Dipartimento Cure Primarie U.O. Aziendale Pediatria di Comunità Diabete e scuola Informazioni utili Dipartimento Cure Primarie U.O. Aziendale Pediatria di Comunità Diabete e scuola Informazioni utili Il presente opuscolo, contenente le informazioni al personale scolastico in caso di frequenza a scuola di un bambino con diabete, è stato realizzato a cura dell’U.O. Aziendale Pediatria di Comunità, Dipartimento Cure Primarie, dell’Azienda USL di Ravenna, in collaborazione con l’U.O. Aziendale Pediatria Ospedaliera e l’U.O. di Diabetologia dell’Azienda USL di Ravenna. Il presente documento è stato condiviso con l’Associazione Diabetici Ravennate. U.O. AFFARI GENERALI E SEGRETERIA - AZIENDA USL DI RAVENNA Composizione ed impaginazione: Claura Campanini Stampa: a cura del Centro Stampa Aziendale Ravenna: settembre 2012 4 INDICE l Premessa pag. 6 l Cos’è il diabete mellito giovanile tipo 1, insulinodipendente pag. 7 l Riferimenti legislativi pag. 9 l Dirigente scolastico pag. 9 l Personale scolastico pag. 11 l Situazioni particolari pag. 13 l Dieta pag. 14 l Come riconoscere e trattare un’ipoglicemia pag. 15 l Cosa fare se il bambino non è cosciente pag. 17 5 Premessa L’alunno con diabete, alla ripresa della scuola dopo l’esordio o al cambio di ciclo scolastico, necessita di un’accoglienza positiva da parte degli adulti e dei coetanei, come prova di accettazione e di autonomia nei confronti del diabete, senza nasconderlo o rifiutarlo sentendosi limitato, ma imparando a conviverci. Egli deve gestire una terapia complessa, riflettere sulle conseguenze di quello che sta per fare e su quello che ha fatto, correndo qualche rischio e portando sempre con sé dei presidi medici. La scuola deve accogliere l’alunno con diabete con attenzione ma senza far percepire un atteggiamento di particolare protezione e senza assegnargli privilegi particolari. Le difficoltà che in alcuni casi permangono per il giovane con diabete e la sua famiglia sono spesso dovute alle informazioni frammentarie e lacunose a disposizione del personale scolastico. La Pediatria di Comunità dell’Azienda USL di Ravenna, da anni impegnata in iniziative di informazione “in situazione”, vuole con questo opuscolo fornire uno strumento pratico di consultazione rivolto al personale di tutte le Scuole della Provincia. La formazione e l’addestramento degli operatori alla misurazione glicemica e alla eventuale somministrazione di farmaci nel quotidiano o in emergenza, andranno concordate tra le Istituzioni scolastiche e le strutture sanitarie dell’Azienda USL. 6 Cos’è il diabete mellito giovanile tipo 1, insulinodipendente Il diabete mellito giovanile è una malattia cronica dovuta a insufficiente produzione da parte del pancreas di un ormone chiamato insulina. Questo ormone è indispensabile perché il livello del glucosio nel sangue, chiamato glicemia, oscilli entro certi limiti fisiologici, sia in condizione di digiuno che dopo il pasto. In assenza di insulina la glicemia aumenta in modo incontrollato, a ciò consegue sete intensa, aumento della diuresi, dimagrimento, stanchezza e aumento della fame. Se non diagnosticato precocemente in base a questi sintomi, la mancanza di insulina condiziona l’accumulo di sostanze acide nel sangue, i chetoni, responsabili di un grave scompenso metabolico potenzialmente fatale. Il trattamento insulinico sostitutivo deve essere eseguito ai pasti principali e a volte anche a merenda, senza sospenderlo mai. Per tale motivo il bambino e la sua famiglia vengono istruiti da una equipe multidisciplinare (medico, infermiere, dietista e psicologo) per essere in grado di gestire autonomamente la terapia e i controlli glicemici. 7 La terapia consiste in multiple iniezioni sottocutanee quotidiane di insulina, la cui dose deve essere adeguata al fabbisogno del momento che dipende da: l glicemia misurata l carboidrati introdotti l attività fisica l età/fase di crescita e sviluppo l malattie intercorrenti Alcuni alunni indossano il microinfusore, un dispositivo che eroga insulina in continuo sottocute tramite un tubicino detto catetere e una cannula. Ha le dimensioni di un cellulare ed è programmabile come un piccolo computer. Prima dei pasti, oltre alla erogazione di base, il bambino spinge dei pulsanti, per erogare il bolo di insulina, in base a quello che mangia e al valore glicemico. 8 Riferimenti legislativi Le raccomandazioni emanate congiuntamente dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione il 25 novembre 2005 e le Linee di indirizzo per la definizione di intese provinciali inerenti la somministrazione di farmaci in contesti extrafamiliari, educativi o scolastici, in Emilia Romagna, (DGR 166/2012), contengono le linee guida per la assistenza agli studenti che hanno bisogno di assumere farmaci in orario scolastico. In pratica la famiglia deve presentare una richiesta al Dirigente, corredata dalla certificazione del Medico della Pediatria di Comunità dell’AUSL competente, nella quale si specificano le modalità e i tempi di somministrazione del farmaco, la sua posologia e la modalità di conservazione. Dirigente scolastico La Scuola deve assicurare all’alunno con diabete la possibilità di partecipare in sicurezza a tutte le attività scolastiche. Ogni bambino è accompagnato da un piano di cura del diabete a scuola, redatto dal Diabetologo e dal Pediatra di comunità, in cui sono specificate le esigenze terapeutiche, con le generalità di chi effettua la terapia, le indicazioni dietetiche, i momenti in cui è necessario eseguire i controlli glicemici, il grado di autonomia e le indicazioni per lo svolgimento della attività fisica. 9 Tale documento contiene le indicazioni per la gestione delle emergenze e la lista del materiale consegnato alla Scuola da parte dei genitori. Il Dirigente scolastico deve identificare una o più persone responsabili della assistenza sanitaria di emergenza, tenuto conto che la principale urgenza è rappresentata dalla crisi ipoglicemica. Una volta verificata la disponibilità del personale, il Dirigente organizza la sua specifica formazione, in collaborazione con i Medici della Pediatria di comunità. E’ bene individuare e predisporre un luogo, che garantisca l’igiene e la privacy, dove l’alunno possa misurare la glicemia, praticare l’iniezione di insulina e conservare i presidi in armadietto dedicato. La Scuola deve consentire l’accesso ai genitori del bambino con diabete, per eseguire la terapia insulinica che in nessun caso può essere differita o interrotta. Nel caso di persone diverse dai genitori, è indispensabile che i genitori consegnino al Dirigente scolastico un permesso scritto, dove autorizzano la persona da loro delegata ad eseguire la terapia insulinica, riportando per esteso le sue generalità e in cui si attesta che questa persona è stata opportunamente e specificamente formata per gestire la terapia. 10 Personale scolastico Il bambino con diabete ha le stesse capacità cognitive e le stesse esigenze generali ed educazionali dei suoi coetanei. Qualora la concentrazione di glucosio nel sangue fosse bassa (ipoglicemia), il bambino potrebbe trovare temporaneamente difficile concentrarsi e pertanto, momentaneamente, non potrà svolgere in modo adeguato i suoi compiti scolastici. Tuttavia, una volta risolta l’ipoglicemia con l’assunzione di zucchero, entro breve tempo potrà tornare a partecipare pienamente alla attività di classe. Valori elevati di glicemia si associano a irritabilità, mal di testa, scarsa concentrazione, sete e bisogno di urinare. Pertanto di fronte alla richiesta di non sostenere un’interrogazione, è opportuno conoscere la glicemia. Se risultasse normale, cioè tra 80 e 180 mg, probabilmente l’alunno non ha studiato! Il bambino impara molto presto a misurare la glicemia, pungendo con l’apposito strumento la cute del polpastrello e appoggiando la piccola goccia di sangue che ottiene su una striscia reattiva, ove si attiva una reazione chimica in un apparecchio che restituisce il valore in quel momento. Il numero di controlli da effettuare durante la giornata varia a seconda delle esigenze del singolo soggetto. Se l’alunno esce da scuola prima di pranzo, potrebbe aver bisogno di misurare la glicemia prima dello spuntino di metà mattina. 11 Se si ferma fino al pomeriggio e pranza a scuola, dovrà controllare la glicemia prima di iniettarsi la dose di insulina a pranzo. Inoltre dovrà avere la possibilità di controllarla ogni volta pensi di essere in ipoglicemia. Il personale scolastico, se il bambino non è autosufficiente, può aiutarlo nel controllo glicemico, comunicando telefonicamente il valore ottenuto alla famiglia. Per quanto riguarda la somministrazione di insulina, nei casi in cui non ci sia un genitore disponibile ad effettuare l’iniezione o un parente o un volontario o un infermiere della AUSL che si rechino a scuola ad orari concordati, anche un operatore scolastico può effettuarla, naturalmente autorizzato dai genitori e dopo aver seguito un corso di formazione specifico. Alcuni alunni indossano un microinfusore, anziché fare le iniezioni agiscono su tale dispositivo per la erogazione di insulina . Ciò richiede autonomia e conoscenza dello strumento che infonde in continuo sottocute tramite un tubicino detto catetere e un’agocannula. Prima dei pasti il bambino, premendo dei tasti, eroga insulina in base a quello che vuole mangiare e al valore glicemico. 12 Situazioni particolari Il bambino può partecipare a tutte le attività scolastiche compresi i viaggi di istruzione. Egli deve avere con sé tutto il necessario per la correzione di eventuali ipoglicemie, oltre a un lettore della glicemia e tutto l’occorrente per l’assunzione di insulina. L’insegnante che lo accompagna deve essere informato della terapia insulinica in atto, dei sintomi della ipoglicemia e delle modalità di correzione. Dovrà essere presente il genitore se il bambino non è autonomo nella esecuzione della terapia insulinica sia multiiniettiva che tramite microinfusore. E’importante che non vengano saltati i pasti e che i loro orari siano ragionevolmente rispettati. L’alunno può partecipare alle festicciole in classe come tutti gli altri, valutando cosa mangiare e programmando la dose insulinica aggiuntiva, autonomamente o aiutato dai genitori, preventivamente informati o chiamati al telefono. L’esercizio fisico è essenziale per un buon controllo glicemico e per il benessere psicofisico dell’alunno, che non va mai scoraggiato allo svolgimento di qualsiasi attività fisica, prendendo piccole ma necessarie precauzioni. La lezione di educazione fisica abitualmente programmata non richiede in genere modifiche della alimentazione e della terapia. L’attività fisica intensa, prolungata o straordinaria, richiede che, prima e dopo, il bambino misuri la glicemia e prenda provvedimenti atti alla prevenzione della ipoglicemia. 13 Le competizioni rafforzano l’autostima e il rispetto delle regole che il diabete impone. Avvertita in anticipo, la famiglia farà le modifiche alla terapia e alla dieta, in rapporto all’intensità degli allenamenti. Solo per effettuare attività sportive a livello agonistico è necessario che il diabetologo attesti il buon controllo glicemico. Sulla base di tale certificazione, il medico dello sport può rilasciare quella di idoneità di sua competenza. Il ragazzo può tenere il microinfusore durante lo sport, se lo desidera. Si consiglia però di distaccarlo, per essere più libero specie negli sport da contatto. E’ opportuno vigilare affinchè l’apparecchio venga riconnesso al termine dell’esercizio. Dieta Il bambino deve seguire una dieta equilibrata e varia, con un giusto apporto di carboidrati, proteine, grassi e fibre, come avviene per tutti. E’ importante che egli consumi le giuste quantità di cibo previste durante il pasto, per adeguare la dose di carboidrati assunti alla dose di insulina erogata. E’ inoltre importante che non vi siano ritardi o anticipi nell’inizio effettivo del pasto e che l’alunno non si astenga dal mangiare, specie i piatti a base di carboidrati. Rispetto al passato, la conoscenza del calcolo dei carboidrati permette di superare atteggiamenti troppo rigidi. 14 Per quanto riguarda la mensa, il contributo della dietista è fondamentale per conoscere i gusti del bambino, le eventuali patologie associate (celiachia), per programmare un menù personalizzato nel calcolo dei carboidrati, che si discosti il meno possibile da quello dei coetanei. In generale si può affermare che la presenza in classe di un alunno con diabete rappresenta un’occasione per favorire l’apprendimento di abitudini alimentari salutari per tutti. Può essere utile parlare con tutti i compagni del diabete, magari facendo svolger al bambino una ricerca da discutere in classe, se egli è disponibile e desideroso di farlo. Ciò può aiutarlo ad affrontare meglio la sua condizione. Come riconoscere un’ipoglicemia e trattare Se l’alunno con diabete presenta i seguenti sintomi: l pallore l sudorazione l difficoltà ad esprimersi e a concentrarsi l debolezza (il bambino si isola e interrompe l’attività) l tremori l irritabilità l fame improvvisa può avere un valore glicemico basso. FAR CONTROLLARE SUBITO LA GLICEMIA 15 Se il valore è inferiore a 70 mg/dl andrà corretto rapidamente con 515 gr di carboidrati (CHO) semplici, a seconda del peso del bambino (in pratica: peso del bambino diviso 3 = CHO). In una bustina di zucchero sono contenuti 5 gr. CHO In un succo di frutta da 100ml sono contenuti 15 gr.CHO, come in mezza lattina di coca-cola o aranciata. Se non è possibile controllare la glicemia, far correggere comunque con gli alimenti in dotazione. METTERE IL BAMBINO A RIPOSO E NON LASCIARLO SOLO AVVERTIRE I GENITORI Se dopo 15 minuti la glicemia è inferiore a 80 mg/dl e/o non si attenuano i sintomi su elencati, ripetere la somministrazione di 5-15 gr di carboidrati semplici. Se è stata appena praticata attività fisica o c’è insulina residua ancora attiva (cioè fatta nelle tre ore precedenti), far proseguire il riposo per altri 15 minuti e somministrare uno spuntino a base di carboidrati complessi (pane o crackers) specie se a breve non è previsto un pasto. 16 Cosa fare se il bambino non è cosciente Nella possibilità molto remota di un’ipoglicemia grave in cui il bambino non sia cosciente, non tentare di fargli ingoiare zuccheri ma mantenerlo sdraiato (di lato se c’è vomito o convulsioni). NON LASCIARE SOLO IL BAMBINO CHIAMARE AIUTO (118) SE IL BAMBINO INDOSSA UN MICROINFUSORE, STACCARLO PREFERIBILMENTE SCOLLEGANDO IL CATETERE SOMMINISTRARE GLUCAGONE E’ disponibile un kit pronto all’uso (da conservare in frigorifero, tra + 2°C e + 8°C) ove si trova una siringa contenente soluzione sterile e un flacone di liofilizzato di gucagone 1mg., che vanno miscelati subito prima di eseguire l’iniezione intramuscolare nella coscia. Al bambino di peso superiore a 30 Kg iniettare l’intera dose. Al bambino di peso inferiore a 30 Kg iniettare metà dose. Nel giro di 5 minuti l’alunno mostrerà una graduale ripresa di coscienza. 17 Note ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. ............................................................................................. 18 Numero Verde del Servizio Sanitario Regionale: Operatori qualificati rispondono da lunedì a venerdì dalle ore 8:30 alle ore 17:30 il sabato mattina dalle ore 8:30 alle ore 13:30 Sito internet Azienda USL di Ravenna: Stampa a cura del Centro Stampa dell'Azienda USL di Ravenna EDITORIA N.00250 (stampa: settembre 2012 ) www.ausl.ra.it