EUROPA informa Newsletter quindicinale a cura di EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E.Mach ALL’INTERNO ISTITUZIONI Il “calcolatore” dei voti ENERGIA 50 miliardi alle tecnologie pulite AGRICOLTURA Le proposte per il latte CITTADINI -Telepass europeo -Lotta al cancro -Spam su Internet Fondazione E.Mach Commissione europea DG Comunicazione Anno 13 n° 19 del 14 ottobre 2009 – 286 Dopo il “sì” dell'Irlanda al Trattato di Lisbona Il 2 ottobre scorso i cittadini irlandesi hanno votato a larga maggioranza a favore del Trattato di Lisbona (67,1% di sì contro il 32,9% di no), ribaltando l'esito della prima consultazione che si era tenuta nel giugno 2008 (53,4% di contrari e 46,6% di favorevoli). Il “sì” irlandese rappresenta un importante passo avanti per l'Europa, eliminando il principale ostacolo del processo di rinnovo delle istituzioni europee iniziato oltre dieci anni fa a Nizza con la firma di un Trattato che si è rivelato inadatto alle nuove sfide del mondo. Quello di Dublino non è stato purtroppo l’ultimo scoglio in quanto manca ancora un tassello all’entrata in vigore del trattato: infatti dopo la firma in calce alla legge da parte del Presidente tedesco nelle settimane scorse e di quello polacco lunedì 12 ottobre, rimane da risolvere il problema della Repubblica Ceca, dove il Presidente Klaus continua a remare contro e a non sottoscrivere una ratifica già concessa dal Parlamento del suo Paese. Il Capo dello Stato ceco sembra voler vincolare la sua firma non solo al responso della Corte costituzionale ceca (che sta attualmente esaminando la compatibilità del nuovo trattato con la Costituzione ceca, ma che, sulla falsariga della Germania, non dovrebbe dare una risposta negativa), ma adesso anche ad una deroga (“clausola di dissociazione”) per la Repubblica ceca sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali, con revisione del Trattato; una richiesta, questa, avanzata solo ora, decisamente fuori tempo massimo, e mai proposta in precedenza in occasione delle discussioni con gli altri Stati membri. Sorpreso di questa richiesta è addirittura il governo ceco, il cui primo ministro auspica una rapida entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Ma se per un attimo non consideriamo questo aspetto (confidando in un rapido ripensamento del Presidente Klaus) si può dire che l'adozione del Trattato permetterà alle istituzioni dell'Unione di funzionare meglio, al Parlamento di aumentare i suoi poteri accrescendo così la democraticità del progetto comunitario e all'Europa di agire con più forza in molti settori in cui ancora oggi sembra impotente, come ad esempio quello dell’immigrazione, di estrema attualità in particolare per l’Italia. Dal punto di vista politico si può dire che il sì irlandese realizzi il matrimonio tra l'Unione e i suoi cittadini, e quindi renda il progetto dell'Unione europea "popolare"? Probabilmente no. Le ragioni del cambio di rotta degli irlandesi in un solo anno non sono probabilmente legate direttamente alla bontà del progetto europeo. Secondo alcuni le paure create dalla crisi economica hanno convinto gli irlandesi a non isolarsi e a ritenere l'Europa un'ancora di salvataggio, mentre un anno fa per spiegare la bocciatura del referendum in Irlanda si diceva che la paura dell'apertura economica e sociale fosse alla base del "no", così come lo era stata nel caso dei "no" alla Costituzione in Francia e in Olanda nel 2005. Del resto, analoghi approcci quali localismo o protezione sono alla base di posizioni "euroscettiche" presenti anche in Italia, soprattutto nelle regioni più ricche del Nord. Forze contrarie all'approfondi- mento del progetto europeo dicono oggi, ad esempio, che "l'UE fa poco e male sull'immigrazione". Bene, con il Trattato di Lisbona l'UE potrà fare "molto e bene", sull'immigrazione e non solo. Basta che lo vogliano quelli che restano sostanzialmente i padroni del gioco, anche con il Trattato di Lisbona, ovvero i Paesi membri dell'UE e i loro Governi. Questi ultimi resteranno protagonisti fin quando non si realizzerà una vera Unione in senso federalista, completo: una prospettiva questa oggi molto ma molto lontana. Perché da che Europa è Europa (e qui è meglio eliminare gli elementi di confusione e parlare chiaro), l'Europa la fanno i Governi, spinti o frenati da alcune personalità più (come ad esempio i padri fondatori, Jacques Delors, o la coppia Kohl - Mitterrand per l'euro e più tardi per la riunificazione) o meno "illuminate". Non l'hanno mai fatta i cittadini che, a parte appunto le élites, non hanno mai veramente "sentito" l'urgenza di una costruzione europea politica e forte. Ma a proposito di cittadini, cosa significa questo voto per tutti i quasi 500 milioni di cittadini dell'Unione europea, inclusi noi italiani? Molto più di quanto non immaginiamo, e in ogni caso di quanto non percepisca il cittadino comune attraverso il sistema di comunicazione nazionale. Le informazioni sul Trattato e in genere sull’UE, infatti, non hanno superato le barriere "classiche" dell'informazione sull'Europa, spesso confinata ai soliti noti. In pochi sanno, già oggi, un dato importante: quasi tre leggi su quattro di quelle approvate dal nostro Parlamento sono pura trasposizione delle norme "europee". Alcuni aspetti della nostra vita sono determinati in maniera quasi esclusiva dalle istituzioni comunitarie: dalla sicurezza alimentare alla protezione dell'ambiente, dall'agricoltura e la tutela dei prodotti fino alla definizione delle regole per il mercato e per il commercio sulla quale si basa il futuro delle nostre imprese. Con il nuovo Trattato, in molti altri aspetti sociali ed economici l'azione dell'Europa sarà più forte: dal rifornimento energetico, che determinerà un modello di sviluppo più compatibile con l'ambiente, innovativo e tecnologico, offrendo molte nuove opportunità ma anche poco scampo a chi non si adegua. Fino alla necessità, già descritta, di definire una vera politica dell'immigrazione e dello sviluppo comune, che ridurrà la capacità dei singoli Paesi di cavalcare onde demagogiche e prendere misure inefficaci. Oppure di far valere i valori e gli interessi europei nei confronti dei partners internazionali non solo nell'ambito commerciale ma anche in quello più puramente politico. Il principio vale in molte altre aree d'azione, e questa è la condizione necessaria ma non sufficiente. Per rendere veramente efficace l'azione dell'Unione occorre la volontà politica dei suoi principali protagonisti "storici", ovvero i Paesi membri, i loro governi e i loro leaders. In attesa del giorno in cui saranno veramente i cittadini, gli irlandesi e quelli degli altri 26 Paesi, ad appropriarsi per intero del progetto di costruzione europea. Matteo Fornara e Giancarlo Orsingher ISTITUZIONI http:// www.consilium.europa.eu/ showFocus.aspx? id=1&focusId=405&lang=en ENERGIA COM(2009) n. 519 del 7 ottobre 2009 Investire nello sviluppo delle tecnologie a bassa emissione di CO2 AGRICOLTURA Calcola i voti al Consiglio Il Consiglio è l’istituzione europea dove i rappresentanti degli Stati membri, di solito i ministri, si incontrano per discutere le proposte e per votare sull’adozione o meno della legislazione europea. Il meccanismo di voto al Consiglio è piuttosto complesso: non sempre ad ogni “alzata di mano” corrisponde un voto, ma l’“alzata di mano” dei rappresentanti dei diversi Stati membri può avere un valore diverso a seconda della dimensione del paese. La “forza” del voto dei singoli Stati membri è stabilita dai Trattati. Gli stessi Trattati inoltre stabiliscono anche in quali casi è richiesta la maggioranza semplice, quella qualificata oppure l’unanimità. Se non ci sono problemi quando sono richieste l’unanimità (tutti i paesi devono votare a favore) o la maggioranza semplice (14 paesi su 27 devono essere d’accordo, a prescindere dalla dimensione degli Stati), il problema arriva quando viene richiesta la maggioranza qualificata: ad oggi, e fino al 2014, i Trattati stabiliscono che questa viene raggiunta se sono soddisfatte le due seguenti condizioni: la maggioranza degli Stati membri approva (in alcuni casi è richiesta una maggioranza di due terzi dei paesi) e vengono espressi almeno 255 voti a favore della proposta, cioè il 73,9 % del totale. Come detto i voti variano da paese a paese, così il voto di Germania, Francia, Italia e Regno Unito vale 29, quello di Spagna e Polonia 27, per scendere ai 4 voti di Cipro, Estonia, Lettonia, Lussemburgo e Slovenia e ai 3 di Malta. Inoltre, ogni Stato membro può chiedere la conferma che i voti a favore rappresentino almeno il 62% della popolazione totale dell’Unione. Se così non dovesse essere, la decisione non viene adottata. Come si vede la procedura è piuttosto complessa e in occasione delle riunioni del Consiglio è necessaria la presenza di un calcolatore per quantificare in tempo reale i voti espressi dai vari paesi. Adesso il “calcolatore” che consente di computare i voti è disponibile per ogni cittadino. Sul sito internet del Consiglio è infatti a disposizione un interessante strumento (per il momento solo in inglese ma con le istruzioni anche in italiano) che permette di simulare il voto. Collegate alle pagine del “calcolatore” sono inoltre disponibili altre informazioni sulla metodologia di voto applicata al Consiglio. 50 miliardi in più nelle tecnologie pulite Dopo la presentazione nel novembre 2007 del Piano strategico per le tecnologie energetiche (SET plan), approvato dal Consiglio energia nel febbraio successivo e dal Parlamento europeo cinque mesi dopo, il 7 ottobre scorso la Commissione europea ha adottato la propria proposta per finanziare questa strategia di sviluppo delle tecnologie dell'energia. Sarà necessario uno sforzo congiunto dei poteri pubblici, delle imprese e del settore della Ricerca&Sviluppo per sviluppare entro il 2020 le tecnologie necessarie all'UE in vista di raccogliere le sfide del cambiamento climatico, della sicurezza energetica e della competitività. Nella sua comunicazione al Consiglio, al Parlamento, al Comitato delle Regioni e al Comitato economico e sociale, la Commissione stima in 50 miliardi di euro il maggior investimento che l'UE deve realizzare nella R&S tra il 2010 e il 2020 per dotarsi di queste tecnologie; si tratta di quasi il triplo (da 3 a 8 miliardi di euro all’anno) degli investimenti annuali previsti oggi nell'UE in questo settore. I fondi dovranno arrivare sia dal settore pubblico che da quello privato, a livello nazionale e comunitario. Fondamentale sarà il sostegno delle banche e degli investitori privati alle imprese, necessario per incoraggiare la partecipazione dell'industria; è previsto anche un intervento della BEI, la Banca Europea degli Investimenti. Il piano finanziario proposto dall’esecutivo di Bruxelles prevede questa ripartizione dei fondi: 6 miliardi di euro supplementari per l'energia eolica, che potrebbe generare fino al 20% dell'elettricità nell'UE e creare oltre 250.000 posti di lavoro. 16 miliardi di euro per l'energia solare, che potrebbe generare fino al 15% dell'elettricità nell'UE e creare più di 200.000 posti di lavoro. 2 miliardi di euro per l'interconnessione delle reti elettriche, affinché la futura rete eccellente intelligente europea (Supergrid) risponda alle sfide della creazione di un mercato integrato dell'energia, all'integrazione di fonti d'energia intermittenti e alla gestione delle interazioni complesse tra fornitori e clienti. 9 miliardi di euro per portare a maturità commerciale le bioenergie, per stimolare una produzione a grande scala e sostenibile di biocarburanti di seconda generazione e una produzione di elettricità e di calore combinato partendo dalla biomassa; si potrebbe così ottenere il 14% dell’energia necessaria all’UE creando più di 200.000 posti di lavoro. Altri 13 miliardi di euro per l'utilizzo più sostenibile dei carburanti fossili, in particolare ricorrendo su scala industriale alla tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio. Infine 7 miliardi di euro per il nucleare, sostenendo lo sviluppo dei reattori e delle centrali atomiche di quarta generazione e il trattamento dei loro rifiuti. Il piano di finanziamento include anche investimenti supplementari necessari al sostegno di iniziative già operative: 5 miliardi di euro supplementari sarebbero necessari per l'iniziativa tecnologica congiunta (JTI) sulle cellule stock e l'idrogeno, mentre 11 miliardi di euro supplementari dovrebbero essere assegnati al sostegno dell'iniziativa sull'efficienza energetica destinata ad un massimo di 30 città, impegnate a ridurre del 40% le loro emissioni di gas a effetto serra (la cosiddetta “Città intelligenti-Smart Cities”, che si basa sullo sviluppo di piccole reti decentrate e su una nuova generazione di edifici e di mezzi di trasporto alternativi). 5 miliardi di euro supplementari dovrebbero essere assegnati al finanziamento dell'alleanza della ricerca energetica europea (European Energy Research Alliance) mentre 1 miliardo andrebbe a coprire i costi della ricerca fondamentale ed applicata, le dimostrazioni e la commercializzazione iniziale. Infine, per valutare e controllare lo sviluppo delle tecnologie dell'energia a scarso tasso di carbonio, la Commissione ha lanciato un nuovo sistema d'informazione in linea sul SET-Plan, chiamato SETIS che, sotto l'egida del Centro comune di ricerca della Commissione, fornirà gli ultimi risultati scientifici sui progressi, le previsioni e i livelli d'investimento in R&S in queste tecnologie. La Commissione auspica che il suo piano di finanziamento sia adottato dal Consiglio europeo di primavera per entrare in vigore a metà 2010. Le recenti proposte della Commissione a sostegno dei produttori di latte La crisi del latte si fa sentire, i produttori protestano andando anche a svuotare le cisterne di latte davanti al palazzo della Commissione europea a Bruxelles e l’esecutivo risponde con due modifiche alla normativa che disciplina il settore lattiero-caseario che vanno nella direzione di stabilizzare il mercato del latte. La prima modifica riguarda la tutela del settore lattiero attraverso una clausola di emergenza (che già esiste in altri settori agricoli) per reagire più rapidamente in caso di turbative del mercato. La seconda misura riguarda gli anni di “quote latte” 2009-2010 e 2010-2011: le quote riscattate dai singoli Stati dell'UE e conservate nella riserva nazionale, potranno essere utilizzate dalle autorità nazionali per ristrutturare il settore. I Ministri dell'agricoltura discuteranno queste proposte il 19 ottobre e nelle prossime settimane saranno anche approvate le modifiche alla normativa sugli aiuti di Stato per consentire di versare entro il 2010 aiuti fino a 15.000 euro per produttore, sotto forma di aiuti nazionali. La Commissione prevede di spendere nel 2009 fino a 600 milioni di euro per misure a sostegno del mercato. Quest'anno il 70% dei pagamenti diretti potrà essere versato sei settimane prima del solito, a partire da venerdì 16 ottobre. Altri 5 miliardi di euro all'anno sono stati aggiunti ai pagamenti diretti a favore dei produttori lattieri per compensare le riduzioni dei prezzi d'intervento. Nel contesto delle misure anti-crisi, inoltre, sono stati sbloccati 4,2 miliardi di euro per rispondere alle "nuove sfide", tra cui la ristrutturazione del settore lattiero-caseario. Questi fondi vengono ad aggiungersi a quelli già disponibili nel settore dello sviluppo rurale. La Commissione ha anche rafforzato il programma di distribuzione di latte nelle scuole, ampliando la gamma di prodotti e la fascia di età dei beneficiari, e ha avviato una nuova campagna di promozione dei prodotti lattiero-caseari. Intanto nei giorni scorsi si sono riuniti a Vienna i Ministri dell'agricoltura di 20 Paesi UE, che rappresentano il 95% delle imprese casearie e il 75% della produzione, per chiedere alle istituzioni comunitarie di aumentare di 300 milioni gli aiuti nel corso del 2010 e per proporre nuove misure per il 2015, quando le quote latte saranno abolite. Gli ultimi dati, intanto, evidenziano una ripresa dei prezzi per tutti i prodotti lattiero-caseari. Il prezzo del latte in estate era valutato attorno ai 25-26 centesimi/litro e un ulteriore aumento di 1-2 centesimi dovrebbe registrarsi per le consegne di settembre/ottobre. I prezzi dei prodotti ammissibili all'intervento (burro e latte scremato in polvere) sono aumentati del 7-9% in tre mesi e si attestano attualmente ben al di sopra del livello d'intervento. Giovani sensibilizzati ai cambiamenti climatici con MTV Sono principalmente i giovani che “dovranno sopportare le conseguenze dei cambiamenti climatici” ha dichiarato il Commissario europeo all’informazione Margot Wallström ed è per questo che la Commissione europea ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul tema, rivolto ai giovani tra i 18 e i 24 anni. E poiché la musica è uno dei principali interessi dei ragazzi di questa età, ecco l’idea di coinvolgere la rete MTV nel progetto “Play to Stop”. Dopo le prime due fasi, lo scorso 5 ottobre è stata presentata la terza e ultima parte del progetto che vuole sensibilizzare le giovani generazioni ad uno sviluppo che tenga in maggiore considerazione la Terra. La campagna d'informazione si svolgerà sino alla fine dell'anno in undici Stati membri (Germania, Bulgaria, Danimarca, Francia, Ungheria, Italia, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Regno Unito, Svezia) attraverso la trasmissione di sport televisivi appunto su MTV e l'aggiornamento di siti Internet. Il 7 dicembre, in occasione dell'apertura della conferenza ONU sui cambiamenti climatici, si terrà a Copenhagen il concerto con la partecipazione dei Backstreet Boys, che segue le esibizioni di Moby a Stoccolma (20 agosto) e degli Editors a Budapest (19 settembre). Dimostrando il tuo interesse per il tema del cambiamento climatico attraverso il sito del progetto è possibile accumulare punti. Chi otterrà il punteggio maggiore vincerà un viaggio a Copenhagen per assistere al concerto. Lo “Spazio alpino” promosso in italiano Il programma di cooperazione Spazio Alpino cerca di avvicinarsi sempre più ai cittadini italiani. Il programma è collocato all’interno dell’INTERREG IV, la politica comunitaria per la cooperazione e la maggiore integrazione tra regioni dell’UE, con l’obiettivo di migliorare la competitività, l’accessibilità sostenibile al territorio e la tutela dell’ambiente delle regioni appartenenti all’arco alpino. Negli ultimi tempi, per il cittadino, saperne di più è diventato meno arduo: da inizio 2008 è attivo il servizio di newsletter trimestrale in lingua italiana, mentre è ormai imminente l’inaugurazione del nuovo sito italiano del Programma, “ospitato” dal portale della Regione Lombardia. Inoltre anche quest’anno Spazio Alpino avrà un proprio spazio all’ “Alpi365 – Montagna Expo”, il salone biennale di Torino dedicato alle risorse e alle problematiche dell’ambiente montano (23-25 ottobre). Per l’occasione verrà presentata al pubblico la prima pubblicazione italiana di medio periodo, un momento utile per scoprire o conoscere meglio l’attività sin qui svolta e le future prospettive negli ambiti ancora poco esplorati. Per maggior informazioni sul settore lattiero-caseario: http://ec.europa.eu/ agriculture/markets/milk/ index_en.htm GIOVANI www.mtvplay4climate.eu MONTAGNA http:// www.spazio-alpino.it http://www.alpine-space.eu http:// www.alpi365.it Eventi montani nel nord Italia “Una montagna piena di energia” è il titolo del forum internazionale sull’energia di montagna che si svolgerà il 19 e il 20 novembre a Sondrio e a Chiuro (SO), su organizzazione di Euromontana e di IREALP, l’Istituto di Ricerca per l'Ecologia e l'Economia Applicate alle Aree Alpine. Il tema trattato nel corso dell’evento sarà la definizione del ruolo della montagna in campo energetico. Le riflessioni e le conclusioni del forum saranno contenute nel documento ufficiale che Euromontana presenterà alla Commissione europea, nel quale si indicheranno anche una serie di buone pratiche attivate in diverse aree montane d'Europa, dalle centrali eoliche e geotermiche della Scandinavia ad esempi significativi in campo energetico nelle regioni alpine. Torino invece ospita dal 23 al 25 ottobre “Alpi365 montagna expo”. Questa seconda edizione della manifestazione è imperniata attorno a cinque temi centrali: turismo, vivibilità, economia, sport e cultura e ha come riferimento geografico principale lo spazio definito dal territorio dell’Euroregione Alpi Mediterraneo. Verso il Telepass europeo La Commissione europea ha definito i requisiti tecnici necessari per il lancio di un Servizio europeo di telepedaggio che consentirà agli automobilisti di pagare i pedaggi in tutta l'Unione europea grazie a un abbonamento stipu- www.irealp.it www.alpi365.it CITTADINI lato con un prestatore di servizi e un'apparecchiatura di bordo unica. Il telepass europeo sarà disponibile su tutte le infrastrutture stradali a pagamento dell’intera UE: autostrade, gallerie e ponti dove il pedaggio può essere pagato utilizzando un'apparecchiatura di bordo. Si raggiungerà così l’obiettivo di ridurre notevolmente i tempi di attesa e le code ai caselli, con un effetto positivo anche sull’ambiente. Secondo il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, responsabile dei trasporti, questa decisione è il miglioramento più importante per i conducenti dopo la soppressione dei controlli alle frontiere. I sistemi elettronici di pagamento del pedaggio risalgono agli anni Novanta. Un'apparecchiatura di bordo comunica le caratteristiche del veicolo ai gestori dell'infrastruttura stradale per stabilire l'importo del pedaggio, basato ad esempio sul peso e le dimensioni del veicolo. Ma i vari sistemi nazionali e locali di pagamento elettronico sono solitamente incompatibili tra loro. Questo costituisce un notevole ostacolo al trasporto stradale internazionale. Ad esempio, per viaggiare dall'Italia verso il nord Europa è necessaria la presenza anche di cinque o più apparecchi sul cruscotto, ognuno corrispondente a un abbonamento con un determinato gestore stradale. Il costo è alto soprattutto per il trasporto di merci, in termini di adempimenti e oneri amministrativi per conciliare i dati di viaggio, le fatture ricevute, le clausole contrattuali e gli ordini di pagamento. La decisione della Commissione stabilisce inoltre i diritti e gli obblighi dei gestori che impongono i pedaggi, dei prestatori di servizi e degli utenti. Gli utenti potranno sottoscrivere un abbonamento con il prestatore di servizi di loro scelta. I gestori dei pedaggi comunicheranno gli importi dovuti ai prestatori di servizi, che li fattureranno agli utenti. Non sono possibili maggiorazioni di costi. Tre anni è il tempo previsto per la disponibilità del sistema per tutti i veicoli stradali di peso superiore a 3,5 tonnellate o che possono trasportare più di nove passeggeri, mentre gli automobilisti dovranno attendere cinque anni per la completa disponibilità del sistema. Assieme contro il cancro Qui il collegamento al filmato e ai contenuti dell’azione: http://ec.europa.eu/health/ index_en.htm Più di 300 organizzazioni di pazienti, sopravvissuti alla malattia, medici, professionisti della sanità, ricercatori e autorità sanitarie hanno sottoscritto un partenariato con la Commissione europea per lottare contro il cancro, la malattia che ogni anno colpisce circa tre milioni di persone nell’UE e che rappresenta la seconda causa di morte, sia tra gli uomini che tra le donne. Ridurre del 15% il numero di nuovi casi di cancro entro il 2020 è l’obiettivo di quest'azione di partenariato che vuole mettere in campo forze diverse per condividere competenze, soprattutto nell'ambito della ricerca, sulle cause della malattia. Il coordinamento tra le diverse figure che operano nel settore dovrà aiutare a far sì che le risorse messe a disposizione portino a risultati pratici migliori di quanto succede oggi. Le risorse, peraltro limitate, vanno sfruttate in maniera coordinata e il partenariato vuole evitare gli sprechi. L’iniziativa viene lanciata con il filmato "Live for Living", disponibile sul sito dell'Unione europea, che raccoglie le testimonianze di cinque sopravvissuti alla malattia. La lotta contro il cancro fa parte fin dal 1985 delle azioni in materia di sanità avviate dall'UE. Nel 2003 il Consiglio dell'UE ha definito principi e buone pratiche sulla prevenzione della malattia, invitando gli Stati membri ad agire sul territorio nazionale attraverso un maggior coordinamento delle risorse. La Commissione, dal canto suo, ha pubblicato linee guida sulla prevenzione del cancro al seno e al collo dell'utero, sottolineando la centralità della diagnosi precoce. Nel dicembre scorso è stato pubblicato il primo rapporto sull'implementazione delle misure indicate dal Consiglio relative allo screening della malattia. Lotta allo spam su Internet La Commissione europea chiede ai paesi dell'Unione europea di lottare in modo più determinato contro le minacce che pesano sulla vita privata degli utenti di internet. Secondo uno studio della Commissione, se molti paesi dell'UE hanno adottato in questi ultimi anni misure per sanzionare gli autori di e-mail non sollecitate (“spam”), in particolare imponendo ammende, il numero di azioni legali e l'importo di queste ammende variano considerevolmente a seconda dei paesi. Lo studio conferma anche la necessità di introdurre miglioramenti legislativi in materia di spam, dato che oggi il 65% degli internauti europei riceve in media regolarmente messaggi elettronici indesiderati. Lo studio evidenzia che le maggiori azioni legali sono intentate in Spagna (39 casi), Slovacchia (39) ed in Romania (20), mentre le sanzioni finanziarie più elevate sono state applicate nei Paesi Bassi (1 000 000 euro), in Italia (570 000 euro) ed in Spagna (30 000 euro). Le autorità pubbliche devono vedersi affidare un mandato chiaro ed organizzare procedure di cooperazione ben definite per lottare efficacemente contro gli “spam” combinando prevenzione, repressione e sensibilizzazione, con la collaborazione anche del settore privato. Essendo lo spam un problema mondiale è necessaria logicamente una cooperazione più stretta anche a livello internazionale. ISTRUZIONE Qui le informazioni sul programma Erasmus: http://ec.europa.eu/ education/lifelonglearning-programme/ doc80_en.htm Due milioni di studenti Erasmus Trentun studenti (uno per ciascuno dei paesi partecipanti al programma) sono stati designati dalla Commssione europea per rappresentare simbolicamente il duemilionesimo studente Erasmus, raggiunto a metà del 2009, dopo 21 anni di vita del programma comunitario. La lucana Antonella Perrone ha rappresentato l’Italia alla conferenza organizzata a Lund, in Svezia, il 5 ottobre, dove è stata intrapresa una riflessione sul futuro del programma di scambi europeo. Le discussioni sono state dedicate prevalentemente al miglioramento di Erasmus e ai mezzi da stanziare per fare in modo che i soggiorni all'estero per l'apprendimento costituiscano non più l'eccezione, ma la norma per tutti i giovani europei. È questa una delle tematiche trattate nel Libro verde sulla promozione della mobilità dei giovani per l'apprendimento, che la Commissione ha pubblicato nel luglio 2009 e sul quale è attualmente aperta una consultazione pubblica che rimarrà aperta fino al prossimo 15 dicembre. Se è piuttosto conosciuta l’opportunità per i giovani di frequentare un periodo universitario all’estero, è sicuramente meno noto che dal 1997 ad oggi oltre 200 000 insegnanti di istituti di istruzione superiore hanno usufruito del programma Erasmus per insegnare per un periodo all’estero. BANDI APERTI Gioventù L’invito riguarda l’Azione 4.1 - Sostegno degli organismi attivi a livello europeo nel settore della gioventù del programma Gioventù in Azione e ha lo scopo di sostenere le attività permanenti di organismi attivi a livello europeo nel settore della gioventù che perseguono un obiettivo d’interesse generale europeo. Tali attività devono contribuire a stimolare la partecipazione attiva dei giovani cittadini alla vita pubblica e alla società, nonché all'attuazione di azioni di cooperazione comunitaria nel settore della gioventù in senso lato. Una sovvenzione annuale potrà essere assegnata per aiutare tali organismi a far fronte alle loro spese amministrative. Tali organismi possono essere un’organizzazione senza scopo di lucro che svolge le sue attività a favore dei giovani a livello europeo o una rete europea che rappresenti organismi attivi a favore dei giovani. Le organizzazioni, nell'ambito del loro Piano di lavoro annuale per il 2010, devono programmare una serie di attività conformi ai principi sui quali si fonda l'azione comunitaria nel settore della gioventù. Le attività che possono contribuire al rafforzamento e al miglioramento dell'efficienza dell'azione comunitaria sono le seguenti: gruppo 1: rappresentare i punti di vista e gli interessi dei giovani nella loro varietà a livello europeo; gruppo 2: scambi di giovani e servizi di volontariato; gruppo 3: apprendimento non formale e informale e programmi d'attività rivolti ai giovani; gruppo 4: promuovere l'apprendimento e la comprensione interculturali; gruppo 5: dibattere su questioni europee, sulle politiche europee o sulle politiche per i giovani; gruppo 6: diffusione di informazioni sull'azione comunitaria; gruppo 7: azioni volte a favorire la partecipazione e l'iniziativa dei giovani. Per poter beneficiare di una sovvenzione di funzionamento, un organismo deve soddisfare i seguenti requisiti: essere non governativo; essere costituito giuridicamente da almeno un anno; non avere scopo di lucro; essere un organismo per la gioventù o con obiettivi più ampi, ma con una parte delle sue attività destinata ai giovani; far partecipare i giovani alla gestione delle attività sviluppate per loro; avere fra il suo personale almeno un dipendente in pianta stabile (remunerato o meno). Sono ammissibili le candidature di organismi situati in uno dei seguenti paesi: i paesi membri dell'Unione Europea, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Turchia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia oltre ad alcuni paesi dell'Europa orientale (Bielorussia, Moldavia, Federazione russa, Ucraina). Gli organismi candidati devono disporre di organizzazioni attive in almeno 8 dei paesi di cui sopra. Il bilancio totale destinato al cofinanziamento dell'operato degli organismi attivi a livello europeo nel settore della gioventù è stimato per il 2010 a 1 400 000 euro. L'assistenza finanziaria comunitaria non può eccedere l'80% delle spese totali di funzionamento approvate. La sovvenzione comunitaria massima per organismo ammonta a 35 000 euro per una convenzione di funzionamento annuale. Scadenza: 9 dicembre 2009 GUUE C 241 dell’8 ottobre 2009 Fondo Europeo per i Rifugiati La Commissione europea ha lanciato un invito a presentare proposte per assegnare sovvenzioni a favore di azioni volte a sostenere la politica di asilo. Attraverso il Programma generale “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”, il Fondo europeo per i rifugiati 2008-2013 è stato istituito per sostenere e promuovere gli sforzi compiuti dai Paesi europei per accogliere rifugiati e sfollati. Per accedere al finanziamento i progetti per il 2009 devono riguardare: a) azioni volte a migliorare la qualità del processo decisionale in materia di asilo e il continuo sviluppo delle capacità degli attori interessati in materia di asilo; b) azioni congiunte riguardanti la raccolta, la valutazione e l’applicazione delle informazioni provenienti dal paese di origine e formazione comune di funzionari in materia di asilo; c) azioni volte a rafforzare i meccanismi di solidarietà tra gli Stati membri e in particolare assistere coloro i quali devono far fronte a particolari pressioni sui propri sistemi nazionali d'asilo; d) azioni riguardanti la promozione di buone pratiche e nuovi sviluppi nel settore del reinsediamento nei paesi UE, compreso il reinsediamento dei gruppi vulnerabili; e) azioni riguardanti nuove forme di cooperazione comunitaria e il diritto comunitario in materia di asilo; f) azioni riguardanti il supporto all’organizzazione di una Conferenza della Presidenza svedese dell’Ue nell’ambito dello sviluppo della politica UE in questo campo e in particolare sul reinsediamento e sulla cooperazione pratica. Le proposte possono essere presentate da autorità nazionali, regionali e locali, università, ONG e organizzazioni internazionali registrate in uno dei paesi partecipanti al Fondo europeo per i rifugiati. Il finanziamento complessivo messo a disposizione è di oltre 9 milioni di euro, mentre il contributo concesso è fissato ad un massimo di 2 000 000 di euro per le autorità nazionali e di 500 000 euro per gli altri possibili candidati. La durata massima per la realizzazione delle proposte è di 18 mesi. Scadenza: 30 novembre 2009 GUUE 243 del 10 ottobre 2009 Borse di studio BEI La Banca europea per gli investimenti propone borse di studio nel quadro del programma EIBURS a centri di ricerca universitaria impegnati in filoni o temi di ricerca di significativo interesse per la Banca. La dotazione è di 100 000 euro all’anno per un periodo di tre anni. Le borse di studio sono assegnate a facoltà o ad istituti di ricerca universitari che presentano un comprovato «know-how» in ambiti d’interesse prescelti da parte della BEI Scadenza: 30 novembre 2009 GUUE C 246 del 14 ottobre 2009 PARTNERSHIP Sport e scuola in Ungheria Una scuola ungherese di Zànka, in collaborazione con la locale sezione della Federazione per lo sport e il tempo libero, propone nell’ambito del programma “Gioventù in azione” il corso di formazione dal titolo “Sport e accessibilità”, rivolto a scuole e ad associazioni che si occupano dell’integrazione delle persone con difficoltà da attuare attraverso lo sport. Il corso si svolgerà a Zànka dal 1 al 7 giugno prossimi. Contattare: Adrienne Oszlanczi [email protected] Arte in Polonia “Uskrzydlamy” è un’associazione polacca di Silesia composta per lo più da giovani di età compresa tra i 20 e i 25 anni, per lo più studenti, esperta nell’organizzazione di scambi giovanili internazionali, che vorrebbe organizzare uno scambio nell’ambito del programma “Gioventù in azione” coinvolgendo gruppi di coetanei europei interessati ai temi della danza, della musica o di altri tipi di arte, con una serie di workshop nel corso dei quali i ragazzi abbiano la possibilità di scambiarsi le esperienze di attività realizzate a livello locale. Lo scambio si dovrebbe svolgere nell’estate del 2010 e l’intenzione del gruppo polacco è di presentare il progetto alla scadenza del prossimo 1° novembre. Contattare: Daniela Świder [email protected] Gruppi svantaggiati in Cechia Un’organizzazione ceca che lavora con i giovani cerca partner per proporre uno scambio giovanile dal titolo “Fit for love”, previsto in Repubblica ceca nel marzo del 2010. Obiettivo del progetto è riunire gruppi di giovani svantaggiati con gruppi di giovani non svantaggiati attraverso lo sport e le attività all’aperto, integrando i diversi giovani mettendo in risalto le potenzialità e le capacità di ognuno di essi. Nel corso dell’incontro si discuterà e saranno ricercati nuovi metodi di operare nell’ambito dell’istruzione non formale. Il gruppo ceco cerca un gruppo composto da 4 ragazzi (più un leader) di età compresa fra i 15 e i 25 anni. Dal 5 al 7 febbraio 2010 è prevista una visita di studio nella località dove si svolgerà lo scambio, Velké Vrbno, sui monti Jesenìky. Contattare: Eva Johnová Jugoslávská 9 78701 Šumperk (Czech Republic) Tel: +420 775 326 026 [email protected] LE NOSTRE PUBBLICAZIONI Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi (gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Science, technology and innovation in Europe. Edition 2009. Le statistiche del settore Tourism statistics—Eurostat compact guides Agriculture...Go! E’ ora disponibile la versione italiana del simpatico raccoglitore di domande e risposte sull’agricoltura europea rivolto ai ragazzi e ai giovani. Un modo divertente per avvicinarsi al settore primario nei 27 Stati membri The EU Forest action plan 2007-2011 Tutto su MEDIA. Guida ai finanziamenti comunitari all’industria dell’audiovisivo Vi spostate nell’Unione europea, nello Spazio Economico Europeo o in Svizzera? Ecco i vostri diritti. Pieghevole L’agricoltura nell’UE. Soddisfare le esigenze e le aspettative della società The CULTURE programme 2007-2013 L’agricoltura italiana. Sfide e prospettive di un settore vitale per l’economia della nazione. Studio elaborato da INEA su incarico del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Occupazione e crescita nell’Unione europea — una strategia per un domani sostenibile FACTS m. 85—Newsletter dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro La politica agricola e rurale sotto la guida della Commissaria Mariann Fischer Boel. Analisi di cinque anni di PAC fatti direttamente dal Commissario uscente Con le lingue arrivi più lontano. L’UE è composta di 27 paesi in cui si parlano 23 lingue ufficiali. Questo opuscolo offre un assaggio di ognuna di queste lingue, offrendo un aiuto ad avvicinarsi alla comunicazione con i cittadini degli altri Stati membri dell’Europa comunitaria. E’ sufficiente aprire il risvolto esterno dell’opuscolo su cui figurano diverse espressioni in italiano e confrontarle con le traduzioni nelle altre lingue riportate accanto Towards a more development friendly Common Agricultural Policy (CAP) Un programma per l’Europa: le proposte della società civile. Documento adottato per la prima volta dal Comitato economico e sociale europeo, l’organismo che rappresenta a livello europeo la società civile (lavoratori, datori di lavoro, associazioni) ECC-Net. The European Consumer Centres Network—2009 annual report Focus sulle droghe (n.20) - newsletter dell’Osservaotrio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze UNCEM Notizie (agosto-settembre 2009) Best LIFE Environment projects 2008-2009. Rassegna dei progetti di particolare valenza realizzati in diversi paesi europei nell’ambito del programma LIFE-Ambiente e premiati in occasione della “Green week” 2009 Mantenere l’Europa in movimento - Una mobilità sostenibile per il nostro continente. Riesame intermedio del libro bianco sui trasporti pubblicato nel 2001 dalla Commissione europea. 35 pagine suddivise in 9 capitoli che affrontano il nuovo contesto della politica europea dei trasporti, la situazione del settore dei trasporti, la mobilità sostenibile nel mercato interno, la mobilità sostenibile per il cittadino, i trasporti e l’energia, ottimizzare le infrastrutture, la mobilità intelligente, la dimensione globale e le conclusioni “Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN) Tel. +39 0461 534848 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected] Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997 Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Paolo Pezzin, Alessandro Cavagna con la collaborazione di Matteo Fornara e Europe Direct Emilia Direttore responsabile: Silvia Ceschini