Pianificazione del pensionamento
Non perdete tempo/
Indice
Pianificazione del pensionamento
Una vecchiaia serena con un terzo di reddito in meno?
4
Investimenti patrimoniali
Accumulare alacremente – consumare lentamente
9
Momento del pensionamento
Pensionamento anticipato o differito?
14
Capitale o rendita?
Spesso la soluzione migliore è una combinazione
di entrambi
18
Situazione abitativa
Scelte abitative lungimiranti
22
Questioni personali
I vostri valori, le vostre decisioni
26
Indirizzi importanti e ulteriori informazioni in materia27
2
Care lettrici
Cari lettori
Secondo le statistiche, chi andrà in pensione nei prossimi 20 anni avrà ancora
oltre un quarto di vita davanti a sé, perlopiù in uno stato di forma fisica e mentale
buono come mai prima d’ora e con un’assistenza medica ottimale. Nel complesso
stiamo bene come nessuna generazione
prima di noi.
Ma sapete esattamente quanto denaro vi
resterà dopo il pensionamento? Sorprendentemente, circa il 60% delle persone
con attività lucrativa non conosce l’ammontare delle proprie prestazioni di vecchiaia future. A tale riguardo rimane apparentemente saldo un atteggiamento di
incrollabile ottimismo, sebbene le prospettive siano in realtà tutt’altro che rosee:
le aspettative di vita sempre più lunghe
e i tassi d’interesse storicamente bassi
comportano infatti non poche difficoltà
per il nostro sistema previdenziale.
Per molte persone, vedere concretamente
le proprie prestazioni di vecchiaia nero
su bianco per la prima volta poco prima
del pensionamento sarà quindi un brusco
ritorno alla realtà. Con questo opuscolo
informativo AXA desidera motivarvi a chiarire per tempo il quadro generale della
vostra situazione finanziaria.
Quanto prima vi occuperete attivamente
di questa tematica, tanto migliori saranno i presupposti per adottare in tutta tranquillità le misure più adeguate. La scelta
di effettuare versamenti nel 3° pilastro,
investire in un immobile o stipulare un’assicurazione in caso di decesso dipende
poi interamente dalla vostra situazione
personale e familiare – dal vostro standard di vita, dalle vostre aspirazioni e
non da ultimo anche dalle disposizioni
di legge.
Fate chiarezza fintanto che
avete il lusso del tempo.
A chi invece si rende conto soltanto al
momento del pensionamento che in futuro
non avrà più a disposizione una parte
considerevole del proprio reddito, restano
invece soltanto due opzioni: lavorare più
a lungo o destreggiarsi con i mezzi a
disposizione. Una verifica della propria
situazione previdenziale è quindi sempre
opportuna – anche solo per constatare
che sotto il profilo finanziario potete guardare al futuro con assoluta serenità.
AXA è sempre al vostro fianco per offrirvi
una consulenza completa sulla pianificazione del vostro pensionamento.
Antimo Perretta
CEO AXA Winterthur
3
Pianificazione del pensionamento
Una vecchiaia serena con un terzo
di reddito in meno?/
Purtroppo nemmeno la rendita massima derivante dal 1° e 2° pilastro è in grado di garantire una vita
­confortevole dopo il pensionamento. A fronte di un livello salariale medio ci si può aspettare appena
il 65 % circa dell’ultimo salario, e addirittura una percentuale inferiore in caso di uno stipendio elevato.
Chi ha passato tutta la vita a lavorare e
a versare i contributi previdenziali obbli­
gatori può contare sulla rendita massima
per la vecchiaia, una prospettiva promettente, che lascia intendere che i mezzi
a disposizione saranno più che sufficienti
per garantire una vita agiata dopo il pensionamento. Purtroppo si tratta di un
malinteso diffuso che – se non viene riconosciuto in tempo – comporterà una serie
di rinunce importanti per il resto della
vita.
Al più tardi a 50 anni sarebbe pertanto
consigliabile iniziare a studiare attentamente la situazione finanziaria dopo il
pensionamento. In questo modo si ha
ancora del tempo per prendere i provvedimenti necessari.
Ciò si rende necessario se le rendite del
1° e 2° pilastro costituiscono l’intero reddito per la vecchiaia, dato che il 65 % circa
dell’ultimo salario rappresenta una magra
prospettiva per chiunque.
Il fabbisogno è enorme, come illustrato
da questo semplice esempio: se, dopo
il pensionamento, sono necessari
CHF 5000.– al mese per un periodo di
20 anni, ciò corrisponde a un fabbisogno
di capitale pari a CHF 1,2 milioni. Con le
prestazioni massime del 1° e 2° pilastro
mancano ancora CHF 480 000.–, da autofinanziare con la previdenza privata (esempio concreto di conteggio a pagina 8).
Soprattutto nel caso dei lavoratori indi­
pendenti, molto viene delegato alla responsabilità individuale in quanto questi
sono tenuti per legge a effettuare i pagamenti solo nel 1° pilastro, e avranno pertanto diritto a prestazioni per la vecchiaia
ridotte.
Il 1° e il 2° pilastro non
sono di solito sufficienti
per mantenere il consueto
standard di vita.
I contributi mancanti, in seguito ad es. a
maternità o disoccupazione, incidono ulteriormente sull’ammontare della rendita.
Il sistema dei tre pilastri
Previdenza commisurata alle esigenze
1o pilastro
2o pilastro
3o pilastro
Previdenza statale
Previdenza professionale
Previdenza privata
Obbligatoria
AVS/AI
Prestazioni
complementari (PC)
Responsabilità dello stato
Facoltativa
Obbligatorio
LPP/LAINF
Previdenza
sovraobbligatoria
Responsabilità del datore di lavoro
Previdenza vincolata
(pilastro 3a)
Previdenza libera
(pilastro 3b)
Responsabilità personale
In Svizzera la previdenza per la vecchiaia poggia su tre pilastri: la previdenza statale, professionale e privata. Il 3° pilastro (facoltativo) vi
consente di colmare adeguatamente le spesso cospicue lacune di reddito che si presentano dopo il pensionamento.
4
1° pilastro: previdenza statale (AVS/AI)
Il 1° pilastro comprende l’assicura­zione
per la vecchiaia e i superstiti (AVS),
­l’assicurazione per l’invalidità (AI) e le
prestazioni complementari (PC) versate
caso per caso. L’AVS è la più grande
­istituzione di solidarietà in Svizzera. Dalla
sua costituzione nel 1948, il 1° pilastro è
stato finora sottoposto a ­dieci revisioni.
Originariamente l’AVS serviva a finanziare
il capitale di vecchiaia per gli anziani e,
in caso di decesso, la rendita per superstiti.
L’AVS è un’assicurazione obbligatoria,
alla quale sono affiliate tutte le persone
adulte che vivono o lavorano in Svizzera.
Gli svizzeri che lavorano all’estero possono scegliere di versare contributi per
evitare l’insorgere di lacune contributive
– a condizione che non siano domiciliati
nell’UE o nell’AELS e che prima di lasciare
l’assicurazione obbligatoria siano stati
assicurati ininterrottamente per almeno
cinque anni. Sono soggetti all’assicura­
zione anche i bambini e le persone che
non esercitano un’attività lucrativa come
studenti, invalidi, casalinghe/i e pensio­
nati.
Il 1° pilastro si basa sulla solidarietà tra
le generazioni e viene finanziato con il
sistema di ripartizione, ovvero i contri­buti
della popolazione attiva vengono utilizzati
direttamente per il pagamento delle
­rendite correnti.
Da anni il rapporto tra quelli che versano
i contributi e quelli che percepiscono una
rendita peggiora, poiché cresce costan­
temente la quota di persone anziane.
Lo sviluppo demografico minaccia a
lungo termine il sistema dell’AVS e ciò
può comportare prima o poi la necessità
d’innalzare l’età di pensionamento.
Se le prestazioni dell’AVS non garanti­­
scono nemmeno il minimo esistenziale è
possibile richiedere delle prestazioni
complementari, ossia prestazioni ufficiali
finanziate dalla Confederazione e dai
cantoni.
Prestazioni per la vecchiaia
dell’AVS
Le rendite di vecchiaia dell’AVS
vengono calcolate in base agli anni
di contribuzione e al «reddito annuo
medio determinante». Ogni due
anni gli importi vengono adeguati
all’evoluzione dei salari e dei prezzi.
Rendita massima annua:
–persone singole: CHF 28 200.–
–coniugi:
CHF 42 300.–
Rendita minima annua:
–persone singole: CHF 14 100.–
–coniugi:
CHF 28 200.–
Per maggior chiarezza potete
richiedere gratuitamente un estratto
individuale del conto AVS al sito
www.ahv.ch.
(Situazione 2015)
La garanzia del finanzia­
mento a lungo termine
dell’AVS è la nuova sfida
politica.
5
2o pilastro: previdenza professionale
(LPP)
Le casse pensione esistono già da oltre
100 anni, ma solo nel 1972 la previdenza professionale, fino a quel momento
facoltativa, è stata inserita nella Costituzione federale come 2° pilastro, e sol­
tanto dal 1985 è disciplinata in modo
vincolante dalla Legge federale sulla
­previdenza professionale (LPP).
Le prestazioni della cassa pensione
erano originariamente concepite per integrare le rendite AVS così da garantire
agli assicurati lo standard di vita abituale
anche dopo il pensionamento. Tuttavia,
una serie di sviluppi della LPP ha fatto
sì che nella maggior parte dei casi questo
obiettivo oggi non venga più raggiunto.
La previdenza professionale si basa
sull’idea che una parte del reddito – a
seconda dell’età, dal 7 % al 18 % del salario assicurato – non viene versata al dipendente, bensì depositata su un conto
individuale.Il datore di lavoro e il dipendente si suddividono l’onere dei contributi.
Tale somma forma con gli anni il cosid­
detto avere di vecchiaia, che viene remunerato al tasso d’interesse minimo LPP.
Per il 2015 questo tasso è stato fissato
all’1,75 %. Tale avere di vecchiaia può
essere percepito per al massimo ¼ sotto
forma di capitale oppure come rendita
vitalizia. Maggiori dettagli su questo argomento sono disponibili da pagina 18 del
presente opuscolo.
A differenza del 1° pilastro, nel 2° pilastro
ognuno risparmia solo per sé stesso.
Tutti i lavoratori, dal 1° gennaio succes­
sivo al compimento del 17° anno di età,
devono essere annunciati dal loro datore
di lavoro a una cassa pensione, se versano contributi AVS e guadagnano almeno
CHF 21 150.– all’anno. Fino al 1° gennaio
successivo al compimento del 24° anno
d’età, i contribuenti sono assicurati solo
contro i rischi di decesso e invalidità;
successivamente iniziano a costituire il
loro avere di vecchiaia.
Sono esentati dal regime LPP obbligatorio:
i lavoratori indipendenti,
i dipendenti con contratto a termine per
al massimo tre mesi,
i familiari attivi nella propria azienda
agricola e
le persone che, ai sensi dell’AI, sono
incapaci di guadagno almeno al 70%.
6
Solo le prestazioni minime sono regolamentate dalla legge. Il datore di lavoro
e la cassa pensione sono liberi d’incrementare i versamenti. Per i redditi più
elevati, l’assicurazione obbligatoria
non copre l’intera somma. La quota di
salario eccedente il limite massimo LPP
di CHF 84 600.– può essere assicurata
in via facoltativa nel cosiddetto regime
sovraobbligatorio e non è sottoposta ad
alcuna legge.
Può avere eventuali lacune di copertura
nell’ambito della previdenza professionale
chi non ha lavorato per un lungo periodo
(ad es. per maternità, soggiorno all’estero, studi universitari o disoccupazione),
chi negli anni ha notevolmente aumentato
il proprio livello salariale, chi ha divorziato
e ha dovuto procedere alla ripartizione
dell’avere della cassa pensione, chi ha
avviato un’attività indipendente o chi desidera il pensionamento anticipato. Per
colmarle si possono effettuare dei pagamenti supplementari (il cosiddetto riscatto
nella cassa pensione). La vostra cassa
pensione vi informerà in merito alle possibilità concrete disponibili.
I lavoratori indipendenti possono proce­
dere all’affiliazione facoltativa presso la
cassa pensione dei loro dipendenti o della
loro associazione di categoria. Se ciò
non fosse possibile ci si può rivolgere
alla Fondazione istituto collettore, tuttavia
solo per la copertura delle prestazioni
minime LPP. I single senza figli con i loro
contributi versati nella previdenza professionale pagano per prestazioni di cui
non avranno mai bisogno, ovvero le ren­
dite per figli d’invalido e per superstiti
in caso d’invalidità e decesso. Per tale
ragione, per i single con attività indipendente è consigliabile la previdenza con il
3° pilastro.
L’evoluzione demografica ha già imposto
pesanti compromessi anche alla previ­
denza professionale: il progressivo invecchiamento della popolazione e quindi
l’erogazione delle rendite per un periodo
più lungo hanno reso necessario tagliare
drasticamente la remunerazione minima.
Anche l’aliquota di conversione, che
determina la quota dell’avere di vecchiaia
risparmiato versata annualmente sotto
forma di rendita, è stata portata
dal 7,2 % al 6,8 %. ­Inizialmente un avere
di vecchiaia di CHF 400 000.– generava
una rendita di CHF 28 880.–; oggi la rendita è invece di soli CHF 27 200.–.
Prestazioni di vecchiaia in
base al regime obbligatorio
LPP
Le rendite di vecchiaia LPP vengono
calcolate in base all’avere di vec­
chiaia accumulato all’età di pensionamento e all’aliquota di conversione in percentuale dell’avere di
vecchiaia.
Aliquota di conversione:
dal 2015 l’aliquota minima di
conversione all’età di 65 anni
(uomini) o di 64 anni (donne)
è del 6,8%.
Tasso d’interesse minimo:
il tasso d’interesse minimo per
la remunerazione dell’avere di
vecchiaia è dell’1,75 %.
Rendita massima LPP annua:
circa CHF 21 000.–
Per maggiori dettagli in merito
all’ammontare del proprio avere di
vecchiaia (regime obbligatorio e so­
vraobbligatorio), alla remunerazione e
all’aliquota di conversione, consultare
il regolamento della propria cassa
pensione nonché il certificato della
cassa pensione.
(Situazione 2015, fonte: UFAS 2014)
La riduzione dell’aliquota
di conversione pesa
sull’ammontare della
rendita.
3o pilastro: previdenza privata
Il 3° pilastro costituisce il complemento
individuale e facoltativo al 1° e al 2° pilastro. Le due varianti (3a e 3b) pos­sono
­essere combinate in modo ideale.
Il pilastro 3a (o previdenza vincolata)
è una forma mirata di previdenza per la
vecchiaia presso una banca o un’assicurazione, la cui costituzione viene incoraggiata dalla Confederazione tramite risparmi fiscali fino a CHF 3000.– all’anno.
Anche il prelievo del capitale è fiscalmente agevolato. Per contro, è limitato l’ammontare dei versamenti.
Il pilastro 3b (o previdenza libera) si
contraddistingue per la maggiore flessibi­
lità, ma è sottoposto a un trattamento
fiscale meno favorevole (i proventi di
­un’assicurazione sulla vita sono esenti da
tasse). La previdenza libera comprende
tutte le forme di risparmio privato, quali il
conto di risparmio, i contanti, vari prodotti
di risparmio e investimento, piani di pagamento, la proprietà abitativa, oggetti di
valore, collezioni, ecc.
«Non è mai troppo presto, ma
basta poco per essere troppo
tardi.»
Bruno Kaufmann è responsabile presso
AXA della distribuzione attraverso consulenti del Servizio esterno esperti nella
previdenza e nel patrimonio. I circa 300
specialisti si occupano di questioni inerenti alla previdenza per la vecchiaia.
Perché pianificare il pensionamento se è già tutto
regolamentato per legge?
Bruno Kaufmann: Vi sono molti aspetti che possono e
devono essere pianificati individualmente. Voglio andare
in pensione anticipata? Come gestisco il passaggio dalla
vita lavorativa a una fase di quiescenza attiva? Meglio
farmi versare dalla cassa pensione una rendita o il capitale di vecchiaia?
Quand’è il momento giusto?
Non è mai troppo presto, ma basta poco per essere troppo tardi. In ogni caso prima del 50° anno d’età, quando
i figli sono di solito già grandi, e le spese diminuiscono
a fronte di un reddito spesso interessante: è questo il
momento ideale per colmare eventuali lacune finanziarie.
Ai lavoratori indipendenti consiglio di affrontare la tema­
tica del pensionamento già in fase di avvio dell’attività
tenendo fin da subito in debita considerazione anche la
pianificazione della successione aziendale.
100
35%
Prestazioni in percentuale del salario
Reddito mancante alla vecchiaia
80
Lacuna previdenziale
(o 3° pilastro)
60
40
LPP
20
0
AVS
0
60
120
180
Salario annuo lordo in CHF 1000.–
Esempio
Rendita annua AVS
240
Rendita annua LPP
Esempio di calcolo
Salario lordo durante l’attività lavorativa CHF 85 000.– = 100 %
AVS/AI CHF 28 200.–
LPP CHF 26 800.–
Rendita annua 1° + 2° pilastroCHF 55 000.– =   65 %
Lacuna previdenziale dopo il pensionamento
CHF 30 000.– =   35 %
La crescente speranza di vita e l’evoluzione
demografica fanno sì che avremo sempre
meno capitale a disposizione per un arco
temporale più lungo. Nei primi due terzi della
vita accantoniamo quello che ci servirà
nell’ultimo terzo della nostra esistenza: questa è l’unica solu­zione finanziaria accettabile
per il futuro. Già oggi il 3° pilastro viene considerato come lo strumento di pianificazione
finanziaria futura più intelligente e sicuro.
Il 3° pilastro garantisce
l’autonomia finanziaria
nella vecchiaia.
Come sarebbe opportuno procedere?
Che cosa occorre tenere presente?
Rivolgetevi assieme al vostro partner a un consulente
esperto in questioni previdenziali e verificate le vostre
possibilità nella previdenza professionale. Potete incrementare il vostro avere di vecchiaia per mezzo di un
riscatto? Avete pensato alle opzioni di prelievo del capitale e di pensionamento anticipato? A quanto ammonta la
rendita di vecchiaia e quanto riceve il partner in caso di
decesso?
In che modo è possibile migliorare la situazione
finanziaria in vista del pensionamento?
Le possibilità sono molteplici. Un riscatto nella cassa pensione serve a ottimizzare le imposte, migliorare la prestazione di vecchiaia e, in determinate circostanze, facilitare
il pensionamento anticipato. Ma la cosa più importante, a
mio avviso, è migliorare innanzitutto le proprie possibilità
di risparmio tramite il 3° pilastro. Con un’assicurazione
sulla vita si riceve regolarmente un promemoria a mezzo
fattura, si risparmia sulle tasse come con il conto 3a e, in
caso di esonero dal pagamento dei premi, si raggiungono i
propri obiettivi di capitale anche in seguito a incapacità di
guadagno per motivi di salute.
Il contesto economico influisce sulla pianificazione
finanziaria?
Il modo migliore per affrontare l’attuale livello basso
dei tassi d’interesse consiste nel costituire un capitale il
prima possibile e in modo sistematico così da conseguire
la maggior indipendenza finanziaria possibile.
7
La pianificazione del pensionamento in
dieci mosse/
Tre pilastri, capitale, rendita, avere di vecchiaia – sembra tutto complicato. In realtà non è affatto
difficile pianificare il pensionamento dal punto di vista finanziario.
1.
Allestite un budget del costo della vita annuo dopo il pensionamento.
Che standard di vita desiderate? Quali impegni finanziari, desideri e pre­
occupazioni devono essere presi in considerazione? Sono previsti degli
investimenti importanti, ad es. per la propria casa? Ci sono dei rischi
di salute o di altra natura da inserire nel calcolo?
2.
A quanto ammonterà la vostra rendita annua AVS? Richiedete l’estratto
del vostro conto personale per telefono alla cassa di compensazione responsabile o via Internet al sito www.ahv.ch.
3.
A quanto ammonterà la vostra rendita della cassa pensione? Per saperlo
e per conoscere le opzioni disponibili in caso di un eventuale versamento
di capitale potete rivolgervi alla vostra cassa pensione o consultare il certificato della cassa pensione che vi viene recapitato ogni anno.
4.
Le spese annue relative al costo della vita (1) meno la rendita AVS (2)
meno la rendita della cassa pensione (3) equivalgono alle eventuali lacune
previdenziali presenti a partire dai 65 anni d’età.
5.
Ora potete calcolare il capitale necessario per colmare tali lacune di
previdenza: in presenza di una speranza di vita media pari a 85 anni è
necessario finanziare la lacuna previdenziale per 20 volte.
6.
Quanto tempo avete a disposizione per risparmiare il capitale mancante?
Ipotesi: per vivere vi occorrono
annualmente CHF 80 000.–.
La rendita massima AVS annua è
di CHF 28 200.–.
Nel nostro esempio ipotizziamo una
rendita annua della cassa pensione
pari a CHF 26 800.–.
CHF 80 000.– – CHF 28 200.– –
CHF 26 800.– = CHF 25 000.–
20 x CHF 25 000.– = CHF 500 000.–
(capitale target)
65 – 45 = 20 anni
Sottraete dall’età di pensionamento la vostra età attuale.
7.
Sommate ora il capitale di cui disponete oggi – il capitale disponibile –
ovvero tutti i valori patrimoniali che già avete. Considerate che fino al
pensionamento il vostro capitale frutterà interessi.
8.
Sottraete il capitale disponibile dal capitale target – ora avete il vostro
fabbisogno di capitale e sapete quanto dovrete risparmiare fino al pensionamento per coprire dopo i costi della vita.
9.
Ora potete calcolare quanto dovrete risparmiare mensilmente per coprire
il vostro fabbisogno di capitale.
10.Confrontate quindi il risparmio necessario con le vostre possibilità finan­
ziarie. Siete in grado di risparmiare a sufficienza per accumulare il capitale
target fino al pensionamento? In caso contrario, avete a disposizione varie
possibilità di ottimizzazione. Ad esempio potete tagliare le vostre spese
dopo il pensionamento e ridurre così il vostro fabbisogno finanziario annuo. Oppure potete andare in pensione a 67 anni, così avrete più tempo
per colmare la lacuna previdenziale. In alternativa potete ridurre il vostro
attuale costo della vita, per risparmiare di più fino al pensionamento. Forse potete anche trovare altre possibilità per ottimizzare la vostra strategia
d’investimento e ottenere rendimenti maggiori. In tal caso concentratevi
assolutamente su prodotti con garanzia di capitale.
Capitale disponibile oggi:
CHF 200 000.–. Al momento del pensionamento questo capitale, inclusa
la remunerazione dell’1,2 % circa,
ammonterà ad approssimativamente
CHF 250 000.– (capitale disponibile).
CHF 500 000.– – CHF 250 000.– =
CHF 250 000.– (fabbisogno di
capitale)
CHF 250 000.– in 20 anni =
CHF 12 500.– all’anno o CHF 1000.–
circa al mese
Investimenti patrimoniali
Accumulare alacremente – consumare
lentamente/
Non appena sapete quanto vi serve per godervi tranquillamente la vecchiaia dovreste iniziare a costituire
il capitale necessario. Non è mai troppo presto per riflettere su come investire al meglio il denaro dopo
il pensionamento in modo da farlo durare più a lungo.
Prima iniziate ad accumulare il capitale
per la vecchiaia, meglio è, poiché gli interessi composti aumentano con il tempo,
anche a livelli bassi.
Rendimento o sicurezza?
Purtroppo non esiste nessuno strumento
d’investimento in grado di offrire il mas­
simo del rendimento con una sicurezza
del 100 %. Anche tra liquidità e redditività
vi è un conflitto di obiettivi: gli investi­
menti disponibili a breve termine fruttano
spesso rendimenti inferiori.
L’interazione tra rendimento, sicurezza
e liquidità richiede costantemente compromessi. In ogni caso, la scelta della
forma d’investimento migliore per voi
dipende dalle vostre esigenze personali.
Non esistono strategie d’investimento
buone per tutti.
Per quanto allettanti siano i lauti guadagni, le crisi finanziarie hanno dimostrato
che un forte rialzo comporta sempre anche un elevato rischio di caduta. Se volete
assumervi rischi maggiori, dovreste farlo
solo con la quota di capitale che potete
permettervi di perdere (in parte).
Quanto più vicino è il momento del pen­
sionamento, tanto più sicuri dovrebbero
essere gli investimenti, poiché per voi
il patrimonio diventa sempre più prezioso.
Rendimento, sicurezza e
liquidità vanno soppesati
con cura.
Rendimento
Investimenti speculativi
Opzioni,
azioni e fondi
speculativi
Investimenti dinamici
Azioni, fondi,
assicurazione sulla vita
abbinata a fondi o strutturata
Investimenti orientati
al rendimento
Obbligazioni, mercato monetario,
assicurazione
tradizionale
ass
sicurazione sulla vita tradizion
nale
Fondamento
Liquidità
Conto
Con
Co
C
on
onto
t stip
stipendio/risparmio,
pendio/risparmio, proprietà d’a
d’abitazione,
abitazzio
one,
on
e,
AVS, previdenza professionale,,
A
assicurazioni contro il rischio
o
Sicurezza
Onere per il monitoraggio, opportunità e rischi aumentano.
Il triangolo magico
Qualsiasi strumento d’investimento ha una sua collocazione nel triangolo magico formato da rendimento,
sicurezza e liquidità, attribuibile, in base al profilo di rischio, a una classe d’investimento. Chi vuole diversificare
il proprio investimento in modo ottimale, deve investire in varie categorie.
9
Costituzione di un capitale con
il pilastro 3a
Quando si costituisce un capitale di
vecchiaia è buona regola sfruttare prima
pienamente le possibilità offerte dal
pilastro 3a – la previdenza vincolata –
e integrarle preferibilmente con quelle
del pilastro 3b.
L’importo investito nel pilastro 3a può
essere infatti dedotto dal reddito imponibile del rispettivo anno. E anche al momento del prelievo si risparmia sulle imposte in quanto al posto dell’esosa imposta
sul reddito viene applicata un’aliquota
ridotta.
Limitazioni del pilastro 3a:
gli importi di versamento sono limitati
per legge: nel 2015, ad esempio, sono
di max CHF 6768.– per i dipendenti affiliati a una cassa pensione, mentre gli
indipendenti possono versare al massimo CHF 33 840.– all’anno;
il capitale risparmiato può essere pre­
levato al più presto cinque anni prima
del pensionamento ordinario, a meno
che non ci si trasferisca all’estero, non
si inizi un’attività indipendente o non
si acquisti una proprietà abitativa ad
uso proprio.
Per il pilastro 3a potete scegliere tra due
opzioni:
la soluzione bancaria o
la soluzione assicurativa.
10
Con la soluzione bancaria, ogni anno
potete stabilire in modo flessibile quanto
versare nel conto 3a – e ricevete un interesse preferenziale. Esistono anche conti
3a abbinati a fondi d’investimento, vale
a dire che partecipate a un fondo. Questa
soluzione promette maggiori rendimenti
ma, a seconda della situazione dei mercati finanziari, comporta anche maggiori
rischi.
La soluzione assicurativa vi offre una protezione supplementare. Una parte del
premio annuo copre infatti i rischi d’invalidità e/o decesso. In caso di decesso,
l’assicurazione versa ai beneficiari la somma pattuita, mentre in caso d’incapacità
di guadagno si assume il pagamento dei
premi successivi. Queste protezioni e la
garanzia di pagamento alla scadenza riducono tuttavia il rendimento. Le soluzioni
assicurative abbinate a fondi d’investimento possono, a determinate condizioni
e a seconda dell’andamento, compensare
questa perdita. Tuttavia, un rischio resta
comunque.
La decisione di optare per la soluzione
bancaria o per quella assicurativa dipende
dalle vostre condizioni di vita e dai pro­
getti personali. È anche possibile combinare le due soluzioni: potete aprire un
conto 3a presso una banca e stipulare
una polizza di risparmio 3a presso una
compagnia di assicurazioni. Messi insieme, i versamenti effettuati in entrambi
i prodotti non possono tuttavia superare
l’importo massimo deducibile dalle
imposte.
Costituzione di un capitale con
il pilastro 3b
Se non volete sottostare alle restrizioni
del pilastro 3a, potete investire nel più
flessibile pilastro 3b. La cosiddetta
«previdenza libera» offre molta libertà
d’azione. Essa prevede infatti una gran
quantità di soluzioni bancarie e assicurative che vanno dai complessi prodotti strutturati alle molteplici soluzioni assicurative
fino al più antico dei metodi di risparmio:
custodire il denaro sotto il materasso.
Versamento annuo
nel pilastro 3a:
max CHF 6768.– per i
lavoratori dipendenti.
Diversificazione
Poiché ciascuna forma di accumulo di
capitale presenta i suoi vantaggi e svantaggi, spesso è opportuno diversificare.
Facciamo un esempio con il pilastro 3a.
Versate ogni anno CHF 3400.– in
un’assicurazione sulla vita classica e
CHF 3368.– su un conto 3a abbinato
a fondi d’investimento presso una
banca, per un importo complessivo di
CHF 6768.–. Nel triangolo magico formato da rendimento, sicurezza e liquidità
siete pertanto così posizionati.
Rendimento
Il pilastro 3a abbinato a fondi d’inve­
stimento e i vantaggi fiscali che esso
comporta vi offrono buone opportunità
di rendimento.
Sicurezza
Dall’assicurazione sulla vita riceverete
una somma unica nota in anticipo e
garantita, che potrà esservi ad esempio
versata all’età di 65 anni.
Liquidità
Potete scegliere liberamente in qualsiasi momento gli importi da versare
sul conto 3a, fino al massimo consentito dalla legge. Se un anno vi occorre
più liquidità, potete semplicemente
versarne meno sul conto.
Obiettivo sicurezza prima del
pensionamento
Quanto più vicino è il pensionamento,
tanto più prezioso diventa il vostro patrimonio per il futuro. Trasformate progres­
sivamente gli investimenti puramente
orientati al rendimento in soluzioni con
garanzia di capitale.
Investimenti patrimoniali dopo il
pensionamento
Dopo il pensionamento, la maggior parte
delle persone passa dalla fase di costituzione a quella di consumo del capitale,
ossia inizia a ricorrere ai propri risparmi
per vivere. Da questo momento è particolarmente importante trovare un buon mix
tra rendimento, sicurezza e liquidità.
Quest’ultima è determinante in quanto i
mezzi liquidi servono al vostro sostentamento e ciò si ripercuote sulle vostre
possibilità d’investimento. Alcuni investimenti ad alto potenziale, infatti, non vi
consentono di accedere al capitale per un
certo periodo di tempo, a meno di subire
una perdita elevata.
Gli esperti consigliano di depositare su
un conto bancario da tre a sei stipendi
mensili circa, prima d’investire denaro in
uno dei tanti strumenti d’investimento.
Compensazione del rincaro
Benché dopo il pensionamento l’80 % –
90 % al massimo del vostro reddito attuale
dovrebbe essere sufficiente per mante­
nere il vostro tenore di vita, non dovreste
ridurre il budget. In questo modo negli
anni riuscirete a conseguire un’adeguata
compensazione del rincaro. Un adeguamento costante delle rendite in essere è
previsto per l’AVS ma non per la previ­
denza professionale. Inoltre, anche la
svalutazione strisciante incide sul patri­
monio restante.
Dopo il pensionamento
investite il vostro denaro
a breve, medio e lungo
termine.
Quanta liquidità vi occorre?
Fate attenzione che siano sempre coper­te le vostre spese fisse come i costi per
l’abitazione, i generi alimentari, ecc. Inoltre dovreste poter investire in un’automobile nuova o in un impianto di riscaldamento nuovo quando sarà necessario.
Prima d’investire il vostro patrimonio
chiedetevi sempre: quale somma devo
avere sempre a disposizione?
Pianificazione della liquidità
Capitale dal 3° pilastro
Accumulo
Consumo
Investimenti a breve termine
Proventi bassi
Investimenti a medio termine
Proventi medi
Investimenti a lungo termine
Proventi elevati
Età
65
73
80
Una buona strategia di utilizzo del capitale
consiste nel collocare i soldi dopo il pensionamento in orizzonti d’investimento a breve,
medio e lungo termine, in modo da mantenere
il rapporto consumo/crescita in equilibrio
anche sul lungo termine.
11
Dov’è sicuro investire?
Ciascun prodotto d’investimento si posiziona diversamente nel triangolo magico;
rendimento, sicurezza e liquidità si differenziano notevolmente da caso a caso.
Le obbligazioni, ad esempio, sono con­
siderate piuttosto sicure, ma è consi­
gliabile investire solo in obbligazioni di
aziende ritenute stabili dalle agenzie
di rating. Per contro, il valore delle azioni
oscilla molto e può arrivare addirittura
a zero se una società anonima diventa
insolvente!
Le crisi finanziarie hanno dimostrato che
anche gli investimenti in strumenti apparentemente sicuri non sono al riparo dalla
perdita di valore. Ne sono state colpite
anche aziende maggiori, alcune delle quali
sono state addirittura costrette a dichia­
rare fallimento.
Neppure il conto bancario è completa­
mente sicuro. Tuttavia, se la banca fallisce, i depositanti devono pur sempre
ricevere fino a CHF 100 000.– del loro
patrimonio prima di tutti gli altri creditori.
Questo è quanto attualmente prescritto
dalla Legge federale sulle banche e
le casse di risparmio con la cosiddetta
protezione del depositante.
Le banche con garanzia statale hanno
una peculiarità: la maggior parte dei cantoni garantisce infatti per le proprie banche cantonali anche i depositi superiori
a CHF 100 000.–.
12
Per le assicurazioni il quadro è legger­
mente diverso. L’assicuratore è infatti
tenuto a garantire con un patrimonio vincolato i diritti che scaturiscono dai contratti di assicurazione. In caso di fallimento di una compagnia di assicurazioni,
le polizze sulla vita garantite con il patrimonio vincolato non vengono sciolte,
bensì gestite da un altro assicuratore o
dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e pagate confor­
memente alle disposizioni contrattuali.
A differenza del conto bancario, questa
garanzia non è applicabile solo fino a un
importo di CHF 100 000.– ma è estesa
all’intero patrimonio risparmiato, inclusi
interessi ed eccedenze già attribuite.
Le assicurazioni sulla
vita sono sicure.
Investimenti patri­
moniali: le cinque
regole d’oro/
1.Rimanete con i piedi per terra
Non inseguite rendimenti elevati; accontentatevi
dell’utile che ricavate e non piangete sulle oppor­
tunità perse.
2.Prendete decisioni
Comprare? Non comprare? Non si può ottenere un
rendimento se non si prendono decisioni. Non siate
avventati, ma siate decisi.
3.La pazienza è la virtù dei forti
Non dovete per forza agire costantemente: l’impazienza può portare ad azioni avventate. Soprattutto
in tempi di crisi, la decisione giusta può anche
essere quella di attendere.
4.Diversificazione
Anche se credete di aver individuato la migliore
offerta, non puntate tutto su una carta, ma ripartite
ampiamente i vostri investimenti.
5.Accettate le decisioni sbagliate
Chi non ammette di aver preso una decisione
sbagliata, spesso la corregge troppo tardi e perde
ancor più denaro. Non aggiungete buon denaro a
cattivo denaro acquistando quando una delle vostre
azioni è in caduta libera e non si vede ancora il
fondo.
«Occorrerebbe verificare la rotta
ogni tre anni.»
Beat Lang è agente generale di
AXA e a capo dell’agenzia generale
Previdenza & Patrimonio, Zurigo-Nord.
Com’è possibile ottenere un elevato rendimento con
un basso rischio?
Beat Lang: È praticamente impossibile. Chi vuole ottenere
elevati utili di capitale, deve assumersi rischi altrettanto
elevati.
Vi sono regole fondamentali per gli investimenti?
Oltre all’orientamento personale all’interno del triangolo
magico dato da rendimento, sicurezza e liquidità, consiglio
d’investire ad ogni età in prodotti con un orizzonte di breve, medio e lungo periodo. Con il pensionamento si passa
dalla fase di accumulo a quella di consumo del patrimonio. A partire da questo momento sarebbe opportuno non
esporsi più a rischi, per quanto sia anche possibile investire il patrimonio in strumenti garantiti al 100 % e allocare gli utili risultanti in modo più offensivo.
Qual è il modo migliore per accumulare capitale e come
faccio a sapere che grado di rischio posso sopportare?
Sulla scorta di un questionario stabiliamo insieme con i
nostri clienti la loro propensione e capacità di rischio. Per
la costituzione del capitale sono indicate le assicurazioni
di risparmio miste con interesse garantito, ossia i pilastri
3a o 3b. Entrambi sono combinabili con una protezione
del partner. È altresì possibile utilizzare prodotti abbinati
a fondi con un potenziale di rendimento superiore.
Con quale frequenza bisognerebbe riesaminare gli
investimenti patrimoniali?
Dipende dal tipo di investimento. Per quelli a lungo ter­
mine come le azioni, la strategia dovrebbe essere più
lunga – salvo forse in presenza di forti oscillazioni. In
generale sarebbe opportuno verificare la rotta ogni tre
anni. In altre parole, occorre prendersi del tempo per
una consulenza seria, poi decidere e non cambiare
nuovamente la strategia troppo in fretta poiché ogni
cambiamento genera nuovi costi.
Che cosa consiglia per la pianificazione del pensiona­
mento in generale?
Di pianificare per tempo la questione finanziaria. Non
solo: consiglio d’iniziare ad accumulare capitale in modo
sistematico già a partire dai 40/45 anni, e di prendere in
considerazione – se possibile – il pensionamento antici­
pato. L’attuale politica del lavoro, infatti, permette di agire
da una posizione completamente diversa e di scegliere
se andare in pensione anticipata, ordinaria o posticipata,
indipendentemente da cosa si farà poi effettivamente.
Stiamo parlando di qualità della vita a un costo sosteni­
bile per il resto della nostra esistenza!
13
Momento del pensionamento
Pensionamento anticipato o differito?/
Tutto sembra indicare che il pensionamento flessibile è destinato a diventare sempre più importante.
Se fino ad alcuni anni fa il pensionamento anticipato era di gran lunga l’opzione preferita, anche il pensio­
namento posticipato o graduale comincia a godere di sempre maggiore considerazione.
È di circa il 50 % la percentuale dei lavo­
ratori che abbandona anticipatamente
la vita lavorativa. A prima vista si resta
sorpresi da questa cifra, poiché i costi
di un prepensionamento sono elevati.
Chi opta per il pensionamento anticipato
rinuncia al salario, accetta una decurta­
zione delle rendite e deve anche finanziare il periodo che intercorre fino all’età
ordinaria di pensionamento. Quanto maggiore l’avere di vecchiaia accumulato nel
2° pilastro, tanto più realistica diventa
questa opzione.
Si raccomanda pertanto di procedere
sempre, pur nel limite del possibile,
alla preparazione finanziaria del pensio­
namento anticipato. Così facendo potrete
affrontare qualsiasi cambiamento improvviso dello stato di salute, professionale
o privato da una posizione privilegiata.
Ciò significa che se anche poi non andrete in pensione anticipata, avrete comunque prospettive migliori.
Sempre più svizzeri riescono a immagi­
narsi di lavorare oltre l’età ordinaria di
pensionamento, forse perché devono
compensare gli anni di contribuzione manTuttavia, il prepensionamento è ben lungi
canti, hanno un partner più giovane che
dall’essere sempre una libera scelta.
ancora lavora, il loro know-how professioUn sesto di tutti i dipendenti in Svizzera
va in pensionamento anticipato per cause nale continua a essere richiesto o semplicemente perché non hanno voglia di fare
imputabili alla salute, a ristrutturazioni
aziendali o a tagli del personale. Molti non i pensionati. Una cosa però è certa: il
rinvio del prelievo della rendita migliora
sono preparati a questo passo e invece
di godersi la libertà conquistata, le perso- la situazione finanziaria, e questo per
ne costrette al prepensionamento devono tutta la vita.
spesso preoccuparsi del loro futuro economico.
Riscossione flessibile della rendita
Una persona su sei
va in prepensionamento
forzato.
Uomini
Prelievo anticipato
Differimento
AVS
AVS
Cassa pensione
Cassa pensione
Pilastro 3a
Pilastro 3a
Età
14
I coniugi possono optare per il prepensionamento di uno e il pensionamento diffe­
rito o graduale dell’altro, a dipendenza
delle prestazioni delle casse pensione a
cui sono affiliati.
Donne
Prelievo anticipato
Le donne vanno in pensione
a 64 anni, gli uomini a 65.
Sono possibili sia un pre­
lievo anticipato, sia un differimento delle prestazioni.
La riduzione graduale del grado di occu­
pazione sembra essere la soluzione pensionistica del futuro, a condizione che
venga contemplata dalla cassa pensione
del datore di lavoro. In base alla situazione la riduzione può iniziare sia prima che
dopo l’età ordinaria di pensionamento.
58 59
62
64
69Età
58
60
63
Differimento
65
70
Che cosa potete aspettarvi?
Flessibilità dell’AVS uguale per tutti
L’età di pensionamento ordinaria AVS
è attualmente fissata a 65 anni per
gli uomini e 64 per le donne. Potete
riscuo­tere la rendita AVS al massimo
due anni prima previa notifica alla cassa
di compensazione AVS competente o sul
sito www.ahv-iv.ch almeno tre mesi prima.
Poiché a livello statistico la rendita viene
corrisposta per un periodo più lungo,
questa viene ridotta vita natural durante
del 6,8 % per ogni anno di riscossione
anticipata.
Tra coloro che vanno in pensione anticipatamente, molti riscuotono la rendita AVS
solo a partire dall’età di pensionamento
ordinaria, per non subire riduzioni vitalizie
di rendita. Utile a sapersi: i contributi AVS
vanno versati fino all’età ordinaria di pensionamento, per un importo compreso
tra CHF 480.– e CHF 24 000.– all’anno,
a seconda del patrimonio.
Potete rimandare il prelievo della rendita
AVS di uno fino a cinque anni e ricevere
così un incremento percentuale della
rendita vita natural durante per ogni anno
di proroga. Con una dilazione di cinque
anni la rendita aumenta del 30 % circa.
Per ogni anno di riscossione
anticipata le rendite del
1° e 2° pilastro si riducono
del 7 % circa, vita natural
durante.
Adeguamenti delle rendite AVS
La riscossione anticipata può essere richiesta
solo per anni interi.
+31,5%
Età ordinaria
di pensionamento
+24 %
+17,1 %
Il differimento minimo è di un anno, trascorso
il quale potete decidere di mese in mese per
la riscossione della rendita.
+10,8 %
+5,2 %
-6,8 %
-13,6 %
24 365.–
Prelievo
-2
26 282.–
-1
28 200.–
0
29 666.– 1
31 246.–
2
33 022.–
3
34 968.–
4
37 083.–
Anni
5
15
È possibile acquistare una rendita tran­
sitoria versando contributi supplementari
durante la vita lavorativa. La maggior
parte dei datori di lavoro partecipa al versamento dei contributi nella misura del
50%.
Non tutte le casse hanno la stessa
libertà d’azione
Le possibilità offerte dalle casse pensione dipendono dal loro regolamento. Ogni
cassa pensione, infatti, può strutturare
i piani di previdenza in piena autonomia,
in quanto la legge definisce solo le condizioni quadro. Generalmente l’età minima
di prelievo della rendita è di 58 anni.
Alcune casse pensione compensano
la mancanza di una rendita AVS con una
rendita transitoria, che viene erogata
in aggiunta alla rendita di vecchiaia
­percepita anticipatamente dal 2° pilastro.
Per ogni anno di riscossione anticipata
la riduzione della rendita varia tra il 6 % e
il 7 % poiché con il pensionamento anti­
cipato alla cassa pensione vengono a
mancare i contributi e gli interessi e deve
quindi finanziare un maggior numero di
rendite con un minor numero di entrate.
Negli ultimi cinque anni dell’attività lavorativa si accumula di norma un quarto circa
dell’intero capitale di vecchiaia. In questi
anni la maggior parte dei lavoratori per­
cepisce il salario più alto e versa i contributi più elevati, a cui si aggiunge l’effetto
degli interessi composti che aumenta di
anno in anno.
Nel caso dei pensionamenti cosiddetti
forzati imputabili a motivazioni economiche, le aziende spesso offrono un’inden­
nità di buonuscita o soluzioni globali
interessanti. In tal caso è assolutamente
necessario ricorrere al parere di uno
specialista per valutare l’aspetto fiscale.
Infatti, se l’ufficio delle contribuzioni non
lo considera come patrimonio di vecchiaia, su questo capitale gravano pesanti
imposte sul reddito.
Sempre più casse pensione consentono
un differimento del pensionamento come
quello previsto dall’AVS (età massima
69/70), ma fino a questa età vanno versati anche i contributi di risparmio. La
rendita o il versamento di capitale diventa
quindi esigibile alla data effettiva di pensionamento.
Adeguabilità del 3° pilastro
Il capitale del pilastro 3a diventa per­
cepibile non prima dei 59 anni (donne) e
dei 60 anni (uomini), ad eccezione dei
seguenti casi:
acquisto di un’abitazione ad uso proprio
riscatto nella cassa pensione
avvio di un’attività indipendente
abbandono definitivo della Svizzera
Se dopo l’età ordinaria di pensionamento
viene ancora esercitata un’attività lucra­
tiva, nell’ambito delle disposizioni di l­egge
è possibile versare i contributi nella previdenza vincolata fino all’età di 69 anni
(donne) o 70 anni (uomini). Il capitale va
però prelevato al più tardi all’effettiva
cessazione dell’attività lavorativa. La previdenza libera (pilastro 3b) non prevede
alcun tipo di restrizione.
Il 25 % circa del capitale
di vecchiaia viene costitui­
to cinque anni prima del
pensionamento.
Adeguamenti delle rendite della cassa pensione
450000.–
Capitale realizzabile
Rendita annua
CHF 412 000.–
CHF 28 016.– (100 %)
CHF 324 042.–
CHF 291 124.–
CHF 18 794.– (67%)
CHF 16 245.– (58 %)
350000.–
250000.–
150000.–
Capitale
di vecchiaia
50000.–
25
35
45
55
58 60
65
Età
La rendita della cassa pensione dipende fortemente dall’età di pensionamento. Chi vuole andare in pensione
già all’età di 60 anni riceve dalla cassa pensione il 70 % circa della rendita che riceverebbe all’età di 65 anni,
e questo per il resto della vita. Chi invece lavora più a lungo può contare su una rendita vitalizia più elevata.
Il momento a partire dal quale è possibile andare in pensione e l’aliquota di conversione valida ai fini della rendita sono stabiliti nel regolamento previdenziale.
16
Prepensionamento:
lista di controllo/
1.
Decidete al più tardi a 50 anni il momento in
«Avere l’opzione è un lusso non
da poco.»
Petra Kolb lavora presso AXA da oltre
25 anni. Oggi è a capo dell’agenzia
generale Previdenza & Patrimonio di
Frauenfeld.
cui desiderate andare in pensione.
2.
Chiarite con la vostra cassa pensione se è possibile andare in prepensionamento al momento
desiderato.
3.
Riflettete su come volete vivere dopo il pensionamento. Allestite un budget realistico corredato
di tutte le spese; considerate anche la franchigia
della cassa malati in relazione a spese di cura
elevate durante la vecchiaia e un’assicurazione
contro gli infortuni, in quanto dopo il pensionamento non sarete più coperti attraverso il datore
di lavoro.
4.
Informatevi presso la cassa di compensazione
AVS sul vostro conto individuale e presso la cassa pensione sul vostro avere di vecchiaia.
5.
Informatevi presso il vostro datore di lavoro e
la cassa pensione se, in caso di prepensionamento, è prevista una rendita transitoria.
6.
Verificate sulla base del vostro budget a quanto
ammonterà la prevista lacuna previdenziale alla
cessazione dell’attività lavorativa.
7.
Mettete insieme i vostri valori patrimoniali: averi
in conto, capitali previdenziali del 2° e 3° pilastro, titoli, assicurazioni sulla vita, immobili,
­partecipazioni, eredità previste, ecc.
8.
Calcolate il capitale supplementare di cui avete
bisogno per colmare la lacuna previdenziale
e parlate con il vostro consulente previdenziale.
9.
Se desiderate ricevere il vostro avere di vecchiaia del 2° pilastro sotto forma di capitale, dovete
notificare la vostra decisione alla cassa pensione entro il termine previsto. Chiedete alla vostra
cassa pensione i termini previsti qualora non
siano indicati nel regolamento di previdenza. Per
l’AVS dovete far valere il diritto alla rendita almeno tre mesi prima del pensionamento.
10.Chiedete il parere di un esperto in materia fiscale, soprattutto per quanto riguarda i versamenti
di capitale della cassa pensione e/o del 3° pilastro. Spesso il prelievo scaglionato del capitale
consente un notevole risparmio.
Il pensionamento anticipato è spesso argomento
di consulenza?
Petra Kolb: Sì, continua ad essere un desiderio diffuso,
seppure con una netta tendenza verso il pensionamento
graduale, modello per molti più interessante e anche più
realistico.
Su che base viene presa una decisione?
Il primo passo è sempre una consulenza glo­bale. Nella
maggior parte dei casi emerge un sostanziale divario tra
il fabbisogno e le prestazioni di 1°, 2° e 3° pilastro. In
questo modo sappiamo con una certa precisione quanto
occorre risparmiare per realizzare il proprio desiderio. Di
solito manca una somma importante, ragion per cui è
consigliabile richiedere una consulenza professionale tra
i 45 e 50 anni.
Un po’ presto: indubbiamente in pochi già a 45 anni
sanno se vogliono andare in pensionamento anticipato.
È vero. Ma il solo fatto di avere l’opzione finanziaria è un
lusso non da poco. Il capitale risparmiato fa comunque
sempre comodo, a prescindere dal momento dell’effettivo pensionamento. Va ricordato che questa spesso è
l’ultima possibilità d’intervenire sulla situazione finanziaria per il resto della vita, ossia in media per 20 – 30 anni.
Qual è il metodo migliore per accantonare la somma
di capitale necessaria?
In una fase di tassi bassi è senz’altro più difficile. Gli
investimenti sicuri attualmente non fruttano interessi,
a tal punto da rendere i tassi tecnici delle assicurazioni
sulla vita ancora più allettanti. In generale, tuttavia, la
sicurezza è più importante degli interessi elevati. Se si
sceglie il risparmio assicurativo con esonero del premio,
in caso d’incapacità di guadagno per malattia o infortunio
l’assicuratore si assume il pagamento dei premi dovuti
fino al pensionamento. Inoltre, in caso di decesso, viene
garantita la protezione finanziaria della famiglia. E chi
opta per il pilastro 3a risparmia anche sulle imposte.
Quali possibilità offre il 2° pilastro?
In generale il riscatto rappresenta una soluzione valida.
Non esiste solo il riscatto degli anni contributivi mancanti, bensì anche il riscatto in vista del prepensionamento.
Questa opzione, interessante anche dal punto di vista
fiscale, aiuta a ridurre le lacune previdenziali a seguito di
un pensionamento anticipato. I riscatti sono quasi sempre una buona soluzione. In generale è tuttavia importante che datore di lavoro e cassa pensione siano in grado
di offrire piani previdenziali ben strutturati, soluzioni per i
quadri dirigenti, ecc.
17
Capitale o rendita?
Spesso la soluzione migliore è una
combinazione di entrambi/
Libertà o sicurezza? Al momento del pensionamento potete scegliere di farvi pagare almeno un quarto
dell’avere di vecchiaia della previdenza professionale sotto forma di capitale o percepire una rendita vitalizia.
Qual è l’opzione migliore per voi dipende sempre dalla vostra situazione personale e dai vostri obiettivi.
Se non fate nessuna richiesta esplicita,
allo scattare del pensionamento vi viene
corrisposto l’avere di vecchiaia della cassa pensione in rate mensili per il resto
della vita. In alternativa avete la possibilità di richiedere la liquidazione in capitale.
L’ammontare esatto varia a seconda della
cassa pensione, e può essere pari a un
quarto – come prescritto dalla legge –
al 50 % o al 100 %. In alcuni casi il versamento può raggiungere una somma con­
siderevole di parecchie centinaia di migliaia di franchi. Poter disporre di così tanto
denaro forse per la prima volta nella vita
è senz’altro una grossa tentazione, ma
anche una situazione pericolosa, come
illustrato dal seguente esempio rappresentativo di un modello di comportamento
purtroppo alquanto diffuso.
Un signore, raggiunti i 65 anni
d’età, chiede il versamento
dell’intero capitale della cassa
pensione per un ammontare pari a
CHF 370 000.–. Come prima cosa
acquista la macchina dei suoi sogni
per CHF 90 000.–. Un paio di mesi
più tardi arriva la fattura del fisco
per un importo di CHF 50 000.–. Il
capitale restante si esaurisce dopo
15 anni e il pensionato ha bisogno
di aiuto.
taggi, è la grande incognita della «durata
della vita». In talune circostanze, il versamento del capitale potrebbe essere un
cattivo affare – potreste infatti vivere molto a lungo e ricevere complessivamente
una somma molto più grande optando
per la rendita.
Chi al raggiungimento dell’età ordinaria di
pensionamento non è più soggetto a un
rapporto di lavoro dipendente, ossia non
lavora più o è un libero professionista, e
dispone di un conto o di una polizza di
libero passaggio, non deve preoccuparsi
della forma del prelievo, poiché in questo
caso verrà sempre corrisposto l’intero
capitale. Se però si preferisce una rendita,
sussiste l’opzione di investire la somma
versata in una rendita vitalizia nell’ambito
della previdenza privata (pilastro 3b).
Liquidazione in capitale: libertà e
opportunità
Se si è consapevoli dei rischi e degli
obblighi, il versamento del capitale offre
alcuni vantaggi. Soprattutto se avete
risparmiato una somma considerevole e
dopo il pensionamento per vivere non
dipendete direttamente dalla rendita di
vecchiaia, con il capitale liberamente disponibile godete di una maggiore flessibilità o potete realizzare progetti importanti.
Tenete tuttavia presente che il prelievo
del capitale va attentamente pianificato.
Rispetto alla sicurezza e alla semplicità
Innanzitutto devono essere rispettate le
della rendita, il versamento in capitale
scadenze di notifica riportate nel regolacomporta alcuni rischi che non vanno
mento. Se avete effettuato dei riscatti
assolutamente trascurati.
nella cassa pensione, il periodo di attesa
Ciò che però rende difficile ogni decisione, previsto dalla legge è di tre anni. In caso
pur conoscendo tutti i vantaggi e gli svan- di dubbi rivolgetevi per tempo alla vostra
cassa pensione.
18
Altri aspetti da considerare
Se vivete in comunione domestica senza essere sposati o registrati, ai sensi
della legge non avete diritto a una rendita per coniugi della cassa pensione. In
tal caso può essere consigliabile riscuotere il capitale e stipulare una soluzione
sicura e flessibile nell’ambito della previdenza privata.
Se il vostro stato di salute non vi consente di nutrire un’aspettativa di vita
molto lunga, è opportuno prendere in
considerazione la liquidazione in capitale. La rendita si estingue con il decesso
(esclusa la rendita per coniugi). L’avere
di vecchiaia non consumato va alla cassa pensione, mentre il capitale prele­
vato può essere ereditato.
Se optate per la rendita, dovete pagare
la normale imposta sul reddito per l’intera durata della stessa. Se invece optate
per la liquidazione in capitale, pagate
sull’intero capitale un’imposta sul reddito unica con aliquota previdenziale ridotta, separatamente dal restante reddito.
I futuri redditi generati dal capitale,
come interessi o dividendi, sono poi
tassati nuovamente come reddito.
Con la liquidazione in capitale, vi assumete in proprio la responsabilità d’investire il vostro capitale e decidete come
gestirlo indipendentemente da qualsiasi
direttiva d’investimento.
Meglio CHF 400 000.–
tutti insieme o
CHF 20 000.– all’anno
vita natural durante?
Panoramica dei pro e contro
Capitale Rendita
Non volete sopportare alcun rischio d’investimento e oscillazioni del capitale.
Desiderate un reddito assicurato, indipendentemente da quanti anni vivrete.
Preferite calcolare sulla base di un reddito garantito versato regolarmente.
Godete di ottima salute e, presumibilmente, raggiungerete un’età elevata.
Avete molti più anni del vostro partner.
Dovete poter fare affidamento su un reddito regolare.
Desiderate una soluzione semplice e non volete dovervi occupare di investimenti fino a tarda età.
I coniugi superstiti ricevono una rendita per coniugi garantita e gli orfani una rendita per orfani (a seconda
della cassa pensione, l’ammontare della rendita può superare quanto prescritto dalla legge).
Al vostro decesso i figli, il coniuge o altre persone devono aver diritto all’eredità (se si opta per la rendita,
in caso di decesso il capitale di vecchiaia non prelevato spetta alla cassa pensione).
Volete poter disporre del denaro liberamente.
Il convivente deve poter essere designato come beneficiario (i conviventi che non hanno registrato la loro
unione non hanno di norma diritto alla rendita).
?
?
Desiderate ottimizzare le imposte (la rendita viene tassata al 100 % come reddito, mentre sulla liquidazione
in capitale vengono concesse agevolazioni fiscali).
Desiderate un piano individuale di previdenza per la vecchiaia.
Siete sposati e ammalati.
19
Rendita: sicurezza e poco lavoro
Una rendita vitalizia garantita offre più
sicurezza rispetto a un patrimonio prele­
vato dalla cassa pensione. Se investite
il capitale prelevato, ad esempio in im­
mobili, obbligazioni e così via, sussiste il
rischio che ne perdiate una parte. Sulla
rendita, invece, potete fare sempre affidamento e non dovete perdere il sonno a
causa di tempeste sui mercati finanziari.
Inoltre non dovete fare assolutamente
nulla: la rendita vi viene versata ogni
mese. In questo modo non correte il
rischio di spendere in modo eccessivo,
pregiudicando così il vostro futuro finanziario.
E anche il vostro coniuge può trarre beneficio dalla rendita: dopo il vostro decesso,
infatti, il coniuge riceve almeno il 60 %
della vostra rendita attuale, ovvero la rendita per coniugi, che oggi viene corrisposta anche al partner registrato.
Molte casse pensione tengono conto
anche delle nuove forme di convivenza
e versano ai conviventi di lungo periodo
una rendita per conviventi d’importo pari
a quello della rendita per coniugi. Per
maggiori dettagli consultate il regolamento della vostra cassa pensione.
Combinate i vantaggi!
Su richiesta, tutte le casse pensione sono
tenute a versare sotto forma di capitale
fino al 25 % (previsto dalla legge) dell’avere di vecchiaia. Alcune ne versano anche
il 50 % o il 100 %.
In caso di combinazione, beneficiate
dei vantaggi di entrambe le soluzioni. In
futuro riceverete una rendita di vecchiaia
meno cospicua, ma disporrete anche di
un capitale che potrete investire ed eventualmente lasciare poi in eredità. Le liquidazioni parziali sono interessanti soprattutto nei casi in cui l’avere di vecchiaia
risparmiato è cospicuo, poiché la rendita
rimanente consente ancora di coprire una
notevole fetta del costo della vita.
20
Informatevi sulla possibilità del prelievo
scaglionato qualora fosse necessario
interrompere la progressione fiscale, un
aspetto che andrebbe considerato anche
per eventuali versamenti dal 3° pilastro.
La combinazione di liquidazione in capitale e rendita è particolarmente vantaggiosa
per i coniugi con doppio reddito, poiché
permette di farsi liquidare in capitale uno
degli averi di vecchiaia e riscuotere l’altro
sotto forma di rendita. In tal caso confrontate le prestazioni delle due casse pen­
sione.
Ridurre i costi per l’abitazione grazie
alla liquidazione in capitale?
La domanda «capitale o rendita?» assume
un significato particolare se possedete
un’abitazione. Magari dopo il pensionamento desiderate ammortizzare in tutto o
in parte l’ipoteca gravante sull’abitazione
con il capitale prelevato, mantenendo così
bassi gli interessi debitori.
Tuttavia non dovete dimenticare che gli
interessi debitori possono essere detratti
dal reddito imponibile, per cui un’ipoteca
più bassa comporta quasi sempre imposte più elevate.
Attualmente i tassi ipotecari sono bassi e
non è quindi molto vantaggioso ridurre
l’ipoteca. Meglio conservare una parte del
capitale di vecchiaia liquidato per quando
i tassi ipotecari saranno elevati e procedere solo allora alla riduzione del debito e
dell’onere da interessi.
A volte il pensionamento arriva esattamente al momento giusto per utilizzare
l’avere di vecchiaia per mantenere intatto
il valore della proprietà abitativa, isolando
ad esempio le finestre, rinnovando la
facciata o installando una nuova cucina.
Questi investimenti effettuati per conservare il valore dell’abitazione possono essere detratti dalle imposte. Calcolate però
bene quanto del vostro capitale di vecchiaia desiderate impiegare in modo che
sia sufficiente per tutta la vita.
Convertire il capitale in una rendita
calcolata su misura
Poiché il legislatore disciplina solo l’entità
dell’aliquota di conversione dell’avere
di vecchiaia nel regime obbligatorio, nel
regime sovraobbligatorio i tassi di conversione – e quindi anche le rendite – possono essere anche molto bassi. Se il vostro
avere di vecchiaia comprende, oltre alla
parte obbligatoria, anche una parte sovraobbligatoria, in alcuni casi vi converrà farvi
versare il capitale per finanziare un piano
di rendite nel 3° pilastro.
Esistono piani di pagamento interessanti
che prevedono protezione del capitale,
buone opportunità di rendimento e ampia
flessibilità. Richiedete una consulenza e
mettete a confronto le diverse offerte.
Decidere per tempo
La vostra decisione «capitale o rendita»
è molto importante. Una volta scaduto il
termine di notifica o dopo il pagamento
non potrete infatti più revocarla.
È necessario notificare la somma di capitale desiderata. Informatevi per tempo
presso la vostra cassa pensione qualora
il regolamento non indicasse il termine
di notifica.
Capitale: elevata flessibilità
Rendita: elevata sicurezza
«Il capitale di vecchiaia dev’essere allocato solo in investimenti
garantiti.»
Renzo Priore lavora da oltre 20 anni nel
settore della previdenza e del patrimonio,
in particolare nell’ambito della pianifica­
zione del pensionamento e della consulenza alle PMI.
Esiste una regola generale per decidere tra
«rendita o capitale»?
Renzo Priore: In ogni caso la domanda non può mai essere
trattata in modo esaustivo senza affrontare anche le tematiche «sicurezza» ed «eredità».
Quale base decisionale propone?
La domanda «capitale o rendita» rientra nella pianificazione globale di consumo del patrimonio dopo il pensionamento. Qui si rivela molto valido un approccio pragmatico
che contenga i seguenti passaggi: definizione del budget,
conteggio delle rendite teoriche dell’AVS e della cassa
pensione, evidenziazione delle lacune previdenziali, confronto con il patrimonio esistente, definizione degli obiettivi, opzioni di soluzioni. Il triangolo AXA, con i criteri
­«momento del pensionamento», «risparmio per il pensionamento» e «spese durante il pensionamento», è un valido
strumento per illustrare le priorità individuali in relazione ai
compromessi necessari.
Quando sconsiglia invece la liquidazione in capitale?
Quando il capitale previdenziale disponibile è esiguo.
Le persone longeve traggono maggiori vantaggi da una
rendita. Molto spesso un capitale di vecchiaia modesto
racconta anche la storia di una vita in cui il denaro ha
rappresentato un capitolo difficile.
Come va investito il capitale liquidato?
Il capitale di vecchiaia dev’essere allocato solo in investimenti garantiti, altrimenti si commette una grave imprudenza. Per quanto riguarda le garanzie gli assicuratori vita
offrono la maggior sicurezza, requisito cui sono tenuti a
ottemperare per legge.
E cosa succede quando né la rendita né il capitale
sono sufficienti?
Non sempre, ma quasi, esiste una via d’uscita che
consente di permettersi una vita serena dopo il pensiona­
mento, a patto che – e qui sta il punto – si abbia abbastanza tempo durante la vita lavorativa per fare qualcosa
in questo senso.
E se non si sono prese le dovute cautele in tempo?
Si può continuare a lavorare oltre l’età di pensionamento
ordinaria e versare ulteriori contributi nel 2° e ­3° pilastro
e/o condurre una vita così parsimoniosa da coprire tutte
le spese con l’esiguo reddito percepito.
21
Situazione abitativa
Scelte abitative lungimiranti/
Esaminate regolarmente e con spirito critico la vostra situazione abitativa in vista della vecchiaia e non
­rimandate troppo a lungo eventuali decisioni. Più investite in soluzioni attente al mutare delle esigenze,
più comodità e meno spese avrete in futuro.
Quali sono le condizioni abitative delle
persone della terza e quarta età in Sviz­
zera e com’è possibile fare tesoro della
loro esperienza per una pianificazione
ottimale del pensionamento?
In ogni caso, qualsiasi dimora lontana
dal centro abitato o dalla città diventa
problematica se la mobilità è limitata.
Proprietà o affitto?
L’argomento principale a favore dell’abitazione di proprietà è che non si può essere
cacciati dalle proprie mura. Lavori di ristrutturazione possono far incrementare il
canone di un appartamento economicamente accessibile, costringendo l’inquilino a cercarsi un altro alloggio e ad abbandonare il proprio ambiente. D’altro canto,
un appartamento in affitto consente di
rea­gire con più flessibilità ai cambiamenti
della vita. Inoltre è più semplice sciogliere
un contratto di locazione che alienare un
immobile. Molte volte l’attesa dell’offerta
giusta rende anche difficile pianificare la
nuova situazione abitativa senza incorrere
in un doppio onere finanziario.
Opzioni abitative
Appartamento/casa in affitto
Il 40 % degli anziani possiede un’abita­
Casa di proprietà/proprietà per piani
zione e vorrebbe rimanere il più a lungo
Residenze per anziani
possibile tra le proprie mura domestiche.
Cooperative di costruzione di abitazioni
Chi non è più in grado di vivere da solo,
o comunità domestiche (più parti acquipredilige come alternativa gli apparta­
stano un terreno o una casa; ogni parte
menti o le residenze per anziani, mentre
vive nel proprio appartamento e condi­
le case di riposo e di cura sono conside­
vide i locali comuni)
rate quasi all’unanimità una soluzione
Centri residenziali intergenerazionali
d’emergenza. Un dato che rispecchia la
Alloggi con servizi (James, Living Servirealtà: appena il 6 % dei pensionati risiede
ces, Bonacasa e numerosi progetti
in un ospizio. Tra le persone d’età supe­individuali sovvenzionati)
riore ai 79 anni circa il 40 % vive ancora
Assistenza a domicilio personalizzata
nel proprio appartamento. Il 17 % circa
(con Spitex, Heimex ecc.)
degli anziani accetterebbe l’idea di condiGruppi di assistenza residenziale
videre un’abitazione con altri anziani.
per anziani (assistenza professionale
Godono invece di un consenso sempre
di persone bisognose di cure)
maggiore tutte le forme innovative di assiCase di riposo e di cura tradizionali
stenza a domicilio individualizzata.
Tutte le opzioni qui riportate sono possibili anche all’estero.
Al passo con le esigenze
Invecchiando cambiano radicalmente le
aspettative riguardo alla situazione abita­
Struttura di finanziamento della proprietà abitativa
tiva. Da un ampio sondaggio svolto tra
1a ipoteca: massimo 66,67 %
anziani emerge ad esempio che il pro­
blema più ricorrente sono le dimensioni
eccessive dell’appartamento.
La proprietà abitativa è
vantaggiosa soprattutto
a lungo termine.
Valutate pertanto la vostra abitazione
attuale o i vostri progetti per renderla più
agibile in vista della vecchiaia e chiedetevi
se tra vent’anni sarete ancora felici di
avere un grande giardino, un appartamento duplex con scale a chiocciola o una
casa isolata in campagna.
22
2a ipoteca: massimo 13,33 %
Mezzi propri: 20 %,
dall’età di 62 anni: 35%
Con la cancellazione della seconda
ipoteca a partire dai 60 anni circa sono
necessari maggiori mezzi propri.
Manutenzione e amministrazione
I proprietari di un’abitazione sono sempre
anche dei piccoli imprenditori e devono
affrontare sia lavori di ristrutturazione di
routine che interventi imprevisti che spesso generano oneri e spese elevate. La
manutenzione di un immobile proprio
comporta generalmente più lavoro anche
perché non c’è nessun amministratore
cui potersi rivolgere se la lavatrice perde
acqua, il riscaldamento non funziona o
la grondaia è intasata.
Seconda casa e casa di vacanza
La casa di proprietà non deve essere
necessariamente il domicilio principale.
Soprattutto dopo il pensionamento una
seconda casa o un appartamento di vacanza può portare una piacevole ventata
di dinamismo. Chi adegua la propria casa
alle esigenze che subentreranno nel
lungo periodo avrà molte soddisfazioni.
Sostenibilità e finanziamento
Le questioni di carattere finanziario non
preoccupano solo quelli che desiderano
acquistare per la prima volta un’abita­
zione di proprietà. Dopo che i figli sono
usciti di casa, molti proprietari di immobili desiderano rinnovare la loro casa unifamiliare, modificarla in vista della terza
età o sostituirla con un appartamento.
In tutte queste situazioni è imperativo
pianificare il finanziamento in modo ottimale.
Prima del pensionamento, infatti, le di­
rettive di finanziamento cambiano drasticamente in quanto la seconda ipoteca
dev’essere ammortizzata al raggiungimento dell’età di pensionamento. Pertanto,
l’ultima possibilità di accendere un’ipoteca con una durata minima di tre anni
per gli uomini, ad esempio, è a 62 anni,
dopodiché è necessario il 35 % di capitale
proprio (e non più solo il 20 %).
La somma degli interessi ipotecari, degli
ammortamenti e delle spese accessorie
non dovrebbe superare un terzo del red­
dito lordo (orientativamente il 5 % – 6 %
circa del prezzo di acquisto). A prima vista
potrebbe sembrare tanto. Pensate tuttavia
che dal vostro budget dovete ricavare
anche le riserve per eventuali lavori di
risanamento, un aspetto che diventa ora
ancora più importante perché dopo il
pensionamento nella maggior parte dei
casi non è più possibile un finanziamento
tramite l’incremento della seconda ipo­
teca.
Confronto delle ipoteche
L’ipoteca è un prestito remunerato e
a termine, garantito dal vostro immobile.
Esistono sostanzialmente tre tipi di
ipoteche.
Ipoteca a tasso fisso:
ha un tasso d’interesse fisso che
consente di pianificare l’onere degli
interessi.
Ipoteca LIBOR:
si tratta di una soluzione flessibile e
vantaggiosa durante le fasi di interessi
bassi. Al contempo comporta il rischio
connesso all’aumento dei tassi, rendendo così difficile la valutazione dell’onere
da interessi.
Ipoteca a tasso variabile:
ha un tasso d’interesse che varia in
funzione dell’andamento del mercato
monetario e dei capitali e nessuna
durata fissa. Ne consegue che i tassi
d’interesse – e quindi anche l’onere
finanziario – possono variare significa­
tivamente.
I costi sono spesso molto divergenti
ed è pertanto consigliabile vagliare più
offerte. La stipulazione di più ipoteche di
durata compresa tra i tre e i dieci anni
si è dimostrata essere una strategia efficace. Così facendo diversificate il rischio
che la vostra ipoteca cessi proprio durante una fase di tassi d’interesse alti.
Per quanto tempo potete
utilizzare la proprietà
abitativa? A chi la potete
trasmettere?
Esempio di finanziamento
Prezzo di acquisto
CHF 600 000.–
Mezzi propri
min. 20 % del prezzo di acquisto**
CHF 120 000.–
Capitale di terzi
max 80 % del prezzo di acquisto
CHF 480 000.–
Interessi 1a ipoteca
CHF 400 000.– al 5,00%*
CHF 20 000.–
Interessi 2 ipoteca
CHF 80 000.– al 5,50%*
CHF
4 400.–
Ammortamento
entro un periodo max di 15 anni
(o fino al raggiungimento del
60° anno di età)
CHF
5 333.–
Spese accessorie annue / Manutenzione
circa 1 % del prezzo di acquisto
CHF
6 000.–
Costi
a
Totale costi annui = 5 % – 6 % circa del prezzo di acquisto
CHF 35 733.–
Totale costi mensili
CHF
Se acquistate una casa
per CHF 600 000.–, dovete avere CHF 120 000.–
di mezzi propri e finan­
ziare il rimanente con
un’ipoteca di 1° grado e
una di 2° grado. In questo esempio, i costi annui generati dalla vostra
casa ammontano a circa
CHF 36 000.–. Questi
costi sono per voi sopportabili se non superano un terzo del vostro
reddito annuo lordo, che
di conseguenza dovrebbe
essere di CHF 108 000.–.
2 978.–
*L’esame del credito viene effettuato con un tasso d’interesse medio pluriennale di almeno il 5 %.
**Le commissioni (spese notarili e tasse del registro fondiario, nonché imposta sul passaggio di proprietà, ecc.)
devono essere altresì finanziate con i mezzi propri.
23
Capitale proprio del 2° e 3° pilastro
La Svizzera promuove l’acquisto di proprietà abitativa. La legge consente infatti
di prelevare ogni cinque anni - e un’ultima
volta tre anni prima del pensionamento fondi del 2° pilastro e del pilastro 3a, se
questi vengono utilizzati per finanziare
la proprietà abitativa ad uso proprio.
Il capitale può essere impiegato per
­l’acquisto, gli investimenti, l’ammorta­
mento di un’ipoteca o quote di parteci­
pazione a cooperative.
Potete utilizzare il capitale di previdenza
per l’acquisto di una proprietà abitativa
in due modi:
Prelievo anticipato
Prelevate il vostro capitale o una parte
di esso e lo utilizzate direttamente
come capitale proprio.
Costituzione in pegno
Costituite in pegno il capitale di
previdenza per ricevere capitale di terzi.
Non prendete questa decisione con
leggerezza. Anche se questo vi permette
di avere un tetto sulla testa, non dovreste
trascurare il fatto che in caso d’invalidità
e decesso la rendita di vecchiaia e la
copertura previdenziale si assottigliano.
L’avere della cassa pensione dovrebbe
pertanto servire solo per coprire una temporanea scarsità di contanti e le lacune
previdenziali andrebbero nuovamente
colmate quanto prima.
24
Un’eventuale vendita successiva dell’immobile a un prezzo inferiore al suo valore
potrebbe minare la vostra esistenza.
Nella peggiore delle ipotesi emerge una
lacuna sostanziale nella cassa pensione
e la casa viene espropriata. Per tale ragione, dal 1° luglio 2012 sono entrate in
vigore delle direttive più severe in materia
di finanziamento delle ipoteche in virtù
delle quali almeno il 10 % del prezzo di
acquisto dev’essere versato come capitale proprio effettivo (ossia non finanziato
con fondi previdenziali).
interessi e le deduzioni fiscali restano
costanti. Grazie alle possibilità offerte
dal pilastro 3a, beneficiate di ulteriori
vantaggi fiscali.
Se per voi è più vantaggioso l’ammortamento diretto o indiretto dipende so­
prattutto dal reddito imponibile, dai tassi
d’interesse e dalla vostra situazione di
vita.
Copertura per il partner
Quando si acquista casa va sempre tenuto conto anche della sicurezza del partner,
Possibilità di ammortamento
sia rispetto al finanziamento di un immoEsistono due possibilità per il rimborso
bile e alla sostenibilità delle spese sia
di un’ipoteca, le quali presentano vantaggi alla proprietà abitativa ammortizzata. Indiversi in base alla situazione personale
fatti, in caso di decesso, la metà dell’ime a quella sul fronte dei tassi.
mobile spetta agli eredi. In alcuni casi ciò
potrebbe significare che il coniuge superstite è costretto a vendere l’immobile per
Ammortamento diretto
pagare gli eredi. Si consiglia pertanto di
Ogni anno rimborsate l’importo conve­
regolare la successione con un testamennuto. Ciò riduce il vostro debito e gli
interessi, ma fa aumentare al contempo to e/o un contratto successorio nonché di
stipulare un’assicurazione in caso di del’onere fiscale, poiché potete dedurre
cesso a favore del partner superstite.
meno debiti dal reddito imponibile.
Ammortamento indiretto
L’importo pattuito viene investito in
una polizza di previdenza o versato su
un conto, ad es. nel pilastro 3a.
L’assicurazione o il conto bancario
fungono da pegno per l’ipoteca fino
al prelievo del capitale versato, poiché
in tal caso dovrete rimborsare l’importo
d’ammortamento concordato e ridurre
così l’ipoteca. Il debito ipotecario, gli
Gli averi del 2° pilastro e
del pilastro 3a possono
essere prelevati anticipa­
tamente per la proprietà
abitativa.
Acquisto di un
immobile: la vostra
lista di controllo/
In generale
Che tipo d’immobile cerco: casa unifamiliare,
a schiera o proprietà per piani?
Desidero acquistare su progetto oppure una casa
già esistente?
Come muteranno le mie condizioni di vita,
ad esempio dopo il pensionamento?
Ubicazione e ambiente circostante
In quale luogo deve essere ubicato l’immobile?
Qual è l’onere fiscale nel comune di ubicazione?
Vi è l’infrastruttura di cui ho bisogno?
Come sono i collegamenti con i mezzi pubblici?
Quanto dista dal luogo di lavoro?
Oggetto
L’oggetto soddisfa le mie esigenze e le mie
aspettative attuali? Sarà ancora adatto quando
cambieranno le mie condizioni di vita?
L’oggetto è adatto a una persona anziana? In
particolare vanno valutati i seguenti fattori: vici­
nanza al centro, collegamento ai trasporti pubblici,
ascensore, disposizione delle stanze su un unico
piano, locali senza soglia, porte ampie e corridoi
larghi almeno 80 cm, assenza di scale davanti alla
porta d’ingresso e di sentieri di ghiaia, buona illuminazione, piatto della doccia a filo di pavimento.
Posso permettermi i lavori necessari per la manutenzione dell’oggetto anche nel lungo periodo?
La qualità della costruzione è buona?
L’ubicazione spesso determina il valore dell’immobile: quanto ricaverei dalla vendita dell’oggetto?
Finanziamento
L’oggetto vale il prezzo d’acquisto? Quanto pagherei d’affitto per un oggetto analogo?
Quali costi devo attendermi per il risanamento o
la ristrutturazione?
Dispongo dei mezzi necessari per l’acquisto
dell’immobile?
Acquisto: devo avere capitale proprio nella misura
di almeno il 20 % del prezzo d’acquisto (circa il
35 % a partire da 62 anni).
Interessi e manutenzione: il 5 % – 6 % del prezzo
d’acquisto non deve superare un terzo del mio
salario annuo.
«Non sono favorevole all’utilizzo
di capitale del 2° pilastro.»
Christian R. Hagmann è agente
generale di AXA dal 2002.
Oltre due terzi degli svizzeri vivono in affitto.
L’abitazione di proprietà è troppo cara?
Christian R. Hagmann: Non sarei così categorico anche
perché, sul lungo termine, il lato finanziario è spesso solo
una parte della storia. Con la proprietà abitativa ci si lega
per molti anni a un luogo fisso che, a livello di carriera,
significa una minore flessibilità. In età avanzata ci si può
ritrovare con una casa troppo grande in campagna che
comporta troppo lavoro, non è compatibile con le nuove
esigenze e non dispone di collegamenti ai mezzi pubblici.
E allora si sogna dell’appartamento di città che però costa
molto più di quello che frutterebbe la casa grande.
Per chi e quando è vantaggioso acquistare casa?
Indubbiamente per coloro che pianificano la vita a lungo
termine, dispongono dei necessari mezzi propri e hanno
un onere finanziario sostenibile, ossia quando la somma
degli interessi ipotecari annui, degli ammortamenti e delle
spese accessorie non supera un terzo del reddito annuo
lordo. L’ubicazione è fondamentale, non mi stancherò
mai di ripeterlo, perché determina in larga parte la futura
crescita di valore dell’oggetto e le possibilità di venderlo.
Se sono soddisfatte tutte queste condizioni, la proprietà
abitativa – anche di vacanza – è un ottimo investimento.
Com’è possibile finanziare l’acquisto di un immobile
anche se si ha una situazione patrimoniale nella media?
I costi devono essere sostenibili e, affinché lo siano,
occorre avere mezzi propri, sia che provengano da risparmi, da un anticipo di eredità oppure da capitali del 2° o 3°
pilastro. Non sono favorevole all’utilizzo di capitale del
2° pilastro, poiché chi se ne serve ha poche riserve. Ciò
crea un presupposto negativo in quanto nessun immobile
è calcolabile al 100 %.
Che cosa bisogna considerare quando si utilizza capitale
del 2° e 3° pilastro per la proprietà abitativa? ­
L’impiego dei fondi previdenziali riduce la protezione dai
rischi d’invalidità e decesso nonché l’avere di vecchiaia. Il
rischio di lacune previdenziali è elevato. Se l’uso dei fondi
è inevitabile, consiglio la costituzione in pegno. Considero
tuttavia meno problematico il prelievo del 3° pilastro, ma
anche in questo caso preferisco la costituzione in pegno.
La via migliore è l’ammortamento indiretto dell’ipoteca: si
investe denaro nel pilastro 3a invece che nell’ammortamento, così in caso di decesso il coniuge deve sopportare
un onere decisamente inferiore. L’onere degli interessi
rimane uguale, rimane tuttavia anche l’ottimizzazione fiscale. In ogni caso è consigliabile rivolgersi a un esperto
in materia.
25
Questioni personali
I vostri valori, le vostre decisioni/
Le disposizioni e i desideri dichiarati per iscritto in relazione a vecchiaia, malattia e decesso sono un’enorme
agevolazione non solo per il diretto interessato ma anche per le persone che gli sono vicine le quali, in caso
di emergenza, sono così esonerate dal prendere decisioni difficili. Finché siete lucidi e in grado d’intendere,
vale comunque sempre la vostra decisione spontanea, indipendentemente dal fatto che corrisponda o meno
al tenore delle vostre disposizioni.
Diritto di protezione degli adulti
Il 1° gennaio 2013 è entrato in vigore
il nuovo diritto di protezione degli adulti.
Le condizioni quadro delle direttive dei
pazienti e dei mandati precauzionali vengono sancite per la prima volta per legge.
Nella maggior parte dei casi ciò comporta
un adeguamento degli atti esistenti.
Chi redige i propri documenti previdenziali
per la prima volta dovrà accertarsi che
i moduli siano conformi alla nuova base
giuridica.
Mandato precauzionale
Le persone non sposate e quelle sole
che, a seguito di malattia o infortunio,
diventano incapaci di discernimento, possono evitare l’intervento di un’autorità
designando una rappresentanza. Un mandato precauzionale si articola in tre parti
che possono essere regolamentate sin­
golarmente o complessivamente. Un mandato precauzionale dev’essere olografo
o autenticato da un notaio (stessi dettagli
del testamento).
Cura della persona:
assistenza, benessere fisico e mentale,
protezione della personalità.
Cura degli interessi patrimoniali:
conservazione e impiego del patrimonio,
adempimento degli affari correnti.
Rapporti giuridici:
rappresentanza in tutte le relazioni
giuridiche o nei singoli ambiti predefiniti.
26
Direttive del paziente (dichiarazione
anticipata)
Mettete per iscritto le vostre richieste,
esigenze, attese e desideri personali
qualora un giorno non siate più in grado
di esprimere la vostra volontà e/o non
abbiate più la capacità di discernimento
necessaria per pronunciarvi in merito al
trattamento e alle cure mediche. Numerosi offerenti mettono a disposizione diversi
modelli di modulo a diverse condizioni.
In caso di dubbio rivolgetevi al medico
di famiglia.
Disposizione in caso di decesso
Prima o poi tutti si confrontano con il
pensiero della morte, con i propri desideri
su dove morire e sull’assistenza in fase
terminale, sui riti e azioni dopo il decesso,
sul tipo di funerale e sepoltura, cerimonie
o forme di commiato. L’importante è disporlo per iscritto. In merito non esistono
prescrizioni formali specifiche.
Testamento
Il testamento contiene le disposizioni
relative alla ripartizione dell’eredità ai
posteri. L’atto va redatto completamente
a mano, datato e firmato. I testamenti
non olografi devono essere autenticati da
un notaio o dall’ufficio distrettuale. Se si
prevedono conflitti per l’eredità, è possibile nominare un esecutore testamentario
all’interno o all’esterno della cerchia
degli eredi.
Regolamentazione successoria aziendale
Fino al 2019 saranno 81 000 le aziende
in Svizzera che dovranno occuparsi del
tema della successione. Questo processo
interessa oltre mezzo milione di dipendenti. Queste cifre fanno appello al senso di
responsabilità dei datori di lavoro affinché
valutino la giusta pianificazione della successione con anticipo. Per una soluzione
a condi­zioni ottimali è necessario calcolare un periodo da tre a cinque anni.
Preparazione alla vecchiaia
Sempre più offerte di seminari sempre
meglio concepiti offrono la possibilità
di affrontare la pianificazione del pensionamento in modo proattivo.
Il diritto di protezione
degli adulti vigente
rafforza l’autodetermi­
nazione.
Indirizzi importanti e ulteriori informazioni in materia
Altri opuscoli AXA
Possono essere richiesti per telefono / per e-mail presso qualsiasi rappresentanza AXA o scaricati direttamente dal sito
www.axa.ch
Sistema previdenziale in Svizzera –
assicurazioni sociali
Informazioni utili sulla sicurezza sociale
in Svizzera.
1o pilastro: previdenza statale
Informazioni utili sull’assicurazione
per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità
(AVS /AI) in Svizzera.
2o pilastro: previdenza professionale
Informazioni utili sulla previdenza professionale obbligatoria (LPP) in Svizzera.
3o pilastro: previdenza privata
Informazioni utili sulla previdenza vincolata e libera (pilastri 3a e 3b) in Svizzera.
Promozione della proprietà abitativa
(PPA) – Cassa pensione e proprietà
abitativa
Prelievo anticipato e costituzione in
pegno di fondi del 2° pilastro.
Direttamente alla lista di
controllo AXA
«Pianificazione del pensionamento»
www.axa.ch/lista-controllo-pensionamento
Siti web
www.age-stiftung.ch (in tedesco):
Fondazione per il benessere abitativo
nella terza età. Tra le altre cose, editrice
del libro «Age Report 2014».
www.ahv-iv.ch: Tutte le informazioni ine­
renti al 1° pilastro; qui potete ordinare il
vostro estratto conto individuale e vari
promemoria sui contributi e sulle prestazioni ordinarie e complementari.
www.avantage.ch: Il servizio specialistico
«AvantAge» della Pro Senectute organizza
in tutta la Svizzera seminari sulla preparazione al pensionamento.
www.beobachter.ch: Qui trovate informazioni esaustive in merito alla previdenza
statale, professionale e privata.
www.bsv.admin.ch: Il sito web dell’Ufficio
federale delle assicurazioni sociali è una
buona fonte di informazioni per tutte le
questioni concernenti la sicurezza sociale.
www.bvgauskuenfte.ch (in francese e
tedesco): L’associazione «Unentgeltliche
Auskünfte für Versicherte von Pensions­
kassen» offre consulenze gratuite in varie
città svizzere.
www.generationen-dialog.ch: La Fondazione Dialogo tra le generazioni di AXA
gestisce tra l’altro il «Zentrum am Obertor», un centro presso il quale si tengono
seminari sul tema del pensionamento.
www.pro-senectute.ch: Consigliabile per
tutte le questioni relative a salute, abitare,
finanze, diritti legali e consulenza per
la terza età. In particolare vi segnaliamo:
DOCUPASS – il dossier integrale dei
documenti previdenziali personali ai
sensi del nuovo diritto in materia di protezione degli adulti
Opuscolo gratuito «Consigli utili per fare
testamento»
Oltre 130 centri di consulenza in tutte
le parti della Svizzera
www.vorsorgeforum.ch: Il portale sulla
previdenza professionale in Svizzera
contenente informazioni aggiornate sul
2o pilastro.
www.wohnform50plus.ch: Servizio di
consulenza e assistenza per la progettazione o ristrutturazione di un nuovo
edificio o di un edificio già esistente a
misura di anziano. Con forum per la
ricerca di coinquilini.
www.ch.ch: Il portale svizzero delle informazioni ufficiali online della Confederazione, dei cantoni e dei comuni.
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Pianificazione del pensionamento» (PDF / 3,69 MB)