… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
a cura di Max Delli Guanti
Nel corso della nostra vita abbiamo imparato ad assumere come indiscutibilmente vero tutto
quello che il mondo, genitori, parenti, insegnanti, la religione, la televisione, ci hanno
insegnato a credere essere vero riguardo noi stessi, le nostre capacità, gli altri, l’amore, i
rapporti, la salute, il lavoro, il denaro, il successo, la vita in generale ...
... COSA HA IMPARATO A CREDERE LA TUA MENTE, RIGUARDO A CIASCUNO DI
QUESTI ASPETTI DELLA VITA?
Crediamo così profondamente a quello che il mondo ci ha insegnato (e che continua ancora
oggi ad insegnarci), che non ci chiediamo se quello che abbiamo imparato a credere sia vero
o meno. Diamo per scontato che sia “la” verità (l’unica, a volte). Le credenze apprese
formano una sorta di copione con cui viviamo (e riviviamo) la storia nostra vita.
CHI SAREI SENZA LA MIA STORIA?
Aver imparato a credere di essere una persona capace senz’altro mi farà sentire sicuro di me,
mi porterà ad agire con fiducia in me stesso, e senz’altro contribuirà a risultati più
positivi...non è così?
Credere che certe cose siano vere porta quindi ad agire con maggiore convinzione. Prendere
delle decisioni prima di compiere un’azione, in altre parole "pre-supponendo”, cioè
assumendo come necessariamente veri un fatto o una situazione, ci motiva a fare
determinate azioni. E’ utile se il rappresentante decide di credere nel prodotto che vuole
vendere. E’ utile decidere di credere di possedere delle capacità. E’ tuttavia altrettanto utile
pre-supporre di non essere capaci, di essere sfortunati, di non riuscire a farcela?
Domanda retorica. Eppure in un determinato momento abbiamo, senza rendercene conto,
deciso di credere che quello che il mondo ci diceva era vero.
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
CHI SAREI SE NON CREDESSI PIÙ ALLA STORIA CHE LA MENTE MI RACCONTA?
Quello che credo, e quindi sento intimamente essere vero, lo esprimerò sotto forma di
comportamento (o reazione automatica), facendo il possibile affinché risulti vero nella mia
vita. La mente vuole darsi ragione, pertanto troverà sempre il modo di darsi la prova che
quello che crede è realmente vero (“Hai visto? Te l’avevo detto io che non ci sarei riuscito!”).
CHI SAREI SE NON CREDESSI PIÙ ALLA STORIA CHE LA MENTE MI RACCONTA?
Henry Ford, l’inventore dell’automobile, affermò (dopo che gli fu bocciato dalla commissione il
progetto di costruire la prima automobile:
“Sia che tu creda di potere, sia che tu creda di non potere, hai sempre ragione.”
Sarebbe di grande giovamento riuscire a prendere coscienza, a rendersi conto, che molte
delle nostre convinzioni negative non necessariamente corrispondono alla verità, ma che
sono soltanto pre-supposizioni: abbiamo deciso noi, spesso inconsciamente (e nell’infanzia),
di credere che fossero vere, reali.
... Qualcuno sta per presentarsi ad un colloquio per un’assunzione. Egli potrebbe presupporre, decidere che sia vero che:
“Tanto sono sfortunato, non mi assumeranno mai per un lavoro così!”
Oppure che
“ Sembra un lavoro interessante, so che ho tutte le capacità per farlo. Intanto farò il colloquio,
poi si vedrà...”
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
Non sappiamo per certo quale di queste due pre-supposizioni sia quella vera. E’ ovvio (è
vero?) tuttavia quale delle due sarebbe la più utile e vantaggiosa decidere di credere prima
del colloquio.
... Un modo interessante per verificarne l’utilità, è di agire come se una determinata
convinzione fosse vera, e poi osservare se il risultato che si ottiene è vantaggioso o meno ...
Sappiamo che convinzioni e pensieri positivi infondono il buon umore; ci fanno sentire a
nostro agio con noi, gli altri e il mondo che ci circonda; ci rendono inoltre presenti, lucidi e
motivati ad agire nel qui ed ora, in modo incisivo, al fine di conseguire i nostri obiettivi.
Sappiamo anche che un atteggiamento ottimista aiuta a mantenere alto il morale di fronte ad
un problema; aiuta a contribuire al nostro benessere mentale e fisico, perché controbilancia
gli effetti dannosi dello stress. Pensare positivo aiuta a coltivare rapporti significativi, a
lavorare in modo più efficiente e produttivo, a tenere in ordine i conti, a prenderci cura della
nostra salute e, più in generale, sappiamo che la qualità dei nostri pensieri determina la
qualità della nostra vita.
Il pensiero positivo “sono capace” ci fa sentire bene perché ci avvicina alla nostra vera natura:
quella di esseri umani capaci e pieni di risorse... non è così? ... Proprio così!
Siamo in diversi ad aver avuto l’esperienza di renderci conto che nel terreno fertile della
nostra mente è presente un fitto e intricato sottobosco di convinzioni negative che impedisce
al seme di un nuovo pensiero positivo di mettere radici, germogliare e infine sbocciare in un
nuovo risultato positivo.
Questo tuttavia non significa, come alcuni di noi finiscono per presupporre, che il pensiero
positivo non funziona. Significa che il sottobosco dei pensieri negativi è così profondamente
radicato nella nostra mente, che non riusciamo a vedere un’opzione diversa, una possibilità
diversa.
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
CHI SAREI SE NON CREDESSI PIÙ AI MIEI PENSIERI NEGATIVI?
Siamo in molti ad aver imparato a credere fermamente alle storie negative che la mente ci
racconta riguardo a noi stessi quali “non sono capace”, “non ci riesco”, “non ce la faccio”,
“non posso” ... Queste storie sono diventate la nostra mitologia, la nostra religione personale,
il nostro dogma ...
La storia ci racconta che il dogma è stato la causa di tutte le guerre ...
La mente percepisce l’ambiente circostante attraverso gli organi di senso (vista, udito, olfatto,
gusto, tatto). A seconda di quello che abbiamo imparato a credere, frutto delle nostre
esperienze passate, la mente attribuisce un significato a quello che percepisce prendendo
spunto dal passato per darsi la prova che il significato attribuito a quanto percepito è vero (“Lo
sapevo: non ci si può fidare di nessuno.”).
La mente impiega la funzione della memoria per mettere a confronto le percezioni che riceve
nel presente con quello che ha percepito in passato, allo scopo di trovare schemi ricorrenti,
analoghi tra le informazioni che riceve dall’ambiente nel presente e le esperienze passate
memorizzate. Allo stesso tempo, sempre basandosi sull’esperienza passata, la mente fa
anche una previsione (attraverso l’immaginazione subcosciente) delle possibili conseguenze
future di ciò che percepisce nel presente. In altre parole, la mente si racconta una storia
futura in base a quello che ha percepito nel presente, una storia basata su quello che “crede”
di aver vissuto e, di conseguenza, imparato a credere sia vero.
CHI SAREI SE NON CREDESSI PIÙ ALLA STORIA DEL MIO PASSATO?
... I miei occhi e le mie orecchie vedono e sentono passare una Ferrari. La mia mente mi dice
che quanto percepito attraverso la vista e l’udito si chiama Ferrari. A secondo di quello che ho
imparato a credere nel passato, una parte più nascosta della mia mente, la parte
subcosciente, comincia ad attribuire un significato alla vista della Ferrari.
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
Vecchie convinzioni cominciano, mio malgrado, ad affiorare alla superficie della coscienza
per corroborare il significato attribuito dalla mente alle percezioni sensoriali. La mente
comincia adesso a raccontarsi una storia basata su quanto appreso in passato:
“Che bella ... però chissà quanto costa ... di sicuro non potrei mai permettermi una macchina
del genere con quel poco che guadagno... è proprio vero, non si diventa ricchi solo
lavorando onestamente...solo chi è disonesto fa i quattrini, questa è la verità ... comunque,
sempre meglio essere poveri ma onesti (o altruisti), che ricchi e disonesti (o egoisti), lo
ripeteva sempre anche la mamma ... i soldi, comunque, non fanno la felicità! Meglio pane e
cipolla ma felici, lo diceva sempre la nonna e aveva proprio ragione ... chi è ricco non è mai
contento ... con quello che guadagno non riesco mai ad arrivare in fondo al mese ... la
sfortuna mi perseguita...”
COME REAGISCO INTERNAMENTE QUANDO CREDO ALLA STORIA CHE LA MIA
MENTE RACCONTA?
IL PROCESSO DELLA CREAZIONE: PENSO – SENTO - RE-AGISCO – OTTENGO.
La storia che la mente subconscia narra è arricchita da relative immagini disastrose future e
ricordi dolorosi, che a loro volta provocano stati d’animo: nel caso dell’esempio sopra
descritto, probabilmente paura, rassegnazione, frustrazione, rabbia, impotenza ... Questi stati
d’animo attivano a loro volta il sistema nervoso autonomo che provoca nell’organismo una
reazione di stress: tensione, tachicardia, nodo allo stomaco, respirazione corta e superficiale,
pressione alta ... Stati d’animo e stress influenzano infine il comportamento (sì, anche nei
confronti dell’attuale situazione economica!).
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Convinzioni e pensieri negativi ci mettono di cattivo umore e a disagio; provocano confusione,
dubbio, paura, a lungo andare stress cronico, sfiducia, frustrazione, rabbia, sensi di colpa,
disistima. Se la storia che la mente si racconta è un copione di convinzioni negative, il
risultato sarà sofferenza. Si scatena un conflitto nella nostra mente. Vogliamo consciamente
un risultato positivo e, al tempo stesso, ci immaginiamo, temiamo e ci aspettiamo
subconsciamente un esito negativo. Il nostro comportamento e le nostre azioni saranno
l’espressione coerente (e poco edificante) della storia che la mente si sta raccontando.
CHI SAREI SE NON CREDESSI PIÙ ALLA STORIA CHE LA MENTE MI RACCONTA?
Le convinzioni negative ci fanno quindi re-agire in modo impulsivo (o automatico), impauriti o
con un rassegnato e stanco senso d’impotenza; c’impediscono di agire lucidi e presenti, con
l’energia necessaria per poter gestire quello che realmente accade qui ed ora, nel momento
presente. Nella paura non ci sono possibilità di soluzioni, finiamo per vivere quello che
temiamo che accada.
Hai mai provato a “lasciare andare” o “smettere” di pensare un pensiero negativo? Ti è
mai davvero riuscito?
La funzione della mente è quella di produrre pensieri. “Fermare” il flusso dei pensieri non
funziona. I pensieri, positivi o negativi che siano, emergono dal subconscio in risposta a
quello che percepiamo.
Quando la mente crede che un pensiero negativo sia una descrizione veritiera delle reali
circostanze oggettive, non stiamo agendo per affrontare la situazione presente che richiede
la nostra attenzione, stiamo re-agendo alla storia negativa interna, che la mente si racconta
riguardo alla situazione oggettiva. Ed è sempre una storia basata su quanto abbiamo
imparato a credere in passato.
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
CHI SAREI SE NON CREDESSI PIÙ ALLA STORIA CHE LA MENTE MI RACCONTA?
Se sono preda dello stress e della confusione mentale, e penso sia dovuto a quello che sta
succedendo nelle mie circostanze, posso indagare se il pensiero negativo a cui sto credendo
in questo momento è vero.
POSSO CON ASSOLUTA CERTEZZA SAPERE CHE QUELLO A CUI STO PENSANDO È
VERO, E’ REALE?
A COSA PUÒ SERVIRMI, NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, SAPERE SE QUELLO CHE
CREDO E’ VERO?
·
A porre fine al conflitto interno. L’effetto sarà un senso di sollievo e di pace, di lucidità
e presenza mentale per poter fare quello che c’è da fare qui ed ora riguardo la situazione
presente che richiede la mia attenzione.
·
A farmi gli affari miei. Quando sono nella mente di qualcun altro a farmi gli affari suoi,
tormentandomi su quello che io credo questa persona sta pensando sul mio conto, non sono
presente. Vivo assente, come un sonnambulo. L’effetto è un senso interno di solitudine e di
separazione.
·
A liberarmi dal bisogno fanciullesco, semplice e tuttavia pericoloso per un adulto,
di voler essere benvoluto da tutti a tutti i costi.
·
A liberare il potenziale creativo della mente da tutte le limitazioni imposte da ciò che
ho imparato a credere. ·
A Fare pace con i miei pensieri e quindi con la realtà. Pongo
fine al conflitto interno che risulta in una guerra interna costante con me stesso, gli altri, il
mondo. Al di là di qualunque falso moralismo o buonismo ipocrita, quando ho paura mi sento
confuso e non riesco a vedere soluzioni intelligenti. Quando ho paura sono stressato e troppo
esausto per pianificare il mio futuro in modo intelligente. La pace è sottostimata. Non esiste
niente di più galvanizzante della pace. Nella pace le soluzioni intelligenti diventano visibili,
credibili, possibili. Quella della guerra non è una logica intelligente: basandosi sull’istinto
bestiale di schiacciare il più debole e temere il più forte, la guerra è stupida.
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
·
A prendere coscienza del potere, e della forza di assumermene la responsabilità, che
possiedo nel qui ed ora
di cambiare ... dentro. ·
A smetterla di provare a tutti i costi a cambiare gli altri. Non
provo più ad insegnare ad un cane a miagolare...
Non detto legge su come gli altri “dovrebbero” vivere. Un dittatore vive una vita orribile, la
gente non ci vuole avere niente a che fare...
·
A non sentirmi più una vittima dei comportamenti altrui. Se voglio entrare in un
giardino e sul cancello leggo “ATTENTI AL CANE: MORDE!”, ma decido comunque di
entrarci e vengo morso dal cane, non è più il cane che mi ha morso, sono io che mi sono
morso usando i denti del cane.
E PUÒ SERVIRE PROPRIO A ME?
Se decidi di credere che la verità rende liberi, può servirti, sì! Fintanto che la mente non
comprende se stessa, non trova pace. Il conflitto interno equivale al conflitto con la realtà.
Ogni pensiero che mi provoca stress è illusorio. Ogni pensiero che mi dà pace è in
pace con la realtà. Semplice.
Questo non significa che divento una sorta di essere spirituale avulso da ogni umana
passione o emozione, ma solo che quando sono in guerra con la realtà, non ne esco mai
vincitore ... e la realtà è sempre più gentile dell’illusione.
E QUANDO PUÒ TORNARMI UTILE, NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, SAPERE SE
QUELLO CHE CREDO E’ VERO?
Quando mi sento confuso, sopraffatto e immobilizzato dallo stress dato dalla paura
irrazionale;
Quando mi sento esausto di sentirmi colpevole e/o di cercare colpevoli;
Quando mi sento arrabbiato, o sbagliato, perché non so come “far funzionare le cose”
intorno a me;
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
Quando mi sento un fallito, pensando alla mia vita passata, presente e futura;
Quando penso che dovrei prendere delle decisioni, ma temo di prendere quella “sbagliata”;
Quando desidero vivere con integrità, aderente a me stesso, ma temo di non essere
benvoluto o approvato;
Quando vorrei godermi un po’ di relax, ma mi sento in colpa perché “non ho fatto
abbastanza” o “dovrei fare di più” o “prima il dovere e poi il piacere”...
Quando mi sento vittima impotente dei comportamenti irrispettosi di qualcun altro o delle
mie circostanze;
Quando qualcuno me lo chiede e lo aiuto a liberarsi dalla schiavitù delle convinzioni
negative;
Ci raccontiamo la storia che vogliamo essere felici, tuttavia la mente vuole avere
ragione riguardo ciò che crede.
E il modo in cui lo fa è attingere dai ricordi del passato per trovare tutte le “prove” che
corroborano la propria ragione, creandosi la sua personale storia della realtà presente,
basata su un passato che non esiste più. Questa storia è un’illusione. L’illusione genera
sofferenza, la sofferenza spinge a fare azioni che contribuiscono a risultati negativi, il che non
fa altro che esacerbare l’illusione e la sofferenza. Un circolo vizioso. E doloroso.
Quando la mente crede che una situazione presente sia analoga ad una già vissuta, va a
pescare nei ricordi per corroborare quello che sta credendo, creandosi così un’immagine di
una storia di un futuro identica alla storia del passato. La mente porta il passato nel presente
e proietta nella realtà presente l’immagine di una previsione futura uguale al passato.
La mente attacca, fa guerra, perché crede di doversi difendere, da chi ha di fronte. E
quell’attacco, come un boomerang, ritorna al sé, e quindi la mente attacca se stessa per aver
attaccato lui/lei/loro. E l’attacco a se stessi si chiama colpa e vergogna: l’origine di tutte le
dipendenze.
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… CHI SAREI SE NON CREDESSI PIU’ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI RACCONTA?
Reagiamo emotivamente a quell’immagine proiettata, alla storia che crediamo sia vera,
non alla reale situazione oggettiva attuale.
Mi racconto la storia su come sarà il mio futuro e vivo un presente pieno di terrore.
Mi racconto una storia sulle mie presunte manchevolezze passate e vivo un presente pieno di
rimorsi.
... COME MI SENTIREI SE NON CREDESSI PIÙ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI
RACCONTA?
... COME VIVREI SE NON CREDESSI PIÙ ALLA STORIA CHE LA MIA MENTE MI
RACCONTA?
... CHI SAREI SENZA LA MIA STORIA?
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POSITIVE MIND TECHNOLOGIES
ALLEVIARE LO STRESS: UN APPROCCIO POSITIVO.
STAGE LIVELLO BASE
Max Delli Guanti
MNCP GHR reg. SQHP MCS
METODI DI COUNSELLING COGNITIVO POSITIVO
allieviare lo stress: un approccio positivo
«Il nostro obiettivo alla Peiffer Foundation è aiutare l’individuo con varie tecniche mentali a trovare pace
interiormente confrontandosi in modo costruttivo con il proprio passato affinché possa diventare più
positivo dentro di sé. Chiamiamo queste tecniche semplicemente ‘Pensiero Positivo’. Chiunque può
imparare i nostri metodi ed entrambi, Max ed io, insieme ad un numero di persone che si sono formate
alla Peiffer Foundation, conduciamo corsi e sessioni individuali per aiutare le persone a trovare pace
interiore e felicità. La nostra filosofia è semplice: quando sei felice e positivo dentro di te puoi influenzare
positivamente gli altri. Inoltre, sappiamo che le persone positive sono persone pacifiche e che ogni
persona positiva crea un ambiente più costruttivo e felice nelle proprie vicinanze.»
Vera Peiffer
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
allieviare lo stress: un approccio positivo
LO STRESS
UN DIAMANTE E’ UN PEZZO DI CARBONE RIUSCITO BENE SOTTO PRESSIONE.
© Vera Peiffer
Lo stress predispone l’organismo ad affrontare cambiamenti nelle proprie circostanze. Uno stress acuto
può essere causato da cambiamenti drastici e talvolta improvvisi come un lutto, un divorzio, una
malattia cronica o terminale, un licenziamento, un eccessivo carico di lavoro o una difficoltà economica.
Lo stress rischia di diventare cronico se permane oltre le reali esigenze del cambiamento esterno,
producendo effetti estremamente dannosi a livello mentale, fisiologico ed organico. Un costante senso
di allerta e allarme, ansia, insonnia, irritabilità e difficoltà di concentrazione sono i sintomi più diffusi
dello stress cronico e, a lungo andare, si possono rilevare anche condizioni peggiori, quali dermatiti,
patologie cardiache e deficit immunitari.
LO STRESS POSITIVO
In Inglese il termine stress significa pressione, sforzo, tensione. Non esiste, né sarebbe auspicabile, una
vita priva di stress. Senza alcuno stress non potremmo svilupparci fisicamente, né mentalmente. La
muscolatura aumenta e si rafforza grazie al costante stress dell’allenamento. L’intelligenza si sviluppa
grazie al costante stress di farsi domande e ricercare nuove conoscenze.
Come il fuoco, se gestito bene lo stress diventa una risorsa, se sfruttato oltre i limiti, diventa dannoso.
LO STRESS NEGATIVO
I danni sono causati da stress cronico che non è stato alleviato. Dopo una lunga giornata di lavoro, una
notte di sonno riposante è un sollievo per un corpo stanco. In una situazione di confusione e conflitto,
trovare un momento di quiete e di silenzio può essere un sollievo per la mente. Tuttavia, uno stress
costante esercitato sul fisico senza alcun sollievo causa affaticamento e crampi ai muscoli. Uno stress
mentale continuo causa immobilità e rischia di danneggiare la salute, i rapporti e l’estro creativo.
“FIGHT OR FLIGHT”
In situazioni di estrema tensione, diciamo che abbiamo una “botta d’adrenalina”. Questa reazione è
chiamata dagli esperti “fight or flight respone”, che in Inglese significa “reazione lotta o fuga”.
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
allieviare lo stress: un approccio positivo
LA REAZIONE LOTTA O FUGA
Di fronte ad una situazione percepita dalla mente come ostile, spaventosa o come una minaccia alla
propria incolumità, il sistema nervoso autonomo innesca automaticamente una serie di reazioni
fisiologiche. Adrenalina, noradrenalina, cortisolo e altri ormoni e sostanze chimiche entrano in
circolazione attivando nell’organismo una serie di reazioni complesse. Viene mobilitato il glucosio per
avere a disposizione energia rapidamente. Il metabolismo e il battito cardiaco accellerano. Il flusso e il
volume del sangue aumentano. La pressione sanguinea si alza. C’è un incremento della temperatura
corporea, del consumo di ossigeno e della produzione di anidride carbonica. Il sangue lascia le estremità
e scorre verso il centro del corpo per ridurre il rischio di morire dissanguati a causa della perdita di un
arto. I piedi diventano freddi e i palmi delle mani cominciano a sudare. La gola e l’ano si serrano. La
bocca si secca, le pupille si dilatano, i muscoli del collo e della schiena si contraggono, le spalle si alzano.
I pensieri accellerano e la mente entra in uno stato di allarme, allerta e paranoia estremi.
LA REAZIONE LOTTA O FUGA NELLA PREISTORIA
Tutto questo e molto di più avveniva nell’organismo dei nostri antenati preistorici, quando era
necessario combattere o fuggire da un pericolo che minacciava la loro sopravvivenza. Solo il più forte
sopravviveva. La natura “estirpava” dalla giungla coloro che non erano in grado di reagire al pericolo con
il meccanismo di “lotta o fuga”. Oggi esistiamo grazie alla forza dei nostri antenati, dai quali abbiamo
anche ereditato un meccanismo altamente complesso e finemente sintonizzato sulla sopravvivenza.
LA REAZIONE LOTTA O FUGA OGGI
Pochi di noi si trovano oggi in situazioni di pericolo tali da minacciare la nostra sopravvivenza e che
quindi giustificano la reazione “lotta o fuga”. Tuttavia i conflitti e i cambiamenti esterni nella vita di tutti
i giorni innescano nel nostro organismo lo stesso meccanismo ereditato dai nostri antenati preistorici,
nonostante la società non lo assecondi–non sarebbe accettabile lottare o fuggire in ufficio o in coda nel
traffico! Quindi quelle reazioni fisiologiche che nella preistoria permettevano all’uomo di lottare o
fuggire in caso di pericolo, oggi rimangono bloccate nel nostro organismo sottoforma di stress non
alleviato. Questo blocco viene interpretato dal sistema nervoso come una mancanza di preparazione alla
lotta o alla fuga, che quindi incrementa il rilascio degli ormoni creando una crescente spirale distruttiva.
EFFETTI DELLO STRESS NON ALLEVIATO
In una giornata di lavoro sopportiamo numerosi conflitti senza la possibilità di reagire alle pressioni
esterne. Nel vano tentativo di alleviarne gli effetti, aggiungiamo ad un fisico già sotto stress stimolanti
come la caffeina e la nicotina, oppure antidolorifici, tranquillanti e alcol. Quando gli ormoni rilasciati
durante la reazione “lotta o fuga” non vengono espulsi dall’organismo attraverso un’estenuante attività
fisica, i residui si accumulano nelle articolazioni causando irrigidimento e dolori.
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
allieviare lo stress: un approccio positivo
La scienza ha scoperto che l’efficenza del sistema immunitario di respingere germi potenzialmente
pericolosi è seriamente compromessa dallo stress prolungato. La ricerca ha inoltre mostrato che essere
sottoposti a stress di varie forme e intensità aumenta la suscettibilità a disturbi neoplastici come il
cancro e alle infezioni virali.
IL 10% DELLA VITA CONSISTE DI QUELLO CHE TI SUCCEDE,
IL 90% DI COME TU REAGISCI A QUELLO CHE TI SUCCEDE.
COME REAGISCI E’ UN RIFLESSO DEL TUO ATTEGGIAMENTO.
IL TUO ATTEGGIAMENTO E’ BASATO SU CIÒ CHE TU CREDI SIA VERO.
©Vera Peiffer
CHE COSA CAUSA LO STRESS OGGI
STRESS EQUIVALE A PAURA
©Louise L. Hay
A questo punto è importante ricordare che oggi raramente è quello che ci succede a provocarci stress,
bensì la nostra percezione soggettiva o l’esperienza interna di quello che accade nell’ambiente.
Rimanere bloccati nel traffico può non avere quasi alcun effetto su qualcuno mentre può essere
un’esperienza estremamente stressante per altri. Le nostre reazioni a quello che succede oggi sono
influenzate da ciò che in passato abbiamo imparato a credere essere vero. Questo non significa che ciò
che crediamo sia di fatto vero. Solo che noi crediamo sia vero. Potrebbe essere totalmente falso.
LA NOSTRA VITA E’ GOVERNATA DA CIÒ CHE E’ VERO
LE NOSTRE ESPERIENZE DI VITA SONO GOVERNATE DA CIÒ CHE CREDIAMO SIA VERO
ALLEVIARE LO STRESS: UN APPROCCIO POSITIVO
Aiutando il corpo a rilassarsi non solo possiamo alleviare gli effetti dello stress accumulato, ma anche
alimentare la mente con nuovi pensieri positivi e liberarla da false credenze, atteggiamenti e modi di
reagire che contribuiscono allo stress.
I metodi di rilassamento e visualizzazione illustrati nelle prossime pagine aiutano ad alleviare lo stress
rilassando il corpo e focalizzando la mente su un esito positivo. Aiutano a riposare meglio e a migliorare
l’umore. Questi metodi non sono una panacea per tutti i mali del mondo, la risposta ad ogni quesito, la
soluzione ad ogni problema. Non sono una terapia, non curano né promettono guarigioni. Promuovono
il benessere e l’autonomia della persona aiutando a limitare e ridurre l’impatto dannoso che lo stress
prolungato può avere su corpo e mente. Sono tecniche semplici, facili da imparare e applicare nella vita
di tutti i giorni, efficaci quando vengono usate con costanza. Ci si sentirà in grado di fare quello che
prima si credeva di non riuscire a fare. Si comincerà a vivere con meno stress e più fiducia.
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
allieviare lo stress: un approccio positivo
CORSO RAPIDO DI PENSIERO POSITIVO
LA QUALITÀ DEI TUOI PENSIERI
DETERMINA
LA QUALITÀ DELLA TUA VITA.
©Vera Peiffer
Pensiero: rappresentazione mentale espressa in parole ed immagini di fatti possibili ed eventi passati o
futuri.
Positivo: dal latino “compiuto”; certo; sicuro di sé; senza alcun dubbio; che esprime un atteggiamento
favorevole.
(cfr. Dizionario Della Lingua e Della Civiltà Italiana Contemporanea, De Felice, Duro.)
Pensare positivo significa imparare ad utilizzare la suggestionabilità della mente per influenzare
positivamente le proprie reazioni emotive attraverso parole ed immagini (quante volte la gente acquista
prodotti e servizi perché suggestionata dalle parole e dalle immagini accattivanti di uno spot
pubblicitario televisivo?). I metodi proposti in questa dispensa derivano dall’Ipnositerapia di matrice
anglosassone e sono frutto di una ricerca ultraventennale nell’ambito della gestione dello stress. Sono
tecniche facili da imparare, semplici e sicure da usare in autonomia da chiunque decida di assumersi la
responsabilità di migliorare la qualità della propria vita.
Lungi dall’incoraggiare una sorta di narcisismo o di delirio d’onnipotenza, di buonismo ipocrita e
moralista, o a vivere facendo finta che la vita sia tutta rose e fiori, il pensiero positivo è un sistema
educativo umanistico, pratico e mirato che aiuta a ridurre l’impatto dannoso dello stress prolungato e
ad incrementare la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Il pensiero positivo aiuta a migliorare
l’umore tramite il rilassamento cosciente e l’uso consapevole di parole e immagini positive. Le decisioni
e le azioni saranno intraprese con una maggiore lucidità, calma interiore e motivazione, anziché dettate
dall’emotività del momento.
Un pessimista si limita a preoccuparsi passivamente per il futuro. Un ottimista compie azioni positive nel
presente volte a creare il proprio futuro.
Il pensiero positivo è azione.
UN OTTIMISTA SI SBAGLIA TANTO QUANTO UN PESSIMISTA, MA SI DIVERTE DI PIÙ.
Anonimo
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
allieviare lo stress: un approccio positivo
PREPARARSI AL CAMBIAMENTO POSITIVO: COME FUNZIONA LA MENTE
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
allieviare lo stress: un approccio positivo
TUTTO CIÒ CHE SIAMO È IL RISULTATO DI TUTTO CIÒ CHE ABBIAMO PENSATO.
parole attribuite al Budda
Immagina la mente come se fosse un iceberg: la parte dell’iceberg visibile sulla superficie dell’acqua
corrisponde alla mente cosciente. Proprio come la parte più grande ma sommersa dell’iceberg, il
subconscio è nascosto e molto più profondo. Con la parte cosciente della mente prendiamo decisioni,
pensiamo in maniera logica e razionale cercando soluzioni ai problemi e facciamo azioni esercitando la
forza di volontà. Il subconscio è invece la sede dell’immaginazione (intesa anche come intuito, creatività,
idee), dei ricordi e del sistema nervoso autonomo (SNA). Il subconscio controlla inoltre tutte le nostre
abitudini e tutti quei comportamenti che potremmo definire come involontari (anche quelli che
comunemente chiamiamo vizi). Potremmo paragonare il subconscio ad un computer in cui sono salvati i
file di tutte le nostre esperienze passate e ciò che tramite esse abbiamo imparato a credere essere vero
di noi, degli altri e della vita in generale. Allo stesso modo, nella memoria subconscia è archiviato tutto
ciò che hai appreso nel passato e che oggi è per te automatico fare (come guidare, leggere, scrivere). Nel
subconscio sono impressi inoltre tutti i ricordi delle tue esperienze passate e le emozioni che provasti
quando un determinato episodio accadde per la prima volta. Ogni volta che oggi ti trovi in situazioni
simili a quelle accadute in passato, tenderai a reagire emotivamente in maniera analoga a come hai
reagito in passato. Un esempio potrebbe essere quello di un adulto che da piccolo ebbe un grosso
spavento a causa di un cane che abbaiando ferocemente gli saltò addosso e lo morse. Anche se che a
livello cosciente non si ricorda quell’episodio, oggi il suo subconscio innescherà automaticamente la
stessa reazione di spavento e di stress avuta da piccolo, ogni volta che vede o sente abbaiare un cane. È
come se il subconscio inserisse una sorta di pilota automatico che fa reagire emotivamente sempre nello
stesso modo a determinate persone o situazioni che rammentano esperienze passate analoghe,
indipendentemente da come noi vorremmo reagire consciamente. Il subconscio non distingue la
differenza tra ciò che percepiamo oggi nella realtà oggettiva e ciò che immaginiamo o ricordiamo. Se
queste reazioni emotive involontarie fossero positive, avremmo pochi problemi a gestire lo stress. In
realtà perdiamo le staffe quando invece vorremmo mantenere la calma, o viceversa ingoiamo il rospo,
magari con un sorriso falso, quando invece vorremmo dire onestamente e apertamente quello che non
ci va bene. Ci sentiamo obbligati a dire di sì quando invece vorremmo dire no con fermezza ad una
pretesa irragionevole. Alcuni hanno paura di guidare, dell’aereo, degli spazi chiusi, dei luoghi affollati, di
fare nuove conoscenze, di non essere all’altezza, di chiedere aiuto, e pur rendendosi conto che non ce
n’è ragione, quando il senso di panico li assale all’improvviso sembra essere più forte della volontà e si
sentono bloccati dalla paura provocata dalla mente che proietta immagini di ciò che potrebbe accadere.
QUANDO CIÒ CHE VOGLIAMO SUCCEDA È IN CONFLITTO CON CIÒ CHE IMMAGINIAMO SUCCEDA,
L’IMMAGINAZIONE TRIONFA SULLA FORZA DI VOLONTÀ.
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allieviare lo stress: un approccio positivo
...E’ possibile rieducare la parte emotiva della mente a reagire in maniera nuova e positiva a vecchi
problemi e a situazioni potenzialmente stressanti?
IL PRIMO PASSO VERSO IL CAMBIAMENTO POSITIVO: RILASSARSI
SE TI CONSENTI DI FARE IL PASSO PIÙ FACILE
DIVENTA PIÙ FACILE FARE IL PASSO PIÙ DIFFICILE.
©Vera Peiffer
Quando le emozioni sono in equilibrio, anche il corpo e le sue funzioni sono in equilibrio. Questo
significa che possiamo concentrarci meglio, reagire con lucidità quando qualcosa richiede la nostra
attenzione e prendere decisioni non dettate dalla tensione e dall’emotività. Come suggerisce il nome
stesso, il sistema nervoso autonomo (SNA) funziona autonomamente, non richiede cioè alcun intervento
volontario da parte della mente cosciente.
Per accedere al livello subconscio, o emotivo, della mente ed influenzarla con nuovi pensieri positivi, è
necessario che il SNA sia in equilibrio. Infatti, quando siamo tesi, il subconscio diventa inaccessibile e
non può quindi essere suggestionato con nuovi pensieri positivi (pensa a quanto è irritante una persona
allegra e fischiettante quando sei di cattivo umore).
I due prerequisiti necessari per accedere al subconscio sono:
 focalizzazione mentale
 rilassamento fisico
I metodi di respirazione corretta e di rilassamento muscolare progressivo illustrati nelle prossime
pagine possiedono entrambi questi due prerequisiti. Facendo gli esercizi regolarmente ti focalizzerai sul
tuo corpo. Attraverso l’attenzione cosciente aiuti il corpo a rilassarsi. Quando il corpo si rilassa anche la
mente si rilassa e comincia ad alleviarsi il senso di pressione dato dallo stress.
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
allieviare lo stress: un approccio positivo
RESPIRARE CORRETTAMENTE
IL TUO STATO D’ANIMO INFLUENZA IL TUO RESPIRO.
IL TUO RESPIRO INFLUENZA IL TUO STATO D’ANIMO.
©Vera Peiffer
Avrai notato come il respiro cambia a seconda delle emozioni che provi. Ad esempio, quando si ha paura
si tende ad avere un’inspirazione più lunga ed un’espirazione più corta, incamerando l’aria
principalmente dalla zona toracica, a causa del diaframma contratto, e con le spalle che si alzano
durante l’inspirazione. La rabbia, d’altro canto, innesca uno schema di respirazione dove ad
un’inspirazione profonda segue un’espirazione lenta, talvolta quasi udibile. Quando si è calmi e rilassati
la respirazione è regolare e in genere circoscritta nell’area addominale (nell’inspirazione il diaframma si
abbassa spingendo in fuori i muscoli addominali).
Impariamo involontariamente a respirare in un determinato modo come conseguenza delle emozioni
che proviamo per un certo periodo. Se ad esempio abbiamo vissuto gli anni della nostra infanzia
costantemente nella paura e nello spavento, è probabile che avremo anche imparato a respirare
inconsapevolmente in modo teso e superficiale–circoscritto nella zona del petto a causa del diaframma
contratto. Ci portiamo dietro questo schema di respirazione anche nell’età adulta, nonostante ciò che ci
spaventava sia ormai passato. Tuttavia non è solo questione di essere vincolati da uno schema di
respirazione teso: questo modo di respirare ci metterà in uno stato di costante apprensione, anche
quando nel presente non ci sono situazioni che possano incuterci timore.
METODO: RESPIRAZIONE CORRETTA
1. Sdraiati o siediti con la schiena eretta e le piante dei piedi sul pavimento, senza incrociare le braccia
o le gambe. Se ti siedi assicurati di poter appoggiare le spalle e la testa allo schienale della poltrona.
2. Appoggia una mano sulla pancia (con il palmo della mano sull’ombelico) e inspira lentamente e
profondamente, facendo in modo che la pancia si gonfi e si espanda mentre incameri l’aria. Senti la tua
mano sollevarsi grazie alla spinta della pancia che si gonfia proprio come se fosse un palloncino.
3. La pancia torna a sgonfiarsi quando espiri facendo riabbassare la tua mano. Quando espiri non
soffiare in fuori l’aria. L’espirazione è simile ad un sospiro di sollievo silenzioso, con le spalle che si
abbassano durante l’espirazione.
Questo è lo schema di respirazione rilassata.
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allieviare lo stress: un approccio positivo
Immagina: ogni volta che espiri un po’ della tensione esce dal corpo, scivolando via dalla punta delle dita
delle mani e dalla punta delle dita dei piedi.
Fai quest’esercizio di respirazione ogni giorno per dieci minuti, almeno per un mese.
 SOLUZIONI
 Se ti risultasse difficile gonfiare la pancia quando inspiri.
-
Con gli occhi aperti, cerca di rendere la pancia tesa e rotonda, spingendo in fuori gli addominali.
-
Adesso, rilascia i muscoli addominali. Tieni la mano sulla pancia così da poter sentire la sensazione
fisica dell’addome che si alza e si abbassa grazie alla spinta degli addominali.
-
Adesso aggiungi l’inspirazione alla spinta degli addominali.
-
Quindi, inspira senza spingere i muscoli addominali in fuori, facendo in modo che sia solo l’aria che
incameri a far gonfiare la pancia.
 Se non ti sentissi rilassato alla fine dell’esercizio.
Se hai delle preoccupazioni, queste potrebbero interferire con l’esercizio rendendo più difficile la
concentrazione. Non opporre resistenza ai pensieri che interferiscono, poiché è la resistenza stessa a
creare ulteriore tensione. Ciò che si resiste, persiste! Afferma mentalmente: “Forse sono preoccupato
per … (il motivo per cui sei preoccupato) ed è naturale che sia così. Tornerò a preoccuparmi subito dopo
aver finito l’esercizio. Adesso riprendo l’esercizio e lo porto a termine!” Formula questo pensiero ogni
volta che le preoccupazioni interferiscono mentre fai l’esercizio di respirazione.
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allieviare lo stress: un approccio positivo
IL RILASSAMENTO MUSCOLARE
UNO STATO DI TENSIONE FISICA CONTRIBUISCE AD UNO STATO DI TENSIONE MENTALE.
UNO STATO DI TENSIONE MENTALE CONTRIBUISCE AD UNO STATO DI TENSIONE FISICA.
©Vera Peiffer
Per rilassarsi fisicamente in modo da poter accedere al subconscio è necessario sciogliere la tensione nei
muscoli accumulata durante la giornata. Sviluppiamo la tendenza a contrarre involontariamente i
muscoli ritrovandoci senza rendercene conto in uno stato di tensione fisica al solo pensiero di una
situazione che riteniamo sia stressante. Forse ti senti teso perché stai pensando all’errore che hai
commesso al lavoro o perché c’è stata una discussione in famiglia, oppure stai pensando a qualcosa di
spiacevole avvenuto di recente o che potrebbe succedere domani. Tuttavia i muscoli si contraggono
come se quello a cui stai pensando stesse accadendo realmente nel momento in cui lo pensi. Il
subconscio non distingue tra ciò che gli occhi vedono nella realtà oggettiva e ciò che immagini o ricordi.
Il collegamento tra mente e corpo è istantaneo e s’innesca automaticamente con estrema efficenza!
I PENSIERI CHE TI PASSANO PER LA MENTE HANNO UN EFFETTO IMMEDIATO SUL CORPO.
LE TENSIONI FISICHE INFLUENZANO LA MENTE NELLA STESSA MISURA.
©Vera Peiffer
Assumere una postura tesa è il risultato di un’abitudine involontaria sviluppata nell’arco di anni. Il
prossimo esercizio di rilassamento ti aiuterà a renderti conto della differenza di come ci si sente quando
si è fisicamente tesi e di come ci si sente invece quando si è fisicamente rilassati. Diventando coscienti
della tensione, ci si può rilassare in modo consapevole.
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allieviare lo stress: un approccio positivo
METODO: RILASSAMENTO MUSCOLARE PROGRESSIVO
1. Siediti o sdraiati. Se ti siedi, assicurati di poter appoggiare la testa allo schienale della poltrona.
Oppure avvicina la sedia al muro, metti un cuscino contro la parete e appoggiaci la testa. Se non hai un
supporto e devi mantenere la testa in posizione sarà più difficile rilassare i muscoli del collo, che sono
una delle parti del corpo più comunemente sottoposta a stress fisico.
2. Chiudi gli occhi così da eliminare le distrazioni visive e poterti concentrare meglio sulle sensazioni
interne del corpo. Adesso, focalizza progressivamente l’attenzione sulle varie parti del tuo corpo in
quest’ordine: testa; collo; spalle; braccia e mani; petto; pancia; natiche, gambe e piedi.
3. Mantenendo l’attenzione sui piedi, inizia a contrarre lentamente i muscoli dei piedi inarcando le dita,
finché non avverti un chiaro senso di tensione. Continua ad esercitare una leggera contrazione per
qualche istante in modo da sentirne chiaramente l’effetto. Mentre li contrai, immagina i muscoli dei
piedi accavallarsi, accorciarsi e indurirsi (non ha importanza se l’immagine mentale dei muscoli è
corretta dal punto di vista anatomico–potresti immaginare i muscoli contratti come un mucchio di
elastici colorati aggrovigliati). Poi allenta la tensione lentamente. Se sei sdraiato, lascia che i piedi si
affloscino ai lati mentre li rilassi e contemporaneamente immagina i muscoli allungarsi e sciogliersi.
Focalizza l’attenzione sulla sensazione di rilassamento contando mentalmente fino a 4.
4. Adesso focalizza l’attenzione sui muscoli dei polpacci. Contraili lentamente–alzando i talloni ma non
le dita dei piedi se sei seduto, o puntando le dita dei piedi nella direzione opposta alla testa se sei
sdraiato. Cerca di disturbare gli altri muscoli il meno possibile. Continua ad esercitare una leggera
contrazione per qualche istante e immagina i muscoli dei polpacci aggrovigliarsi, accorciarsi e indurirsi.
Poi rilasciali lentamente e contemporaneamente immagina i muscoli dei polpacci allungarsi, sciogliersi e
rilassarsi. Presta attenzione alla sensazione di rilassamento contando mentalmente fino a 4.
5. Continua come indicato nei punti 3, 4, focalizzando l’attenzione progressivamente sui gruppi di
muscoli elencati alla pagina seguente contraendoli e poi, dopo qualche istante, allentando lentamente la
tensione. Contemporaneamente, immagina i muscoli aggrovigliarsi come un mucchio di elastici colorati,
accorciarsi e indurirsi mentre li contrai, e poi allungarsi e sciogliersi mentre li rilasci. Dopo il rilascio della
contrazione, rimani focalizzato sulla sensazione fisica di rilassamento contando mentalmente fino a 4.
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allieviare lo stress: un approccio positivo
Prosegui contraendo e poi rilasciando:
6. Cosce e natiche insieme (unisci le cosce e strizza natiche);
7. Addome (trattieni la pancia in dentro);
8. Torace (porta le spalle in avanti per contrarre i muscoli del petto);
9. Mani e braccia insieme (serra le dita a pugno, porta le mani verso le spalle flettendo al tempo stesso
i muscoli delle braccia);
10. Spalle, collo e viso insieme (alza le spalle fino all’altezza dei lobi delle orecchie, corruga la fronte,
serra le mandibole digrignando i denti).
Rimani in posizione di riposo per qualche minuto dopo aver completato l’esercizio. Presta attenzione
alle sensazioni di rilassamento del tuo corpo: che sensazioni sono?
 SOLUZIONI
 Se ti riuscisse difficile isolare un gruppo di muscoli durante la sequenza contrazione-rilassamento.
Non è un problema se, ad esempio, non riesci ad isolare del tutto i muscoli dei piedi da quelli dei
polpacci. Naturalmente quando contrai i muscoli dei piedi anche gli altri muscoli delle gambe si
contrarranno un po’. Semplicemente fai del tuo meglio affinché il resto delle gambe rimanga il più
possibile in posizione di riposo mentre contrai i muscoli dei piedi. Allo stesso modo, quando contrai i
muscoli dei polpacci può darsi che involontariamente si contraggano anche un po’ le natiche.
 Se sentissi alcune parti del tuo corpo ancora tese dopo l’esercizio.
Potrebbero esserci uno o più gruppi di muscoli dove la tensione è particolarmente difficile da sciogliere
(ad esempio tra collo e spalle) e facendo l’esercizio hai preso coscenza della tensione accumulata in
quelle parti del corpo. In tal caso, ripeti la sequenza di contrazione e rilassamento per quel particolare
gruppo di muscoli da tre a cinque volte consecutive quando farai l’esercizio la prossima volta.
AVVERTENZA
Quando fai l’esercizio di rilassamento muscolare progressivo, non eccedere con la contrazione dei
muscoli, soprattutto se tendi ad avere crampi. Una contrazione leggera, tanto da sentirne appena
l’effetto è più che sufficiente per lo scopo dell’esercizio.
Se ti riuscisse difficile contrarre i muscoli perché soffri di dolori, puoi semplicemente immaginare i
muscoli che si contraggono e poi che si rilassano, senza di fatto contrarli – ha lo stesso effetto rilassante.
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allieviare lo stress: un approccio positivo
IL SECONDO PASSO VERSO IL CAMBIAMENTO POSITIVO: IMMAGINARSI UN BUON ESITO
Esprimiamo quello che pensiamo attraverso il linguaggio. La mente tuttavia formula pensieri sia sotto
forma di frasi che d’immagini.
L’ IMMAGINAZIONE È L’INIZIO DELLA CREAZIONE.
IMMAGINA CIÒ CHE DESIDERI.
DESIDERA CIÒ CHE IMMAGINI.
CREA CIÒ CHE DESIDERI.
George Bernard Shaw
LA VISUALIZZAZIONE
Visualizzare significa vedere un’immagine con gli occhi della mente. Visualizziamo ogni giorno senza
rendercene conto. Nella nostra mente infatti sono impresse le immagini delle cose, dei luoghi e delle
persone che conosciamo. Possiamo guardare queste immagini ogni volta che ne abbiamo bisogno,
anche se l’oggetto, il luogo o la persona in questione non sono in quel momento di fronte a noi nella
realtà. Immaginarsi qualcosa può essere diverso dal vederla nella realtà. Sebbene nella vita di tutti i
giorni possiamo vedere le cose in maniera chiara e distinta, con gli occhi della mente siamo in grado di
vedere immagini meno nitide. Talvolta visualizzare può essere più simile ad avere un’idea, piuttosto che
vedere un’immagine ben definita. Non sono molte le persone che riescono visualizzare immagini nitide,
come quando vedono l’ambiente con i propri occhi, pertanto quando farai l’esercizio di visualizzazione
non c’è ragione di preoccuparsi nel caso tu non riesca ad immaginare qualcosa come se guardassi una
fotografia o un film a colori. Fintanto che riesci a descrivere una qualunque cosa (e quando descriviamo
qualcosa la stiamo di fatto visualizzando, anche se non ce ne rendiamo conto), il tuo modo di
visualizzare va più che bene per applicare il prossimo metodo. E se ti capitasse comunque di pensare che
non riesci proprio a visualizzare, mentre fai l’esercizio chiediti: “Come mi apparirebbe quell’immagine
se potessi visualizzarla?”
SE POSSO SOGNARLO,
POSSO FARLO.
Walt Disney
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allieviare lo stress: un approccio positivo
METODO: VISUALIZZARE L’ESITO POSITIVO
1. Rilassati facendo l’esercizio di respirazione seguito dal rilassamento muscolare progressivo.
2. Adesso, immagina la completa realizzazione di un tuo obiettivo, qualunque esso sia: che cosa ti vedo
fare, che cosa ti sento dire, quando tu hai già raggiunto il tuo obiettivo? Vivi l’immagine che stai
visualizzando proprio come se stesse accadendo realmente in questo preciso momento. Visualizza
l’immagine del tuo obiettivo raggiunto nel modo più dettagliato possibile (con movimenti, colori, odori,
sapori, sensazioni tattili, suoni). Vedi ciò che vedi, senti ciò che senti e prova le emozioni positive che si
provano ad aver realizzato un obiettivo che ti stava a cuore.
3. Ripeti mentalmente diverse volte una frase positiva che affermi la realizzazione di quell’obiettivo,
ad esempio:
 posso imparare a sentirmi calmo e rilassato in qualsiasi situazione
 posso migliorare la mia situazione economica
 posso vedermi vivere in una bella casa
 posso raggiungere facilmente il mio peso forma
 posso trovare un lavoro che mi piace e con un ottimo salario
 posso incontrare la persona giusta per me
 posso imparare a credere nelle mie capacità
Assicurati che la frase sia formulata in positivo anziché in negativo (ad esempio non voglio avere più
paura), al presente semplice e che inizi con il verbo posso, piuttosto che voglio o devo.
Immagina: la frase positiva è il titolo del film della tua visualizzazione.
4. Allena la mente con lo stesso procedimento (punti 1, 2,3) tutti i giorni, almeno una volta al giorno,
fino al raggiungimento del tuo obiettivo.
Quando immagini la realizzazione del tuo obiettivo evita di visualizzare situazioni non ideali, magari con
l’intenzione di rendere la tua visualizzazione più reale e credibile inserendoci errori o imperfezioni.
Visualizza sempre situazioni ideali. La visualizzazione positiva non ha niente a che fare con la realtà
oggettiva, bensì ha lo scopo ridurre i livelli di stress rilassando fisicamente e influenzando positivamente
l’umore. In questo modo conservi l’energia necessaria per affrontare la situazione oggettiva con un
atteggiamento costruttivo. Grazie alla visualizzazione positiva ti metti in una condizione psicofisica
migliore: potrai sentirti a tuo agio e più sicuro di te quando sarà effettivamente il momento di affrontare
quella determinata situazione nella vita reale. Inoltre, se insorgono problemi o contrattempi, avrai a tua
disposizione la carica e la lucidità mentale necessarie per risolverli con molto meno stress.
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allieviare lo stress: un approccio positivo
L’ERRORE DI CONFONDERE L’ARROGANZA CON LA FIDUCIA IN SE STESSI
L’arroganza è collera frustrata. E’ il risultato dell’inclinazione dell’ego a giudicare il proprio valore
paragonandosi agli altri. D’altro canto, le persone che hanno una genuina fiducia in se stesse sono
coscienti della propria forza e dei propri meriti. La più affidabile fonte di fiducia si trova all’interno di un
sé libero da false convinzioni che negano il proprio valore e potenziale positivi.
La fiducia in se stessi rende possibile un altruismo genuino, anziché un buonismo moralista e ipocrita
che deriva da un falso senso di superiorità. Chi ha fiducia in sé è libero di prendersi cura degli altri e di
adoperarsi per la loro felicità sperando che superi addirittura la propria.
La differenza essenziale tra arroganza e fiducia in se stessi è di qualità e origine. L’arroganza è bisognosa
e dipendente dagli altri, derivando dal giudizio sul proprio valore e dai paragoni con l’esterno. La fiducia
in sé è libera e indipendente dagli altri, si trova e si coltiva all’interno di un sé libero da false convinzioni
che negano il valore e il potenziale positivi propri e altrui.
Cibo per i pensieri
Una persona che ha fiducia in sé è spesso giudicata arrogante … dagli arroganti stessi! Perché secondo te
gli arroganti sono così disturbati da coloro che hanno fiducia in se stessi?
In che modo l’arroganza di coloro che occupano in una posizione di potere autoritario è collegata al
senso d’impotenza di coloro che non lo sono?
Come possiamo interagire con coloro che mostrano un atteggiamento arrogante?
Come possiamo imparare a riflettere su noi stessi così da non confondere la fiducia degli altri per
arroganza o la nostra stessa arroganza per fiducia?
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allieviare lo stress: un approccio positivo
MANTENERE VIVO UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO: RICONOSCERE IL PROPRIO POTENZIALE
Hai imparato ad allentare le tensioni con la respirazione corretta e rilassando il corpo. Hai imparato a
calmare le emozioni e ad infondere fiducia alla mente con frasi ed immagini positive. In conclusione,
ringraziandoti per il tempo prezioso che hai dedicato alla lettura di queste pagine, ti invito a regalarti
ancora un momento per nutrire il tuo spirito con queste parole:
«Spirito è la vita interiore, il cuore, il momento vitale. È ciò che decide a cosa dedichiamo la nostra vita;
la preghiera fondamentale su cui basiamo la nostra esistenza. Lo spirito è invisibile, ma diventa
manifesto nei momenti cruciali. Inoltre, regola ogni cosa di una persona, ogni momento della giornata: è
il fattore decisivo nella vita.
Il cuore è il pittore, lo scultore, l’architetto del nostro essere.
Dunque è lo spirito (mente, cuore, momento vitale) che conta; esso include le nostre speranze e le nostre
preghiere; si può anche identificare con il subconscio.
“Che tipo di futuro immagino per me stesso? Che genere di personalità voglio sviluppare? Che cosa
voglio realizzare nella mia vita?” Dipingendo nel cuore la visione della propria vita in quanti più dettagli
possibili, quel dipinto diventa il disegno del proprio futuro. Il potere del cuore permette di fare della
propria vita un capolavoro basato su quel disegno.
Quanto più specifico, accurato e ricco di dettagli il disegno che abbiamo nel cuore, tanto meglio.
Continuando a dipingerlo a colori vivaci, è necessario perseguirlo a tutti i costi. Allora, in ogni istante, la
realtà della nostra vita si avvicinerà gradualmente al dipinto nel proprio cuore.
Ogni cosa dipende da ciò che si ha nel cuore (...) Se noi stessi decidiamo che una cosa è impossibile,
allora, conforme a quello che abbiamo deciso, perfino qualcosa che sarebbe possibile si trasforma in
qualcosa d’impossibile. D’altro canto, se crediamo di poter fare una determinata cosa, abbiamo già
compiuto un passo verso la sua realizzazione.
I pensieri pessimistici prendono forma nella realtà così come sono e producono effetti negativi. Chi ha
pensieri catastrofici crea effetti perfettamente conformi alla propria visione. Dunque è importante essere
ottimisti. (...) Con questo spirito la vita si orna dei gioielli della fortuna e della felicità ed è possibile
intraprendere un viaggio meraviglioso in cui i nostri sogni si realizzano uno dopo l’altro.»
Daisaku Ikeda
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allieviare lo stress: un approccio positivo
INSEGNO CIÒ CHE HO BISOGNO D’IMPARARE.
DICO CIÒ CHE HO BISOGNO DI SENTIRE.
RISPONDO ALLA DOMANDA CHE HO BISOGNO DI PORRE.
©Byron Katie
MAX DELLI GUANTI
Diplomatosi a Londra presso The International College of Eclectic Therapies
in Clinical and Analytical Hypnotherapy with Psychotherapy (Ipnoterapia
Clinica ed Analitica con psicoterapia), Max si è successivamente specializzato
in Stress Management Counselling e Post Traumatic Stress Disorders. È
Advanced Counsellor, Tutor, socio onorario (fellow) e Managing Director per
l’Italia della Peiffer Foundation. Nel Regno Unito è socio e supervisore
accreditato iscritto all’albo del National Council of Psychotherapists (Consiglio Nazionale Psicoterapeuti)
e a quello della Counselling Society. È inoltre socio iscritto al General Hypnotherapy Register, il registro
Britannico degli Ipnoterapeuti con la qualifica Senior Qualification In Hypnotherapy Practice (Qualifica
Senior in Pratica Ipnoterapeutica). In Italia, è iscritto al Coordinamento Nazionale Counsellor
Professionisti (CNCP) in qualità di socio formatore.
«Sono felice che Max Delli Guanti abbia deciso di portare in Italia i corsi di pensiero positivo. Le sue doti
di formatore unite alla sua profonda conoscenza del pensiero positivo saranno un aiuto inestimabile per
gli allievi della Peiffer Foundation. Lavoro con Max da molto tempo e raccomando caldamente a coloro
che vogliono ricevere un counselling d’alta qualità di rivolgersi a lui. Max non è soltanto un counsellor
caloroso e comprensivo, ma anche estremamente competente, che lavora in maniera efficiente ed
efficace sia in sessione individuale sia con i gruppi.»
Vera Peiffer
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allieviare lo stress: un approccio positivo
LETTURE D’APPROFONDIMENTO
 Vera Peiffer & Max Delli Guanti, Positive Recreation (audio CD), www.positiveinside.com
 Vera Peiffer, Il potere del pensiero positivo, Armenia.
 Vera Peiffer, Se posso immaginarlo, posso farlo, Edizioni Verde Chiaro.
 Vera Peiffer, Come Vincere lo Stress, Armenia.
 Susan Jeffers, Conosci le tue paure e vincile, Mondadori.
L’IMMAGINAZIONE E’ PIÙ IMPORTANTE DELLA CONOSCENZA
Albert Einstein
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Text copyright © Vera Peiffer & Max Delli Guanti
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tutto quello che pensavi di sapere sul pensiero positivo
ma credevi non avrebbe mai funzionato...
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stage intensivo esperenziale di una giornata, dalle 9:00 alle 18:00
conduce
Massimiliano Delli Guanti
counsellor, tutor & managing director: The Peiffer Foundation
programma dello stage
MATTINA
 Come funziona la mente: pensiero volontario e reazione emotiva involontaria.
 Stress, termine inflazionato: cos’è davvero lo stress e come si può gestire.
 Manipolazione mediatica: l’errore di confondere l’arroganza con la fiducia in se
stessi.
 Non posso o non me lo merito? Differenza tra autostima e fiducia in se stessi.
 Che cosa l’amore non è.
prepararsi al cambiamento positivo-prima parte.
 Esercizio: come trasformare il senso di colpa in senso di responsabilità.
 Esercizio: chi mi credo di essere quando mi guardo allo specchio?
 Esercizio: faccia a faccia con il sé bambino.
POMERIGGIO
Il cambiamento positivo-seconda parte
 Esercizio: cosa c’entra il mio passato, se oggi non mi sento sicuro di me?
Il cambiamento positivo-terza parte
 Esercizio: comprensione e perdono: liberarsi dal passato, vivere nel
presente, creare il proprio futuro.
 Esercizio: come funziona davvero il PENSIERO POSITIVO?
Avvertenza: per farlo funzionare evitare di indossare occhiali a lenti rosa!
conclusione
 Programma di mantenimento post-stage:
il pensiero positivo per sviluppare autostima nella vita di tutti i giorni.
NB: il programma elencato potrebbe subire leggere variazioni secondo le esigenze
dei partecipanti allo stage.
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Conduttore del seminario
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The Peiffer Foundation è una scuola di counselling del pensiero positivo accreditata
in Italia dal CNCP, Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti;
nel Regno Unito dal NCP, National Council of Psychotherapists.
IL NUOVO PENSIERO POSITIVO
Negli ultimi cinquanta anni i movimenti per lo sviluppo del potenziale umano,
la medicina psicosomatica
e le neuroscienze hanno dato un impulso
fondamentale allo studio della psiche, scoprendone le infinite risorse e come
poterle impiegare per migliorare la qualità della vita e il benessere delle
persone.
Il Pensiero Positivo, ispirandosi a questa nuova visione, si basa sul principio
che le convinzioni espresse attraverso il linguaggio influenzano sia lo stato
d’animo che quello fisiologico. Essendo il pensiero formulato sia sotto forma di
parole che d’immagini, attraverso un sistema di rilassamento fisico e
concentrazione mentale derivanti dall’Ipnositerapia Britannica, è possibile
sostenere e favorire i meccanismi di auto-guarigione del corpo, aiutandolo a
ripristinare il suo naturale equilibrio.
Grazie al Pensiero Positivo possiamo quindi influenzare positivamente i nostri
stati d’animo, trasformare il pessimismo in ottimismo, ridurre drasticamente i
livelli d’ansia e di stress sentendoci così più rilassati. Possiamo essere più sicuri
nei rapporti con gli altri e le nostre prestazioni nel lavoro e nello sport possono
essere ottimizzate in termini di aumento sia di concentrazione che di energia
psico-fisica.
Allenarsi a sviluppare un atteggiamento positivo significa imparare ad utilizzare
la naturale suggestionabilità della parte emotiva e reattiva della mente per
influenzare in maniera positiva le tue reazioni emotive, i tuoi comportamenti e
la qualità delle tue prestazioni professionali. Pensare positivo, tuttavia, non
significa ignorare le difficoltà della vita di tutti i giorni illudendosi che vada
sempre tutto bene.
I metodi del pensiero positivo, frutto della moderna ricerca nell’ambito della
gestione dello stress, mirano a modificare atteggiamenti pessimisti che
generano apatia e vittimismo.
Con l’aiuto dei metodi del pensiero positivo puoi imparare ad acquisire più
padronanza delle tue reazioni emotive, malgrado tu abbia imparato a credere
che certe reazioni sono più forti di te e che quindi non puoi farci niente.
Per godersi pienamente la vita di tutti i giorni è necessario imparare ad
attingere alle proprie forze, non a quelle degli altri. Se non siamo noi a dare
una direzione alla nostra vita, qualcun altro potrebbe farlo al nostro posto e, in
tal caso, dovremmo farci piacere per forza quello che otteniamo, anziché
mirare ad ottenere quello che ci piace …
I metodi del Pensiero Positivo proposti dalla Scuola di counselling di Vera
Peiffer sono semplici da imparare, facili da applicare in autonomia, efficaci per
migliorare la qualità della vita di tutti i giorni.
I SEMINARI
Nel corso del seminario imparerai metodi semplici ed efficaci per accedere alla
parte emotiva e reattiva della tua mente (il subconscio). In questo modo potrai
prendere coscienza di convinzioni, atteggiamenti e abitudini che sono l’effetto
di esperienze passate, ma che influenzano ancora oggi il tuo modo di vivere e
di reagire ai problemi.
In altre parole, nel corso del seminario lavorerai al miglioramento della qualità
della tua vita imparando a migliorare la qualità del tuo modo di pensare.
Potrai, se lo vorrai, fare cose che prima credevi di non poter fare. Affronterai
vecchi problemi con nuovi metodi.
Il seminario fornisce gli strumenti per l’allenamento psico-fisico necessario ad
acquisire fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
I partecipanti, d’altro canto, si assumono l’impegno ad allenarsi a mettere in
pratica i metodi proposti che, come tutte le tecniche, funzionano soltanto se
usati attivamente e costantemente.
SEMINARIO DI UNA GIORNATA

mente e corpo: come interagiscono coscienza e subconscio.

stress: che cos’è, cause, effetti e gestione positiva nella vita di tutti i
giorni.

cambiamento positivo: desiderare, volere, potere, agire.

induzione ipnotica: accedere al subconscio tramite il rilassamento e la
concentrazione psico-fisica.

auto-ipnosi: induzione, approfondimento, suggestione con immagini e
parole rilassanti.

suggestioni ipnotiche: il linguaggio delle emozioni sotto forma d’immagini
e parole.

pessimismo e ottimismo: cosa sono, come mantenersi ottimisti dentro
quando fuori le cose non vanno.

vivere il pensiero positivo dal Lunedì alla Domenica: affrontare vecchi
problemi con nuovi sistemi.
SEMINARIO INTENSIVO DI DUE GIORNATE
Oltre al programma sopra elencato, nella seconda giornata saranno proposti
anche i seguenti argomenti:

Elementi d’Ipnosi Clinica e Analitica.

L’impiego della visualizzazione nell’auto-ipnosi.

Convinzioni, atteggiamenti e la loro influenza su comportamenti e risultati.

Come mantenersi ottimisti quando è difficile.

Porsi un obiettivo e verificare i propri progressi.

Accesso al subconscio tramite il rilassamento.

Mettere tutto in pratica tutti i giorni: programma di mantenimento
quotidiano.
L’IPNOSI
Hai mai provato ad auto-ipnotizzarti? Probabilmente credi di no, ma ti assicuro
che ci auto-ipnotizziamo tutti i giorni. La trance, infatti, è uno stato psico-fisico
naturale al quale accediamo spontaneamente, spesso più volte nell’arco di una
giornata. Ti ricordi l’ultima volta che hai sognato ad occhi aperti, magari
fissando un qualcosa fuori della finestra, con lo sguardo perso nel vuoto? Eri
così assorto nei tuoi pensieri che, in quel momento, avevi la sensazione di
essere da un’altra parte; eri completamente assente (soprapensiero). Al tempo
stesso, una parte di te rimaneva comunque cosciente di dove eri e non appena
qualcosa ha richiamato la tua attenzione sei “tornato in te”, come se ti fossi
“risvegliato”, riprendendo poi ad occuparti delle tue faccende quotidiane in
maniera logica e razionale.
L’ipnosi è uno strumento che induce lo stato di trance sopra descritto, uno
stato caratterizzato da rilassamento fisico e concentrazione mentale in cui la
mente può essere rieducata a pensare in maniera più positiva (suggestionata
con pensieri positivi).
Chiunque può imparare l’arte dell’auto-ipnosi. È facile e piacevolmente
rilassante. Praticandola costantemente, una volta appreso il metodo, potrai
impiegarla quando vorrai, usandola per rilassarti nei momenti di stress, per
aiutarti a coltivare un atteggiamento più ottimista, fiducioso, positivo.
IL SUBCONSCIO
Il subconscio è paragonabile ad un computer che ha salvato tutto ciò che nel
corso della nostra vita abbiamo visto, udito, provato e imparato a fare (ad
esempio parlare, leggere, scrivere, guidare). Il subconscio e anche la sede
delle nostre abitudini automatiche (comunemente chiamate vizi).
Nel subconscio sono memorizzati tutti gli episodi accaduti in passato insieme
alle reazioni emotive da noi avute in ognuna di quelle circostanze. Di
conseguenza, ogni volta che nel presente ci troviamo in una situazione analoga
ad una già vissuta, anche la stessa reazione emotiva avuta in passato oggi
s’innesca automaticamente, nostro malgrado.
Le nostre reazioni emotive involontarie (quelle che per esempio ci fanno dire “è
più forte di me”) sono spesso legate ad episodi passati e sono il contrario di
come, razionalmente, vorremmo reagire. Fortunatamente è possibile rieducare
il subconscio e imparare a reagire in maniera diversa nel presente.
CHI CONDUCE IL SEMINARIO
Max Delli Guanti ha completato i suoi studi presso l’International College of
Eclectic Therapies di Londra, diplomandosi in Clinical and Analytical
Hypnotherapy with psychotherapy, Psychotherapeutic Counselling, Stress
Management, specializzandosi nel trattamento dei disordini post-traumatici da
stress. È Counsellor, Tutor, membro onorario e managing director della Peiffer
Foundation, la scuola di counselling fondata da Vera Peiffer, Ipnoanalista e
nota autrice di saggi sul pensiero positivo. È membro e supervisore del
National Council of Psychotherapists (Consiglio Nazionale degli PsicoterapeutiRegno Unito), membro del General Hypnotherapy Register, il registro
Britannico degli Ipnoterapeuti, membro iscritto all’albo dei professionisti
complementari del Servizio Sanitario Nazionale Britannico e membro
dell’Association of Analytical and Cognitive Therapists.
Lavora a Londra, dove vive dal 1994, come Stress Management Counsellor,
Post-traumatic stress disorders specialist, Clinical & Analytical Hypnotherapist.
Conduce sessioni individuali di counselling ad indirizzo ipno-analitico e seminari
sul pensiero positivo per le aziende e per il pubblico in Inghilterra, Svizzera,
Italia e Stati Uniti.
“Lavoro con Max Delli Guanti da molto tempo e invito caldamente tutti coloro
che vogliono ricevere un counselling d’altissima qualità a rivolgersi a lui. Non
solo Max è un counsellor caloroso e comprensivo, ma anche molto competente,
che lavora in maniera efficiente ed efficace sia in sessione individuale sia con i
gruppi.”
Vera Peiffer, autrice del best-seller “Il Potere del Pensiero
Positivo”
A tutt’oggi, Vera è una delle più autorevoli esponenti e divulgatrici del
Pensiero Positivo di fama internazionale. Laureata in psicologia, si è
specializzata in Ipnosi e psicoterapia. Nel Regno Unito, è membro del National
Council of Psychotherapists e del College of Advanced Hypnotherapy. Nel
1994 ha fondato la Peiffer Foundation, scuola accreditata nel Regno Unito dal
National Council of Psychotherapists e in Italia dal Coordinamento Nazionale
Counsellor Professionisti. Ha scritto numerosi saggi tradotti in tutto il mondo,
tra i quali si ricordano: Il Potere del Pensiero Positivo; Il Potere
dell’Ottimismo; Vivere in Positivo; La felicità interiore; Le Trappole del
Dovere; Il Nuovo Pensiero Positivo, editi da Armenia. Di Max dice: “Lavoro
con Max Delli Guanti da molto tempo e invito caldamente coloro che vogliono
ricevere sessioni di alta qualità a rivolgersi a Max perché non solo è un
counsellor caloroso e comprensivo ma anche molto competente, che lavora in
maniera efficiente ed efficace sia in sessione individuale sia in gruppo.
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