LUIGIA TINCANI
Serva di Dio
Una Vita per la Verità e per l’Amore
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Vice Postulazione
Unione S. Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola
Questo foglio vuol essere uno strumento di collegamento e di
informazione per coloro – amici, insegnanti, giovani in ricerca – che seguono con speranza il processo di canonizzazione
della Serva di Dio Luigia Tincani.
Si da notizia del cammino della Causa di Canonizzazione.
Si fa conoscere ogni volta un momento della vita della Tincani.
Si riportano brevi scritti della Serva di Dio.
Si da spazio alle testimonianze ricevute fino ad oggi sulla personalità di Madre Tincani e sulle grazie ottenute per sua intercessione.
Madre Tincani è fra noi e dimostra la sua affettuosa presenza
intercedendo a favore di ammalati, studenti, famiglie e persone in difficoltà che a lei si rivolgono. È una presenza sommessa, silenziosa ma sicura.
Si dichiara che con il presente opuscolo
non si intende in nessun modo prevenire
il giudizio dell'Autorità Ecclesiastica.
© 2006 Agenzia Editoriale VICIS
Via G. Pezzana, 21 - 00197 Roma - Italy
Tel. +39 06 80 86 811
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Finito di stampare nel mese di Aprile 2006
negli stabilimenti del Centro Grafico Francescano - Foggia
La vita di Luigia Tincani
(1889 Ð 1976)
Giovane tra i giovani
Roma 1912. Luigia Tincani si staglia nella Chiesa dell'inizio del secolo con tutta la gioia e l'aspettativa di una giovane donna innamorata del Dio che si è fatto uomo per
incontrare l'uomo, innamorata della vita dove i fratelli
attendono l'annuncio del Vangelo. È una Chiesa ricca di
fermenti – attenzione alla catechesi, alla donna, al laicato – dove la speranza cerca e trova la sua strada.
Maturata nel calore dell'ambiente familiare
dove il dibattito culturale si dipana e si approfondisce nella verità del quotidiano, fatta esperta del cuore umano dal dolore dei poveri di
verità e di amore che incontra sul suo cammino, educata alla scuola di Domenico e di
Caterina alla passione della vita intellettuale, dell'amore a Dio Verità, del culto alla
Verità per attuare la pienezza dell'amore,
Luigia Tincani vuole agire subito, là
dove si trova, nel mondo universitario.
Vivendo insieme alle giovani universitarie, tra i banchi della facoltà del
Magistero di Roma, ha la conoscenza
concreta dei loro bisogni, cerca e trova
strade nuove per arrivare alla loro intelligenza e al loro cuore, per orientarle
verso il bene, la verità della vita, la speranza. A fianco delle studenti che vede
più sole, smarrite, dubbiose nella fede,
incerte nella ricerca del loro cammino di
vita e del loro futuro, spende il meglio
della sua giovinezza e delle sue iniziative: "Ha la prerogativa di rivolgersi là,
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dove indovina una sofferenza!" È una missione nuova per la donna, ed è il
momento giusto per intervenire.
Insegnano in quegli anni all’Università di
Roma Luigi Pirandello, il noto commediografo e romanziere, il letterato Manfredi
Porena, il filosofo Giovanni Gentile e altri
insigni professori: Luigia Tincani riscuote
ampia stima da questi docenti e anche i più
settari la rispettano o almeno tacciono, come
in occasione di un famoso pugno dato sul
banco da lei allorché un professore dichiarò
che col Tribunale dell’Inquisizione la Chiesa
obbligava i sacerdoti a svelare i peccati uditi
in confessione. Ricorderà la Tincani anni
dopo: "Detti un pugno sul banco gridando:
Non è vero! Sentii il colpo prima di essermi
accorta di averlo dato". E il professore non
Luigi Pirandello
osò contraddirla.
Tra le compagne di corso – nel 1913 sono circa ottanta – ella esercita una leadership spontanea, serena, gentile, senza ‘arie’, senza austerità. Anzi, è spesso allegrissima, un po’ birichina.
Racconta una sua compagna: "Un giorno un professore ha un'uscita inopportuna. L'ilarità, a questa frase, scoppia irrefrenabile e raggiunge il suo più alto diapason. Gina Tincani...riderà
anche lei? Lei, con la sua aria così seria?...Eh, sì!sì!
Ride, per grazia di Dio! E ride 'con tutto il cuore'!
Ride con tutta la sua giovinezza sana e forte, ride,
pur con la sua saggezza e la sua superiorità!...Sa apprezzare, dunque, il gran dono
fatto da Dio alla giovinezza: l'allegria
sana di chi apprezza tutti i valori della
vita!...Lo ricordi tutto questo, Gina?"
Mons. G. B. Montini
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Per aiutare le sue compagne di Università a crescere
anche sul piano umano e della fede, fonda il primo
Circolo Universitario Cattolico Femminile di Roma, che
collaborerà con la FUCI maschile del giovane Monsignor
Montini. Il suo campo di missione è chiaro e vi si dà con
tutta la fede e l'entusiasmo che la caratterizzano.
Sue collaboratrici nell’animazione e nella direzione del
Circolo sono quelle universitarie e poi laureate che si
raccolgono spontaneamente intorno a lei: Agnese
Tovini, figlia del Beato Giuseppe, Elsa Conci, Maria de
Unterrichter, futura sposa di Jervolino, Maria Badaloni
che si dedicheranno alla vita sociale e politica; Nina
Saladini, Laura Seneci, sue discepole fedelissime. "Molte
volte – ricorda una di loro – le riunioni si continuavano
per la strada. Ogni sera che uscivamo dalla sede del
Circolo, si continuava in tram, per lungo tratto, fino a
che qualcuna del gruppo era arrivata al punto in cui
doveva scendere".
Dà inizio alla Scuola di Religione a livello universitario,
dove insegnano docenti quali Schuster, Cordovani,
Fanfani, Mattiussi. Immerge le compagne nel clima della
Chiesa delle origini, accompagnandole alle catacombe
romane, comunica loro il gusto e l'amore alla preghiera
liturgica, le prepara a collaborare con le diverse forze cattoliche del momento.
Per allargare il campo missionario, nel 1925 apre a Milano
il primo pensionato universitario, al quale seguiranno
quello di Roma a Tor de’ Specchi, quello di Palermo, quello di Bologna, ognuno con caratteristiche sue proprie, ma
tutti col chiaro intento di integrare la formazione professionale con quella umana e cristiana, di formare la
persona umana nella sua interezza.
Per la Tincani formare è amare: poche norme fisse,
Laura Seneci giovane
universitaria.
Più tardi diventerà
anche lei Missionaria
della Scuola
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molta apertura confidenziale, molto
dialogo in un cammino fatto insieme,
in cordiale semplicità, per rendere
spontanea la manifestazione dei giudizi e delle tendenze, per educare al
senso della responsabilità e al buon
uso della libertà quelle giovani che
sarebbero diventate educatrici nella
famiglia e nella società. Visite a musei
e a biblioteche, partecipazione a rappresentazioni teatrali e a conferenze,
avvenimenti di importanza nazionale:
tutto serve per far camminare in
avanti, con speranza e con gioia.
Il Centro universitario
“Regina Mundi”
nel 1940
Universitarie al “Regina
Mundi” oggi
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La vita giovanile del Circolo e dei
Pensionati, dall'apparenza così gaia e
spensierata, non è abbandonata a se
stessa: c'è quel suo sguardo sempre
attento e vigile, c'è la sua voce che all'occorrenza interviene, con discrezione, per correggere, consolare e incoraggiare, mai per pesare o invadere.
La Signorina Gina diventa ogni giorno di più la grande
amica e consigliera delle giovani universitarie.
La Tincani accompagnerà poi le giovani del Circolo universitario collaborando alla fondazione delle Laureate
cattoliche nel 1924. L’apertura nel 1939 del Regina
Mundi, il Pensionato Universitario femminile di Piazzale
delle Scienze, 9 (oggi Piazzale Aldo Moro), fa notizia.
RAI, Istituto Luce, fotografi italiani e stranieri si interessarono alla novità; "Il Mattino Illustrato" titolò un articolo: Splendore dei vent’anni nella città universitaria, "Il
Tempo Illustrato" presentò le 100 ragazze senza uniforme, "La Tribuna Illustrata" La casa delle 100 ragazze.
Oggi portano avanti l'opera educativa di Luigia Tincani nell'accompagnamento delle universitarie le sue Missionarie,
al Regina Mundi di Roma, nelle Residenze della LUMSA a
Roma e a Palermo, negli Hostel College del Pakistan.
Studentesse dell’Hostel
college in Pakistan
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Parole della Serva di Dio
Luigia Tincani
Alle sue compagne di Università
Universitaria come le altre...
Io non ho ancora studiato niente !!!!
Gli esami al Magistero sono stati rimandati al 4 Novembre e io spero un
rimando anche per l'apertura delle lezioni … e poi ci dovrebbe essere anche il
trasloco dell'Istituto! che bellezza se ricominciasse in Gennaio! Ci staresti
anche tu, credo!
1913
...eppure diversa...
Il nostro mestiere di studenti, cioè di gente che studia noi lo prenderemo un
po' sul serio, sul serio, ci intendiamo, sempre con allegria, ma mentre a scuola si studia per l'esame e molto spesso si impara a studiare mal volentieri, qui
impariamo a studiare per la vita, impariamo la responsabilità individuale e
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cultura, ed impariamo le responsabilità sociali e individuali che questa acquistata cultura ci impone.
1916
…capace di capire, di confortare…
Posso parlarti come una sorella maggiore, come l'amica
che ti ama profondamente in Cristo? Ebbene: la crisi che
tu dici è scoppiata in te si preparava da lungo tempo nell'animo tuo.
Tutto quest'anno troppo spesso noi ti abbiamo veduta
diversa da quella che potevi e avresti dovuto essere.
Sapessi quanto soffrivo a volte studiandoti e seguendo
quello che avveniva in te e sentendomi impotente a frenarti o a fermarti. Allora soffrivo, perché comprendevo
che tu non riconoscevi di far male a far come facevi; leggendo la tua lettera mi sono invece rallegrata poiché tu lo
riconosci ora e sei quindi già salva. Ora tu soffri e quindi
ami...Che cosa ne farai dell'anima tua così impetuosa,
bollente, rivoltosa?
1914
…di vivere l’amicizia
Ogni anima che ama il Signore ha i suoi tesori intimi che
la Grazia e l'amore di Dio coltivano in lei: scoprirli,
comunicarli almeno in parte alle anime amiche è un bene
grande che facciamo loro, uno dei doni più belli dell'amicizia cristiana. È come se le ricchezze dell'amico diventassero anche le nostre, senza che egli le perda, e così
siamo ricchi due volte tutti e due.
Io penso tanto spesso ai vostri appuntamenti sotto i portici di Bologna. Anche noi siamo obbligate a darci gli
appuntamenti per la strada, purtroppo senza portici e
molte volte i discorsi più seri li facciamo passeggiando
...non sempre in atteggiamento compunto. Ricordo che la
prima volta ch'io parlai del nostro ideale a Bice era un
giorno in cui, approfittando di due ore di intervallo a
scuola, eravamo andate a fare una scappata fuori di porta.
Facemmo certe corse e certe discese e salite giù nei fossi e
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su per le ripe! Il punto grave lo esposi mentre facevo esercizi di equilibrio su
di una rotaia della ferrovia e Bice mi reggeva per la mano.
26 aprile 1918
Abbiamo tanto bisogno di conoscerci meglio e di unirci di più. Quando si è
state un poco insieme e ci si è conosciute bene e intimamente con quelle
comunicazioni di anima ad anima che uno sguardo, una stretta di mano,
qualche volta qualche cosa di ancora più semplice, la semplice vicinanza in un
momento di commozione intima, bastano a suscitare e a stabilire, allora le
relazioni anche per corrispondenza possono svolgersi meglio e bastano poche
parole per intendersi e per dirsi tante cose.
1918
Dunque sei stata contenta delle nostre riunioni di Roma? Abbiamo imparato a
conoscerci di più e a volerci più bene e non è piccolo dono questo, di una buona
e calda amicizia fra noi, per le nostre anime. È vero, cara sorellina mia, ch'io
voglio pensare ogni giorno più forte, più serena, più dimentica di sé e sempre
più tutta, tutta di Dio! È questo il gran segreto per superare tutte le difficoltà.
1918
L’importante è capire e ricordare che le difficoltà e le fatiche sono il
fiore della nostra vita, o, se volete, le gemme da cui possono svilupparsi i fiori e poi i frutti della carità.
Luigia Tincani
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Testimonianze
La rubrica raccoglie brani di lettere di chi ha conosciuto personalmente
Madre Tincani e di chi è ricorso a lei con la preghiera. Gli scritti attestano
la stima della comunità ecclesiale per la Serva di Dio e la fiducia nella sua
efficace intercessione ampiamente sperimentata.
Riportando le grazie non si intende prevenire il giudizio della Chiesa .
Giovani di ieri
Roma 1976. L'ho conosciuta nel lontano 1913, all'Università. Si distingueva
da tutte le mie colleghe di studio per la serietà, la profondità di pensiero, l'autentico amore cristiano. Nonostante le due vie diverse percorse me la sono
sempre sentita vicina e questo per il cuore pieno di autentico amore cristiano. Ho il ricordo di una personalità eccezionale per profondità di pensiero,
accompagnata da una grande sensibilità e apertura umana.
Prof. Elena Breccia, compagna di Università
Palermo 1976. Della giovinezza avevamo la gioia spensierata e la perenne
voglia di ridere e di scherzare! Noi, non lei! Lei, sì, rideva e scherzava molto
volentieri, era vivace in tutto, ma nel suo cuore, come nel suo sguardo c’era
qualcosa di profondo e di luminoso che a noi mancava! C’era una fede vera,
viva, operante, che noi non avevamo ma che guardavamo in lei quasi con stupore, misto ad ammirazione, ed era tanto bella e alta in lei questa sua fede che
tutte, dico tutte, anche le più indifferenti, anche le più lontane la intuivano.
Si avvicinavano a lei quasi con una certa curiosità, come per spiegarsi come
poteva essere così seria, pur essendo giovane, piena di energia e di vivacità,
allegra sempre, ma di un’allegria serena, direi quasi luminosa, che la distingueva dalle altre. La sentivamo superiore a noi, e non soltanto per la sua
intelligenza, ma per un qualche cosa che, forse, non sapevamo ben definire,
ma che pure ce la faceva sentire in alto, molto in alto, in una sfera in cui - si
capiva - lei voleva far salire anche noi!
Prof. Bice Stagno, compagna di università
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Roma 1969. Ricordi del periodo di "Tor de' Specchi", tanti, difficilmente
identificabili: dalla messa del mattino nella piccola cappella tutta ori e luci, al
Rosario della sera nel buio, austero salone, inginocchiate accanto ai nostri
sgabelli. Dalla serena ora che nel dopopranzo lei passava conversando con
noi, con un lavoro all'uncinetto in mano, ai colloqui singoli nel suo studio, la
mano nella mano. E dall'insieme di tutti i ricordi un senso di serenità, poiché
lei ci ha dato il senso del Cristianesimo vissuto con serenità, con gioia, nel
ricevere e nel dare. Ma una sua frase mi è sempre rimasta impressa: era un
25 marzo, eravamo nel salone, e lei, venendo a sedersi in mezzo a noi disse:
‘Che bellezza avere quarant'anni!’".
Prof. Bruna Paroli Brustenghi, compagna del Circolo
1969, agli Ottant'anni di Luigia Tincani
Madre Tincani ci ricordi ancora
matricoline di Via Tor de' Specchi,
ricci biondi e castani teste brune,
cuori ricchi di sogni e di speranze …?
Erano facili e gradevoli le conversazioni dopo il pranzo nel semicerchio intorno a Gina, che trovava sempre per noi giovinette diciottenni qualche argomento in cui lievitava un fermento pedagogico che neppure le più contestatarie riuscivano ad avvertire e quindi a respingere. Così facili e gradevoli i rapidi incontri nello studio e nella piccola cappella in fondo alla casa, quando si
aveva l'impressione che Gina ci prendesse tutte con sé e ad una ad una ci presentasse al Signore e gli chiedesse di fare lui per noi quello che lei forse non
sarebbe riuscita a fare.
Talvolta nella consueta trama quotidiana si inserivano ore particolari che ci
vedevano tutte raccolte intorno a qualche personaggio che ci portava l'eco
viva di mondi lontani e fascinosi o tutte tese ad ascoltare la voce di un autore che ci parlava da pagine appena edite e ci apriva ad idee nuove ed estremamente attraenti oppure incuriosite da una piccola scoperta, una scoperta
semplice fatta magari su una bancarella romana come quella volta che la
Madre si portò a casa una vecchia stampa molto colorata: un uccellino,
arrampicato in cima a un ramoscello tutto scosso da una violenta tempesta,
restava impavido, con la testina rivolta verso l'alto e il beccuccio aperto in un
canto di lode e di gioia. La tempesta veniva giù e scuoteva e scardinava il
ramoscello, ma l'uccellino continuava a cantare con il capino rivolto verso il
cielo. La Madre chiese se ci piacesse e a me piacque subito tanto che da allo12
ra quel ricordo è rimasto
sempre scolpito nel mio
cuore. Oh! non già che abbia
imitato quell'uccellino quando la
tempesta è venuta anche per me;
non ci ho nemmeno provato, perché
sapevo che non ne sarei stata capace.
Tuttavia quel ricordo mi ha accompagnata per anni ed anni e ancora oggi
l'immagine di quell'uccellino mi sta viva
dinnanzi agli occhi e spero che se non
son riuscita ad imitarlo durante la vita
potrò imitarlo lassù quando il sole di
Dio scalderà le mie piume scomposte e le riavvierà e le renderà
soffici e quasi trasparenti di felicità e gli occhi finalmente troveranno il coraggio di aprirsi, di guardare il volto di Dio. Può darsi che allora mi accorga che sono state le mani forti della Tincani ad aiutarmi ad arrampicarmi fin lassù di dove potrò rivedere e per sempre quel sorriso austero e
soave che durante tutti questi anni mi ha sostenuta, quel sorriso che somigliava tanto da vicino a quello che Gesù dovette avere per queste nostre vecchie strade di questo nostro vecchio e consumato mondo".
Prof. Ottavia Bassi del Pensionato di Tor de' Specchi
Era conosciuta come una guida spirituale. La conobbi nel 1917, nel
Conservatorio di S. Niccolò di Prato, in occasione di una visita al SS.
Sacramento. Era assorta in profonda preghiera, tanto che ritenni che non si
accorgesse del mio entrare e uscire.
Seppi che veniva da Roma per parlare ad un'amica della sua giovinezza, che
era postulante a S. Niccolò. La rividi nel 1921, in occasione del Congresso
Fucino e del Centenario Dantesco a Ravenna. Fu essa a venirmi incontro e
salutarmi con molto affetto. Nel 1927, in occasione del Congresso Fucino di
Firenze, l'ultimo a cui presi parte, un gruppo di studentesse romane che stavano nella mia fila in attesa della Conferenza, parlarono con entusiasmo di lei
e della sua spiritualità, con altre studenti.
Suor Maria Cecilia Vannucci, Fucina
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Como, 1990. Gina Tincani l'ho conosciuta nei miei anni romani! e molto
bene, anche! Al Magistero, al Circolo universitario cattolico, alla Chiesa della
Minerva, alle adunanze del Terz'Ordine domenicano. E quante buone parole
ho sentito da Gina, quanti buoni suggerimenti! Splendida la sua intelligenza,
l'appassionata creazione della sua opera meravigliosa, così consona alle
necessità della società attuale. La mia vecchia simpatia e il mio antico affetto
per Gina sono diventati oggi ammirazione illuminata. Sono contenta e orgogliosa di aver conosciuto quella creatura eccezionale e di ricordarmela proprio bene: ne parlo con tutte le persone che vengono a trovarmi e tutti sorridono del mio entusiasmo. Ma io sento Gina già tra i santi e mi rivolgo a lei
con preghiere.
Prof. Vittoria De Righetti, compagna di università
Pesaro 2005. Quanto la Madre Tincani si era proposta coi suoi pensionati
universitari lo ha ottenuto. A volte mi chiedo chi mi abbia dato tanta fede e
tanta serenità nel mio insegnamento! Facendomi pure superare le difficoltà
della vita, sempre molto soddisfatta del mio lavoro e dei miei ragazzi, che ho
amato tanto e tanto mi hanno ricambiato. Ho insegnato italiano e storia agli
Istituti tecnici Molinari, Cattaneo, Feltrinelli a Brescia … ho allevato un figlio,
una bella famiglia, un compagno che mi ha lasciata nel 1983 per grave malattia, ma mai abbandonata da Dio. Quando mi chiedo da dove mi venga questa
formazione, lo so benissimo. Monsignor Montini mi ha guidato in confessione. Le collaboratrici della Madre Tincani sono state degne dell'opera intrapresa, sono ancora tutte vicine e sento che mi continuano a proteggere. Alla
nuova e giovane direttrice un abbraccio grato e affettuoso da una (85 anni)
discepola del Regina Mundi.
Giovani di oggi
Silvia Curandi Gaist
S. Maria del Sasso, Bibbiena, Arezzo 2002. Io non ho conosciuto la venerata
Madre Tincani di persona, ma dai suoi scritti e da voi, sue Missionarie. Ho
letto la biografia e riconosco in queste pagine la vostra "musica" e quanto vi è
di meglio in voi. Spesso essa mi aiuta e si fa viva all'improvviso per sua propria
energia, quasi provocatrice, come qualcuno che vuol farsi conoscere da te che
sei distratto in quel momento! Mi ha colpito questa "irruenza benefica". Si è
ripetuta varie volte, ma sempre quando io non pensavo a lei. La Madre
Tincani, non mette mai se stessa in evidenza, ma porta "automaticamente" a
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S. Domenico. L'ho provato varie volte e ne rimango sempre rigenerato e meravigliato. È attraverso quest'esperienza soprannaturale che ho finito per capire,
nella mia personale ignoranza, che Madre Luigia Tincani è in Paradiso!
P. Thierry M. Haenni o.p.
Palermo, Ottobre 2002. Da giovane studentessa non avevo le idee chiare su
quello che avrei fatto e questo mi portava a cercare con affanno "la mia strada" nella speranza anche un po’ impaziente di avere subito delle "certezze" in
cui fondare la mia vita. Nei momenti di sconforto mi sono venute in aiuto le
parole della Madre Tincani, della quale sperimento puntualmente l'intercessione ogni volta che devo sostenere un esame: "Non c'è gioia più grande del
possesso della verità. Lo studio è ricerca, conquista e trasmissione di verità".
Ho capito che non è necessario sapere in anticipo cosa ne farò del mio studio
e quali scelte professionali mi attendono, l'importante è vivere la mia condizione di studentessa con profondità, perché il Signore si nasconde dietro la
mia fatica quotidiana e non mi chiede altro per il momento che la ricerca
paziente ed operosa della Vera Sapienza.
Studentessa del Collegio universitario di Palermo
Roma, 12 maggio 2005. È incredibile la profondità che traspira dalle pagine
della tesi di laurea della Madre ed ogni volta ringrazio il Signore per avermela fatta "conoscere"…
Una universitaria che pensa
Roma, 20 febbraio 2006. Ho conosciuto
Luigia Tincani attraverso le testimonianze e negli scritti che ha lasciato. Lei
è diventata per me una grande guida
e una madre che mi accompagna in
ogni passo del cammino che sto
facendo. Più la conosco e più mi
viene voglia di essere di Dio e di
testimoniarlo come lei.
Una ragazza ucraina di 22 anni
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Ho conosciuto Madre Tincani da una sua biografia qualche anno fa, quando
ero sulla soglia dell'università. Mi ha impressionato fortemente la sua ingegnosità nel cogliere e rispondere ai bisogni educativi del mondo che cambia
e la sua apertura verso la persona dell'educando. Più tardi ho scoperto in lei
la maestra di vita spirituale.
Una giovane educatrice
Per dirle grazie!
Per motivi di riservatezza non si trascrivono i nomi degli interessati. Gli originali degli scritti
sono conservati nell’archivio della Vice-Postulazione.
Spoleto 1992. Dopo cinque anni passati a letto, ora, dopo aver chiesto l'intercessione di Madre Tincani, mi alzo, esco e l'assistente sociale del CIM mi ha
trovato un lavoro 'terapeutico' in biblioteca. Ancora ho qualche disturbo e
continuo a pregare la Madre Tincani. Spero tanto nell'aiuto della Santa
Vergine per guarire completamente e per fare la volontà di Dio.
Una Signora guarita
Macerata 1996. Il tre aprile 1991 ho subito un intervento al cervello per un
'angioreticuloma fibro cistico'. In occasione dell'intervento particolarmente
difficile e rischioso, mi sono affidata totalmente alla Madre Tincani. In quel
momento ho sentito una forza straordinaria che ha meravigliato tutti,
visto che, per esempio, non ero stata capace di affrontare serenamente un intervento per appendicite.
Prima dell'operazione il chirurgo presentandomi le difficoltà e la delicatezza dell'intervento mi aveva raccomandato di stare tranquilla, perché ogni ansia avrebbe potuto
compromettere l'incolumità
della vista o del tatto o della
parola. Quando mi sono trovata sul lettino in sala operatoria, incapace ormai di pregare, ho guardato un Crocefisso
che avevo davanti e in quel momento ho avuto la sensazione di avere
appoggiata sulla mia testa una mano che mi pro16
curava un tepore che mi penetrava a poco a poco e mi dava una tranquillità
e una pace indescrivibile.
Paola
2002- 2004. In quell'isola, nel mese di agosto, B. ha conosciuto un ragazzo e
se ne è innamorata… non vuole tornare in Italia dove il suo fidanzato l'aspetta! Nessuno vede chiaro nella cosa. Ci rivolgiamo con immensa fiducia a
Madre Tincani! Intuiamo da alcuni segni – lei non ne parla - che l'esperienza
della giovane è durissima e può esserle fatale. Dopo più di un anno telefona
piangendo e torna, ammalata! Inizia, da parte di tutti, la fase del recupero,
non facile, un lento cammino nella ricerca di equilibrio e di fiducia. Per intercessione della Madre Luigia Tincani, B. è riuscita a liberarsi dalla cappa
"misteriosa" sotto la quale era caduta ed è riuscita a riappropriarsi della sua
facoltà di intendere e volere. Ha ripreso a studiare con esiti brillanti, vive un
rapporto sereno e maturo con la Mamma, ha ripreso la relazione con il suo
fidanzato che ha saputo aspettare capire, accettare e continuare a volerle
bene! Grazie Madre!
L'amica di B.
Roma 2004. A lei ho chiesto con fiducia la serenità e la concentrazione necessaria per sostenere l'esame più difficile, certa che mi avrebbe ascoltata e compresa nel mio desiderio di superare la prova. Il giorno dell'esame eravamo
tantissimi, più di cento; ma solo una decina l'ha superato, e tra quei pochi ci
sono stata anche io. Non penso di essere stata preparata più degli altri ragazzi ma sicuramente sono stata sostenuta dalla Madre nel superare quell'esame
tanto temuto. Lei mi ha donato la giusta serenità e sicurezza di cui avevo bisogno e indubbiamente ha illuminato anche il professore che mi ha interrogato
sugli argomenti che conoscevo meglio. Ringrazio Madre Luigia Tincani per
aver interceduto presso il Signore, a lei affido il mio corso di studi chiedendole, come lei stessa diceva, che lo studio diventi per me una "passione".
Una Universitaria di Roma
Piemonte, marzo 2005. Sono una madre, insegnante, con tre figli (18, 15, 12
anni) e un marito occupato dal suo lavoro, tanto che rientra solo per il fine
settimana, mai disponibile a trascorrere le vacanze con noi fuori casa. Vive da
solo la sua passione sportiva che è l'equitazione di campagna. Da un anno a
questa parte ho iniziato a raccomandare la mia famiglia a Madre L. Tincani e
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la svolta è avvenuta.
La primavera scorsa infatti decisi di riprendere l'equitazione e mi riuscì di
acquistare una cavalla che miracolosamente soddisfaceva le aspettative mie e
di mio marito: altrimenti non sarei potuta andare in passeggiata con lui. La
mia cavallina è un puro sangue arabo intelligente, veloce e docile ma anche
senza l'imprevedibile reattività (tipica di questa razza) che avrei incontrato
difficoltà a gestire.
È questa combinazione di aspetti che stupisce chi se ne intende.
Altro aiuto ricevuto da Madre Tincani è stata la rapidità con cui i nostri figli
hanno imparato a montare i due cavalli di casa, che non sono facili per dei
principianti. Il tutto ci ha permesso di trascorrere insieme molte belle giornate estive e autunnali, compiendo passeggiate e piccoli trekking a cavallo, unitamente ad altri appassionati. Esperienze ed interessi comuni stanno facilitando la comunicazione tra padre e figli.
Una sposa e una mamma
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Aprile 2005. Circa due anni fa avevamo deciso di avere
un figlio, ma più lo desideravamo più non veniva. I medici ci avevano assicurato che era tutto a posto, ma l'ansia
ci assaliva. Decidemmo allora di affidarci al Signore e
chiedemmo alla Serva di Dio Luigia Tincani. Le sue preghiere sono arrivate in poco tempo al Signore e oggi, grazie a lei, abbiamo una figlia bellissima di 8 mesi. Io, mio
marito e mia figlia ringraziamo Luigia Tincani che ha
invocato la grazia di Dio per noi.
Una mamma e un papà felici
Campobasso 2006. L'undici giugno 2005 mio marito è
stato ricoverato d'urgenza in ospedale con dolori ad una
spalla. Dopo vari accertamenti è stato diagnosticato un
versamento pleurico al polmone sinistro per cui è stato
necessario un intervento chirurgico.
Tutto era andato bene per cui si pensava che in breve
tempo sarebbe potuto tornare a casa, invece ha avuto
problemi di respirazione, è stato trasferito nel reparto
rianimazione dove è rimasto, intubato e sedato, per due
mesi e in gravissime condizioni. I medici, gli infermieri e
tutto il personale ospedaliero che erano con lui si sono
impegnati in una maniera indescrivibile e gli hanno portato unitamente ai medicinali tanto affetto. Lavoravano
con fiducia, però spesso temevano per la vita, Un'amica
mi ha consigliato di invocare Madre Luigia Tincani che
senz'altro mi avrebbe aiutata. Subito ho cominciato a
pregarla. Io piangevo, piangevo, ma senza mai dubitare dell'aiuto divino. A chi mi diceva che dovevo
accettare la volontà del Signore rispondevo: "Gesù
ha detto: Chiedete e vi sarà dato, picchiate e vi
sarà aperto. Io chiederò e picchierò senza
stancarmi mai". Mi è stato aperto e mi è
stato dato. Ora mio marito, Giovanni, si
trova a casa in buone condizioni.
Maria
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Roma 2006. Le mie compagne di università pregavano S. Giuseppe chiedendo la grazia di trovare un marito bravo e "secondo Dio". Non serviva questa
preghiera per me, avevo già deciso altro. Mi è venuto in mente improvvisamente di pregare Madre Tincani – grande amica di Santa Caterina – per mio
fratello, perché trovasse una brava e buona compagna della sua vita. Mi sono
rivolta a lei con tanta semplicità e fiducia… e pensate: mio fratello si sposa e
la mia cognata si chiama … Caterina! Grazie Madre!
Una sorella intraprendente
Grazie Madre!
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Alla Minerva
Chi vuol pregare sulla tomba di Luigia Tincani va alla Basilica di S. Maria
sopra Minerva, la chiesa a lei più cara.
È deposta nel transetto di sinistra, ai piedi dell'altare di S. Giacinto di
Cracovia, di fronte alla tomba di S. Caterina da Siena presso la quale la Serva
di Dio pregò a lungo fin dalla giovinezza, accanto alla Cappella di S.
Domenico dove, nel 1918, fece i voti perpetui di obbedienza e di povertà a
P. Fanfani.
Accanto a lei è stata deposta la salma di P. Lodovico Fanfani, suo direttore
spirituale, Cofondatore delle Missionarie della Scuola.
Alla Minerva accorrono persone note e sconosciute che silenziosamente e con
fiducia chiedono l'intercessione della Serva di Dio.
Basilica di S. Maria
sopra Minerva
Tomba di Luigia Tincani
ai piedi dell’Altare di
San Giacinto di Cracovia
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I giorni della memoria
Nel corso dell'anno 2006 si commemorerà, in diversi momenti, il XXX anniversario della morte di Luigia Tincani.
27 maggio
Le Missionarie della Scuola e i Domenicani della Provincia Romana di S. Caterina
da Siena ricorderanno la Serva di Dio come formatrice di laici domenicani.
Alle ore 16 nella sala . Piazza della Minerva, 42, si terrà un incontro sul tema:
"Conoscenza e amore del proprio tempo: è un programma domenicano" (L.T. 1934).
P. ALBERTO VIGANÒ O.P., Promotore provinciale del Laicato domenicano,
proporrà Luigia Tincani, formatrice dei laici domenicani.
La prof. GRAZIA BIANCO presenterà Luigia Tincani e Caterina da Siena,
donne del loro tempo.
Il Prof. GIULIO ALFANO parlerà del comune impegno di Paolo VI e di Luigia
Tincani, per la formazione di un laicato cattolico.
Seguirà in Basilica, alle ore 19, la Celebrazione Eucaristica
31 maggio, alle ore 21,
Le Professoresse ADRIANA DEL GIUDICE e ROSA STIPO per l’Associazione
"Luigia Tincani", offriranno un intrattenimento musicale dedicato alla Serva di Dio.
È nostro dovere non trascurare l'ambiente in cui viviamo, non chiuderci nel nostro piccolo mondo interiore,
formare in noi un atteggiamento interiore secondo gli
esempi e gli insegnamenti di santa Caterina: Gesù ci
chiede di piacergli nella fame della salute delle anime.
Conoscenza, dunque, e amore del proprio tempo: è un
pro-gramma domenicano dal nostro santo Padre
Domenico al Lacordaire.
Amore buono, non deviato a soddisfare i propri gusti,
amore che ci avvicina le anime le quali si sentono conosciute e aiutate nel loro cammino verso il meglio.
Questo è stile domenicano,che dà sicurezza e agilità nel
lavoro in mezzo al mondo.
Luigia Tincani, 1934
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Preghiera
Con approvazione ecclesiastica
O Spirito Paraclito,
fonte di ogni verità e di ogni bene,
che hai ricolmato della tua sapienza e del tuo amore
la tua Serva Luigia Tincani,
concedimi per sua intercessione
di essere docile a te
nella ricerca della verità
e di saperla comunicare
con coraggio, limpidezza e santità di vita,
per arrivare con tutti i miei fratelli
alla verità dell'amore.
E se è conforme alla tua volontà,
ti prego di glorificare la tua Serva fedele,
concedendomi ciò che ti chiedo con illimitata fiducia.
Amen.
Per chi desidera saperne di più sulla storia di Luigia Tincani si segnalano le seguenti pubblicazioni disponibili presso la Vicepostulazione delle Missionarie della Scuola, Via Appia
Antica, 226, 00178 Roma:
- La Madre Luigia Tincani: Note per una biografia, Roma, Edizioni
Cateriniane, 1977.
- D. Mondrone s.j., Madre Luigia Tincani, La scuola: un'idea che
diventa famiglia, in I Santi ci sono ancora, Terzo Volume, Roma,
Ed. Pro Sanctitate, 1978.
- Benedetta Papasogli, Luigia Tincani. L’oggi di Dio sulle strade dell’uomo,
Roma, Città Nuova, 1985.
- A. Montonati, Luigia Tincani, Missionaria della Scuola, Torino,
Editrice ELLE DI CI, Collana Pionieri, Leumann, 1994.
- A. Montonati, Luigia Tincani. Vivere per educare, Milano, Ancora, 2001.
- G. Anodal, Luigia Tincani. Tutto è luce, tutto è amore, Torino, Editrice ELLE
DI CI, Collana Pionieri, Leumann, 2005.
- V. Baldelli, G. Cavallini, G. Dalla Torre, C. Dau Novelli, G.P. Di Nicola, E. Ducci,
A. Gaudio, N. Iorio, E. Malaspina, D. Mongillo, G. Rocca, I. Venchi, Luigia
Tincani. La scuola come vocazione, Introduzione di N. Raponi. Conclusione di
G. De Rosa, Roma, Studium, 1998.
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Chiunque ricevesse grazie per l'intercessione della Serva di Dio LUIGIA
TINCANI, Fondatrice delle Missionarie della Scuola, è vivamente pregato di
darne comunicazione alla:
CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola
Via Appia Antica, 226
00178 Roma
Tel. 06784411
Fax 0678441124
e-mail: [email protected]
Segnalo i seguenti indirizzi di persone che come me desiderano essere informate sul corso del Processo della Serva di Dio LUIGIA TINCANI.
Firma, indirizzo proprio e indirizzo delle persone segnalate:
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3
CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola
Via Appia Antica, 226 - 00178 Roma
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opuscolo n2 Luigia Tincani