pietà, la celebrazione e l’adorazione eucaristica assumono uno spazio del tutto speciale da quanto a mons. Roncalli è permesso di conservare in casa il SS. Sacramento. Si tratta di un’ospitalità divina che lo riempie di gioia. 2. Sono molto interessanti le brevi annotazioni sulle proprie condizioni fisiche, meno floride rispetto a qualche tempo prima. Roncalli scorge le prime avvisaglie di un corpo che invecchia e mostra segni di fragilità. Di fronte a ciò nessuna preoccupazione eccessiva, ma consapevolezza di dover rallentare il ritmo degli impegni giornalieri. A tale proposito, si convince che la smania di fare tutto, di arrivare ovunque, è una tattica sbagliata. Talvolta anche l’apparente inoperosità può essere più feconda del continuo affannarsi. Sullo sfondo fa poi capolino il tema tradizionale del “memento mori”, ma con tanta serenità, senza nessuna angoscia. 3. L’esperienza che sta accumulando in Bulgaria, tra persone e mentalità che non conosce, lo convince sempre più della necessità di controllare le parole, di custodire la lingua, di evitare chiacchiere inutili e perfino dannose, che potrebbero essere male interpretate anche quando fossero buone nell’intenzione. Non si tratta di imporsi sempre il silenzio, ma di misurare le parole con discernimento ed equilibrio. Le parole che non devono mai mancare sono quelle che incitano al bene. Interessante il proposito di apprendere le lingue straniere utili per il ministero, soprattutto francese e bulgaro. Spunti per il momento di condivisione 1. Roncalli si propone di lavorare affinché il Papa sia stimato e amato. Quali sono gli aspetti della personalità che più mi colpiscono di papa Francesco? Quali sono le scelte del suo magistero che meritano di essere maggiormente evidenziate e seguite? 2. In Roncalli c’è la costatazione serena che l’età avanza e aumentano le fragilità fisiche. Questo però non è motivo di sfiducia o di abbattimento. Per quanto mi riguarda, come vorrei vivere gli anni della mia maturità anagrafica, quali progetti desidero realizzare? Che cosa mi preoccupa quando penso alla mia vecchiaia? 3. … Preghiera finale Padre Nostro… FONDAZIONE PAPA GIOVANNI XXIII Via Arena 26, 24129 Bergamo Cenacoli Giovannei Novembre 2015: Imparare a fidarsi della Provvidenza, in tutto. Preghiera iniziale «Mio Gesù, siamo a 50 anni di grazie da parte vostra, di miserie e di imperfezioni da parte mia. Vi benedico, vi lodo, vi ringrazio. Non ho da offrirvi altro che i piccoli sacrifici di questa mia vita qui, in questa terra che tanto amo e che vorrei vedere tutta accesa del vostro amore, tutta splendente nella luce della Chiesa Cattolica madre e maestra di civiltà. Ma che sono mai questi sacrifici in confronto della pace del cuore che continuate a darmi, e di questo stesso desiderio ardente e attivo di vedervi qui, amato e benedetto: desiderio che mi brucia dentro e insieme mi è motivo perenne di letizia?» (1930). Il contesto Roncalli compie gli Esercizi spirituali dal 9 al 13 novembre, nella casa dei Gesuiti di Lubiana. È appena tornato dall’Italia, dove ha trascorso il periodo delle vacanze estive iniziate il 22 agosto. Prima di ripartire per la sua missione in Bulgaria, il 18 ottobre è stato ricevuto in udienza da papa Pio XI). Dopo gli Esercizi raggiungerà Sofia via Zagabria e Belgrado. Pochi mesi prima Roncalli aveva dato notizie della propria salute al prete bulgaro don Karl Raev: «Io mi appresto a partire per le mie vacanze in Italia. Tornerò credo verso la fine di ottobre. La scorsa domenica ho avuto un primo attacco doloroso di calcoli renali. Ho dovuto quindi sottopormi anch’io a regime e a cure speciali. Chi è ammalato sa compatire meglio i mali altrui. Benedico il Signore anche in questi disturbi che mi tengono più presente il pensiero dell’altra vita cui ci muoviamo» (Lettera a don Raev del 06.08.1927). Intanto prosegue la missione di Visitatore Apostolico in Bulgaria. Il programma d’azione affidato a Roncalli dalla Santa Sede prevede alcuni punti delicati: visitare i cattolici di rito latino e orientale; individuare un possibile vescovo per i cattolici bulgari di rito orientale; preparare un seminario per la formazione del clero bulgaro; prendersi cura delle congregazioni religiose presenti sul territorio. Il testo Dal Giornale dell’anima del novembre 1927 (pagine 392-393) 1. Debbo, voglio essere, sempre più, uomo di intensa preghiera. Quest’anno decorso ha portato miglioramento in questo senso. Proseguirò con lena e con fervore, dando importanza e cura anche maggiore alle mie pratiche: S. Messa, Breviario, lettura della Bibbia, meditazione, esame di coscienza, corona, visita al SS. Sacramento. Conservo Gesù Eucaristia con me: ed è la mia gioia. Trovi Egli sempre nella mia casa, nella mia vita, motivo di divina compiacenza. 2. Ancora più calma, ancora più calma e soavità e pace nelle cose mie. Se non posso fare tutto il bene che credo necessario al profitto delle anime nella missione affidatami, non mi debbo per nulla né turbare, né inquietare. Il mio dovere, secondo gli impulsi della carità, e basta. Tutto il Signore sa volgere al trionfo del suo Regno, anche il mio non poter fare di più, anche la violenza che mi debbo imporre del restare esteriormente inoperoso. Questa calma e questa pace debbo ispirare anche negli altri, con la parola e con l’esempio. 3. Sarò sempre più attento al governo della mia lingua. Debbo essere più riservato, anche con le persone familiari, nell’esprimere i miei giudizi. Renderò di nuovo questo punto oggetto dei miei esami particolari. Nulla mi deve uscire dalle labbra, che non sia lode o mitezza di giudizio, o comunque incitamento per tutti a carità, ad apostolato, a vita virtuosa. Secondo l’indole mia naturale, ho soprabbondante l’eloquio. Questo pure è un dono di Dio; ma va trattato con attenzione e con rispetto, cioè con misura, così da farmi desiderare piuttosto che da saziare. 4. Nei miei rapporti con tutti - cattolici o ortodossi, grandi o piccoli vedrò di lasciare sempre un’impressione di dignità e di bontà, bontà luminosa, dignità amabile. Rappresento - benché indegnissimamente - tra questa gente, il Santo Padre. Sarò dunque preoccupato di farlo stimare e amare, anche attraverso la mia persona. Ciò vuole il Signore. Quale compito, quale responsabilità! 5. Per rendermi più utile nel mio ministero in Bulgaria, mi applicherò con speciale studio alla lingua francese e bulgara. 6. Da segni avuti quest’anno, mi debbo persuadere che invecchio, e che il corpo dà talora i sintomi della sua fragilità. Ciò deve tenermi familiare il pensiero della morte, così che questo renda più lieta, più agile e insieme più laboriosa la vita. 7. Gesù, Maria, Giuseppe, le anime, la Chiesa, il Papa, nel cuore; serenità, calma, letizia nel darmi, nel sacrificarmi, secondo le esigenze del mio ministero apostolico; e il rapporto con gli altri; dignità, umiltà, mitezza e longanimità, e pazienza, e pazienza... Così sia, senza fine. Il commento 1. Si nota anzitutto l’esigenza di concentrarsi sull’essenziale e soprattutto di dare respiro alla preghiera quotidiana. Oltre alle consuete pratiche di