ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
90°ANNIVERSARIO
SEZIONE DI LECCO
GRUPPO DI BRIVIO
DI FONDAZIONE DEL GRUPPO
con il patrocinio del Comune di Brivio
PROGRAMMA:
venerdì 9 ottobre 2015
ore 10,30: incontro con alunni scuola dell’infanzia “G. Prinetti”
presentazione dell’A.N.A. e proiezione documentario
venerdì 9 ottobre 2015
ore 21,00: presentazione di S. Panzeri di: “questa è la bella vita che ho
fatto...” tratto dall’autobiografia di V. Rabito - ragazzo del ‘99
salone polifunzionale “Casa Riposo Frigerio”
sabato 10 ottobre 2015
ore 21,00 : serata benefica con presentazione de “il giardino di Luca e
Viola” e cori alpini “Grigna e Stelutis” salone polifunzionale
“Casa Riposo Frigerio”
domenica 11 ottobre 2015
ore 09,15: ritrovo presso la sede via Vittorio Emanuele II
ore 09,30: alzabandiera e deposizione corona al monumento dei caduti
ore 09,45: saluti: Capogruppo, Presidente Sezione di Lecco, Sindaco
ore 10,15: sfilata per le vie del paese e arrivo alla Chiesa Parrocchiale
ore 11,00: Santa Messa
ore 12,00: ammaina bandiera e rinfresco presso il campo sportivo
la cerimonia sarà accompagnata dal corpo musicale “Giulia Recli” di Brivio
TUTTA LA CITTADINANZA È INVITATA
Storia degli ALPINI
Presentata ai bambini della Scuola dell’Infanzia
Presentata aiGuilio
bambini
della Scuola dell’Infanzia
Prinetti ( Beverate di Brivio )
Giulio Prinetti (Beverate di Brivio)
QUESTA E’ LA BELLA VITA CHE HO FATTO…
“LA CRANTE QUERRA”
Narrazione teatrale a cura di Stefano Panzeri.
È tratto dall’autobiografia, di un ex bracciante siciliano, semianalfabeta .
Nato nel 1899 in provincia di Ragusa, il protagonista ha attraversato il secolo scorso, con le sue guerre, le sue ideologie, le vittorie e le sconfitte, le trasformazioni
economiche e sociali, sempre in lotta per la sopravvivenza. La sua è la storia di
un’irriducibile individualità ma, allo stesso tempo, è la storia di tanti “ultimi” che
raramente hanno preso la parola; scrive della sua sfortunata e disgraziata vita, ma
sicuramente non è un vinto: non ha niente a che fare con i personaggi dei Malavoglia, schiacciati dal loro destino.
Ha raccontato la tragedia, la fatica, la fame, le malattie ma anche un’ insopprimibile vitalità motivata dal piacere di vivere. Ha pensato e agito come tanti altri italiani,
che però, normalmente, non lasciano traccia di sé.
Non ha alcun preciso riferimento rispetto a un astratto “dover essere” ma per
questo non si può in alcun modo definirlo un amorale. Sfamare la famiglia, e cioè
esaudire un bisogno indiscutibilmente prioritario, è stato l’imperativo morale interiorizzato da bambino.
Sapersi “arrangiare”, pratica appresa da soldato, diventa una preziosa competenza per non soccombere. L’esplicitazione della “fede politica” e, in qualche modo,
la coerenza dei comportamenti con essa è un lusso che egli pensa di non potersi
permettere.
L’istruzione è assunta come il valore più alto: è “la scuola”, non dunque una generica “fortuna” o il denaro accumulato,QUESTA
l’unica certezza
su cuiVITA
ritiene
possibile
E’ LA BELLA
CHE
HO
fondare l’aspirazione alla mobilità sociale dei figli e della famiglia nel
suo comFATTOÁ
plesso. Fare di tutto perché i figli
vadano a scuola e possibilmente
arrivino fino all’università è il “progetto morale”, condiviso da tanta parte delle famiglie italiane del
dopoguerra (con particolare enfasi
in quelle meridionali), che orienta tutte le sue scelte. La laurea in
ingegneria del figlio maggiore è il
goal della sua vita.
Parte I: “La crante querra”
Il giardino di Luca e Viola – Onlus
Chi siamo
Siamo un’associazione nata nel ricordo di due bimbi,
voluta da chi li ha amati, dedicata a chi come loro si
trova improvvisamente e in tenera età a combattere per
la vita.
La nostra storia
L’Associazione ha preso vita ufficialmente il 28 maggio 2011 a Orsenigo (LC), grazie alla
volontà delle famiglie Molteni e Galimberti di andare incontro e, in qualche misura, aiutare
il mondo dei bambini affetti da gravi patologie.
La famiglia Molteni il 21 febbraio 2011 ha perso il piccolo Luca di sette anni per una rarissima malattia genetica (Sindrome di Duncan), diagnosticata poche settimane prima dopo
essere appena uscito vincente da un tumore che lo affliggeva dall’età dì cinque anni. La
famiglia Galimberti, il 16 maggio 2006 ha perso la piccola Viola che allora aveva poco più
di tre anni colpita improvvisamente da una meningite fulminante. Alberto e la moglie Elena,
nonostante il dolore ancora recente e 1’angoscia per l’altro figlio Simone, che ha manifestato i sintomi della stessa patologia ed era in attesa di trapianto di midollo osseo, hanno
subito maturato il desiderio di creare un’ Associazione con lo scopo di fornire un aiuto e
un supporto a chi come loro stava vivendo queste tristi esperienze. Purtroppo il 17 ottobre
2012, dopo poco più di un anno dal trapianto di midollo osseo, anche Simone ha raggiunto
il fratello.
Gianni e la moglie Rosanna hanno subito condiviso questo progetto d’altruismo; all’epoca
della perdita di Viola non avevano esitato a permettere l’espianto degli organi, dando cosi
la possibilità di continuare a vivere ad altre persone.
A loro si sono poi affiancate le rispettive famiglie, un nutrito gruppo di amici grandi e piccoli
e alcune maestre della scuola dell’Infanzia e della Primaria di Orsenigo e Carugo. Il 28 maggio 2011, con la manifestazione denominata “MADRE TERRA”, tenutasi presso la Scuola
Elementare “Ada Negri” di Orsenigo, si sono presentati pubblicamente. In quell’occasione
di festa è nata l’Associazione “II giardino di Luca e Viola Onlus”: proprio i bambini sono
stati protagonisti dell’evento con la realizzazione di un grande “murales” su pannelli. L’opera accompagna tutti gli eventi e tutti gli incontri che sono promossi.
In quel “murales”, oltre al logo dell’Associazione, è dipinto un immenso giardino fiorito: la
speranza è che la raffigurazione diventi col tempo una realtà tangibile e che i fiori in esso
rappresentati, si tramutino nel sorriso spensierato e allegro di tanti bambini.
L’associazione
“Il Giardino di Luca e Viola” sostiene iniziative nel campo delle malattie pediatriche e
promuove la cultura della donazione: donare sangue, midollo osseo, organi, rappresenta
un arricchimento per l’uomo, chi dona non dona ‘solo’ la vita ad altri, ma dona a se stesso
la gioia della vita.
Alcuni progetti realizzati:
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