei genitori,
la mancanza di affetto materno e/o paterno, la perdita dei valori nella società. Il nostro intervento offre invece uno
spazio dove i bambini e gli adolescenti, indipendentemente da ciò che hanno vissuto, possano sentirsi amati. Con
questo progetto miglioreremo le strutture e qualificheremo il personale per offrire, oltre all’accoglienza nell’ambiente sano delle case famiglia, la tutela dei diritti all’istruzione, alla professionalizzazione, alla cultura, alla convivenza
familiare e comunitaria, secondo lo Statuto del Bambino e dell’Adolescente. Durante l’accoglienza si coinvolge
anche la famiglia, per permettere ai bambini di potervi tornare, se possibile, una volta risolte le problematiche che
li hanno indotti a fuggire di casa. Vogliamo inoltre dare accesso a tutti i bambini accolti e della comunità ad un’educazione, in un cammino di cui siano loro stessi i protagonisti. Per questo offriremo in due turni corsi professionali
da parrucchiere, di informatica base, ricevimento e segreteria, assistente amministrativo, manutenzione e micromeccanica. Per prevenire la situazione di vita in strada di bambini e adolescenti e il conseguente uso di droghe,
amplieremo il centro culturale con una sala multimedia e nuovi corsi, che spazieranno da capoeira, danza, teatro,
calcio e calcetto, fino a pallavolo. In questo modo creeremo un centro di aggregazione in cui svolgere attività sane,
educative e assistite durante l’assenza dei genitori.
Con 10
Con 25
Con 70
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Per mano ai più esclusi
puoi donare un kit di materiale pedagogico ad un bambino per le attività
didattiche del centro culturale
puoi donare un corso professionale ad una classe per una settimana
puoi donare assistenza completa ad un bambino accolto per 2 settimane
PROGETTI E PROPOSTE
DALLA STRADA ALLA VITA
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PROGETTO
Un mattone per Santana do Ipanema
PROGETTO
Anello di Tucum
L’anello di tucum è un anello fatto con il legno della
pianta del tucum, una specie di palma dell’Amazzonia.
È utilizzato soprattutto in Brasile dai cristiani, cattolici
e non, come simbolo del legame tra la Chiesa e i poveri e come simbolo di solidarietà e amicizia fra i popoli
Dove: Santana do Ipanema
Settori: Costruzione di una casa per l’accoglienza.
Partner e Finanziatori: Parte del progetto sarà coperto con il contributo di Fondazione Candia.
Beneficiari diretti e indiretti: 50 bambini e adolescenti, in gravi condizioni socio-familiari, di abbandono e/o di violenza che chiedono solo di poter crescere in una famiglia.
Sintesi del programma:
La Casa do Menor offre accoglienza e recupero per bambini e adolescenti in due case
famiglia a Santana do Ipanema, includendo attività ludiche e culturali per il recupero dell’autostima, con corsi di
danza, calcio, attività ludiche e con corsi di inglese, informatica e assistente amministrativo.
Abbiamo però necessità di costruire una nuova casa perché tanti altri bambini vivono in condizioni allarmanti ed
hanno bisogno di una famiglia.
È nato un progetto con le Botteghe Equosolidali:
puoi trovare l’anello di Tucum in tutti i negozi italiani.
Hanno bisogno anche di te, per Natale dona un mattone, basta una piccola offerta!
PROPOSTA da
Progetto Casa Santana
L’ Aquilone Onlus
Festa di luci, di colori ma anche di accoglienza e solidarietà
Anche tu ne puoi fare parte!
Per assaporare un po’ di atmosfera nell’attesa del Natale, l’Associazione Onlus L’Aquilone invita tutti, grandi e piccini, a visitare la “Mostra Mercato di Presepi dal Mondo”, giunta alla 9° edizione, che sarà inaugurata domenica 23
novembre. Rappresentazioni Sacre provenienti da tutto il mondo con tantissimi nuovi arrivi da Russia, Kenia, Ungheria e India. Centinaia di presepi di ogni foggia e dimensione, dai più semplici alle appassionate opere artigiane.
Accanto alla mostra-mercato l’Aquilone metterà a disposizione anche quest’anno uno spazio dedicato alla “Mostra
Presepi d’Autore” dedicato ai presepi artigianali realizzati da associazioni e scuole, e da tutti coloro che vorranno
partecipare all’iniziativa con la loro personale “opera”.
Novità 2014 i presepi sono visibili ed ordinabili anche tramite il sito www.aquilonefarigliano.org nella sezione
presepi on-line.
Gli organizzatori sono pronti ad accogliere le migliaia di visitatori delle passate edizioni provenienti da Piemonte,
Liguria e Lombardia con la speranza che nuovi amici giungano ad assaporare questo modo suggestivo e divertente
di festeggiare l’Avvento.
La Mostra-Mercato, presso la sede dell’Associazione in Via Torino 4 a Farigliano (CN), si potrà visitare tutti i sabati,
domeniche e festivi fino all’Epifania.
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DALLA STRADA ALLA VITA
PROGETTI E PROPOSTE
PROGETTI E PROPOSTE
DALLA STRADA ALLA VITA
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La bancarella di Casa do Menor
Imparare il NATALE...
Le nostre proposte di Casa do Menorper un Natale solidale.
Scegli sulla bancarella un pensiero per un amico.
Così collabori anche tu alla realizzazione delle opere di Casa do Menor.
Così puoi dire: “A Natale si cambia”.
Sabato 13
e domenica 14 dicembre
Parr. San Dalmazzo
Borgo San Dalmazzo
18.00 - 19.30; 9.00 -12.00
Domenica 14 dicembre
Parr. San Lorenzo - Riforano
9.00-11.00
Sabato 20
e domenica 21 dicembre
Candiolo
17.00-19.00; 09.00-12.00;
17.00-19.00
Domenica 21 dicembre
Parr. San Martino - Paroldo
09.00-10.30
Domenica 21 dicembre
Parr. San Nicola - Mombasiglio
10.30-12.00
Natale da leggere
…A Natale nasce l’uomo che sa amare.
Che impara ad amare piano piano,
come piano piano impara a vivere.
Perché vivere è amare
E ci vuole tutta la vita.
A Natale nasce l’uomo solidale.
Perché non c’è in un’intera vita
Cosa più importante da fare che
Chinarsi perché un altro,
cingendoti il collo, possa rialzarsi…
GIANNI BERAUDO
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DALLA STRADA ALLA VITA
PROGETTI E PROPOSTE
PROGETTI E PROPOSTE
DALLA STRADA ALLA VITA
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ADOZIONE A DISTANZA
AVVICINA I CUORI, CAMBIA IL MONDO, RISCATTA I POVERI
RICHIESTA ADOZIONE
L’adozione a distanza costa per ogni bambino accolto in una Casa Famiglia della Casa do Menor euro 1000 all’anno,
ma è possibile contribuire con versamenti inferiori e collaborare con una quota libera costante.
L’organizzazione delle “adozioni a distanza” dei meninos de rua di Padre Renato avrà cura di reperire il numero
di eventuali adottanti mancanti per raggiungere l’importo necessario sopra descritto. All’atto della sottoscrizione
dell’adozione vi sarà consegnata la foto della CASA FAMIGLIA.
Le adozioni sono riconosciute da:
Direzione Generale per il Terzo settore e le Formazioni
sociali - Sostegno a distanza
E’ possibile effettuare l’adozione:
c.c.p. n° 12237129 intestato: Casa do Menor Italia Onlus Ong
Bonifico bancario intestato: Casa do Menor Italia Onlus
Banca Alpi Marittime - IBAN: IT 15 O 08450 46990 000 120101331
Banca CRS - IBAN: IT 38 J 06305 10200 000 100133905
Banca BRE - IBAN: IT 20 B 06906 46990 0000 0000 4010
Banca UNICREDIT - IBAN: IT 69 V 02008 46482 0001 0201 1093
Casa do Menor Italia Onlus ONG
Via Roracco, 25 - 12089 Villanova Mondovì – CN - Tel./fax 0174-698439
Via A.Rossi, 1 - 12100 Cuneo - Tel./fax 0171-489251
e-mail: [email protected] - www.casadomenor.org
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dalla strada alla vita