Educare a una sessualità consapevole Guida per gli insegnanti Introduzione: il progetto “Scegli tu” e la scuola La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) si impegna da anni a favore dell’educazione ad una sessualità consapevole, soprattutto nei confronti dei più giovani, con il duplice obiettivo di proteggerli dai rischi (gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili) e preservare la fertilità futura. Prima e unica società scientifica italiana ad aver attivato un progetto organico dedicato a questi temi, la campagna “Scegli Tu”, coinvolgendo fin da subito in questo percorso altre società scientifiche e Istituzioni. Ci siamo infatti interrogati al nostro interno sui bisogni delle giovani pazienti e sui modi per rispondervi. Abbiamo quindi individuato come canali prioritari la promozione di una maggiore cultura contraccettiva e migliori counselling ed educazione sessuale negli ambulatori dei medici di famiglia e nei consultori medici. La scuola resta però senza dubbio un campo d’azione necessario pur se controverso: il dibattito sull’educazione sessuale sembra infatti non avere fine nel nostro Paese, dove la prima bozza di legge per introdurla nelle classi risale al 1910 e dove delle decine di proposte discusse, nessuna è riuscita a raccogliere consensi sufficienti per il varo di una legge nazionale. Vanno quindi individuate modalità compatibili con la cultura e le peculiarità italiane, senza dimenticare che la scuola è solo uno degli ambiti in cui agire. Non va sottovalutato infatti il ruolo prioritario della famiglia ma anche degli amici, dei compagni, della Tv, di internet. Ecco perché la SIGO è stata pioniera nell’utilizzo di linguaggi innovativi, studiati appositamente per raggiungere in maniera mirata e d’impatto i giovani. Questo sforzo ha caratterizzato l’azione della nostra Società scientifica negli ultimi anni, senza mai precludere alcuna occasione di dialogo o spazio di confronto. L’intervento educativo nelle classi, realizzato dal ginecologo, è prezioso 2 e presenta un duplice valore aggiunto: da un lato una competenza specifica, tecnica, sui temi trattati, così da rispondere in maniera puntuale alle domande dei ragazzi. Anche le più provocatorie. Dall’altro “l’estraneità” dal contesto scolastico, che favorisce un’apertura da parte dei giovani, riduce il loro imbarazzo, li aiuta a diventare “protagonisti” della lezione. Ma ciò non significa voler “scavalcare” o escludere gli insegnanti da questo percorso, anzi. La strategia integrata, nel reciproco rispetto dei ruoli, è l’unica che può riuscire ad aiutare i ragazzi a divenire adulti responsabili. Questo opuscolo si propone di offrire spunti ed elementi di maggiore conoscenza riguardo alla sessualità e alle relazioni affettive dell’adolescente. Competenze che derivano dalla nostra esperienza professionale all’interno delle classi e, quotidianamente, a contatto con le giovanissime nei nostri studi. Obiettivo di questa breve pubblicazione non è tanto fornire nozioni tecniche, che non competono agli insegnanti, quanto chiavi di lettura per comprendere meglio alcune dinamiche e messaggi da trasmettere per migliorare il livello di informazione dei ragazzi. Ci auguriamo che alcuni di questi stimoli possano poi diventare oggetto di discussione e approfondimento con gli studenti. Con l’auspicio che l’educazione sessuale possa essere considerata alla stessa stregua di tutti gli altri insegnamenti sul corretto stile di vita. Senza trasformare in questione ideologica un elemento che è invece basilare per il corretto e sano sviluppo fisico e psicologico dei nostri figli. Giorgio Vittori Presidente SIGO 3 1. Adolescenti e sessualità: desideri, paure e bisogni L’adolescenza è vista come momento di passaggio o di crisi che l’individuo deve attraversare per raggiungere l’età adulta. I cambiamenti che si verificano a livello fisico rappresentano una caratteristica cruciale di questa fase. Gli adolescenti sono pienamente consapevoli che qualcosa in loro sta mutando ma sono soprattutto due gli aspetti che sembrano essere particolarmente importanti per il funzionamento psicologico del ragazzo/a: lo status puberale, cioè la portata dei cambiamenti sperimentati nella maturazione fisica e il timing, cioè il momento in cui si verificano certi passaggi, rispetto agli amici e ai compagni di classe. N.B. Potranno essere più vulnerabili dal punto di vista psicologico i ragazzi che maturano più precocemente oppure in ritardo rispetto ai coetanei. Sono questi i più esposti a comportamenti a rischio così come ad episodi di bullismo (promossi o subiti). Su questi adolescenti va esercitata un’attenzione speciale per cogliere segnali di allarme o di disagio. A questa età emergono con prepotenza gli istinti sessuali: oltre alle modificazioni biologiche, è il contesto sociale ad assumere un nuovo peso, con diverse occasioni Stimolare e rispondere alle per stringere rapporti intimi ed domande dei ragazzi, è uno dei esplorare il proprio corpo e quello modi migliori per facilitare la degli altri. Con l’adolescenza il condivisione di questi temi, far ragazzo acquisisce la capacità emergere criticità e lanciare di esercitare la funzione segnali. Ma può essere utile riproduttiva, la consapevolezza anche fornire informazioni in del desiderio e del piacere modo quasi “casuale”, ad esempio sessuali e della potenzialità consigliando siti internet procreativa. con contenuti certificati, come www.sceglitu.it, oppure il riferimento del numero verde sulla contraccezione 800.555.323 o ancora l’indirizzo del (attivo i giorni feriali dalle 14 alle 17) consultorio più vicino. Si trova quindi, di punto in bianco, a dover organizzare e controllare questo impulso, così dirompente da provocare un cambiamento decisivo nella percezione di sé e degli altri. Gli equilibri conosciuti (famiglia, gruppo dei pari, compagni di classe, insegnanti, ecc) vengono rimessi in discussione e riformulati in base a questa nuova visione e percezione del corpo, della sessualità e dei rapporti interpersonali. Il cambiamento, è talmente rapido e intenso, da poter provocare timore, conflitto, aggressività. Questo accade tanto più spesso quanto meno i ragazzi sono in grado di ascoltare e comprendere i segnali del proprio corpo: convivere con le proprie pulsioni lcuni are a ti sessuali diventa il problema cruciale. t l u s con nta e te a reque Prova nternet f omprender Attenzione: gran parte delle c i i con siti ovani per conoscenze dei giovani derivano i mod no i g e i o a d gi ta da fonti non affidabili come io nguag ffron il li ragazzi a sere megl compagni di scuola, amici e s e e i ed ret cui temi riviste. Per questo sono ancora riter . uesti ti quando scussione q i molto frequenti “luoghi comuni” e a d r a a e p pre e un ti di tr “leggende”: da una ricerca condotta oporr n di pr riferime : dalla SIGO nei blog più frequentati i ti i o u c Ec seg ù i p è nato l’opuscolo “Sesso senza t; fra i rlpower.i i sorprese”, dove vengono elencate t; www.g ensblog.i .it e ni le “bufale” tuttora diffuse (per non www.t rum.giova o f restare incinta lavarsi con la Cocawww. Cola, far l’amore in piedi o in acqua, ecc) . Al centro dell’interesse degli adolescenti vi sono soprattutto i cambiamenti fisici e gli effetti di queste trasformazioni sull’identità e sulle relazioni. L’adolescente “indossa” un corpo sessuato e ciò trasforma la relazione con se stesso e con gli altri. 5 Da qui originano le domande apparentemente “buffe” dei ragazzi sulla funzione della peluria, sulle caratteristiche del liquido seminale, le preoccupazioni sulle mestruazioni (regolarità, dolori, possibilità di rimanere incinta, ecc.) o sul petting, le curiosità circa la dimensione e la forma “normale” degli organi sessuali, ecc. È stato dimostrato da indagini scientifiche che se gli adolescenti sono convinti di non rispondere fisicamente a determinatiti stereotipi culturali, tendono ad avere un concetto di sé “peggiorativo”. Esistono elementi comuni a tutte le domande che sono la curiosità, la preoccupazione, la confusione e il bisogno di rassicurazione. Il disagio con cui questo tema viene trattato è in genere elevato e lo si percepisce sia dal “tono” delle domande che dal linguaggio, spesso aggressivo e volgare, con cui vengono espresse. Alcune apparenti contraddizioni (da un lato la paura di una gravidanza indesiderata, dall’altro la richiesta di rassicurazione sulle proprie capacità riproduttive) mostrano con chiarezza l’essenza dell’adolescente, sempre in bilico tra il gioco e le responsabilità, tra il bambino che era e l’adulto che vuole e che ha, nel contempo, paura di diventare. Le domande “è giusto...”, “è normale...”, “fa bene...”, rivelano tutta l’insicurezza e il bisogno di rassicurazione dei ragazzi, alla ricerca di una bussola per orientarsi tra modelli, codici e messaggi spesso complessi e contraddittori. Sono quasi assenti i giudizi morali ma prevalgono le richieste di pareri “tecnici” e di indicazioni certe sui vari aspetti della sessualità e sui comportamenti sessuali. La scuola non può restare esclusa da questo percorso, come dimostrano le esperienze di altri Paesi, in cui l’educazione sessuale è prevista in maniera strutturata da anni e con modalità differenti: • l’Inghilterra presenta una delle percentuali più alte di ragazze-madri d’Europa e quindi l’educazione sessuale è un argomento molto dibattuto, dal governo e dai media. Proprio per rispondere all’emergenza detta school pregnancy un provvedimento della revisione dell’insegnamento nelle scuole inglesi voluto dal Personal health and sexual education ha previsto che a scuola si discuta di questi temi sin dai banchi delle elementari, ai bimbi di cinque anni. Non si tratta di lezioni di sesso, ma si punta a spiegare le relazioni, il quadro e la comprensione morale di questi argomenti; 6 • in Francia l’educazione sessuale fa parte dei programmi scolastici fin dal 1973. Le scuole sono tenute a impartire 30-40 ore di educazione sessuale ed è prevista la distribuzione di profilattici agli studenti di terza media e prima superiore; • in Germania l’educazione sessuale fa parte dei programmi scolastici fin dal 1970; • l’Olanda presenta una delle più basse percentuali di ragazze madri al mondo e il sistema olandese è spesso considerato un esempio per gli altri Paesi; • in Svezia l’educazione sessuale fa parte integrante dei programmi scolastici fin dal 1956. Si comincia a trattare gli argomenti dalle prime classi elementari e si continua per tutti gli anni di istruzione, all’interno di insegnamenti disparati quali la biologia e la storia; • in Spagna dal 1985, l’educazione sessuale, non obbligatoria, è prevista per le scuole, che sono libere di decidere come applicare i programmi inseriti come materia a sé o integrati nel curriculum di altre materie, ad esempio scienze; • in Portogallo dal 1990 l’educazione sessuale è materia obbligatoria a scuola; • negli USA l’educazione sessuale facoltativa è prevista nelle scuole medie inferiori e superiori. I programmi variano a seconda dell’istituto e l’educazione sessuale si insegna in due forme principali: quella completa e quella che si limita alla sola astinenza. zione educa o dal i d o svolt rvent ’inte e classi, ivisione L . B N. ell ond o a ale n una c ri, è tes sessu ogo dopo o i t geni agazz ol ginec egnanti e ione dei r ssano poi, ns po siz con i dispo ti perché piere le a e r mette li strumen rmati, com e a sé, g t fo tutti amente in o più adat a morale. t n r a a e adegu che reput ropria sf SIGO p e scelt ase della sto dalla b po sulla vento pro menti su: ttutto r e n t sopra fo di L’in appro iologia ( e d e e fis prev tomia ruale) • ana mest ciclo cezione ente sualm ac s r e t S n o • c ttie (Mala • MST issibili) ragazzi Trasm to con i atti • dib 2. La contraccezione 2.1 I MESSAGGI CHIAVE SULLA CONTRACCEZIONE I comportamenti a rischio sono tipici degli adolescenti, alla ricerca di “emozioni forti”. Questo non solo sul fronte del fumo, dell’utilizzo di alcol o droghe, dell’eccesso di velocità o dei disturbi alimentari. Temi su cui si ritiene legittimo, anzi doveroso, coinvolgere la scuola. Sono a rischio anche sul fronte della contraccezione e delle malattie sessualmente trasmissibili. Argomento che viene invece considerato tabù, con una deriva sempre più pericolosa. Dal 1999 (anno del picco di utilizzo in Italia) il consumo di preservativi è calato in maniera costante fino al 2005, con una debole ripresa negli ultimi anni. Ad aprile 2009 risultano vendute in Italia 374.000 confezioni di “pillola del giorno dopo”, con un incremento di oltre 63.000 confezioni rispetto al 2004 ed un trend sempre in crescita. Ben il 55% delle donne che ha fatto ricorso a questo farmaco è costituito da ragazze al di sotto dei 20 anni. Questo significa che nella fascia 14-20 anni la si utilizza in maniera molto superiore rispetto ai trent’anni successivi (20-50 anni). I giovani al di sotto dei 25 anni (16-25) hanno picchi di incidenza di papillomavirus (responsabile di condilomi e carcinomi del collo dell’utero) e di chlamydia (responsabile di possibile sterilità perché causa un danno irreversibile delle tube uterine) superiori a l a , no ostra i m tutte le decadi successive. Il nostro Paese i d ion eri I num elle opin siste è agli ultimi posti in Europa per utilizzo e d di là uali, che grave di pillola contraccettiva, fermo a meno i id indiv uazione d del 20%. In Italia diminuiscono gli aborti e it front he una s in donne di età superiore ai trent’anni, l u s c e me allar icurezza e e sono invece in aumento nelle età r i t s es della sario inv one e inferiori: l’incremento al di sotto dei 20 zi es è nec in preven anni riguarda le adolescenti italiane, che ù di pi zione hanno quasi raggiunto il livello degli ma infor 8 anni ‘80 (l’aumento delle interruzioni volontarie di gravidanza per le fasce 20-24 anni e 25-29 anni è invece dovuto soprattutto alle immigrate). Sul tema della contraccezione, il ginecologo è l’interlocutore più valido a cui fare riferimento. Ma anche l’insegnante, pur senza scendere in aspetti tecnici (efficacia, effetti indesiderati, benefici extracontraccettivi, ecc.), che non gli competono, può lanciare 5 messaggi chiave: 1. usa il doppio olandese (pillola + preservativo) 2. no al coito interrotto 3. i metodi naturali hanno scarsa efficacia pratica 4. no alla pillola del giorno dopo usata di routine 5. attenzione anche nel petting Questi 5 concetti vanno ribaditi più volte perché è importante che “entrino in testa” ai ragazzi: da soli, sono sufficienti per metterli al sicuro dai più frequenti rischi sul fronte sessuale. 1. Il doppio olandese (pillola + preservativo) Il Ministero della salute olandese ha varato negli anni ‘90 un programma di promozione dell’uso contemporaneo di contraccezione ormonale e profilattico: il cosiddetto “doppio olandese”. Questo sistema, che ha permesso di ridurre sia le gravidanze indesiderate, sia le malattie sessualmente trasmissibili (MST), viene attualmente considerato il migliore ed è quello raccomandato dai ginecologi SIGO. È importante soprattutto perché responsabilizza entrambi i partner: ciascuno deve “fare la sua parte”. Solo i contraccettivi ormonali (la pillola e, più recentemente, il cerotto o l’anello vaginale) assicurano una garanzia contraccettiva pressoché assoluta, migliore di tutti gli altri metodi reversibili. Inoltre, grazie a formulazioni mirate, le pillole contraccettive riescono anche a garantire effetti positivi dal punto di vista estetico (pelle, ritenzione idrica, ecc.): in questo modo viene soddisfatto anche il principio fondamentale dell’appagamento, indispensabile 9 per garantire continuità nell’utilizzo. Il preservativo invece è l’unico strumento per difendersi dalle MST ed il solo metodo contraccettivo maschile reversibile considerato valido (non lo è per nulla il coito interrotto). 2. Il coito interrotto Questa metodica (non è un metodo contraccettivo!) è assolutamente da sconsigliare. È opportuno intervenire sempre se si sentono frasi come: “basta stare attenti”, “un vero uomo sa come controllarsi”, “sono tranquilla, tanto ci pensa lui”. Va promossa una vera battaglia contro questa abitudine purtroppo molto diffusa fra i giovani (perché è pratica e non costa nulla). Le ragioni sono molteplici: a) presuppone un buon autocontrollo che chi è alle prime (e spesso sporadiche) esperienze non possiede; b) prevede un completo controllo maschile del rapporto, che si interrompe bruscamente quando decide lui. Può quindi interferire negativamente sui complessi meccanismi psico-affettivi che regolano la coppia; c) fallisce nel 20% dei casi; d) non protegge dalle MST (Malattie Sessualmente Trasmissibili); e) non è adatto a tutte quelle situazioni in cui il livello di attenzione è già minato (abuso di alcol o droghe, rapporti consumati in auto o in luoghi non “sicuri”, ecc.) tipiche dell’adolescenza. 3. I metodi naturali I metodi che non prevedono l’assunzione di nessuna sostanza né l’utilizzo di alcuna barriera meccanica sono assolutamente da sconsigliare agli adolescenti. La loro efficacia dipende infatti da un attento ascolto del proprio corpo e da una profonda conoscenza delle sue dinamiche. Prevedono di astenersi dall’avere rapporti nei giorni potenzialmente “a rischio” gravidanza, misurati secondo varie tecniche (temperatura corporea, “conta”dei giorni fertili, osservazione del muco 10 vaginale, ecc.). Sono quindi metodi poco adatti ad una ragazza che non ha ancora mestruazioni regolari e che spesso non vuole negarsi la gioia di un rapporto perché è un “giorno no”. Senza contare che il partner potrebbe non essere sempre d’accordo. E che rimane comunque alta la percentuale di insuccesso (25%). 4. La pillola del giorno dopo La contraccezione di emergenza (cosiddetta pillola del giorno dopo) dovrebbe essere uno strumento in più per cercare di risolvere in extremis una situazione già potenzialmente compromessa. I dati dimostrano che invece oggi non è così e che le giovanissime, soprattutto quando non hanno un rapporto stabile, preferiscono utilizzare questo metodo rispetto ad una contraccezione ormonale continuativa e al preservativo. Per cercare di dissuaderle è opportuno farle riflettere su alcuni elementi: la sicurezza, la reperibilità, gli effetti collaterali. a) La “pillola del giorno dopo” presenta un’efficacia massima (95%) se è assunta entro le 12 ore dal rapporto, dell’85% se entro le 24 ore, ma solo del 58% se assunta entro le 72 ore. Considerato che spesso i rapporti a rischio avvengono in uno stato di eccitazione emotiva o sotto l’effetto di alcol o droghe (che abbassano la soglia di autoprotezione), nei fine settimana, la notte, le festività, ecc. il fattore tempo potrebbe non essere rispettato. b) reperibilità: capita molto spesso che questo farmaco venga negato (perché i medici o i farmacisti sono obiettori di coscienza). Una situazione che – in questo caso – non ci interessa commentare sotto 11 il profilo della deontologia ma evidenziare perché rappresenta un ulteriore fattore critico. Infatti, anche se una ragazza si attiva per tempo non è detto che riesca a reperire la pillola in tempo utile. c) In genere il farmaco è ben tollerato anche se possono verificarsi nausea, dolori addominali, affaticamento, capogiri, vomito, ritardo mestruale e mestruazioni abbondanti. 5. Il petting Con il termine petting si indicano le effusioni amorose e le carezze, anche molto intime, che stimolano l’eccitazione sessuale e spesso preparano al coito. Si tratta di un aspetto fondamentale della conoscenza di sé e dell’altro che non è però esente da rischi, né di gravidanze indesiderate né di malattie. Su questo tema, su quale sia il confine fra comportamento sicuro e non, i ragazzi non hanno le idee per nulla chiare. In primo luogo va ribadita l’importanza dell’igiene. Se scarso, è possibile contrarre alcune malattie banali ma davvero fastidiose, come la pediculosi del pube (o “piattola”, un pidocchio con una particolare vocazione a colonizzare la regione dei peli pubici), frequentissima nei giovani tra i 15 e i 35 anni, e le infezioni da funghi, responsabili delle micosi cutanee, nonché le infezioni da papillomavirus cutanei (tipo 6 e 11, soprattutto), che causano le verruche cutanee. È importante inoltre sottolineare come gravidanze e malattie possano verificarsi anche quando il rapporto non è completo, in ogni caso in cui avvenga un contatto fra sperma e mucose o sperma e organi genitali femminili (anche se all’esterno). 2.2 L’IDENTIKIT DELL’ADOLESCENTE A RISCHIO Gli adolescenti non sono tutti uguali. È possibile individuare all’interno di una classe chi sarà più vulnerabile a comportamenti sessuali a rischio. Da una gravidanza indesiderata a un episodio di violenza ai danni di una compagna. Esistono infatti indicatori in grado di segnalare il disagio. Campanelli d’allarme che non vanno trascurati e che un insegnante, forse meglio ancora di un genitore, è in grado di cogliere e tenere monitorati con la dovuta attenzione. 12 Il primo è il fattore biologico: l’età della pubertà si sta abbassando in tutto il mondo occidentale. Nelle ragazzine, aumentano i casi precoci, prima dei nove anni. E nei maschi sono sempre più frequenti quelli prima degli undici anni. Questo cambiamento comporta non solo la comparsa dei caratteri sessuali secondari ma soprattutto un incremento repentino e massiccio degli ormoni sessuali ad un’età in cui si è ancora di fatto impreparati a gestirlo. Non è raro che un’anticipata maturazione biologica, quando a livello psichico ancora non sono avvenuti determinati passaggi evolutivi, possa favorire comportamenti sessualmente a rischio (violenti o autodistruttivi). Il secondo fattore riguarda situazioni familiari e ambientali: solitudine, genitori assenti dal punto di vista educativo, degrado socio-ambientale, uso precoce di alcol, fumo e droghe, orizzonti etici inesistenti, scarso o assente senso morale. I più importanti fattori predittivi di rischio di gravidanza nelle adolescenti sono: • la povertà • l’essere stati bambini/adolescenti in affido • figli di madri adolescenti • insuccessi scolastici • insoddisfacente passaggio dalla scuola al lavoro a 16 anni • vittima di abuso sessuale • problemi di salute mentale • aver commesso crimini Non va poi sottovalutato l’utilizzo dell’alcol. Socialmente più accettato rispetto alla droga, l’alcol ne presenta tutti gli effetti negativi, soprattutto se consumato in dosi elevate e in un’età vulnerabile come l’adolescenza. In Italia sta crescendo vertiginosamente il consumo di alcolici nei giovani, maschi e femmine. I dati 13 dell’Osservatorio permanente su giovani e alcol (www.alcol.net) indicano che in fascia giovanile esiste un problema emergente relativo al binge drinking (consumo di 5 bevande alcoliche di fila nello spazio di due ore lontano dai pasti). Il 10,2% dei giovani in età compresa tra i 13 ed i 24 anni ha avuto almeno un’esperienza di binge. Certo, l’adolescenza è periodo di sperimentazioni e trasgressioni. Ma le bevute del sabato sera non vanno banalizzate, soprattutto dagli educatori (genitori ma anche insegnanti) che sono purtroppo talvolta portati a considerare con troppa benevolenza questi comportamenti. Le conseguenze vanno dalla guida in stato d’ebbrezza e al suo spesso tragico epilogo, a comportamenti sessuali promiscui, compulsivi e non protetti (l’alcol abbassa la soglia di “autoprotezione”), all’uso di droghe, a sviluppare disturbi nella concentrazione, comportamenti ad alto rischio, aggressività. Quali sono invece i fattori protettivi dallo sviluppo di comportamenti sessuali a rischio? In primo luogo relazioni di qualità in famiglia e a scuola: coltivare l’inserimento di un ragazzo nella classe presenta quindi una valenza positiva anche sotto questo profilo. Determinano questo effetto anche relazioni stabili e protratte con un partner e forti sentimenti religiosi. Tra i fattori protettivi troviamo, a sorpresa, anche lo sport. L’attività fisica, che resta spesso ai margini delle priorità educative di scuola e famiglia, va invece incoraggiata fin dalla più tenera età. È in questo periodo infatti che, soprattutto le ragazze, l’abbandonano definitivamente. La causa? Spesso la comparsa del ciclo mestruale, talvolta doloroso e difficile da gestire in concomitanza di allenamenti e gare. In questo caso, una prima indicazione è consigliare alle ragazze la contraccezione ormonale, che può aiutare a regolarizzare il ciclo, diminuirne durata e abbondanza e ridurre i dolori. È dimostrato che le ragazze fisicamente inattive presentano, rispetto alle sportive: • un rischio doppio di depressione e disturbi dell’attenzione • un rischio triplo di disturbi psicosociali • maggiori disturbi psicosomatici • un maggior rischio di comportamenti fuori dalle regole 14 3. Conclusione: l’educazione sessuale come strategia di prevenzione L’intervento educativo del ginecologo nella scuola è finalizzato a favorire la piena realizzazione delle potenzialità dei giovani per la promozione di un sano sviluppo e benessere psicofisico. In quest’ottica, gli insegnanti assumono un ruolo fondamentale di “facilitatori”: da un lato per preparare, contestualizzare e commentare l’intervento. Dall’altro, per riprenderne i contenuti essenziali, ribadirli e favorire un più ampio dibattito culturale che ne consenta la vera interiorizzazione. Solo così sarà possibile aumentare l’empowerment individuale e collettivo, cioè accrescere la consapevolezza e la responsabilità del ragazzo, ma anche le risorse e la flessibilità della comunità scolastica, per riconoscere e rispondere ai bisogni del singolo. Prevenire significa infatti creare le condizioni per cui le persone, e i gruppi in cui sono inserite, riescano a individuare le proprie necessità e a trovare al loro interno le risorse per soddisfarle. Per approfondire: • Baldaro Verde Jole, Identità sessuale e progetti per un’educazione sessuale integrata, Milano, Franco Angeli, 2004 • Ciucci, Giuliani, Drago, Loffredi, Matteucci, Parliamo d’amore: educazione all’affettività e alla sessualità, Roma, Carocci Faber, 2006 • Raffuzzi Loretta, Inostroza Nancy, Malmesi Alessandra, Soprirsi: percorsi per l’educazione socio-affettiva e sessuale, Roma, NIS, 1996 Fonti: • Camoni, Del Bravo, Gabbriellini, Gravina, Nebbiai, Pravolettoni, “Se faccio l’amore qualcuno se ne accorge?”- conoscere i ragazzi a partire dalle loro domande riguardo alla sessualità e alle relazioni affettive - Consultorio Giovani ASL 5 Pisa - 2004 • www.alessandragraziottin.it • www.sigo.it • www.sceglitu.it 15 SOCIET ITALIANA DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA SOCIETÀ Via dei soldati 25, Roma • Tel 06 6875119 • Tel/fax 06 6868142 [email protected] Scegli Tu JMQSPHSBNNBEJJOGPSNB[JPOFTVMMBDPOUSBDD FDPPSEJOBUPEBMMB4PDJFU ¸ *UBMJBOBEJ(JOFDPMPHJBF0TUFUSJDJB4*(0 www.sceglitu.it BUUJWPJHJPSOJGFSJBMJEBMMFBMMF 3FBMJ[[B[JPOF *OUFSNFEJB via Malta 12/b, 25124 Brescia Tel. 030 226105, fax 030 2420472 [email protected] www.medinews.it $POJMDPOUSJCVUPEJ 16