Opuscolo pubblicato con il contributo della Legge 285/1997 “Sostegno all’infanzia e all’adolescenza” nell’ambito del progetto “Rete Gemelli” realizzato dalla Provincia di Torino in sinergia con l’Associazione Ilmondodeigemelli, in Ringraziamenti Provincia di Torino: Assessore alla Solidarietà sociale Eleonora Artesio Dirigente Servizio Solidarietà Sociale: Giorgio Merlo Funzionarie: Barbara Bisset, Anna Ghioni, Natalina Vaschetti Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Psicologia, Progetto Gemelli: collaborazione con il Progetto Gemelli- Prof.ssa Liana Valente Torre Dipartimento di Psicologia e il progetto Città di Torino Divisione Servizi Educativi Ambulatorio Assistenza Gravidanze Carla Campini Gemellari-Dipartimento di Discipline Ostetriche e Ginecologiche dell’Università degli Studi di Torino Si ringraziano in particolare tutti i soci e le famiglie che partecipano al forum di discussione dell’Associazione Ilmondodeigemelli www.ilmondodeigemelli.org/forum Selezione e redazione testi Alessandra Rossetti, Mariarita Barisione, Patrizia Rossini, mamme di gemelli, autrici del sito web www.ilmondodeigemelli.org e fondatrici dell'Associazione Ilmondodeigemelli E tutti gli Autori del sito web: Alessandra Rossetti, Mariarita Barisione, Patrizia Rossini, Cristina Vitali, Massimiliano Allori, Silvio Bellani Copyright (2006) Disegni - Illustrazioni Maurizio Marianini, padre di gemelli Associazione Ilmondodeigemelli Via G. Martina, 25 (già Strada della Magra 100) Torino Coordinamento editoriale Associazione Ilmondodeigemelli, Sabrina Ghersi Progetto grafico, impaginazione e stampa: A4 Servizi Grafica Chiasso Introduzione La famiglia negli ultimi decenni ha subito profonde trasformazioni. I cambiamenti e le nuove complessità nella vita sociale si ripercuotono sulla famiglia e la ”sfidano” quotidianamente. Sempre di più, oggi, le famiglie si trovano a vivere una “difficile normalità”. Occorre, quindi, continuare a promuovere le iniziative a sostegno e accompagnare alla scoperta delle potenziali capacità di risposta delle famiglie. Aiutarsi come genitori, confrontarsi e riflettere sulle proprie esperienze, scoprendo che i problemi che paiono insormontabili spesso sono comuni a molte altre famiglie, e che si può tentare insieme di trovare una soluzione. Sempre più l’importanza della prevenzione, in ambito familiare, attraverso il sostegno e la promozione di una adeguata competenza genitoriale, si configura come una risorsa essenziale nel processo di accompagnamento affettivo ed educativo dei bambini e degli adolescenti verso la strutturazione di una identità capace di vivere e di relazionarsi con la realtà in modo positivo. In questo ambito la Provincia di Torino ha ritenuto di promuovere sul proprio territorio la realizzazione del progetto “RETE GEMELLI” che prevede tra le altre azioni (oltre alla rilevazione dell’incidenza delle nascite gemellari), una serie di interventi sia a livello di informazione e di supporto diretto alle famiglie, sia a livello di informazione/formazione/ sensibilizzazione al personale sanitario, assistenziale ed educativo dei vari Enti del territorio di competenza. La pubblicazione qui presentata si colloca tra le azioni di questo progetto, approvato con Delibera della Giunta della Provincia di Torino e finanziato nell’ambito degli obiettivi e delle previsioni della Legge 285/1997 “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”. Il progetto, di natura sperimentale, si configura come un progetto di vasta area a regia provinciale andando ad insistere su una tematica di interesse generale anche se con una casistica ad ampia dispersione territoriale. Soggetto attuatore delle iniziative del progetto “Rete Gemelli” è l’Associazione “Ilmondodeigemelli”, in sinergia con il Dipartimento di Psicologia- Progetto Gemelli e il Dipartimento di Discipline Ostetriche e Ginecologiche- Progetto Assistenza Gravidanze Gemellari, e con la collaborazione della Divisione Servizi Educativi del Comune di Torino. Con l’auspicio che la pubblicazione possa divenire utile strumento di riflessione e confronto per le famiglie e gli operatori… auguro buona lettura! Eleonora Artesio Assessore alla Solidarietà Sociale Politiche Giovanili e Programmazione Sanitaria Provincia di Torino Prefazione Questa pubblicazione, a cura dell’Associazione “Ilmondodeigemelli” – prima associazione italiana di genitori di gemelli – è rivolta a coppie in attesa, a genitori, nonni e parenti di gemelli e si propone di fornire alcune linee guida per affrontare la non facile situazione gemellare. Situazione di grande stress, ma in cui si attivano risorse inaspettate ed emergono chiaramente momenti felici. Vengono presentati consigli e testimonianze su momenti critici dei primi anni di vita dei bambini: la nascita, il ritorno a casa, l’allattamento, lo svezzamento, il sonno, l’inserimento nel contesto scolare ed infine si fa riferimento alle norme vigenti e di sostegno alla maternità gemellare. Uno dei messaggi importanti che si può ricavare dalla lettura di questo utile “vademecum” è che questi genitori sono riusciti a ritagliarsi del tempo “libero” per trasmettere le loro esperienze di vita, comunicando preoccupazioni e sfide vinte. Sfide quasi sempre portate avanti “in coppia”, delineando rapporti tra genitori in cui si sono ricalcate le caratteristiche positive proprie della coppia gemellare: la solidarietà, lo scambio di ruoli e l’alleanza nella vita. Vi auguro di continuare a dialogare con gli Autori di queste pagine, dopo averle lette, e di acquisire la loro capacità di sorridere e sdrammatizzare, nonostante alcuni momenti di affanno e sconforto. In questi momenti difficili pensate che i vostri bambini hanno un legame speciale, unico e profondo che si rafforza paradossalmente con le separazioni e non li farà mai sentire soli. Per evitare a voi genitori di sentirvi soli, l’Associazione offre la possibilità di incontrare persone, che pur sopraffatte dal lavoro, dalle ansie, hanno trovato modo e spinta di andare incontro ad altri, per aiutarli a cogliere gli aspetti positivi di questa esperienza eccezionale. È meraviglioso pensare che il gruppo degli autori l’abbia fatto – come riportato nell’introduzione – nel tempo libero! Liana Valente Torre 1 1 Psicologa, già docente di Psicodiagnostica presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di torino, già responsabile del Progetto Gemelli finanziato dalla Regione Piemonte e dalla Compagnia San Paolo, la Prof.ssa Valente Torre da anni affronta ed approfondisce la tematica gemellare. Ha organizzato tre convegni: nel 1988 "I gemelli: il vissuto del doppio", nel 1992 "A proposito di gemelli…” e nel 2001 "I gemelli: la persona, la famiglia e la scuola". Sul tema gemellare è autrice, oltre che di diversi articoli, di due volumi “I gemelli. Il vissuto del doppio” e “La singolarità del doppio”, l’ultimo dei quali definito da Zazzo, il più illustre dei gemellologi, “la bibbia dei gemelli”. L’interesse per i gemelli, sorto nell’ambito psicodiagnostico, ha trovato sostegno teorico nel costruttivismo piagetiano e nei lavori di Zazzo che vedono come elemento centrale nella formazione della personalità la relazione di coppia. Quella gemellare verrebbe ad assumere particolare interesse, per la ricerca, in quanto naturale ambito di approfondimento esplicativo di altre situazioni di coppia, in cui tutti gli individui, crescendo, si trovano coinvolti. 3 SOMMARIO Introduzione Capitolo 1 – La nascita e il ritorno a casa 5 6 Consigli per affrontare l'onda d'urto gemellare Una esperienza di prematurità Le nascite plurime I consigli di una mamma di tre gemelli In un tunnel di stanchezza Il papà di gemelli Elenco delle cose necessarie e consigli utili 6 8 10 12 14 15 18 Capitolo 2 – L’allattamento e lo svezzamento dei gemelli 20 Qualche motivo in più per allattare i gemelli Insieme o separatamente? Alcune idee di posizioni per l’allattamento simultaneo Come organizzarsi per la notte Alcuni trucchi per lo svezzamento dei gemelli Pasti in simultanea? Per cercare di limitare i danni da: sbrodolamento, sputacchiamento, rovesciamento... ed i danni ai timpani 20 21 22 23 23 23 24 Capitolo 3 - L’ora della nanna 25 Capitolo 4 – L’educazione e l’educazione Scolastica 26 Capitolo 5 – La normativa di interesse per le famiglie con gemelli 36 Le otto "regole d'oro" per genitori disperati Pericolo gemelli: i primi passi Insegnare ai gemelli l'uso del vasino, come e quando! Incoraggiamo la differenziazione! I gemelli e la scuola: l’asilo nido Alcuni consigli sull'inserimento dei gemelli nella Scuola dell’Infanzia A scuola, insieme o separati? Tutela maternità e paternità Sostegni economici 25 26 27 28 30 31 33 36 37 Appendice – Indirizzi utili della Provincia di Torino Ultima di copertina: infine, qualche parola sulla ns. associazione… 4 INTRODUZIONE Dai “vecchi” genitori ai “nuovi” genitori: gemelli, consigli per l'uso Uno dei motivi che ci hanno spinto, noi che eravamo un piccolo ma affiatato gruppo di genitori di gemelli che si era raccolto intorno al sito web www.ilmondodeigemelli.org, a fare un “passo avanti” e a costituirci in un’associazione di promozione sociale, è stato il desiderio di diventare un soggetto giuridicamente riconoscibile che potesse innanzitutto aprirsi ad accogliere anche le famiglie meno avvezze alle nuove tecnologie o che non hanno la possibilità di un collegamento telematico e che potesse agire nel panorama italiano e, perché no, internazionale, in rappresentanza dei diritti e delle legittime istanze delle famiglie con gemelli. Fin dalla nascita del sito web nel 1999, infatti, alcuni genitori si sono occupati nel loro tempo libero di raccogliere e archiviare moltissime informazioni, frutto in grandissima parte dell’esperienza diretta di tante mamme e papà di gemelli trasformando il sito stesso nel “raccoglitore” di un ricco patrimonio di testimonianze. Parallelamente diversi “esperti” (ginecologi, pediatri, consulenti della LLLI, educatori, psicologi, ecc.) hanno offerto la loro collaborazione dando consigli e risposte ai quesiti dei genitori e contribuendo ad arricchire ancora di più il sito. Per cercare di raggiungere il maggior numero possibile di famiglie, dunque, abbiamo deciso di realizzare questo “vademecum”: un “manualetto” maneggevole che raccolga in poche pagine tutte le informazioni che ci è sembrato possano essere d’aiuto concreto alle famiglie con gemelli. Vogliamo farvene, speriamo, dono gradito. Abbiamo fatto un grosso lavoro di sintesi e scrematura cercando di raccogliere in poche pagine i punti “salienti” di ciò che in questi anni abbiamo imparato, perché possano essere a disposizione di tutti senza bisogno di possedere un computer e una connessione ad internet. Quelle che abbiamo qui raccolto sono esperienze di vita vissuta, “da genitore a genitore”, un passaparola di piccoli e grandi trucchi e consigli che in tutti questi anni ha aiutato concretamente molti neo-genitori di gemelli a sentirsi meno soli, a tirare avanti nella vita di tutti i giorni e a sentirsi realizzati nel proprio ruolo. Da “vecchi” genitori di gemelli, è questo il nostro messaggio per voi “nuovi” genitori: coraggio, potete farcela! E ricordate che diventare genitori di gemelli è come percorrere una strada tutta in salita: si comincia ad arrancare da prima che vengano al mondo… ma il panorama è bellissimo! Il gruppo degli autori - Alessandra Rossetti 5 Capitolo 1 – La nascita e il ritorno a casa Consigli per affrontare l'onda d'urto gemellare (Decalogo per la neo-mamma ed il neo-papà di gemelli, di Paola A.) Seguitemi in questi consigli pratici che vi do, memore dell'esperienza passata e degli "errori", se di errori si può parlare, fatti da quando sono nati Edoardo e Violetta. 1. Probabilmente, essendo frequente il caso di parti prematuri, vi capiterà di uscire dall'ospedale qualche giorno prima dei vostri bambini. In pratica, vi è consentito, a voi ed alla vostra pancia tagliuzzata - se avete subito un cesareo (che vi farà male per almeno altri quindici giorni) di starvene "a riposo". Ma sarà già subentrato l'imperativo categorico del "anche se qualcuno bada a loro, gli dà da mangiare, li lava, li monitora giorno e notte IO SONO LA MADRE, ci devo andare io!!!!!!!!!". Così, la notte dopo il cesareo, ancora cateterizzate ed "inflebate", comincerete a fare le prove per alzarvi e andarli a vedere. La mattina dopo salterete sulla prima sedia a rotelle disponibile e striscerete esangui (anche perché nei primi due giorni, contrariamente alle vostre vicine partorienti per via naturale, che si abbuffano di tutto e di più, al massimo berrete del the, il che non pone in uno stato di grande forza fisica) e strafelici a vederli. Nel reparto dovrebbe esserci qualche ostetrica volenterosa che comincerà ad addestrarvi all'allattamento di un esserino di poco più di due chili per due, ma con delle mandibole da pitbull, che tormenterà il vostro povero seno per suggere alla fine 3 gocce di colostro. Potrete dirvi comunque fortunate, perché almeno di notte, potrete riposare, mentre ad alcune sarà toccato in sorte il nidino in camera (della serie: chi fa da sé fa per tre 24 ore su 24). 2. Nei giorni di degenza in ospedale vi consiglio di fissarvi un tour unico di visite ai pupi per amici e parenti non strettissimi: vi sembrerà un po' gelido, ma vi assicuro che salire e scendere dal reparto al piano di sopra per 22 volte al giorno e ripetere centosettantasettevolte il racconto di come è andata, stancherebbe anche un bue. 3. Dopo cinque giorni, salvo complicazioni, vi butteranno fuori ed inizierete a fare avanti ed indietro dall'ospedale a casa: per allattare quando siete lì e tirarvi il latte quando siete a casa, preparare cambietti puliti e lavare cambietti sporchi (a proposito, non vi terrorizzare se li troverete macchiati di rosso: è solo leosina, che usano per far cicatrizzare il cordone ombelicale, ma sembra che facciano apposta a mettergliela dappertutto... Basta un po' uno di quegli additivi che si mettono nel lavaggio in lavatrice, ve ne sono per capi bianchi o colorati, e torna tutto come nuovo). 4. Camminerete sentendo dentro di voi il vostro utero che, ancorché ritiratosi dopo il parto, ondeggia come un pendolo ad ogni passo (a questo proposito anziché quelle odiose fasce contenitive da post-cesareo, consiglio delle belle mutandine alte con sostegno centrale, che fanno meno cilicio e fanno sparire almeno virtualmente la panciotta). 5. Se vi capita cercate di dedicare tempo a voi e al vostro compagno: andate fuori a cena, a vedere un film. Probabilmente saranno le ultime occasioni di relax "fidanzatinesco" per molto tempo. Sul momento saltare l'appuntamento con l'ospedale per la poppata delle ore 20.30, per andarvene a cena fuori, vi sembrerà un delitto, ma vi assicuro che, invece, vi farà bene. 6 6. Verrà presto il giorno in cui qualche medico del reparto verrà tutto soddisfatto a dirvi: "Allora, i bambini stanno bene, questa sera (pomeriggio, domani mattina) ve li potete portare a casa!!!". Beh!?! Questo evento, che auspicavate da giorni e giorni, vi riempirà da un lato di una gioia immensa e dall'altro vi butterà nel più bieco sconforto: "Oddio, ma stanno veramente bene, ma davvero siamo in grado di gestirli..."; andrà tutto benissimo, vi accorgerete che sono piccoli, ma resistentissimi, che li capirete anche se non parlano. I miei bimbi sono tornati a casa una decina di giorni dopo di me. Preparatevi tutto prima di andare a partorire: scorte alimentari, casa pulita, abitini, seggiolini per loro, sterilizzatore, il forno a microonde - se allattate artificialmente - è un must, amici caritatevoli come li ho avuti io che sono arrivati a regalarmi sughi pronti, lasagne surgelate). 7. Io vi consiglierei di non fare prendere tutte le ferie al vostro compagno subito (è meglio tenersene un po' di scorta)... Una settimana a casa, secondo me, basta. E' più importante suddividersi i turni notturni (sempre che non si tratti di allattamento al seno), in modo da riuscire a dormire almeno quattro ore consecutive, anche se all'inizio uno da solo, visto che non è ancora molto pratico, non ce la fa. Poi vedrete che diventerete dei funamboli, in grado di fargli il bagnetto, rivestirli, dargli da mangiare, in 20' netti. 8. Vi dico che nei primi tre mesi vi sentirete messi agli arresti domiciliari. I tempi tra una poppata e l'altra sono talmente ristretti che, tra tempi di preparazione per uscire e rientrare, penserai che non ne valga la pena. Io invece vi dico di osare l'osabile perché quei "buffoncelli", nelle situazioni che voi ritenete più critiche, si dimostrano molto più calmi di quanto voi possiate immaginare. 9. Se allattate al seno cercate ogni possibile aiuto esterno per il resto: mamma, sorelle, fratelli, se ve lo potete permettere, per almeno due mesi, un persona fissa in casa sarebbe l'ideale. Ci saranno giorni in cui aspetterete il vostro compagno per lavarvi verso le sette di sera, in cui andrete a fare pipì tenendoli in braccio. Io, ad esempio, non potevo sopportare di sentirli piangere per un solo attimo, per cui non sono stata molto rigida sugli orari delle poppate, se si svegliavano prima glielo davo lo stesso. Però resistete a tenerteli in camera per praticità nelle carrozzine fino al quarto mese massimo, poi abituateli nei loro lettini, altrimenti diventano stanziali. 10. Insomma, non vorrei terrorizzarvi troppo, però quello che vi aspetta, senza farla tragica, sarà forse il periodo più faticoso per entrambi: vi capiterà di "scannarvi", anche se noi avendoli gestiti insieme non ci siamo mai scannati sui metodi reciproci, litigavamo per un'oggettiva condizione di perdita di libertà e di stanchezza. E' importante, in un certo senso, e non facile, prendere tutto con "leggerezza", trovare delle occasioni per ridere (e guardate che ce ne saranno: mi viene in mente di quando abbiamo preparato tutto per fargli la foto storica del primo bagnetto ed Edoardo ha "scagazzato" dappertutto e ancora oggi rido quando guardo la foto del primo bagnetto con l'acqua che sembra quella della vasca allo zoo dell'ippopotamo). 7 Una esperienza di prematurità (di Cristina Vitali, introduzione di Mariarita Barisione) Nella gravidanza gemellare e, a maggior ragione in quella plurima, c'è un'aumentata incidenza di parto pretermine e di bambini con basso peso alla nascita. Il parto nella gravidanza bigemina avviene, in media, intorno alla 37^ settimana di gestazione. Per quel che riguarda la gravidanza trigemina: nell'85% dei casi il parto avviene alla 33^ settimana di gestazione; nel 25% si verifica prima della 32^ settimana; nel 9% prima della 28^. La mia è stata una gravidanza tranquillissima, non ho avuto problemi di nessun tipo, ma ho sempre avuto la sensazione che non sarei riuscita ad arrivare in fondo. Già alla fine del 4° mese sono cominciate le contrazioni… pochissime, non dolorose ma il ginecologo mi propose di andare in maternità anticipata. Io stavo bene, non potevo accettare il fatto di smettere di lavorare per stare a casa senza far nulla, a me piace lavorare per cui mi convinse (o ci provò) a promettere di stare comunque attenta e a riposo. Ma si sa, tra il dire e il fare... A settembre (ero quasi entrata nel 6° mese, anche se chi mi vedeva era convinto che avessi già finito il tempo) mi sono resa conto che era sempre più difficile condurre la vita di sempre: avevo difficoltà a lavarmi, ad allacciarmi le scarpe, a piegarmi, cominciavo a dover allontanare il sedile dell'auto dal volante (e i piedi non mi arrivavano ai pedali); insomma, mi rendevo conto che il mio corpo non avrebbe sostenuto quella gravidanza a lungo. Il ginecologo mi aveva trovato il collo dell'utero già accorciato e a quel punto mi ha "imposto" di mettermi in maternità anticipata. Ho perso un po' di tempo fra appuntamenti con uffici del lavoro, ginecologi della A.S.L. e burocrazia varia, ma, alla fine, il 6 ottobre sono entrata in maternità anticipata con mio grande dispiacere. Nei due mesi in cui sono stata a casa, mi è venuto in mente di fare di tutto e di più pur di passare il tempo. Ho cucito le tende per la camerina dei bambini, ho comprato una cassettiera da mettere nel loro armadio, sono andata in giro per centri commerciali a cercare roba da bebè… insomma quell'imposizione del ginecologo era già uscita dal mio cervello e ogni volta che ci riflettevo mi dicevo: "Vabbè, mica mi strapazzo". Alla 32° settimana (era il 17 novembre) mi hanno fatto un’eco di controllo nella quale hanno visto che la bimba non era cresciuta moltissimo rispetto al mese precedente. Sono stata un po' incosciente, ma non mi sono preoccupata moltissimo. Il ginecologo e l'ecografista non mi hanno ricoverata (forse se lo avessero fatto mi avrebbero obbligata a star ferma!!), ma mi hanno ordinato riposo assoluto… e io sono stata a riposo, per quanto mi è riuscito. Massimiliano usciva per andare al lavoro al mattino e rientrava la sera alle 20… le giornate erano stramaledettamente lunghe… mi trascinavo dal divano al letto e mi annoiavo tremendamente… e vabbè, lo ammetto… ho fatto altre cose che non avrei dovuto fare e che avrei benissimo potuto far fare a qualcun altro, ma mi sentivo veramente depressa a star senza far nulla tutto il giorno. Ero convinta che mi stessi comunque riposando, per cui ero tranquillissima che sarei andata avanti. Il 2 dicembre alle 5 di mattina, Arrigo (il mio gattone) ai piedi del mio letto mi chiama… mi metto seduta sul letto e lo tiro su: nello "sforzo" sento che mi è uscita un po' di pipì… vado in bagno di corsa (sempre tutto di corsa ho fatto… sono una testona), faccio pipì e torno a letto. Nel coricarmi sento di nuovo uscire qualcosa, ma non può essere pipì, l'ho appena fatta!! Faccio una telefonata al 118 dove, alla notizia della mia gravidanza gemellare giunta alla 34° settimana mi invitano ad andare in ospedale: rottura delle membrane! Sono stata tutto il giorno ferma a letto 8 immobile (l'avessi fatto anche prima!!) e il mattino dopo mi hanno portato in sala travaglio. Ho un ricordo fantastico del parto, ma non altrettanto del dopo. Sono nati piccoli e prematuri: Fabio pesava 1930 grammi per 45 cm di lunghezza, Sara 1270 grammi per 35 cm. Me li hanno fatti intravedere mezzo secondo e li hanno subito portati via. Ho avuto un parto vaginale, per cui dopo due ore ho chiesto di poterli vedere prima che venissero portati in TIN con l'ambulanza, perché nell'ospedale dove ho partorito non c'erano più posti disponibili. Sono stati carini, hanno aspettato che li vedessi prima di portarli via. Ho un ricordo appannato di quel momento.. io sulla sedia a rotelle, stanca e rincretinita da tutte le emozioni del pomeriggio, i parenti e gli amici che mi chiedevano come stavo e mi si piazzavano davanti e io che li volevo vedere. Erano in una culla termica insieme, coperti con una copertina termica argentata (quelle che hanno nelle ambulanze) stramaledettamente bellini ma piccini, troppo piccini! Me li hanno portati via sotto gli occhi, e io che facevo finta di niente, ma dentro di me stavo male… dove vanno adesso? Cosa gli succede? Sono fatalista per natura (o forse incosciente?!) ma nel momento in cui sono andati tutti via e io sono andata a letto non ho più pensato a loro, ma a me! Avevo fame, freddo e sonno! Mio marito e mia cognata sono corsi al Meyer (l'ospedale pediatrico che li aveva accolti) e io mi sono addormentata come un sasso pensando che Massi era con loro e che sarebbe andato tutto bene. Ho partorito la domenica sera alle 21 e il martedì mattina mi hanno dimesso. Sono andata subito a vederli e, mentre Fabio mi sembrava proprio un ometto, Sara mi ha fatto impressione! Era piccolissima, con quel pannolino troppo grande per lei (le arrivava quasi sotto le ascelle), piena di tubi, aghi, sonde… è stato in quel momento che mi sono sentita proprio una donna di cacca! Avevo combinato un bel macello io e le mie manie di fare, cercare, correre… avevo costretto i miei figli ad un inizio di vita traumatico, senza l'odore accanto della mamma, ma con i suoni, le luci, i dolori di una terapia intensiva neonatale! Non sono mai riuscita a piangere per questa cosa, né forse a parlare apertamente con chi mi stava intorno, a tutti dicevo che stavano bene e che erano solo a "metter su ciccia" che poi era la verità, non hanno avuto bisogno di essere intubati, ma dentro di me… Ricordo ancora l'emozione quando ci hanno permesso di prenderli in braccio, avvolti da un asciugamano. Con Sara, specialmente, era una sensazione stranissima, avevo un ranocchietto sul petto a cui ad ogni mio bacio sulla testina aumentavano i battiti del cuoricino; ci sarei stata delle giornate intere, ma nelle TIN non è permesso. Ricordo la felicità di trovare Fabio nel lettino anziché nell'incubatrice e il tremendo colpo di vederlo sotto la lampada con una mascherina sugli occhi perché aveva l'ittero. Ricordo con orrore la visita oculistica di Sara fatta davanti a me (non sarebbe dovuto accadere) in cui sentii pronunciare "R.O.P.": sapevo cosa era, solo che non avevo capito la parte più importante… era troppo presto per sapere se c'era. Con il terrore negli occhi chiesi spiegazioni all'infermiera, appena l'oculista uscì dalla stanza, che cercò di tranquillizzarmi. Ricordo quando, andando in terapia intensiva, non trovammo più Sara: l'avevano messa in sub-intensiva accanto a Fabio, stava crescendo e non occorreva più l'intensiva. Il primo cambio di pannolino: io a Fabio nel lettino, Massi a Sara nell'incubatrice e le nostre visite si concentravano sul tenerli in braccio e fargli sentire il nostro calore. Alle dimissioni di Sara lessi "emorragia cerebrale del plesso corioideo" e mi andò il sangue al cervello, nessuno mi aveva mai detto nulla! Ricordo le interrogazioni al medico con l'ansia di avere una risposta tranquillizzante che non arrivò (era un medico molto giovane, forse s'impappinò un pochino) e fu la pediatra a spiegarmi che è abbastanza comune nei prematuri e che bastava controllare dopo un mesetto che tutto fosse ritornato nella norma (cosa che abbiamo fatto poi con esito - grazie al cielo - positivo). 9 Ho avuto problemi ad allattarli essendo nati prematuri, penso di essermi ammazzata ma volevo dar loro il mio latte, perlomeno quello visto che erano usciti prima per colpa mia! Quante cose oltre al normale ho fatto, ho cercato (e a volte ho fatto) l'impossibile per rimediare a quello che sentivo essere stato come il più grosso errore della mia vita! Trovare altre mamme con bimbi di 3 mesi che sono grandi 3 volte più dei miei, dire alle persone l'età corretta per "vergogna" (gli ho tolto un mese e mezzo più di una volta). Intorno ai 3 mesi ci siamo accorti che Sara era un vegetale (cioè a noi sembrava così!): era una bimba che guardava molto con gli occhi, ma muoveva pochissimo la testa, non portava le manine alla bocca (come faceva Fabio), non allungava le braccine verso la palestrina. Avevo letto tantissimo sui prematuri, sapevo che Sara era più "grave" perché di basso peso per l'epoca gestazionale, la guardavo e mi dicevo che non era una bambina sana e normale e tutto per colpa mia! I follow up mi hanno veramente tranquillizzata. Ne abbiamo fatti due e al secondo il medico ci ha detto che loro seguivano i bambini con problemi non quelli sani!! Sono state le più belle parole che abbia sentito in vita mia: Sara era sanissima, era solo indietro rispetto a Fabio. Ha cominciato anche lei a girare la testa, a portare le braccine alla palestrina, a cercare le proprio manine. Quando lei è arrivata a quel traguardo Fabio magari già diceva le prime sillabe… lei arrivava seconda in tutto… nel mettere i dentini, nel gattonare, nel camminare… era più indietro rispetto al fratello e, nel momento in cui ho ben compreso questo concetto, oltre che sentirmi sollevata, ho smesso di fare paragoni! Adesso hanno 4 anni e incredibile Sara è più "grande" di Fabio per tantissime cose! Il senso di colpa finalmente mi ha abbandonata anche se ritengo di essermi comportata da incosciente però mi chiedo: cosa sarebbe cambiato se realmente mi fossi messa a riposo, sarebbero nati a termine?… chissà… Una cosa è certa, ho conosciuto altri casi di prematurità in cui la mamma è stata alle regole, per cui penso che a volte sia la natura a decidere… mi sono sentita in colpa per una vita ma chi mi dice che sarei andata avanti anche se stavo ferma? Nessuno può rispondere, per cui bando ai sensi di colpa, fanno solo male e non servono a nulla! Le nascite plurime (di Mariarita Barisione) Ormai è risaputo... è in atto un'esplosione demografica di nascite multiple. Le prime furono le famose gemelle Dionne: cinque bambine, il primo "pentaparto", nella storia della medicina, con la sopravvivenza totale di tutte le neonate. Oggi i parti multipli sono all'ordine del giorno e la nascita di tre - quattro - cinque gemelli non fa quasi notizia. A partire dagli anni '70, nel mondo occidentale, è iniziata una vera e propria esplosione di parti plurimi, che ha subito un fortissimo incremento in questi ultimi anni. Un esempio per tutti: tra il 1980 ed il 1994 la percentuale dei trigemini, negli Stati Uniti, è aumentata di oltre il 200%. Anche l'Italia non è da meno: sono più che raddoppiate - ed oggi hanno superato la quota di 10.000 l’anno - le gravidanze multiple, contro le 5.000 attese in condizioni normali. La prima causa, secondo gli esperti, va ricercata nelle cure anti-sterilità, basate sull’induzione dell’ovulazione con i farmaci. Le coppie che hanno affrontato anni, nella ricerca di un figlio, possono considerare positivamente questi eventi anche se le problematiche ad essi connesse sono notevoli: sul piano medico aumentano i rischi per i feti e poi per i bambini e per la madre. Si tratta - dunque - di gravidanze piuttosto difficili, ciononostante sono tanti i parti "record" registrati in Italia: i più noti alle cronache sono senza dubbio i sei gemelli Giannini, che oggi hanno più di 20 anni. Non è da sottovalutare il fatto che la 10 gravidanza gemellare e, a maggior ragione quella multipla, ha un'aumentata incidenza di parto pretermine e di bambini con basso peso alla nascita. Il parto, nella gravidanza bigemina avviene, in media, intorno alla 37^ settimana di gestazione. Per quel che riguarda la gravidanza trigemina: nell'85% dei casi il parto avviene alla 33^ settimana di gestazione; nel 25% si verifica prima della 32^ settimana; nel 9% prima della 28^. In molti casi i bambini devono essere ricoverati, anche per lunghi periodi, nei reparti specializzati di cure intensive neonatali (T.I.N.), per cui sarebbe auspicabile, durante queste gravidanze, che vi fosse un'adeguata formazione ed informazione - della coppia - rispetto a queste eventualità. Inoltre, i costi da sopportare sono notevoli sia per il Sistema sanitario (sia i piccoli prematuri che le loro madri - durante e dopo la gestazione - hanno bisogno di maggiori cure), che per le famiglie. Inoltre, in realtà, nessuno è veramente preparato a trovarsi - di colpo - genitore di tre o più bambini, per non considerare i casi in cui si rende necessaria una procedura di riduzione per i gravi rischi ai quali andrebbero incontro feti e madre che determina comunque un grande stress emotivo. Se crescere un bambino alla volta comporta sempre una certa dose di stress, combattere con pappe e pannolini moltiplicati per tre (o più) può rivelarsi un compito quasi impossibile. Uno studio francese - effettuato sulle mamme di trigemini - ha rilevato un alta percentuale di depressione tra le donne, conflitti all'interno della coppia e perfino sensi di colpa. Altri studi indicano che - i bambini nati da parto plurigemellare - hanno più probabilità degli altri di essere trascurati o addirittura maltrattati. La fatica, insomma, si fa sentire pesantemente... e, proprio per ovviare a questi problemi, gli esperti raccomandano ai genitori di ricorrere all'assistenza della famiglia e delle strutture sociali e di farlo subito: l'aiuto va chiesto immediatamente, senza sensi di colpa e senza pensare di essere "onnipresenti" ed "onnipotenti". Per fortuna, all'esplosione del "fenomeno multipli" si va accompagnando anche una maggiore consapevolezza del problema e, quindi, nuove opportunità per affrontarlo più serenamente. Sotto il profilo medico, ad esempio, oggi esiste l'alternativa del "parto ritardato", in cui si cerca di guadagnare tempo facendo nascere solo i prematuri, rimandando la nascita degli altri. Non è applicabile in tutti i casi e comporta rischi e difficoltà, ma sta dando risultati positivi, con intervalli tra la nascita dei gemelli addirittura superiore ai 4 mesi. Per quel che riguarda i problemi psicologici ed organizzativi, invece, la maggiore esperienza ha dato i suoi frutti ed esistono ormai vari centri specializzati nella consulenza dei genitori. Nuovi studi sono in corso e si moltiplicano i gruppi di supporto, in cui condividere problemi e soluzioni, superando il senso di solitudine e di esclusione di cui si lamentano molte coppie. Perché in una casa con tre o quattro gemelli, paradossalmente, una coppia (ed una madre in particolare) può sentirsi disperatamente sola. Una sezione del libro a cura di G. B. La Sala, Bambini e genitori speciali?, Atti del convegno Internazionale Reggio Emilia 30-31 ottobre 1998 – Percorsi editoriali di Carocci editore è dedicata alle gravidanze multifetali e può offrire ulteriori indicazioni bibliografiche. 11 I consigli di una mamma di tre gemelli (di Marina M.) Tre, e ancor più quattro gemelli, possono far diventare la vita un inferno se non ci si organizza bene e subito. Quando sono nati i miei bambini mi sono sentita molto isolata e piena di paure, le altre mamme di singoli non riuscivano logicamente a capirmi perché non avevano le stesse problematiche che possono esistere con tre bambini della stessa età, soprattutto quelle psicologiche, ecco perché adesso sono contentissima di poter essere utile a qualcuno. - La prematurità. I miei tre bambini alla nascita pesavano 2.300 grammi Giuliana, 1.890 grammi Simone e 1.580 grammi Andrea il più piccolino. Sono nati alla trentacinquesima settimana di gravidanza, quindi erano prematuri e ovviamente sottopeso. Avendo fatto - prima del parto - una cura a base di cortisone per far loro maturare la capacità respiratoria, alla nascita non hanno avuto poi problemi particolari a livello polmonare, ma dovevano naturalmente nutrirsi bene per prendere peso. I due maschi sono restati in incubatrice rispettivamente nove e venti giorni. Io ho allattato a casa per un po' Giuliana e contemporaneamente e faticosamente - mi tiravo il latte per darlo al più piccolo in clinica. Che dire sulla prematurità... per me resta ancora una piccola ferita nel cuore, perché non li ho potuti tenere stretti da subito, non ho potuto allattarli al seno quanto avrei voluto e, nella mia testa, c'è sempre l'idea che in qualche modo possano averne risentito. Per quanto abbia parlato con medici, neonatologi od altre persone con gemelli non ho mai avuto risposte più dettagliate sul problema. Ora che sono più grandicelli non mi sembra di notare "tracce" di questo impatto con la vita (l'incubatrice) un po' più duro che se fossero nati singoli e col peso giusto. Ho cercato, per quanto mi è stato possibile, di tenerli molto in braccio, dargli sempre il biberon tenendoli tra le braccia e non nella culla con l'asciugamano sotto la bottiglina come in genere si tende a fare quando ci sono più neonati. Se qualche volta si sta da soli bisogna per forza fare così, però se si evita secondo me è meglio. E' importante - per i primi tempi - non fissarsi troppo sul peso e non fare confronti con gli altri bambini. Anche per quanto riguarda le varie tappe come gattonare, camminare, parlare bisogna sempre considerare il mese o più che non hanno fatto nella pancia della mamma e non farsi prendere dall'ansia della fretta e dei confronti. Raggiungono tutti i vari traguardi al loro tempo, certo più lentamente degli altri, ma non per tutte le cose, il mio piccolino, quello di un chilo e mezzo, gattonava come un pazzo già prima di altri bimbi della sua età (anagrafica). Che dire... quello che più conta è la vicinanza, l'amore e molta molta serenità d'animo. Con tre gemelli non è facile averla, bisogna conquistarsela giorno dopo giorno. Un aiuto importante è anche parlare con altre mamme di gemelli, anche attraverso questo meraviglioso sito!!! A me ha fatto molto bene. - Per quanto riguarda il ritorno a casa, oltre a qualche madre o parente stretto di buona volontà, occorrerebbe subitissimo un'assistenza solo per la notte. Io non avendo madri e parenti disponibili, mi ero organizzata con due ragazze puericultrici o anche che facevano questa esperienza nei nidi delle cliniche per assistere i bambini solo la notte. Si alternavano, una notte l'una una notte l'altra. I nominativi li avevo reperiti prima ancora del parto attraverso la clinica ed avevo fatto dei colloqui. E' importantissimo dormire almeno la notte, altrimenti di giorno non si può essere attive con tre o quattro bambini . Io preferivo esserlo di 12 giorno. Adesso, mi sono organizzata con una baby-sitter di notte ed un'altra ragazza di giorno, che bada alla casa fino alle tre di pomeriggio, ed aiuta anche l'altra quando io sono fuori per lavoro. Il pomeriggio sto a casa con una delle due ed i tre bambini. - Il momento che necessita la presenza di almeno due persone è il momento della pappa: io faccio entrare in cucina un solo bambino alla volta e gli do la pappa con tranquillità (per lui), mentre l'altra ragazza sta con gli altri due bambini, e via di seguito. Certo tra preparare la pappa e dargliela ci metto quasi un'ora, ma conviene... far mangiare due e tenere l'altro a terra è un incubo, piange lui e quelli sul seggiolone. Bisogna cercare di creare momenti di intimità tra il bambino e la madre, stando a turno con uno solo dei gemelli. - Un altro scoglio nella vita con tre gemelli: è molto difficile uscire, come potrete ben immaginare, ed anche qui ci vuole organizzazione (sembro una manager oramai più che una mamma...) e molta forza... fisica, bisogna essere almeno in due e caricarseli in braccio avendo avuto cura di trasportare prima giù in macchina i passeggini (io ne ho uno gemellare a due posti ed uno singolo) e poi tutto l'occorrente per una passeggiata (biberon con acqua, ecc.). Se devono mangiare io preparo la pappa e la metto in tre piccoli termos, poi porto bavaglini monouso, fazzolettini bagnati, ecc... Siamo riusciti anche a fare delle gite... pazzesco! Certo è molto stancante, però, vale la pena perché se no stanno eternamente chiusi in casa. Quando posso uscire da sola ne porto uno alla volta, sempre con una turnazione precisa, che non bisogna assolutamente dimenticare. Quello che credo sia importante, è cercare di dare a ognuno il suo spazio con la mamma, stando un po' di tempo soli con il bambino... - Per quanto riguarda la nanna li ho fatti dormire fino a sei mesi nelle culle nella stessa stanza, avevo in più una carrozzina dove stava il più "difficile" e che all'occorrenza - spostavo in un'altra camera perché dormiva poco e svegliava gli altri due. Poi li ho messi nel lettino nella loro camera, ma certamente il problema che si svegliano a vicenda esiste. Per un certo periodo di tempo li ho messi a dormire in camere diverse, ma era lo stesso un inferno, correvo di qua e di là per la casa, dovevamo sempre camminare in punta di piedi, non c'era più un punto della casa dove non ci fosse un bambino!!!... Quindi li ho di nuovo riuniti nella loro camera e non fa niente, i due maschi si svegliano a vicenda, la bambina resiste... a volte. Spero che con il tempo si abituino. E' importante, però, metterli a letto nello stesso momento. Io faccio così: rigorosamente alle 20.30 li metto nel lettino, spengo la luce, canto un po' di ninna nanna passo per i lettini a sistemarli e carezzarli, poi chiudo la porta e me ne vado!!! Ovviamente di cullarli non se ne parla, diventa una schiavitù nonché logisticamente molto difficile, bisognerebbe essere sempre in tre oppure con sei braccia "allungabili". Scherzo!! Il vantaggio è che imparano presto a dormire semplicemente senza bisogno di tante cure. - Quando erano piccolissimi, appena nati e per circa tre mesi, ho cercato di fare il bagno a tutti e tre, tutte le sere, ma come ben immaginerete l'operazione va eseguita assolutamente uno per volta, pena l'affogamento di uno dei tre, che sicuramente ti sfugge di mano!!! Scherzavo, naturalmente, ma io utilizzavo anche il momento del bagnetto per stabilire un po' di intimità con ogni bambino. Certo non ci puoi mettere tutto il tempo che useresti se fosse uno, ma va bene lo stesso. Era carino stare finalmente col piccino come se fosse l'unico, facevo anche un po' di massaggio con l'olio perché sapevo che per i prematuri questo 13 contatto con il corpo e le mani della mamma o anche di un'altra persona è importantissimo. Certo alla fine ero uno zombie, a ripensarci mi sembra pazzesco, ma non bisogna sottovalutare l'energia incredibile che tira fuori una madre, soprattutto di tre gemelli, che ha sempre paura di trascurare uno dei tre. Quando sono diventati più "grandicelli", comunque, ho cominciato a farmi aiutare dalla baby-sitter. Il bagnetto lo facciamo, chi a l'uno chi all'altro, a turno e soprattutto non tutti i giorni. A volte ne faccio uno alla sera, uno il mattino dopo e uno la sera seguente. Non ho una regola, ultimamente avevo pensato di fare un bagnetto a sera di modo da non stressarci da pazzi, di stare così più tempo col singolo bambino e in questo modo farebbero il bagno due tre volte la settimana. In un tunnel di stanchezza… (a cura di Mariarita Barisione e Alessandra Rossetti, liberamente tratto da una discussione avvenuta sul forum dell’Associazione Ilmondodeigemelli) I primi mesi dopo la nascita dei bambini sono sempre vissuti come un periodo di forte stress dal punto dal punto di vista fisico ed emotivo. Nella nostra esperienza di questi anni di forum, dai discorsi “a ruota libera” tra mamme di gemelli, abbiamo imparato che, se la sensazione di isolamento è comune ad un gran numero di donne dopo il parto, per le mamme di gemelli questa sensazione è ancora più accentuata e accompagnata da un senso di impotenza ancora più grande. Il messaggio che vorremmo arrivasse alle neo-mamme è che queste sensazioni sono del tutto normali e giustificate, provarle non le fa essere “cattive madri” e soprattutto che non sono sole. Chi prova questi sentimenti deve sapere che la quasi totalità delle altre mamme li prova a sua volta. Ci racconta Ilaria: Ho sempre invidiato la "comodità" di avere un solo neonato e infatti spesso dico che ho fatto il terzo figlio perché volevo sapere cosa volesse dire avere un neonato, perché con due insieme non ci si capisce nulla. Nulla toglie che crescere uno, due, tre o quattro bambini sia impegnativo. Spesso poi la vita ti viene cambiata così di botto (e in peggio) che l'amore per i bambini non basta a colmare la nostra solitudine. Gli amici di prima si dileguano, non esci più, fai mille sacrifici economici e ti ritrovi sola in una realtà tutta nuova da gestire. Mi ricordo che io tante volte non riuscivo a uscire di casa perché tra preparare uno, sistemare l'altro e preparare me stessa bisognava ricominciare perché magari uno aveva fatto la cacca o aveva rigurgitato, o piangeva per il mal di pancia e allora arrivi a sera che aspetti con ansia tuo marito per aver conforto e confronto (e tu sei inevitabilmente col tutone di amianto, i capelli da pettinare tenuti con la pinza in testa, struccata), ma lui è stanco della giornata lavorativa e comunque non ti capisce perché non vive il tuo stato di alienazione totale dal mondo esterno, vivi in una specie di bolla dove al posto della neve fioccano pianti, pannolini, pappe, poppate, bagnetti... e sei stanca! Chi ha la fortuna di riuscire ad entrare in contatto con altre mamme gemellari, a confrontarsi, trae da questo un grande giovamento perché si rende conto di non essere sola nella grande stanchezza accumulata. Già, perché l'energia che una mamma di gemelli deve impiegare per accudire al meglio due (o più) neonati contemporaneamente è tale per cui spesso si sente solo mamma e non più donna... brutta, in disordine e senza grosse prospettive per il futuro, ma spesso basta volgere lo sguardo verso i bambini e la prospettiva - come d'incanto - cambia! 14 Il papà di gemelli (di Alessandra Rossetti) Se il ruolo del papà è importante in qualsiasi famiglia con un figlio neonato, è sicuramente fondamentale quando si tratta di gemelli. Il oinvolgimento del papà inizia durante la gravidanza. La gravidanza gemellare è in generale più faticosa di una gravidanza singola. C’è una più alta probabilità che sia a rischio di parto pretermine e può esserci per la gestante la necessità di passare periodi più o meno lunghi di immobilizzazione a letto o di ricoveri. Il papà può aiutare la mamma a tenere sotto controllo le sue paure, può tenerle compagnia e aiutarla a passare il tempo. Durante l’ultimo periodo della gravidanza gemellare la futura mamma può avere problemi a muoversi a causa del peso dei bambini. Il papà può aiutarla a spostarsi, accompagnarla in bagno e avere piccole accortezze come aiutarla nelle cose pratiche che avrà difficoltà a compiere da sola come la depilazione delle gambe o tagliare le unghie dei piedi. Quando inizia il travaglio - soprattutto se si tratta di un parto pretermine, purtroppo abbastanza diffuso nelle gravidanze gemellari – molte mamme possono essere sopraffatte dal dolore e dalla paura per la sorte dei loro bambini e avere il proprio compagno accanto sarà fondamentale. Il conforto della presenza del proprio compagno è importante in ogni caso per tutte le partorienti. Se si tratta di un parto naturale, il papà può rimanere accanto alla partoriente per tutto il tempo e prendersi subito cura dei bambini magari aiutando il personale a fare ai piccoli il primo bagnetto. Se i bambini dovranno stare in incubatrice o passare un periodo in Terapia Intensiva Neonatale la mamma con tutta probabilità si sentirà in colpa. Il papà deve starle vicino, confortarla, condividere i suoi stati d’animo e convincerla che non c’è niente che possa aver fatto durante la gravidanza che possa aver determinato tale situazione. Inoltre può accompagnarla a vedere i bambini e aiutarla a tirarsi il latte destinato ai piccoli. Il coinvolgimento del papà nell’evento della nascita dei bambini pone le basi per il suo futuro rapporto con essi e per la riuscita del menage familiare. Alberto racconta così la sua esperienza di parto pretermine: “Cinque minuti prima del parto l'ostetrica ed i neonatologi mi hanno ovviamente informato che a 27 settimane potevano esserci concrete possibilità che uno o tutti e due miei figli non sopravvivessero al parto. Io mi sono permesso di dire loro semplicemente: "Se ci sono delle regole è giusto rispettarle, però in un momento così drammatico il posto del papà è in sala operatoria vicino ai suoi cuccioli che mai come in questo momento hanno bisogno di tanto amore e soprattutto dell'amore del loro papà.", e dicendo questo li ho guardati negli occhi uno per uno (in quei momenti chissà perché ero stranamente calmissimo). I medici hanno avuto un momento di sbigottimento poi mentre si stavano consultando è arrivata un'infermiera dicendo che mia moglie era pronta per l'operazione. Io allora, per evitare imbarazzi, ho guardato l'ostetrica ed i neonatologi negli occhi e ho detto loro: "Andate e fate un bel lavoro!!", e sono iniziati i 10 minuti più lunghi di tutta la mia vita. In vita mia ho conosciuto tante belle donne con un sorriso affascinante ma niente di paragonabile al meraviglioso sorriso dell'ostetrica che è uscita correndo dalla sala 15 operatoria con il pollice alzato urlandomi: "È andata!!!". In quel momento mi è sembrata la creatura più bella del mondo. Se i bambini non hanno bisogno di cure particolari il papà può aiutare e incoraggiare la mamma nei suoi primi approcci nell’allattamento al seno. Il papà di gemelli e il ritorno a casa Se la mamma ha subito un parto con taglio cesareo avrà bisogno di un po’ di tempo per riprendersi fisicamente e naturalmente il papà è di fondamentale importanza nel prendersi cura di due o più bambini contemporaneamente. L’arrivo di un neonato in casa porta sempre un periodo di stress e di disorientamento. A maggior ragione ci sarà stress e disorientamento se i neonati da curare sono due o più. In questo caso è importantissimo che il papà abbia parte attiva nella gestione della situazione. Di solito è la mamma a rimanere a casa con i neonati mentre il papà torna al lavoro. Rimanere chiuse in casa tutto il giorno con i bambini, spesso dopo notti insonni può provocare nelle neo mamme delle forti forme di stress e di depressione. I bambini non vengono forniti con il libretto delle istruzioni e spesso la mamma ha bisogno di tempo per riuscire ad interpretare il loro pianto e per riuscire a rispondere in modo adeguato ai loro bisogni. La mamma di gemelli, poi, si sentirà “straziata” quando tutti e due i suoi bimbi piangeranno contemporaneamente e lei potrà confortarne solo uno alla volta. Si sentirà inadeguata e molto sola. Il papà può pensare che le giornate lavorative siano altrettanto stressanti, ma dovrebbe fare una piccola riflessione: uscire di casa, avere conversazioni con altri adulti, andare al bagno e fare la pausa caffè senza essere interrotti sono piccoli ma importanti lussi che la mamma, in casa, non può concedersi. Inoltre la mamma che rimane a casa è in servizio 24 ore su 24 7 giorni su 7. Non meravigliatevi quindi se la vostra compagna vi aspetta il dietro alla porta per “mollarvi” subito il bambino. Quando tornate a casa, fate in modo che la vostra compagna possa andare a farsi un bagno o una doccia con comodo e soprattutto senza essere interrotta. Fatele anche qualche complimento per come ha gestito la situazione, meravigliatevi per come sia riuscita a farcela da sola, fatele capire che comprendete quanto sia difficile. Inoltre non dovete rinunciare ad occuparvi dei bambini in modo pratico: prendeteli in braccio, cambiate loro i pannolini, cullateli per farli addormentare, fate loro il bagnetto. La vostra compagna vi sarà grata per l’aiuto, ma voi state anche aiutando voi stessi a creare un legame molto stretto e unico con i vostri figli. Quando poi finalmente i bambini sono a letto, concedetevi un po’ di tempo e un po’ di coccole come coppia. Il papà di gemelli e le poppate notturne L’aiuto del papà può essere fondamentale per una buona riuscita dell’allattamento al seno. L’incoraggiamento e l’aiuto pratico sono molto importanti. L’allattamento simultaneo può essere molto comodo perché permette un intervallo più lungo tra una poppata e l’altra ma inizialmente può essere difficoltoso: il papà può aiutare la mamma a sistemare i bambini. Una particolare fonte di stress per tutti i genitori sono le poppate notturne. Quando si tratta di gemelli la situazione può essere addirittura tragica. 16 Ci sono diverse strategie che si possono attuare per fronteggiare la situazione con la collaborazione di entrambi i genitori. In caso di allattamento esclusivo al seno, ad esempio, il papà potrebbe semplicemente essere lui ad alzarsi per prendere i bambini dalla culla e porgerli alla mamma e cambiarli se è il caso, dormendo nel periodo in cui la mamma li allatta. Se l’allattamento è misto e ai bambini vengono date alcune poppate al seno ed altre col biberon, il papà potrebbe dare l’ultima poppata della notte e la prima del mattino mentre la mamma si occuperebbe di allattare i bambini la seno durante la notte. Se l’allattamento è artificiale questi due ruoli possono essere invertiti a giorni alterni. Con questo metodo entrambi i genitori potrebbero avere periodi di sonno ininterrotto abbastanza lunghi. Un altro metodo di allattamento misto è quello di alternare i bambini e cioè di dare un giorno il seno ad uno dei due e il biberon all’altro e viceversa il giorno dopo. Se i bambini sono allattati in questo modo la mamma può tenere con sé il bambino che quel giorno è allattato al seno mentre il papà può portare l’altro bambino in un’altra stanza e allattarlo artificialmente. Questo metodo si può applicare anche se i bambini sono allattati esclusivamente col latte artificiale. 17 Elenco delle cose necessarie e consigli utili (a cura dei genitori) ALLATTAMENTO Premettendo che è importante allattare al seno i propri figli e che allattare due gemelli è possibile, ecco alcuni consigli pratici sia per quanto riguarda l'allattamento al seno, sia per quanto riguarda l'allattamento artificiale: Allattamento al seno: • Per quale tipo di tiralatte utilizzare, Vi consigliamo di visionare la pagina relativa ai consigli delle mamme sui TIRALATTE. Inoltre, poiché allattare due gemelli si può e... si può anche produrre più del necessario consumo sono necessari i sacchetti per congelare il latte materno. Allattamento Artificiale: • Farsi dare un tabulato da fotocopiare in 2000 copie di quelli che usano in ospedale per segnare orari, poppate, le quantità di latte preso se artificiale, le scariche giornaliere, eventuali prelievi di temperatura (se si fanno i turni, se mangiano ad orari sfalsati, visto che di notte sarete fuori di testa di più che di giorno, vi accorgerete di non ricordare a chi e che cosa avrete somministrato). E' possibile scaricare il foglio poppate dal sito dell'associazione www.ilmondodeigemelli.org nella sezione relativa all’allattamento. • Investite in un forno a microonde; è un acquisto abbastanza oneroso, ma che non rimpiangerete mai. • Otto Biberon angolati (l'angolatura fa sì che non sbrodolino, soprattutto se si è da soli e gli si dà da mangiare nei seggiolini, inoltre, mi sembra che ingollino meno aria). • Un sistema di sterilizzazione per i primi mesi. Vi consigliamo di visionare sul sito dell'associazione www.ilmondodeigemelli.org la pagina relativa agli sterilizzatori nella sezione sulla puericultura. PUERICULTURA PESANTE • Due seggiolini sdraiette (senza di questi, se siete soli, sarete spacciati). • Due seggioloni. • Una carrozzina gemellare da comprare usata. Serve solo per 4 mesi, anche se in realtà è trasformabile in passeggino doppio. I primi mesi è comoda perché potete metterli in camera con Voi. Vi consigliamo di visionare sul sito dell'associazione www.ilmondodeigemelli.org la pagina relativa alle carrozzine e passeggini gemellari nella sezione relativa alla puericultura. • Un passeggino gemellare in linea o affiancato (quelli di nuova generazione sono molto meno ingombranti e di solito riescono ad entrare negli ascensori) e due passeggini ultraleggeri con chiusura ad ombrello. Anche per la scelta del passeggino vi consigliamo di visionare sul sito dell'associazione la pagina relativa alle carrozzine e passeggini gemellari. ABBIGLIAMENTO • Tutine semplici con colori chiari da buttare tutte insieme in lavatrice, di quelle con gli automatici che non costringono a spogliarli ogni volta, idem per l'intimo, body con automatici. • Comprate i capi base e gli altri volta per volta, due bambini che nascono più piccoli degli altri spesso crescono molto di più. 18 • • • Tenetevi larghi sulla taglia, appena nati infilare una maglietta piccola a misura a loro è come cercare di mettere un vestito da puffo ad una Barbie. In inverno prendete quelle tute intere "tipo sci" con piedi (sono comode perché se andate di fretta ce li potete infilare anche in pigiama) e perché arrivano ad un'età in cui gradiscono molto stare nudi e si lamenteranno vivacemente per ogni capo in più che gli vorrete infilare. Se è possibile, dotatevi di asciugatrice. Soprattutto in inverno, con il doppio delle cose da lavare e - quindi - far asciugare... è utilissima. BAGNETTO • Finché sono piccoli è possibile lavarli nel lavandino. • Fasciatoio semplice (a quelli che vi dicono che va bene anche il letto ditegli di provare a fare 15 cambietti al giorno, senza considerare, soprattutto con i maschietti, gli incidenti di pipì non prevista durante l'operazione, piegati oltre al resto che già si deve fare). Per fasciatoio semplice si intende quello tutto aperto con porta oggetti laterale e cinghietta ferma bambino, vaschetta sotto il pianale che va comunque trasportata nella vasca grande, perché sopra i due mesi sono già in grado di allagare una camera. SALUTE • Tenete sempre in casa un termometro e un farmaco antipiretico; • Se i bambini hanno il raffreddore: soluzione fisiologica, aerosol e umidificatore. ALTRE COSE CARINE • Il “Balla Balla” (età 5/6 mesi) o qualcosa di analogo. Non è altro che un seggiolino che si appende a qualsiasi tipo di porta, attaccato ad una molla dove loro possono saltare (quello che guarda si diverte quasi come quello che lo sta usando); • Una ruota di stoffa gonfiabile in cui uno alla volta possono stare contornati da tutti i giochini (questo da quando stanno seduti discretamente, cioè verso i sei/sette mesi). • Per chi ha il giardino due belle altalene di plastica di quelle da bambini piccoli (chiuse davanti): una spinta all'uno ed una spinta all'altro è un "toccasana" in certi momenti di crisi. _____________________________________________ 19 Capitolo 2 – L’allattamento e lo svezzamento dei gemelli PREMESSA L'allattamento al seno è completo di per sé: nutrimento d'amore e nutrimento di salute, perché il latte materno protegge dal rischio di sviluppare un gran numero di patologie. Molte mamme di gemelli rinunciano ad allattare perché temono di non avere abbastanza latte o perché lo ritengono troppo impegnativo, col risultato che solo il 20% dei gemelli viene allattato al seno (contro il 73% dei figli singoli). Le mamme di gemelli devono sapere che è possibile nutrire i loro gemelli, a volte anche tre gemelli, senza fare ricorso a complementi o all'allattamento misto. Ma perché ciò diventi realtà è necessario farsi aiutare in ogni modo: le ostetriche, le vigilatrici d'infanzia, le volontarie de La Leche League International e le Consulenti Professionali IBCLC potranno offrire un valido supporto (vi consigliamo di consultare in rete i seguenti siti: www.lalecheleague.org/Lang/LangItaliano.html, www.aicpam.org, www.allattare.net). (Mariarita Barisione) Ci sono momenti durante l'allattamento in cui ci si sente molto scoraggiate. Ma ci sono poi anche momenti di grandissima gioia. Io mi ricordo durante l'ultimo allattamento (quello dei gemelli) che quando cominciava l'imbrunire diventavo triste e il peso di un'altra notte mi opprimeva. Così, immancabilmente ogni volta mi dicevo che il mattino seguente sarei andata a comperare il latte artificiale. Poi il mattino mi sentivo bene e mi davo della pazza per aver pensato a certe cose. E così ogni giorno si ripeteva la stessa cosa, ma ogni giorno era un giorno in più. I bambini erano un po' più grandi e io acquistavo maggior forza. Ci vuole molto amore, molta pazienza e molta fiducia in sé stesse. In questo momento non pensare a come sarà domani. "Accontentati" di vederli attaccati al seno. È il premio più grande. E poi ti accorgerai che il tempo passa da solo, senza bisogno di starci a pensare. (Nadia Prandi) QUALCHE MOTIVO IN PIÙ PER ALLATTARE I GEMELLI (testo di Mariarita Barisione e Catherine Paquay - disegni di Catherine Paquay) Sono ormai risaputi gli enormi vantaggi che l'allattamento al seno offre rispetto a quello artificiale. Fra questi menzioniamo i più importanti quali: una maggiore intimità con il piccolo, la composizione stessa del latte - che oltre ad essere più digeribile ed offrire tutto ciò che necessita al neonato per la sua crescita nei primi 46 mesi di vita - contiene anticorpi ed agenti immunitari che lo proteggono da alcune infezioni, la disponibilità immediata del latte, sempre alla giusta temperatura, e gratuitamente! Oltre ai vantaggi appena menzionati, che sono comuni a tutti gli allattamenti, esistono delle motivazioni in più per allattare al seno in caso di nascite gemellari. Subito dopo il parto, la suzione della mammella provoca delle contrazioni che aiutano l’utero a riprendere più velocemente la sua misura, la sua forma e la sua tonicità, fatto particolarmente importante visto che questo organo è stato sovradisteso dalla presenza di due o più bimbi. 20 Nei parti plurimi, dove i neonati nascono spesso prematuri e/o di peso minore, il vantaggio procurato dal fatto di essere allattati al seno è particolarmente importante ed evidente. L’allattamento al seno assicura, inoltre, un contatto prolungato fra la madre e bambini: la mamma che allatta al seno passa, necessariamente, un certo tempo ogni giorno a tenere ogni bimbo nelle sue braccia e questo contatto è molto importante per lo sviluppo della relazione madre - figlio e per lo sviluppo psicomotorio del bambino stesso. Gli ormoni prodotti durante la lattazione hanno un effetto rilassante sulla madre e ciò è di particolare utilità quando essa debba fare fronte a due bimbi che reclamano nello stesso momento! Ricordatevi sempre che i bimbi sono due o più e che quindi i tempi (e la relativa stanchezza) per dar loro da mangiare sono comunque doppi; valutate che alzare la maglietta e attaccarli al seno è molto veloce e da’ in molti casi più libertà di uscire e fare altre cose senza doversi portare dietro la casa, rispetto a dover preparare e somministrare dai 10 ai 16 biberon al giorno !!! Come fare perché funzioni Come per ogni allattamento, i tre ingredienti di successo sono: la fiducia (sapere che è possibile riuscire); l’informazione (ciò che stiamo cercando di fare); il sostegno (che è possibile reperire presso le consulenti della LLLI). La maggiore parte delle cose da sapere, per quel che concerne l'allattamento al seno dei gemelli, si riconduce alle basi dell'allattamento: la legge della domanda e dell'offerta (allattamento a richiesta); poppate precoci e frequenti (l'importanza di un inizio a poche ore dal parto); buone posizioni dei bimbi al seno. Nella maggiore parte dei casi, il fallimento dell'allattamento al seno è dovuto agli stessi motivi che sopraggiungono durante l'allattamento di bimbi singoli: errate posizioni al seno che provocano dolori alle mammelle; limitazioni del numero e della durata delle poppate che possono causare ingorghi mammari; negativo inizio della lattazione e conseguente insoddisfazione dei bimbi; introduzione delle "giunte". Insieme o separatamente? Questa è la più frequente tra le domande che si pongono le mamme di gemelli che hanno deciso di allattare. La risposta non è univoca: varia molto in funzione delle mamme, dei bambini e dei momenti. La poppata "in simultanea" è un'arte che si acquisisce con il tempo, la pratica… e un po' di aiuto all'inizio. 21 Alcune idee di posizioni per l’allattamento simultaneo Un bimbo in posizione classica, l'altro in posizione "palla da rugby" (faccia al seno, il corpo del bambino sotto il braccio della madre, dallo stesso lato). E’ la posizione la più facile da controllare, soprattutto se i bimbi hanno dei problemi a prendere il seno. Entrambi i bimbi in posizione parallela: l’uno in posizione classica, l’altro nella stessa direzione con la testa sostenuta dalla mano della madre. I due bimbi in posizione classica, con i corpi incrociati, sostenuti dalle cosce della madre o da cuscini. Praticamente qualunque posizione è fattibile, a patto che ci siano condizioni confortevoli per la madre e che i bimbi possano prendere il seno correttamente. Per allattare al seno due gemelli sembra di grande utilità, sia per la mamma che per i bambini, utilizzare i cuscini da allattamento. Con o senza "giunte"? Se ai bambini viene offerto anche il biberon essi possono sviluppare confusione fra il seno e la tettarella e, se provano a succhiare al seno come fanno con il biberon, questo può provocare dolori alle mammelle. Inoltre, poiché il poppare dal biberon può risultare più semplice per i bambini, essi possono arrivare a rifiutare il seno stesso. Quindi, se è necessaria l'introduzione di "giunte", allora è meglio utilizzare altri metodi: tazze, cucchiaini, siringhe senza aghi, dispositivi di aiuto all’allattamento. Ma - nella maggiore parte dei casi - i complementi non sono necessari, infatti, più il seno viene stimolato (e nel caso di gemelli la stimolazione è doppia!!), più aumenta la produzione di latte. Come organizzare l'allattamento a richiesta di due bambini? L'organizzazione appare diversa a seconda che si allatti in simultanea o separatamente. All'inizio, è meglio tenere una piccola "contabilità" delle poppate, per assicurarsi che ogni bambino abbia avuto ciò che doveva senza confusioni. Invece, di invertire i seni ad ogni poppata, alcune madri preferiscono lasciare poppare lo stesso seno per mezza giornata od un giorno intero, prima di invertire. Se i bambini hanno delle suzioni differenti, è meglio cambiare di lato più spesso, per evitare l’ingorgo di un seno. 22 Come organizzarsi per la notte... Per la notte, sistemare il lettino vicino al letto dove dorme la madre o prenderli nel letto per l'allattamento, risparmia energie e sonno: imparare ad allattare da distesa è uno dei migliori investimenti che possa fare una madre di gemelli per conservare il sonno e dunque il proprio equilibrio nervoso! Alcune posizioni che permettono di allattare da distese due bambini simultaneamente: La madre stesa sulla schiena, i due bimbi in posizione "sfinge", in ginocchio ad ogni lato. La madre stesa sulla schiena, i due bimbi stesi lungo i fianchi su dei cuscini. Alcuni trucchi per lo svezzamento dei gemelli (Consigli pratici a cura dei genitori del forum) Lo svezzamento... meta ed obiettivo agognato, ma anche temuto, sopratutto se i bambini da svezzare sono due o più! Per questo importante traguardo è bene ricordare che è un momento fondamentale per un buon rapporto con il cibo negli anni a venire e che, quindi, è preferibile una linea morbida per rendere il passaggio il meno traumatico possibile. Ecco alcune "regolette di base": Non scoraggiarsi se all'inizio sembrano "schifatissimi" in quanto si devono abituare sia ai sapori nuovi, sia all'uso del cucchiaino; Se qualche cibo proprio non piace non insistere ed eliminarlo per una settimana, per poi riproporlo successivamente; Evitare i comportamenti troppo drastici e ricorrere a qualche biberon di latte (o tetta della mamma!) nei momenti veramente "no". PASTI IN SIMULTANEA? • Dare la pappa ad uno alla volta può essere un'occasione di avere un momento da dedicare ad un solo figlio alla volta. Avere momenti "unici" con i genitori, soprattutto con la mamma, è molto importante per i gemelli. Certo che il bambino che aspetta potrebbe dover mangiare troppo tardi e in ogni caso in questo modo ci vuole molto tempo per terminare il pasto. • Dare la pappa contemporaneamente, un cucchiaino per uno, è di gran lunga più pratico e veloce. Il "contro" è che la coppia gemellare continua ad essere una coppia e a condividere anche questo momento. La cosa migliore sarebbe quella di essere in due a dare la pappa (idealmente la mamma ed il papà), così magari a pranzo un bimbo è "solo della mamma" e a cena è "solo del papà", il giorno dopo viceversa e così via. • 23 Può capitare, durante un pasto "in simultanea", che i gemelli desiderino ardentemente sempre e solo quello che ha nel piatto l'altro e proprio questo continuare a guardare quello che fa e che ha l'altro può bloccarli nel mangiare. In questo caso si può provare a mettere i seggioloni "a trenino", uno dietro l'altro, posizionandosi di fianco per dare la pappa. SE I BAMBINI AMANO IL BIBERON I biberon, con buchi più o meno grandi, hanno il vantaggio di essere somministrati in assoluta contemporaneità, evitando urla, strilli ed affini... e sbrodolamenti, sputacchiamenti, rovesciamenti... In alternativa ai biberon con i buchi esistono in commercio alcuni modelli che, al posto della tettarella, hanno un cucchiaio. Gli sbrodolamenti sono ridotti al minimo, sono semplici da utilizzare e non si hanno piatti e posate da lavare (molto utili in viaggio!). SE I BAMBINI AMANO IL CUCCHIAINO E' consigliabile provare diverse densità di pappa: alcuni bambini preferiscono maggiormente "papponi" densi (e quindi meno “sbrodolosi”). E' consigliabile mettere in un unico piatto una doppia razione di cibo e due cucchiai. In questo modo, è possibile dare da mangiare contemporaneamente a tutti e due. SE I BAMBINI AMANO IL DOLCE O IL SALATO Alcuni bambini amano i sapori dolci e (aihmè!!) detestano quelli sapidi. In questi casi, a volte, è sufficiente aggiungere al brodino con carne e semolini due cucchiaini di dolce come: succo concentrato di mela, amido di mais o di riso, sciroppo di acero. Oppure, riempire il cucchiaino della pappa meno gradita ed intingere la punta in quella favorita, oppure qualche cucchiaino di quella preferita e poi uno dell'altra e così via. PER CERCARE DI LIMITARE I DANNI DA: SBRODOLAMENTO, SPUTACCHIAMENTO, ROVESCIAMENTO... ED I DANNI AI TIMPANI... Utilizzare due asciugamani con sopra i bavaglini... in questo modo si evita di dover lavare i vestiti ad ogni pasto!!! I bavaglini, possibilmente, devono avere la tela cerata dietro e devono essere moltoooo ampi! Meglio se sopra a questi si usano quelli usa e getta! Utilizzare un pezzo di pane un po' duro che li tenga occupati, mentre si imbocca l'altro gemello. In alternativa, mettere sul vassoio del seggiolone delle mollichine di pane, dei pezzettini piccolissimi di carote,... il tempo che perdono con le loro manine per cercare di raccoglierlo permette all'adulto di imboccare l'altro gemello. Utilizzare canzoncine (tipo "l'areoplanino che arriva arriva...") che distraggano chi non vuol mangiare o chi vorrebbe mangiare, ma deve attendere il proprio turno! Uno stratagemma per non dover lavare il pavimento cento volte é quello di mettere, sotto i seggioloni, un "tappeto" di fogli di quotidiano... a fine pasto si raccoglie il tutto ed al massimo si deve dare una ripassatina! ________________________________________________________________ 24 Capitolo 3 - L’ora della nanna… Le otto "regole d'oro" per genitori disperati (di Mariarita Barisione) 1. I segni "premonitori del sonno": quando il bambino incomincia a strofinarsi il naso o gli occhi, toccarsi l'orecchio, ecc. è giunto il momento di metterlo a dormire. Se si possiede un lettino con le sbarre ci si può appendere un oggetto personale appartenente alla mamma (ad esempio, una maglia) che portandone l'odore ha un potere calmante sul neonato. 2. I "riti del sonno": è necessario instaurare delle "ritualità" serali, cioè eseguire le stesse azioni, sempre nello stesso ordine e, possibilmente, agli stessi orari. 3. Il bagnetto calmante: fare il bagnetto prima di mettere a dormire il bambino può aiutarlo a rilassarsi e ad addormentarsi più velocemente. 4. Il tepore: Il lattante fa meno fatica ad addormentarsi se si mette una borsa dell'acqua calda nella lettino o nella carrozzina qualche minuto prima di metterlo a dormire... il tepore lo aiuta a "staccarsi" dalle braccia della mamma. 5. Il lattante è maggiormente rassicurato e fa meno fatica ad addormentarsi se si pone la sua testa contro la testiera del lettino o della carrozzina. 6. I rumori abituali: spesso i bambini si calmano quando odono alcuni rumori abituali, ad esempio, l'umidificatore, la lavastoviglie, la lavatrice, ecc.. 7. Le musiche della nanna: alcune musiche hanno, più di altre, un potere calmante: la musica classica, ma anche il reggae che è molto ripetitivo e le musiche new-age. 8. Se il bambino si sveglia anche quando non è il momento della poppata è più opportuno mandare il papà a riaddormentarlo, poiché non ha addosso l'odore del latte. E inoltre… Dall’esperienza di molte mamme risulta consigliabile lasciare che i piccoli dormano nella stessa camera fin da piccoli, perché si abituino subito ai reciproci “belati”. Alcune mamme hanno applicato con successo il metodo del “pianto controllato”, diventato famoso in questi ultimi tempi grazie al libro “Fate la nanna” del pediatra spagnolo Eduard Estivill. Vi consigliamo di consultare in rete l'opuscolo sul sonno del Dr. Bruni http://www.sleepchild.com ____________________________________________________________ 25 Capitolo 4 – L’educazione e l’educazione scolastica Pericolo gemelli: i primi passi… Da quando iniziano a camminare si moltiplicano i pericoli... ecco come alcuni genitori hanno affrontato alcune delle situazioni più tipiche. Tutte esperienze vissute che potranno essere utili ai "genitori in erba" nel contrastare il famigerato PERICOLO GEMELLI!!!! 1. Mai lesinare sulla sorveglianza: non è prudente lasciare soli i “piccoli scalatori”, anche perché essendo in due è facile che si “coalizzino” per combinarne di tutti i colori. Spesso in due (o – peggio – in tre) riescono a fare cose che un bambino da solo non potrebbe mai fare. 2. Meglio chiudere a chiave le porte delle stanze più pericolose (soprattutto bagni e cucina), togliere le chiavi e tenerle in alto. Alcuni bambini si sono chiusi a chiave in bagno, non sono più riusciti ad aprire e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco! 3. Fin da quando iniziano a camminare in modo autonomo, è opportuno provvedere a togliere dalle stanze in cui i bambini sono soliti soggiornare tutto ciò su cui possano arrampicarsi (sedie, scatole, giocattoli ingombranti). 4. Se ci sono dei terrazzi, anche da questi è opportuno togliere qualsiasi cosa sulla quale possano arrampicarsi (vasi, sedie, sdraio, etc.) e, se il muretto è basso, mettere una rete di protezione. 5. Attenzione alle finestre: anche se sono alte, è facile che i bambini trovino il modo per arrivarci, quindi anche in questo caso è opportuno togliere qualsiasi cosa che possano utilizzare come scala ed eventualmente installare delle “griglie” a soffietto che si possono fissare ma che si possono aprire al bisogno. In commercio ci sono anche dei “ferma-finestra”. Se i ferma-finestra non bastano, bisogna passare alle “maniere forti”: si può usare un bastone (tipo quelli interni dell'armadio) fissato in modo che la finestra non si apra. 6. Meglio avere dei vetri doppi e resistenti, ma esistono delle pellicole trasparenti che attaccate sui vetri delle finestre o delle porte con vetro tengono attaccate le schegge di vetro se dovessero rompersi, limitando i danni. 7. Se ci sono delle scale, per evitare capitomboli è meglio installare dei cancelletti di protezione. 8. La cucina è pericolosissima. Attenzione alle pentole sui fornelli, è meglio utilizzare la parte più vicina al muro del piano di cottura. In commercio esistono anche delle protezioni da mettere intorno ai fornelli per impedire ai bambini di tirarsi addosso cibi o liquidi bollenti. Conviene anche tenere chiusi i cassetti (esistono in commercio degli appositi dispositivi: sono dei gancini con controparte a incudine che si avvitano all'interno di cassetti e antine dei mobili) e tenere in alto tutte le cose pericolose (detersivi, coltelli, ecc.). 26 Per gli sportelli si può fare anche una chiusura artigianale legando semplicemente con uno spago le due maniglie insieme. Esistono anche delle chiusure “a calamita”, di solito fino a verso i tre anni i bambini non ce la fanno ad aprire. 9. Anche il bagno è pericolosissimo. Conviene regolare non molto alta la temperatura dell’acqua in modo che anche aprendo al massimo il rubinetto dell’acqua calda non venga mai fuori bollente. I medicinali e i detersivi vanno tenuti in alto. Insegnare ai gemelli l'uso del vasino, come e quando! (di Lara English e Mariarita Barisione) Quando è il momento giusto per togliere il pannolino ai bambini? Saranno pronti? Sono ancora troppo piccoli? Questi, sostanzialmente, sono gli interrogativi che si pongono tutti i genitori nel momento in cui si apprestano ad educare i bambini al controllo sfinterico. Nel caso di bambini gemelli è bene ricordare che non esistono "i gemelli", ma che ogni bambino è unico in ogni aspetto e così anche in questo delicato processo. Ovviamente, un elemento chiave è il controllo della vescica: quando ci si accorge che il bambino ha bisogno di cambiare il pannolino con meno frequenza... allora forse sta arrivando il momento giusto! Mediamente questo accade per le bambine intorno ai due anni e per i bambini intorno ai due anni e mezzo... non è una regola, ma solitamente le femminucce sono più precoci rispetto ai maschietti. La preparazione all'uso del vasino può iniziare già verso i 18 mesi: si possono comprare dei vasini belli e colorati e permettere ai bambini di esplorarli e di giocarci; il passo successivo è quello di chiedere loro se vogliono sedersi sopra, ma può accadere, a volte, di ottenere un secco diniego... è meglio non insistere e riprovare in un altro momento. Nel frattempo sia i genitori che i fratelli o le sorelle maggiori possono, con naturalezza e senza insistenza, dare l'esempio. I gemelli hanno anche il vantaggio di potersi dare l'esempio reciprocamente: se uno dei due vede il proprio co-gemello usare il vasino, quasi sicuramente non vorrà essere da meno e proverà anche lui. E' molto importante anche l'incoraggiamento degli adulti con affermazioni del tipo: "Penso che tu sia pronto per togliere il pannolino e fare la pipì come i grandi!... Dai provaci! Vedrai che ci riesci!". Alcune volte, proprio perché vedono gli adulti utilizzare la tazza del water, rifiuteranno il vasino... nessun problema: esistono i riduttori e degli appositi sgabellini. A questo punto potrebbe essere d'aiuto coinvolgere i bambini nell'acquisto delle mutandine, lasciandole scegliere a loro: questo li farà sentire importanti e non vedranno l'ora di indossarle. Infine è necessario (all'interno di un'atmosfera di amore e pazienza... anche per gli eventuali innumerevoli incidenti!) insegnare ai bambini ad usare il vasino: fare sedere i bambini sul vasino, usare frasi tipo: "Ricordati che non hai il pannolino, ma che hai le mutandine, quindi devi usare il vasino..." e quando capita l'inevitabile incidente ricordargli, senza spazientirsi, che: "La prossima volta c'è il vasino". Una cosa importantissima da ricordare: quando togliete il pannolino non rimettetelo più (tranne per i riposini e la notte), in quanto questo potrebbe confondere il bambino ed allungare di molto i tempi dell'educazione sfinterica. "L'asciutto notturno" si sviluppa più tardi nella maggior parte dei bambini, perché si stanno ancora concentrando sul controllo diurno. Fino a quando i tuoi bambini non hanno sviluppato un maggior controllo della vescica, usa il pannolino per i riposini e 27 durante la notte. Eventualmente, quando saranno pronti a dormire senza pannolino, preparatevi: mettete sotto il lenzuolo una tela cerata, evitate di dargli da bere per un'ora prima di andare a dormire e lasciate il vasino a portata di mano! Ricordatevi che i maschietti raggiungono solitamente il controllo sfinterico notturno più tardivamente rispetto alle femminucce. Le otto regole dello “spannolinamento” (di Alessandra Rossetti) • Non forzare le tappe. • Il segnale principale che il bambino è pronto per iniziare lo spannolinamento è trovare il pannolino asciutto. • Meglio mettere maglietta e mutandine rispetto al body. • Meglio i pannoli "tradizionali" con gli adesivi ai lati rispetto a quelli che si tirano su e giù. • Quando ci sono fratelli più piccoli può esserci qualche difficoltà perché il bambino tende a cercare di rimanere piccolo per ricevere tante coccole e cure quanto il fratellino. • Per l'autonomia "cacca" ci vuole più tempo che per l'autonomia "pipì". • Quando ancora portano il pannolino, meglio non fargli notare che quando fanno la cacca puzzano e mai umiliarli o prenderli in giro per questo. • Una volta iniziato lo spannolinamento, non umiliarli o sgridarli se "sbagliano"... se è il momento giusto sbaglieranno comunque poco. Incoraggiamo la differenziazione! (di Patrizia B., introduzione di Alessandra Rossetti) Ogni bambino “gemello” è prima di tutto un figlio, un individuo unico che non esiste solo in funzione della coppia di cui fa parte. Di questo dobbiamo essere convinti noi genitori, questo è quello che lui deve percepire. Dobbiamo fare in modo che sia davvero così. E’ importantissimo che noi genitori diamo ad ognuno dei nostri figli la possibilità di sentirsi qualche volta “figlio unico”, di avere dei momenti esclusivi con noi, di formare dentro di sé i suoi ricordi “unici”, distinti da quelli del co-gemello. Noi genitori siamo i primi “avvocati” dei nostri figli, e dobbiamo fare in modo che anche al di fuori della famiglia ognuno di loro abbia la possibilità di percorrere la propria strada, di distinguersi, di farsi conoscere come persona unica. Per questo dobbiamo incoraggiare la differenziazione, essere sicuri che ognuno di loro venga distinto e identificato, che ognuno di loro venga chiamato col suo nome e non identificato con la coppia gemellare. Questo è uno dei problemi “chiave” dei genitori di gemelli, la questione che più di ogni altra rende difficile e importante il nostro compito di primi educatori dei nostri figli. Di seguito alcuni consigli “pratici” per mettere in atto questo fondamentale proposito. 28 1. Vestiti diversi Eh sì, magari stesso modello ma diversi. Possibilmente al momento dell'acquisto, una volta che la mamma ha deciso cosa comprare, far scegliere al bambino (se è abbastanza grande) il colore o un modello simile e dopo l'acquisto non “cedere” il capo all'altro bambino dicendo cose tipo “tanto è uguale se ti metti questo” oppure “il tuo è a lavare, prendi questo”.... emergenze a parte, naturalmente. Nell'armadio possibilmente ante separate, con ciascuno uno spazio per i propri capi di vestiario o in mancanza di spazio suddividere in destra/sinistra. 2. Giocattoli divisi Ogni bambino dovrebbe avere almeno un paio di giocattoli proprio suoi, che il cogemello e gli altri fratelli non hanno il diritto di toccare e che i genitori difendono. 3. Cassetto dei segreti Ritagliare uno spazio proprio per ogni bambino. Un cassetto, una scatola, con sopra scritto in grande il nome del bambino dove potrà mettere quello che crede al riparo degli sguardi degli altri e a cui solo lui potrà accedere. 4. Ritagliare degli spazi singoli con i genitori Organizzare degli spazi propri per ciascun figlio con la mamma o il papà (ad esempio, mentre uno va a fare la spesa con la mamma, l’altro va a trovare la nonna col papà). 5. "Venderli" un giorno ogni settimana/dieci giorni a turno ai nonni/zii se disponibili Affidare alternativamente uno dei due ad un “volontario” mentre l’altro si gode un momento da “figlio unico” con mamma e papà. Per il bambino “ceduto”, frequentare persone al di fuori della famiglia può costituire un’occasione di arricchimento. 6. Il “piatto preferito” Ciascun bambino può scegliere che si prepari il suo piatto preferito una volta alla settimana. Se è possibile, fare insieme l'acquisto degli ingredienti necessari! Ci ritroveremo a mangiare spaghetti con la Nutella? boh! 7. Pettinature diverse Una pettinatura decisamente diversa è importante perché li si possa riconoscere immediatamente. Per le bambine, se entrambe preferiscono i capelli lunghi, si possono differenziare le pettinature: chi due codini chi uno, chi sciolti chi legati. 8. Il nome Non dare ai gemelli due nomi dal suono simile. Non chiamarli “i gemelli” o “i bambini”. Bisognerebbe fare un piccolo sforzo per usare il nome che gli abbiamo dato, poi sarà più facile che anche all’esterno li chiamino con i loro nomi. 9. Domande Cercare di non fare delle domande “di gruppo” , a tutti e due i bambini insieme: niente “volete il gelato?” ma “Stefano, vuoi il gelato?”. Sarebbe meglio anche che la domanda fosse dettagliata, ad esempio: “Lo prendi alla fragola anche oggi?” sottolineando così che ci ricordiamo i suoi gusti e preferenze, che facciamo attenzione a lui come individuo e non come un insieme… “ai gemelli piace il gelato alla fragola”. 10. Salute/emozioni Informarsi con ogni bambino sulle sue sensazioni, emozioni, stati d’animo. Ad esempio chiedere “come stai?”, “sei arrabbiato?” “sei contento?” “è stata una bella giornata a scuola?” anziché chiedere, per esempio, “com’è andata oggi a scuola?”. 29 I gemelli e la scuola: l’asilo nido (di Patrizia Rossini) L’arrivo di due o più bambini gemelli costituisce un notevole carico di stress per la famiglia e il servizio di asilo nido rappresenta un punto di riferimento assolutamente indispensabile, sia dal punto di vista pratico che psicologico. L’aiuto fornito dall’asilo nido può favorire inoltre il reinserimento della madre nel mondo lavorativo con benefici (ripresa di uno spazio individuale e possibilità di avere una maggiore disponibilità economica) che si ripercuotono su tutto il nucleo famigliare. Inoltre, l’inserimento al nido è auspicabile per un adeguato sviluppo linguistico e relazionale dei bambini gemelli, in quanto offre l’opportunità di instaurare rapporti significativi che possono limitare il rischio di un’eccessiva chiusura della coppia. L’associazione Ilmondodeigemelli si sta battendo perché, come fortunatamente già succede nel Comune di Roma, sia prevista su tutto il territorio nazionale la condizione di gemellarità come condizione preferenziale specifica nella redazione delle graduatorie di ammissione, affinché, tra l’altro, non si verifichi la spiacevole situazione di un bimbo ammesso e l’altro no. Inoltre, per evitare che i genitori sostengano la spesa di un retta doppia per i figli gemelli, che a differenza di due fratelli, si trovano nella condizione di frequentare in contemporanea i servizi per l’infanzia, si batte anche per la riduzione delle tariffe almeno per uno dei bambini e perché l’importo della retta sia stabilito non soltanto in base al reddito del nucleo famigliare, ma soprattutto per la condizione di gemellarità. Asilo nido: un bilancio positivo (di Alessandra Rossetti) Ho scelto di far frequentare l’asilo nido a tutti e quattro i miei figli, due gemelle e due “singoli”. Le gemelle nel mio caso sono le primogenite e quindi hanno fatto da “cavie”. Proprio la loro condizione di gemellarità è stata “la molla” che mi ha spinto a scegliere per loro la frequentazione del nido: soprattutto volevo dare loro la possibilità di relazionarsi con altri adulti oltre a quelli della famiglia e soprattutto con altri bambini. Negli asili nido solitamente i bambini vengono divisi per fasce d’età e quindi i gemelli non hanno il “problema” della separazione dal co-gemello. Rimane lo scoglio della separazione dai genitori e quindi è importante un buon inserimento, fatto possibilmente senza fretta. Per quanto riguarda le mie bambine, credo che la loro condizione di gemellarità sia stata per loro un grande vantaggio nell’inserimento all’asilo nido, perché la consapevolezza della presenza l’una dell’altra è stata senza dubbio tranquillizzante. In effetti il loro inserimento è andato via liscio come l’olio ed è stato sicuramente meno problematico rispetto a quello di molti altri bambini loro coetanei. Sara e Silvia hanno avuto uno sviluppo fisico e cognitivo equiparabile a quello degli altri bambini nati “singoli” e sotto alcuni aspetti addirittura precoce. Non hanno mai avuto problemi di relazione con gli altri bambini e hanno sempre avuto, anche in seguito, un atteggiamento positivo nei confronti della scuola. Sono convinta che una buona parte di questo derivi da questa esperienza. 30 L’unico problema che ho potuto rilevare è stato quello della frequenza delle malattie. Questo però è stato – credo – una sorta di “vaccino” che è servito a rinforzare il loro sistema immunitario, tanto che in seguito (alla scuola dell’infanzia e primaria) si sono ammalate pochissimo e hanno fatto pochissime assenze. Insomma, il bilancio è sicuramente positivo e anche i miei due figli più piccoli hanno frequentato il nido, con altrettanta soddisfazione. Consiglio a tutti i genitori, di gemelli e di singoli, di dare ai loro bambini la possibilità di usufruire di questo “trampolino” che li proietta al di fuori delle quattro pareti domestiche e che costituisce, nella prima parte della loro vita, un’esperienza senza dubbio molto arricchente. Alcuni consigli sull'inserimento dei gemelli nella Scuola dell’Infanzia (di Mariarita Barisione, mamma di due gemelli ed insegnante di Scuola dell'Infanzia) La possibilità di incontrare una coppia di gemelli in una scuola dell’infanzia è notevolmente aumentata nel corso dell’ultimo decennio, anche se è ancora molto diffusa la leggenda metropolitana per cui la presenza di gemelli debba comunque creare numerosi problemi. Personalmente penso sia fondamentale che la scuola permetta lo sviluppo del singolo bambino andando incontro ai suoi bisogni e a quelli dei genitori. Nel caso dei gemelli, ritengo utile che la scuola debba suggerire la separazione della coppia per facilitare, in ogni singolo bambino, lo sviluppo della propria personalità. E’ chiaro che se la separazione viene imposta potrebbe essere controproducente in quanto le forzature sono sempre inutili; sicuramente le coppie gemellari vanno aiutate a trovare una dimensione soggettiva, ma con buon senso e comprensione, cercando di seguire le loro inclinazioni. Ritengo importante sottolineare che le separazioni non sono dei veri e propri traumi, ma dei momenti di passaggio inevitabili che fanno parte della vita ed i bambini devono essere aiutati ad affrontarli con serenità. 1. L'inserimento (come avviene - linee generali): l'inserimento dei bambini (singoli o gemelli) nella scuola dell'infanzia richiede normalmente circa 15 giorni. I metodi cambiano da scuola a scuola: alcune richiedono l'intervento attivo dei genitori, mentre in altre si preferisce che i genitori si allontanino per tornare in un orario concordato. In ogni caso è importante cercare di attenersi alle regole della scuola e ricordare che l'inserimento avviene in tempi "a misura di bambino". Nel caso particolare di due gemelli, se essi vengono inseriti all'interno della stessa sezione è probabile che, per superare l'empasse, si cerchino molto e stiano molto insieme... questo è un privilegio di cui pochi bambini possono godere! Se, al contrario, vengono inseriti in sezioni diverse, è abbastanza naturale (ma non così scontato!) che essi cerchino il modo per "riunirsi". Le insegnanti, proprio perché si è nel momento dell'inserimento, dovrebbero - in questo caso - essere comprensive ed il più elastiche possibile, permettendo ai gemelli di avere dei momenti in comune. Solitamente i bambini gemelli, si adattano rapidamente alla scuola dell’infanzia ed alla compagnia degli altri bambini: nati in una situazione duale sono abituati, da quando erano nell'utero materno, a dover dividere ogni cosa, a dover fare a turno ed aspettare prima di ricevere le attenzioni dei genitori. 31 2. La motivazione: affinché un inserimento diventi un "buon inserimento" è necessaria una buona motivazione di fondo: essa è il "motore" che spinge i genitori a mandare i propri bambini alla scuola dell'infanzia. Questa deve essere molto "forte", perché il distacco dai piccoli non è né semplice, né indolore. Se non si è sufficientemente convinti e decisi che la scuola dell'infanzia sia importante nel percorso di crescita dei propri figli sarà estremamente difficoltoso riuscire a superare le "crisi di rigetto" che, solitamente, tutti i bambini hanno nell'affrontare questa nuova avventura. Nel caso di gemellarità la motivazione deve “essere doppia”: è necessario essere convinti che la scuola è il luogo adatto per i propri figli ed è necessario essere convinti che il separare (oppure il tenere insieme) i propri bambini è la scelta migliore per loro. Può accadere, in alcuni casi, che la madre di gemelli, ritenendosi l'unica ad avere familiarità con la coppia gemellare ed a conoscere bene le loro particolarità e differenze, possa intromettersi eccessivamente nella vita scolastica, mentre sarebbe più produttivo che condividesse la propria esperienza con le insegnanti informandole delle specificità di ognuno. 3. La "crisi di rigetto": non aspettatevi una crisi subitanea ed immediata. Solitamente la prima settimana passa in tranquillità, perché l'ambiente nuovo e stimolante, i nuovi giochi, le attività diverse assorbono tutta l'attenzione dei bambini. Non necessariamente deve esserci una crisi, ma solitamente c'è… è una “sana” protesta del bambino contro la separazione dalle figure genitoriali e dal proprio gemello. L'importante è che i genitori non cedano! Se la motivazione è abbastanza forte, ce la faranno: i bambini sono molto più forti e resistenti alla frustrazioni di quanto si possa credere! Può accadere che alcuni genitori si preoccupano eccessivamente per la timidezza o la scarsa socievolezza di uno dei due gemelli, vedendo in lui il potenziale soggetto di una futura "crisi di rigetto". In realtà, non è affatto detto che il bambino che appare più "fragile" accetti la scuola meno volentieri del bambino che appare, invece, più esuberante. 4. Le crisi che iniziano da casa: Molti bambini, quando sopraggiunge la "crisi di rigetto" a scuola, possono porre delle resistenze anche al mattino prima di recarvisi. Questo tipo di rifiuto è molto comune e, sebbene sia una situazione spiacevole da sopportare per i genitori, è necessario mostrare la fermezza che si rifà alla motivazione di cui ho parlato precedentemente. In questo periodo di transizione la pazienza dei genitori deve essere "infinita": i cambiamenti, spesso, spaventano noi adulti, figuriamoci i bambini che non si sono mai separati dai loro genitori e – nel caso di gemelli divisi – dal proprio co-gemello. Dall’esperienza avuta con gemelli separati, a volte, è sufficiente ricordare che il fratello è nella sezione accanto per “dare coraggio” al bambino che sta attraversando una “crisi”. 5. Il comportamento dei genitori: un atteggiamento sereno è determinante per le sorti dell'intero inserimento. L’approccio migliore è che mamma e papà comunichino ai bambini di comprendere il disagio in cui si trovano, ma che siano altrettanto decisi nel dire che loro devono rimanere lì a scuola e che torneranno a prenderli più tardi e, dopo un abbraccio, un bacio ed un bel saluto vadano via. In questo modo, le cose si dovrebbero risolvere in un arco di tempo non troppo lungo. Al contrario, è deleterio inventare delle scuse poco credibili per poi andare via “alla chetichella” o – peggio - allungare eccessivamente i tempi del saluto: si corre il rischio di innescare nei bambini una vera e propria crisi "di nervi”. 6. Per chi ha già frequentato l'asilo nido: Se è vero che, solitamente, i bambini provenienti dall'asilo nido non hanno problemi di inserimento o ne hanno meno 32 di chi non lo ha mai frequentato, non esiste assolutamente nessuna regola che vieta ai bambini "frequentatori" di avere "crisi di rigetto". È vero che il distacco c'è già stato, ma l'adattamento a luoghi, persone ed abitudini nuove, NO! Inoltre, è possibile (direi probabile) che i gemelli all’asilo nido non siano stati separati, mentre questa scelta può essere fatta alla scuola dell’infanzia e generare, nella coppia, normali crisi da separazione. 7. Il farla "pagare": Nei bambini, passata la "grossa" crisi a scuola, inizia un percorso di adattamento, inserimento ed integrazione, più o meno lungo a seconda del soggetto. In alcuni casi può accadere che, mentre le insegnanti dicono che il bambino, a scuola, si sta inserendo bene e che tutto procede per il meglio, i genitori notino, a casa, atteggiamenti come capricci esagerati, oppositività ad ogni proposta e comportamenti "strani" che il bambino non aveva mai assunto in precedenza. E' anche questo un atteggiamento, piuttosto comune, di protesta al fatto che i bambini hanno dovuto subire, loro malgrado, la separazione dai genitori e magari anche dal co-gemello; l'importante è che gli adulti siano consapevoli che, anche questo, è uno dei modi per muovere i "primi" passi all'interno del lungo percorso di crescita sociale. 8. Non avere fretta: L'errore di alcuni genitori è di voler affrettare troppo i tempi, anche se le insegnanti non lo ritengono opportuno. Accade, a volte, che dopo una eccessiva "forzatura" dei tempi, i bambini non riescano a superare la crisi per l'intero anno scolastico. Per cui, il gioco non vale la candela! 9. I ritorni di crisi: Può accadere che, quando ormai tutto sembra procedere per il meglio ed i genitori iniziano a "rilassarsi" vi siano alcuni ritorni di crisi. Questo succede, soprattutto durante il primo anno di frequenza, solitamente dopo le festività: il week-end, le feste di Natale, le feste di Pasqua. E' una cosa assolutamente normale, poiché i bambini si riabituano ai ritmi casalinghi ed il tornare a scuola è un pochino più dura! D'altra parte anche noi adulti il lunedì mattina facciamo un po' più di fatica a tornare al lavoro! A scuola, insieme o separati? (di Alessandra Rossetti) Puntualmente, ogni anno sul forum si dibatte questo argomento. Tendenzialmente gli esperti consigliano la separazione, che può incoraggiare il processo di indipendenza e sviluppare l’individualità. Per molti genitori questa si è rivelata la soluzione migliore, altri invece hanno preferito lasciare i gemelli nella stessa classe. L’esperienza ci ha insegnato che non c’è una regola fissa, che ogni coppia gemellare è unica e formata da due individui unici, quindi reazioni e benefici vanno valutati caso per caso. Quando si pose per noi questo problema, come succede a molte mamme ero contraria a dividere le mie figlie. Il mio ragionamento era che le mie bambine, nonostante si somigliassero molto, avevano due caratterini ben distinti e non erano affatto dipendenti l’una dall’altra, o almeno così mi pareva. Dividerle mi sembrava una cattiveria inutile perché, come tutti i bambini che iniziano la scuola, dovevano già subire il distacco dalla mamma e una doppia separazione mi sembrava una sofferenza inutile. Così, alla scuola dell’infanzia, le mie figlie iniziarono insieme la loro avventura scolastica e – forse anche perché avevano frequentato il nido – non ebbero nessun tipo di problema: erano tranquille e serene. Questo, naturalmente, non faceva che rafforzare le mie convinzioni. 33 Poi arrivò il momento dell’approdo alla scuola primaria (all’epoca “scuola elementare”), e qui il problema non si pose proprio perché, essendosi formata una sola sezione di tempo pieno nella scuola che frequentavano, non avevo scelta: avrebbero continuato a stare insieme. A dire il vero, questa mancanza di scelta in qualche modo mi rassicurava: intimamente ero contenta di non doverle separare. Ora hanno undici anni e frequentano la prima classe della scuola media in due sezioni diverse: finalmente ho avuto l’occasione di separarle ma, se avessi potuto tornare indietro, le avrei sicuramente separate già quando frequentavano seconda elementare. Sì, perché nel corso dei cinque anni della scuola primaria ho avuto modo di cambiare radicalmente opinione a questo proposito. Le mie figlie, come ho già detto, si somigliano molto, ma solo fisicamente. A scuola, quando erano insieme, erano conosciute da tutti come “le gemelline”, e le maestre faticavano a distinguerle. Invece, di carattere non si somigliano affatto: una è molto più introversa dell'altra. Quest’ultima ha un mondo interiore molto ricco, è molto fantasiosa e anche abbastanza problematica, molto sensibile e suscettibile. L’altra è una vera “conquistatrice”: giocherellona, chiacchierina, tutta sorrisi e abbastanza “furbetta”. Stando in classe insieme, i confronti tra le due erano inevitabili e, delle due, quella col carattere un po’ più chiuso ci ha rimesso “in immagine”. Nel caso di due gemelle, una bambina più riflessiva, confrontata con una sorella estroversa, può apparire “musona”. Ora che sono in classi separate, questa differenza non si nota. Anzi, non esiste proprio la differenza, perché manca il termine di paragone e ognuna di loro è valorizzata per le proprie doti personali e non per il risultato di un confronto. Per i gemelli, purtroppo, è impossibile essere valutati come i bambini singoli, a meno che – appunto – non li si divida. Gemelli dizigoti, insieme o separati? (di Cristina Vitali, introduzione di Mariarita Barisione) Verrebbe naturale pensare che le maggiori preoccupazioni riguardo alla scuola e all’opportunità di una separazione possano venire dai gemelli monozigoti, a causa del loro aspetto identico. Invece ci si dovrebbe preoccupare anche – e forse di più - delle coppie dizigote, soprattutto quelle composte da maschio e femmina. Questa, infatti, è la “vera coppia” gemellare, perché "incarna", appunto, il prototipo di coppia. In questo tipo di gemelli si rischia veramente l'assunzione di attegiamenti opposti per poter essere complementari. Il fatto che i caratteri dei gemelli siano molto diversi quindi - non depone a favore della non-divisione ma, al contrario, della divisione. Fabio e Sara hanno trascorso il nido insieme, mentre alla scuola dell'infanzia ho pensato che per loro sarebbe stata giusta la divisione. Ho trovato molte persone che mi hanno detto "ma come, sono maschio e femmina.. più diversi di così..." ma ho ritenuto giusto comunque renderli "unici" per le rispettivi classi e maestre anche se sono di sesso diverso. Stanno trascorrendo l'ultimo anno alla scuola dell'infanzia e già per la scuola primaria son decisa a continuare sulla divisione. Proprio perché sono maschio e femmina, hanno tempi di sviluppo diversi, Sara è molto più "pronta" di Fabio per tantissime cose, a volte ho l'impressione che tenda a fare la sorella maggiore se non la mamma addirittura! Un esempio? Sara disegna proprio bene, Fabio fatica a tenere un pennarello in mano; fare i disegni di fronte alla sorella è un dramma con lei che lo riprende in continuazione! "Hai sbagliato..." "questa cosa si fa 34 così..." "ma noooo, devi farlo rosso..." è uno strazio!! Quando assisto a queste scene mi convinco di aver fatto la scelta migliore, Fabio apparentemente sembra indifferente ma sotto sotto son convinta che ci soffre (infatti, caso strano, dice che disegnare non gli riesce...) competere con la sorella è una causa persa, competere con i compagni di classe è sicuramente più naturale! __________________________________________________ 35 Capitolo 5 – La normativa di interesse per le famiglie con gemelli (a cura di Patrizia Rossini) Sul nostro sito web www.ilmondodeigemelli.org, nella sezione Legislazione, troverete un’intera sezione dedicata, con i testi legislativi completi e aggiornati. Qui troverete riassunti i principali punti di interesse. Uno dei testi normativi di riferimento più importanti, che troverete citato diverse volte, è il Decreto Legislativo n. 151/2001, ossia il "Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità" (G.U. n. 96 del 26-4-2001 – S.O. n. 93), che disciplina i congedi, i riposi, i permessi e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori connessi alla maternità e paternità di figli naturali, adottivi e in affidamento, nonché il sostegno economico alla maternità e alla paternità. Tale testo raccoglie, riordina, organizza, e in parte sostituisce, buona parte degli articoli della Legge 53/2000, che per la prima volta ha introdotto delle facilitazioni specifiche per la maternità e paternità gemellare, e della normativa precedente in materia di tutela della maternità, risalente al 1971. Tutela maternità e paternità 1. DALLA GRAVIDANZA AL PARTO a. le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l'effettuazione di tutti gli esami prenatali, accertamenti clinici e visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbono essere eseguiti durante l'orario di lavoro. Per la fruizione dei permessi deve essere presentata al datore di lavoro apposita istanza e successivamente la relativa documentazione giustificativa attestante la data e l'orario di effettuazione degli esami (art. 14 D.Lgs 151/2001). b. se la gravidanza gemellare viene certificata dal vostro ginecologo anche come gravidanza a rischio (e come tale poi accertata dal medico della ASL), la gestante ha diritto l’esenzione completa dal pagamento di ticket per gli esami di laboratorio e diagnostica strumentale, previa dichiarazione del proprio ginecologo (DM Ministero della Sanità del 10-09-1998); c. Se la mamma è lavoratrice, ha diritto all’astensione obbligatoria dal lavoro per maternità che è di regola pari a 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo il parto ed è retribuita almeno per l’80% dello stipendio. E’ però possibile richiedere la flessibilità di tale congedo obbligatorio (un mese prima e 4 mesi dopo), se si sta bene e un medico ginecologo attesta questa condizione di salute. Ricordatevi però che se il ginecologo ha richiesto per voi la astensione anticipata per maternità, per cui avete iniziato a stare a casa dal lavoro in un’epoca della gravidanza precedente a quella obbligatoria, non sarà possibile chiedere la flessibilità (art. 16, 17, 20 e 22 D.Lgs 151/2001). d. In caso di parto prematuro, avete sempre diritto a 5 mesi complessivi di astensione obbligatoria per maternità: i giorni non goduti prima del parto si sommano a quelli dopo il parto; in caso di parto prematuro, e conseguente ospedalizzazione prolungata dei bambini, la disciplina contrattuale del solo comparto pubblico consente di sospendere il godimento dell’astensione per maternità, tornando al lavoro, e facendolo decorrere dalla data dell’effettivo ingresso a casa del bambino/dei bambini (Circ. INPS n° 231 del 28/12/99). 36 STARE A CASA DAL LAVORO OLTRE IL PERIODO OBBLIGATORIO 2. a. Se siete genitori lavoratori, ognuno di voi ha diritto a 6 mesi di astensione facoltativa dal lavoro per ogni bambino (quindi in caso di 2 gemelli, 12 mesi per ogni genitore, in caso di 3 gemelli, 18 mesi per ogni genitore), che possono essere fruiti in modo frazionato o continuativo (purché si avvisi il datore di lavoro almeno 15 gg. prima), fino a quando i bimbi raggiungono gli 8 anni di vita. Attenzione però: i relativi congedi parentali dei 2genitori non possono complessivamente eccedere, per ogni bambino, il limite di dieci mesi, elevati a 11 se il padre ne usufruisce per più di 3 mesi (in pratica per incentivare i padri a prendere i congedi parentali, hanno concesso un mese in più solo ai papà). Tale astensione è retribuita al 30% dello stipendio, qualora fruita entro il terzo anno di vita del bambino, oppure anche nel periodo successivo, fino all’8° anno, qualora il reddito individuale della lavoratrice/del lavoratore sia inferiore a 2,5 volte l'importo del trattamento minimo di pensione. Nei restanti periodi, non è retribuita (art. 32 D.Lgs 151/2001). b. Permessi giornalieri, ex "permessi allattamento": al rientro al lavoro, è diritto della mamma di gemelli lavoratrice fino al compimento dell'anno di età da parte dei bambini, fruire di 2 periodi di riposo giornaliero cumulabili, che rispetto ai bimbi singoli vengono raddoppiati; tali periodi di riposo sono retribuiti per intero e concessi obbligatoriamente dal datore di lavoro. Il riposo giornaliero è di norma pari a 2 ore (che in caso di gemelli diventano dunque 4 ore) se si lavora per almeno o più di 6 ore al giorno, 1 ora (che in caso di gemelli diventano dunque 2) se si lavora per meno di 6 ore. In caso di parto triplo non si triplica, si raddoppia solo. Il papà di gemelli lavoratore ha diritto ad usufruire delle 1 o 2 ore aggiuntive, in alternativa alla mamma (dunque, la mamma può richiedere due ore e il papà le altre due, oppure la mamma può chiedere 4 ore solo lei, ma non è possibile che il papà richieda 4 ore tutte per lui, p.es. nel caso in cui la bi-mamma non è lavoratrice). Il papà può usufruire delle ore aggiuntive anche nel periodo del congedo di maternità della mamma (art. 39, 40 e 41 D.Lgs 151/2001). 3. IN CASO DI MALATTIA DEI BIMBI a. Entro i 3 anni, è diritto di entrambi i genitori lavoratori astenersi dal lavoro, alternativamente, per un numero illimitato di giorni, per ciascun bambino. b. Dopo i 3 anni, sono accordati 5 giorni all’anno al massimo di astensione, a ciascun genitore lavoratore, alternativamente, per ciascun bimbo (art. 47 D.Lgs 151/2001). Sostegni economici . 1. Assegno di maternità a carico dello Stato, concesso dall’INPS (Art. 49, comma 8, della legge 488/99.): si tratta di un assegno che viene erogato in seguito alla nascita di un figlio, alle donne residenti, cittadine italiane o comunitarie o in possesso della carta di soggiorno, aventi determinati requisiti lavorativi o assicurativi (in pratica, quelle che possono vantare il versamento all'INPS di contributi per maternità, per aver svolto almeno 3 mesi di attività lavorativa in un periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi prima del parto) e cui non sia corrisposta alcuna prestazione per la tutela previdenziale obbligatoria della maternità, ovvero alle donne cui è stata erogata una prestazione complessiva di maternità inferiore a determinate somme. Il caso di parto plurimo è considerato uno dei pochi casi in cui le 37 donne in attività di lavoro possono aspirare al riconoscimento dell'assegno in misura intera (Circ. INPS N. 143 del 16 Luglio 2001). 2. Assegno di maternità concesso dai Comuni (Decreto n. 452/00 e s.m.i.): simile al precedente, ma non cumulabile con esso; è concesso se il calcolo della situazione economica lo consente e se la madre, non ha fruito dell'indennità di maternità o ne ha fruito in misura ridotta rispetto all'importo dell'assegno. In quest'ultimo caso, le lavoratrici interessate possono avanzare richiesta per la concessione della quota differenziale. In caso di parto gemellare o plurigemellare, le madri devono dichiarare la nascita di tutti i neonati, poiché possono usufruire di un importo dell’assegno proporzionale al numero dei nati (ad esempio fino a € 2839,20 per due figli nati nel 2005 e fino a € 4258,80 per tre figli nati nello stesso anno). 3. Bonus bebe' (Legge n. 266 del 23 dicembre 2005 - Legge Finanziaria 2006 commi 331, 332 e 333): a prosecuzione dell'intervento in vigore nell'anno 2004 "Mille Euro per il secondo figlio", scaduto il 31.12.2004, con l'adozione della legge Finanziaria 2006 stato istituito un bonus di 1000 € (erogato a chi esercita la potestà sui figli) secondo i seguenti criteri: - per ogni figlio nato o adottato nell'anno 2005 (comma 331 ). - per ogni figlio nato secondo o ulteriore per ordine di nascita, o adottato nell'anno 2006 (comma 332). - L'assegno è riservato al genitore esercitante la potestà sui figli, che abbia i seguenti requisiti: - cittadino italiano o comunitario. - residente in Italia. - appartenente a un nucleo familiare con un reddito complessivo non superiore a 50.000 € (per i nati nel 2005 il reddito di riferimento è quello del 2004; per i nati nel 2006 è quello del 2005). Si attende di conoscere cosa sarà previsto dalla nuova Finanziaria per il 2007. 4. Assegno per il nucleo familiare (erogato dall’INPS): E' stato istituito per aiutare le famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente, i cui nuclei familiari siano composti da più persone. Dal 1° gennaio 1998 spetta anche ai lavoratori parasubordinati (collaboratori coordinati e continuativi e liberi professionisti iscritti alla gestione separata dell'INPS) a particolari condizioni. E’ necessario che il reddito familiare non superi determinati limiti, stabiliti ogni anno dalla legge. Il reddito è costituito da quello del richiedente e di tutte le persone che compongono il nucleo familiare. 5. Assegno ai nuclei familiari con almeno 3 figli minori(erogato dai Comuni): si tratta di un assegno che viene corrisposto per 13 mensilità all’anno, fino ai 18 anni, e finché perdurano le condizioni di reddito; l’importo mensile dal 1° gennaio 2005 è pari a € 118,38; tale somma mensile, che viene rivista e rivalutata annualmente, in base all'inflazione, viene corrisposta per intero solo se, il proprio ISE è pari o inferiore a euro 21.309,43 (2005) cifra stabilita per nuclei familiari di 5 persone e che va riparametrata (i calcoli sono un po’ complicati e li fanno i CAF) rispetto alla composizione del proprio nucleo familiare. 38 6. Sostegno economico all’affitto (legge n. 431/1998): Si tratta di un contributo dello Stato, assegnato alle Regioni, ciascuna delle quali ha la possibilità di aggiungere un finanziamento proprio e quindi introdurre criteri aggiuntivi a quelli di base. La regola generale è: il rapporto tra canone d’affitto e reddito del nucleo familiare non dovrebbe mai superare una certa percentuale, che per i redditi più bassi è il 14%, per quelli un po’ più alti il 24%.Se lo supera, tale legge viene incontro dando la differenza. Informazioni presso il Comune di residenza. 39 Appendice – Indirizzi utili della Provincia di Torino Associazione Ilmondodeigemelli Via G. Martina, 25 (già Strada della Magra 100) 10156 Torino Tel. E fax 178.271.2359 Email: [email protected] Progetto Gemelli Dipartimento di Psicologia Via Po 14, 10124 Torino Tel. 011-6703059 Fax. 011-8146231 Email: [email protected] Ambulatorio Assistenza Gravidanze Gemellari Dipartimento Scienze ostetriche e Ginecologiche A.O. OIRM S-ANNA Via Ventimiglia, 3 10100 Torino Tel. 0113134796 ENTI GESTORI (SERVIZI SOCIALI) Provincia di Torino ENTE GESTORE A.S.L. 10 Sede Legale: Pinerolo Indirizzo: Via Finestrelle, 72 Cap: 10064 Tel.: 0121.235.076 Fax: 0121.235.075 Comuni afferenti: Sestriere ENTE: Consorzio Intercomunale di Servizi –C.I.Di S. Comuni Afferenti: Sede Legale: Orbassano, Beinasco, Bruino, Orbassano,Piossasco, Rivalta Di Torino, Volvera Indirizzo: Strada Volvera, 63 Cap: 10043 Tel.: 011.901.7789 Fax: 011.901.9167 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Beinasco, Bruino, Orbassano,Piossasco, Rivalta di Torino, Volvera ENTE: Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale – C.I.S.A. 12 Sede Legale: Nichelino Indirizzo: Via Cacciatori, 21/12 Cap: 10042 Tel.: 011.680.7854 Fax: 011.628.0968 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Candiolo, Nichelino, None, Vinovo ENTE: Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale – C.I.S.A. 31 Sede Legale: Carmagnola Indirizzo: Via Papa Giovanni Xxiii, 2 Cap: 10022 Tel.: 0119065669 Fax: 0119716613 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Carignano, Carmagnola, Castagnole Piemonte, Lombriasco, Osasio, Pancalieri, Piovesi Torinese, Villastellone ENTE: Consorzio Intercomunale Dei Servizi Socio-Assistenziali – C.I.S. Sede Legale: Ciriè Indirizzo: Piazza Castello, 20 Cap: 10073 Tel.: 011.921.2896 Fax: 011.920.6042 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Barbania, Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Ciriè, Fiano, Front, Grosso, Levone, Mathi, Nole, Robassomero, Rocca Canavese, San Carlo Canavese, San Francesco al Campo, San Maurizio Canavese, Vauda Canavese, Villanova Canavese ENTE: Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale – C.I.S.A. Sede Legale: Gassino Indirizzo: Via Regione Fiore, 2 Cap: 10090 Tel.: 0119819911 Fax: 0119819920 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Castiglione Torinese, Cinzano, Gassino Torinese, Rivalba, San Mauro Torinese, San Raffaele Cimena, Sciolze 40 ENTE: Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale – C.I.S.A. Sede Legale: Rivoli Indirizzo: Via Nuova Collegiata,5 Cap: 10098 Tel.: 011.950.1401 Fax: 011.950.1425 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Rivoli, Rosta, Villarbasse ENTE: Consorzio Intercomunale Servizi Alla Persona – C.I.S.A.P. Sede Legale: Grugliasco Indirizzo: Via Leonardo Da Vinci, 135 Cap: 10095 Tel.: 011.403.7121 Fax: 011.411.0296 E-Mail: [email protected] Comuni afferenti: Collegno, Grugliasco ENTE: Consorzio Intercomunale Dei Servizi Socio-Assistenziali – C.I.S.S.A. Sede Legale: Moncalieri Indirizzo: Via Real Collegio,10 Cap: 10024 Tel.: 011.682.3611 Fax: 011.682.9458 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: La Loggia, Moncalieri, Trofarello ENTE: Consorzio Intercomunale Dei Servizi Socioassistenziali – C.I.S.S. 38. Sede Legale: Cuorgnè Indirizzo: Via Ivrea, 71 Cap: 10082 Tel.: 0124.657.915 Fax: 0124.651.796 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Alpette; Bosconero; Busano; Canischio; Ceresole Reale; Chiesanuova; Ciconio; Cuorgne'; Favria; Feletto; Forno Canavese; Frassinetto; Ingria; Locana; Lombardore; Lusiglie'; Noasca; Oglianico; Pertusio;Pont-Canavese; Prascorsano; Pratiglione; Ribordone; Rivara; Rivarolo Canavese; Rivarossa; Ronco Canavese; Salassa; San Colombano Belmonte; San Ponso; Sparone; Valperga; Valprato Soana ENTE: Consorzio Intercomunale Dei Servizi Sociali – C.I.S.S. Sede Legale: Chivasso Indirizzo: Via Po, 54 Cap: 10034 Tel.: 011.910.9034 Fax: 011.910.2452 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Brandizzo; Brozolo; Brusasco; Casalborgone; Castagneto Po; Cavagnolo; Chivasso; Foglizzo; Lauriano; Montanaro; Monteu da Po; Rondissone; San Sebastiano da Po; Torrazza Piemonte; Verolengo; Verrua Savoia ENTE: Consorzio Intercomunale Dei Servizi Sociali – C.I.S.S. SEDE LEGALE: Pinerolo Indirizzo: Via Mombello, 39 Cap: 10064 Tel.: 0121.325.001 Fax: 0121.395.396 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Airasca; Bricherasio; Buriasco; Campiglione-Fenile; Cantalupa; Cavour; Cercenasco; Cumiana; Frossasco; Garzigliana; Macello; Osasco; Pinerolo; Piscina; Prarostino; Roletto; San Pietro Val Lemina; San Secondo di Pinerolo; Scalenghe; Vigone; Villafranca Piemonte; Virle Piemonte ENTE: Consorzio Intercomunale Dei Servizi Socio-Assistenziali – C.I.S.S.A. Sede Legale: Pianezza Indirizzo: Via San Pancrazio, 63 Cap: 10044 Tel.: 011.978.57.11 / 12 Fax: 011.978.67.75 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Alpignano, Druento, Rivoletto, La Cassa, Pianezza, San Gillio, Val della Torre, Venaria ENTE: Consorzio Intercomunale Dei Servizi Socio-Assistenziali – C.I.S.S.A.C. Sede Legale: Caluso Indirizzo: Via San Francesco,2 Cap: 10014 Tel.: 011.989.3511 Fax: 011.983.2976 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Barone Canavese; Caluso; Candia Canavese; Cuceglio; Mazze'; Mercenasco; Montalenghe; Orio Canavese; Perosa Canavese; Romano Canavese; San Giorgio Canavese; San Giusto Canavese; San Martino Canavese; Scarmagno; Strambino; Vialfre'; Villareggia; Vische ENTE: Consorzio Intercomunale Servizi Sociali Alla Persona – C.I.S.S.P. Sede Legale: Settimo Torinese Indirizzo: Via Roma, 3 Cap: 10036 Tel.: 011.816.9011 Fax: 011.816.9022 41 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Leinì, San Benigno Canavese, Settimo Torinese, Volpiano ENTE: Comunità Montana Valli Chisone E Germanasca Sede Legale: Perosa Argentina Indirizzo: Via Roma, 22 Cap: 10063 Tel.: 0121.802.525 Fax: 0121.802.541 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Fenestrelle; Inverso Pinasca; Massello; Perosa Argentina; Perrero; Pinasca; Pomaretto;Porte; Pragelato; Prali; Pramollo; Roure; Salza di Pinerolo; San Germano Chisone; Usseaux; Villar Perosa ENTE: Consorzio Dei Servizi SocioAssistenziali Del Chierese – C.S.S.A. Sede Legale: Chieri Indirizzo: Vicolo Albussano, 4 Cap: 10023 Tel.: 011.942.7136 Fax: 011.942.7022 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Andezeno; Arignano; Baldissero Torinese; Cambiano; Chieri; Isolabella; Marentino; Mombello di Torino; Montaldo Torinese; Moriondo Torinese; Pavarolo; Pecetto Torinese; Pino Torinese; Poirino; Pralormo; Riva presso Chieri; Santena ENTE: Comunità Montana Val Pellice Sede Legale: Torre Pellice Indirizzo: Corso Lombardini 2 Cap: 10066 Tel.: 0121.952.4201 Fax: 0121.932.625 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Angrogna, Bibbiana, Bobbio Pellice, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Rorà, Torre Pellice, Villar Pellice ENTE: Comunità Montana Val Sangone Sede Legale: Giaveno Indirizzo: Via Xxiv Maggio, 1 Cap: 10094 Tel.: 011.936.3336 Fax: 011.937.7522 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Coazze, Giaveno, Reano, Sangano, Trana, Valgioie ENTE: Comunità Montana Valli Di Lanzo Sede Legale: Ceres Indirizzo: Frazione Fè, 2 Cap: 10070 Tel.: 0123.28416 Fax: 0123.329.399 E-mail: [email protected] Comuni Afferenti: Ala di Stura; Balangero; Balme; Cafasse; Cantoira; Ceres; Chialamberto; Coassolo Torinese; Corio; Germagnano; Groscavallo; Lanzo Torinese; Lemie; Mezzenile; Monastero di Lanzo; Pessinetto; Traves; Usseglio; Vallo Torinese; Varisella;Viu' Ente: Consorzio Intercomunale SocioAssistenziale Valle Di Susa - Con.I.S.A. Sede Legale: Susa Indirizzo: P.Zza San Francesco, 4 Cap: 10059 Tel.: 0122.648.501 Fax: 0122.629.335 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Almese; Avigliana; Bardonecchia; Borgone Susa; Bruzolo; Bussoleno; Buttigliera Alta; Caprie; Caselette; Cesana Torinese; Chianocco; Chiomonte; Chiusa di San Michele; Claviere; Condove; Exilles; Giaglione; Gravere; Mattie; Meana di Susa; Mompantero;Moncenisio; Novalesa; Oulx; Rubiana; Salbertrand; San Didero; San Giorio di Susa; Sant'Ambrogio di Torino; Sant'Antonino di Susa; Sauze di Cesana; Sauze d'Oulx; Susa; Vaie; Venaus; Villar Dora; Villar Focchiardo ENTE: Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE Sede Legale: Ivrea INDIRIZZO: Via Jervis, 24 Cap: 10015 Tel.: 0125646111 Fax: 0125646190 E-Mail: [email protected] Comuni Afferenti: Aglie'; Albiano d'Ivrea; Alice Superiore; Andrate; Azeglio; Bairo; Baldissero Canavese; Banchette; Bollengo; Borgiallo; Borgofranco d'Ivrea; Borgomasino; Brosso; Burolo; Caravino; Carema; Cascinette d'Ivrea; Castellamonte; Castelnuovo Nigra; Chiaverano; Cintano; Colleretto Castelnuovo; Colleretto Giacosa; Cossano Canavese; Fiorano Canavese; Issiglio; Ivrea; Lessolo; Loranze'; Lugnacco; Maglione; Meugliano; Montalto Dora; Nomaglio; Ozegna; Palazzo Canavese; Parella; Pavone Canavese; Pecco; Piverone; Quagliuzzo; Quassolo; Quincinetto; Rueglio; Salerano Canavese; Samone; Settimo Rottaro; Settimo Vittone; Strambinello; Tavagnasco; Torre Canavese; Trausella; Traversella; Vestigne'; Vico Canavese; Vidracco; Vistrorio 42 SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI Città di Torino Circoscrizione 1- Centro, Crocetta Indirizzo: Via Giolitti 2 bis - (2° e 3° piano) Tel. 011 4436102 Fax n. 011 4436103 Circoscrizione 2 - Santa Rita, Mirafiori Nord Indirizzo: Via Filadelfia 242 tel. 011.4428800 fax 01144228848 Circoscrizione 3 - San Paolo, Cenisia, Pozzo Strada Presidio 3A: - San Paolo Indirizzo: Via Spalato 15 - Piano primo Tel. 011 4437311 Fax 011 4437319 Presidio 3B - Cenisia - Cit Turin Indirizzo: Via Spalato 15 - Piano terra Tel. 011 4437341 Fax 011 4437344 Presidio 3C - Pozzo Strada Indirizzo: Via Monte Ortigara 95 Tel. 011 4428770 Fax 011 4428702 Circoscrizione 4 - San Donato, Parella, Campidoglio Centro San Donato - Campidoglio Indirizzo: Via Le Chiuse 66 tel. 011 4438411 fax 4438419 Centro Parella Indirizzo: Via Salbertrand 57/29 Tel. 011 4436402 Fax 011 4436424 Circoscrizione 5 - Lucento, Vallette, Madonna di Campagna, Borgo Vittoria Presidio 5A e 5B - Vallette e Lucento Indirizzo: Via Valdellatorre 138/a Tel. 011 4421411 Fax 011 4421419 Presidio 5C - Madonna di Campagna Indirizzo: Via Cardinal Massaia 75/m Tel. 011 4439501 Fax 011 4439519 Presidio 5D - Borgo Vittoria Indirizzo: Via Sospello 139/3 Tel. 011 4431411 Fax 011 4431419 Circoscrizione 6 - Barca, Bertolla, Regio Parco, Barriera di Milano, Rebaudengo, Falchera, Villaretto Indirizzo: Via Leoncavallo 25 (3° p.) Tel. 011443.1211- 011443.1212011443.1313 Fax. 011443.1218 - 011443.1219 Circoscrizione 7 - Aurora Vanchiglia Sassi Madonna del Pilone Zona Aurora e Rossini Indirizzo: Lungo Dora Savona 30 Centralino 011 4434511/2 Fax 011 4434519 Zona Vanchiglia e Madonna del Pilone Indirizzo: Via Mongrando 46 Tel. 011 4439711 Fax 011 4439719 Circoscrizione 8 - San Salvario, Cavoretto, Borgo Po Indirizzo: Via Ormea 45 Tel. 011 4435870 Fax 011 4435879 Circoscrizione 9 - Nizza Millefonti, Lingotto - Filadelfia Indirizzo:Via Vado 2 Tel. 011 4437950 Fax 011 4437951 Circoscrizione 10- Mirafiori Sud Indirizzo: via Farinelli 40/1 tel. 011.4432411 Fax: 011.3488164 SPORTELLI PROGETTO FAMIGLIA Città di Torino Circoscrizione 1 Indirizzo: C.so Duca degli Abruzzi,50 Telefono 011/5684032 E-mail: [email protected] Circoscrizione 2 Indirizzo: via Carlo Poma 2 Telefono 011/3090231 E-mail: [email protected] Circoscrizione 3 Indirizzo: via Moretta 57 Telefono 011/4332313 E-mail: [email protected] Circoscrizione 4 Indirizzo: via Servais, 62 Telefono 011/7991631 E-mail: [email protected] 43 Circoscrizione 5 Indirizzo: via Michele Coppino,152 Telefono: 011/212902 E-mail: [email protected] Circoscrizione 6 Indirizzo: C.so Taranto 160 Telefono:011/2464529 - 011/267686 E-mail: [email protected] Circoscrizione 7 Indirizzo: via Antonio Cecchi 2 Telefono: 011/24721124 E-mail: [email protected] Circoscrizione 8 Indirizzo: via Principe Tommaso,25 Telefono: 011/6698710 E-mail: [email protected] Circoscrizione 9 Indirizzo:C.so Benedetto Croce 21 Telefono 011/614251 E-mail: [email protected] Circoscrizione 10 Indirizzo: strada Castello di Mirafiori,45 Telefono 011/3489892 E-mail: [email protected] 44 Infine, poche parole sulla nostra associazione… Ilmondodeigemelli è la prima associazione in Italia sui gemelli che si rivolge nelle sue finalità, prioritariamente alle famiglie, ossia a quelli che (ne siamo convinti) sono i soggetti primi e più importanti nella crescita e nella formazione della personalità dei futuri gemelli adulti. È il coronamento di un sogno coltivato a lungo, nato nel corso degli intensi scambi di opinioni e di esperienze che si svolgono tra genitori di gemelli sul Forum di discussione del nostro sito internet. Invitiamo tutte le famiglie ad unirsi a noi: se questo vademecum vi è stato utile, se desiderate entrare in contatto con altri genitori di gemelli, se volete contribuire al continuo arricchimento delle informazioni, testimonianze ed esperienze che l'Associazione Ilmondodeigemelli mette in circolazione, compilate e spedite questo modulo e iscrivetevi all'associazione! Siamo convinti che, attraverso l’attività dell’associazione, riusciremo ad aiutare tante famiglie, destando l’interesse delle istituzioni, dei media e del mondo commerciale, superando l’elemento “folkloristico”, la curiosità che ha sempre destato la straordinarietà del fenomeno gemellare, e dando riconoscimento e sostegno ad una comunità, quella delle famiglie con figli gemelli, che condivide la gioia, la straordinarietà e l’enorme ricchezza date da una nascita plurima, ma che altrettanto necessita di attenzioni specifiche da parte di istituzioni e aziende. Patrizia Rossini - Presidente dell'Associazione Il sottoscritto..................................................... Nato a..................................... il....................... Residente /sede in ............................................. Via....................................................CAP.......... Codice fiscale.................................................... E-mail............................................................... Tel....................................Cell........................... Professione........................................................ Nome gemelli, data di nascita o data presunta parto ........................................................................ Eventuali fratelli o sorelle..................................... ........................................................................ Nome, cognome e data di nascita dell’altro genitore ........................................................................ Chiede di aderire all’Associazione “Il mondo dei gemelli”in qualità di SOCIO ORDINARIO Il sottoscritto dichiara: 1- di accettare le norme previste dallo Statuto visibile all’indirizzo:www.ilmodnodeigemelli.org, seguendo il link Associazione; 2- Di impegnarsi al versamento della quota di Euro 20,00 tramite versamento con bollettino postale sul c/c bancoposta n°57989576 o tramite bonifico bancario sul c/c bancoposta n°57989576 ABI 07601 CAB01000 3- di impegnarsi a far pervenire la ricevuta del versamento effettuato con invio fax al n.178.271.2359* oppure mediante invio mezzo posta ad:” Associazione Il mondo dei gemelli”- Via G. Martina, 25 (già Strada della Magra 100)- 10156 Torino. Data ......................... Firma............................... Al ricevimento della ricevuta di versamento della quota l’Associazione provvederà ad inviare la tessera ed eventuale gadget presso l’indirizzo indicato. Dichiarazione di consenso (D.Lgs. 196/2003) Premesso che, ai sensi del D.Ldg. 196/2003, dichiaro di essere a conoscenza che: a) l’uso dei miei dati personali sarà effettuato in conformità e per le finalità previste dallo statuto sociale, visionabile sul sito www.ilmondodeigemelli.org, seguendo il link “Associazione”; b) il consenso al loro utilizzo è obbligatorio e che il mancato consenso comporterà l’impossibilità ad essere associato.Resta comunque facoltativo il consenso alla comunicazione dei suddetti a terzi; c) Il titolare del trattamento dei mie dati personali è l’Associazione Il Mondo dei Gemelli; d) il Responsabile del trattamento è il Presidente dell’Associazione, nella persona di Patrizia Rossini; □ do il consenso □ nego il consenso Alle predette comunicazioni, consapevole che in mancanza del mio consenso l’Associazione non potrà utilizzare i miei dati personali, salvo quanto previsto dall’Autorizzazione Generale n. 3/2004 Data............................ Firma....................................................... Per quanto riguarda il trattamento, da parte dell’Associazione, dei mie dati a fini di informazione commerciale, ricerche di mercato, offerte di prodotti o servizi di società terze; □ do il consenso □ nego il consenso Data............................ Firma....................................................... Per quanto riguarda la comunicazione, da parte dell’Associazione, dei mie dati per fini d informazione commerciale, ricerche di mercato, offerte di prodotti o servizi di società terze. Inteso che i soggetti ai quali possono essere i miei dati sono quelli che intrattengono rapporti, a qualsiasi titolo, con l’Associazione, ivi compresi quelli con i quali siano state sipulate convenzioni tese a favorire gli associati nell’acquisto di beni o servizi; □ do il consenso □ nego il consenso Data............................ Firma.......................................................