Camporotondo una casa per bambini e ragazzi Un “campo/rotondo” per bambini e ragazzi Le comunità per minori rispondono al bisogno sociale di accogliere bambini e ragazzi che temporaneamente devono trascorrere un periodo della loro vita fuori dalla loro famiglia, in attesa che si creino le condizioni per un loro rientro in essa o che - in alternativa - sia praticabile un altro tipo di soluzione. “Campo/rotondo” é una Comunità educativa per minori dove cerchiamo di affrontare la delicata situazione di bambini e ragazzi che hanno sperimentato legami familiari che “non tengono”, consapevoli che viviamo in un’epoca caratterizzata dal declino della funzione paterna, dalla comparsa di nuove forme della famiglia e da una globalizzazione cui corrisponde in realtà un maggiore isolamento soggettivo. L’effetto di tutto questo si manifesta nella crescente fragilità dei legami sociali e famigliari. “Campo/rotondo” si pone come un luogo teso a favorire la prosecuzione o ripresa del percorso di crescita dei ragazzi accolti, offrendo loro l’opportunità di vivere un periodo della loro vita in un luogo accogliente e rispettoso della soggettività di ciascuno. A “Campo/rotondo” cerchiamo di far sì che la posizione desiderante degli educatori crei un “campo” dove i ragazzi possano coltivare le proprie particolarità, e dove a ciascuno sia offerta l’opportunità di nuovi incontri, di relazioni che lo accompagnino in un tratto difficile del suo percorso. 3 Il progetto: l’educazione (im)possibile Il progetto “Campo/rotondo” ruota intorno alla questione dell’educazione intesa come una relazione che tiene aperto lo spazio della parola. I ragazzi che arrivano in comunità provengono infatti da relazioni familiari problematiche che hanno segnato il loro percorso di crescita; si tratta di offrire loro l’opportunità di una nuova relazione attraverso la quale sia possibile per ciascuno elaborare la separazione - temporanea o definitiva - dalla famiglia d’origine e soprattutto (ri)scoprire le proprie capacità di essere in relazione con gli altri, sperimentandone gli effetti positivi. Una relazione che tenga aperto lo spazio della parola, non la parola astratta delle risposte preconfenzionate, ma la parola legata alla testimonianza dell’educatore che nella relazione ogni volta mette in gioco il proprio desiderio. Quello dell’educatore é per Freud un mestiere “impossibile”, perché non ci sono (per fortuna) tecniche o ricette sicuramente valide, e valide per tutti, ma ogni volta, con ciascun ragazzo, occorre reinventare; questo implica da parte dell’educatore un saperci fare, una certa abilità nell’offerta di legame e insieme un sapere quello che fa. Il fatto che sia un compito “impossibile” non vuol dire dunque che ci si debba sottrarre; si tratta di operare accettando, caso per caso, la sfida di questa impossibilità, consapevoli che ogni soggetto é unico nella sua particolarità e solo in quanto tale può trovare il suo posto nel mondo. 4 e er i l og c Ac Acco mpg nre A chi si rivolge ? I bambini e i ragazzi accolti nella nostra comunità hanno storie diverse, ma tutte segnate da legami familiari fragili e a volte patologici, e dunque si trovano in una situazione di difficoltà, più o meno grave a seconda dei casi, e variamente espressa. Possiamo pensarli come presi – e a volte persi – nelle difficoltà dei loro legami; necessitano di un luogo che li accolga e insieme offra loro l’opportunità di essere adeguatamente accompagnati per un tratto significativo del loro percorso di crescita. • La casa accoglie bambini, preadolescenti e adolescenti prevalentemente nella fascia di età dai sei ai sedici anni. • Può accogliere un numero massimo di 8 ragazzi, maschi e femmine. • Un posto ulteriore è riservato a quei ragazzi che necessitano di una “pronta accoglienza”. • La casa accoglie anche ragazzi “non italiani” e ragazzi con difficoltà psichiche. “Campo/rotondo” vuole essere una struttura a disposizione del Tribunale dei Minorenni, dei Servizi Sociali e Sanitari. 5 Obiettivi • offrire un servizio modulare per dare una risposta alle esigenze di bambini, preadolscenti e adolescenti in situazione di difficoltà; • offrire uno spazio sia accogliente che educativo, caratterizzato dalla presenza di figure professionali adeguate, dove i ragazzi vivono un periodo della loro vita con l’opportunità di: - ripensare la propria storia, affrontando le questioni problematiche che hanno determinato l’allontanamento dal contesto familiare e sociale - scoprire e sperimentare le proprie capacità e preferenze, • favorire e sostenere la prosecuzione e/o ripresa di un percorso di crescita che porti il ragazzo a trovare il proprio posto originale e soggettivo nel mondo; • offrire una risposta alle questioni del ragazzo, spostando l’attenzione dalle abilità alla sua particolarità di soggetto, così da (ri)mettere in movimento il suo desiderio di apprendere, di creare, di essere in relazione con gli altri. • prevenire la nascita e/o la possibile cronicizzazione di comportamenti difficili e delle relative esperienze negative, che, se non adeguatamente trattati, potrebbero determinare un percorso e una storia personale più complessa. 6 Sost ener e Parole chiave Asc olt re Accogliere, accompagnare, sostenere, ascoltare sono le parole chiave, che veicolano i significati, gli scopi, le modalità entro cui si svolge la vita quotidiana della comunità “Campo/rotondo”, che si pone come un luogo intermedio, una casa che accoglie senza però diventare ritiro o rifugio. “Campo/rotondo” è allo stesso tempo un luogo di accoglienza e un luogo “di passaggio”, per la temporaneità della permanenza dei ragazzi, per la variabilità degli ospiti e la molteplicità degli incontri, ma soprattutto per un orientamento teso a favorire le condizioni di un passaggio, accompagnando i cambiamenti e sostenendo i passi della crescita. “Campo/rotondo” è un luogo dove l’ elaborazione dei vissuti esige tempo e aiuto da parte di educatori disponibili a una relazione dove ci sia spazio per l’affettività, per l’ascolto, per interventi sempre rispettosi della soggettività del bambino/ragazzo. 7 Fasi operative fasi A livello operativo il progetto si sviluppa in: tempi la permanenza del ragazzo nella casa è prevista per un massimo di due anni (e comunque non oltre la maggiore età) non esistono fasi scandite in modo rigido: possiamo individuare una fase iniziale di conoscenza e di osservazione del ragazzo, una fase di permanenza e l'uscita. Le differenze di età dei ragazzi accolti determineranno, come in una famiglia, risposte differenziate. percorso educativo personalizzato dopo un periodo di conoscenza del ragazzo, viene redatto un Progetto Educativo Personalizzato (PEP), coerente con il Progetto generale della Comunità. Il ragazzo viene coinvolto nell’impostazione del progetto educativo al massimo consentito dalle sue capacità. ammissione dimissione le richieste di ammissione sono valutate e concordate tra la Comunità e l’Ente inviante: Tribunale dei Minori, servizi sociali e sanitari. I servizi competenti predispongono un piano di intervento. Il momento dell’uscita indica un passaggio avvenuto che segna la differenza rispetto alle condizioni dell’entrata. E’ una sorta di “nuova separazione” che dà inizio ad esperienze nuove. Deve essere adeguatamente preparata e legata ad un progetto stabile e definito: ritorno in famiglia, affido, adozione o altre soluzioni. 8 Le attività A “Campo/rotondo” la vita è organizzata come una “qualsiasi” casa dove vivono adulti e otto ragazzi di differenti età. Il ritmo è, quindi, legato alle esigenze dei ragazzi e non alla rigidità organizzativa della comunità. Le attività si articolano in modo informale nella vita quotidiana e in un clima positivo e il più possibile “affettivo”, senza voler per questo creare una famiglia artificiale. Le attività costituiscono, inoltre, un importante momento formativo e soprattutto una occasione di crescita e di elaborazione per scoprire ed esprimere i propri interessi, le proprie abilità. “Campo/rotondo” è parte del territorio dove vive e non una struttura separata.I ragazzi frequentano, come tutti i coetanei, i servizi presenti nel territorio. In questo modo si favoriscono le relazioni con i pari. “Campo/rotondo” intende sviluppare un coordinamento con le agenzie scolastiche e formative, con i servizi sociali, con le associazioni culturali, sportive e del tempo libero. Possiamo raggruppare le attività in alcune aree prevalenti: Area psicologico-clinica • colloqui preliminari • assessment psicologico; • incontri individuali e di gruppo; • incontri con le famiglie di origine e con le eventuali famiglie affidatarie; • E’ garantita, inoltre, una adeguata assistenza sanitaria e una consulenza psichiatrica nei casi di ragazzi che presentano problematiche specifiche. Area educativa • attività scolastiche e formative: frequenza scuole; sostegno nello svolgimento dei compiti. • attività espressive e creative, laboratori espressivi e di animazione socio-culturale. • attività sportive • coinvolgimento nella vita della casa, acquisizione delle life-skills, • tempo libero: uscite, gite, escursioni, partecipazione ad eventi culturali, sportivi, ricreativi; • attivazione di una rete di persone, associazioni e famiglie di supporto alle attività della casa • orientamento scolastico e professionale; 9 Lo stile di lavoro L’équipe Formazione e Supervisione La modalità di lavoro di “Campo/rotondo” è caratterizzata dal riferimento alla psicoanalisi per quanto riguarda l’apporto essenziale che questa introduce nella clinica istituzionale: il lavoro caso per caso e la costruzione del caso clinico. L’orientamento di “Campo/rotondo” implica una particolare attenzione per il lavoro di équipe e la formazione degli educatori. E’ necessario infatti che gli educatori, oltre ad essere in possesso dei titoli richiesti, abbiano la motivazione e la sensibilità necessarie a svolgere una funzione che richiede capacità di ascolto, tatto negli interventi, disponibilità a prestarsi a una relazione di coinvolgimento emotivo, evitando immaginarie identificazioni a ruoli genitoriali. Sono predisposti spazi che consentano una formazione permanente: Questo significa tenere presente che ognuno dei bambini e ragazzi della comunità ha la sua storia particolare, ma soprattutto ad essere particolare è la reazione di ciascun soggetto rispetto agli eventi della propria vita. La costruzione del caso é lo strumento che permette all’educatore di sapere a che punto è il soggetto con cui ha a che fare; in questo modo ha la possibilità di leggere quello che accade, di cogliere e accogliere la particolarità soggettiva, di valorizzare la competenza e la responsabilità del soggetto, anche se bambino, nei confronti della propria storia. A “Campo/rotondo”, oltre agli operatori dell’équipe, presenti costantemente nell’arco delle 24 ore, é attiva la collaborazione di un gruppo di consulenti, psicologi, psicoanalisti e medici. Prezioso é inoltre il contributo offerto dal volontariato soprattutto nell’ambito delle attività e della rete esterna di supporto alla casa. 10 • supervisioni e costruzione del caso (mensile); • riunioni settimanali: momento di programmazione, di verifica, di discussione e di confronto tra colleghi. La riunione dell’équipe è momento privilegiato di elaborazione di sapere e non pratica routinaria, in cui si sperimenta la possibilità di lavorare in gruppo mantenendo vive le differenze. •aggiornamento continuo, garantito dalla partecipazione a seminari e corsi, in collaborazione con l’Icles - Istituto per la Clinica dei Legami Sociali, a orientamento psicoanalitico lacaniano, per l’abilitazione alla psicoterapia, la cui formazione prevede anche gruppi di Psicodramma freudiano. Cornice organizzativa “Campo/rotondo” si colloca all’interno del progetto di accoglienza e sostegno per bambini e ragazzi in difficoltà “dazeroadiciotto” della Comunità Montana “Monti Azzurri” che prevede: • comunità educativa (“Campo/rotondo), • integrazione con altre attività (assistenza educativa domiciliare, ecc.), • consultazione ambulatoriale aperta a ragazzi, famiglie, operatori, • attività di orientamento e collegamento con una rete di strutture per le fasce di età non comprese nel programma, • interventi di prevenzione del disagio nel territorio, • promozione di una rete di servizi, • formazione, • attivazione e formazione di una rete di famiglie e gruppi di supporto agli interventi e per eventuali affidi. “Campo/rotondo” è una ex scuola ristrutturata del Comune di Camporotondo di Fiastrone nel territorio della Comunità Montana Zona “Monti Azzurri” in provincia di Macerata. La struttura è ubicata in contrada Colvenale, in mezzo al verde, in una posizione panoramica di fronte ai “monti azzurri” di Leopardi. E’ una “casa” di dimensione familiare, dotata di spazi che permettono un adeguato svolgimento di una esperienza educativa residenziale. “Campo/rotondo” vede la collaborazione tra la Comunità Montana “Monti Azzurri” di San Ginesio, il Comune di Camporotondo di Fiastrone che ha messo a disposizione la struttura e l’Associazione Glatad onlus che ha elaborato il progetto e ne cura la gestione. La comunità educativa è inserita nel Piano dell’Ambito Territoriale n.XVI. Tale integrazione tra enti pubblici e “terzo settore” rappresenta il necessario sforzo collettivo per intervenire in un campo così delicato come quello dei bambini e dei ragazzi, che richiede un forte impegno umano, etico e professionale. 11 Comunità Montana dei Monti Azzurri il ter ritorio dei piccoli incanti San Ginesio (MC) Comunità ““Campo Camporotondo” Contrada Colvenale, 27 62020 Camporotondo di Fiastrone (MC) Tel/Fax 0733 907351 e-mail: [email protected] Associazione G.L.A.T.A.D. onlus Ammissione - gestione via A.Lucentini, 14 62029 Tolentino (MC) Tel/Fax 0733 960845 e-mail [email protected] www.glatad.org Keith Haring artwork © Estate of Keith Haring Used by Permission