L’INTERVISTA
“Paul Wurth Italia
ha raccolto
e sviluppato
il know-how
tecnico che fu
di Italimpianti”
“La qualità della
nostra ingegneria
e l’affidabilità
delle nostre
realizzazioni
ci consentono di
affrontare anche
i mercati più difficili”
“L’impiantistica
siderurgica
ha una fortissima
componente
tecnologica e offre
sbocchi professionali
innovativi per i giovani”
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L’INTERVISTA
B e p p e B a s ev i
La siderurgia
è servita
Da Italimpianti a Paul Wurth Italia spa, impiantistica d’eccellenza
P r o f e s s i o n a l m e n te ,
B e p p e B a s e v i è n a to
in Italimpianti.
A l l a st o r i c a s o c i et à
impiantistica genovese
B a s ev i è , p e r c o s ì d i re ,
r i m a st o fe d e l e ,
seguendo le
t ra s fo r m a z i o n i e i
p a s s a g g i d i m a n o ch e
h a n n o c a r a t te r i z z a to
gl i a n n i d e l l a s u a
p r i va t i z z a z i o n e , f i n o
all’ultimo, av venuto il
1° luglio del 2005,
con l’acquisizione
di SMS Demag (già
Mannesmann Demag,
già Italimpianti) da
p a r t e d e l gr u p p o
l u s s e m b u r g h e s e Pa u l
Wu rth, leader mondiale
n e l l a p ro d u z i o n e d i
componentistica
a d a l t a te c n o l o g i a .
di PIERA PONTA
rofessionalmente, Beppe
Basevi è nato in Italimpianti.
Alla storica società impiantistica genovese Basevi è, per così dire, rimasto fedele, seguendo
le trasformazioni e i passaggi di
mano che hanno caratterizzato
gli anni della sua privatizzazione,
fino all’ultimo, avvenuto il 1° luglio
del 2005, con l’acquisizione di
SMS Demag (già Mannesmann
Demag, già Italimpianti) da parte
del gruppo lussemburghese Paul
Wurth, leader mondiale nella produzione di componentistica ad
alta tecnologia e detenuto al 48%
dal Gruppo Arcelor-Mittal, primo
produttore mondiale di acciaio.
Beppe Basevi oggi è amministratore delegato di Paul Wurth Italia
SpA, con sede a Genova, al
23mo piano del Matitone: oltre
200 dipendenti e un volume d’ordini che da 60milioni di euro nel
2005 a fine 2007 “rischia” di toccare i 200milioni. Risultati raggiunti grazie a un management capace, uno staff molto professionale
e un know-how tecnico che in Italimpianti affonda le sue radici.
«Italimpianti - ricorda l’ing. Basevi -,
P
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ancorché società pubblica, si
confrontava su un mercato fortemente competitivo. Nata alla fine
degli anni sessanta per sostenere
l’espansione siderurgica italiana,
non disponendo di competenze
specifiche proprie strinse alleanze
con società internazionali, realizzando così una concentrazione di
know-how siderurgico senza pari.
Alla fine degli anni Ottanta, la crisi
nell’industria siderurgica condusse Italimpianti sulla strada del general contracting, diversificando i
settori industriali e partecipando
anche alla realizzazione di grandi
infrastrutture.
«Al momento della privatizzazione
- continua Beppe Basevi - scelsi
di restare nella quota di società
acquistata da Mannesmann Demag. La casa madre riconobbe
subito le competenze tecniche
che il nostro gruppo (240 dipendenti sui 1200 complessivi della
vecchia Italimpianti) era in grado
di esprimere, e ci venne così assegnata l’unità di business per la
produzione della ghisa».
Il secondo passaggio di mano avvenne alla fine degli anni ’90,
quando Demag dismise l’attività
siderurgica cedendola alla tede-
sca SMS, che costituì SMS Demag.
La professionalità del nucleo genovese fu ancora una volta riconosciuta e
premiata con l’assegnazione della responsabilità di un’area di business a
cui riferiva anche un ufficio a Düsseldorf. L’ultima riorganizzazione societaria è cronaca recente: nel 2005 la proprietà passa al Gruppo Paul Wurth
(fondato nel 1870 nel Lussemburgo),
deciso ad estendere il proprio business alla costruzione di impianti con
l’obiettivo di diventare leader mondiale
nella siderurgia primaria.
Le sinergie generate dal know-how
impiantistico genovese sommate all’abilità del Gruppo lussemburghese nella produzione di macchinari ad alta
tecnologia hanno costituito un fattore
di rapido successo per la realizzazione
di impianti efficienti, a basso impatto
ambientale e con costi di produzione
competitivi.
Paul Wurth opera prevalentemente nei
paesi a più alto tasso di crescita dove
conseguentemente è più forte l’incremento nella produzione di acciaio (attualmente sta costruendo impianti in
Brasile, India, Corea, Russia ma anche in Francia, Belgio, Italia e Germania), fatta esclusione per la Cina perché, spiega Beppe Basevi, «questo
paese ha sviluppato una solida capacità autoimpiantistica interiorizzando il
know-how acquisito dalle collaborazioni con le società straniere. I Cinesi
stanno diventando nostri concorrenti
in Brasile e India, dove si presentano
con offerte fortemente competitive, alle quali però corrispondono altrettanto
bassi standard qualitativi, difficoltà di
interfaccia con le imprese locali e
spesso anche il mancato rispetto dei
termini contrattuali».
«Questo - sottolinea l’ing. Basevi - finisce a nostro vantaggio. In India abbiamo vinto un’importante gara di TATA
Steel superando proprio due concorrenti cinesi grazie alla qualità della nostra ingegneria, al coinvolgimento di
importanti imprese locali di costruzioni, all’affidabilità complessiva delle nostre realizzazioni. Per dare una dimensione fisica, un impianto di questo tipo
si realizza con circa 100.000 ore di ingegneria, impiega circa 70.000 tonnellate di forniture e 60.000 m3 di cemento armato».
All’interno del Gruppo (1300 dipendenti di cui il 40% in Lussemburgo) la
struttura italiana ha la responsabilità
operativa nell’area del Mediterraneo,
in India, in Brasile ma, precisa il manager genovese, «sempre in stretta collaborazione con le altre unità operative
del Gruppo».
In questi ultimi due anni il consistente
sviluppo delle attività di Paul Wurth
Italia ha comportato l’esigenza di reperire sul mercato giovani tecnici da
avviare a questo settore di business
nonché la necessità di realizzare piani
di formazione per ottimizzare il trasferimento e la diffusione del know-how
impiantistico capitalizzato in azienda.
«Abbiamo appena assunto 27 persone e a breve ne assumeremo un’altra
decina. Il profilo professionale che
cerchiamo è quello del tecnico di progettazione, superdiplomati in discipline tecniche - spiega Basevi - e poi
laureati in ingegneria meccanica, chimica, e tecnici con esperienze acquisite nell’ambito di settori dedicati alla
realizzazione di grandi impianti industriali e aperti al mercato internazionale».
Considerata l’opportunità di mantenere e sviluppare un sistema di competenze qualificato e competitivo, la società ha siglato una convenzione con
la facoltà di ingegneria dell’Università
di Genova, con la quale intende sviluppare progetti congiunti di ricerca
avanzata e favorire il recruiting di personale che abbia acquisito il bagaglio
di conoscenze necessarie.
«La dimensione internazionale del
Gruppo Paul Wurth - aggiunge il manager - è infatti di estremo interesse
per la facoltà di ingegneria, vanta aree
di ricerca di eccellenza internazionali e
crede nella possibilità di formare a Genova studenti stranieri, per favorire la
collaborazione tra le aziende italiane e
quelle localizzate nel loro paese».
Purtroppo, però, la siderurgia gode
ancora di cattiva stampa tra i giovani:
inquina, non offre sbocchi professionali innovativi.... Eppure, l’impiantistica
siderurgica ha una fortissima componente tecnologica, «senza contare conclude Beppe Basevi - la varietà
delle materie di studio alle quali fa riferimento: dalla meccanica ad alta tecnologia, all’automazione di base e di
processo tramite modellazione matematica, ai processi chimico-fisici, alle
tecnologie ambientali». 11
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*Genova Impresa_5-07