La forma di governo
presidenziale
Gli Stati Uniti d’America
Caratteristiche principali della forma
di governo presidenziale
Il presidente è sia capo dello stato sia capo del
governo. La delineazione dell’indirizzo politico
spetta solo al presidente.
Il presidente è eletto popolarmente (anziché
essere scelto dal parlamento).
Il presidente resta in carica per un periodo di
tempo stabilito, e sebbene possa essere messo
in stato di accusa per cattiva condotta, egli non
è sottoposto a voto di fiducia (o sfiducia) da
parte del parlamento.
Il parlamento, da parte sua, non può essere
sciolto anticipatamente.
Caratteristiche principali della forma di
governo presidenziale (segue)
Separazione dei poteri
Potenziale differenza di partito tra esecutivo
e legislativo (c.d. governo diviso =>
maggioranza parlamentare e partito del
Presidente possono non coincidere).
Tendenza ad avere partiti deboli e
disorganizzati, e coalizioni instabili.
La potenziale instabilità di governo può
divenire potenziale instabilità del regime
stesso.
La forma di governo presidenziale
negli Stati Uniti d’America
La Costituzione nordamericana prevede
non solo una rigida separazione dei poteri,
ma anche una serie di pesi e contrappesi
(checks and balances) che legislativo ed
esecutivo possono esercitare
reciprocamente, e il giudiziario (Corte
Suprema) su di essi.
La Costituzione degli USA
Potere Legislativo
Potere esecutivo
Congresso
Presidente
Corte Suprema
(4 anni)
[8 giudici (justices)+
Chief Justice]
Camera dei
Senato
Rappresentanti (2 senatori per
(435)
ogni Stato)
Potere giudiziario
Segretari (Secretaries)
Esercito
dal 1913
Collegio Elettorale
(535 Grandi Elettori)
Cittadini degli USA
Il potere esecutivo federale:
il Presidente degli Stati Uniti
E’ il capo indiscusso dell’esecutivo:
Delinea l’indirizzo politico, di cui è il solo
responsabile di fronte al corpo elettorale. È
affiancato da un “Gabinetto”, formato da
Segretari, il più importante dei quali è il
Segretario di Stato (Ministro degli esteri). La
loro nomina deve essere approvata a
maggioranza dal Senato.
I Segretari non possono essere parlamentari =>
un modo per potenziare il ruolo del Presidente,
perché l’unico interesse politico che essi
avranno è quello del Presidente stesso.
Il potere esecutivo federale:
il Presidente degli Stati Uniti (segue)
È capo dell’amministrazione federale, e in quanto
tale nomina tutti i funzionari federali (convalidata
a maggioranza dal Senato), salvo alcune categorie
per cui sono previsti altri metodi di arruolamento.
Ha la possibilità di distribuire cariche, in genere a
chi ha sostenuto la sua elezione (patronage).
Può nominare anche Commissioni indipendenti =
organi ad hoc, i cui membri in genere non possono
essere parlamentari, che svolgono funzioni
amministrative che riguardano questioni specifiche
o specifiche aree geografiche (es. la Tennessee
Valley Authority).
Il potere esecutivo federale:
il Presidente degli Stati Uniti (segue 2)
Nomina tutti i giudici federali, per i tre gradi di
giudizio, sempre con la convalida del Senato. I
giudici restano in carica “a vita”, e non possono
essere revocati.
Rispetto al potere legislativo del Congresso, non
ha iniziativa legislativa, non interviene nella fase
di approvazione delle leggi ma interviene in fase
di promulgazione, potendo esercitare in
determinate circostanze un potere di veto
(pocket veto).
È capo delle forze armate.
L’elezione del Presidente
degli Stati Uniti
La Costituzione prevede una elezione indiretta, da
parte di Grandi Elettori, che riuniti Stato per Stato
votano a scrutinio segreto. Se nessuno dei candidati
ottiene la maggioranza assoluta, la Camera dei
rappresentanti vota tra i tre candidati che hanno
ottenuto più voti, e il Senato decide chi sarà il VicePresidente tra i due candidati respinti.
Nella prassi, l’elezione è praticamente diretta: i
Grandi Elettori, eletti a loro volta dal corpo elettorale,
appartengono ad uno dei due principali partiti a livello
federale (Democratico e Repubblicano), e in genere
votano per il candidato dei rispettivi partiti; pertanto,
se la maggioranza assoluta dei G.E. appartiene ad
un partito, sarà eletto Presidente il candidato di
quello stesso partito.
L’elezione del Presidente
degli Stati Uniti (segue)
Candidatura (nomination) per ogni partito:
Avviene attraverso un lungo processo di
selezione, che inizia a febbraio e termina a
giugno.
In luglio-agosto si riuniscono i delegati di
ciascun partito nelle Conventions, durante le
quali si arriva a definire IL candidato che
concorrerà per la carica di Presidente.
Alle Conventions partecipano i delegati scelti,
stato per stato e partito per partito, tra febbraio
e giugno attraverso due strade principali*:
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*La scelta tra i due metodi è affidata ad una legge statale, essendo il livello statale competente a
legiferare in materia elettorale.
L’elezione del Presidente
degli Stati Uniti (segue 2)
 Caucus: è una riunione indetta dagli attivisti del
partito, a cui partecipa chi vuole (in gen., i
simpatizzanti), e durante la quale vengono
presentati più candidati delegati, votati per alzata
di mano, che parteciperanno alla Convention di
luglio-agosto. In genere, accanto al nome del
candidato delegato c’è anche il nome del
candidato Presidente che questi si impegna a
sostenere alla Convention. La lista che ottiene più
voti viene inviata alla Convention di luglio-agosto,
dove verrà proclamato il candidato Presidente.
L’elezione del Presidente
degli Stati Uniti (segue 3)
 Elezioni primarie: i simpatizzanti di un partito
vanno a votare (con voto segreto) per una lista di
delegati da inviare alla Convention di quel partito.
Accanto al nome dei delegati si trova il nome del
candidato Presidente che essi sosterranno nella
Convention.
Due tipi principali di elezioni primarie:
 Primarie chiuse: chi vi partecipa deve dimostrare il proprio impegno
verso il partito registrandosi presso la Commissione Elettorale dello
Stato
 Primarie aperte: vi può partecipare chiunque, che significa che membri
di un partito hanno la libertà di poter votare nelle elezioni primarie di
un'altro partito ("cross over")
 Sia nella primaria-chiusa che nella primaria-aperta, ad un elettore e'
permesso di votare nella elezione primaria di un solo partito.
 Il tipo più usato è quello delle primarie chiuse. La scelta tra i due tipi è
sempre affidata ad una legge statale.
L’elezione del Presidente
degli Stati Uniti (segue 4)
Ogni stato ha la facoltà di decidere quando
tenere primarie e caucus (comunque entro
giugno). Già dopo le prime 10-15 primarie in
genere si sa chi sarà il candidato Presidente di
ciascun partito.
In luglio-agosto si tengono le Conventions, alla
fine delle quali la nomination è attribuita ad
una sola persona, la quale:
1. Espone la sua platform alla Convention;
2. annuncia il suo Vice-Presidente, la cui
candidatura viene accettata (quasi sempre per
acclamazione) dalla Convention.
L’elezione del Presidente
degli Stati Uniti (segue 5)
Elezione:
novembre si procede all’elezione dei Grandi
Elettori, che a loro volta voteranno, a metà dicembre, a
scrutinio segreto, il Presidente degli S.U. Poiché essi
sono vincolati, a volte anche giuridicamente, a votare il
candidato del loro partito, quando si conosce la
composizione percentuale dei Grandi Elettori si conosce
automaticamente anche il nome del Presidente eletto.
 Qualora nessuno dei candidati ottenga la maggioranza
del collegio dei Grandi Elettori, la Costituzione prevede
che sia la Camera a scegliere il Presidente tra i tre
candidati più votati, e il Senato a scegliere il VicePresidente tra i due scartati.
 in
Riferimenti bibliografici
Biscaretti di Ruffia, P. (ed.) (1994), Costituzioni straniere
contemporanee, vol. I, Milano: Giuffrè Editore.
Linz J.J. and A. Valenzuela, The Failure of Presidential
Democracy: Comparative Perspectives.
Linz J.J. and A. Stepan, Problems of Democratic
Transition and Consolidation: Southern Europe, South
America and Post-Communist Europe.
Sartori, Giovanni (1996), Ingegneria costituzionale
comparata, Bologna: Il Mulino.
Shugart, M.S., and Carey, J.M. (1995), Presidenti e
assemblee. Disegno costituzionale e dinamiche
elettorali, Bologna: Il Mulino.
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