La macroeconomia giorno per giorno Corso di Formazione per l’Associazione Lombarda dei giornalisti Lezione del 2 ottobre 2014 Le teorie economiche • Facciamo un gioco… Ultimatum game in Slovacchia • Tre “poste”: 60, 300, 1500 corone (su un salario medio mensile di 5.500) • 60 kr: offerte 451‰ media, 465‰ mediana • 300 kr: 460‰ media, 480‰ mediana • 1500 kr: 423‰ media, 450‰ mediana Ultimatum game • In media, tra tutti gli esperimenti, il 71% delle offerte cade tra il 40 e il 60% • Il 3,8% delle offerte cade tra lo 0 e il 20% Ultimatum game in Slovacchia • Rifiuti di offerte basse (0-245‰) • 60 sc: 100% • 300 sc: 91% • 1500 sc: 60% Ultimatum game in Indonesia • Offerti fino a 100 $ su un reddito medio annuo di 670 dollari • Rifiutate le offerte uguali o inferiori a 30 dollari Ultimatum game • La teoria economica riconosce che ogni offerta è razionale, anche se una sola appare “perfetta” e rappresenta un punto di riferimento (benchmark) • La realtà raggiunge raramente il benchmark Il giornalismo e la macroeconomia Giornalismo e macroeconomia • Una pluralità di discorsi – Singoli eventi – Singoli dati – Relazioni tra fenomeni derivanti da teorie economiche • Le previsioni economiche – Retorica politica I fatti macroeconomici Gli eventi: Differenti dai fatti di cronaca In genere decisioni politiche Fare cose con le parole I dati macroeconomici • I dati – Prodotti dagli istituti di statistica (pubblici o privati) • Occorre valutarne: – Le modalità di produzione – Il significato – L’uso La produzione dei dati • I dati • Prodotti secondo procedure standard – Le variazioni nazionali • Possibili alterazioni dei dati – inflazione e prezzi petroliferi • Correzioni successive dei dati • Problemi di affidabilità degli istituti di statistica – I casi della Gran Bretagna e dell’Argentina Produrre i dati sul Pil • Valutazione trimestrale indiretta • Si calcolano altre variabili che vengono trasformate nel pil sulla base di relazioni statistiche • Tra gli indicatori: • Produzione industriale • Commercio estero • Traffico ferroviario e stradale • Dati finanziari Banca d’Italia • Solo dopo tre anni i dati sul Pil sono davvero completi Il significato dei dati • Due esempi • L’inflazione e i prezzi relativi • Il prodotto interno lordo e il benessere L’uso dei dati • Quali dati usare per mostrare il benessere di una nazione? – Il pil • Stati Uniti e Cina – Il pil pro capite – Il misery index – Disoccupazione + inflazione – L’indice di sviluppo umano Hdi – Aspettativa di vita, istruzione (media e attesa), reddito (pil) La teoria e i dati Usa : produttività e salari 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Produttività gen-12 gen-07 gen-02 gen-97 gen-92 gen-87 gen-82 gen-77 gen-72 gen-67 gen-62 gen-57 gen-52 gen-47 Salari La teoria e i dati Usa: produttività e salari 250 200 150 Produttività 100 Salari 50 gen-13 gen-10 gen-07 gen-04 gen-01 gen-98 gen-95 gen-92 gen-89 gen-86 gen-83 gen-80 0 Tre tipi di teorie economiche • L’economia è sempre in equilibrio (new classical) – Non esiste disoccupazione volontaria • Le economie vanno verso l’equilibrio, ma lentamente (keynesiani) – La possibilità di equilibri multipli • Le economie non sono mai in equilibrio (austriaci e marxisti) Le tre regioni di Axel Leijonhufvud • • • • • • Prima regione Dominano le tendenze al riequilibrio Bilanci in linea con l’economia Investimenti razionali Le politiche di stabilizzazione non sono utili Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi di effetto limitato Le tre regioni di Axel Leijonhufvud • Seconda regione • Episodi di instabilità limitata, cicli economici. • Moltiplicatori e acceleratori • Politiche monetaria e fiscale utili • Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi maggiori ma di effetto limitato Le tre regioni di Axel Leijonhufvud • Terza regione • Instabilità, verso la spirale debito-deflazione • Bilanci “fuori strada”, violati i limiti di reddito • Piccole perdite portano a grandi insolvenze • Flessibilità fattore negativo nel breve termine, rigidità nel lungo Le teorie e le previsioni • Teorie usate per prevedere • Milton Friedman: una teoria funziona se le sue previsioni funzionano • Il fallimento delle previsioni: la crisi del 2008 • Le previsioni di Raghuram Rajan del 2005 • La macroeconomia in macerie, l’econometria finanziaria no! Le teorie e le previsioni • Modelli basati sulla storia: il futuro seguirà le stesse regole? • Economia composte al 40% da industria (altamente prevedibile) e al 25% da servizi all’industria (altamente prevedibili) • Economie attuali composte soprattutto da servizi al consumo, decisamente imprevedibili La critica di Ronald Coase • “The objection is that the theory floats in the air. It is as if one studied the circulation of the blood without having a body. Firms have no substance, markets exist without laws”. La critica di Robert Solow • ”Il modello preferito ha un unico consumatore rappresentativo che ottimizza le sue decisioni su un tempo infinito con una capacità perfetta di prevedere oppure con asepttative reazionali, in un ambiente che realizza I suoi piano in modo più o meno senza intoppi attraverso mercati dei beni e del lavoro perfettamente competitivi e capaci di guardare nel futuro e prezzi e salari perfettamente flessibili”. Le teorie e il giornalismo • I limiti delle teorie (per il giornalismo): – Sono spesso “statiche” – Si basano comunque su tendenze estrapolate da una ricca serie di dati – Non tutte le loro grandezze sono misurabili – In molte di esse mancano il denaro e i debiti!!! Le teorie e il giornalismo • Teorie economiche fondate sull’idea di isolare il mercato e studiarne il suo funzionamento • La realtà: stato e mercato integrati, embedded • Ma… Stato e mercato • Due logiche diverse • Il mercato come luogo degli scambi • Lo Stato come monopolista del potere Il grano: carestia e sicurezza I mercantilisti e la carestia • Blocco dei prezzi • Chiusura delle frontiere e blocco delle esportazioni La soluzione dei fisiocrati • Prezzi liberi – Incentivi alla produzione • Apertura delle frontiere – Incentivi all’importazione 2010: la Germania e la speculazione • Blocco delle operazioni speculative: vendite allo scoperto e credit default swaps • Investitori a Londra • Investitori più prudenti: crollo delle Borse e corsa ad accaparrarsi i titoli di Stato • Risultato: più disordine sui mercati Il criminale • Per la scienza “politica”: criminale deviante, anormale • Per la scienza “economica”: persona che calcola costi, benefici e la loro incertezza • Michel Foucault e l’inaspettato interesse per il neoliberalismo La grande confusione • Stato e ordinamento giuridico • Libertà dalle ingerenze governative • Libertà dalle regole • Il codice della strada di Louis Rougier (18891982) L’esempio dell’hockey • Nell’hockey su ghiaccio la maschera riduce fortemente i danni degli incidenti • Nessun giocatore, di sua iniziativa, userebbe la maschera perché riduce visuale e performances • Obbligo per tutti di indossare il casco La retorica dell’economia • Tutti fanno (e devono fare) discorsi economici • Uso politico delle teorie (e dei dati economici) I “caveat” di Keynes • John Maynard Keynes (1883-1946) • Matematico ed economista • Noto per le sue (male intese) ricette di politica economica I “caveat” di Keynes • La connessione delle idee è diversa dalla successione dei fatti (David Hume) • Attenzione alla matematica (che resta fondamentale): non tutta la realtà economica è matematizzabile • L’incertezza è irriducibile e non può essere sempre trattata matematicamente Due principi economici • Le persone rispondono agli incentivi (statisticamente) • Non esistono solo giochi a somma zero Tre formule per iniziare La crescita economica • Aumento dei beni e dei servizi prodotti in un’economia • Frutto degli sforzi individuali • Latouche e lo slogan della decrescita • La non-crescita come obiettivo liberale Il prodotto interno lordo • Misura la produzione • È la somma dei valori aggiunti: del contributo di ciascun attore economico • È in genere depurato dal cambiamento di valore della moneta La prima formula • Y = C + I + G + Ex - Im • C = Consumi dei privati • I = Investimenti dei privati (+ le scorte) • G = Consumi e investimenti pubblici (non i trasferimenti) • Ex = Le esportazioni • Im = Le importazioni Jun-95 Pil Investimenti Mar-14 Oct-13 May-13 Dec-12 Jul-12 Feb-12 Sep-11 Apr-11 Nov-10 Jun-10 Jan-10 Aug-09 Mar-09 Oct-08 May-08 Dec-07 Jul-07 Feb-07 Sep-06 Apr-06 Nov-05 Jun-05 Jan-05 Aug-04 Mar-04 Oct-03 May-03 Dec-02 Jul-02 Feb-02 Sep-01 Apr-01 Nov-00 Jun-00 Jan-00 Aug-99 Mar-99 Oct-98 May-98 Dec-97 Jul-97 Feb-97 Sep-96 Apr-96 Nov-95 Il ciclo economico 06 Il ciclo economico in Eurolandia 04 02 00 -02 -04 -06 -08 -10 Il pil pro capite • Rapporto tra Pil e popolazione • Misura il vero sviluppo economico • Quando i cinesi raggiungeranno ¼ del Pil pro capite americano, la Cina avrà raggiunto gli Usa come Pil complessivo, il suo governo sarà altrettanto “potente”, ma la popolazione resterà molto povera. I limiti del Pil • Misura la produzione e non il benessere • Attenti alle relazioni tra le componenti • L’esempio della benzina (bene di consumo, fattore di produzione) giu-14 dic-13 giu-13 dic-12 giu-12 dic-11 giu-11 dic-10 giu-10 dic-09 giu-09 dic-08 giu-08 dic-07 giu-07 dic-06 giu-06 dic-05 giu-05 dic-04 giu-04 dic-03 giu-03 dic-02 giu-02 dic-01 giu-01 dic-00 giu-00 dic-99 giu-99 dic-98 giu-98 dic-97 giu-97 dic-96 giu-96 dic-95 Il Pil e il suo “trend” Il pil reale e il suo trend 10,500,000 10,000,000 9,500,000 9,000,000 8,500,000 8,000,000 Gdp reale Trend 7,500,000 7,000,000 6,500,000 6,000,000 La seconda formula • Y = Aƒ(L, K) • L = Il lavoro • K = Il capitale • A = ...tutto il resto (la cosa più importante) • Aumentando solo capitale e lavoro a un certo punto la crescita si ferma A • Cosa c’è in A? • La geografia – Paesi chiusi al mare • Il clima – Le malattie • L’organizzazione • L’innovazione • La concorrenza • Le istituzioni Nogales La moneta • Teorie economiche senza moneta • Equilibrio economico generale • Teorie reali del ciclo • Il denaro come elemento di instabilità La terza formula • PY = MV • Y = Pil, PY = Pil nominale, M = Quantità di moneta • P = MV/Y • Y = MV/P Le ricerche empiriche • Rapporto tra crescita della moneta e prezzi • Rapporto tra crescita della moneta e crescita economica • Incerto il legame causale mar-13 mar-11 mar-09 mar-07 mar-05 mar-03 mar-01 mar-99 mar-97 mar-95 La velocità degli scambi V 1.1 1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 V Cosa è la moneta? • Le banconote • I conti correnti • Alcuni tipi di debiti a brevissimo termine • Diverse misure di moneta Chi crea la moneta? • Tre “teorie”: • La Banca centrale • Le banche • Lo Stato attraverso la politica fiscale Chi crea la moneta? • Le singole banche e il gioco dei depositi • Le aziende e i debiti a breve termine Moneta, debito e risparmio • Moneta creata “dal nulla” • Risparmio speso prima di essere creato (es. mutuo) • Il mismatch tra scadenze temporali L’inflazione • Aumento generalizzato dei prezzi • Avvantaggia i debitori (se inattesa) Stato, aziende • Penalizza i creditori (se inattesa) lavoratori a reddito fisso o con scarso potere contrattuale, risparmiatori • “La peggiore delle tasse” • La spirale prezzi-salari La deflazione • Diminuzione generalizzata dei prezzi, sostenuta • Il rischio del circolo vizioso: rinvio dei consumi e prezzi • Il peso dei debiti • La disinflazione Il mercato tra teoria e retorica Mercati stabili o instabili? L’equilibrio generale • Definizione di un equilibrio unico e stabile, contemporaneamente in tutti i mercati • Teoria nata in ambiente militare, con collaborazione tra economisti di scuola americana e sovietica • Tentativo di “imitare” i mercati L’equilibrio generale 1. Un bene è definito da tempo e spazio • Due merci uguali, a Milano o a Berlino, sono considerati beni diversi. 2. Per ogni bene esiste un mercato per ciascuna data di consegna. 3. Ogni individuo ha almeno un esemplare di ogni bene anche dopo i consumi personali L’equilibrio generale 4. Ogni contratto è condizionato da un preciso stato del mondo: sono esclusi eventi probabili o incerti. • Esempio di contratto: una tonnellata di grano consegnata il 30 giugno se piove in Italia • Tutte le transazioni sono compiute a un’unica data L’equilibrio generale • Presuppone: 1. Razionalità degli attori 2. Informazione non necessariamente completa ma non modificata endogenamente, come la tecnologia Il mercato funziona? • La teoria mostra che il mercato funziona perfettamente: esiste almeno un sistema dei prezzi che mette d’accordo domanda e offerta • Il risultato è efficiente, ed è indipendente dalla distribuzione delle risorse: è immaginabile domanda e offerta in equilibrio in un’economia dove c’è molta o poca diseguaglianza • Leon Walras: dove c’è la giustizia distributiva, il mercato la preserva e realizza la giustizia commutativa Il mercato funziona? • • • • • • Il mercato funziona se (Brad Delong): C’è l’equilibrio C’è concorrenza I beni scambiati sono «excludable» I beni scambiati sono «non rivali » La qualità dei beni scambiati e dello sforzo compiuto deve essere nota per evitare la selezione avversa e l’azzardo morale Il mercato funziona? • Le esternalità sono corrette da tasse di Pigou o da una buona distribuzione dei diritti d proprietà • Le persone devono essere in grado di calcolare accuratamente i propri interessi • Le persone non devono essere sadiche: invidiosi e maligni alterano il mercato (greed is not good) • La distribuzione delle ricchezze deve corrispondere al consenso sociale • La struttura di debiti e dei crediti deve essere sana, oppure una banca centrale deve poter intervenire per renderla tale Aspettative razionali • Un tempo: aspettative adattative • John Muth (1930-2005) e Robert Lucas (1937-) • Gli attori economici prendono in considerazione tutte le informazioni a disposizione per prevedere i prezzi • Le aspettative non divergono dai prezzi di equilibrio • Gli attori anticipano le politiche economiche e le vanificano prendendo contromisure Ipotesi dei mercati efficienti • Eugene Fama (1939-) • Le quotazioni finanziarie rivelano tutte le informazioni disponibili sul mercato e tengono quindi conto dei ‘fondamentali’ • In alcune forme ‘forti’ della teoria i prezzi rivelano anche le informazioni ‘insider’ e reagiscono immediatamente • Teoria da tempo smentita dai fatti, come molti economisti riconoscono Le tre regioni di Axel Leijonhufvud • • • • • • Prima regione Dominano le tendenze al riequilibrio Bilanci in linea con l’economia Investimenti razionali Le politiche di stabilizzazione non sono utili Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi di effetto limitato Le tre regioni di Axel Leijonhufvud • Seconda regione • Episodi di instabilità limitata, cicli economici. • Moltiplicatori e acceleratori • Politiche monetaria e fiscale utili • Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi maggiori ma di effetto limitato Le tre regioni di Axel Leijonhufvud • Terza regione • Instabilità, verso la spirale debito-deflazione • Bilanci “fuori strada”, violati i limiti di reddito • Piccole perdite portano a grandi insolvenze • Flessibilità fattore negativo nel breve termine, rigidità nel lungo Il laissez faire La mano invisibile • Il mercato, quasi animato da una “mano invisibile”, permette di coordinare attraverso prezzi e quantità scambiate le attività e gli interessi di consumatori, produttori e lavoratori garantendo la migliore allocazione delle risorse e la più corretta distribuzione dei redditi • Ogni interferenza altera questo sistema Vizi privati, pubbliche virtù • Bernard de Mandeville (1670-1733): la favola delle api • Adam Smith: “Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del panettiere che ci aspettiamo la nostra cena, ma dalla loro attenzione al loro interesse. Non ci rivolgiamo alla loro umanità, ma al loro amor proprio, e non parliamo loro delle nostre necessità ma dei loro vantaggi”. L’aiuto reciproco • Secondo il Corano è sacrilego regolare i mercati perché sono stati creati perché regolino se stessi • Al-Ghazali: non si sono mai visti due cani scambiarsi ossa. L’esempio della fabbrica di spilli • Tusi: Quando gli uomini si aiutano gli uni con gli altri (…) osservando le leggi della giustizia nelle transazioni dando e ricevendo in cambio del lavoro degli altri, tutti i mezzi di sopravvivenza sono prodotti La realtà dei fatti I fallimenti del mercato • Le esternalità • Le aziende: costi di transazione e di organizzazione • Le aziende editoriali • La teoria si è concentrata su questi temi, ma gli stereotipi non sono stati toccati I successi del laissez faire • Hong Kong e Singapore • Le Free Economic Zones • Houston, la città senza crisi e senza centro Mercati senza equilibrio • Con mercati incompleti equilibri multipli e non tutti uguali sul piano dell’efficienza • Con la moneta, nessun equilibrio • L’incertezza • Conseguenza: politiche fiscali? I mercati concreti • Mercati finanziari: immediata reazione sui prezzi • Mercati delle merci: reazione non immediata sulle quantità, poi sui prezzi • I mercati dei servizi: i rapporti personali e il capitalismo delle relazioni • I mercati a offerta limitata: la maledizione delle risorse • Il mercato del lavoro Il teorema del second best • Non c’è garanzia che liberalizzando un singolo mercato la situazione migliori • Eliminando una tariffa su un bene intermedio conservandola su uno finale, i profitti dei produttori finali indicheranno un valore sociale per il bene superiore a quello reale La politica economica è in crisi? La politica economica La politica fiscale Il bilancio dello Stato • Le entrate e le uscite • Il deficit • Tasse e debito Le spese pubbliche e il ciclo economico • Forte calo degli investimenti • Keynes: tassi di interesse bassi non sufficienti investimenti pubblici • La critica di Schumpeter • Deficit limitati alle recessioni • Il teorema di Haavelmo (spesa di tutte le tasse) • Il caso della Svezia: surplus del 2% (poi dell’1%) Il neoliberalismo e le spese pubbliche • Il ciclo elettorale delle spese pubbliche e dei tassi di interesse • L’indipendenza delle banche centrali • I fiscal policy council • Buchanan e Wagner, la democrazia in deficit: non contestati gli effetti positivi • Impossibilità dei politici di frenarsi Il neoliberalismo e le spese pubbliche • La contestazione della politica fiscale • Il crowding out • L’equivalenza ricardiana: tassa ora o tassa dopo • Aspettative razionali: le famiglie risparmiano di più per le tasse che pagheranno i figli • Evidenze empiriche non concludenti Errori di calcolo: i moltiplicatori • Il moltiplicatore: effetto sulla crescita di una politica fiscale • Olivier Blanchard e Daniel Leigh: tutto sbagliato • Media dei moltiplicatori usati per le previsioni: 0,5 • Moltiplicatori per entrate: 0,3-0,5 • Moltiplicatori per uscite: 0,3-1,8 Errori di calcolo: i moltiplicatori • Ultime ricerche: moltiplicatori notevolmente superiori a uno • Cause: moltiplicatori diversi durante il ciclo economico • Cause: politica monetaria in controtendenza nel passato • Risultato: previsioni sbagliate, politiche sbagliate Errori di calcolo: i moltiplicatori • Ricerche limitate sulla politica fiscale • Confusione tra strumenti e obiettivi • Eric Leeper: la politica fiscale come “alchimia” Austerità e crescita • Analisi empiriche: l’austerità riduce la crescita, spesso crea recessione • La recessione causata dal taglio delle spese dura meno ed è meno intensa di quelle causate dall’aumento delle tasse. • Crescita possibile se: politica monetaria espansiva e/o svalutazione della moneta • Ma: rivalutazione continua dei risultati Errori di calcolo: il debito • Le ricerche di Kenneth Rogoff e Carmen Reinhart • Un debito superiore al 90% si accompagna a una crescita negativa (0,1%) • Relazione statistica: cosa è causa e cosa è effetto? Errori di calcolo: il debito • La verifica • Dati torturati • Uso di Excel • Risultati falsati • Debito elevato, crescita più lenta ma positiva (+2,1%) • Un problema di procedure scientifiche Una polemica eccessiva? • I dati contestati sono le crescite medie • Erano già stati corretti da Rogoff e Reinhart in un lavoro del 2012 • Sulle crescite mediane, i risultati sono simili in tutte le ricerche: crescita più lenta di un punto percentuale, intorno al 2%, analoga alla media • Dati sbagliati anche nella ricerca del 2013 Eurolandia e il debito • Il rischio del moral hazard • Le regole di Maastricht • I due numeri magici: il 3% e il 60% Kotlikoff e il debito • Quattro idee pericolose sul debito: • Si possono tagliare le tasse per aumentare il gettito (la curva di Laffer) • Si possono aumentare le spese per aumentare il gettito • Il deficit si può finanziare “stampando moneta” • Il debito ufficiale esaurisce tutto il debito pubblico: la contabilità generazionale La politica monetaria Il dilemma della politica monetaria La politica monetaria • Compito delle banche centrali • Determinare il costo del credito • Attraverso la leva dei tassi di interesse a breve termine • Tassi più alti: minor credito, investimenti disincentivati, raffreddamento dei prezzi • Tassi più bassi: maggior credito, investimenti incentivati, rialzo dei prezzi L’orientamento • Tassi bassi: orientamento espansivo • Tassi alti: orientamento restrittivo • Milton Friedman: è un errore. I bassi tassi sono il segno che la politica monetaria è stata restrittiva e viceversa. Come agisce la politica monetaria • La politica monetaria muove subito i prezzi degli assets, compreso il cambio • Poi incide sulla crescita – sei mesi in tempi normali (momentaneamente?) • Poi muove i prezzi – due anni in tempi normali • Il meccanismo di trasmissione ed Eurolandia I vincoli delle banche centrali • Necessità di muoversi molto rapidamente contro l’inflazione • Obiettivi reali o monetari? • L’inflation targeting: tenere sotto controllo l’inflazione • Le bolle finanziarie Obiettivi di politica monetaria • Fed: inflazione e occupazione • I limiti dell’occupazione (e i timori per i prezzi) - Greenspan • La priorità all’inflazione • La Fed nel 2013 L’inflation targeting • Obiettivo monetario • Quantità di moneta, inflazione e lungo periodo • I limiti dell’inflation targeting – prezzi relativi, materie prime, imposte indirette • La disimmetria delle banche centrali Un’altra idea di inflazione • Di fronte a un aumento dei prezzi energetici “Il comportamento razionale individuale degli agenti economici” è quello di “ridurre l’impatto dei rialzi dei prezzi dell’energia sui redditi reali (depurati quindi dall’inflazione, ndr) esercitando una pressione al rialzo su salari nominali e margini di profitto. Collettivamente questo comportamento genera pressioni inflazionistiche”. Un obiettivo alternativo Un obiettivo alternativo • Il Pil nominale: crescita e livello • Obiettivo implicito: la Bce e M3 • I vantaggi del Pil nominale • La scuola del market monetarism Errori di politica monetaria • La politica monetaria come gestione delle aspettative • La deflazione in Giappone (-0,33% medio dal ’99) • La ricetta di Milton Friedman • La politica effettiva: il rialzo dei tassi Errori di politica monetaria • La svolta giapponese del 2013 • Inflation target del 2% (dall’1%) • Acquisti di titoli accelerati, su ampia scala Errori di politica monetaria • Il rischio di deflazione nel 2003 • La politica monetaria come risk management • Tassi troppo bassi? • Le bolle finanziarie Errori di politica monetaria • La Fed nel 2008: timori ad abbassare i tassi dopo la Lehman Brothers “per non danneggiare il dollaro” • La Bce nel 2008: aumento dei tassi a luglio per il rialzo del petrolio (in realtà contro i sindacati tedeschi) • La Bce nel marzo 2011 Errori di politica monetaria • Il quantitative easing: non creazione di denaro, ma sostituzione di titoli con liquidità • La passività della Bce • La frammentazione di Eurolandia Il sistema finanziario Il sistema finanziario • Il principio di Cantillon: la moneta si diffonde lentamente nell’economia da un settore all’altro modificando anche la distribuzione del reddito • Prevalenza del settore finanziario • Moneta emessa dal settore bancario: scuole ortodosse ed eterodosse: la realtà • Due equilibri per le banche Il sistema finanziario • Il sistema finanziario prociclico • Il Chicago Plan • Le banche a scopo limitato di Laurence Kotlikoff Il sistema finanziario • Le garanzie statali • I salvataggi • Azzardo morale • Troppo grandi per fallire, troppo grandi per esistere Le riforme strutturali Le riforme strutturali • La crescita durante il ciclo economico, e la crescita di lungo periodo • La lentezza delle riforme strutturali Le riforme strutturali • Per funzionare richiedono che la domanda sia alta • Modificare A • Rendere più flessibili i prezzi • La concorrenza Le riforme strutturali • Mercato del lavoro e mercato dei prodotti • Flessibilità in uscita • Monopsonio e oligopsonio – l’exploitation I tipi di capitalismo • Il capitalismo di stato • Il capitalismo oligarchico • Il capitalismo delle grandi corporations • Il capitalismo dell’innovazione I fallimenti del mercato: la sanità La domanda • Non stabile, come per cibo o vestiti • Irregolare e imprevedibile • Pochi beni e servizi (servizi legali) hanno queste caratteristiche • Rischi elevati: basta relativamente poco reddito per evitare i rischi di inedia, non per evitare i rischi derivanti da malattia L’offerta • Servizi valutati ex-post • La ricerca di guadagno (dei medici, per esempio) si esprime in modi atipici • Poca o nessuna pubblicità • I consigli sono, nelle attese del paziente, disinteressati • I trattamenti non sono, nelle attese del paziente, motivati dall’interesse a guadagnare Le barriere all’entrata • Le professioni sanitarie • Medici • Infermieri • Farmacisti • Risultato: prezzi più elevati Le barriere all’entrata • La proprietà intellettuale su prodotti farmaceutici e biotecnologie; aziende in monopolio, price setter • Il dibattito sulla proprietà intellettuale • Il caso dei medicinali contro l’Hiv • Il caso del Viagra • Risultato: prezzi più elevati Altri limiti al mercato • Prodotti e servizi non omogenei • Difficile mobilità delle risorse • “Beni” fuori mercato per legge: gli organi (ma: mercato nero) • Esternalità: le epidemie L’incertezza • Informazione limitata • Necessità di rivolgersi alle assicurazioni • Non tutti i rischi assicurabili: i mercati per alcuni servizi sanitari non esistono • Le informazioni asimmetriche e la selezione avversa Il ruolo dello Stato • “Il consenso sociale generale è che, chiaramente, la soluzione del laissez faire, in medicina, è intollerabile”. Kenneth J. Arrow • Funzioni minime dell’intervento pubblico • Copertura universale • Stato calmiere dei prezzi • Stato assicuratore di ultima istanza I sistemi sanitari • • • • • Tre tipi di sistemi sanitari Sistema di libero mercato (teorico) Assicurazione obbligatoria nazionale Sistema pubblico, finanziato dalle imposte In ogni caso: sistemi a più livelli Sistema di libero mercato • • • • Sistema puramente teorico. Richiede: Assenza di proprietà intellettuale Assenza di certificazioni professionali statali (da affidare al libero mercato) • Abolizione di dazi e tariffe su medicinali ed erbe medicinali Assicurazione obbligatoria • Sistema tedesco fin dal 1883 (esteso fino a diventare universale), sistema britannico fino al 1948 • Sistema giapponese per i lavoratori (i non lavoratori accedono al sistema nazionale) • Sistema francese, mutue non-profit, forte partecipazione e guida statale • Sistema svizzero • Sistema olandese (con esclusione del long term care e delle cure più costose, a carico di un sistema nazionale finanziate con le imposte) • Sistema russo (molto inefficiente, in via di riforma) • Sistema australiano (ma solo incentivi all’assicurazione privata per i più ricchi), • Ghana, Colombia, Corea del Sud, Taiwan, Nigeria, Filippine Sistema pubblico • Finanziato attraverso le tasse dal governo, che fa ricorso a enti pubblici o aziende private • Sistema britannico • Sistema italiano • Sistema del Vermont (Usa) Le politiche commerciali Le svalutazioni • Aumentare Ex, diminuire Im • La leva del cambio • Gli effetti non desiderati: – Aumenta il prezzo delle importazioni inflazione (petrolio) – Diminuisce il valore della moneta debiti in valuta più costosi • Il caso dei mutui in valuta nell’est europeo – Minori incentivi alla concorrenza di prodotto Le politiche commerciali • Ampliamento dei mercati maggiore crescita • Necessità di venire in aiuto di coloro che sono colpiti dall’apertura dei mercati • Posti di lavoro perduti per sempre? Il fattore tempo • Il caso dell’agricoltura: settore strategico? Le diseguaglianze • Diseguaglianza come problema sociale • Diseguaglianza come limite alla crescita • La soluzione dell’era “neoliberista”: il settore immobiliare • L’indebitamento delle famiglie