Cidi
Firenze 13 maggio 2012
Demografia e storia umana
Sandra Chesi – primaria Vinci
Indicatori di un quadro di civiltà
( I. Mattozzi )
• Economia
• Organizzazione sociale
• Mentalità e cultura
• Ecologia (rapporto col territorio)
La demografia in rapporto a:
territorio  economia
Ogni gruppo umano vive in un
territorio che ne determina la
sopravvivenza.
La tipologia di sfruttamento di quel
territorio specifica l’ economia del
gruppo.
Quanti siamo oggi?
2011
siamo 7 miliardi
Nel paleolitico
Prima della rivoluzione agricola: dai 5 ai 10 milioni circa
Dopo l’agricoltura
3000 a.C.
Popolazione mondiale stimata: 100 milioni
Le economie nel 3000 a. C.
giallo: culture paleolitiche verde: culture neolitiche in villaggi rosso: città
fortificate e organizzate, agricoltura evoluta e commercio
Rapporto tra economie e territorio
Approssimativamente, se un gruppo di
25-30 cacciatori-raccoglitori paleolitici
aveva bisogno di 25-30 km quadrati per
poter vivere, allo stesso numero di
agricoltori neolitici era sufficiente meno di
mezzo km quadrato per poter produrre le
risorse necessarie per vivere.
(è importante dare ai bambini riferimenti concreti di
queste misure)
I cambiamenti del neolitico
Una delle regole della biologia è che, quando un
organismo ha cibo in abbondanza e un habitat a
disposizione, il numero della sua specie tende ad
aumentare.
L'agricoltura produceva molto più cibo di quanto
fosse mai stato a disposizione, e quindi la
popolazione aumentò; più gente richiedeva più
cibo, così la produzione venne aumentata, e la
popolazione aumentò ancora di più.
Quando una società ha cibo in abbondanza,
comincia a costruire mura per proteggerlo, e poi
inizia a viverci dentro. Man mano che la
popolazione e la produzione del cibo aumentano,
alcuni membri della società possono venire
esonerati dalla produzione di cibo per potersi
dedicare ad altre attività specializzate: soldati,
sacerdoti, artigiani, commercianti, amministratori.
Le eccedenze delle risorse rendono necessaria la
scrittura
Nei periodi di prosperità che seguivano allo
sfruttamento delle risorse, la popolazione
aumentava, e popolazioni sempre maggiori
sfruttavano le risorse essenziali sempre di più.
Ad un certo punto si raggiungeva una soglia,
un limite oltre il quale le risorse essenziali non
riuscivano più a soddisfare i bisogni della
popolazione: ne seguivano problemi molto
simili a quelli che ci sono ai giorni nostri,
carestie, emigrazioni e guerre.
Quando una civiltà oltrepassava questa soglia,
poteva verificarsi una di queste tre
conseguenze: la civiltà invadeva e spesso
assimilava un’altra civiltà, per assicurarsi
nuove risorse; se invece si era troppo
indebolita, poteva a sua volta essere invasa da
un’altra civiltà; oppure quella civiltà si
estingueva e la sua gente si disperdeva in altri
luoghi.
Anno 1 d.C.
La popolazione mondiale è stimata in 250 milioni.
Un quarto di essa occupa i territori dell’impero romano
Le economie dell’anno 1
Confronto tra i due planisferi
E poi…
Conclusioni
Dai 10 milioni che eravamo nel paleolitico, ci
sono voluti 10 – 11 mila anni per arrivare ad 1
miliardo.
Per passare da 1 a 7 miliardi sono bastati 180
anni
l’incremento demografico è attualmente di 1
miliardo ogni 12-14 anni.
I problemi delle popolazioni attuali sono gli
stessi dell’antichità: migrazioni, carestie,
malattie, guerre. Ma riguardano 7 miliardi di
persone.
Ci sono perciò problemi che si aggiungono: le
risorse energetiche, lo smaltimento dei rifiuti,
gli inquinamenti ambientali, la gestione delle
risorse della Terra.
Che è sempre la stessa, ed una sola per tutti.
Bibliografia essenziale di riferimento:
Carlo M. Cipolla, Uomini, tecniche, economie Feltrinelli
Jared Diamond, Armi acciaio e malattie Einaudi
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