La peculiarità della banca
rispetto agli altri intermediari
24 Settembre 2013
Economia e Gestione degli
Intermediari Finanziari
Eugenio Namor
[email protected]
Alcune premesse organizzative
• Testo base:
– Banche:
• Economia degli intermediari finanziari,
L.Nadotti, C.Porzio, D. Previati, McGrawHill 2010
•
•
•
•
Esami
Gruppi e interventi in aula
Presenze
Ricevimento
Premesse Organizzative:
Cenni al Programma
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Intermediazione finanziaria e peculiarità della Banca
L’ Intermediazione creditizia: la gestione dell’attivo e del
passivo
I Rischi dell’attività bancaria
Capitale di Regolamento e Basilea 2 e 3
Intermediazione mobiliare e Mifid
Il Risparmio Gestito e le SGR
L’intermediazione assicurativa e i fondi pensione
I sistemi di pagamento, la politica monetaria e la crisi del
rischio sovrano in Europa
9. Capitale e sofferenze. Shadow banking e minibond
10. Temi strategici ed evoluzioni recenti della intermediazione
finanziaria. Presentazione dei progetti di ricerca
11. Presentazione dei progetti di ricerca
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono
speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• La domanda per i prodotti bancari
Riferimenti Bibliografici
• Economia degli intermediari finanziari, L.Nadotti,
C.Porzio, D. Previati, McGraw-Hill 2010. Cap IV
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• La domanda per i prodotti bancari
Premesse (I)
• Sistemi finanziari e bancari condizionati da cause
storiche
• Storia bancaria caratterizzata da discontinuità e crisi.
• Fasi di regolamentazione e de-regolamentazione. La
storia della regolamentazione e’ la storia delle crisi
finanziarie
– Creazione delle banche centrali (XVII secolo)
– Glass-Steagall Act in US (1933)
– “Fine” delle banche d’investimento negli US (2008)
– Dodd-Frank Act (2010)
– Unione Bancaria (2013?)
Le crisi caratterizzano i mercati
bancari e finanziari....
• 1985-95- US Savings & Loans
crisis
• 1990-99- Crisi bancaria giapponese
• 1990-93 – Crisi bancaria svedese
• 1994 – Crisi “messicana”
• 1997-99 – Crisi asiatica/russa
• 1998 – LTCM
• 2001 – September 11
• 2007-09 – Sub-prime e credit crisis
• 2011- 2012? –Crisi del debito in
Europa
....ma questo non e’ un
fenomeno recente
• 1340 – Crisi del sistema finanziario fiorentino per
mancato pagamento del debito di Edoardo III
d’Inghilterra
• XVII sec – Costituzione Riksbank in Svezia e
Bank of England, primi istituti di emissione
• 1720 – South Sea Bubble
• XIX – USA: Costruzione Ferrovie dopo Guerra
Civile e corsa all’oro in California (1849).
Sviluppo modello delle “investment banks”
• 1913 –Nasce Federal Reserve System negli USA
Per approfondimenti: M. Onado “Mercati e
Intermediari Finanziari”, cap 1
La crisi recente: un momento di forte
discontinuità
• Crisi più strutturale dal 29’. Momento di forte
discontinuità.
– Portata globale
– Dimensioni: stime delle perdite delle banche
negli US e in Europa sui $2.8 mila miliardi
• Fine del modello di investment banks
indipendenti negli US
• Contrazione del credito all’economia
• Politiche monetarie eterodosse (QE)
La crisi recente. Il rapporto «incestuoso» tra
banche e governi (I)
A. Nel 2008-09 enormi interventi diretti dei governi
nei sistemi bancari:
– Governi come azionisti delle banche (UK,
US, Germania, Olanda, Francia ...)
– Governi come acquirenti di “asset tossici”
(TARP negli US)
– Nazionalizzazione di banche in alcuni paesi
(sistema bancario irlandese, RBS in UK, Hypo
RE and HSH Nordbank in Germania)
– Garanzie dello Stato sui depositi dei clienti
La crisi recente. L’onda lunga in Europa (II)
B. Crisi del 2011-12 in Europa in parte onda lunga di
quegli interventi. Nuova catena causale
– Crescita del debito pubblico
– Banche sottoscrivono debito pubblico
– Pressione dei mercati sul debito mette in crisi
strategie di funding e rapporti interbancari
•
Ma anche errori dei regulator:
– Stress test
• Carenza di capitale, ma chi ricapitalizza?
• Mark-to-market titoli di Stato
– «ringfancing» della liquidità nazionale
La crisi recente. L’onda lunga in Europa (III)
• Effetti principali:
a.Rottura dei canali di trasmissione della
politica monetaria nell’eurozona
b.Segmentazione dei mercati nazionali
c.Liquidità creata da banche centrali non
entra in circolo nel sistema economico
d.Carenza di capitale da parte delle banche
e.Impatto negativo su costo del finanziamento
e valore dei titoli azionari bancari
Regolamentazione ed elusione
• Dopo periodo di deregulation inizio di fase di reregulation. In US molto più» leggera» di quanto atteso
• Mercati finanziari straordinaria capacità di innovazione
ma anche di elusione della regolamentazione
• “Perimetri” delle categorie in continua evoluzione
– Tra banche e non-banche
– Sulla definizione di liquidità
– Tra i vari prodotti
• Importanza ed enfasi dei vari aspetti dell’attività
bancaria cambiano con i tempi (e.g. Liquidità, capital
management..)
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• La domanda per i prodotti bancari
Cosa sono gli intermediari finanziari
e perche’ sono “speciali”?
• Tre categorie principali di intermediari
finanziari (o IF’s):
– Banche, Assicurazioni Vita, Società
finanziarie
• Seppur diverse hanno molti rischi in comune:
a. Rischio di default o di credito
b. Mismatch delle scadenze tra asset &
liabilities
c. Rischi di liquidità, sottoscrizione e
operativo
• Svolgono un ruolo speciale nel sistema
finanziario, quindi oggetto di attenzione
speciale dal punto di vista della
regolamentazione
Dalle teorie del secondo
dopoguerra...
• Banche e intermediari mettono in contatto unità in surplus e in deficit
Unita’ in deficit
Banche
e
Intermediari
Unità in surplus
Nel secondo dopoguerra filone teorico (Modigliani-MIller)
secondo il quale:
• la finanza non conta e l’esistenza degli intermediari e’
riconducibile alle imperfezioni del mercato
• In assenza di assimetrie informative le unità in surplus
possono prestare direttamente a quelle in deficit
...alle teorie più recenti
sull’intermediazione
Unita’ in deficit
Banche
e
Intermediari
Unità in surplus
Letteratura sulle assimetrie informative
• Esistenza degli intermediari finanziari giustificata da
imperfezioni informative che caratterizzano mercati e contratti
finanziari
• Intermediario finanziario: operatore in grado di fornire
soluzione ideale al trasferimento di risorse da operatori in
surplus a quelli in deficit per:
– Economie nella produzione di informazioni
– Screening e monitoring del debitore
Ci sono due tipi principali di intermediari
Mercati
finanziari
Unità in deficit
Intermediari
“puri”
“Asset
Transformers”
Unità in surplus
Tipi di intermediari finanziari
Ci sono due tipi principali di intermediari finanziari:
a)
Intermediari puri:
– Operano come puri brokers, ossia offrono informazioni e servizi di
esecuzione delle transazioni:
• Produzione di ricerca e di raccomandazioni di investimento
• Compravendita di titoli per conto clienti
– Valore aggiunto in termini di efficienza. Riduzione dei costi di
negoziazione e di economie di scala
b)
Asset transformers:
– Emettono strumenti finanziari più attraenti per risparmiatori netti (e.g. le
famiglie) rispetto a quelli emessi direttamente dai debitori netti (e.g. le
aziende).
– Acquistano strumenti finanziari emessi dalle aziende (primary
securities: azioni, obbligazioni e altre passività ..), che vengono
finanziate mediante la vendita ai risparmiatori di strumenti finanziari
sotto forma di depositi, polizze assicurative, etc (secondary securities)
Tipi di funzioni speciali condotte
dagli IF
Nei sistemi “sani”, gli IF dovrebbero o
minimizzare e contribuire a gestire:
• I costi di informazione – agiscono come
delegated monitor per conto dei clienti
• I rischi di liquidità e prezzo
• I costi di transazione
• L’intermediazione delle scadenze
• L’ allocazione del credito
• Il trasferimento della ricchezza
intragenerazionale o intermediazione
temporale
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• La domanda per i prodotti bancari
Perche’ la banca?
• Che cosa e’ una banca?
Che cosa la distingue
dagli altri intermediari?
• Perche’ esiste la banca?
• Quali sono i nessi tra
funzione monetaria e
creditizia?
• Perche’ e’ meglio che i
rapporti tra risparmiatori e
debitori siano filtrati dalla
banca?
Specificità della banca rispetto agli altri
intermediari: la letteratura teorica
La banca e’ un particolare ed unico tipo di intermediario e di
“asset transformer”:
– unico intermediario le cui passività sono moneta (mezzo di
pagamento). Alla funzione creditizia (tipica degli altri intermediari)
unisce quindi una funzione monetaria
– L’accettazione della funzione monetaria non deriva da norma di legge
(come la moneta legale per le banche centrali), ma da un rapporto
fiduciario tra partecipanti allo scambio e la banca.
– Il rapporto fiduciario non riguarda solo la singola banca ma a) il
sistema bancario nel suo complesso e b) il rapporto tra banche
parte del sistema
– La teoria individua nel rischio di instabilità l’elemento
fondamentale di specificità della banca rispetto agli altri IF e
quindi la necessità di regolamentarle in modo differenziato
Natura monetaria dei depositi e
gestione del sistema dei pagamenti
• I depositi e il sistema dei
pagamenti rappresentano
caratteristiche peculiari delle banche
di deposito
• Tali ruoli ora integrati da sviluppo
di altre attività finanziarie nel
portafoglio di operatori in surplus
• Riduzione del costo di liquidità delle
altre attività finanziarie alternative
alla moneta ne riduce la domanda a
fini precauzionali e speculativi
Due approcci di analisi teorica
•
Ora enfasi di analisi teorica su funzione creditizia e
di allocazione delle risorse:
a) Approccio “teorico”: inserimento nel sistema
dei pagamenti favorisce funzione di allocazione
del credito e banca come impresa
b) Approccio “storico-istituzionale”: mercati
anglosassoni vs. Europa continentale.
Distinzione tra sistemi:
• “orientati al mercato” e “orientati alle banche”;
• Basati su separazione funzionale tra “deposit
taking institutions” e “investment banks” da una
parte, e dall’altra basati sulla “banca
universale”
a) Approccio “teorico”
• Specificità della banca nel nuovo contesto:
– Intreccio tra funzione monetaria e
creditizia - inserimento nel sistema dei
pagamenti favorisce funzione di allocazione
del credito (assimetrie informative). Ruolo di
“agenti della contabilità sociale” secondo
Schumpeter”
– Banca come impresa – in grado di
organizzare i fattori produttivi in funzione della
produzione e della vendita dei propri prodotti
b) Approccio “storico-istituzionale”
• Ruolo delle banche rispetto ad altri IF non bancari
(fondi comuni, fondi pensione privati, compagnie
d’assicurazione)
• I sistemi in Europa continentale e Giappone sono più
“bank based”, mentre quelli anglosassoni (US e UK..)
sono più “market based”
• Vari studi cercano di determinare come queste
differenze influenzino l’ambiente macroeconomico e la
crescita.
– L’ evidenza non e’ conclusiva, e deve essere riconsiderata
alla luce della recente crisi finanziaria
b) Approccio “storico-istituzionale”
a) banche nei sistemi bank-based (Europa Continentale e
Italia, Giappone) tendono a prendere la forma di “banche
universali”:
– Offrono tutti e tre i tipi di servizi di finanziamento, investmento e
pagamento, compresi i servizi di investment bankig
– Sono tipicamente dotate di una rete di filiali retail
b) nei sistemi market-based (e.g. US) separazione
funzionale tra:
– “deposit taking institutions” - hanno accesso diretto alla finestra di
sconto della banca centrale
– “investment banks” (o “broker-dealers”) - autorizzate a negoziare in
titoli per conto dei clienti e che NON hanno accesso alla finestra di
sconto
– La crisi del 2008-09 ha reso meno evidenti queste distinzioni,
dato che il sistema US sta de facto evolvendo verso un sistema
di banche universali
Profili operativi del processo
produttivo della banca (1)
•
I processi produttivi della banca richiedono
strumenti di analisi “originali” diversi da quelli
della teoria dell’organizzazione industriale e
possono essere riassunti in due profili operativi:
•
Primo profilo: L’obiettivo della massimizzazione del profitto e del
valore, inteso al netto dei rischi sopportati inerenti al portafoglio
complessivo di attività e passività della banca, ossia :
1.
2.
3.
4.
•
•
Trasformazione delle scadenze e dei rischi
Erogazione del credito
Servizio di liquidità per i depositanti
ALM (2+3)
Lo svilupperemo in lezioni su
Intermediazione creditizia
Profili operativi del processo
produttivo della banca (2)
• Secondo profilo: Natura multiprodotto e di
servizio dell’attività bancaria
– Offerta di prodotti più interdipendente di quella delle
altre imprese (e.g. relazione tra depositi e prestiti)
– Forte elemento di personalizzazione (e.g. accesso a
informazioni riservate)
– assimetria informativa: mentre per l’acquisto degli
altri prodotti si usa la moneta come mezzo di
pagamento, qui il prodotto e’ la moneta stessa nella
sua funzione di riserva di valore
Natura multiprodotto e di
servizio dell’attività bancaria
Soddisfacimento di tre principali categorie di bisogni
finanziari:
1. Copertura di squilibri finanziari tra reddito e
impegni di spesa
–
–
2.
Investimenti in capitale fisso e d’esercizio
Acquisto beni di consumo
Valorizzazione nel tempo di risorse eccedenti
–
3.
Domanda di attività finanziarie bancarie (depositi)
Mitigazione dei rischi nel regolamento dei
pagamenti
–
–
Rischi di furto, falsificazione, perdita di valore
Richiesta di sicurezza, efficienza e accessibilità degli strumenti
di pagamento. Offerta di moneta bancaria e di strumenti di
pagamento come sostituto della moneta legale
Natura multiprodotto e possibilità di
differenziare le attività fondamentali
•
•
Caratteristica multiprodotto accentuata da notevole
possibilità di differenziare attività finanziarie
fondamentali.
Forte personalizzazione dei contratti ne esclude
negoziabilità sui mercati secondari. Infatti prestiti e
depositi sono il risultato di negoziazione diretta tra
singoli clienti e banca. Due conseguenze operative:
1. Adattabilità degli strumenti alle esigenze di
prenditori di fondi e investitori
2. Esclusività della relazione con il cliente
– Banca come “produttore di informazioni”
– Possibilità di ampliare campo d’attività
all’assistenza finanziaria sotto forma di
informazione finanziaria propriamente
organizzata
Verso una definizione di
prodotto e output bancario
Forte integrazione tra finanziamenti e investimenti e
–
–
•
servizi informativi e di pagamenti associati
Forme distributive ed organizzative (e.g presenza territoriale
degli sportelli)
Definizione di prodotto bancario deve quindi
comprendere:
1.
2.
3.
Prodotto in senso stretto (contratto finanziario)
Pacchetto di servizi attorno al prodotto in senso stretto (servizi
di pagamento e informativi)
Insieme dei benefici accessori per creare valore per il cliente
(localizzazione, sistema organizzativo e tecnologie)
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• La domanda per i prodotti bancari
I prodotti della Banca. Un problema definitorio
Prodotto della banca in continua evoluzione.
analitici dell’economia industriale.
Difficoltà di applicare schemi
1.
Impresa industriale
prodotto fisico)
2.
Banca:
Varie grandezze di Bilancio (i.e. Volume complessivo dei rapporti
finanziari con clientela ed altri intermediari:
1.
Depositi e/o prestiti
–
–
•
Numero e/o volume di operazioni di incasso e di pagamento
Numero operazioni finanziarie
Inoltre altre tipicità dei servizi bancari:
–
–
–
–
–
Fatturato o Val. Aggiunto (i.e. Valore monetario del
Mix di elementi tangibili ed intangibili
Forte integrazione tra fase produttiva e di erogazione/distribuzione
Partecipazione attiva del cliente al perfezionamento del servizio
Permangono nel bilancio della banca e del cliente
Classificazione basata su tipologia di bisogno
finanziario espresso dalla clientela riconducibili a: a)
finanziamento, b) investimento, c) pagamento
1. I prodotti della banca. Servizi di
Finanziamento
•
•
Soddisfano il fabbisogno finanziario sia delle imprese
che delle famiglie
La banca le soddisfa agendo con il ruolo principale di:
a) “qualitative asset transformer”: assume una esposizione
diretta nei confronti del soggetto finanziato. Svolge una
trasformazione delle preferenze e cerca di superare i problemi
legati alle assimetrie informative. E’ il modello del “originate
and hold”
– Ma anche come:
b) “intermediario puro”, quando assiste per accedere ai mercati.
Non assume rischi diretti, se non temporaneamente mediante la
sottoscrizione delle emissioni, ma aiuta a superare le assimetrie
informative attraverso la produzione e vendita di informazioni.
E’ il modello “originate and distribute”
1. I prodotti della banca. Servizi di Finanziamento e
bisogni finanziari dei clienti
Copertura
Fabbisogno
finanziario
Prestiti per
Cassa
Gestione
Tesoreria e
crediti
commerciali
Limitazione e
copertura rischi:
creditizi, di
mercato, e di
liquidità, etc.
Factoring
Rischi creditizi:
smobilizzi, factoring.
Leasing operativo
Rischi creditizi e
di liquidità
Crediti di
Firma
Finanziamento
Immobiliare
Sottoscrizione
e
collocamento
Consulenza
alla finanza
d’impresa
Servizi assicurativi
di copertura rischi
di mercato
Società
prodotto
( SIM,
“investment
banks”..)
Rischi di
mercato
Gestione
tesoreria
Rischi di
mercato
Sostegno
assetti
proprietari
1. I prodotti della banca. Servizi di
Finanziamento. Alcuni bullet points
• Prestiti per cassa – operazioni di finanziamento che comportano
l’erogazione di una somma di denaro da parte della banca e la
successiva restituzione di tale somma e degli interessi stabiliti da
parte del soggetto finanziato
– Merito del credito e fido
– Scadenza (Vista, BT, MT, LT)
– Factoring e leasing
– Fidelizzazione e cross-selling
• Crediti di firma e impegni – non comportano normalmente una
prestazione di tipo monetario, ma implicano un’esposizione del
patrimonio della banca al rischio di adempiere all’obbligazione del
cliente nel caso si riveli insolvente, oppure nel caso ne faccia
richiesta per bisogno di liquidità
– Fideiussione
– Accettazioni bancarie
– Linee di credito “committed”
• Cross selling – nell’utilizzo dei presititi per cassa
2. I prodotti della banca. Servizi di investimento
e bisogni finanziari dei clienti
Valorizzazione
risparmio finanziario
Depositi e altri
strumenti di
raccolta
Custodia e
amministrazione
titoli
Consulenza agli
investimenti
Raccolta ordini e
negoziazione
Controllo e
gestione dei rischi
Rischi creditizi
Anche Società
prodotto
(SIM e SGR..)
Gestione
Patrimoniale
copertura rischi di
interesse e
cambio
Liquidità
Rischi furto o
smarrimento titoli
Rischi creditizi e
di mercato
Società
Prodotto
(SIM,
“Investment
Banks”
Rischi di mercato
Rischi creditizi e
di mercato
Rischi di
controparte
3. I prodotti della banca. Servizi di
pagamento e bisogni finanziari della clientela
Mezzi e supporti per le transazioni monetarie e finanziarie
Sicurezza
del genere
monetario
Offerta di
mezzi di
pagamento
Servizi di
Regolamento
Rapidità del
Regolamento
Disponibilità ed
accessibilità al
mezzo di
pagamento
Forti implicazioni della crisi sui
modelli di banca......
• Convergenza anche negli US verso modello di banca
universale “tradizionale” caratterizzata da:
– Presenza di attività integrata di intermediario puro ed asset
transformer
– Creazione di pochi gruppi polifunzionali di grandi dimensioni
(“too big to fail”)
– forte componente di raccolta al dettaglio e lending diretto
all’impresa
– Più capitalizzazione e meno debito
MA
Riapertura del dibattito nel mondo anglosassone circa l’opportunità
di separare le attività e di evitare di avere istituzioni troppo
grandi (too big to fail, rischio di instabilità)
• Dodd Frank Act – Riforma del sistema finanziario US (2010)
.... ma anche sui modelli di business
e sulla offerta di prodotto…
• Ritorno al modello di “originate and hold”
rispetto a quello “originate ad distribute”
• Riduzione della vendita di prodotti con
commissioni ad alti margini (obbligazioni
strutturate, index-linked, etc..)
• Più attenzione allo stato patrimoniale e
meno al conto economico
• Minore redditività delle banche
.... mentre in Europa
• Crisi sistemi bancari nazionali
(Spagna, Cipro…)
• Direttiva su vigilanza
accentrata presso ECB
• Unione bancaria
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• La domanda per i prodotti bancari
La domanda di prodotti bancari. I modelli di
differenziazione
• Concetto di economia industriale. Massimizzazione del profitto
mediante definizione di prezzi del prodotto diversi in base alla
diversa elasticità delle componenti della domanda.
• Per le banche:
– Determinazione dei tassi attivi riflette a) in modo diretto: tasso sui titoli,
costo marginale (del lavoro e capitale fisico); b) in modo inverso il
valore assoluto della elasticità della domanda
• Due approcci teorici principali:
– Teoria dell’informazione: informazioni relative alla richiesta dei prestiti
sono principale attività per costruire relazione di esclusività con il
cliente
– Modelli di localizzazione spaziale: la domanda posta in relazione, oltre
ai tassi d’interesse, ai costi di trasporto connessi alla distanza che
separa la clientela dal punto di offerta (e.g. Tassi sui depositi tendono
ad essere più elevati per fascie di clientela maggiormente distanti da
punto di offerta)
La domanda di prodotti bancari
Politiche di segmentazione della clientela (1)
•
Nelle banche specifiche funzioni aziendali per
classificare la domanda e adattare l’offerta:
a) Individuazione dei clienti, o meglio di categorie
omogenee della domanda a cui vendere
determinati prodotti e servizi e la ricerca delle
modalità di vendita più efficaci
b) Valutazione più complessiva dell’opportunità
economica di differenziare l’offerta della
banca in relazione alle diverse combinazioni
clienti/prodotti
• Utilizzo nelle funzioni di tecniche di:
– marketing
– Pianificazione
La domanda di prodotti bancari
Politiche di segmentazione della clientela (2)
•
•
Il “valore” del segmento non deve essere trascurabile affinche’ i vantaggi
della differenziazione non siano annullati dai costi di attuazione
Principali variabili per analisi di segmentazione.
–
Dal lato della domanda:
a)
b)
c)
–
Distribuzione territoriale della clientela (e.g. configurazione orografica del
territorio...)
Caratteristiche demo-socio-economiche (e.g. Età, sesso, professione,
reddito...)
Comportamenti della clientela (stili di vita, propensione al rischio..)
Dal lato dell’offerta:
a)
b)
Prezzi e condizioni dei servizi offerti (tuttavia elevato grado di servizio non
sempre rende trasparente il prezzo)
Sistema distributivo
–
–
c)
Sportelli bancari
Reti di vendita
Struttura organizzativa
Scarica

La peculiarità della banca rispeto agli altri intermediari