La macroeconomia
giorno per giorno
Corso di Formazione
per l’Associazione Lombarda
dei giornalisti
Lezione del 2 ottobre 2014
Le teorie economiche
• Facciamo un gioco…
Ultimatum game in Slovacchia
• Tre “poste”: 60, 300, 1500 corone (su
un salario medio mensile di 5.500)
• 60 kr: offerte 451‰ media, 465‰
mediana
• 300 kr: 460‰ media, 480‰ mediana
• 1500 kr: 423‰ media, 450‰ mediana
Ultimatum game
• In media, tra tutti gli esperimenti, il
71% delle offerte cade tra il 40 e il 60%
• Il 3,8% delle offerte cade tra lo 0 e il
20%
Ultimatum game in Slovacchia
• Rifiuti di offerte basse (0-245‰)
• 60 sc: 100%
• 300 sc: 91%
• 1500 sc: 60%
Ultimatum game in Indonesia
• Offerti fino a 100 $ su un reddito medio
annuo di 670 dollari
• Rifiutate le offerte uguali o inferiori a 30
dollari
Ultimatum game
• La teoria economica riconosce che ogni
offerta è razionale, anche se una sola
appare “perfetta” e rappresenta un
punto di riferimento (benchmark)
• La realtà raggiunge raramente il
benchmark
Il giornalismo
e la macroeconomia
Giornalismo e macroeconomia
• Una pluralità di discorsi
– Singoli eventi
– Singoli dati
– Relazioni tra fenomeni derivanti da teorie
economiche
• Le previsioni economiche
– Retorica politica
I fatti macroeconomici
Gli eventi:
Differenti dai fatti di cronaca
In genere decisioni politiche
Fare cose con le parole
I dati macroeconomici
• I dati
– Prodotti dagli istituti di statistica (pubblici o privati)
• Occorre valutarne:
– Le modalità di produzione
– Il significato
– L’uso
La produzione dei dati
• I dati
• Prodotti secondo procedure standard
– Le variazioni nazionali
• Possibili alterazioni dei dati
– inflazione e prezzi petroliferi
• Correzioni successive dei dati
• Problemi di affidabilità degli istituti di statistica
– I casi della Gran Bretagna e dell’Argentina
Produrre i dati sul Pil
• Valutazione trimestrale indiretta
• Si calcolano altre variabili che vengono trasformate
nel pil sulla base di relazioni statistiche
• Tra gli indicatori:
• Produzione industriale
• Commercio estero
• Traffico ferroviario e stradale
• Dati finanziari Banca d’Italia
• Solo dopo tre anni i dati sul Pil sono davvero completi
Il significato dei dati
• Due esempi
• L’inflazione e i prezzi relativi
• Il prodotto interno lordo e il benessere
L’uso dei dati
• Quali dati usare per mostrare il benessere di una
nazione?
– Il pil
• Stati Uniti e Cina
– Il pil pro capite
– Il misery index – Disoccupazione + inflazione
– L’indice di sviluppo umano Hdi – Aspettativa di vita,
istruzione (media e attesa), reddito (pil)
La teoria e i dati
Usa : produttività e salari
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
Produttività
gen-12
gen-07
gen-02
gen-97
gen-92
gen-87
gen-82
gen-77
gen-72
gen-67
gen-62
gen-57
gen-52
gen-47
Salari
La teoria e i dati
Usa: produttività e salari
250
200
150
Produttività
100
Salari
50
gen-13
gen-10
gen-07
gen-04
gen-01
gen-98
gen-95
gen-92
gen-89
gen-86
gen-83
gen-80
0
Tre tipi di teorie economiche
• L’economia è sempre in equilibrio (new
classical)
– Non esiste disoccupazione volontaria
• Le economie vanno verso l’equilibrio, ma
lentamente (keynesiani)
– La possibilità di equilibri multipli
• Le economie non sono mai in equilibrio
(austriaci e marxisti)
Le tre regioni
di Axel Leijonhufvud
•
•
•
•
•
•
Prima regione
Dominano le tendenze al riequilibrio
Bilanci in linea con l’economia
Investimenti razionali
Le politiche di stabilizzazione non sono utili
Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi di
effetto limitato
Le tre regioni
di Axel Leijonhufvud
• Seconda regione
• Episodi di instabilità limitata, cicli
economici.
• Moltiplicatori e acceleratori
• Politiche monetaria e fiscale utili
• Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi
maggiori ma di effetto limitato
Le tre regioni
di Axel Leijonhufvud
• Terza regione
• Instabilità, verso la spirale debito-deflazione
• Bilanci “fuori strada”, violati i limiti di reddito
• Piccole perdite portano a grandi insolvenze
• Flessibilità fattore negativo nel breve termine,
rigidità nel lungo
Le teorie e le previsioni
• Teorie usate per prevedere
• Milton Friedman: una teoria funziona se le sue previsioni
funzionano
• Il fallimento delle previsioni: la crisi del 2008
• Le previsioni di Raghuram Rajan del 2005
• La macroeconomia in macerie, l’econometria finanziaria no!
Le teorie e le previsioni
• Modelli basati sulla storia: il futuro seguirà le
stesse regole?
• Economia composte al 40% da industria
(altamente prevedibile) e al 25% da servizi
all’industria (altamente prevedibili)
• Economie attuali composte soprattutto da
servizi al consumo, decisamente imprevedibili
La critica di Ronald Coase
• “The objection is that
the theory floats in
the air. It is as if one
studied the
circulation of the
blood without having
a body. Firms have
no substance,
markets exist
without laws”.
La critica di Robert Solow
• ”Il modello preferito ha un unico consumatore
rappresentativo che ottimizza le sue decisioni su
un tempo infinito con una capacità perfetta di
prevedere oppure con asepttative reazionali, in
un ambiente che realizza I suoi piano in modo più
o meno senza intoppi attraverso mercati dei beni
e del lavoro perfettamente competitivi e capaci di
guardare nel futuro e prezzi e salari
perfettamente flessibili”.
Le teorie e il giornalismo
• I limiti delle teorie (per il giornalismo):
– Sono spesso “statiche”
– Si basano comunque su tendenze estrapolate da
una ricca serie di dati
– Non tutte le loro grandezze sono misurabili
– In molte di esse mancano il denaro e i debiti!!!
Le teorie e il giornalismo
• Teorie economiche fondate sull’idea di isolare
il mercato e studiarne il suo funzionamento
• La realtà: stato e mercato integrati, embedded
• Ma…
Stato e mercato
• Due logiche diverse
• Il mercato come luogo degli scambi
• Lo Stato come monopolista del potere
Il grano: carestia e
sicurezza
I mercantilisti e la carestia
• Blocco dei prezzi
• Chiusura delle frontiere e blocco delle
esportazioni
La soluzione dei fisiocrati
• Prezzi liberi
– Incentivi alla produzione
• Apertura delle frontiere
– Incentivi all’importazione
2010: la Germania
e la speculazione
• Blocco delle operazioni speculative:
vendite allo scoperto e credit default
swaps
• Investitori a Londra
• Investitori più prudenti: crollo delle
Borse e corsa ad accaparrarsi i titoli di
Stato
• Risultato: più disordine sui mercati
Il criminale
• Per la scienza “politica”:
criminale deviante,
anormale
• Per la scienza “economica”:
persona che calcola costi,
benefici e la loro incertezza
• Michel Foucault e
l’inaspettato interesse per il
neoliberalismo
La grande confusione
• Stato e ordinamento giuridico
• Libertà dalle ingerenze governative
• Libertà dalle regole
• Il codice della strada di Louis Rougier (18891982)
L’esempio dell’hockey
• Nell’hockey su
ghiaccio la maschera
riduce fortemente i
danni degli incidenti
• Nessun giocatore, di
sua iniziativa,
userebbe la
maschera perché
riduce visuale e
performances
• Obbligo per tutti di
indossare il casco
La retorica dell’economia
• Tutti fanno (e devono fare) discorsi economici
• Uso politico delle teorie (e dei dati economici)
I “caveat” di Keynes
• John Maynard Keynes (1883-1946)
• Matematico ed economista
• Noto per le sue (male intese) ricette di
politica economica
I “caveat” di Keynes
• La connessione delle idee è diversa dalla
successione dei fatti (David Hume)
• Attenzione alla matematica (che resta
fondamentale): non tutta la realtà
economica è matematizzabile
• L’incertezza è irriducibile e non può
essere sempre trattata
matematicamente
Due principi economici
• Le persone rispondono agli incentivi
(statisticamente)
• Non esistono solo giochi a somma zero
Tre formule per iniziare
La crescita economica
• Aumento dei beni e dei servizi prodotti
in un’economia
• Frutto degli sforzi individuali
• Latouche e lo slogan della decrescita
• La non-crescita come obiettivo liberale
Il prodotto interno lordo
• Misura la produzione
• È la somma dei valori aggiunti: del
contributo di ciascun attore economico
• È in genere depurato dal cambiamento
di valore della moneta
La prima formula
• Y = C + I + G + Ex - Im
• C = Consumi dei privati
• I = Investimenti dei privati (+ le scorte)
• G = Consumi e investimenti pubblici
(non i trasferimenti)
• Ex = Le esportazioni
• Im = Le importazioni
Jun-95
Pil
Investimenti
Mar-14
Oct-13
May-13
Dec-12
Jul-12
Feb-12
Sep-11
Apr-11
Nov-10
Jun-10
Jan-10
Aug-09
Mar-09
Oct-08
May-08
Dec-07
Jul-07
Feb-07
Sep-06
Apr-06
Nov-05
Jun-05
Jan-05
Aug-04
Mar-04
Oct-03
May-03
Dec-02
Jul-02
Feb-02
Sep-01
Apr-01
Nov-00
Jun-00
Jan-00
Aug-99
Mar-99
Oct-98
May-98
Dec-97
Jul-97
Feb-97
Sep-96
Apr-96
Nov-95
Il ciclo economico
06
Il ciclo economico in Eurolandia
04
02
00
-02
-04
-06
-08
-10
Il pil pro capite
• Rapporto tra Pil e popolazione
• Misura il vero sviluppo economico
• Quando i cinesi raggiungeranno ¼ del
Pil pro capite americano, la Cina avrà
raggiunto gli Usa come Pil complessivo,
il suo governo sarà altrettanto
“potente”, ma la popolazione resterà
molto povera.
I limiti del Pil
• Misura la produzione e non il benessere
• Attenti alle relazioni tra le componenti
• L’esempio della benzina (bene di
consumo, fattore di produzione)
giu-14
dic-13
giu-13
dic-12
giu-12
dic-11
giu-11
dic-10
giu-10
dic-09
giu-09
dic-08
giu-08
dic-07
giu-07
dic-06
giu-06
dic-05
giu-05
dic-04
giu-04
dic-03
giu-03
dic-02
giu-02
dic-01
giu-01
dic-00
giu-00
dic-99
giu-99
dic-98
giu-98
dic-97
giu-97
dic-96
giu-96
dic-95
Il Pil e il suo “trend”
Il pil reale e il suo trend
10,500,000
10,000,000
9,500,000
9,000,000
8,500,000
8,000,000
Gdp reale
Trend
7,500,000
7,000,000
6,500,000
6,000,000
La seconda formula
• Y = Aƒ(L, K)
• L = Il lavoro
• K = Il capitale
• A = ...tutto il resto (la cosa più
importante)
• Aumentando solo capitale e lavoro a un
certo punto la crescita si ferma
A
• Cosa c’è in A?
• La geografia – Paesi chiusi al mare
• Il clima – Le malattie
• L’organizzazione
• L’innovazione
• La concorrenza
• Le istituzioni
Nogales
La moneta
• Teorie economiche senza moneta
• Equilibrio economico generale
• Teorie reali del ciclo
• Il denaro come elemento di instabilità
La terza formula
• PY = MV
• Y = Pil, PY = Pil nominale, M = Quantità
di moneta
• P = MV/Y
• Y = MV/P
Le ricerche empiriche
• Rapporto tra crescita della moneta e
prezzi
• Rapporto tra crescita della moneta e
crescita economica
• Incerto il legame causale
mar-13
mar-11
mar-09
mar-07
mar-05
mar-03
mar-01
mar-99
mar-97
mar-95
La velocità degli scambi
V
1.1
1
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
V
Cosa è la moneta?
• Le banconote
• I conti correnti
• Alcuni tipi di debiti a brevissimo termine
• Diverse misure di moneta
Chi crea la moneta?
• Tre “teorie”:
• La Banca centrale
• Le banche
• Lo Stato attraverso la politica fiscale
Chi crea la moneta?
• Le singole banche e il gioco dei depositi
• Le aziende e i debiti a breve termine
Moneta, debito e risparmio
• Moneta creata “dal nulla”
• Risparmio speso prima di essere creato
(es. mutuo)
• Il mismatch tra scadenze temporali
L’inflazione
• Aumento generalizzato dei prezzi
• Avvantaggia i debitori (se inattesa)  Stato,
aziende
• Penalizza i creditori (se inattesa)  lavoratori
a reddito fisso o con scarso potere
contrattuale, risparmiatori
• “La peggiore delle tasse”
• La spirale prezzi-salari
La deflazione
• Diminuzione generalizzata dei prezzi, sostenuta
• Il rischio del circolo vizioso: rinvio dei consumi e
prezzi
• Il peso dei debiti
• La disinflazione
Il mercato tra teoria e retorica
Mercati stabili o instabili?
L’equilibrio generale
• Definizione di un equilibrio unico e
stabile, contemporaneamente in tutti i
mercati
• Teoria nata in ambiente militare, con
collaborazione tra economisti di scuola
americana e sovietica
• Tentativo di “imitare” i mercati
L’equilibrio generale
1. Un bene è definito da tempo e spazio
• Due merci uguali, a Milano o a Berlino, sono
considerati beni diversi.
2. Per ogni bene esiste un mercato per
ciascuna data di consegna.
3. Ogni individuo ha almeno un
esemplare di ogni bene anche dopo i
consumi personali
L’equilibrio generale
4. Ogni contratto è condizionato da un preciso
stato del mondo: sono esclusi eventi
probabili o incerti.
•
Esempio di contratto: una tonnellata di
grano consegnata il 30 giugno se piove in
Italia
•
Tutte le transazioni sono compiute a
un’unica data
L’equilibrio generale
• Presuppone:
1. Razionalità degli attori
2. Informazione non necessariamente
completa ma non modificata
endogenamente, come la tecnologia
Il mercato funziona?
• La teoria mostra che il mercato funziona
perfettamente: esiste almeno un sistema dei prezzi
che mette d’accordo domanda e offerta
• Il risultato è efficiente, ed è indipendente dalla
distribuzione delle risorse: è immaginabile domanda
e offerta in equilibrio in un’economia dove c’è molta
o poca diseguaglianza
• Leon Walras: dove c’è la giustizia distributiva, il
mercato la preserva e realizza la giustizia
commutativa
Il mercato funziona?
•
•
•
•
•
•
Il mercato funziona se (Brad Delong):
C’è l’equilibrio
C’è concorrenza
I beni scambiati sono «excludable»
I beni scambiati sono «non rivali »
La qualità dei beni scambiati e dello sforzo
compiuto deve essere nota per evitare la
selezione avversa e l’azzardo morale
Il mercato funziona?
• Le esternalità sono corrette da tasse di Pigou o da una
buona distribuzione dei diritti d proprietà
• Le persone devono essere in grado di calcolare
accuratamente i propri interessi
• Le persone non devono essere sadiche: invidiosi e maligni
alterano il mercato (greed is not good)
• La distribuzione delle ricchezze deve corrispondere al
consenso sociale
• La struttura di debiti e dei crediti deve essere sana, oppure
una banca centrale deve poter intervenire per renderla tale
Aspettative razionali
• Un tempo: aspettative adattative
• John Muth (1930-2005) e Robert Lucas
(1937-)
• Gli attori economici prendono in
considerazione tutte le informazioni a
disposizione per prevedere i prezzi
• Le aspettative non divergono dai prezzi di
equilibrio
• Gli attori anticipano le politiche economiche e
le vanificano prendendo contromisure
Ipotesi dei mercati efficienti
• Eugene Fama (1939-)
• Le quotazioni finanziarie rivelano tutte le
informazioni disponibili sul mercato e tengono
quindi conto dei ‘fondamentali’
• In alcune forme ‘forti’ della teoria i prezzi
rivelano anche le informazioni ‘insider’ e
reagiscono immediatamente
• Teoria da tempo smentita dai fatti, come molti
economisti riconoscono
Le tre regioni
di Axel Leijonhufvud
•
•
•
•
•
•
Prima regione
Dominano le tendenze al riequilibrio
Bilanci in linea con l’economia
Investimenti razionali
Le politiche di stabilizzazione non sono utili
Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi di
effetto limitato
Le tre regioni
di Axel Leijonhufvud
• Seconda regione
• Episodi di instabilità limitata, cicli
economici.
• Moltiplicatori e acceleratori
• Politiche monetaria e fiscale utili
• Frizioni sugli aggiustamenti dei prezzi
maggiori ma di effetto limitato
Le tre regioni
di Axel Leijonhufvud
• Terza regione
• Instabilità, verso la spirale debito-deflazione
• Bilanci “fuori strada”, violati i limiti di reddito
• Piccole perdite portano a grandi insolvenze
• Flessibilità fattore negativo nel breve termine,
rigidità nel lungo
Il laissez faire
La mano invisibile
• Il mercato, quasi animato da una “mano
invisibile”, permette di coordinare attraverso
prezzi e quantità scambiate le attività e gli
interessi di consumatori, produttori e
lavoratori garantendo la migliore allocazione
delle risorse e la più corretta distribuzione dei
redditi
• Ogni interferenza altera questo sistema
Vizi privati, pubbliche virtù
• Bernard de Mandeville (1670-1733): la favola
delle api
• Adam Smith: “Non è dalla benevolenza del
macellaio, del birraio o del panettiere che ci
aspettiamo la nostra cena, ma dalla loro
attenzione al loro interesse. Non ci rivolgiamo
alla loro umanità, ma al loro amor proprio, e
non parliamo loro delle nostre necessità ma
dei loro vantaggi”.
L’aiuto reciproco
• Secondo il Corano è sacrilego regolare i
mercati perché sono stati creati perché
regolino se stessi
• Al-Ghazali: non si sono mai visti due cani
scambiarsi ossa. L’esempio della fabbrica di
spilli
• Tusi: Quando gli uomini si aiutano gli uni con
gli altri (…) osservando le leggi della giustizia
nelle transazioni dando e ricevendo in cambio
del lavoro degli altri, tutti i mezzi di
sopravvivenza sono prodotti
La realtà dei fatti
I fallimenti del mercato
• Le esternalità
• Le aziende: costi di transazione e di
organizzazione
• Le aziende editoriali
• La teoria si è concentrata su questi
temi, ma gli stereotipi non sono stati
toccati
I successi del laissez faire
• Hong Kong e Singapore
• Le Free Economic Zones
• Houston, la città senza crisi e senza
centro
Mercati senza equilibrio
• Con mercati incompleti equilibri multipli
e non tutti uguali sul piano dell’efficienza
• Con la moneta, nessun equilibrio
• L’incertezza
• Conseguenza: politiche fiscali?
I mercati concreti
• Mercati finanziari: immediata reazione sui
prezzi
• Mercati delle merci: reazione non immediata
sulle quantità, poi sui prezzi
• I mercati dei servizi: i rapporti personali e il
capitalismo delle relazioni
• I mercati a offerta limitata: la maledizione
delle risorse
• Il mercato del lavoro
Il teorema del second best
• Non c’è garanzia che liberalizzando un
singolo mercato la situazione migliori
• Eliminando una tariffa su un bene
intermedio conservandola su uno finale,
i profitti dei produttori finali
indicheranno un valore sociale per il
bene superiore a quello reale
La politica economica
è in crisi?
La politica economica
La politica fiscale
Il bilancio dello Stato
• Le entrate e le uscite
• Il deficit
• Tasse e debito
Le spese pubbliche
e il ciclo economico
• Forte calo degli investimenti
• Keynes: tassi di interesse bassi non
sufficienti  investimenti pubblici
• La critica di Schumpeter
• Deficit limitati alle recessioni
• Il teorema di Haavelmo (spesa di tutte
le tasse)
• Il caso della Svezia: surplus del 2% (poi
dell’1%)
Il neoliberalismo
e le spese pubbliche
• Il ciclo elettorale delle spese pubbliche e
dei tassi di interesse
• L’indipendenza delle banche centrali
• I fiscal policy council
• Buchanan e Wagner, la democrazia in
deficit: non contestati gli effetti positivi
• Impossibilità dei politici di frenarsi
Il neoliberalismo
e le spese pubbliche
• La contestazione della politica fiscale
• Il crowding out
• L’equivalenza ricardiana: tassa ora o
tassa dopo
• Aspettative razionali: le famiglie
risparmiano di più per le tasse che
pagheranno i figli
• Evidenze empiriche non concludenti
Errori di calcolo: i moltiplicatori
• Il moltiplicatore: effetto sulla crescita di
una politica fiscale
• Olivier Blanchard e Daniel Leigh: tutto
sbagliato
• Media dei moltiplicatori usati per le
previsioni: 0,5
• Moltiplicatori per entrate: 0,3-0,5
• Moltiplicatori per uscite: 0,3-1,8
Errori di calcolo: i moltiplicatori
• Ultime ricerche: moltiplicatori
notevolmente superiori a uno
• Cause: moltiplicatori diversi durante il
ciclo economico
• Cause: politica monetaria in
controtendenza nel passato
• Risultato: previsioni sbagliate, politiche
sbagliate
Errori di calcolo: i moltiplicatori
• Ricerche limitate sulla politica fiscale
• Confusione tra strumenti e obiettivi
• Eric Leeper: la politica fiscale come
“alchimia”
Austerità e crescita
• Analisi empiriche: l’austerità riduce la crescita,
spesso crea recessione
• La recessione causata dal taglio delle spese
dura meno ed è meno intensa di quelle
causate dall’aumento delle tasse.
• Crescita possibile se: politica monetaria
espansiva e/o svalutazione della moneta
• Ma: rivalutazione continua dei risultati
Errori di calcolo: il debito
• Le ricerche di Kenneth Rogoff e Carmen
Reinhart
• Un debito superiore al 90% si
accompagna a una crescita negativa (0,1%)
• Relazione statistica: cosa è causa e cosa
è effetto?
Errori di calcolo: il debito
• La verifica
• Dati torturati
• Uso di Excel
• Risultati falsati
• Debito elevato, crescita più lenta ma
positiva (+2,1%)
• Un problema di procedure scientifiche
Una polemica eccessiva?
• I dati contestati sono le crescite medie
• Erano già stati corretti da Rogoff e Reinhart in
un lavoro del 2012
• Sulle crescite mediane, i risultati sono simili in
tutte le ricerche: crescita più lenta di un punto
percentuale, intorno al 2%, analoga alla media
• Dati sbagliati anche nella ricerca del 2013
Eurolandia e il debito
• Il rischio del moral hazard
• Le regole di Maastricht
• I due numeri magici: il 3% e il 60%
Kotlikoff e il debito
• Quattro idee pericolose sul debito:
• Si possono tagliare le tasse per aumentare il
gettito (la curva di Laffer)
• Si possono aumentare le spese per aumentare
il gettito
• Il deficit si può finanziare “stampando
moneta”
• Il debito ufficiale esaurisce tutto il debito
pubblico: la contabilità generazionale
La politica monetaria
Il dilemma della politica monetaria
La politica monetaria
• Compito delle banche centrali
• Determinare il costo del credito
• Attraverso la leva dei tassi di interesse a
breve termine
• Tassi più alti: minor credito, investimenti
disincentivati, raffreddamento dei prezzi
• Tassi più bassi: maggior credito, investimenti
incentivati, rialzo dei prezzi
L’orientamento
• Tassi bassi: orientamento
espansivo
• Tassi alti: orientamento
restrittivo
• Milton Friedman: è un
errore. I bassi tassi sono il
segno che la politica
monetaria è stata restrittiva
e viceversa.
Come agisce
la politica monetaria
• La politica monetaria muove subito i
prezzi degli assets, compreso il cambio
• Poi incide sulla crescita – sei mesi in
tempi normali (momentaneamente?)
• Poi muove i prezzi – due anni in tempi
normali
• Il meccanismo di trasmissione ed
Eurolandia
I vincoli
delle banche centrali
• Necessità di muoversi molto rapidamente
contro l’inflazione
• Obiettivi reali o monetari?
• L’inflation targeting: tenere sotto controllo
l’inflazione
• Le bolle finanziarie
Obiettivi di politica monetaria
• Fed: inflazione e occupazione
• I limiti dell’occupazione (e i timori per i
prezzi) - Greenspan
• La priorità all’inflazione
• La Fed nel 2013
L’inflation targeting
• Obiettivo monetario
• Quantità di moneta, inflazione e lungo periodo
• I limiti dell’inflation targeting – prezzi relativi,
materie prime, imposte indirette
• La disimmetria delle banche centrali
Un’altra idea di inflazione
• Di fronte a un aumento dei prezzi energetici
“Il comportamento razionale individuale degli
agenti economici” è quello di “ridurre l’impatto
dei rialzi dei prezzi dell’energia sui redditi reali
(depurati quindi dall’inflazione, ndr)
esercitando una pressione al rialzo su salari
nominali e margini di profitto. Collettivamente
questo comportamento genera pressioni
inflazionistiche”.
Un obiettivo alternativo
Un obiettivo alternativo
• Il Pil nominale: crescita e livello
• Obiettivo implicito: la Bce e M3
• I vantaggi del Pil nominale
• La scuola del market monetarism
Errori di politica monetaria
• La politica monetaria come gestione delle
aspettative
• La deflazione in Giappone (-0,33% medio dal
’99)
• La ricetta di Milton Friedman
• La politica effettiva: il rialzo dei tassi
Errori di politica monetaria
• La svolta giapponese del 2013
• Inflation target del 2% (dall’1%)
• Acquisti di titoli accelerati, su ampia
scala
Errori di politica monetaria
• Il rischio di deflazione nel 2003
• La politica monetaria come risk
management
• Tassi troppo bassi?
• Le bolle finanziarie
Errori di politica monetaria
• La Fed nel 2008: timori ad abbassare i
tassi dopo la Lehman Brothers “per non
danneggiare il dollaro”
• La Bce nel 2008: aumento dei tassi a
luglio per il rialzo del petrolio (in realtà
contro i sindacati tedeschi)
• La Bce nel marzo 2011
Errori di politica monetaria
• Il quantitative easing: non creazione di
denaro, ma sostituzione di titoli con liquidità
• La passività della Bce
• La frammentazione di Eurolandia
Il sistema finanziario
Il sistema finanziario
• Il principio di Cantillon: la moneta si
diffonde lentamente nell’economia da un
settore all’altro modificando anche la
distribuzione del reddito
• Prevalenza del settore finanziario
• Moneta emessa dal settore bancario:
scuole ortodosse ed eterodosse: la
realtà
• Due equilibri per le banche
Il sistema finanziario
• Il sistema finanziario prociclico
• Il Chicago Plan
• Le banche a scopo limitato di Laurence
Kotlikoff
Il sistema finanziario
• Le garanzie statali
• I salvataggi
• Azzardo morale
• Troppo grandi per fallire, troppo grandi
per esistere
Le riforme strutturali
Le riforme strutturali
• La crescita durante il ciclo economico, e
la crescita di lungo periodo
• La lentezza delle riforme strutturali
Le riforme strutturali
• Per funzionare richiedono che la
domanda sia alta
• Modificare A
• Rendere più flessibili i prezzi
• La concorrenza
Le riforme strutturali
• Mercato del lavoro e mercato dei
prodotti
• Flessibilità in uscita
• Monopsonio e oligopsonio –
l’exploitation
I tipi di capitalismo
• Il capitalismo di stato
• Il capitalismo oligarchico
• Il capitalismo delle grandi corporations
• Il capitalismo dell’innovazione
I fallimenti del mercato:
la sanità
La domanda
• Non stabile, come per cibo o vestiti
• Irregolare e imprevedibile
• Pochi beni e servizi (servizi legali) hanno
queste caratteristiche
• Rischi elevati: basta relativamente poco
reddito per evitare i rischi di inedia, non per
evitare i rischi derivanti da malattia
L’offerta
• Servizi valutati ex-post
• La ricerca di guadagno (dei medici, per
esempio) si esprime in modi atipici
• Poca o nessuna pubblicità
• I consigli sono, nelle attese del paziente,
disinteressati
• I trattamenti non sono, nelle attese del
paziente, motivati dall’interesse a guadagnare
Le barriere all’entrata
• Le professioni sanitarie
• Medici
• Infermieri
• Farmacisti
• Risultato: prezzi più elevati
Le barriere all’entrata
• La proprietà intellettuale su prodotti farmaceutici e
biotecnologie; aziende in monopolio, price setter
• Il dibattito sulla proprietà intellettuale
• Il caso dei medicinali contro l’Hiv
• Il caso del Viagra
• Risultato: prezzi più elevati
Altri limiti al mercato
• Prodotti e servizi non omogenei
• Difficile mobilità delle risorse
• “Beni” fuori mercato per legge: gli organi (ma:
mercato nero)
• Esternalità: le epidemie
L’incertezza
• Informazione limitata
• Necessità di rivolgersi alle assicurazioni
• Non tutti i rischi assicurabili: i mercati per alcuni
servizi sanitari non esistono
• Le informazioni asimmetriche e la selezione avversa
Il ruolo dello Stato
• “Il consenso sociale generale è che, chiaramente, la
soluzione del laissez faire, in medicina, è intollerabile”.
Kenneth J. Arrow
• Funzioni minime dell’intervento pubblico
• Copertura universale
• Stato calmiere dei prezzi
• Stato assicuratore di ultima istanza
I sistemi sanitari
•
•
•
•
•
Tre tipi di sistemi sanitari
Sistema di libero mercato (teorico)
Assicurazione obbligatoria nazionale
Sistema pubblico, finanziato dalle imposte
In ogni caso: sistemi a più livelli
Sistema di libero mercato
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•
•
•
Sistema puramente teorico.
Richiede:
Assenza di proprietà intellettuale
Assenza di certificazioni professionali statali
(da affidare al libero mercato)
• Abolizione di dazi e tariffe su medicinali ed
erbe medicinali
Assicurazione obbligatoria
• Sistema tedesco fin dal 1883 (esteso fino a diventare universale), sistema
britannico fino al 1948
• Sistema giapponese per i lavoratori (i non lavoratori accedono al sistema
nazionale)
• Sistema francese, mutue non-profit, forte partecipazione e guida statale
• Sistema svizzero
• Sistema olandese (con esclusione del long term care e delle cure più
costose, a carico di un sistema nazionale finanziate con le imposte)
• Sistema russo (molto inefficiente, in via di riforma)
• Sistema australiano (ma solo incentivi all’assicurazione privata per i più
ricchi),
• Ghana, Colombia, Corea del Sud, Taiwan, Nigeria, Filippine
Sistema pubblico
• Finanziato attraverso le tasse dal governo,
che fa ricorso a enti pubblici o aziende private
• Sistema britannico
• Sistema italiano
• Sistema del Vermont (Usa)
Le politiche commerciali
Le svalutazioni
• Aumentare Ex, diminuire Im
• La leva del cambio
• Gli effetti non desiderati:
– Aumenta il prezzo delle importazioni  inflazione
(petrolio)
– Diminuisce il valore della moneta  debiti in
valuta più costosi
• Il caso dei mutui in valuta nell’est europeo
– Minori incentivi alla concorrenza di prodotto
Le politiche commerciali
• Ampliamento dei mercati  maggiore
crescita
• Necessità di venire in aiuto di coloro che
sono colpiti dall’apertura dei mercati
• Posti di lavoro perduti per sempre? Il
fattore tempo
• Il caso dell’agricoltura: settore
strategico?
Le diseguaglianze
• Diseguaglianza come problema sociale
• Diseguaglianza come limite alla crescita
• La soluzione dell’era “neoliberista”: il settore
immobiliare
• L’indebitamento delle famiglie
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slide corso 2/10/2014