Cultura
Libreria dei ragazzi
Il cardinal Scola giunge a Milano
Il futuro
e la speranza
D
omenica 25 settembre il
cardinal Angelo Scola entra
ufficialmente nell’arcidiocesi
di Milano, succedendo al card.
Dionigi Tettamanzi che l’ha guidata
negli ultimi nove anni. Una scelta,
quella di Benedetto XVI, annunciata e
ugualmente sorprendente. Sembrava
improbabile che a quasi settantanni
il patriarca di Venezia diventasse
arcivescovo di Milano, la diocesi più
grande del mondo. Proprio nei giorni
scorsi, quasi un instant book, è apparso
un libro del vaticanista Andrea
Tornielli, Il futuro e la speranza.
Vita e magistero del cardinale
Angelo Scola (Piemme, pagine 190,
euro 14,50) che ci aiuta a conoscere
meglio la vicenda umana, la parabola
ecclesiale ed i fondamenti culturali
del nuovo arcivescovo di Milano. Una
conoscenza che ci può indirizzare
nello scorgere quali potranno essere i
capisaldi della missione del cardinal
Scola nella metropoli lombarda.
Ripercorrendo i capitoli salienti della
biografia, da Malgrate a Milano e poi
Grosseto, Roma e Venezia, il libro
Politica: che cosa
dice il Vangelo
alla Chiesa?
Nell’ultimo libro di mons. Bruno Maggioni,
edito da Ancora in questi giorni, viene
affrontato un tema di grande attualità.
L
■ Clayre Pyatt
Il lupo cattivo
e la sorellastra di
Cenerentola (San Paolo)
Un breve percorso
bibliografico per
conoscere alcuni
capisaldi del pensiero
del nuovo arcivescovo
di Milano.
dà spazio ad ampi stralci di omelie,
lettere pastorali, discorsi, interviste
che ci regalano uno spaccato della
preparazione culturale, della capacità
organizzativa e della grande carica
umana del cardinale Scola. Difficile
fare scelte nella ricca bibliografia. Ci
sentiamo, però, di consigliare un breve
percorso che prende avvio proprio
da un volume (che, stranamente, nel
libro di Tornielli è stato dimenticato)
pubblicato nel 1999 e che intende
essere una sorta di sintetico percorso di
vita cristiana attorno alla figura di Gesù,
destino dell’uomo (San Paolo). Altra
sintesi magistrale che ha come perno
l’amore umano è il volume pubblicato
nel 2002, Uomo-donna. Il “caso serio”
a tematica affrontata da don Bruno
Maggioni è più che mai attuale e
stimolante. Ci soffermiamo sulle
premesse metodologiche che sono più
che mai attuali. L’Autore, nella Introduzione,
propone alcune linee per un corretto
riferimento alla Parola. La prospettiva:
“Dobbiamo cercare nella Parola di Dio
di Arcangelo Bagni
l’ispirazione di fondo, senza la pretesa
di trovare una risposta a tutti i problemi:
abbiamo anche altre strade per rispondere a determinati problemi […]
Sono convinto che una lettura corretta del Nuovo Testamento magari non
offre ciò che immediatamente si voleva trovare (e potrebbe così nascere
una specie di delusione), però, in realtà, finisce con l’offrirci indicazioni
ancora più importanti e utili per gli stessi problemi che ci assillano”. Una
constatazione: i passi biblici che hanno un diretto riferimento al tema
sociopolitico sono poco numerosi, non omogenei fra loro, e comunque
fortemente condizionati dal tempo. Per questo “se non si vuole cadere
nell’equivoco di abbandonare il riferimento biblico perché inconcludente
o –all’opposto- di sovraccaricare alcuni passi di un senso che in realtà non
hanno, si impone una lettura diversa, globale. Cioè una lettura che non si
rivolga elusivamente ai passi che trattano esplicitamente il tema, ma che
Sabato, 24 settembre 2011
dell’amore (Marietti), la cui lettura
non può che fare bene a coppie di sposi
o a giovani che si affacciano alla scelta
vocazionale. Affiancherei a questo testo
anche il commento di Scola all’enciclica
di Benedetto XVI Deus caritas est
(Cantagalli 2006). A chi ama una
riflessione più intensa, consigliamo
invece il dibattito con Flores d’Arcais su
Dio? Ateismo della ragione e ragioni
della fede (Marsilio 2008) o il più
recente Buone ragioni per la vita in
comune (Mondadori 2010) che prende
spunto dalla recente crisi economica e
dalla “società plurale” in cui si situano
le dinamiche della libertà religiosa e
del nuovo ordine sociale.
AGOSTINO CLERICI
raggiunga il centro del messaggio biblico,
cioè la concezione di Dio, la sua offerta
di salvezza, la concezione dell’uomo”.
Occorre dunque praticare una lettura
che, dietro i singoli passi e le diverse
formulazioni, raggiunge la radice, o il
progetto di fondo, che i singoli passi e le
diverse formulazioni a modo loro e per il
loro tempo hanno cercato di esprimere.
Le giuste domande: “Quale liberazione?
Quale salvezza? Quale fraternità? E’
qui che entra in scena la storia della
salvezza quale indispensabile criterio
ermeneutico. E’ riferendoci ad una storia
(e in particolare alla storia concreta di
Gesù e alla sua prassi) che troviamo il vero
e concreto contenuto della rivelazione,
della salvezza, della solidarietà. Un
rischio: strappare il centro della fede
dal suo contenuto di storia, facendone
un principio astratto e formale (come
quando si dice, ad esempio, che la legge
del cristiano è l’amore), finendo quindi
con il riempirlo di un contenuto deciso di
volta in volta da noi. Tanto è vero che tutti
i cristiani affermano che la fede impegna
in direzione dell’amore e del servizio,
ma non tutti intendono allo stesso modo
questi due termini. Per ritrovare l’unità
occorre rifarsi non ai principi astratti, ma
al concreto comportamento di Gesù, ciò
che le prime comunità cristiane hanno
ben capito conservando come punto
di riferimento morale la “sequela”. Una
convinzione profonda: “La Bibbia, prima
e più che un’etica sociale e politica, offre
un’antropologia: l’uomo nel mondo,
l’uomo di fronte a Dio, l’uomo e gli
altri uomini. Il discorso biblico ha una
direzione costante: dall’uomo alla prassi
sociopolitica. Non è un limite, ma una
scelta precisa e suggestiva, causa non
ultima della sorprendente attualità di
molte indicazioni bibliche, nonostante la
loro antichità e il loro condizionamento
culturale”. Alla luce di queste premesse
metodologiche, l’Autore rilegge alcune
pagine dell’Antico Testamento (Creazione,
Esodo, il profeta Amos), poi la storia di
Gesù di Nazaret colta nella sua dimensione
di annuncio e di prassi, le prime comunità
cristiane, Paolo, l’Apocalisse. L’ultimo
capitolo delinea puntuali e provocatorie
indicazioni per leggere il presente.
Bruno Maggioni, Vangelo, chiesa e
politica, Ancora, Milano 2011, pagine
104, euro 13,00.
Che cosa succede dopo il lieto fine delle
fiabe? Può accadere ad esempio che il
Lupo cattivo, dopo tutte le malefatte che
ha combinato, diventi buono e compia
un’impresa eroica e pericolosa? O che la
sorellastra di Cenerentola scopra di non
essere poi così brutta e nemmeno tanto
malvagia, e cominci a fare il bucato e a
lavare i piatti? Forse grazie al suo aiuto
potrebbe essere sventato un malvagio
complotto! Se volete saperne di più,
provate a sbirciare nei diari segreti di
questi personaggi da fiaba! (euro 11,00
ogni volume).
■ B. Tamborini
Aiuto! Mi sono perso
a Londra (San Paolo)
Filippo atterra a Londra
con la mamma e le sue
pestifere sorelle di tre
anni Lisy e Stella, ma si
perde nella calca dei
viaggiatori. Tutto solo in
una città sconosciuta, a
bordo del treno sbagliato
… panico! Ma Pippo,
forte del suo inglese delle elementari,
decide su due piedi di raccogliere tutte le
forze per riuscire a cavarsela: e il suo
viaggio alla scoperta della città di Mr.
Bean attraverso metropolitane, ostelli,
strani personaggi, difficoltà ed equivoci e
situazioni divertenti, diventa
un’iniziazione alla vita “da grande”.
L’autrice di questa avventura nella capitale
del Regno Unito, e nel “regno” della
preadolescenza, è una giovane esordiente,
vincitrice con questo suo primo romanzo
del Premio letterario Inediti Giovanni
Arpino 2010. Al libro, pubblicato
nella Narrativa San Paolo Ragazzi, è
allegato un utile opuscolo (indirizzato
in particolar modo agli insegnanti, ma
anche ai genitori) con alcune attività per
un percorso di educazione emotiva per
preadolescenti (euro 10,00).
■ Xavier-L. Petit
Picolo stupido cuore
(San Paolo)
Tremilaquattrocentodiciotto
giorni di vita, e un piccolo
stupido cuore che batte
faticosamente il suo tutum
… tutum … là, in una
capanna della savana: è la
piccola Sisanda. Ama i
numeri, perchè passa molto
tempo a contare i giorni e
i battiti del suo cuore, o
forse perchè i numeri vanno avanti
all’infinito: e lei è determinata a vedere il
suo futuro. Come farà la sua Mammantilope,
che corre leggera sulle colline per ore e ore,
a pagare l’intervento chirurgico all’estero di
un milione di kel? A 500 kel alla settimana ci
vorrebbero – conta Sisanda – trentotto anni
di lavoro! A meno che Maswala, la mamma
veloce come un’antilope, non riesca a
vincere il primo premio della maratona di
Kamjuni. L’autore di questo bel romanzo per
ragazzi, che è una storia di donne (la nonna,
la figlia e la nipote), trova ispirazione per i
suoi libri dovunque: in una frase che sente,
in qualcosa che vede per la strada, in un
incontro, in un articolo … poi si documenta
un po’ per arricchire la storia, e aggiunge
particolari di fantasia. Maswala ad esempio
si ispira ad un personaggio reale, Chemokil
Chilapong, che volle gareggiare alla
maratona di Nairobi del 2004 per pagare gli
studi ai suoi figli (euro 12,50).
a cura di Elena Clerici
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Il futuro e la speranza