prontuario per la corretta gestione dei
Prodotti
Fitosanitari
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
evoluzione della difesa
normativa sui prodotti fitosanitari
malattie delle piante
prodotti fitosanitari
distribuzione dei prodotti fitosanitari
tutela della salute
adempimenti di acquirenti e utilizzatori
adempimenti dei rivenditori
questionario a quiz
a cura di:
Gabriella Di Fabio
Donato Felice
Angelo Mazzocchetti
Maria Assunta Scotillo
prontuario per la corretta gestione dei
Prodotti
Fitosanitari
a cura di:
Gabriella Di Fabio
Donato Felice
Angelo Mazzocchetti
Maria Assunta Scotillo
a Paolo Corneli
indice
premessa
5
prefazione degli autori
7
1
evoluzione della difesa
8
2
normativa sui prodotti fitosanitari
5
3
malattie delle piante
14
4
prodotti fitosanitari
16
4.5
4.6
4.7
4.8
4.9
4.10
4.11
4.12
Campo di impiego
Classificazione in base all’attività svolta
Classificazione tossicologica
Limiti tecnici e igienistici
4.4.1 Intervallo di sicurezza
4.4.2 Tempo di rientro
4.4.3 Limite di tolleranza
Altre proprietà
4.5.1 Spettro d’azione e selettività
4.5.2 Persistenza d’azione
4.5.3 Resistenza al dilavamento
4.5.4 Miscibilità
Modalità d’azione
4.6.1 Fungicidi e battericidi
4.6.2 Insetticidi e acaricidi
4.6.3 Diserbanti
Modalità di penetrazione
Fitotossicità
Formulazioni
Etichetta
4.10.1 Frasi di rischio e consigli di prudenza
Schede di sicurezza
Trasporto e deposito
Macchine
Norme per il corretto funzionamento delle macchine
Dove si fa la taratura
Preparazione della miscela
Precauzioni per la distribuzione in campo
39
39
42
45
45
46
11
6
4.1
4.2
4.3
4.4
distribuzione dei prodotti fitosanitari
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
18
18
20
22
22
23
23
24
24
24
25
25
26
26
26
27
27
28
30
33
33
37
37
tutela della salute
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
7
Accertamenti sanitari
Intossicazioni acute e croniche e vie di assorbimento
Effetti tossici dei PF
Norme di pronto soccorso
Dispositivi di protezione individuale (DPI)
49
49
51
51
52
adempimenti di acquirenti e utilizzatori
57
7.1
7.2
7.3
8
Autorizzazione all’acquisto e all’impiego
dei prodotti fitosanitari
Registro dei trattamenti
Smaltimento dei contenitori vuoti
adempimenti dei rivenditori
8.1
8.2
8.3
8.4
9
48
Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari
Requisiti minimi e dotazioni dei locali adibiti al deposito
e alla vendita dei prodotti fitosanitari
Prescrizioni per la vendita
Dati di vendita
57
58
60
63
63
63
64
65
questionario a quiz
66
indirizzi utili e riferimenti bibliografici
80
premessa
esercizio di una razionale gestione delle
risorse tecniche disponibili costituisce un
obbligo per tutti gli operatori agricoli per
conciliare in maniera idonea le esigenze della
produzione con una conduzione sostenibile
dell’azienda agricola nonché con criteri di
sicurezza igienica, ambientale e alimentare.
In particolare, un approccio moderno alla difesa
delle colture va concretizzato nella piena
consapevolezza dei mezzi disponibili. La tutela
della produzione, che non può prescindere da
L’
ARSSA
Il Direttore Generale
DOTT. DONATANTONIO DE FALCIS
legittimi principî di ecocompatibilità, passa
anche attraverso un utilizzo responsabile dei
prodotti fitosanitari.
L’ARSSA e la Direzione Sanità della Regione
Abruzzo hanno inteso così realizzare un
manuale di pronto utilizzo per gli operatori
della difesa fitosanitaria, con lo scopo di fornire
un contributo aggiornato per una corretta
gestione degli strumenti destinati alla
protezione della produzione agricola.
DIREZIONE SANITA’
Il Dirigente del Servizio
Prevenzione Collettiva
D.SSA TAMARA AGOSTINI
prefazione
degli autori
allestimento del presente opuscolo è stato
dettato dall’esigenza di fornire uno
strumento di facile consultazione agli
operatori che commercializzano e utilizzano i
prodotti fitosanitari (PF). Il lavoro è stato
svolto aggiornando gli argomenti trattati sulla
base delle normative comunitarie più recenti
che regolano il percorso di detti prodotti, dalla
commercializzazione sino all’utilizzo in campo.
Con particolare riferimento ai corsi di
formazione previsti dal DPR 290/01 “Regolamento di semplificazione dei
procedimenti di autorizzazione alla produzione,
alla immissione in commercio e alla vendita di
prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti” sono stati posti i dovuti accenti sugli aspetti
più significativi per una corretta preparazione
L’
finalizzata, per i commercianti, al
conseguimento/rinnovo dell’abilitazione alla
vendita e, per gli agricoltori, al rilascio/rinnovo
dell’autorizzazione necessaria per l’acquisto e
l’impiego dei PF classificati come “molto
tossici”, “tossici” e “nocivi”.
Il prontuario è stato pensato per rivenditori e
utilizzatori finali, con un corpo centrale comune
e capitoli specifici per ognuna delle citate figure
dedicati alla normativa cogente sugli aspetti di
gestione pratica e amministrativa. Come
esercitazione, conclude la guida un’appendice
contenente questionari a risposte chiuse,
riguardanti gli argomenti trattati, a beneficio di
tutti gli operatori, in particolare dei richiedenti
l’autorizzazione all’acquisto che dovranno
sostenere l’esame finale sotto tale forma.
D.SSA
GABRIELLA DI FABIO
ASL Lanciano-Vasto
Dipartimento di Prevenzione SIAN
Viale Marconi, 8 – 66034 Lanciano (Chieti)
tel. 0872 706668
[email protected]
DOTT.
DOTT.
D.SSA
DONATO FELICE
ASL Lanciano-Vasto
Dipartimento di Prevenzione SIAN
Via Marco Polo, 55/a – 66054 Vasto (Chieti)
tel. 0873 308660
[email protected]
ANGELO MAZZOCCHETTI
ARSSA - Servizio Fitosanitario Regionale
Via Nazionale, 38
65010 Villanova di Cepagatti (Pescara)
tel. 085 9773507
[email protected]
MARIA ASSUNTA SCOTILLO
ARSSA - Servizio Fitosanitario Regionale
Via Nazionale, 38
65010 Villanova di Cepagatti (Pescara)
tel. 085 9773538
[email protected]
evoluzione dalla difesa
1
evoluzione
della difesa
Il processo di filiera dei prodotti agroalimentari attraversa varie
fasi dalla campagna alla tavola. La prima parte, quella che riguarda strettamente la produzione in campo, comporta tra l’altro la
necessità di proteggere le colture dalle avversità parassitarie. La
difesa fitosanitaria è dunque uno dei fattori più importanti e delicati, sia per l’impatto che essa può avere sull’ambiente sia per i
residui negli alimenti. Negli ultimi decenni la difesa ha conosciuto un’ampia evoluzione, nelle strategie e nei prodotti, che è andata di pari passo con la crescente esigenza di salvaguardare l’ambiente, gli operatori e i consumatori. Sino agli anni ‘50, infatti, la
difesa si è affidata esclusivamente a sostanze di derivazione minerale (es. zolfo e rame contro oidio e peronospora della vite) e vegetale (solfato di nicotina verso alcuni insetti, ecc.).
Dagli anni ’50, con l’avvento degli antiparassitari di sintesi, inizia
una nuova era, caratterizzata da un utilizzo indiscriminato dei PF
attraverso la cosiddetta lotta a calendario, cioè un tipo di difesa
preventiva che mira a ottenere la distruzione degli organismi nocivi
secondo fasi fenologiche e tempi prestabiliti, senza tenere conto dell’effettiva presenza del parassita né dei potenziali rischi di danno,
puntando a massimizzare le rese produttive. L’uso indifferenziato
di antiparassitari, però, porta a turbative ambientali (inquinamento, scomparsa di specie utili, resistenze dei parassiti a molecole di
largo impiego) e rischi di tipo igienico-sanitario (intossicazione
acuta e cronica per gli operatori agricoli, eccessivi residui nei prodotti destinati all’alimentazione).
Dalla fine degli anni ’70, conoscenze scientifiche più approfondite
- biologiche e chimiche - cambiano l’approccio alla difesa. Dalla
tendenza a eliminare completamente i parassiti si passa così alla
loro gestione attraverso la difesa guidata che, con l’introduzione
del concetto di soglia di intervento, prevede l’esecuzione dei trattamenti fitosanitari solo quando il livello di danno previsto superi il
costo del trattamento.
8
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
evoluzione dalla difesa
Questo metodo si realizza anche con l’ausilio di servizi di avvertimento, di tecnici e di bollettini informativi e i PF sono scelti
tenendo conto degli effetti secondari sull’uomo e sull’ambiente.
Nel frattempo cresce la domanda di ecologia e di alimenti più sani,
si acquisiscono nuove conoscenze in materia di protezione delle colture e si assiste alla nascita di famiglie chimiche più evolute sotto
il profilo tossicologico e più selettive dal punto di vista ecologico
(rispetto degli organismi ausiliari). È l’approdo alla difesa integrata, che si affida non solo alla difesa chimica ma punta a combinare
le altre tecniche (agronomiche, fisiche, biologiche, biotecnologiche,
genetiche) in grado di contrastare o contenere lo sviluppo dei parassiti. Essa razionalizza ancor più l’uso dei PF e pone le basi per quel- Fig. 1 - Evoluzione della difesa.
la che oggi viene più comunemente definita agricoltura
sostenibile (aggettivo tratto
dall’inglese sustainable) o ecoDifesa Chimica a Calendario (fino agli anni ’70)
compatibile, che considera
EVOLUZIONE DELLA DIFESA
l’azienda agraria come un sistema
ecologico (agroecosistema) che si
realizza interferendo il meno possibile con gli equilibri naturali
(biodiversità). Essa comprende
naturalmente anche l’agricoltura biologica, i cui metodi di difesa si differenziano dai precedenti
per l’uso esclusivo di antagonisti
naturali (fig. 2) e prodotti di derivazione naturale, senza il ricorso
alla chimica di sintesi.
In Abruzzo il servizio relativo
all’informazione sulla protezione
delle colture viene gestito
dall’ARSSA attraverso l’unità
operativa di Difesa Biologica e
Integrata, i cui bollettini vengono diffusi privilegiando i canali
di comunicazione in tempo
reale, quali Televideo Regionale
di RAI 3, e-mail, Internet (fig. 3)
sms, fax, stampa, comunque
garantendo l’invio postale degli
elaborati nelle aree interne della
regione a limitato accesso ai
mezzi informatici.
Turbative ambientali:
Rischi di tipo
igienico-sanitario:
• inquinamento
• scomparsa di specie utili
• resistenze
• intossicazione acuta e cronica per operatori
agricoli
• residui sugli alimenti per i consumatori
’80)
Introduzione di monitoraggio fisico e biologico:
•
•
soglie di intervento
modelli previsionali
’80)
Evoluzione del concetto precedente, introduce la preferenza verso prodotti
più rispettosi verso l'entomofauna utile e l'ambiente e meno nocivi per
l'uomo, ivi compreso il ricorso a antagonisti naturali.
Maggiore attenzione alle pratiche agronomiche in grado di sfavorire e/o di
contenere gli agenti parassitari.
(da anni '90)
L'azienda agraria è vista come un sistema ecologico (agroecosistema) che si realizza
interferendo il meno possibile con gli equilibri naturali (biodiversità). Comprende
naturalmente anche i metodi di difesa dell'agricoltura biologica e biodinamica.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
9
evoluzione dalla difesa
normativa sui
prodotti fitosanitari
Fig. 2 - Esempio di lotta biologica: femmina di neodrino mentre parassitizza uno stadio giovanile di metcalfa.
2
Nel corso degli ultimi decenni la filiera relativa a produzione, commercializzazione e utilizzo dei PF è stata disciplinata da normative severe. Dopo il DPR n.1255 del 3 agosto 1968, legge nazionale
di riferimento per il settore fino agli anni ’90, il DPR 290/01
(“Regolamento di semplificazione dei procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio e alla vendita di
prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti”) ha ridefinito le regole
in forma più restrittiva della filiera dei PF. Tale DPR, tra l’altro,
impone agli esercenti l’abilitazione alla vendita per tutti i PF e agli
utilizzatori l’acquisizione dell’autorizzazione all’acquisto dei PF
classificati come molto tossici, tossici e nocivi, il tutto attraverso
specifici corsi ed esami finali che costituiscono la principale finalità del presente manuale.
Con il progressivo allargamento dell’Unione Europea e con la sua
crescente importanza, si è inoltre reso necessario uniformare un
sistema di regole riguardanti i PF, con l’obiettivo di:
• rendere disponibili ai produttori idonei mezzi di difesa per proteggere le colture;
• tutelare la salute umana e l’ambiente;
• evitare la creazione di barriere commerciali.
La Direttiva UE n. 91/414 - recepita in Italia con il Decreto
Legislativo n. 194/95 e già in via di superamento con il nuovo
Regolamento comunitario in corso di ufficializzazione - ha infatti
inteso armonizzare le fasi di autorizzazione e di immissione in
commercio dei PF, realizzando nel contempo un programma di revisione delle sostanze attive già in commercio alla data di entrata
in vigore della Direttiva (26 luglio 1993). Tale programma, il cui
termine è previsto entro il 31 dicembre 2009, ha lo scopo di sottoporre a nuova registrazione le vecchie sostanze attive (poco
meno di un migliaio alla data predetta), valutandole con criteri
univoci e più severi sotto gli aspetti ecotossicologici. Allo stesso
modo vengono esaminate anche le nuove sostanze attive.
Fig. 3 - Pagina Web dell’ARSSA
dedicata ai Bollettini di Difesa
Integrata (www.arssa.abruzzo.it
- link Difesa integrata colture).
10
normativa sui prodotti fitosanitari
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
11
normativa sui prodotti fitosanitari
Fig. 4 - Locale di deposito dei
prodotti fitosanitari.
12
Questo processo di valutazione si conclude con l’inclusione o
l’esclusione delle medesime sostanze dalla cosiddetta lista positiva comunitaria, denominata Allegato (o Annex) 1.
Quando una “vecchia” sostanza attiva viene iscritta nell’Allegato 1:
• le Ditte produttrici di PF chiedono, all’interno dei singoli Stati
Membri, l’autorizzazione all’immissione sul mercato dei relativi
formulati commerciali che la contengono;
• le Ditte produttrici di PF non ne richiedono l’autorizzazione: in
tal caso ogni Stato Membro è tenuto a pubblicare sulla propria
Gazzetta Ufficiale la revoca dei formulati che le Ditte medesime non intendono sottoporre nuovamente a registrazione.
Se la sostanza è esclusa dall’Allegato 1 ogni Stato Membro procede al recepimento di tale decisione.
Per tutti i formulati revocati vengono stabilite le date limite per:
• la produzione per la Ditta che lo produce;
• la commercializzazione sul mercato;
• l’impiego per l’utilizzatore finale;
• lo smaltimento delle scorte.
Le regole stabilite dalla Direttiva in questione riguardano naturalmente anche la registrazione delle nuove sostanze attive, intendendo come tali quelle non in commercio al 26 luglio 1993. Inoltre, ogni
“vecchia” sostanza attiva iscritta nell’Allegato 1 è soggetta a revisione dopo 5 anni mentre le nuove sono sottoposte al riesame dopo 10.
Parallelamente l’UE ha inteso proporre soglie più restrittive circa la
classificazione e l’etichettatura dei preparati pericolosi attraverso
la Direttiva n. 45/1999, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 65/2003.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
normativa sui prodotti fitosanitari
Le norme contenute hanno così introdotto regole più severe, in
materia di tossicologia umana e ambientale, per tutti i preparati
potenzialmente pericolosi. Esse riguardano trasversalmente tutti
i settori produttivi industriali (gomme, vernici, materie plastiche,
ecc.) e, naturalmente, anche i PF, il che ne ha comportato la
riclassificazione con la nuova etichettatura a partire dal 1 ottobre 2005. Dopo poco più di una anno di coesistenza di prodotti
“vecchi” e “nuovi”, dal 31 gennaio 2007 possono essere prodotti/commercializzati/utilizzati solo i formulati con le nuove etichette. La nuova classificazione dei preparati, che ha visto introdurre per la prima volta l’impatto di un prodotto sui fattori
ambientali, non tiene conto solo della tossicità di una sostanza
attiva ma è il risultato della classificazione di tutti i componenti del formulato, compresi i coformulanti e le impurezze o i metaboliti rilevanti per la salute dell’uomo o per l’ambiente. Inoltre
l’introduzione delle frasi di rischio (par. 4.10.1) sull’etichetta
segnala il livello di pericolosità di impiego e manipolazione del
formulato. Il giro di vite ha determinato un’importante rivoluzione nel mercato dei PF, con un aumento del 2,3% di prodotti
molto tossici (T+), del 2,7% di prodotti tossici (T), del 18,5% di
prodotti nocivi (Xn), del 4,9% prodotti irritanti (Xi) e una diminuzione del 29,4% di prodotti non classificati (NC). In termini
pratici, se prima l’autorizzazione all’acquisto era necessaria per
acquistare un prodotto su quattro, con la nuova classificazione
esso diventa indispensabile per oltre il 50% dei preparati attualmente sul mercato. Inoltre il 70% dei prodotti è classificato pericoloso per l’ambiente (N).
Le ricadute che le citate normative comportano attualmente sul
mondo agricolo sono varie. I disciplinari di difesa integrata, ad
esempio, sempre più escludono dai loro elenchi sostanze attive ad
elevato impatto ecotossicologico, privilegiando quelle che necessitano però di approfondite conoscenze circa il loro miglior impiego verso i parassiti bersaglio. Ciò impone la ridefinizione di molte
strategie di difesa, anche nei confronti di importanti avversità
parassitarie, che richiederanno sempre più il supporto di adeguati
servizi di assistenza tecnica.
Un’ultima notazione riguarda i limiti massimi di residui di PF negli
alimenti. Dal settembre 2008 i limiti dei residui dei PF (LMR) nei
prodotti ortofrutticoli e nelle derrate immagazzinate sono stati
armonizzati a livello europeo. Fissando limiti a livello comunitario
per ciascuna sostanza attiva autorizzata nell’UE, il Regolamento
base n. 396 del 23 febbraio 2005, reso applicativo dai Regg. CE
n. 149/2008 e n. 839/2008, rimuove le difficoltà sin qui incontrate nella libera circolazione dei prodotti agricoli.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
13
malattie delle piante
3
malattie delle piante
Fig. 5 - Alterazioni su grappolo
dovute a parassiti vegetali (marciume acido e botrite).
Le piante sono esposte all’aggressione di agenti esterni che possono alterarne, in maniera più o meno pronunciata, la fisiologia.
La branca scientifica che studia le malattie delle piante, il loro
decorso e le cause che le determinano si chiama patologia vegetale o fitopatologia (dal greco fitos = pianta). Si stima che, in
assenza di un’idonea difesa delle colture agrarie, la produzione
agricola si ridurrebbe di oltre il 30%. In questa direzione opera la
fitoiatria, vale a dire la disciplina scientifica che si occupa di studiare e applicare le tecniche e i metodi destinati alla cura o alla
difesa degli organismi vegetali. I PF rappresentano larga parte di
questi strumenti, anche se non sono di secondaria importanza
tutte le pratiche (agronomiche, fisiche, ecc.) finalizzate alla preservazione della sanità dei vegetali. Le alterazioni delle piante
14
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
malattie delle piante
possono essere determinate da
cause di diversa natura, che
possiamo così schematizzare:
• malattie di origine parassitaria: alterazioni causate da
organismi viventi come funghi, batteri, virus, fitoplasmi,
piante superiori parassite,
insetti, acari, nematodi, molluschi, animali superiori.
Impropriamente si ascrivono
a questa categoria anche le
erbe infestanti, cioè tutte
quelle piante che si sviluppano in maniera indesiderata
nella coltura in atto entrandovi in competizione fisica e
nutrizionale (figg. 5, 6);
• malattie di origine non
parassitaria: alterazioni fisiologiche, dunque NON causate da organismi viventi, definite anche
fisiopatie. Esse possono originare da fattori ambientali (temperatura, umidità, luce, ecc.), nutrizionali (scarsità o eccesso di
nutrienti), da lesioni fisiche (grandine, vento, ecc.) o da inquinamento (piogge acide, gas tossici, ecc.) (fig. 7).
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 6 - Danno su frutticino di
mela causato da parassita animale (carpocapsa).
Fig. 7 - Danni da grandine su
foglia di vite e su pesca.
15
prodotti fitosanitari
4
prodotti fitosanitari
Il Decreto del Presidente della Repubblica n° 290/01, a conferma
di quanto stabilito dal decreto legislativo n° 194/95, precisa che
per prodotti fitosanitari si intendono le sostanze attive ed i preparati contenenti una o più sostanze attive, presentati nella forma
in cui sono forniti all’utilizzatore e destinati a:
• proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti;
• favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con esclusione
dei fertilizzanti;
• conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei conservanti
disciplinati da particolari disposizioni;
• eliminare le piante infestanti;
• eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento.
In sintesi i PF sono tutti i prodotti impiegati per la difesa delle piante, delle derrate alimentari, per il diserbo e per regolare i processi
fisiologici delle piante stesse.
Il decreto, inoltre, stabilisce che sono compresi tra i PF anche i
preparati destinati al trattamento di piante ornamentali, fiori da
balcone, da appartamento e da giardino domestico, aventi attività
acaricida, battericida, fungicida, insetticida, molluschicida, vermicida, repellente, viricida, fitoregolatrice ed altro. Questi prodotti
sono identificati come prodotti fitosanitari per piante ornamentali (P.P.O.) e rappresentano una categoria particolare di PF in
quanto possono essere venduti anche da rivenditori non specificamente abilitati e acquistati da chiunque. Il loro impiego deve essere limitato alle piante ornamentali presenti in ambito domestico e
non possono essere utilizzati per trattamenti nei parchi pubblici e
nelle alberature stradali: in questi casi si devono impiegare prodotti specificamente registrati.
16
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prodotti fitosanitari
Il preparato, o formulato commerciale, è composto da:
• una o più sostanze attive;
• uno o più coadiuvanti;
• uno o più coformulanti.
Per sostanze attive si intendono le sostanze chimiche o i microrganismi, compresi i batteri e i virus, aventi un’azione sugli organismi nocivi o sui vegetali, su parti di vegetali o su prodotti vegetali.
La sostanza attiva di un preparato commerciale rappresenta, quindi, la componente che serve a combattere il parassita che si vuole
controllare e che può essere rappresentata da elementi chimici o
microrganismi.
Per coadiuvanti si intendono:
• i prodotti destinati ad essere impiegati come bagnanti, adesivanti ed emulsionanti che hanno lo scopo di favorire l’azione dei PF;
• i prodotti destinati a determinare o coadiuvare l’azione di protezione delle piante e dei loro prodotti e di difesa delle derrate
alimentari immagazzinate.
I coadiuvanti sono sostanze che aumentano e migliorano l’efficacia del PF: favoriscono la dispersione in acqua, la stabilità, la uniformità di distribuzione, la persistenza dei prodotti irrorati. I coadiuvanti possono essere contenuti all’interno del preparato commerciale e quindi essere autorizzati insieme alla sostanza attiva
oppure essere autorizzati come prodotti a sé stanti, per cui in
commercio si possono trovare formulati commerciali contenenti
solo coadiuvanti.
I coformulanti sono sostanze che riducono la concentrazione della
sostanza attiva e ne permettono una più agevole manipolazione.
Possono essere rappresentati, per i prodotti solidi, da sostanze
inerti (argille, quarzite, farina di diatomee, ecc.) e, per quelli liquidi, da diluenti.
A
B
Fig. 8 - La presenza di bagnanti
e adesivanti (B) conferisce al PF
una migliore uniformità di
copertura e una maggiore resistenza al dilavamento.
A
B
Fig. 9 - L’utilizzo di antideriva
assicura una minore dispersione
attraverso una migliore uniformità della dimensione delle
gocce (A).
Ricapitolando:
sostanza/e attiva/e
+
coadiuvanti
+
coformulanti
=
prodotto fitosanitario
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
17
prodotti fitosanitari
4.1 Campo di impiego
I PF devono essere utilizzati esclusivamente sulle piante e contro i parassiti riportati in etichetta.
I PF e relativi coadiuvanti possono essere utilizzati:
• in agricoltura da parte di operatori agricoli professionisti
(imprenditori e lavoratori agricoli);
• in orti e giardini familiari da parte di soggetti non professionisti;
• in aree extra-agricole non coltivate;
• in ambito domestico per le piante da balcone, da appartamento e da giardino.
Per aree extra-agricole si intendono le aree non soggette a coltivazione di interesse civile, quali ferrovie, bordi stradali, parchi ecc.,
oppure fossi e scoline non pertinenti ad aree agricole. I PF possono essere utilizzati in aree extra-agricole solo se tale impiego è
previsto in etichetta.
4.2 Classificazione in base all’attività svolta
In base all’attività svolta, i PF si classificano in:
1 - Antiparassitari
Proteggono le piante dai parassiti vegetali ed animali e si distinguono in:
• Anticrittogamici o fungicidi: sono prodotti idonei a combattere le malattie causate da funghi (peronospore, oidi, ticchiolatura, ecc.);
• Batteridici: sono prodotti che hanno azione contro i batteri. La
sostanza attiva più utilizzata in agricoltura in funzione battericida/batteriostatica è il Rame nelle sue varie forme. I battericidi non vanno confusi con gli antibiotici, il cui uso non è
18
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prodotti fitosanitari
ammesso in agricoltura;
• Insetticidi: sono impiegati per la lotta contro gli insetti (es.
tignole, mosche, afidi, cocciniglie, ecc.);
• Acaricidi: sono impiegati nella lotta contro gli acari (ragnetto
rosso, ragnetto giallo, ecc.);
• Nematocidi: sono impiegati nella lotta contro i nematodi;
• Molluschicidi: sono impiegati nella lotta contro le limacce e le
chiocciole;
• Rodenticidi: sono impiegati per la lotta contro diverse specie
di roditori, di arvicole e contro le talpe.
2. - Diserbanti
Sono prodotti utilizzati per il controllo delle erbe infestanti.
3. - Fitoregolatori
Sono sostanze che, in piccole dosi, promuovono, inibiscono o
modificano determinati processi fisiologici delle piante: antigermoglianti per le patate immagazzinate, anticascola, diradanti dei
frutti, alleganti, brachizzanti e altri.
4. - Repellenti
Sono prodotti che per il loro particolare odore, colore, sapore sono
capaci di respingere alcuni fitoparassiti (es. selvaggina e uccelli).
5. - Fisiofarmaci
Sono prodotti impiegati per prevenire o curare le fisiopatie dovute a: squilibri di luce, ristagni idrici, squilibri nutrizionali, sostanze inquinanti presenti nell’ambiente.
5. - Biotecnologici
Sono prodotti ottenuti con l’utilizzazione, anche combinata, di biochimica, microbiologia, mezzi biologici e ingegneria genetica: bioinsetticidi (es. prodotti a base di Bacillus thuringiensis), biofungicidi,
predatori e parassitoidi naturali (insetti e acari utili), ecc..
6. - Modificatori del comportamento
Comprendono i feromoni e le trappole cromotropiche e sono detti
tali in quanto modificano il comportamento di un insetto. Pur
potendosi anch’essi considerare come mezzi biotecnologici, tuttavia vengono annoverati in questa specifica categoria. I feromoni
sono sostanze chimiche prodotte dagli insetti e usate per lo scambio di messaggi tra individui della stessa specie. I feromoni trovano impiego pratico con diverse finalità: monitoraggio e cattura
massale (mediante apposite trappole), confusione sessuale e disorientamento sessuale.
Le trappole cromotropiche sfruttano la capacità di certi colori di
attirare alcuni gruppi di insetti e possono essere impiegate per il
monitoraggio o la cattura di massa di insetti dannosi alle piante.
Per alcune specie di insetti le trappole cromotropiche possono
essere innescate con feromoni attrattivi.
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Fig. 10 - Trappola per il monitoraggio della mosca dell’olivo.
Fig. 11 - Erogatore di feromone
per la confusione sessuale contro la tignoletta della vite.
19
prodotti fitosanitari
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4.3 Classificazione tossicologica
Classificare i PF in base alla pericolosità è importante per l’individuazione dei rischi connessi alla loro manipolazione e utilizzazione.
La classificazione tossicologica di un PF si basa sia sulla tossicità
acuta nei confronti degli animali a sangue caldo, misurata dalla
dose letale 50 (DL 50) o dalla concentrazione letale 50 (CL 50), sia
sulla reale pericolosità del formulato.
La DL 50 (usata per prodotti solidi e liquidi) indica la quantità di
un prodotto fitosanitario, espressa in milligrammi di sostanza attiva per chilogrammo di peso dell’animale (mg/Kg di peso corporeo),
che determina la morte del 50% degli animali da esperimento sottoposti ad intossicazione per via orale o cutanea.
La CL 50 (usata per prodotti gassosi) indica la concentrazione di
prodotto, espressa in millilitri di sostanza attiva per litro di aria o
di acqua (ml/l) che agendo allo stato di gas o di vapore determina
la morte del 50% degli animali da esperimento sottoposti ad inalazione per un certo periodo di tempo. Minore è la DL 50 (o la CL 50)
di un PF maggiore è la sua tossicità: ciò significa che basta un
minor quantitativo di PF per provocare intossicazioni.
Concorrono a stabilire la classe di pericolosità di un PF la presenza
di alcuni tipi di coformulanti (es. i solventi organici) e la formulazione: ad esempio le emulsioni in acqua risultano molto meno pericolose dei concentrati emulsionabili per l’assenza di solventi organici altamente tossici e infiammabili. Analogamente i microincapsulati presentano una bassa tossicità dermale rispetto ad altre formulazioni, così come i sacchetti idrosolubili. Una stessa sostanza
attiva può essere contenuta in preparati commerciali classificati
diversamente a causa della concentrazione della sostanza attiva,
dei coformulanti presenti e del diverso tipo di formulazione.
In base alla loro pericolosità i PF sono classificati in:
• Prodotti molto tossici: sono contrassegnati con la lettera T+,
la scritta molto tossico e l’immagine del teschio con ossa
incrociate nere su sfondo arancione. Questi prodotti, se assorbiti per ingestione, per contatto o per inalazione, sono letali
per l’uomo oppure possono provocare lesioni acute o croniche.
• Prodotti tossici: sono contrassegnati con la lettera T, la scritta tossico e l’immagine del teschio con ossa incrociate nere su
sfondo arancione. Questi prodotti, se assorbiti per ingestione,
per contatto o per inalazione, sono letali per l’uomo oppure
possono provocare lesioni acute o croniche.
• Prodotti nocivi: sono contrassegnati con la sigla Xn, la scritta nocivo e una croce di S. Andrea nera su sfondo arancione.
Questi prodotti possono provocare gravi intossicazioni per l’uomo se assorbiti per ingestione, per inalazione o per contatto;
20
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CLASSIFICAZIONE TOSSICOLOGICA: SIMBOLOGIA
T+
T
molto tossico
tossico
Xn
Xi
nocivo
irritante
• Prodotti irritanti: sono contrassegnati con la sigla Xi, la scritta irritante e con una croce di S. Andrea nera su sfondo arancione. Sono prodotti che, se a contatto con i tessuti vivi, possono provocare irritazioni più o meno gravi;
• Prodotti non classificati: non sono contrassegnati da alcun
simbolo e riportano solo la dicitura “Attenzione manipolare con
prudenza”.
Altri simboli di pericolo che possono ritrovarsi sulle etichette sono:
• Pericoloso per l’ambiente: è riportato il simbolo con la pianta secca, il pesce morto e la lettera N. Sono sostanze e preparati la cui utilizzazione presenta o può presentare rischi immediati o differiti per l’ambiente acquatico (organismi acquatici,
acque) e per l’ambiente terrestre (fauna, flora, atmosfera) o
che a lungo termine hanno effetto dannoso.
• Estremamente infiammabile: è riportato il simbolo della
fiamma con la lettera F+;
• Infiammabile: è riportato il simbolo della fiamma con la lettera F;
• Comburente: è riportato il simbolo della fiamma con la lettera O.
• Corrosivo: è riportato il simbolo del liquido versato sulle mani
e su materiali con la lettera C.
ALTRI SIMBOLI DI PERICOLO
F
F+
estremamente
infiammabile
infiammabile
O
comburente
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N
pericoloso
per l'ambiente
C
corrosivo
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4.4 Limiti tecnici e igienistici
4.4.1 Intervallo di sicurezza
L’intervallo di sicurezza o tempo di carenza è il tempo minimo,
espresso in giorni, che deve intercorrere per ciascuna sostanza attiva tra la data dell’ultimo trattamento e la data della raccolta.
Nel caso in cui il trattamento venga eseguito nella fase di post-raccolta su derrate immagazzinate, l’intervallo di sicurezza è il tempo
minimo che deve intercorrere tra la data dell’ultimo trattamento e la
data dell’immissione al consumo. Durante questo intervallo la sostanza attiva viene degradata in sostanze più semplici dotate di minore
tossicità per la salute umana, sia che rimanga sulla superficie delle
foglie, dei frutti, dei rami o del
terreno, sia che venga assorbita
dalla pianta. I fattori che influenzano tale intervallo sono numerosi. Essi vanno stabiliti per i diversi PF e il loro valore è determinato attraverso il monitoraggio del
decadimento dei residui sulla
vegetazione, a sua volta dipendente da fattori quali la natura
chimico-fisica del PF, la capacità
del composto di penetrare nella
pianta e da fattori microclimatici
o ambientali quali temperatura,
umidità e irradiazione solare.
L’intervallo di sicurezza è riportato nell’etichetta del PF e deve
essere rispettato scrupolosamente al fine di tutelare la salute del
consumatore. Esso inoltre non
dipende dalla classe tossicologica a cui appartiene il prodotto: ad
esempio, un prodotto irritante può anche avere un intervallo di sicurezza maggiore di un prodotto tossico o molto tossico.
L’intervallo di sicurezza rimane invariato e deve comunque essere
rispettato anche se:
• si verificano delle piogge dopo il trattamento;
• le derrate sono sottoposte a lavaggio e/o a trattamento con
cere prima di essere immesse in commercio;
• i prodotti vegetali sono destinati all’industria per la trasformazione.
Se il trattamento viene effettuato con una miscela di PF l’intervallo di sicurezza da rispettare è sempre quello più lungo.
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prodotti fitosanitari
4.4.2 Tempo di rientro
È il tempo che deve intercorrere dal momento dell’effettuazione del
trattamento al momento in cui l’operatore può rientrare nell’area
trattata con sicurezza, senza indossare dispositivi di protezione
individuali, allo scopo di effettuare un’attività lavorativa. Il pericolo è correlato alla presenza di sostanza attiva sulla superficie delle
piante o nell’ambiente se il trattamento è eseguito in serra. Il
tempo di rientro dipende da diversi fattori, quali la natura chimica della sostanza attiva, le condizioni microclimatiche ambientali,
la coltura trattata, le modalità di applicazione del prodotto. Se non
espressamente riportato in etichetta, si considera convenzionalmente un tempo di rientro pari a 48 ore. La nuova normativa prevede che il tempo di rientro sia
esplicitato in etichetta.
Fig. 12 - Anche i tempi di rientro
vanno sempre rispettati.
4.4.3 Limite di tolleranza
Il limite di tolleranza o limite
massimo di residuo (LMR) è la
concentrazione massima di
sostanza attiva, espressa in
parti per milione (ppm),
ammessa nelle derrate alimentari. Tale quantità può essere
ingerita dal consumatore con il
prodotto commestibile, senza
pericolo di disturbi fisiologici
immediati o futuri. Il limite di
tolleranza viene calcolato in
laboratorio attraverso laboriose
prove tossicologiche ed è fissato dal Ministero della Salute,
con provvedimenti legislativi,
per ogni coltura e per sostanza
attiva. Tra intervallo di sicurezza e limite di tolleranza vi è
una stretta correlazione: se
l’agricoltore rispetta rigorosamente l’intervallo di sicurezza,
attenendosi alle dosi e alle
modalità riportate nell’etichetta del PF, al momento della raccolta saranno presenti sul prodotto vegetale residui inferiori
al limite massimo tollerato.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
23
prodotti fitosanitari
4.5 Altre proprietà
4.5.1 Spettro d’azione e selettività
Lo spettro d’azione è l’insieme delle avversità che un PF controlla.
Lo spettro d’azione può essere polivalente o selettivo:
• polivalente, quando un PF esplica la sua azione contro organismi appartenenti a gruppi poco affini tra loro: ad esempio un
insetticida efficace contro diverse specie di insetti (es. afidi,
mosca della frutta, tignole). In questo caso si dice che il prodotto è a largo spettro d’azione. I prodotti che hanno azione
polivalente, in generale, sono attivi sia contro le specie dannose che quelle utili, per cui non sono selettivi;
• selettivo, quando il PF ha azione solo contro uno specifico fitofago o una fase vitale del suo ciclo, o contro alcuni gruppi di
organismi, generalmente affini dal punto di vista sistematico:
questi PF sono selettivi verso le specie di insetti utili. La selettività di un PF è la capacità di avere una azione tossica solo
sugli organismi dannosi, rispettando gli organismi utili presenti
in campo.
La selettività può essere di due tipi:
• fisiologica, se è legata alle caratteristiche intrinseche del PF: ad
esempio i preparati a base di Bacillus thuringiensis sono attivi
solo su alcune larve di lepidotteri perché solo nel loro intestino
trovano le condizioni adatte per agire. I PF contenenti il Bacillus
thuringiensis sono selettivi nei confronti di tutti gli altri insetti;
• ecologica, se dipende dal momento in cui viene effettuata l’applicazione. Se un trattamento insetticida viene fatto quando
l’insetto utile è protetto per esempio nella sua crisalide, il prodotto risulterà selettivo perché l’insetto utile in quel particolare momento è protetto e non è raggiungibile dal PF.
4.5.2 Persistenza d’azione
È il tempo, espresso in giorni, entro il quale un prodotto fitosanitario si mantiene efficace nei confronti del parassita da combattere.
La persistenza d’azione è condizionata da diversi fattori:
• la pioggia, sia per la semplice azione di dilavamento che per la
degradazione della sostanza attiva;
• la luce, che opera una decomposizione fotochimica della
sostanza attiva;
• la temperatura: alti valori possono causare perdita di PF per
volatilizzazione e sublimazione;
• il vento, che ha azione soprattutto sui prodotti polverulenti.
Maggiore è la persistenza d’azione, minore è il numero di trattamenti necessari contro un parassita.
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prodotti fitosanitari
4.5.3 Resistenza al dilavamento
È la capacità di un prodotto fitosanitario di opporsi all’azione dilavante della pioggia.
Questo aspetto dei PF dipende in larga misura dai coadiuvanti contenuti nel formulato. Infatti l’aggiunta di adesivanti consente alla
sostanza attiva di permanere più a lungo sulla matrice vegetale. La
resistenza al dilavamento è una caratteristica importante per i prodotti di copertura, mentre i prodotti citotropici e sistemici, essendo traslocati all’interno della pianta, non sono influenzati dall’effetto dilavante della pioggia, eccetto durante le ore immediatamente successive al trattamento.
4.5.4 Miscibilità
È la possibilità di un prodotto fitosanitario di essere miscelato con
altri senza che l’efficacia dei singoli prodotti risulti diminuita e
senza che la miscela risulti fitotossica.
In agricoltura, infatti, quando si devono combattere nello stesso
momento parassiti diversi si ricorre a miscele di PF. Gli interventi
con più prodotti permettono un risparmio del tempo di lavoro e
una riduzione del costo dei trattamenti. Quando si miscelano insieme diversi PF, si possono verificare tre diverse situazioni:
• i prodotti non si influenzano fra loro, risultando reciprocamente indifferenti;
• la miscela ha un’efficacia maggiore dei prodotti presi singolarmente (sinergismo);
• si ha incompatibilità, cioè la miscela può essere fitotossica,
oppure si verifica una riduzione dell’efficacia di uno o più PF
miscelati (antagonismo).
Per conoscere il grado di compatibilità o di incompatibilità delle
miscele esistono apposite tabelle (tabelle di compatibilità) dove
sono riportate indicazioni su quali PF possono essere miscelati,
quali possono essere miscelati con opportune precauzioni e quali
non devono mai essere miscelati. Queste indicazioni fanno riferimento quasi esclusivamente alla sostanza attiva, mentre la compatibilità può dipendere anche dai coadiuvanti presenti nel formulato commerciale, per cui è sempre bene seguire anche le indicazioni riportate in etichetta dalle Ditte produttrici. Quando si
miscelano 2 o più prodotti bisogna tener presente che il periodo
di carenza (o intervallo di sicurezza) da considerare è sempre quello più lungo. Inoltre, per quanto riguarda la tossicità acuta e cronica, miscelando 2 o più PF si ottengono composti sulla cui tossicità per l’uomo non esistono informazioni: si potrebbero infatti
instaurare fenomeni di sommatoria o di potenziamento di azione
tossica delle singole sostanze attive.
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25
prodotti fitosanitari
4.6 Modalità d’azione
4.6.1 Fungicidi e battericidi
I PF svolgono la loro efficacia attraverso modalità d’azione che
variano in base alla loro tipologia (Fig. 13).
Azione preventiva: i PF con azione preventiva prevengono l’attacco
del patogeno sulla pianta, impedendo la germinazione dei suoi elementi di riproduzione e lo sviluppo della malattia nei tessuti sani.
Azione curativa: i PF agiscono contro un ospite che si è gia insediato nella pianta, la malattia è in fase di incubazione e non si
sono ancora manifestati i sintomi. I PF che svolgono azione curativa devono essere in grado di penetrare nei tessuti della pianta
(prodotti citotropici) o di muoversi nel sistema linfatico (prodotti sistemici), in quanto devono
agire sul microrganismo che di
norma si sviluppa all’interno
dei tessuti della pianta ospite.
Azione eradicante: i PF agiscono bloccando lo sviluppo della
malattia che si è già manifestata: anche in questo caso il prodotto deve avere la capacità di
penetrare nella pianta.
Attività eradicante
Azione di attivazione delle difeAttività preventiva Attività curativa
se naturali: alcuni PF non agiFig. 13 - Modalità di azione dei scono direttamente sul patogeno ma inducono la pianta a elaborafungicidi di contatto e penetranti. re delle sostanze di difesa, dette fitoalessine, che impediscono al
fungo di svilupparsi.
4.6.2 Insetticidi e acaricidi
Azione per contatto: agiscono per il contatto diretto con il corpo
del parassita. Questo può venire a contatto con il PF al momento
del trattamento, se è presente sulla pianta, oppure successivamente in quanto il prodotto, con la sua persistenza d’azione, rimarrà
attivo sulla pianta per un certo arco di tempo. I prodotti che agiscono per contatto sono scarsamente selettivi nei confronti delle
specie utili.
Azione per ingestione: causano la morte dei fitofagi che si nutrono
di parti di vegetali trattati con il prodotto. I PF che agiscono per
ingestione sono nella maggior parte selettivi nei confronti degli
insetti utili.
Azione per asfissia: vengono assorbiti allo stato gassoso attraverso le vie respiratorie. Questi PF non sono selettivi nei confronti
degli insetti utili.
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prodotti fitosanitari
4.6.3 Diserbanti
Azione per contatto (disseccanti totali): agiscono causando il disseccamento degli organi vegetali con cui vengono a contatto,
principalmente le foglie.
Azione per traslocazione: svolgono la loro azione all’interno della
pianta, dopo essere stati assorbiti dalle foglie e/o dalle radici,
interferendo con le sue funzioni vitali.
Azione per assorbimento radicale (antigerminello o residuali): sono
distribuiti nel terreno e vengono assorbiti dalle erbe infestanti al
momento della germinazione. Questi prodotti sono in grado di
esplicare la loro attività anche per periodi prolungati.
Per quanto riguarda l’effetto diserbante, essi si dividono in erbicidi totali e erbicidi selettivi.
Gli erbicidi totali eliminano tutte le piante presenti sul terreno al
momento del trattamento (anche quelle coltivate); gli erbicidi
selettivi eliminano alcune specie, salvaguardando quelle coltivate, a dosi e condizioni determinate d’impiego.
In relazione allo stadio di sviluppo della pianta coltivata gli erbicidi possono essere impiegati in diverse epoche:
• pre-semina o pre-trapianto: l’applicazione viene effettuata
prima della semina o del trapianto della coltura;
• pre-emergenza: il trattamento viene eseguito nel periodo che
intercorre tra la semina e l’emergenza della coltura;
• post-emergenza o post-trapianto: il trattamento si esegue
dopo l’emergenza o dopo il trapianto della coltura.
4.7 Modalità di penetrazione
In relazione ai rapporti che si stabiliscono tra pianta e PF distinguiamo (fig. 14):
• prodotti di copertura: sono composti che non penetrano nella
pianta, ma restano sulla
superficie esterna. Un
esempio tipico è quello dei
composti a base di Rame.
Questi prodotti sono idonei
a prevenire le infezioni,
senza avere efficacia alcuna
se l’infezione è gia in atto;
• prodotti citotropici: penetrano nei tessuti vegetali e
rimangono localizzati solo
nella zona adiacente il
punto di assorbimento;
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 14 - Modalità di penetrazione dei PF.
27
prodotti fitosanitari
• prodotti translaminari: penetrano nei tessuti vegetali e si
estendono in senso radiale e orizzontale da una pagina fogliare all’altra;
• prodotti sistemici: traslocano dal punto di penetrazione entrando nel sistema linfatico della pianta per essere poi trasportati
in tutti gli organi;
• prodotti mesostemici: combinano l’attività di copertura, citotropica e translaminare.
L’azione dei prodotti penetranti non è influenzata dall’effetto dilavante delle piogge se non nelle prime ore dalla loro distribuzione.
Fig. 15 - Ustioni su acini d’uva
dovute a sovradosaggio di un
fungicida.
Fig. 16 - Arrossamenti e necrosi
causati da utilizzo di Sali di
Rame su susino in vegetazione.
28
4.8 Fitotossicità
È l’azione dannosa del prodotto fitosanitario sulla pianta.
Essa può dipendere da vari fattori tra cui sovradosaggio, varietà
sensibili, alte temperature, scarsa compatibilità e si manifesta
attraverso alterazioni morfologiche e fisiologiche degli organi
vegetali.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prodotti fitosanitari
La fitotossicità può essere:
• acuta, se i danni causati dai PF si manifestano subito dopo il
trattamento e le alterazioni sono molto evidenti e localizzate;
• cronica, se le alterazioni si manifestano dopo un certo intervallo di tempo e sono meno appariscenti e più diffuse.
Gli esiti di una fitotossicità acuta si manifestano generalmente
come ustioni, maculature fogliari, gommosi, rugginosità e fessurazioni dei frutti. Le alterazioni legate alla fitotossicità cronica consistono, generalmente, in riduzioni dello sviluppo vegetativo,
cascola di foglie e frutti e modificazioni dei caratteri morfologici e
organolettici a carico di questi ultimi. Un caso classico di fitotossicità cronica è costituito dall’attività di diserbanti ormonici (2,4
D, 2,4DB, MCPA) (Fig. 17) che direttamente o indirettamente giungono a contatto con colture arboree, causando tipiche bollosità e
deformazioni fogliari (prezzemolatura, aspetto ventagliforme).
La fitotossicità può essere ancora distinta in estrinseca e intrinseca.
La fitotossicità estrinseca è causata generalmente da un errato
impiego dei PF:
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 17 - Danni da deriva di diserbante ormonico su foglia di vite.
29
prodotti fitosanitari
• trattamenti effettuati nelle ore più calde della giornata;
• errata dose d’impiego dei principi attivi, con l’utilizzo di dosi
superiori a quelle consigliate in etichetta;
• scarsa pratica nelle applicazioni a basso volume;
• incompatibilità tra i principi attivi impiegati quando si miscelano PF diversi: in questo caso i due o più prodotti miscelati e
distribuiti contemporaneamente sono tossici per la pianta,
mentre se distribuiti singolarmente non causano alcun danno.
La fitotossicità intrinseca è dovuta, invece, alla sensibilità della
pianta nei confronti delle sostanze attive, sensibilità propria della
specie o della varietà, oppure legata ad una particolare fase fenologica; esempi a riguardo sono costituiti dall’uso del Rame su drupacee in vegetazione.
Per evitare i danni da fitotossicità è buona norma leggere attentamente le etichette dei PF impiegati considerando attentamente i
seguenti aspetti: sensibilità di specie o varietà, dosi ed epoche di
impiego, compatibilità con altri formulati. Inoltre, è necessario
evitare di effettuare trattamenti nelle ore più calde della giornata
oppure quando c’è elevata ventosità, per evitare eccessiva deriva
della miscela antiparassitaria.
Non è superfluo, infine, ricordare che un’ottimale messa a punto
dell’attrezzatura irrorante, e dal punto di vista meccanico e dell’efficienza distributiva, è di fondamentale importanza per evitare
danni da fitotossicità, oltre che per realizzare un efficace intervento fitosanitario.
4.9 Formulazioni
I PF sono commercializzati in formulati per trattamenti a secco,
per trattamenti liquidi, per trattamenti gassosi, per endoterapia,
per trattamenti aerei e per esche.
• Formulazioni per trattamenti a secco - Non hanno bisogno di
acqua per la distribuzione e si distinguono in:
. polveri secche: la sostanza attiva è miscelata con polveri
minerali inerti e per la loro distribuzione si impiegano
apposite attrezzature, per es. le impolveratrici per lo zolfo
in polvere;
. granuli: sono impiegati per la disinfezione e disinfestazione del terreno da funghi, insetti e nematodi e analogamente alle polveri secche, da cui si differenziano solo per
la dimensione delle particelle, anche nei formulati granulari la sostanza attiva è associata a materiali inerti;
• Formulazioni per trattamenti liquidi - I PF si impiegano previa diluizione in acqua e si distinguono in:
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prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prodotti fitosanitari
. Polveri Bagnabili (PB, WP): la sostanza attiva è costituita da una polvere che diluita in acqua forma una sospensione e che con il passare del tempo tende a depositarsi
sul fondo del recipiente;
. Polveri Solubili (PS, WS): la sostanza attiva è costituita
da una polvere che in acqua forma una soluzione stabile.
Con le formulazioni in polvere è maggiore il rischio di inalazione
per l’operatore durante la loro manipolazione ed è più difficoltoso
il dosaggio del PF.
. Concentrati Emulsionabili (EC): la sostanza attiva, non
essendo solubile in acqua, è disciolta in uno o più solventi organici e addizionata di sostanze emulsionanti e tensioattive che permettono la formazione di una emulsione stabile quando viene diluita in acqua. Lo svantaggio principale di questi formulati è legato alla pericolosità dei solventi presenti, che in alcuni casi possono anche essere infiammabili e rilasciare sostanze volatili nell’ambiente;
. Emulsioni in Acqua (EW): la sostanza attiva è, come prima,
emulsionata in acqua in presenza di tensioattivi, disperdenti ed altri, in modo da formare un’emulsione stabile, ma che
sono meno pericolosi per l’operatore e per l’ambiente perché contengono meno composti organici volatili;
. Sospensioni Concentrate (SC), Pasta Fluida (FL), Flowable
(FLOW): sono formulazioni liquide concentrate di una
sostanza attiva in polvere finemente macinata in sospensione in un mezzo liquido, costituito in genere da acqua,
con l’aggiunta di bagnanti, disperdenti e altri stabilizzanti
in modo da formare una sospensione stabile;
. Microcapsule (CS): si tratta di formulati in cui la sostanza attiva viene emulsionata in acqua e ricoperta da una
sottile pellicola di materiale polimerico. Depositata sulla
vegetazione, la sostanza attiva viene così liberata lentamente. Presenta i vantaggi di una riduzione della volatilità
e della tossicità per inalazione, e quindi maggiore sicurezza per l’operatore durante la manipolazione, oltre a una
maggiore efficacia del trattamento per la prolungata persistenza d’azione. In questo tipo di formulazione non sono
presenti solventi;
. Granuli Disperdibili (WG, WDG, DF), Granuli Solubili (SG):
la sostanza attiva insieme al coadiuvante e alle sostanze
inerti sono macinati finemente e sottoposti ad un processo di microgranulazione. Presentano vantaggi soprattutto
sotto il profilo tossicologico per una riduzione del rischio
di inalazione.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
31
prodotti fitosanitari
Appartengono a questa categoria i sacchetti idrosolubili, in cui il PF, in polvere o granuli, è avvolto da un
sottile velo di materiale plastico dotato di elevata
resistenza che isola completamente il PF dall’ambiente e dall’operatore. Tale velo a contatto con
l’acqua si scioglie rapidamente. Questa soluzione
offre notevoli vantaggi sotto il profilo della tutela della salute dell’operatore: tali formulati non
producono polvere durante la manipolazione e i
sacchetti sono pre-dosati, per cui l’operatore
non viene a contatto con il PF. Essi tutelano
l’ambiente, eliminando il problema dei rifiuti
costituiti dai contenitori vuoti dei PF in
quanto le confezioni vuote, non contaminate, possono essere smaltite senza particolari accorgimenti (fig. 18);
prodotti fitosanitari
• Formulazioni per esche - La sostanza attiva è utilizzata insieme a sostanze appetite dalla specie che si vuole combattere e
sono impiegate contro ratti, lumache, ecc.;
• Formulazioni per trattamenti gassosi - Sono i cosiddetti
fumiganti, prodotti che agiscono sottoforma di gas e vengono
utilizzati per la disinfestazione dei terreni e delle derrate alimentari immagazzinate contro nematodi, insetti, funghi, batteri e semi di piante infestanti. Le fumigazioni al terreno sono
effettuate da ditte specializzate che, se utilizzano gas tossici,
devono essere autorizzate dalla questura territorialmente competente.
• Formulazioni per trattamenti con mezzi aerei - Sono formulazioni particolari che limitano al massimo il fenomeno della
deriva grazie alla presenza di coadiuvanti antideriva i quali
impediscono che il PF si disperda nell’ambiente circostante.
Presentano il vantaggio di poter trattare grandi superfici in poco
tempo.
4.10 Etichetta
Fig. 18 - Formulazione in sacchetti idrosolubili
32
• Formulazioni per endoterapia: i PF vengono introdotti nelle
piante tramite delle iniezioni sul tronco che possono essere:
- ad assorbimento naturale, se il PF viene assorbito attivamente
dalla pianta
- a pressione, se il PF viene introdotto forzatamente applicando
una certa pressione con apposite attrezzature.
I principali vantaggi di questa metodologia sono:
- riduzione delle dosi di prodotto impiegato;
- maggiore efficacia del trattamento in quanto il PF non viene
dilavato dagli agenti atmosferici;
- minor impatto ambientale perché il PF, non disperdendosi nell’ambiente, consente il trattamento sulle alberature cittadine
anche durante il giorno;
- prolungata persistenza d’azione;
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Un PF può essere immesso in commercio solo se confezionato in
involucro o imballaggio chiuso che non può essere manomesso.
Esso deve sempre recare un’etichetta, regolarmente autorizzata dal
Ministero della Salute, che ne rappresenta la vera e propria carta
di identità.
L’utilizzatore è sempre tenuto a leggere con molta attenzione tutte
le indicazioni e le precauzioni d’uso riportate sull’etichetta in
modo da assicurare a sé e agli altri, nonché all’ambiente in cui
opera, le garanzie di un corretto e responsabile uso; allo stesso
modo il formulato scelto sarà posto nelle condizioni ottimali per
esprimere al meglio la propria efficacia.
In figura 19 riportiamo lo schema di un’etichetta con le caratteristiche, la simbologia e le prescrizioni d’uso che l’attuale normativa impone.
4.10.1 Frasi di rischio e consigli di prudenza
Come già accennato nel cap. 2, la Direttiva 1999/45/CEE impone
che sulle etichette di tutti i prodotti potenzialmente pericolosi, tra
cui i PF, siano chiaramente riportate le frasi di rischio. Con tale
termine si intendono frasi convenzionali, indicate con la lettera R
seguita da un numero, che descrivono i rischi per la salute umana,
animale ed ambientale connessi alla manipolazione di sostanze
chimiche. In particolare, i PF che contengono alcune delle frasi di
rischio più pericolose per l’uomo possono subire una classificazioprontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
33
prodotti fitosanitari
prodotti fitosanitari
ne restrittiva indipendentemente dalla loro tossicità acuta. Allo
stesso modo sono riportati sulle etichette i consigli di prudenza,
contrassegnati convenzionalmente con la lettera “S”.
Ne riportiamo gli elenchi:
Facsimile di etichetta
Nome
del prodotto
Tipo
di prodotto
Sostanza
attiva
Frasi
di rischio
nomeprodotto EC
Insetticida Fosforganico per la lotta contro la tignoletta della vite e la cidia
T+
del pesco.
N
Composizione: g 100 di Nome Prodotto contengono:
g 5 di nomefos puro;
molto tossico
pericoloso
per l'ambiente
disperdenti e coadiuvanti q.b. a 100.
Frasi di rischio: pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
Consigli di prudenza: conservare fuori dalla portata dei bambini.
DL 50 = 5 mg/Kg
Norme di chi lo produce (titolare dell’autorizzazione): ABC.
Officina di produzione: DEF Partita n. 959
Registrazione del ministero della Sanità n. 1 del 27.01.2009
Tipo di
formulazione
R1
R2
Simbologia
di pericolo
R3
R4
Consigli
di prudenza
Livello
di tossicità
Numero di
registrazione
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Informazioni
sanitarie
Dosi
di impiego
Colture
autorizzate
Organismi
bersaglio
Intervallo di
sicurezza
Tempo di
rientro
Norme di sicurezza: non operare contro vento, non contaminare altre colture,
alimenti e bevande o corsi d’acqua.
Informazioni per il medico: sintomi: vomito, diarrea, tremori e fibrillazioni, convulsioni, tachicardia, collasso cardiocircolatorio.
Terapia: atropina.
Consultare un centro antiveleni.
R9
R10
R11
R12
R14
R15
R16
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Colture, dosi e modalità d’impiego:
Vite: contro la tignoletta 50-65 g/hl
Pesco: contro la cidia 45-50 g/hl
2-3 giorni dal picco del volo
in presenza di 10 catture/trappola/sett.
Compatibilità: non è miscibile con poltiglia bordolese, polisolfuri.
Rischi di nocività: il prodotto è pericoloso per gli insetti utili e non può essere distribuito durante la fioritura.
Fitotossicità: il prodotto può arrecare danno alle seguenti cultivar di pesco:
Redhaven e Springcrest.
Sospendere i trattamenti 21 giorni prima della raccolta su vite e 30 giorni
su pesco.
Non rientrare nel campo trattato prima di 48 ore
Modalità
d’impiego
Compatibilità
Fitotossicità
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R24
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R26
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R29
R30
R31
R32
R33
R34
Fig. 19 - Esempio di etichetta.
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R5
R6
R7
R8
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
FRASI DI RISCHIO
Esplosivo allo stato secco.
Rischio di esplosione per urto, sfregamento,
fuoco o altre sorgenti d’ignizione.
Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d’ignizione.
Forma composti metallici esplosivi molto sensibili.
Pericolo di esplosione per riscaldamento.
Esplosivo a contatto o senza contatto con l’aria.
Può provocare un incendio.
Può provocare l’accensione di materie combustibili.
Esplosivo in miscela con materie combustibili.
Infiammabile.
Facilmente infiammabile.
Estremamente infiammabile.
Reagisce violentemente con l’acqua.
A contatto con l’acqua libera gas estremamente
infiammabili.
Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze
comburenti.
Spontaneamente infiammabile all’aria.
Durante l’uso può formare con aria miscele
esplosive/infiammabili.
Può formare perossidi esplosivi.
Nocivo per inalazione.
Nocivo a contatto con la pelle.
Nocivo per ingestione.
Tossico per inalazione.
Tossico a contatto con la pelle.
Tossico per ingestione.
Molto tossico per inalazione.
Molto tossico a contatto con la pelle.
Molto tossico per ingestione.
A contatto con l’acqua libera gas tossici.
Può divenire facilmente infiammabile durante
l’uso.
A contatto con acidi libera gas tossico.
A contatto con acidi libera gas altamente tossico.
Pericolo di effetti cumulativi.
Provoca ustioni.
R35
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R60
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R65
R66
R67
R68
Provoca gravi ustioni.
Irritante per gli occhi.
Irritante per le vie respiratorie.
Irritante per la pelle.
Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti.
Rischio di gravi lesioni oculari.
Può provocare sensibilizzazione per inalazione.
Può provocare sensibilizzazione per contatto con
la pelle.
Rischio di esplosione per riscaldamento in
ambiente confinato.
Può provocare il cancro.
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
Pericolo di gravi danni per la salute in caso di
esposizione prolungata.
Può provocare il cancro per inalazione.
Altamente tossico per gli organismi acquatici.
Tossico per gli organismi acquatici.
Nocivo per gli organismi acquatici.
Può provocare a lungo termine effettivi negativi
per l’ambiente acquatico.
Tossico per la flora.
Tossico per la fauna.
Tossico per gli organismi del terreno.
Tossico per le api.
Può provocare a lungo termine effetti negativi
per l’ambiente.
Pericoloso per lo strato di ozono.
Può ridurre la fertilità.
Può danneggiare i bambini non ancora nati.
Possibile rischio di ridotta fertilità.
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora
nati.
Possibile rischio per i bambini allattati al seno.
Può causare danni polmonari se ingerito.
L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e
screpolatura della pelle.
L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza
e vertigini.
Possibilità di effetti irreversibili.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
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prodotti fitosanitari
S
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S
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CONSIGLI DI PRUDENZA
Conservare sotto chiave.
Conservare fuori della portata dei bambini.
Conservare in luogo fresco.
Conservare lontano da locali di abitazione.
Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante).
Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da
parte del fabbricante).
Conservare il recipiente ben chiuso.
Conservare al riparo dall’umidità.
Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.
Non chiudere ermeticamente il recipiente.
Conservare lontano da alimenti o mangimi e da
bevande.
Conservare lontano da (sostanze incompatibili
da precisare da parte del produttore).
Conservare lontano dal calore.
Conservare lontano da fiamme e scintille - Non
fumare.
Tenere lontano da sostanze combustibili.
Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.
Non mangiare nè bere durante l’impiego.
Non fumare durante l’impiego.
Non respirare le polveri.
Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del
produttore].
Evitare il contatto con la pelle.
Evitare il contatto con gli occhi.
In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare il medico.
Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti
contaminati.
In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente (con prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).
Non gettare i residui nelle fognature.
Non versare acqua sul prodotto.
Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche.
Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non
con le dovute precauzioni.
Usare indumenti protettivi adatti.
Usare guanti adatti.
In caso di ventilazione insufficiente, usare un
apparecchio respiratorio adatto.
Proteggersi gli occhi/la faccia.
Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati
S 41
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S 60
S 61
S 62
S 63
S 64
prodotti fitosanitari
daquesto prodotto, usare... (da precisare da
parte del produttore).
In caso di incendio e/o esplosione non respirare
i fumi.
Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un
apparecchio respiratorio adatto [termine(i)
appropriato(i) da precisare da parte del produttore].
In caso di incendio usare... (mezzi estinguenti
idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se
l’acqua aumenta il rischio precisare “Non usare
acqua”).
In caso di incidente o di malessere consultare
immediatamente il medico (se possibile,
mostrargli l’etichetta).
In caso d’ingestione consultare immediatamente
il medico e mostrargli il contenitore o l’etichetta.
Conservare a temperatura non superiore a... °C
(da precisare da parte del fabbricante).
Mantenere umido con... (mezzo appropriato da
precisare da parte del fabbricante).
Conservare soltanto nel recipiente originale.
Non mescolare con... (da specificare da parte del
fabbricante).
Usare soltanto in luogo ben ventilato.
Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.
Evitare l’esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell’uso.
Smaltire questo materiale e relativi contenitori
in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali autorizzato.
Usare contenitori adeguati per evitare l’inquinamento ambientale.
Richiedere informazioni al produttore/fornitore
per il recupero/riciclaggio.
Questo materiale e il suo contenitore devono
essere smaltiti come rifiuti pericolosi.
Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali schede informative in materia di
sicurezza.
Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o
l’etichetta.
In caso di incidente per inalazione, allontanare
l’infortunato dalla zona contaminata e mantenerlo a riposo
In caso di ingestione sciacquare la bocca con
acqua (solamente se l’infortunato è cosciente).
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
4.11 Schede di sicurezza
Il già citato D. Legislativo n. 65/2003 impone che ciascun PF sia
accompagnato da una scheda di sicurezza (SDS) che fornisca tutte
le informazioni di natura fisico-chimica relative al prodotto stesso. Le SDS devono essere predisposte dalle ditte produttrici di PF
in formato cartaceo e/o su supporto informatico. Lo scopo è di
rendere note le proprietà pericolose di un PF, ai fini della valutazione dei rischi e della tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente, sia al rivenditore che all’utilizzatore.
Le voci che obbligatoriamente debbono essere riportate su di una
SDS sono:
- identificazione della sostanza/preparato e della
società/impresa
- composizione, informazione sui componenti
- identificazione dei pericoli
- interventi di primo soccorso
- misure antincendio
- provvedimenti in caso di dispersione accidentale
- manipolazione ed immagazzinamento
- protezione personale, controllo dell’esposizione
- proprietà chimico-fisiche
- stabilità e reattività
- informazioni tossicologiche
- informazioni ecologiche
- osservazioni sullo smaltimento
- informazioni sul trasporto
- informazioni sulla normativa
- altre informazioni
Il rivenditore è tenuto a consegnare obbligatoriamente all’utilizzatore le SDS relative ai PF classificati come pericolosi (T+, T, Xn).
Lo stesso rivenditore deve invece fornire solo su richiesta dell’acquirente le SDS dei formulati non classificati come pericolosi ma
che presentano una sostanza attiva pericolosa per la salute o per
l’ambiente o, ancora, che contengono una sostanza attiva per la
quale esistono valori limite di esposizione fissati dalla CE in determinate concentrazioni.
4.12 Trasporto e deposito
Il trasporto dei PF deve avvenire sempre con la massima cura ed
attenzione evitando promiscuità con passeggeri, animali e derrate
alimentari. Durante il carico e lo scarico occorre fare attenzione a
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
37
prodotti fitosanitari
Fig. 20 - Locale deposito dei PF.
chiodi o sporgenze metalliche che possano causare la rottura delle
confezioni. Dopo il trasporto è necessario lavare accuratamente il
veicolo.
Il locale di deposito deve essere asciutto, fresco, aerato, preservato dal gelo e dal calore, con pareti e pavimenti lavabili, impermeabili ed impianto elettrico a norma. Nel locale non è ammesso
lo stoccaggio dei prodotti alimentari, dei mangimi e dei prodotti
infiammabili.
Bisogna fare in modo di impedire sempre l’accesso ai bambini e
alle persone non addette.
Sulla porta del locale o dell’armadio è necessario affiggere un cartello con l’avvertenza di pericolo.
distribuzione dei prodotti fitosanitari
distribuzione dei
prodotti fitosanitari
5
5.1 Macchine
Un aspetto fondamentale, e spesso non adeguatamente valutato,
dell’efficacia del trattamento fitoiatrico riguarda la distribuzione
del o dei prodotti che si intende utilizzare. Infatti, i risultati dell’intervento non dipendono solo dalla corretta scelta del PF ma
anche da come il prodotto stesso viene irrorato sulla coltura bersaglio. Per far questo occorre innanzitutto che l’irroratrice (barra
orizzontale nelle colture erbacee, atomizzatore o similare in quelle arboree) sia perfettamente regolata e funzionante e che l’utilizzatore conosca adeguatamente le caratteristiche meccaniche delle
attrezzature che manovra. Specifiche indagini di campo hanno
messo in luce che può disperdersi nell’ambiente fino a oltre il 65%
del quantitativo di agrofarmaci distribuito, senza che esso arrivi
alla vegetazione. In determinate condizioni di ventosità, si è
accertato che le goccioline d’acqua possono percorrere anche svariati chilometri. Le conseguenti ricadute sull’uomo e sull’ambiente
sono immaginabili. Iniziamo con un rapido sguardo alla tipologia
di macchine irroratrici esistente.
Una prima distinzione tiene conto della formulazione del PF:
• solida (impolveratrici, spandigranuli, ecc.);
• gassosa (fumigatrice);
• liquida (irroratrici).
Le impolveratrici sono macchine che generano un flusso di aria
costante ed elevato per il trasporto di sostanze formulate in polvere e si compongono di un telaio, una tramoggia, un dispositivo dosatore, un ventilatore, organi adduttori e distributori. Gli
spandigranuli e microgranulatori sono invece macchine più semplici delle precedenti destinate allo spandimento di formulati granulari e si compongono di tramoggia, dispositivo dosatore e
organi di spandimento. I granuli possono anche essere distribuiti attraverso attrezzature per lo spandimento dei concimi.
Le fumigatrici distribuiscono prodotti gassosi al terreno.
38
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
39
distribuzione dei prodotti fitosanitari
distribuzione dei prodotti fitosanitari
Fig. 21 - Due modelli di atomizzatori trainati.
I fumiganti sono sostanze ad alta tensione di vapore “confezionati” sotto pressione in forma liquida che, una volta iniettati nel terreno, passano allo stato di gas. Sono costituite da pali iniettori
dotati nella parte inferiore di un dispositivo perforante che presenta fori calibrati disposti in posizione radiale per garantire
l’uniformità di distribuzione nei punti prescelti.
Le irroratrici rappresentano la stragrande maggioranza delle
attrezzature destinate alla protezione fitosanitaria e servono alla
distribuzione di miscele acqua-PF che danno luogo a soluzioni,
emulsioni o sospensioni, in funzione delle caratteristiche di formulazione. Hanno il compito di trasportare i PF sotto forma di goccioline finissime sul bersaglio vegetale e la loro distinzione viene
fatte in base alle colture per le quali vengono utilizzate:
• irroratrici a barra: sono le macchine destinate alle colture
erbacee, orticole e industriali;
• irroratrici a getto portato: sono le macchine destinate alle colture arboree. Sono più comunemente chiamate atomizzatori.
Entrambe le tipologie presentano uno schema costruttivo comune
che comprendono le parti meccaniche elementari necessarie al loro
funzionamento:
• telaio: deve presentare caratteristiche di resistenza e leggerezza e la sua forma varia in base alla tipologia di macchina (trainata, portata o semovente);
• serbatoio: contiene la miscela ed è costruito solitamente con
materiali che gli conferiscono resistenza all’aggressione chimica delle sostanze che deve veicolare: polietilene e poliestere
sono i più comuni. Per il suo riempimento alcune macchine
sono dotate di dispositivi autoadescanti (idroiniettori e pompe
40
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
•
•
•
•
centrifughe). Per garantire la stabilità della miscela, evitandone la sedimentazione, il serbatoio è poi dotato di opportuni
agitatori (sistemi meccanici, idraulici o idromeccanici);
serbatoio supplementare: ne sono provviste molte macchine
al fine di operare una preparazione più accurata della miscela
che sarà poi aspirata nel serbatoio principale;
pompa: è il “cuore” pulsante dell’irroratrice e ha il compito di
inviare la miscela ai punti finali di distribuzione (ugelli). Se la
polverizzazione è meccanica, è importante che la pompa
garantisca la necessaria pressione per ottenere una corretta
nebulizzazione della miscela stessa; se pneumatica, essa deve
invece assicurare la portata massima richiesta dagli adduttori.
La pompa può essere alternativa (a pistone o pistone-membrana) per elevate pressioni di esercizio (> 40 bar) o centrifuga
per basse pressioni (2-12 bar). La sua scelta è determinata dai
volumi che si intendono distribuire ad ettaro, dalla tipologia
degli ugelli presenti nonché dalla velocità di avanzamento
della trattrice;
filtri: sono dispositivi atti ad impedire il transito di corpi
estranei che potrebbero ostruire o danneggiare le parti più
delicate della macchina. Sono presenti lungo tutto il percorso
del liquido, dal riempimento sino agli organi di mandata, a
maglie via via più piccole. I materiali sono in nylon o acciaio
inox;
ugelli: rappresentano la parte finale del percorso della miscela con il compito di proiettarne le goccioline sulla matrice
vegetale e sono generalmente costruiti in ceramica, ottone,
acciaio o plastica. Gli ugelli a polverizzazione meccanica riceprontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 22 - Atomizzatore semovente.
41
distribuzione dei prodotti fitosanitari
vono la miscela ad alta pressione e possono essere di vari tipi
e dimensioni variabili, in funzione delle prestazioni richieste
(distribuzione di fungicidi, insetticidi, diserbanti, ecc.): a
cono, con fori di uscita di ridotto diametro (0,8-2 mm); a ventaglio, con fessure di uscita a “occhiello”; a specchio, utilizzati per basse pressioni di esercizio (0,7-2,5 bar) e formazione di
goccioline di diametro medio grande (400-1000 µm); a getti,
prevalentemente utilizzati per la distribuzione di concimi liquidi sulle colture a fila.
Esistono poi altri tipi di ugelli che si differenziano dai precedenti per caratteristiche costruttive (antideriva, a pressione
d’aria, centrifughi, ugelli per irroratici pneumatiche, ecc.),
scelti in base agli specifici utilizzi;
• congegni antigoccia: servono ad evitare la fuoriuscita della
miscela dagli ugelli, una volta arrestata l’alimentazione del circuito;
• organi di regolazione: sono fondamentali per il garantire il
flusso costante della miscela. Tra essi ricordiamo il regolatore
di pressione, che nel circuito idraulico precede il manometro,
gli automatismi di regolazione della dose, ecc.;
• carica elettrostatica: alcune macchine sono dotate di un
generatore di corrente a basso amperaggio che ha il compito
di creare un campo elettrostatico, caricando positivamente le
goccioline che fuoriescono dall’ugello. In tal modo le goccioline si respingono tra loro e acquisiscono la capacità di essere attratte dalla superficie fogliare che è invece di segno
opposto.
5.2 Norme per il corretto funzionamento delle
macchine
Dopo la carrellata sui principali componenti delle irroratrici, è
necessario mettere a fuoco gli aspetti più importanti che determinano la buona qualità del lavoro svolto con le macchine, alle quali,
purtroppo, si dedica una manutenzione talvolta distratta. Spesso,
infatti, le macchine operano con manometri malfunzionanti, si
provvede a pulire gli ugelli solo quando si otturano e solo raramente questi vengono sostituiti, i regolatori di pressione risultano
fermi e altro ancora. Conseguenza logica è una distribuzione fortemente irregolare che, oltre ad una pericolosa ricaduta ambientale e sugli operatori stessi, può causare problemi di sovradosaggio
con conseguenti residui eccessivi sulle matrici trattate, pur nel
rispetto dei tempi di carenza oppure di sottodosaggio, lasciando
in tal caso le colture non protette.
Di contro, per ottenere la massima efficacia di un intervento fito42
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
distribuzione dei prodotti fitosanitari
iatrico occorre che il PF raggiunga per quanto possibile la coltura
o il terreno al quale è destinato, eliminando o limitando al minimo le dispersioni nell’ambiente. Per far sì che la distribuzione sia
uniforme sul bersaglio (vegetazione o terreno) senza che vi siano
aree non coperte o trattate con dosi errate (eccessive o inferiori),
è di primaria importanza disporre di un’irroratrice perfettamente
regolata e funzionante in ogni sua parte.
Un’irroratrice non tarata disperde, in media, dal 30 a oltre il 60%
del prodotto impiegato, soprattutto in aria con il cosiddetto effetto nuvola (fig. 23); se correttamente regolata, invece, riduce moltissimo tali valori, per cui sono numerosi vantaggi che spingono
l’agricoltore in questa direzione:
• aumento dell’efficacia dei trattamenti: l’omogeneità di
distribuzione sulla superficie da trattare, sia per gli interventi
antiparassitari sia per il diserbo sul terreno, assicura la massima efficacia dell’intervento ferme restando, naturalmente, la
giusta scelta del formulato e la tempestività dell’intervento.
Un buon diagramma di distribuzione degli ugelli ed un loro corretto orientamento consentono di centrare al meglio il bersaglio, minimizzando le dispersioni.
Grazie alle attrezzature specialistiche (banchi prova) in dotazione del Centri Autorizzati è possibile, ad esempio, controllare il diagramma di distribuzione degli ugelli ed orientarne l’angolo di spruzzo in modo da dirigere l’irrorato verso le parti di
vegetazione più indicate;
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 23 - Le perdite di prodotto
dovute alla “nuvola”. (Fonte:
DEIAFA - Università di Torino)
43
distribuzione dei prodotti fitosanitari
Fig. 24 - Esempio di irrorazione
coprente (a sin.) e bagnante. Il
primo caso è la distribuzione
ottimale per i prodotti di contatto, il secondo è l’ideale per i prodotti penetranti. (Fonte: DEIAFA
- Università di Torino)
44
• riduzione dell’inquinamento ambientale e del consumo di
risorse: consumi più mirati di PF e ridotta deriva nell’ambiente si traducono in una drastica e netta riduzione dell’impatto
di sostanze chimiche sull’ecosistema. L’impiego di volumi più
bassi, inoltre, contribuisce in maniera significativa a ridurre il
consumo di acqua, risorsa non rinnovabile, che sempre più
diventerà limitata e strategica. Si sottolinea infine la difficile
coesistenza tra le esigenze dell’agricoltore e degli abitanti
rurali che vedono spesso invasa la propria abitazione dalla
nuvola dei PF;
• riduzione dei costi di produzione: un’irroratrice tarata riduce
al minimo la dispersione dei prodotti erogati, che si traduce
anche in un risparmio potenziale sui costi dei formulati impiegati in virtù della possibilità di ridurre il numero degli interventi;
• riduzione per tutti dei rischi sanitari: l’operatore è il primo
soggetto ad essere interessato dalla “nuvola” di miscela prodotta dalla sua irroratrice ed è importante limitare il più possibile
tale
esposizione.
Riducendo l’effetto “nuvola”,
un’irroratrice ben regolata riduce i rischi per la salute dell’operatore e di quelli potenzialmente esposti alla deriva. È ovvio
che ciò non dispensa dalle precauzioni (utilizzo di tutti i
mezzi di protezione) che la
legge impone;
• miglioramento della qualità del prodotto: la corretta
applicazione dei PF permette di
ottenere prodotti più sani; inoltre la certezza di livelli di residui ampiamente rispettosi dei
limiti imposti dalla legge dà
maggiori garanzie di sicurezza
alimentare;
• risparmio di tempo: l’irroratrice tarata distribuisce volumi
(hl/ha) certi e precisi. Ciò consente di pianificare al meglio il
lavoro limitando perdite di tempo ed evitando di restare con
l’irroratrice vuota prima della fine del campo o, viceversa, con
della miscela ancora in botte a fine trattamento;
• più vita all’irroratrice: il controllo periodico di tutte le componenti meccaniche, finalizzato alla corretta funzionalità delle
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
distribuzione dei prodotti fitosanitari
stesse, assicura non solo la buona qualità del lavoro ma allunga anche la vita della macchina;
• rispetto degli impegni assunti con le Misure Agroambientali: in Abruzzo è attivo un Servizio di Controllo e Taratura delle
Irroratrici gestito dall’ARSSA. L’adesione degli imprenditori agricoli è a carattere volontario, ad eccezione di coloro che aderiscono alle Azioni previste dalla Misura 214 del PSR 2007-2013
e che, pertanto, hanno l’obbligo di sottoporre periodicamente
le proprie attrezzature a operazioni di controllo e taratura.
5.3 Dove si fa la taratura
In Abruzzo opera una rete di officine meccaniche specializzate in
agricoltura, Centri autorizzati e convenzionati con l’A.R.S.S.A., a
cui l’agricoltore può rivolgersi direttamente per la corretta manutenzione e taratura delle irroratrici. I Centri effettuano tutte le
operazioni e i controlli necessari, tarano l’irroratrice alle specifiche
esigenze aziendali e, infine, rilasciano il Certificato di Conformità,
Fig. 25 - Banchi di taratura
ARSSA per barre orizzontali e
per atomizzatori.
che contiene le opportune indicazioni per effettuare il trattamento mirato alle specifiche esigenze delle colture: volume distribuito, marcia, giri motore, giri della presa di forza, tipo di ugello,
pressione, altezza di trattamento per le irroratrici orizzontali e
numero di ugelli per quelle verticali.
5.4 Preparazione della miscela
Al di là delle dovute precauzioni da mettere in atto per la manipolazione di un formulato (vedi par. 7.5), la preparazione della
miscela richiede dal punto di vista tecnico alcuni accorgimenti,
che consentono di predisporre al meglio la qualità della miscela
stessa e facilitarne la distribuzione. I requisiti fondamentali di
una miscela sono l’omogeneità e l’assenza di grumi. Inoltre non
deve produrre schiuma durante la preparazione, non deve depositarsi sul fondo del serbatoio e non deve intasare filtri e ugelli. Una
volta letta attentamente l’etichetta del formulato, con tutte le
avvertenze del caso, occorrerà:
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Il coordinamento regionale del
Servizio di Controllo e Taratura
delle Irroratrici è presso la
sede ARSSA di Sulmona
Via Q. Sella, 5
tel. 0864.33332
fax 0864.212187
[email protected]
45
distribuzione dei prodotti fitosanitari
• pesare/dosare accuratamente le quantità necessarie in modo
da ottenere il dosaggio richiesto;
• immettere nel serbatoio dell’attrezzatura all’incirca il 50% dell’acqua da distribuire;
• introdurre prima gli eventuali bagnanti (salvo diversa prescrizione in etichetta);
• azionare i pre-miscelatori, dove le attrezzature ne siano dotate;
• immettere il PF, tenendo in funzione l’agitatore;
• finire di riempire il serbatoio senza mai portarlo al colmo.
In base al tipo di formulazione del PF impiegato, è necessario
osservare le seguenti procedure:
• 1. per le formulazioni in polvere bagnabile introdurre in un
distribuzione dei prodotti fitosanitari
• eseguire i trattamenti in assenza di vento e disporsi comunque
sempre sopravento. Ciò per evitare che lo spray investa l’operatore e si disperda lontano dalla coltura;
• verificare che, in caso di prodotti distribuiti in acqua, sulla
vegetazione non vi sia eccessivo ristagno di umidità in modo
da evitare lo “scivolamento” della soluzione;
• evitare di trattare in presenza di temperature troppo alte, in
maniera tale da ridurre al minimo l’evaporazione di una cospicua parte della soluzione nonché possibili manifestazioni di
fitotossicità;
• non trattare nelle aree di rispetto e in prossimità dei corsi
d’acqua, come da eventuale prescrizione in etichetta;
Fig. 26 - Esempio di preparazione di una miscela: la corretta
sequenza di immissione nel serbatoio di formulazioni diverse
permette di evitare fenomeni di
precipitazione/flocculazione dei
prodotti sul fondo della botte.
secchio un quantitativo di acqua sufficiente a formare una poltiglia; quindi versare, mescolando gradualmente, la dose di formulato necessaria per il volume d’acqua stabilito. Aggiungere la
poltiglia madre al serbatoio attraverso il cestello filtro, risciacquandolo insieme al secchio e versandone il contenuto sempre
nel serbatoio. Infine riempire sino al volume desiderato;
• 2. per le formulazioni liquide, in granuli idrodisperdibili e in
sacchetti idrosolubili versare direttamente nel serbatoio con
acqua la dose richiesta. Per le prime, in caso di miscele di più
prodotti, introdurre inizialmente la formulazione acquosa e poi
il concentrato emulsionabile.
• 3. per le miscele di formulati in polvere e liquidi eseguire prima
la procedura al punto 1, quindi quella al punto 2.
Un’ultima raccomandazione riguarda l’inopportunità di impiego
contemporaneo di troppi prodotti ad azione diversa e di dubbia
compatibilità.
5.5 Precauzioni per la distribuzione in campo
La riuscita di un trattamento dipende anche molto dalle condizioni climatiche in cui si opera. È dunque doveroso adottare tutte le
cautele necessarie. Ne riportiamo le principali:
46
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
• operare indirizzando sempre il getto dalla zona esterna a quella centrale dell’appezzamento;
• assicurarsi comunque che la nube irrorante non sconfini dall’appezzamento trattato, soprattutto in prossimità di strade,
colture limitrofe e/o abitazioni. In quest’ultimo caso è bene
avvertire i residenti in modo che possano prendere le debite
precauzioni;
• per evitare danni alle api, non bisogna di norma effettuare
trattamenti nei periodi di fioritura ed è necessario sfalciare le
erbe sottostanti, se queste sono in fioritura (fig. 27);
• per la massima efficacia di un trattamento, infine, occorre
sempre irrorare su tutti i filari e non su file alterne.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 27 - I trattamenti durante
la fase di fioritura vanno evitati.
47
tutela della salute
6
tutela della salute
È fondamentale avere una completa conoscenza dei rischi e dei
pericoli a cui si può andare incontro durante un trattamento con i
PF. Questi ultimi sono infatti sostanze tossiche pericolose per l’organismo umano: l’operatore agricolo deve quindi adottare tutte le
misure di sicurezza necessarie al fine di evitare danni alla salute.
Il rischio per la salute, nell’utilizzo di un PF, è dovuto all’interazione di due fattori: pericolosità del preparato medesimo ed esposizione (probabilità di entrare in contatto con il prodotto). Ne
consegue che, per ridurre il rischio per la salute dell’operatore, è
necessario controllare nella maniera più idonea l’esposizione, dato
che la pericolosità è una caratteristica intrinseca di un PF.
L’Igiene è la medicina preventiva che si occupa di come prevenire
l’insorgenza e la diffusione delle malattie studiandone le cause. A
tal proposito sono di estrema importanza la salubrità dell’ambiente e delle abitazioni, un adeguato approvvigionamento idrico potaFig. 28 - Il rischio per la salute bile, una raccolta e uno smaltimento idonei dei rifiuti e una corè dovuto all’interazione tra la retta alimentazione.
pericolosità e l’esposizione.
È generalmente riconosciuta l’utilità dell’impiego dei PF in agricoltura per migliorare la qualità e
la quantità dei raccolti, ma lo è
altrettanto l’azione tossica di
esposizione
pericolo
esposizione
pericolo
questi prodotti per l’uomo qualora non vengano utilizzati in
modo corretto. A contatto con
RISCHIO MAGGIORE
RISCHIO MINORE
la sostanza tossica vengono a
trovarsi coloro che la producono, la trasportano e la utilizzano. Gli addetti alla produzione e
esposizione
pericolo
al trasporto sono facilmente
controllabili e pertanto applicare le misure preventive non
RISCHIO ZERO
risulta difficile.
48
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
tutela della salute
La prevenzione diventa invece più complessa quando bisogna
attuarla nel mondo del lavoro agricolo dove non esiste il controllo
ambientale e tanto meno quello sanitario. È importante in tal caso
proteggere il lavoratore con abiti impermeabili che vanno tenuti
costantemente puliti e lasciati sul posto di lavoro, con stivali,
guanti e maschere. Non solo chi li produce, li trasporta e li utilizza, ma anche la popolazione in genere può essere esposta ai PF
attraverso varie vie. I soggetti residenti in aree agricole possono,
in rapporto alla loro distanza dalle colture in trattamento, essere
esposti alla nebulizzazione dei PF per via aerea o per via digerente
attraverso l’acqua e gli alimenti eventualmente contaminati.
La Regione Abruzzo predispone annualmente un programma di sorveglianza per il controllo dei residui di PF negli alimenti al fine del
rispetto dei limiti concessi dalla legge vigente.
6.1 Accertamenti sanitari
Oltre all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (DPI), è
opportuno che l’operatore si sottoponga a periodici accertamenti
sanitari preventivi e di controllo. Gli accertamenti sanitari preventivi hanno lo scopo di verificare la capacità dell’individuo di lavorare in condizioni climatiche sfavorevoli e di escludere la presenza
di eventuali patologie congenite o acquisite che lo rendano particolarmente sensibile all’esposizione a sostanze chimiche. Gli accertamenti sanitari consistono in controlli strumentali e di laboratorio
della funzionalità cardiaca, respiratoria, epatica e renale; seppur
generici, consentono di esprimere una prima valutazione complessiva sulle condizioni fisiche del soggetto e sulla sua idoneità.
Gli accertamenti sanitari di controllo hanno invece lo scopo di
individuare tempestivamente eventuali alterazioni causate dall’azione dei PF.
Numerose sono le malattie che in base alla loro gravità possono
controindicare l’attività lavorativa. Tra queste citiamo: l’asma
bronchiale, le bronchiti, le cardiopatie, le emopatie, le nefropatie,
le epatopatie, le malattie neurologiche, i disordini ormonali e le
dermopatie.
6.2 Intossicazioni acute e croniche
e vie di assorbimento
Le intossicazioni costituiscono un grosso problema medico-sociale. Si registra, infatti, un loro continuo aumento e ciò è da ricondurre allo sviluppo tecnologico che mette l’uomo a contatto con
innumerevoli sostanze e prodotti chimici potenzialmente tossici.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
49
tutela della salute
Fig. 29 - Vie di assorbimento:
cutanea, inalatoria e digestiva.
(Fonte: Corso di Scienze - Modulo C. - “Noi
Uomini” - M.L. Bozzi, A. Pietra, L. Altomani)
Il medico si trova oggi a dover trattare molti più intossicati che
nel passato e questo è quanto si evidenzia nelle statistiche delle
richieste di informazione ai Centri Antiveleni e in quelle dei Pronto
Soccorso ospedalieri.
L’intossicazione acuta è causata dall’assorbimento, da parte dell’organismo, di una sola determinata dose di PF e si manifesta
entro pochi minuti o ore dall’esposizione (massimo entro le 24
ore). I sintomi possono essere localizzati alle parti corporee esposte alla sostanza, ad esempio agli occhi, con lacrimazione, irritazioni congiuntivali e corneali e disturbi della visione oppure generalizzati con sudorazione profusa, salivazione; a livello del Sistema
Nervoso Centrale con tremori, spasmi muscolari (fino alla paralisi),
perdita di coscienza (fino al coma); a livello dell’apparato digerente con nausea vomito, dolori addominali, diarrea; a livello dell’apparato respiratorio con tosse, irritazione e difficoltà a respirare; a
livello cutaneo con eritema e prurito.
L’intossicazione cronica si manifesta gradualmente e può colpire
differenti organi ed apparati. Gli effetti compaiono a distanza di
tutela della salute
6.3 Effetti tossici dei PF
Studi sperimentali effettuati in laboratorio ne hanno dimostrato
l’azione:
• cancerogena, cioè la trasformazione delle cellule normali in
cellule tumorali;
• teratogena, cioè l’alterazione delle cellule del feto con anomalie sul nascituro;
• mutagena, cioè l’alterazione del patrimonio genetico dell’individuo;
• sensibilizzante, cioè l’insorgenza di manifestazioni allergiche.
Molti di questi prodotti possono superare la barriera placentare ed
espletare quindi un’azione tossica sull’embrione o sul feto. Durante
l’allattamento possono accumularsi nel tessuto adiposo delle
ghiandole mammarie ed essere quindi presenti in concentrazioni
significative nel latte materno; l’allattamento può, quindi, favorire nel neonato l’assorbimento per via digerente di significative
dosi di PF.
I casi di sospetta intossicazione devono essere trattati con urgenza: si deve immediatamente contattare un medico o condurre il
paziente in ospedale, mostrando l’etichetta del prodotto. Data la
rapidità dell’evoluzione dell’intossicazione, un soccorso tempestivo fin dai primi minuti può essere determinante per il decorso successivo e per l’esito del caso. Vi sono provvedimenti immediati che
possono e debbono essere attuati da parte di personale non medico che per primo si trovi a prestare assistenza ad un soggetto
intossicato.
6.4 Norme di pronto soccorso
tempo (anche decenni) come conseguenza dell’accumulo di alcuni
composti nell’organismo. L’intossicazione cronica è dovuta ad una
esposizione prolungata dell’organismo a basse dosi di PF con conseguente instaurarsi di danni progressivi e irreversibili a carico del
sistema nervoso, fegato, reni, apparato respiratorio, apparato visivo, cuore, tiroide, sangue. Nelle intossicazioni vanno considerate: la
via di assorbimento (fig. 29), che può essere inalatoria o respiratoria (assorbimento di sostanze in forma di vapori, gas e sostanze
solide o liquide allo stato di estrema finezza), cutanea (per contatto diretto e/o attraverso le mucose) e digestiva (accidentale oppure dovuta a scarsa igiene personale durante l’attività lavorativa); la
dose assorbita del prodotto utilizzato; il suo grado di tossicità.
50
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Le norme di pronto soccorso consistono nell’allontanare immediatamente l’intossicato dalla zona di trattamento, nel trasportarlo in
luogo fresco, ventilato, possibilmente all’ombra, nel togliergli gli
abiti da lavoro intrisi di sostanza tossica,
nel lavare la parte interessata per 10-15
minuti circa con abbondante acqua corrente
fredda in caso di contaminazione della cute
e/o delle mucose, nel provocare il vomito
solo se specificatamente indicato sull’etichetta del PF e se il paziente è cosciente.
In tutti i casi è di fondamentale importanza mostrare al medico del Pronto
Soccorso l’etichetta del prodotto utilizzato al fine di procedere ad una tempestiva
e idonea terapia.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
51
tutela della salute
6.5 Dispositivi di protezione individuale (DPI)
Per dispositivo di protezione individuale si intende qualsiasi
attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore
allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di
minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni
complemento o accessorio destinato a tale scopo
(art. 40 del D.Lgs. 626/94).
I DPI vengono utilizzati al fine di evitare che i PF
vengano a contatto con le tre vie di assorbimento:
inalatoria, cutanea e digestiva. Per motivi di igiene
e di sicurezza è assolutamente sconsigliato scambiare i dispositivi con i compagni di lavoro. È
importante farne uso dal momento in cui si inizia a
manipolare la sostanza, fuori dal suo contenitore,
fino a quando tutte le attrezzature impiegate non
vanno rimesse in deposito a fine giornata.
I mezzi di protezione attualmente disponibili sul
mercato sono molti e presentano caratteristiche
tecniche e costi diversi, l’importante è assicurarsi
che garantiscano una buona efficacia nella protezione della persona e che vengano costantemente sottoposti a controlli periodici secondo le indicazioni
della nota informativa.
Si riportano di seguito le caratteristiche e le modalità d’uso dei principali dispositivi per i trattamenti
fitosanitari.
Tuta: la si utilizza per la protezione di tutte le
parti del corpo esclusa la testa, le mani e i piedi,
quindi della via cutanea. La tuta va indossata al di
sopra dei guanti protettivi e degli stivali per evitare che, in caso di rovesciamento accidentale del
prodotto, lo stesso venga convogliato dalla tuta
all’interno dei guanti o delle calzature, a contatto
con la pelle. Oltre a proteggere dalle sostanze tossiche non deve limitare i movimenti, non deve
impedire la sudorazione, non deve essere troppo
calda d’estate né troppo pesante ed essere facilmente lavabile. Le tute di cotone si bagnano facilmente e, se non sono adeguatamente trattate con
sostanze impermeabili, non forniscono una buona
protezione. Da qualche anno sono in commercio
tute di materiale impermeabile ma al tempo stesso traspirante: sono la soluzione ottimale.
52
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
tutela della salute
Dopo l’uso va lavata separatamente da altri indumenti utilizzando un sapone comune.
Stivali: servono naturalmente per la protezione dei piedi, quindi
anche in questo caso della via cutanea. Gli stivali devono essere
in gomma e calzati sotto la tuta. Dopo il trattamento, mentre
ancora li si indossa, devono essere lavati con acqua e sapone
solo dall’esterno. Vanno sostituiti in caso di rottura, abrasione o
logoramento.
Guanti: vengono utilizzati per la
protezione delle mani, quindi della
via cutanea. I guanti devono essere realizzati in due strati di diverso colore e consistenza: lo strato
esterno di colore scuro è di un
materiale più resistente (preferibilmente in gomma nitrilica) mentre lo strato interno di colore chiaro è di un materiale più leggero.
Queste caratteristiche sono necessarie in quanto lo strato realmente
protettivo, cioè quello più esterno,
consumandosi lascerà scoperto lo
strato più interno. La comparsa del
colore chiaro sulla superficie indicherà che i guanti non sono più
efficienti e pertanto è opportuno
sostituirli con un paio nuovo.
Dopo l’uso e prima di toglierli vanno accuratamente lavati con
acqua e sapone e, successivamente, sfilati contemporaneamente a
poco a poco aiutandosi ogni volta con la mano più protetta.
Fig. 30 - MAI manipolare un PF
senza guanti.
Casco: protegge l’intera testa, quindi le vie inalatoria e digestiva.
I vari modelli si differenziano per il punto di appoggio (testa e
spalle), il tipo di alimentazione (pile a secco, batteria ricaricabile, batteria del trattore e varie combinazioni fra queste) e la portata dell’aria (da 80 litri al minuto a oltre 200). Sono consigliati i
modelli alimentati con la batteria ricaricabile da utilizzare durante la preparazione della miscela e quelli alimentati con la batteria
del trattore da impiegare durante l’irrorazione. La guarnizione
superiore della visiera del casco deve essere sempre ben manutenuta in maniera che non si deteriori, così da evitare infiltrazioni
del prodotto dalla calotta all’interno del casco.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
53
tutela della salute
Occhiali: sono per la protezione degli occhi, quindi della via
cutanea. È importante usare
occhiali omologati e garantiti
sia per quanto riguarda la resistenza meccanica che nei confronti delle sostanze chimiche.
È preferibile che gli occhiali
siano dotati di valvole che evitino l’appannamento conseguente alla sudorazione; in
mancanza di tali valvole l’appannamento può essere evitato stendendo un leggero strato di glicerina sulla faccia interna della
lente. Vanno usati in abbinamento con la semimaschera. Dopo
l’uso vanno lavati con acqua e sapone.
Maschera e semimaschera: servono per la protezione del naso e
della bocca, quindi delle vie inalatoria e digestiva. Sono costituite
da un supporto in gomma a perfetta tenuta, che può coprire l’intero volto (maschera) oppure solo naso e bocca (semimaschera).
La tenuta può essere controllata otturando con la mano l’orifizio dei filtri e inspirando: se
rimane in depressione la tenuta
è ottimale. Nel caso della
maschera sono inclusi anche gli
occhiali. Gli elementi fondamentali sono le valvole e i filtri
che devono essere specifici per
le categorie di prodotto utilizzato. Semimaschera, maschera e casco devono essere lavati con
acqua e sapone al termine di ogni trattamento evitando di bagnare il filtro, svitandolo nel caso di semimaschera e maschera.
tutela della salute
I filtri devono sempre essere sostituiti:
• quando viene percepito cattivo odore all’interno del casco o
della maschera;
• quando viene avvertito un aumento della resistenza respiratoria (maschera e semimaschera);
• una volta l’anno quando si usano per brevi e saltuari periodi;
• quando espressamente indicato dal fabbricante.
Cabina pressurizzata: è per la protezione totale dell’operatore,
senza la necessità di indossare altri dispositivi di protezione. I
finestrini e le porte della cabina, durante l’irrorazione, vanno tenuti chiusi in modo che l’aria penetri solo attraverso appositi filtri.
Fig. 31 - Come NON distribuire
un PF.
Filtro: per il casco e per la maschera sono consigliati filtri contrassegnati da una banda a due colori (marrone e bianco). I filtri
ancora da utilizzare riportano sulla confezione la data di scadenza; questa garantisce la funzionalità del filtro soltanto se ben
conservato nella confezione originaria integra.
Dopo ogni uso i filtri devono essere tolti e riposti dentro un contenitore, comunque protetto dall’umidità e dalle temperature
eccessive (ad es. sacchetto di nylon chiuso o altro). La loro durata varia in base alla concentrazione della miscela, al diametro
delle particelle e all’umidità dell’aria.
54
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
55
tutela della salute
adempimenti di acquirenti e utilizzatori
Fig. 32 - Corretta procedura di
svestizione alla fine di ogni
trattamento.
adempimenti
di acquirenti
e utilizzatori
7
7.1 Autorizzazione all’acquisto e all’impiego
dei prodotti fitosanitari
I PF ed i loro coadiuvanti, se classificati molto tossici, tossici o
nocivi, possono essere venduti per l’impiego diretto, per sé o
conto terzi, soltanto a coloro che siano muniti di apposita autorizzazione.
L’istanza per il rilascio di detta autorizzazione va presentata in
marca da bollo e corredata di foto tessera, al Servizio Igiene
degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) della ASL territorialmente competente.
Tale autorizzazione viene rilasciata dal SIAN della ASL competente per territorio alle persone che abbiano compiuto il diciottesimo
anno di età, frequentato un corso di aggiornamento e ottenuto
una valutazione positiva. Il corso ha una durata di 15 ore per coloro che chiedono il rilascio dell’autorizzazione all’acquisto e di 9 ore
per coloro che ne chiedono il rinnovo.
La frequenza è obbligatoria per almeno l’80% del monte ore complessivo. La valutazione ha lo scopo di accertare che l’interessato
conosca i pericoli connessi alla detenzione, manipolazione e utilizzazione dei PF e loro coadiuvanti, le modalità per un corretto
uso degli stessi, le relative misure precauzionali da adottare e gli
elementi fondamentali per un corretto impiego da un punto di
vista sanitario, agricolo ed ambientale.
Per la formulazione del giudizio di idoneità la commissione di valutazione si avvale di specifici quiz (n. 20) e valuta positivamente
la prova con il riscontro di almeno 17 risposte esatte.
Dal corso di formazione e dalla valutazione sono esentati i laureati in scienze agrarie, i periti agrari e gli agrotecnici.
L’autorizzazione deve contenere nome e cognome, la data e il luogo
di nascita e di residenza e la fotografia del richiedente. È valida per
5 anni ed è rinnovabile con le stesse modalità previste per il rilascio, su domanda da presentare, possibilmente almeno 6 mesi
56
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
57
adempimenti di acquirenti e utilizzatori
prima della scadenza, al SIAN
dell’ASL del comprensorio. In
caso di smarrimento bisogna
presentare denuncia alla locale
stazione dei carabinieri e solo
successivamente l’interessato
potrà richiederne il duplicato al
SIAN dell’ASL competente per
territorio.
All’atto dell’acquisto dei PF
classificati molto tossici, tossici, nocivi, l’acquirente, oltre
a esibire al venditore l’autorizzazione all’acquisto, deve
apporre la propria firma su un
modulo di acquisto, redatto in
duplice copia, numerato progressivamente a cura del venditore. Le copie dei moduli
d’acquisto devono essere conservate in modo idoneo a cura
dell’acquirente per il periodo
di un anno.
L’autorizzazione
conseguita
abilita, e perciò rende responsabili, all’acquisto, al trasporto,
alla conservazione e all’impiego
dei PF e loro coadiuvanti.
Fig. 33 - Modello di autorizzazione all’acquisto e all’utilizzo
dei PF.
58
adempimenti di acquirenti e utilizzatori
separati il registro può essere conservato presso la sede legale,
oppure presso ciascuno dei corpi aziendali.
Sono esentati dalla compilazione del cosiddetto quaderno di campagna i soggetti che utilizzano PF esclusivamente in orti e giardini familiari il cui raccolto è destinato al consumo proprio.
Nel caso di cooperative di produttori che acquistano PF per l’esecuzione dei trattamenti per conto dei loro soci, il registro dei trattamenti (unico per tutti gli associati) può essere conservato presso la sede sociale e deve essere compilato e sottoscritto dal legale rappresentante previa delega rilasciata dai soci.
Il registro dei trattamenti deve essere redatto anche quando gli
interventi fitosanitari vengono eseguiti per la difesa delle derrate
alimentari immagazzinate e per gli impieghi extra agricoli (verde
pubblico, diserbo canali, sedi ferroviarie, ecc.).
7.2 Registro dei trattamenti
Per registro dei trattamenti si intende un modulo che riporti
l’elenco dei trattamenti eseguiti sulle diverse colture oppure una
serie di moduli distinti, relativi ciascuno a una singola coltura
agraria. Esso deve essere sempre aggiornato e conservato almeno
per l’anno successivo a quello a cui si riferiscono gli interventi
annotati. Sul registro devono essere riportati i trattamenti effettuati con tutti i PF (molto tossici, tossici, nocivi, irritanti, non classificati) entro trenta giorni dall’esecuzione.
Il registro può essere compilato anche da persona diversa; in questo caso, unitamente al registro dovrà essere presente la relativa
delega scritta da parte del titolare. Il registro dovrà essere esibito
su richiesta dell’autorità competente che ha la facoltà di effettuare controlli e riscontri nell’azienda. In presenza di corpi aziendali
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Non esiste una modulistica prestabilita (anche se le regioni possono predisporre specifiche schede); le schede non necessitano di
registrazione, vidimazione, invio, ma devono essere aggiornate, conservate e tenute a disposizione delle autorità deputate al controllo
e alla vigilanza; debbono inoltre riportare le seguenti informazioni:
dati anagrafici dell’azienda, la denominazione e l’estensione della
coltura trattata, la data del trattamento, il PF e la quantità impiegati nonché l’avversità che ha reso necessario il trattamento.
Fig. 34 - Esempio di registro dei
trattamenti per gli agricoltori.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
59
adempimenti di acquirenti e utilizzatori
7.3 Smaltimento dei contenitori vuoti
I rifiuti provenienti dalle attività agricole, ai sensi del D. Lgs.
152/06 e successive modificazioni e integrazioni, sono rifiuti speciali e vanno gestiti in circuiti separati dai rifiuti urbani di origine domestica.
I contenitori di PF non lavati, quelli con prodotto scaduto o inutilizzabile sono classificati come rifiuti speciali pericolosi.
I contenitori di PF vuoti e bonificati sono classificati come rifiuti
speciali non pericolosi e come tali, una volta svuotati del loro contenuto, non debbono essere riutilizzati direttamente per nessun
motivo e non possono in alcun caso essere smaltiti utilizzando i
normali cassonetti per i rifiuti urbani.
È vietato altresì bruciarli, interrarli o abbandonarli nell’ambiente.
Per bonificati si intendono i contenitori risciacquati più volte e
privi di residuo. Le operazioni di bonifica possono essere eseguite
con lavaggi manuali o meccanici:
• lavaggio manuale: si immette nel contenitore un quantitativo
di acqua pulita pari al 20% del suo volume (ad esempio 200 ml
di acqua per un contenitore da 1000 ml). Si chiude il contenitore e si eseguono almeno tre risciacqui consecutivi accurati,
successivamente, il contenitore deve essere aperto, svuotato e
fatto sgocciolare;
• lavaggio meccanico: il lavaggio può essere eseguito con una
delle attrezzature disponibili sul mercato. Occorre una portata
d’acqua minima di 4,5 litri/minuto ed una pressione di almeno
3,0 bar. Il tempo di lavaggio è di almeno 40 secondi e quello
di sgocciolamento di almeno 60 secondi.
Durante la bonifica l’operatore deve indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI). Il liquido ottenuto dai ripetuti lavaggi
del contenitore va svuotato nell’atomizzatore contenente la miscela del PF in preparazione per l’irrorazione.
È necessario schiacciare i contenitori per limitarne il volume. Gli
stessi potranno essere consegnati in sacchi chiusi forniti dal
gestore del servizio e provvisti di etichetta, la quale dovrà riportare gli estremi identificativi del conferente (ad esempio ragione
sociale dell’impresa agricola, indirizzo della sede operativa, codice
fiscale).
Il deposito dei rifiuti agricoli effettuato in azienda deve rispettare le condizioni del deposito temporaneo ai sensi dell’art. 183,
lett. M del D. Lgs. 152/06 e garantire le condizioni di massima
sicurezza e protezione ambientale, utilizzando idonei contenitori,
nonché la separazione delle diverse tipologie.
Per garantire un loro corretto smaltimento e/o recupero, l’accordo
di programma per l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti di pro60
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
adempimenti di acquirenti e utilizzatori
venienza agricola, approvato con deliberazione 24.07.2008, n. 688
e pubblicato sul BURA N. 64 Speciale del 03.09.2008, prevede specifiche convenzioni da stipularsi tra i vari soggetti che vi partecipano. Allo stato attuale, i rapporti tra detti soggetti devono tuttavia ancora essere definiti.
Le modalità di raccolta contemplate nella suddetta deliberazione
sono:
• raccolta a domicilio: va effettuata presso l’impresa agricola a
richiesta della stessa. L’ecomezzo del soggetto gestore del servizio opera direttamente la raccolta presso il produttore/detentore (servizio ”porta a porta”).
• mezzo mobile (ecomezzo): è autorizzato ai sensi di legge
presso i punti di raccolta. I rifiuti sono pesati e trasferiti sul
mezzo del soggetto gestore.
• stazioni ecologiche: il conferimento va eseguito presso i centri di raccolta, autorizzati ai sensi delle disposizioni nazionali
e regionali vigenti, indicati dai soggetti gestori dei servizi.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 35 - I liquidi di lavaggio dei
contenitori vanno sempre svuotati nel serbatoio dell’irroratrice.
61
adempimenti dei rivenditori
8
adempimenti
dei rivenditori
8.1 Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari
L’istanza per il rilascio del certificato di abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti va presentata in
marca da bollo e corredata di foto tessera al Servizio Igiene degli
Alimenti e della Nutrizione (SIAN) della ASL competente per territorio.
Tale certificato viene rilasciato dal SIAN alle persone che
abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, frequentato un
corso di aggiornamento e ottenuto una valutazione positiva.
Il corso ha una durata di 15 ore per coloro che chiedono il rilascio
dell’abilitazione e di 9 ore per coloro che ne chiedono il rinnovo.
La frequenza è obbligatoria per almeno l’80% del monte ore complessivo.
La valutazione ha lo scopo di accertare che l’interessato conosca
gli elementi fondamentali sull’impiego in agricoltura, sulla tossicità dei PF e sul loro corretto impiego dal punto di vista sanitario, abbia nozioni sulle modalità utili e necessarie per prevenire
le intossicazioni acute e croniche derivanti dall’impiego di PF,
sulla legislazione dei PF e loro coadiuvanti nonché in materia di
tutela dell’ambiente dagli inquinamenti. Per il rilascio dell’abilitazione alla vendita la commissione valutatrice si avvale di un colloquio specifico nei riguardi dei discenti, inerenti i suddetti argomenti. Dal corso di formazione e dalla valutazione sono esentati
i laureati in scienze agrarie e forestali, i periti agrari, gli
agrotecnici, i laureati in chimica, medicina e chirurgia, medicina veterinaria, scienze biologiche, farmacia, i diplomati in
farmacia e i periti chimici.
Il certificato di abilitazione alla vendita deve contenere nome e
cognome, la data e il luogo di nascita e di residenza e la fotografia del richiedente. È valida per 5 anni ed è rinnovabile con le stes62
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
adempimenti dei rivenditori
se modalità previste per il rilascio su domanda da presentare,
possibilmente almeno 6 mesi
prima della scadenza, al
Servizio Igiene degli Alimenti e
della Nutrizione dell’ASL di
competenza.
In caso di smarrimento bisogna presentare denuncia alla
locale stazione dei carabinieri
e solo successivamente l’interessato potrà richiederne il
duplicato al Servizio igiene
degli alimenti e della nutrizione competente.
All’atto dell’acquisto dei PF
classificati molto tossici, tossici, nocivi, il venditore deve
chiedere all’acquirente di esibire l’autorizzazione all’acquisto dei PF e redigere un modulo di acquisto in duplice
copia, numerato progressivamente, in cui l’acquirente
dovrà apporre la propria firma.
Le copie dei moduli d’acquisto
devono essere conservate in
modo idoneo.
8.2 Requisiti minimi e dotazioni dei locali adibiti al deposito e alla vendita dei prodotti fitosanitari
Fig. 36 - Modello di abilitazione
alla vendita dei PF.
I rivenditori sono tenuti all’osservanza di una serie di requisiti
minimi e di obblighi che i locali adibiti alla vendita e al deposito
dei PF debbono necessariamente presentare:
• ubicazione nelle aree indicate nel piano regolatore generale del
Comune;
• non possono essere adibiti allo scopo locali interrati o seminterrati;
• l’altezza netta minima deve essere di tre metri;
• le pareti devono essere trattate con pittura idrorepellente;
• i pavimenti devono essere di tipo impermeabile e privi di fessurazioni, con pendenza sufficiente per avviare rapidamente i liquiprontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
63
adempimenti dei rivenditori
di versati e le acque di lavaggio in apposito punto di raccolta;
• l’aerazione dei locali deve avvenire mediante finestrature che
garantiscano un sufficiente ricambio naturale dell’aria;.
• conformità degli impianti idrico ed elettrico;
• non è ammesso lo stoccaggio e la vendita di generi alimentari
e di mangimi in ambienti comunicanti;
• i prodotti classificati molto tossici, tossici o nocivi devono
essere tenuti in locali separati anche mediante tramezzi di
robusta rete metallica, provvisti di porta munita di serratura o
lucchetto;
• le confezioni di PF non devono essere tenute a contatto diretto di pareti e pavimenti;
• deve essere installato almeno un estintore da 6 kg, posto in
zona facilmente accessibile, da sottoporre ogni sei mesi a controllo e certificazione idonea;
• per ogni addetto alla
vendita e al deposito di PF,
deve essere presente una
dotazione individuale di
occhiali, guanti, stivali,
maschera e tuta resistenti
ai prodotti chimici;
• i mezzi di protezione
devono essere conservati in
apposito armadietto a più
ante, ove riporre anche gli
eventuali abiti da lavoro;
Fig. 37 - L’estintore deve essere
sempre posto in un punto facilmente accessibile.
• presenza di una cassetta di pronto soccorso;
• disponibilità di acqua per lavarsi, con lavandino a comando
non manuale, una doccia di emergenza e una vaschetta lavaocchi;
• in prossimità dell’apparecchio telefonico devono essere tenuti
affissi bene in vista i numeri di emergenza;
• lo stoccaggio dei residui di eventuali bonifiche deve avvenire
nel rispetto delle norme vigenti in materia.
adempimenti dei rivenditori
dario numerato di carico e scarico, debitamente vistato in ogni
pagina dalla ASL di competenza. Nella voce “carico” devono essere riportati: il nome, il numero di registrazione e il quantitativo del
PF, il nome dell’impresa produttrice e la data di arrivo della merce.
Nella voce “scarico” devono essere riportati: il nome e il quantitativo del prodotto venduto, la data della vendita e gli estremi del
modulo d’acquisto.
L’acquirente dei PF molto tossici, tossici o nocivi, all’atto dell’acquisto e a tutti gli effetti, assume la responsabilità della idonea
conservazione e dell’impiego del prodotto, apponendo a tale scopo
la propria firma su apposito modulo numerato progressivamente a
cura del venditore, compilato in duplice copia, di cui una resta in
possesso del venditore e l’altra viene consegnata all’acquirente.
Qualora l’acquisto venga fatto tramite ordinazione scritta, l’acquirente deve compilare la richiesta in duplice copia e secondo lo
schema sotto illustrato.
La richiesta deve essere vistata dal sindaco o dal comandante della
stazione dei carabinieri o dalla ASL o dal funzionario regionale
competente, previo accertamento che l’interessato sia in possesso
dell’autorizzazione prescritta.
Per le cessioni che intervengono tramite ordinazione scritta tra
produttori e produttori, tra produttori e commercianti e tra questi
ultimi è sufficiente che il visto di cui sopra sia apposto sulla prima
richiesta e almeno una volta l’anno.
Il venditore deve restituire all’acquirente, unitamente alla merce e
debitamente compilata, una copia della predetta richiesta trattenendo l’altra a scarico della merce avvenuta.
8.4 Dati di vendita
In base alla circolare del 30 ottobre 2002, pubblicata sul
Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 29 del 5 febbraio
2003, i titolari degli esercizi di vendita di PF sono tenuti a trasmettere annualmente, entro il secondo mese successivo alla fine
di ciascun anno solare (fine febbraio), le schede informative sui
dati di vendita in duplice copia a:
UFFICIO SIAN – Servizio prevenzione collettiva
Direzione Sanità - Via Conte di Ruvo, 74 - 65100 (Pescara)
8.3 Prescrizioni per la vendita
È vietata la vendita dei PF e dei loro coadiuvanti sia in forma
ambulante sia allo stato sfuso. I PF se classificati molto tossici,
tossici e nocivi, sono conservati in appositi locali o armadi, sempre da tenersi chiusi a chiave. Chiunque venda PF molto tossici,
tossici o nocivi deve essere provvisto di un registro o di uno sche64
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
Per l’acquisizione nella banca dati, l’autorità regionale provvede
quindi a trasmettere i supporti ricevuti, entro fine maggio dello
stesso anno, al Sistema Informativo Agricolo Nazionale di Roma.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
65
questionario a quiz
9
questionario a quiz
A) Nozioni generali
1 Che cosa sono i prodotti fitosanitari?
A Tutti i prodotti che si impiegano per la difesa delle piante, delle derrate alimentari,
il diserbo delle coltivazioni e che favoriscono o regolano le produzioni vegetali.
B Gli insetticidi e i fungicidi.
C I prodotti per la difesa della piante molto tossici, tossici e nocivi.
2 Come vengono chiamati i preparati destinati a proteggere i vegetali e ad eliminare le piante
indesiderate?
A Fitofarmaci.
B Prodotti fitosanitari.
C Agrofarmaci.
questionario a quiz
9 La nuova normativa sui preparati pericolosi classifica i prodotti fitosanitari in base alla sola
pericolosità delle sostanze attive?
A Sì. Sempre.
B No, considera i rischi connessi all’intero formulato così come viene commercializzato.
C Sì, ma solo per i formulati commercializzati in polvere.
10
A
B
C
Che cosa sono le malattie parassitarie delle piante?
Alterazioni non dovute a organismi viventi.
Anomalie dello sviluppo vegetativo dovute a squilibri della nutrizione.
Alterazioni causate da organismi viventi.
11
A
B
C
I prodotti fitosanitari per piante ornamentali (P.P.O.) possono essere acquistati da chiunque?
Sì.
No, solo dagli agricoltori.
Sì, ma solo se la formulazione è liquida e la confezione non è superiore a 100 ml.
12
A
B
C
Cosa si intende per aree extra-agricole?
Le superfici aziendali non coltivate.
Aree di interesse civile non soggette a coltivazione.
Le zone di preparazione delle miscele antiparassitarie.
13
A
B
C
Quali tra questi componenti aumentano l’efficacia di un prodotto fitosanitario?
Coadiuvanti.
Coformulanti.
Granuli disperdibili.
14
A
B
C
Quali tra i seguenti composti possono essere definiti coformulanti?
Adesivanti.
Antideriva.
Sostanze inerti.
3
A
B
C
I prodotti fitosanitari sono di libera vendita o sono soggetti ad autorizzazione?
Sono di libera vendita.
Sono soggetti ad autorizzazione dell’Azienda Sanitaria Locale.
Sono soggetti ad autorizzazione del Ministero della Sanità.
4
A
B
C
Che cosa si intende per sostanza attiva?
La sostanza contenuta in un prodotto fitosanitario che agisce contro l’avversità da combattere.
Un prodotto che può essere acquistato solamente da chi ne possiede l’autorizzazione.
Il residuo massimo consentito sugli alimenti.
5
A
B
C
Che cosa sono i coadiuvanti?
Sostanze che riducono il tempo di rientro.
Sostanze che migliorano l’azione di un prodotto fitosanitario.
Sostanze che prolungano il tempo di sicurezza.
6
A
B
C
Che cosa sono i coformulanti?
Sostanze che servono a ridurre la DL 50.
Sostanze che servono a ridurre la concentrazione della sostanza attiva.
Sostanze che hanno lo scopo di aumentare l’efficacia delle sostanze attive.
17 Quali rischi può comportare l’ingestione di alcolici durante i trattamenti con prodotti
fitosanitari?
A Interazione tossica con l’alcool etilico.
B Nessun rischio.
C Disturbi gastroenterici.
7
A
B
C
Perché è importante conoscere l’attività della sostanza attiva?
Perché specifica se il prodotto è nocivo agli insetti e acari utili.
Perché indirizza l’agricoltore nella scelta del prodotto in relazione all’avversità da combattere.
Perché indica la quantità minima necessaria per combattere i parassiti.
18
A
B
C
8
A
B
C
Con gli insetticidi di impiego agricolo possono essere trattati i parassiti degli animali?
Sì, solo se non esistono prodotti alternativi.
Sì, solamente se questi non producono latte.
No, mai.
19 Non rispettando le norme precauzionali per l’uso dei prodotti fitosanitari a quale rischio
si sottopone l’operatore?
A Intossicazione acuta.
B Intossicazione acuta, cronica e sviluppo di malattie allergiche.
C Intossicazione cronica e sviluppo di malattie allergiche.
66
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
B) Effetti sulla salute
15 Se capita di essere bagnati dalla nube irrorante, usando i prodotti fitosanitari, quale
precauzione occorre seguire?
A Cambiare gli indumenti protettivi.
B Sospendere il lavoro, togliersi gli indumenti indossati e lavarsi accuratamente.
C Spogliarsi ed asciugarsi con un panno pulito.
16
A
B
C
Nel togliersi i guanti dopo le lavorazioni con prodotti fitosanitari è opportuno:
Sfilarseli contemporaneamente a poco a poco aiutandosi ogni volta con la mano più protetta.
Sfilarseli rapidamente uno alla volta rovesciandoli.
Sfilarseli uno alla volta aiutandosi con la mano restata libera.
Attraverso quali vie può avvenire una intossicazione acuta?
Per contatto.
Per contatto, per ingestione e per inalazione.
Per ingestione e per inalazione.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
67
questionario a quiz
20 All’insorgere di un malessere che si ritiene collegato con l’impiego dei prodotti fitosanitari,
come è opportuno comportarsi?
A Rivolgersi al pronto soccorso mostrando le etichette dei prodotti utilizzati.
B Bere del latte e distendersi per qualche ora.
C Provocare il vomito e mettersi a riposo.
21 Nel caso di intossicazione acuta da prodotti fitosanitari, quali provvedimenti immediati occorre
adottare?
A Trasportare il soggetto lontano dalla fonte di contaminazione, spogliarlo e lavarlo con acqua, non
somministrare alcuna bevanda e portare il soggetto in ospedale consegnando l’etichetta del prodotto
che ha causato l’intossicazione.
B Mettere a letto il soggetto e chiamare il medico curante.
C Lavare l’intossicato con acqua e somministrare una bevanda calda.
22
A
B
C
Cosa si deve fare nel caso che il prodotto vada a contatto con gli occhi?
Mettere il collirio.
Tenere gli occhi chiusi.
Sciacquarli abbondantemente con acqua e recarsi al pronto soccorso.
23
A
B
C
Un prodotto fitosanitario tossico può provocare intossicazioni mortali per l’uomo?
No, solo intossicazioni croniche.
Sì.
No, solo intossicazioni sub-acute.
24
A
B
C
Per proteggere le mani durante l’impiego di prodotti fitosanitari è opportuno utilizzare guanti:
In pelle.
In tessuto idrorepellente.
In gomma nitrilica.
C) Metodi di difesa fitosanitari
25 Cosa si intende per difesa integrata?
A L’utilizzo integrato di prodotti fitosanitari selettivi.
B La difesa delle colture che impiega mezzi chimici, biologici, agronomici, fisici, biotecnologici e
genetici.
C La difesa delle colture che impiega sostanze di derivazione naturale.
26
A
B
C
Cosa si intende per lotta biologica?
Il divieto di impiego di prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi.
L’uso esclusivo di antagonisti naturali per il contenimento degli organismi dannosi alle colture.
L’impiego di prodotti fitosanitari selettivi che non danneggiano gli insetti utili.
27
A
B
C
Cosa si intende per lotta guidata?
L’esecuzione dei trattamenti solo nei casi in cui il danno previsto superi il costo del trattamento.
L’eliminazione di tutti gli insetti dalle colture agrarie.
L’esecuzione dei trattamenti a turni fissi sulla base dell’andamento climatico.
28 È corretto eseguire i trattamenti fitosanitari a calendario seguendo esclusivamente le fasi
fenologiche?
A No, perché non si è certi che il parassita sia presente o abbia raggiunto un livello di reale dannosità
per la coltura.
B Sì, perché così si è sicuri di colpire in tempo l’avversità da combattere.
C Sì, ma solo se si usano prodotti non classificati.
29
A
B
C
68
Che cosa si intende per agricoltura biologica?
Un sistema di produzione compatibile con l’ambiente che non fa uso di sostanze chimiche di sintesi.
Una tecnica agricola in cui non si eseguono trattamenti contro le avversità delle piante.
Una tecnica agricola in cui, per la difesa delle colture, si impiegano solo prodotti irritanti o non
classificati.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
questionario a quiz
D) Suddivisione dei prodotti fitosanitari
30
A
B
C
A che cosa serve un prodotto fitosanitario insetticida?
A combattere gli insetti parassiti degli animali.
A combattere le malattie crittogamiche.
A combattere gli insetti dannosi alle colture agrarie.
31
A
B
C
A che cosa serve un prodotto fitosanitario diserbante?
Al solo diserbo di fossi, canali e giardini.
Ad impedire lo sviluppo indesiderato delle erbe infestanti nelle colture agricole.
Ad eliminare le piante infestate da organismi nocivi.
32
A
B
C
A cosa serve un prodotto fitosanitario fungicida?
A combattere le malattie fungine delle piante agrarie.
Ad accelerare la maturazione dei frutti.
A distruggere le foglie attaccate dal marciume.
33
A
B
C
Cosa sono i fitoregolatori?
Prodotti che promuovono o inibiscono determinati processi naturali delle piante.
Prodotti per combattere le malattie batteriche.
Prodotti impiegati per la concia delle sementi.
34
A
B
C
Cosa sono i modificatori del comportamento?
I prodotti fitosanitari che prevengono i danni dei parassiti fungini.
I prodotti fitosanitari che mantengono i roditori lontano dalle colture.
I prodotti fitosanitari atti a cambiare il comportamento di un insetto, come i feromoni
e le trappole cromotropiche.
35
A
B
C
A cosa serve un prodotto fitosanitario acaricida?
A impedire lo sviluppo delle erbe infestanti.
A eliminare gli acari dannosi.
A proteggere gli acari utili.
E) Classi di pericolosità; limiti tecnici; limiti igienistici
36
A
B
C
Come è contrassegnato un prodotto fitosanitario molto tossico?
Con scritto, in caratteri ben visibili: “Attenzione, manipolare con prudenza: prodotto molto tossico”.
Con una croce di Sant’Andrea in un riquadro rettangolare di colore giallo-arancio e la lettera N.
Con un teschio nero su ossa incrociate inserite in un riquadro rettangolare di colore giallo-arancio,
la sigla “T+” e la scritta molto tossico.
37 Che cosa è il tempo di rientro per l’operatore agricolo?
A L’intervallo di tempo tra il trattamento e il rientro nell’area trattata per svolgere attività lavorative
senza dispositivi di protezione individuale.
B L’intervallo di tempo tra il trattamento e l’assorbimento del prodotto all’interno della pianta.
C L’intervallo di tempo tra il trattamento e il rientro in azienda.
38 Se si rende necessario eseguire un trattamento in prossimità della raccolta, quale tipo di
prodotto occorre impiegare?
A Un prodotto fitosanitario che non venga assorbito dalle piante.
B Un prodotto fitosanitario che possieda un tempo di carenza inferiore a quello fra il trattamento
e la presumibile data di raccolta.
C Qualsiasi prodotto fitosanitario purché il prodotto raccolto venga lavato accuratamente prima della
vendita.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
69
questionario a quiz
39 Cosa si intende per limite di tolleranza?
A La dose massima di prodotto fitosanitario tollerata dalla pianta affinché non si verifichino delle
ustioni.
B La quantità massima di prodotto fitosanitario che per legge può essere presente sui prodotti
destinati all’alimentazione.
C La quantità di prodotto fitosanitario che rimane nella botte.
40 L’intervallo di sicurezza di un prodotto fitosanitario varia se viene diminuita la concentrazione
di impiego?
A No.
B Sì, diminuisce proporzionalmente alle concentrazioni.
C Sì, diminuisce riducendo la quantità di acqua impiegata.
41 Il lavaggio e la conservazione dei prodotti ortofrutticoli successivi al trattamento modificano
l’intervallo di sicurezza di un prodotto fitosanitario applicato in campo?
A Sì, il periodo di sicurezza scompare.
B Sì, il periodo di sicurezza viene ridotto.
C No, il periodo di sicurezza rimane inalterato.
42 Nel caso di vegetali destinati alla trasformazione industriale o surgelati, si deve o no tenere
conto dell’intervallo di sicurezza?
A Sì, sempre.
B No.
C No, se i prodotti vengono lavati con acqua calda.
43
A
B
C
Dovendo fare un trattamento su coltura ortiva a raccolta scalare …
Bisogna sempre rispettare i tempi di carenza.
Non bisogna rispettare i tempi di carenza in quanto la raccolta è scalare.
Bisogna rispettare i tempi di carenza soltanto per l’ultima raccolta.
44 Se si effettuano trattamenti della frutta in post-raccolta, prima di immetterla sul mercato è
necessario …
A Lavarla se si utilizza prima del giorno di scadenza del periodo di sicurezza.
B Pulirla in maniera che non restino tracce evidenti del trattamento.
C Rispettare rigorosamente i tempi di carenza.
45
A
B
C
Come è contrassegnato un prodotto fitosanitario tossico?
Con una croce di Sant’Andrea in un riquadro rettangolare di colore giallo-arancio e la scritta nocivo.
Con scritto, in caratteri ben visibili: attenzione, manipolare con prudenza “prodotto tossico”.
Con un teschio nero su ossa incrociate inserite in un riquadro rettangolare di colore giallo-arancio,
la sigla “T” e la scritta tossico.
46
A
B
C
Che cos’è la DL50?
Il 50% della dose che può essere letale.
La dose che uccide il 50 % degli animali da esperimento sottoposti al trattamento.
La dose da diluire al 50 % per avere un’azione letale.
47 Come è contrassegnato un prodotto fitosanitario nocivo?
A Con un teschio nero su ossa incrociate inserite in un quadrato rettangolare di colore giallo-arancio e
la scritta “veleno”.
B Con la sola scritta nocivo, senza disegni particolari.
C Con una croce di Sant’Andrea nera in un riquadro rettangolare di colore giallo-arancio, la sigla “Xn” e
la scritta nocivo.
48
A
B
C
70
questionario a quiz
49
I prodotti fitosanitari irritanti hanno sempre un intervallo di sicurezza più breve rispetto ai
prodotti fitosanitari molto tossici?
A Sì, perché non sono velenosi.
B Dipende dall’andamento stagionale.
C No.
50
A
B
C
Come è contrassegnato un prodotto fitosanitario “irritante”?
Con una “I” maiuscola, inserita su di un quadrato di color arancio e la scritta “irritante”.
Con una croce di Sant’Andrea nera su di un quadrato color arancio, la sigla “Xi” e la scritta irritante.
Non viene contrassegnato.
51
A
B
C
L’intervallo di sicurezza o tempo di carenza è indicato in etichetta?
Sì, sempre.
A discrezione della ditta produttrice del formulato.
Sì, ma solo sui prodotti classificati T+, T e Xn.
52 Cosa si intende per intervallo di sicurezza o tempo di carenza?
A L’intervallo espresso in giorni che deve intercorrere tra un trattamento e l’altro.
B L’intervallo di tempo espresso in giorni dopo il quale è possibile rientrare nel terreno trattato senza i
dispositivi di protezione individuale.
C L’intervallo di tempo espresso in giorni che deve intercorrere tra l’ultimo trattamento e la raccolta o
la messa in commercio di derrate alimentari immagazzinate.
53 Come viene espresso il Limite Massimo di Residuo (LMR) su un prodotto destinato
all’alimentazione?
A In g/kg.
B In mg/g.
C In mg/kg.
54
A
B
C
Come viene contrassegnato in etichetta un prodotto fitosanitario pericoloso per l’ambiente?
Con il simbolo del liquido versato sulle mani e su materiali e con la lettera C.
Con la dicitura: “Attenzione: pericoloso per il verde pubblico”.
Con il simbolo della pianta secca, del pesce morto e con la lettera N.
55 Che informazione danno le frasi di rischio riportate nell’etichetta di un prodotto fitosanitario?
A Descrivono i rischi derivanti dalla miscelazione di sostanze attive di differente formulazione.
B Descrivono i rischi per la salute umana, animale ed ambientale connessi alla manipolazione di
sostanze chimiche.
C Descrivono l’effetto dannoso che il prodotto fitosanitario può causare sulla pianta in caso di
sovradosaggio.
56
A
B
C
Con quale lettera sono contrassegnate le frasi di rischio?
F.
R.
N.
57
A
B
C
Con quale lettera sono contrassegnati i consigli di prudenza?
P.
C.
S.
La croce di Sant’Andrea si trova solo su prodotti nocivi?
Sì.
La croce di Sant’Andrea indica prodotti “tossici”.
No, anche sui prodotti irritanti.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
71
questionario a quiz
F) Caratteristiche e scelta dei prodotti fitosanitari
58 I prodotti classificati T+, T e Xn sono più dannosi nei confronti degli insetti utili rispetto a
quelli Xi e NC?
A Sono sempre tutti dannosi in quanto non sono mai selettivi.
B No, l’effetto sugli insetti utili non è legato alla tossicità.
C Non sono mai dannosi.
59
A
B
C
Che cosa è la persistenza d’azione di un prodotto fitosanitario?
La capacità di agire anche durante il riposo vegetativo di una pianta.
La capacità di non essere asportato dalla pioggia.
La capacità di restare attivo nel tempo contro l’avversità da combattere.
60 Quando l’operatore agricolo miscela due o più prodotti fitosanitari con intervalli di sicurezza
diversi, dopo quanti giorni può effettuare la raccolta?
A Dopo il numero di giorni indicato per il prodotto più tossico.
B Dopo trenta giorni.
C Dopo il numero di giorni indicato sul prodotto con il tempo di carenza più lungo.
61
A
B
C
È possibile miscelare prodotti fitosanitari diversi?
Sì, previa consultazione delle indicazioni di compatibilità in etichetta.
No, mai.
Sì, ma solo se presentano la stessa formulazione.
62
A
B
C
Prima di miscelare due prodotti fitosanitari per un trattamento, cosa bisogna fare?
Preparare una dose doppia di acqua, perché i prodotti sono due.
Preparare due soluzioni distinte, unendole successivamente.
Leggere attentamente la voce “compatibilità sulle due etichette” o assumere informazioni adeguate.
63 Quali vantaggi offrono le nuove formulazioni dei prodotti fitosanitari (es. granuli
idrodisperdibili, fluido microincapsulato)?
A Nessuno.
B I vantaggi sono esclusivamente di tipo economico.
C Minore pericolosità per l’operatore e maggiore facilità nella preparazione della miscela.
64
A
B
C
Cosa sono i trattamenti a secco?
I trattamenti che non hanno bisogno di acqua come mezzo disperdente.
I trattamenti eseguiti con la pompa a spalla.
I diserbi eseguiti in pre-emergenza della coltura.
65
A
B
C
Quali prodotti fitosanitari possono essere impiegati nei trattamenti con l’elicottero?
Solo i prodotti non classificati.
Solo i prodotti a ciò autorizzati.
Tutti quelli sotto forma liquida che recano il simbolo di un velivolo.
66
A
B
C
È possibile impiegare prodotti fitosanitari per scopi diversi da quelli indicati in etichetta?
Sì, solamente su prescrizione di un tecnico specializzato.
Sì, solo se realmente necessario.
No.
67
A
B
C
Alcuni prodotti fitosanitari possono essere impiegati per trattamenti di aree non agricole?
Sì, ma solo su apposita autorizzazione del Sindaco.
No.
Solo quando è specificatamente indicato in etichetta.
72
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
questionario a quiz
68 Qual è la caratteristica di un prodotto fungicida sistemico?
A Di non essere tossico per l’operatore che effettua il trattamento perché non resta sulle superfici
vegetali.
B La capacità di traslocare dal punto di penetrazione entrando nel sistema linfatico della pianta per
essere poi trasportato in tutti gli organi.
C La capacità di agire sistematicamente contro tutti i funghi patogeni che possono essere presenti
sulla pianta.
69
A
B
C
Un prodotto fitosanitario può essere impiegato su qualsiasi coltura?
Sì, ma solo se si tratta di piante legnose.
No, solo per le colture e con le modalità indicate in etichetta.
No, solamente in base all’esperienza.
70
A
B
C
Gli operatori agricoli possono usare prodotti non registrati o revocati?
No, mai.
Sì, solamente se non sono tossici.
Sì, purché eseguano le indicazioni di un tecnico.
71
A
B
C
Un prodotto aficida può essere impiegato su qualsiasi coltura per la lotta contro gli afidi?
No, solo per le colture indicate in etichetta.
Sì, in quanto è un prodotto specifico.
Sì, se vi è un’adeguata esperienza.
72 È possibile prevedere in anticipo la comparsa di alcune malattie fungine (es. peronospora della
vite e del pomodoro) e quindi valutare la necessità di eseguire trattamenti specifici?
A No, è necessario proteggere costantemente la vegetazione in quanto non è in alcun modo possibile
prevederne la comparsa.
B No, per le malattie fungine è necessario trattare solo in coincidenza di certe fasi fenologiche.
C Sì, se si dispone dei dati meteorologici e solo attraverso specifici modelli previsionali.
73 Quali fenomeni si possono manifestare impiegando un erbicida a dose più alta di quella
consigliata?
A Fitotossicità per la coltura.
B Aumento della produzione perché si eliminano tutte le infestanti.
C Nessuno, se dato in pre-emergenza.
74
A
B
C
Che cosa si intende per selettività di un insetticida?
La capacità di eliminare gli insetti nocivi, ma di rispettare il più possibile gli insetti utili.
La capacità di agire sugli insetti nocivi senza avere effetti tossici per l’uomo.
La capacità di eliminare tutti gli insetti presenti nella coltura.
75
A
B
C
Qual è l’azione di un prodotto fungicida di copertura?
Preventiva: impedisce l’insediamento dell’infezione.
Curativa: consente di combattere la malattia durante l’incubazione.
Eradicante: blocca lo sviluppo di infezioni già manifeste.
76
A
B
C
Fra le modalità d’azione degli insetticidi, qual è la più selettiva?
Per ingestione.
Per asfissia.
Per contatto.
77
A
B
C
Quando un erbicida è selettivo?
Quando solo le piante infestanti sono danneggiate mentre la coltura non risente del trattamento.
Quando solo la coltura è danneggiata mentre le erbe infestanti sono risparmiate.
Quando sia la coltura che le erbe infestanti vengono distrutte dal trattamento.
78
A
B
C
Quali tipi di erbicidi possono influire negativamente sulla coltura che segue quella trattata?
Antigerminanti residuali.
Ad assorbimento fogliare.
Disseccanti.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
73
questionario a quiz
79
A
B
C
L’uso ripetuto degli stessi erbicidi può dar luogo:
Alla presenza di piante rinate della coltura precedente.
A malerbe resistenti agli erbicidi impiegati.
A malerbe che soffocano la coltura.
80
A
B
C
Cosa si intende per prodotto fitosanitario fitotossico?
Che è dannoso ad animali.
Che è mortale per l’uomo.
Che provoca danni alle colture agrarie.
81 Cosa si intende per formulazione di un prodotto fitosanitario?
A Una miscela di due o più sostanze attive che hanno azione insetticida e fungicida.
B La forma in cui un prodotto fitosanitario viene commercializzato (polvere bagnabile, emulsione
concentrata, ecc.).
C La formula chimica della sostanza attiva principale.
82
A
B
C
Cos’è la schede di sicurezza (SDS) di un prodotto fitosanitario?
Una scheda su cui sono riportati i consigli per una corretta conservazione del prodotto.
Una scheda che fornisce tutte le informazioni relative al prodotto.
Un registro su cui vengono annotati tutti i trattamenti eseguiti con quel prodotto.
G) Acquisto dei prodotti fitosanitari
83
A
B
C
Dove possono essere acquistati i prodotti fitosanitari?
Non esistono vincoli o autorizzazioni particolari per la loro vendita.
Esclusivamente dai rivenditori autorizzati.
Da chiunque, purché i prodotti siano in confezione sigillata.
84
A
B
C
Possono essere acquistati prodotti fitosanitari in confezioni non sigillate o non originali?
Sì, purché il rivenditore ne garantisca la provenienza.
Sì, purché si tratti di prodotti registrati.
No, in nessun caso.
85
A
B
C
L’autorizzazione all’acquisto può essere lasciata in deposito presso il rivenditore?
No.
Sì, fino a quando l’autorizzazione all’acquisto non sia scaduta.
Sì, se gli acquisti vengono eseguiti sempre nella medesima rivendita.
86
A
B
C
L’autorizzazione all’acquisto di prodotti fitosanitari:
È necessaria per tutti i prodotti chimici impiegati in agricoltura.
È necessaria per i preparati molto tossici, tossici e nocivi.
È necessaria solo per i prodotti fitosanitari liquidi.
87 Il titolare dell’autorizzazione all’acquisto può rivendere o regalare ad altre persone prodotti
fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
A No.
B Sì, se queste persone sono in possesso di detta autorizzazione.
C Sì, ma solamente se è certo che il loro impiego avvenga in modo corretto.
88
A
B
C
74
Quale responsabilità assume chi acquista prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
La responsabilità diretta di una idonea conservazione e di impiego corretto del prodotto.
Nessuna responsabilità se il prodotto viene impiegato da parenti od altri.
È responsabile solamente se il prodotto viene impiegato da persone minorenni.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
questionario a quiz
H) Norme da eseguire prima dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari
89 Quale deve essere il comportamento nel caso in cui si manifestino delle perdite di prodotto
fitosanitario al momento del loro trasporto dal rivenditore all’azienda agricola o al momento
della loro distribuzione con il mezzo irrorante?
A Lavare la strada e convogliare il residuo nei fossi.
B Raccogliere personalmente il materiale disperso e riporlo in adeguato contenitore.
C Informare la pubblica autorità sanitaria e comunque adoperarsi per evitare ulteriori danni.
90 Quale deve essere il comportamento nel caso in cui le confezioni presenti nel locale adibito a
magazzino dei prodotti fitosanitari si rompano e fuoriescano quantità anche minime di
prodotto fitosanitario?
A Lavare la superficie imbrattata con acqua e convogliare il residuo nella fognatura.
B Pulire immediatamente le superfici imbrattate, raccogliere il prodotto, se liquido, con materiale
assorbente quale segatura o sabbia per impedire che il prodotto finisca nella fognatura e smaltire il
rifiuto secondo le norme vigenti.
C È sufficiente asciugare la superficie con una spugna o con uno strofinaccio.
91 Qualora si verifichino incidenti che possono provocare lo spargimento nell’ambiente di ingenti
quantità di prodotti fitosanitari, quali misure è opportuno prendere?
A Evitare che qualsiasi persona entri in contatto con la sostanza fuoriuscita e disperdere il più
possibile il prodotto lontano da luoghi abitati.
B Allontanarsi immediatamente dal luogo dell’incidente ed avvertire quanto prima la Guardia Forestale.
C Avvertire immediatamente il Servizio di Igiene pubblica dell’Unità Sanitaria Locale o i Vigili del
Fuoco, cercando nel frattempo di limitare il più possibile la dispersione del prodotto.
92
A
B
C
Dove devono essere detenuti o venduti i prodotti fitosanitari?
In un locale chiuso.
In un locale refrigerato.
In depositi e locali autorizzati e non adibiti al deposito o alla vendita di generi alimentari e
mangimi.
93 Come debbono essere conservati i prodotti fitosanitari?
A Entro locali o armadi aerati, chiusi a chiave, su cui deve essere apposto un cartello con un teschio e
la scritta “veleno”.
B È sufficiente che siano tenuti separati da sostanze alimentari o mangimi.
C In un luogo appartato dell’abitazione.
I) Norme da eseguire durante e dopo l’utilizzo dei prodotti fitosanitari
94 Chi è responsabile di eventuali danni di intossicazione che potrebbero verificarsi in seguito
all’uso scorretto dei prodotti fitosanitari?
A Il titolare dell’autorizzazione all’acquisto del prodotto fitosanitario.
B Chi ha venduto il prodotto.
C Solo chi ha effettuato il trattamento.
95 Al termine dei trattamenti cosa occorre fare prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti
fisiologici?
A Non occorre adottare alcuna precauzione.
B Riposare per alcune ore e non affaticare l’organismo
C Togliersi gli indumenti protettivi e lavarsi accuratamente
96 Quando viene prescritto l’impiego dei dispositivi di protezione individuali, questi devono
essere indossati …
A Solamente se non procura disagi personali nell’effettuazione del trattamento.
B Solamente se si esegue il trattamento in una giornata ventosa.
C Sempre, dalla fase di manipolazione sino alla rimessa in deposito delle attrezzature.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
75
questionario a quiz
questionario a quiz
97
A
B
C
È opportuno che una donna in gestazione o in allattamento collabori ai trattamenti?
Sì, ma solo nei primi 3 mesi di gravidanza.
Sì, se è provvista dei mezzi personali di protezione.
No, in nessun caso.
109
A
B
C
98
A
B
C
Per evitare danni alle api, è sufficiente allontanare gli alveari dal frutteto da trattare?
Sì, se non sono in periodo riproduttivo.
Sì, ma di almeno 50 metri dall’area interessata al trattamento.
No, bisogna anche evitare di trattare nei periodi di fioritura e sfalciare le erbe sottostanti se in
fioritura.
110 È corretto impiegare prodotti fitosanitari a dosi più alte di quelle massime indicate in
etichetta?
A No, mai.
B Sì.
C Solamente se miscelati.
99
A
B
C
Dove è opportuno manipolare i prodotti fitosanitari immediatamente prima dell’impiego?
In un locale con porta munita di serratura, separato dall’abitazione.
All’aperto, in assenza di vento, nel luogo più vicino possibile al campo da trattare.
Su un tavolo sotto una tettoia nelle vicinanze dell’abitazione.
111 In caso si riscontri una minore efficacia del trattamento, cosa è opportuno fare?
A Consultare un tecnico specializzato ed eventualmente sostituire il prodotto con un altro, registrato
per la coltura e la malattia da combattere.
B Sostituire il prodotto impiegato con uno più tossico.
C Aumentare la dose del prodotto impiegato.
100
A
B
C
Se si devono pesare prodotti fitosanitari in polvere …
È meglio pesarli in un locale chiuso, così non si inquina l’ambiente.
Pesarli in un locale chiuso ma lontano dall’abitazione.
Pesarli all’aperto, cercando di non alzare polvere e di non disperderli.
101
A
B
C
Come è opportuno segnalare un campo trattato con prodotti fitosanitari?
Recintando adeguatamente tutti i campi trattati con nastro rosso e bianco.
Appendendo agli alberi i contenitori dei prodotti fitosanitari utilizzati.
Applicando cartelli in numero sufficiente, con avvertimenti idonei ai margini delle colture trattate.
102
A
B
C
Sono consentiti i trattamenti insetticidi ed acaricidi in fioritura?
Sì, su tutte le colture se si utilizzano prodotti selettivi.
No.
Sì, con esclusione dei frutteti.
103
A
B
C
In caso di giornata ventosa è corretto eseguire il trattamento?
Sì, se questo è veramente necessario, purché si utilizzi la maschera. protettiva.
No.
Sì, purché si riduca la pressione di esercizio e la velocità di avanzamento.
104
A
B
C
È corretto soffiare dentro gli ugelli di distribuzione otturati?
No, in nessun caso, per il grave rischio di intossicazione.
Sì, ma solo se non si usano prodotti molto tossici, tossici e nocivi.
Sì, in quanto è l’unico metodo veloce per eliminare l’otturazione.
105
A
B
C
La tracimazione della miscela dall’attrezzatura è da evitare?
No, purché il prodotto così perduto non inquini i corsi d’acqua circostanti.
Sì, sempre.
No, se si tratta di prodotti non classificati.
112
A
B
C
Quando si effettuano trattamenti, è opportuno:
Conservare la soluzione rimasta ed eliminarla appena possibile.
Scaricare la soluzione avanzata nel più vicino fossato.
Cercare di usare il quantitativo di acqua effettivamente necessario per il trattamento.
Come si deve comportare l’operatore al termine del trattamento?
Lavarsi le mani.
Non sono necessarie precauzioni particolari.
Spogliarsi e lavarsi accuratamente.
113 Quali precauzioni è d’obbligo adottare trattando in prossimità di strade, corsi d’acqua e colture
confinanti?
A Nessuna precauzione particolare, se vi è assenza di vento.
B Nessuna precauzione se il prodotto fitosanitario non è tossico.
C Tutte le precauzioni affinché la nube irrorante non fuoriesca dall’appezzamento irrorato.
114
A
B
C
Quale manutenzione richiede la maschera che viene usata durante il trattamento?
Revisionarla almeno una volta all’anno presso il rivenditore autorizzato.
Lavarla con acqua e sapone dopo l’uso.
Lavarla dopo l’uso, separando il filtro che va sostituito frequentemente, secondo le indicazioni del
costruttore.
115 Cosa può succedere se vengono irrorati con prodotti fitosanitari canali di irrigazione, corsi
d’acqua o aree circostanti a pozzi?
A Nulla, se il prodotto non è tossico o molto tossico.
B Nulla, se i prodotti usati non sono diserbanti.
C Possono manifestarsi effetti dannosi agli animali e all’uomo.
116
A
B
C
In caso di presenza di temperature troppo alte, occorre …
Evitare di trattare.
Trattare preparando una miscela con dosaggi bassi di prodotti fitosanitari.
Trattare diminuendo, per ogni ettaro, le quantità di acqua o, in caso di formulazioni per trattamenti
a secco, di granuli o polveri secche.
106 In caso di trattamento eseguito con pompa a spalla, quali precauzioni occorre adottare?
A Nessuna precauzione, purché al termine del trattamento gli abiti indossati vengano sostituiti.
B Occorre indossare un indumento impermeabile ed assicurarsi che non avvengano fuoriuscite dal
serbatoio.
C Nessuna precauzione, se si tratta di prodotti non tossici.
117
A
B
C
Un prodotto granulare può essere dosato a mani nude?
No.
Sì, solo se ci si lava bene le mani subito dopo.
Sì, sempre.
107
A
B
C
Come si conservano la maschera e il filtro?
Puliti e al riparo dalla polvere e dall’umidità.
Appesi, in luogo fresco e ventilato.
A portata di mano sull’irroratrice.
L) Smaltimento dei rifiuti e dei contenitori di prodotti fitosanitari
108
A
B
C
Con quali colori è contrassegnato un filtro combinato per polveri e vapori organici?
Bianco-marrone
Grigio-bianco.
Marrone-grigio.
76
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
118
A
B
C
I prodotti fitosanitari non più utilizzabili come possono essere smaltiti?
Sotterrandoli in un luogo lontano da abitazioni.
Custoditi in attesa di essere conferiti a Ditte o Centri autorizzati.
Riversandoli nel corso d’acqua più vicino.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
77
questionario a quiz
119
A
B
C
I contenitori dei prodotti fitosanitari dopo l’uso debbono essere...
Puliti e riutilizzati per altri scopi.
Sotterrati in luogo lontano dall’abitazione.
Bonificati e custoditi in luogo non accessibile, in attesa di essere conferiti a Ditte o Centri
autorizzati.
120
A
B
C
Cosa occorre fare dei recipienti vuoti dei prodotti fitosanitari?
Buttarli nelle immondizie avvisando l’azienda municipale dell’igiene urbana.
Distruggerli, bruciandoli o interrandoli e darne comunicazione alla ASL competente.
Bonificarli e consegnarli ai Centri di stoccaggio o Ditte autorizzate oppure conservarli in luoghi
adeguati in attesa di conferirli a Ditte o Centri autorizzati.
121
A
B
C
Gli imballaggi dei prodotti fitosanitari possono essere utilizzati per altri scopi?
No, mai.
Sì purché non siano adibiti a contenere sostanze alimentari.
Sì, solo quelli dei prodotti meno pericolosi.
122
A
B
C
È consentito abbandonare o disperdere i contenitori vuoti di prodotti fitosanitari?
No, in nessun caso.
Sì, ma solo in attesa di interrarli.
Sì, purché lontano da sorgenti o corsi d’acqua.
123 I contenitori usati dei prodotti fitosanitari possono essere immessi nei cassonetti dei rifiuti
urbani?
A Sì, ma solo in buste di plastica ermeticamente chiuse.
B No.
C Solo nei Comuni dove sono presenti gli inceneritori.
124
A
B
C
Quali rischi possono provenire dai contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari?
Solo un deturpamento del paesaggio.
Nessuno, se il contenitore è di materiale non infiammabile.
Intossicazioni a chi ne viene in contatto e inquinamento delle acque e del suolo.
M) Manutenzione dell’attrezzatura per la distribuzione dei prodotti fitosanitari
125
A
B
C
La taratura e la manutenzione delle macchine irroratrici sono necessarie per:
Ridurre le perdite di prodotti fitosanitari nell’ambiente e migliorare l’efficacia del trattamento.
Ridurre i tempi necessari per i trattamenti.
Ridurre il numero di trattamenti.
126
A
B
C
È necessaria la manutenzione ordinaria alle macchine utilizzate per i trattamenti?
Sì, controllando ugelli, raccordi e tubi, rubinetti e manometri.
No, purché si effettui un lavaggio manuale ogni dieci utilizzi.
Sì, controllando che non ci siano incrostazioni sul fondo del serbatoio ed eventualmente pulendolo
con ammoniaca.
127 Cosa si intende per registro dei trattamenti?
A Un registro per tutti gli utilizzatori di prodotti fitosanitari che dovrà riportare la data e l’epoca del
trattamento, il nome e la quantità del prodotto impiegato, la denominazione e l’estensione della
coltura trattata.
B Un registro per ricordare i trattamenti effettuati.
C Un registro per il conteggio del numero dei trattamenti riservato solo alle grandi aziende agricole di
estensione superiore ai 50 ettari.
128
A
B
C
78
Per quanto tempo deve essere conservato il registro dei trattamenti?
6 mesi.
Fino alla raccolta della produzione.
Almeno per l’anno successivo a quello cui si riferiscono gli interventi registrati.
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
questionario a quiz
Risposte esatte al questionario a quiz
A) Nozioni generali
1 A
2 B
3 C
4 A
5 B
6 B
7 B
8 C
9 B
10 C
11 A
12 B
13 A
14 C
B) Effetti sulla salute
15 B
16 A
17 A
18 B
19 B
20 A
21 A
22 C
23 B
24 C
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
C
A
A
C
C
B
C
C
C
B
A
C
C
C
B
B
C
D) Suddivisione dei prodotti
fitosanitari
30 C
31 B
32 A
33 A
34 C
35 B
F) Caratteristiche e scelta dei
prodotti fitosanitari
58 B
59 C
60 C
61 A
62 C
63 C
64 A
65 B
66 C
67 C
68 B
69 B
70 A
71 A
72 C
73 A
74 A
75 A
76 A
77 A
78 A
79 B
80 C
81 B
82 B
E) Classi di pericolosità; limiti
tecnici; limiti igienistici
36 C
37 A
38 B
39 B
40 A
G) Acquisto dei prodott ifitosanitari
83 B
84 C
85 A
86 B
87 A
88 A
C) Metodi di difesa fitosanitari
25 B
26 B
27 A
28 A
29 A
prontuario per la corretta gestione dei Prodotti Fitosanitari
H) Norme da eseguire prima
dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari
89 C
90 B
91 C
92 C
93 A
I) Norme da eseguire durante e dopo
l’utilizzo dei prodotti fitosanitari
94 A
95 C
96 C
97 C
98 C
99 B
100 C
101 C
102 B
103 B
104 A
105 B
106 B
107 A
108 A
109 C
110 A
111 A
112 C
113 C
114 C
115 C
116 A
117 A
L) Smaltimento dei rifiuti e dei
contenitori di prodotti fitosanitari
118 B
119 C
120 C
121 A
122 A
123 B
124 C
M) Manutenzione dell’attrezzatura
per la distribuzione dei prodotti
fitosanitari
125 A
126 A
127 A
128 C
79
indirizzi utili e
riferimenti bibliografici
Direzione Sanità
A.R.S.S.A.
Servizio Prevenzione Collettiva
Ufficio I.A.N.
Via Conte di Ruvo, 74
65127 Pescara
Servizio Fitosanitario Regionale, Difesa e
Qualificazione delle Produzioni
Via Nazionale, 38
65012 Villanova di Cepagatti (PE)
Uffici I.A.N. della Regione
Pescara
- Via Paolini, 47
65100 Pescara
L’Aquila
- Via G. Bellisari
Ex P.O. Santa Maria di Collemaggio
67100 L’Aquila
-
Chieti
- Via N. Nicolini, 10
Ex Ospedale Pediatrico
6610 Chieti
Via Monte Velino, 18
67051 Avezzano
Teramo
- Via Circonvallazione Ragusa
64100 Teramo
-
Piazza S. Francesco
c/o Distretto Sanitario di Base
66026 Ortona
-
-
Viale Marconi, 8
66034 Lanciano
-
Via Marco Polo, 55/a
66054 Vasto
Via Gramsci
64021 Giulianova
Centro Antiveleno per l’Abruzzo
Ospedale SS. Annunziata
Via dei Vestini - Chieti
0871 551219
riferimenti bibliografici
si ringraziano cortesemente
«Terapia Vegetale»
S. Foschi, A. Brunelli, I. Ponti
Edagricole, 1985
- il dott. Nunzio Prencipe della Soc. Syngenta e il dott. Filippo
Rotunno della Soc. Intrachem per aver reso disponibili alcune
delle illustrazioni presenti nella pubblicazione.
«Macchine per la difesa delle colture»
D. Vannucci
Edagricole, 2001
- il dott. Antonio Ricci dell’ARSSA di Sulmona (AQ) per la
consulenza prestata sulla distribuzione dei prodotti fitosanitari.
La riproduzione di testi e figure è consentita previa autorizzazione da parte dell’ARSSA,
citando comunque gli estremi della pubblicazione.
grafica e impaginazione: Waibl&Di Luzio - grafici e disegni: Silvia Mincarelli - stampa: Tipografia Angolana febbraio 2009
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