Enrico MORANDO
Enrico Morando è nato ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, il 30 settembre 1950, e si è laureato in
Filosofia all’Università degli Studi di Genova.
Giornalista per l’Unità nella prima metà degli anni settanta, nel 1976 è eletto segretario provinciale del Partito Comunista Italiano di Alessandria. Membro della segreteria regionale tra il 1983 e il 1991 e, nella seconda
metà degli anni ottanta, membro del Comitato centrale del PCI, è in questo periodo uno strenuo sostenitore
dell’avvicinamento del PCI alla famiglia socialista europea ed è l'estensore del Manifesto federalista che propone una svolta federalista nella linea di politica istituzionale del partito. Esponente della corrente migliorista
di Giorgio Napolitano, è tra i più entusiasti propugnatori della svolta della Bolognina, che chiude l’esperienza
del PCI e apre alla nascita del Partito Democratico della Sinistra, di cui diviene vice responsabile nazionale
dell’organizzazione. Negli anni novanta fa parte della segreteria nazionale del PDS: in quella guidata da Massimo D’Alema, è il responsabile delle politiche sociali (1996-98). Con la leadership di Walter Veltroni, gli viene
affidata la delega dell’economia (1998-2001). In quegli anni, con Giorgio Ruffolo, Salvatore Veca e Michele
Salvati stende il manifesto di Alleanza Democratica, la proposta di un nuovo partito che nasca dall'incontro
tra le tradizioni del liberalsocialismo, del cristianesimo sociale e del liberalismo riformista, il primo embrione
dell'Ulivo e del futuro Partito Democratico. Nel 2001 si candida alla leadership dei Democratici di Sinistra e
da quella esperienza nasce la componente liberal del partito, di cui è la guida. Nel rafforzare l’impegno per il
superamento dei partiti lascito della prima repubblica e la formazione del Partito Democratico, fonda insieme
ad esponenti politici quali Giuliano Amato, Sergio Chiamparino, Claudio Petruccioli e altri, l’associazione di
cultura politica Libertà eguale, presieduta prima da Luciano Cafagna, quindi da lui stesso.
Nel 2007 fa parte del Comitato dei 45 che finalmente dà vita al Partito Democratico. È tra i sostenitori più
vicini al nuovo leader Walter Veltroni che, in occasione delle elezioni politiche del 2008, gli conferisce l’incarico di estensore del programma elettorale. Nel governo ombra di Veltroni, ricopre il ruolo di Coordinatore.
Appoggia Matteo Renzi per la leadership del centrosinistra già in occasione delle primarie del 2012, quindi
per la guida del PD nel 2013. La sua ventennale esperienza parlamentare si svolge, tra il 1994 e il 2013, interamente tra gli scranni del Senato, eletto nel ’94, ’96 e 2001 in Piemonte, nel 2006 e nel 2008 come capolista nella circoscrizione Veneto. Ad eccezione di una brevissima esperienza in commissione Giustizia (1994),
e della partecipazione alla commissione parlamentare per le Riforme costituzionali presieduta da Massimo
D’Alema (1997) trascorre l’intera sua vicenda parlamentare in commissione Bilancio e Programmazione economica, di cui è stato variamente Presidente, vice Presidente, capo gruppo del suo partito. Relatore di maggioranza o minoranza in occasione di molte leggi finanziarie, sia del suo partito, sia dell’intera coalizione di
centrosinistra, ha con convinzione contribuito all’introduzione del pareggio strutturale di bilancio in Costituzione nell’aprile del 2012, come relatore per il centrosinistra. Il 28 febbraio 2014 è nominato Viceministro dell'Economia e delle Finanze nel neonato governo Renzi.
Nel corso della sua attività politica ha scritto alcuni saggi. Più di recente, nel 2010, è uscito il saggio storico
Riformisti e comunisti? Dal PCI al PD: i "miglioristi" nella politica italiana, edito da Donzelli. Nel 2012, con
Giorgio Tonini, ha pubblicato per Marsilio L'Italia dei democratici. Idee per un manifesto riformista, uscito in
una seconda edizione nel 2013 accresciuta di un’introduzione di Matteo Renzi. Nello stesso anno, per i tipi
Edizioni Dim Europa, ha scritto anche Un’agenda per Renzi, insieme ad Antonio Funiciello, Dario Parrini e Giorgio Tonini.
Enrico Morando was born on 30th September 1950 in Arquata Scrivia, in the province of Alessandria. He graduated in Philosophy from the University of Genoa.
In the first half of the ’70 he was a journalist for l’Unità. In 1976 he was elected as Provincial Secretary of the
Italian Communist Party in Alessandria. Between 1983 and 1991 he was a member of the Regional Secretary, while in the second half of the ’80 he was a member of the Central Committee of the Italian Communist
Party. In this period he was a strong supporter of the integration of the Italian Communist Party with the European Socialism and he wrote the federalist Manifesto which proposed a federalist approach for the party’s
institutional policy. He was an exponent of Giorgio Napolitano’s migliorista tendency and was a committed
supporter of the Bolognina, which ended the experience of the Italian Communist Party and leaded to the
birth of the Left Democratic Party. He became the national vice-responsible for the organization.
In the ’90 he was a member of the Left Democratic Party’s National Secretary. During Massimo D’Alema’s
leadership he was responsible for the social policies (1996-98). Under the leadership of Walter Veltroni, he
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was delegated for the Economy (1998-2001). In those years, he wrote the Democratic Alliance Manifesto
together with Giorgio Ruffolo, Salvatore Veca and Michele Salvati. They proposed the birth of a new party,
which should join the traditions of liberal socialism, social Christianity and reformist liberalism. It was the
first embryo of the Ulivo and the future Democratic Party. In 2001 he applied for the leadership of the Left
Egalitarians. This experience leaded to the liberal constituent of the Party, of which he has the leader. His
goal was to overcome the Parties, which were the heritage of the First Republic, and to set up the Democratic Party. For this reason he founded, together with other politicians, as Giuliano Amato, Sergio Chiamparino,
Claudio Petruccioli and others, Libertà uguale, an Association of political culture. Firstly it was headed by
Luciano Cafagna, and later by himself.
In 2007 he belonged to the Committee of the 45 which finally gave birth to the Democratic Party. He was a
supporter of the new leader Walter Veltroni who appointed him as the drafter of the electoral programme
during the political elections in 2008. In Veltroni’s shadow cabinet, he had the role of Coordinator.
He supported Matteo Renzi for the leadership of the Centre-left during the primary elections in 2012, and
later for the leadership of the Democratic Party in 2013.
His twenty-year parliamentary experience, between 1994 and 2013, occurred entirely in the Senate. He was
elected in ’94, ’96 and 2001 in Piedmont; in 2006 and 2008 he was the leader of Veneto circumscription.
With the exception of a short experience in the Justice Commission (1994) and the participation to the parliamentary commission for the constitutional Reforms, headed by Massimo D’Alema (1997), he spent all his
parliamentary career in the Budget and Economic Planning Commission, where he was at different stages
President, vice-President and Party leader. He was Rapporteur of majority or minority for many financial laws
both in his party and the whole centre-left coalition. He also contributed to the introduction of the Budget
structural balance in the Constitution in April 2012, as rapporteur for the Centre-left.
On 28th February 2014 he was nominated Vice-minister of Economy and Finance in the new Renzi’s government.
During his political activity he wrote some essays. Recently, in 2010, his historical essay “Riformisti e comunisti? Dal PCI al PD: i "miglioristi" nella politica italiana” was published by Donzelli Editor. In 2012, together
with Giorgio Tonini, he published for Marsilio L'Italia dei democratici. Idee per un manifesto riformista. The
second edition was published in 2013 with Matteo Renzi’s introduction. In the same year, he wrote together
with Antonio Funiciello, Dario Parrini e Giorgio Tonini Un’agenda per Renzi, published by Dim Edition Europe.
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