Gluconeogenesi Glicemia Insulina Insulin [Glu] blood Fast early Glucagone late fast Digiuno Digiuno prolungato Glycogen Glicogeno gone esaurito (giorni) Fed 1-2 hrs 6-12 hrs Meal Un pasto Nel digiuno, digiuno, anche prolungato, prolungato, la glicemia subisce scarse variazioni: variazioni: la gluconeogenesi epatica produce glucosio per il sangue ed il cervello ∆G per le 10 reazioni della glicolisi glucosio (calcolati sulla base delle concentrazioni cellulari dei metaboliti) metaboliti) Energia libera (G) ATP A+B Enz. C+D ∆G = ∆G’° + RT ln ([C][D] / [A][B]) glucosio-6-P fruttosio-6-P ATP Gly-3-P 3 P-glicerato PEP fruttosio-1,6- DHAP 2-P-glicerato 1,3 bis-Pglicerato bisfosfato NADH ATP (? G0’ totale = - 20 kcal/mole) ATP piruvato Gluconeogenesi w La Gluconeogenesi avviene principalmente nel fegato. w La sintesi di glucosio da piruvato utilizza parecchi enzimi che partecipano anche alla glicolisi. w Tre reazioni della glicolisi hanno un elevato valore di ∆G con segno negativo: esse sono essenzialmente irreversibili: sono quelle catalizzate da Esocinasi Fosfofruttocinasi Piruvato cinasi Nella gluconeogenesi, queste tappe della glicolisi devono obbligatoriamente essere aggirate. LA GLUCONEOGENESI Una delle funzioni più più importanti del fegato è la sua partecipazione al controllo della glicemia. Questo organo secerne glucosio nel sangue quando la glicemia glicemia è bassa (ipoglicemia), mentre assorbe glucosio dal sangue quando la glicemia glicemia è alta (iperglicemia). Il glucosio contenuto nel sangue è essenziale per fornire energia al sistema nervoso centrale. centrale. Infatti il cervello consuma la maggior parte del glucosio contenuto contenuto nel sangue e nel liquido interstiziale. In condizioni di normale alimentazione il cervello utilizza esclusivamente glucosio per produrre energia. Esso non può utilizzare utilizzare gli acidi grassi, perché perché non passano attraverso alla barriera ematoemato-encefalica. encefalica. Solo nel digiuno prolungato, il cervello si adatta alla utilizzazione dei corpi chetonici. chetonici. La gluconeogenesi è una via anabolica (quasi*) esclusiva del fegato. ØCon questa via il fegato costruisce molecole di glucosio “nuove” nuove”, utilizzando per questa costruzione (sintesi) alcuni ammino acidi (detti glicogenici), glicogenici), acido lattico e glicerolo (cioè (cioè sostanze che non sono carboidrati). Per realizzare questa sintesi il fegato fornisce energia energia sotto forma di ATP ed altre molecole energetiche (GTP, NADH). NADH). (*Anche la corticale del rene, ma in misura minima, contribuisce alla biosintesi del glucosio mediante la gluconeogenesi). gluconeogenesi). ØLa gluconeogenesi non è l’inverso della glicolisi; glicolisi; tuttavia essa utilizza diversi enzimi della glicolisi (che in questa via catalizzano le reazioni inverse rispetto a quelle glicolitiche) glicolitiche) ed alcuni enzimi caratteristici di questa via. Questi ultimi catalizzano reazioni che aggirano tappe irreversibili della glicolisi *. ( *sono “termodinamicamente” termodinamicamente” irreversibili le reazioni fortemente esoergoniche, esoergoniche, che hanno un ∆G negativo di valore elevato. E’ E’ bene ricordare che le reazioni esoergoniche sono spontanee, mentre quelle endoergoniche non sono spontanee). spontanee). ØInfatti, la glicolisi comprende 3 reazioni irreversibili: quelle catalizzate dalla piruvato cinasi, cinasi, dalla fosfofruttofosfofrutto-cinasi e dalla esocinasi. esocinasi. Nella via della gluconeogenesi, gluconeogenesi, la reazione glicolitica che trasforma fosfoenolpiruvato in piruvato viene aggirata: prima il piruvato viene trasformato in ossalacetato (reazione di carbossilazione che richiede ATP, CO2 e biotina) e poi quest’ quest’ultimo in fosfoenolfosfoenol-piruvato (con una reazione che consuma GTP). La reazione glicolitica catalizzata dalla fosfofruttocinasi viene aggirata utilizzando un enzima idrolitico: la fruttosiofruttosio-1,61,6-bisbis-fosfatasi, fosfatasi, che catalizza una reazione spontanea (esoergonica ). Anche la reazione catalizzata (esoergonica). dalla esocinasi viene aggirata con una idrolasi: idrolasi: la glucosioglucosio-6-fosfatasi (anche questa reazione è spontanea). Quest’ Quest’ultimo enzima è presente solo nel fegato ed è coinvolto sia nella glicogenolisi, glicogenolisi, sia nella gluconeogenesi. gluconeogenesi. Staccando il fosfato dal glucosioglucosio6-fosfato per idrolisi, libera glucosio che può diffondere dalle cellule cellule epatiche nel sangue trasformando lo stato di ipoglicemia in uno stato di glicemia normale. La gluconeogenesi epatica è una via metabolica che viene attivata solo quando c’è c’è uno stato di ipoglicemia Infatti è l’ormone glucagone, glucagone, secreto solo in condizioni ipoglicemiche, che stimola reazioni chiave di questa via. Il significato della secrezione di glucagone è chiaro: c’è c’è uno stato di carenza energetica nel sangue e pertanto il fegato deve produrre glucosio libero da secernere nel nel sangue, allo scopo di correggere lo stato di ipoglicemia. Se è vero che la fonte immediata di glucosio del fegato è la sua riserva di glicogeno, è anche vero che questa riserva non è sufficiente. Perciò il fegato, oltre a demolire il glicogeno per liberare molecole di glucosio, costruisce attivamente attivamente le nuove molecole di glucosio mediante la via della gluconeogenesi. gluconeogenesi. La gluconeogenesi è una via metabolica che avviene nel fegato come processo spontaneo ØQuesto significa che il fegato possiede non solo gli enzimi necessari, necessari, ma anche le condizioni termodinamiche che permettono di realizzare questa biosintesi. Tali condizioni non sono presenti in altri organi o tessuti. ØAlcuni ammino acidi (di tipo glucogenetico) glucogenetico) entrano nella gluconeogenesi perché perché vengono trasformati in piruvato con vie specifiche (esempio alanina, alanina, serina, serina, cisteina, cisteina, glicina). glicina). Molti altri amino acidi glucogenetici forniscono atomi di carbonio ed altri atomi a questa via metabolica mediante trasformazioni trasformazioni che producono metaboliti del ciclo di Krebs (alfaalfa-chetoglutarato, chetoglutarato, fumarato, fumarato, etc., etc., vedi figura). Una volta entrati nel ciclo di Krebs, Krebs, questi composti possono essere trasformati in ossalacetato dagli enzimi del ciclo stesso. Se considerate che il ciclo “gira” gira” in senso orario vi sarà sarà ben chiaro come questo fenomeno avvenga. Così Così si accumulano nel mitocondrio numerose molecole di ossalacetato, ossalacetato, non necessarie per le funzioni cataboliche del ciclo stesso. Queste lasciano il ciclo (ed il mitocondrio) mediante la reazione che trasforma trasforma l’ossalacetato in fosfoenolpiruvato, fosfoenolpiruvato, dando inizio ad una serie di reazioni inverse rispetto a quelle della glicolisi che, con l’ l’ausilio delle idrolasi sopra citate (fruttosio 1,61,6-bisbis-fosfatasi e glucosio 66-fosfatasi), portano alla formazione di glucosio nel citoplasma, e quindi alla sua secrezione nel sangue. sangue. Amino acidi glicogenici Glicolisi Gluconeogenesi (? G0’ = - 20 kcal/mole) GLUCOSIO ATP Esocinasi (? G0’ = - 9 kcal/mole) GLUCOSIO + H2O Glucosio-6-fosfatasi ADP GLUCOSOP 6-FOSFATO GLUCOSOP 6-FOSFATO ATP FRUTTOSIO 6-FOSFATO Fosfofruttocinasi ADP FRUTTOSIO 1,6-bis-FOSFATO GLICERALDEIDE 3-FOSFATO FRUTTOSIO 6-FOSFATO + H2O Fruttosio 1,6-bis-fosfatasi FRUTTOSIO 1,6-bis-FOSFATO Di-IDROSSIACETONE-FOSFATO 1,3-bis-FOSFOGLICERATO ADP ADP 3-FOSFOGLICERATO ATP ATP GLICERALDEIDE 3-FOSFATO 1,3-bis-FOSFOGLICERATO 3-FOSFOGLICERATO 2-FOSFOGLICERATO 2-FOSFOGLICERATO FOSFOENOLPIRUVATO FOSFOENOLPIRUVATO ADP Fosfoenolpiruvato carbossi-cinasi + GTP ( - CO2 ) Piruvato cinasi ATP OSSALACETATO + CO2 + ATP Piruvato carbossilasi PIRUVATO PIRUVATO Le due vie metaboliche hanno molti enzimi in comune (quelli non indicati) che catalizzano reazioni termodinamitermodinamicamente reversibili. Gli enzimi strettamente specifici di ognuna delle due vie (quelli indicati in corsivo) catalizzano reazioni irreversibili e determinano il flusso direzionale specifico delle due vie. Le due vie sono entrambe spontanee, come indica il ? G0’ fortemente negativo Regolazione della gluconeogenesi Insulina inibisce Glucagone attiva AcetilAcetil-CoA attiva (attivatore allosterico della piruvato carbossilasi) carbossilasi) Fruttosio 2,62,6-bisbis-fosfato inibisce (inibitore allosterico della fruttosio bisbis-fosfatasi) Segnali metabolici ad alta energia attivano Segnali metabolici a bassa eneria inibiscono Costo energetico della gluconeogenesi 2 lattato + 4 ATP + 2 GTP 1 glucosio + 4 ADP + 2 GDP + 6 Pi 2 piruvato + 4 ATP + 2 GTP + 2 NADH + 2 H+ 1 glucosio + 4 ADP + 2 GDP + 6 Pi + 2NAD Come si vede la gluconeogenesi da lattato o da piruvato costa 6 molecole energetiche (4 ATP e 2 GTP) per ogni molecola di glucosio formata. A partire da piruvato, piruvato, derivato da alcuni ammino acidi, la cellula deve pagare un costo accessorio, in quanto le 2 molecole di NADH necessarie non potranno potranno essere utilizzate dal processo di fosforilazione ossidativa (si ricordi che 2NADH = 5 ATP, prodotto con la fosforilazione ossidativa !). ∆G per le 10 reazioni della gluconeogenesi (calcolati sulla base delle concentrazioni cellulari dei metaboliti) metaboliti) O Energia libera (G)) C O- C O piruvato CH3 ATP frutosio-1,6bisfosfato glucosio-6-P glucosio frutosio-6-P GAP 3 P-glicerato PEP DHAP NADH GTP ATP (? G0’ totale = - 9 kcal/mole) Due reazioni della glicolisi sono aggirate per semplici reazioni di idrolisi: L’esocinasi (Glicolisi) catalizzza: glucosio + ATP à glucosio-6-fosfato + ADP La glucosio-6-fosfatasi (Gluconeogenesi) catalizza: glucosio-6-fosfato + H2O à glucosio + Pi La fosfofruttocinasi (Glicolisi) catalizzza : fruttosio-6-P + ATP à fruttosio-1,6-bisP + ADP La fruttosio-1,6-bisfosfatasi (Gluconeogenesi) catalizza : fruttosio-1,6-bisP + H2O à fruttosio-6-P + Pi Agiramento della Piruvato cinasi (2 reazioni): reazioni): Piruvato Carbossilasi (Gluconeogenesi) catalizza: piruvato + HCO3− + ATP à ossaloacetato + ADP + Pi PEP Carbossicinasi (Gluconeogenesi) catalizza: ossaloacetato + GTP à PEP + GDP + CO2 Le 10 tappe della gluconeogenesi Œ (2) piruvato + 2 ATP + 2 GTP + 2 HCO3- ? 2 PEP + 2 ADP + 2 GDP + 2 Pi + 2 CO2 • (2) fosfoenolpiruvato (PEP) + 2 H2O ? (2) 2-fosfoglicerato Ž • • ‘ ’ (2) 2-fosfoglicerato ? (2) 3-fosfogicerato (2) 3-fosfogicerato + 2 ATP ? (2) 1,3-bisfosfoglicerato + 2 ADP (2) 1,3-bisfosfoglicerato + 2 NADH ? (2) glic-3-P + 2 Pi + 2 NAD+ (2) glic-3-P ? diidrossiacetone fosfato + DHAP DHAP + gliceraldeide-3-fosfato ? fruttosio 1.6-bisfosfato “ fruttosio 1.6-bisfosfato + H2O ? fruttosio-6-P + Pi ” frutosio 6-fosfato ? glucosio-6-P • glucosio-6-P + H2O ? glucosio + Pi 2 piruvato + 2 NADH + 4 ATP + 2 GTP + 2 H20 ? glucosio + 2 NAD+ + 4 ADP + 2 GDP + 6 Pi 12 La Gluconeogenesi richiede più più energia che l’inverso della glicolisi. glicolisi. gluconeogenesi 2 piruvato + 2 NADH + 4 ATP + 2 GTP + 2 H20 ? glucosio + 2 NAD+ + 4 ADP + 2 GDP + 6 Pi glicolisi (invertita) 2 piruvato + 2 NADH + 2 ATP + 2 H20 ? glucosio + 2 NAD+ + 2 ADP + 2 Pi Da quali metaboliti si forma glucosio con la gluconeogenesi epatica? Piruvato Amino Acidi Lattato Ossalacetato DHAP Glucosio Glicerolo Degradazione Amino acidi Ø Il 90% dell’energia deriva da carboidrati + grassi. Solo il 10% dagli scheletri carboniosi degli amino acidi. Infatti, l’eccesso di a. acidi deve essere catabolizzato. Ø Gli a. acidi sono una importante sorgente di energia solo quando i carboidrati sono insufficienti. Ø Il catabolismo dei 20 a. acidi converge su 7 differenti intermedi. Ø Gli amino acidi si dividono in chetogenici e glucogenici Ciclo di Cori sangue Fegato Glicogeno Muscolo Glicogeno Glucosio Glucosio Lattato Lattato sangue Regolazione della gluconeogenesi Insulina Glucagone inibisce attiva AcetilAcetil-CoA attiva (attivatore allosterico della piruvato carbossilasi) carbossilasi) Fruttosio 2,62,6-bisbis-fosfato inibisce (inibitore allosterico della fruttosio bisbis-fosfatasi) Segnali metabolici ad alta energia attivano Segnali metabolici a bassa eneria inibiscono glicogeno Glicogeno sinthesi glicogenolisi Glucosio 6-P Glucosio glicolisi Ribosio 5-P gluconeogenesi Piruvato Amino acidi lattato Acetil CoA Metaboliti ciclo Krebs Via del Pentoso Fosfato Glucosio + 2 NADP+ + H2O Cellule che producono acidi grassi - Fegato, Adipocti- Ribosio-5-P + CO2 + 2 NADPH + H+ Quando?? alto [NADP+] stimola Ciò avviene quando vengono sintetizzati acidi grassi e consumato NADPH. (Stato di alimenazione) alto [NADPH] inibisce Via del Pentoso Fosfato (shunt) • Funzioni – Generare NADPH per le biosintesi – Generare ribosio 5P: precursore dei nucleotidi – Può generare anche altri metaboliti, metaboliti, che rientrano nella glicolisi • La via – Parte dal glucosio 6-P; genera 2 molecole di NADPH ed una di CO2 – Genera diversi carboidrati con 33-, 44-, 55-, 66-, and 77atomi di carbonio – Termina con la produzione di fruttosio 6P e gliceraldeide 3-P, che rientrano nella glicolisi • La via usa reazioni deidrogenasiche NADPdipendenti per ossidare, reazioni di isomerizzazione ed epimerizzazione e, infine, reazioni transaldolasiche e transchetolasiche (per trasferire frammenti di 2 e 3 atomi di carbonio). • • E’ regolata dal rapporto [ATP]/[AMP], dalla concentrazione cellulare del NADPH e dalla conc. cellulare degli acidi grassi (acil-CoA) VIA DEI PENTOSOPENTOSO-FOSFATI Ø La via dei pentosopentoso-fosfati fondamentali: (via dei pentosi) pentosi) ha due funzioni Ø produrre il coenzima NADPH (detto (detto “potere riducente” riducente” della cellula); Ø produrre carboidrati con 5 atomi di carbonio (ed in particolare il ribosioribosio-5-fosfato). fosfato). Ø In caso di particolari necessità necessità cellulari, la via può essere utilizzata anche come una via di ossidazione del glucosio alternativa alla glicolisi. glicolisi. Infatti, se la cellula ha necessità necessità di NADPH, ma non di carboidrati con 5 atomi di carbonio (pentosi ), questa via metabolica (pentosi), può trasformare il glucosio in CO2 producendo NADPH in modo diretto. Si può schematicamente, ma anche funzionalmente, suddividere la via in due parti: Øla parte ossidativa che, partendo da glucosio 66-fosfato (un esoso), produce direttamente NADPH, CO2 e riboloso 5fosfato (un pentoso); pentoso); Øla parte non ossidativa, ossidativa, che, mediante un interscambio degli atomi di carbonio dei pentosi, pentosi, determina la formazione di fruttosio 66-fosfato (un esoso) e gliceraldeide 3-fosfato (un trioso), trioso), che sono anche metaboliti della glicolisi e della gluconeogenesi. gluconeogenesi. Produzione del “potere riducente” riducente” • • • G-6-P deidrogenasi: ossida il glucosio-6-P, producendo un lattone e NADPH.. La tappa è irreversibile. E’ anche la tappa di comando della via: è inibita da NADPH e da acil-Coa a catena lunga. Il Gluconolattone prodotto nella prima tappa viene idrolizzato dalla lattonasi, una idrolasi che apre l’anello La 66-fosfogluconato deidrogenasi: deidrogenasi: catalizza la decarbossilazione ossidativa del substrato in due tappe (nella prima si forma un intermedio instabile, instabile, non riportato in figura). figura). Parte “non ossidativa” ossidativa” La Fosfopentoso isomerasi: isomerasi: 1a tappa della parte non ossidativa della via. E’ E’ una tappa simile a quella che nella glicolisi che isomerizza G-6P e FF-6P. Il ribosio 5-P è il precursore di nucleotidi e cofattori (esempio: esempio: NAD, FAD, AMP). Parte “non ossidativa” ossidativa” • La Fosfopentoso epimerasi trasforma il ribulosio 5-P in Xilulosio 5-P Parte “non ossidativa” ossidativa” La Transchetolasi: Transchetolasi: trasferisce una unità unità bicarboniosa da un chetoso donatore ad un aldoso accettore, accettore, e partecipa sia alla 6a tappa che alla 8a tappa della via dei pentosi Parte “non ossidativa” ossidativa” • La Transaldolasi trasferisce un frammento a 3 atomi di carbonio da un chetoso donatore ad un aldoso accettore. accettore. Il donatore è il Sedoeptulosio 7-P mentre l’accettore è la Gliceradeide 3-P. 1° Scenario: La cellula ha bisogno di zuccheri con 5 atomi di carbonio, ma non di NADPH 2° Scenario: La cellula ha bisogno solo di NADPH, non di zuccheri con 5 atomi di carbonio Una delle sei molecole di glucosioglucosio-6P viene trasformata in CO2 (bruciata) 3° Scenario: La cellula ha bisogno NADPH e di energia La glutatione reduttasi mantiene il glutatione allo sato ridotto utilizzando il potere riducente del NADPH. Infatti Catalizza la reazione: GS-SG + NADPH + H+ 2GSH + NADP+ Glutatione reduttasi GS-SG + NADPH + H+ 2GSH + NADP+ La glutatione reduttasi contiene FAD e, nella cellula, agisce essenzialmente in modo unidirezionale. Infatti nelle cellule il rapporto [GSH] / [GS[GS-SG] = 500 / 1 Negli eritrociti il glutatione ridotto mantiene il ferro dell’ dell’eme 2+ dell’ dell’emoglobina nello stato di ossidazione Fe Perossido Glutatione ossidato Glutatione ridotto Glutatione ridotto Proteina ossidata Glutatione ossidato Proteina ridotta Il GSH viene ossidato a GSGS-SG da perossidi. Il GSH cellulare mantiene allo stato ridotto i gruppi tiolici di proteine endocellulari. endocellulari.