“FARE SCUOLA CON LE
INDICAZIONI 2012”
Filippo STURARO – Dirigente Istituto Comprensivo di Cavarzere
QUALE “SCUOLA DI BASE” per gli
APPRENDIMENTI FUTURI ?
L'ECCELLENZA VENETA in OCSE - PISA
MATEMATICA
LETTURA
SCIENZE
ITALIA
485
490
494
VENETO
523
521
531
FRIULI
523
518
531
TRENTO
524
521
533
OCSE
494
496
501
LA STRUTTURA DEL TESTO
DALLA LOGICA DEL PROGRAMMA......ALLA
COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
- pagine di “Buona Pedagogia”: ambiente di
apprendimento, centralità persona,
cittadinanza, scenario europeo, profilo in uscita,
(30 circa)
- pagine di Obiettivi, Contenuti Possibili (40 circa)
- pagine di “Traguardi per lo sviluppo delle
competenze” (15 circa)
PAROLE CHIAVE
- INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
- ESSENZIALITA': perchè scelgo un oggetto piuttosto
che un altro ?
- CITTADINANZA: “stare nel mondo”
- PRESCRITTIVITA'
- COMPETENZE: si acquisiscono o si costruiscono ?
- TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
PROFILO DI DOCENZA
INSEGNANTE DEL PROGRAMMA = applicatore
INSEGNANTE DEL CURRICOLO = ricercatore
- atteggiamento riflessivo
- capacità costante di analisi dei comportamenti didattici
- esercizio ricerca/azione
- collegamento tra pratiche didattiche e i modelli di
apprendimento/modelli di sviluppo
COME SI E' ARRIVATI AL TESTO IN 2012
CONSULTAZIONE NOVEMBRE/DICEMBRE 2011:
emerge il modello del DM 31.7.2007
CONSULTAZIONE MAGGIO 2012: viene inviato
alle scuole il testo – bozza delle IN revisionate
con un questionario strutturato più
osservazioni libere. Emerge 80% dei consensi
sull'impostazione del nuovo testo.
Indicazioni Nazionali 2012 – LA STRUTTURA
CULTURA, SCUOLA,
PERSONA
•La scuola nel nuovo
scenario
•Centralità della persona
•Per una nuova
cittadinanza
•Per un nuovo
umanesimo
Profilo dello
studente
FINALITA’
GENERALI
Scuola, Costituzione, Europa
L’ORGANIZZAZIONE DEL
CURRICOLO
•Dalle Indicazioni al curricolo
•Aree disciplinari e discipline
•Continuità ed unitarietà del
curricolo
•Traguardi per lo sviluppo delle
competenze
•Obiettivi di apprendimento
•Valutazione
•Certificazione delle
competenze
•Una scuola di tutti e di ciascuno
•Comunità educativa, comunità
professionale, cittadinanza
La scuola del primo
ciclo
•il senso dell’esperienza educativa
•L’alfabetizzazione culturale di
base
•Cittadinanza e Costituzione
•L’ambiente di apprendimento
•Le competenze disciplinari
7
COME CONTESTUALIZZARE IL
DOCUMENTO
Le indicazioni nazionali per il curricolo
sostituiscono (art. 1 c. 1):
A. “Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati”,
emanate con D.Lgs. 59/2004 (Moratti)
B. “Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il
primo ciclo di istruzione”, emanate con DM 31 luglio 2007
(Fioroni)
ELEMENTI DI EFFETTIVA NOVITA'
- IMPIANTO STRUTTURALE di fondo del 2007 viene confermato,
(premessa, curricolo, organizzazione di un unico percorso primaria
– secondaria scandito per discipline, distinzione tra traguardi per
lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento)
- capitolo sul PROFILO DI COMPETENZE a 14 anni
- curvatura su necessità di consistente padronanza nelle abilità di
base, (dati INVALSI, OCSE, PIACC)
-
impegno unitario della scuola di base nella formazione delle
competenze di cittadinanza
-
tolte le aggregazioni in aree/i curricoli restano articolati per
discipline: ai docenti il compito di lavorare su connessioni e
raccordi
COSA CAMBIA / COSA SI CONFERMA
Art. 2: Le discipline di insegnamento sono:
Indicazioni 2012
Indicazioni 2007
Italiano
Italiano (area linguistico-artistico-espressiva)
Lingua inglese e seconda lingua
comunitaria
Lingue comunitarie
Storia
Storia (area storico-geografica)
Geografia
Geografia
Matematica
Matematica (Area matematico-scientificotecnologica)
Scienze
Scienze naturali e sperimentali
Musica
Musica
cosa cambia – cosa viene confermato
Nelle Indicazioni per la scuola dell’infanzia sono
previsti
Campi di esperienza 2012
Campi di esperienza 2007
il sè e l'altro
il sè e l'altro
il corpo e il movimento
il corpo e il movimento
immagini, suoni, colori
linguaggi, creatività, espressione
i discorsi e le parole
i discorsi e le parole
la conoscenza del mondo
la conoscenza del mondo
cosa cambia – cosa viene confermato
 Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di
istruzione
obbligatorietà degli esiti
descrizione delle competenze che un
ragazzo deve mostrare
 Traguardi per lo sviluppo delle competenze
riferimenti ineludibili - prescrittivi
al termine dell’infanzia per ogni campo
al termine della primaria e della sec. 1°
 Obiettivi di apprendimento
3° e 5° primaria, 3° sec. 1°
 Valutazione
precede, accompagna, segue
Cosa cambia – cosa viene confermato
 Centratura sull’apprendimento invece che
sull’insegnamento
 3 parole chiave
Persona
Cittadinanza
Comunità
 Come rivedere i contenuti
Insegnare il meno possibile per far scoprire il mondo reale il
più possibile
 Intercultura (dimensione inclusiva)
1. CULTURA SCUOLA PERSONA
•La scuola nel nuovo scenario
•Centralità della persona per una nuova
cittadinanza
•Per un nuovo umanesimo
14
La scuola nel nuovo scenario
•
•
•
•
•
•
•
società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità: paradigma della
liquidità
contesti più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori, con nuove
forme di emarginazione culturale e di analfabetismo
attenuazione della capacità adulta di presidio delle regole e del senso del limite;
necessità di NUOVA ALLEANZA SCUOLA – FAMIGLIA
dal DESIDERIO …… al BISOGNO
mutate le forme della socialità spontanea, dello stare insieme e crescere tra
bambini e ragazzi: dal cortile di casa al social network
l’orizzonte territoriale della scuola si confronta con la pluralità delle culture
La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione : cambiano i
saperi dell’insegnare e i modi dell’apprendere
15
“fare scuola” oggi significa quindi:
• Coniugare la complessità di modi nuovi di apprendimento con l’imparare
a “saper stare al mondo”: apprendimento dei saperi e dei linguaggi
culturali di base; acquisizione degli strumenti di pensiero necessari per
apprendere a selezionare le informazioni; promozione della capacità di
elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli
itinerari personali; favorire l’autonomia di pensiero degli studenti.
• Prestare particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità,
di disabilità, disturbi dello sviluppo o di svantaggio.
• Non inseguire lo sviluppo di singole tecniche; piuttosto, formare
saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa
affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari
sociali e professionali, presenti e futuri.
16
Centralità della persona
• Singolarità e complessità di ogni persona, identità, aspirazioni, capacità e
fragilità.
• Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti:
cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici.
• Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come
gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti,
alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione.
LA CLASSE SI COSTRUISCE OGNI GIORNO NELL'INTRECCIO DI
RELAZIONI derivante dall'incontro tra SOGGETTO – OGGETTO –
CONTESTO
17
Per un nuovo umanesimo
Una nuova alleanza fra discipline umanistiche, scientifiche e tecnologiche,
in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo.
• insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza - l’universo, il
pianeta, la natura, la vita, l’umanità, la società, il corpo, la mente, la storia in una prospettiva volta a superare la frammentazione delle discipline e a
integrarle in nuovi quadri d’insieme.
• promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere
gli aspetti essenziali dei problemi; la capacità di comprendere le implicazioni,
per la condizione umana, degli inediti sviluppi delle scienze e delle
tecnologie; la capacità di valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze; la
capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento.
18
2. FINALITÀ GENERALI
•Scuola, Costituzione, Europa
•Profilo dello studente
19
Scuola, Costituzione, Europa
•
Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui
tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente
definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea
(Raccomandazione del 18 dicembre 2006) che sono:
1. comunicazione nella madrelingua
2. comunicazione nelle lingue straniere
3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. competenza digitale
5. imparare a imparare
6. competenze sociali e civiche
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. consapevolezza ed espressione culturale
DIBATTITO SULLE LIFE SKILLS
(competenze utili per la vita)
20
Profilo dello studente al termine del 1° ciclo di
istruzione
-
-
-
-
AL TERMINE DEL 1° CICLO LO STUDENTE E’ IN GRADO DI INIZIARE AD AFFRONTARE LE SITUAZIONI DI VITA
TIPICHE DELLA PROPRIA ETA’, RIFLETTENDO ED ESPRIMENDO LA POPRIA PERSONALITA’ IN TUTTE LE SUE
DIMENSIONI
COMPETENZE ANTROPOLOGICHE: CONSAPEVOLE DELLE POTENZIALITA’ E LIMITI, UTILIZZA GLI
STRUMENTI DI CONOSCENZA PER COMPRENDERE SE STESSO, PER APPREZZARE DIVERSE IDENTITA’ IN
UN’OTTICA DI DIALOGO E DI RISPETTO RECIPROCO. INTERPRETA I SISTEMI SIMBOLICO – CULTURALI,
ORIENTA LE PROPRIE SCELTE, RISPETTA LE REGOLE CONDIVISE, COLLABORA CON GLI ALTRI.
COMPETENZE LINGUISTICHE: COMPRENDE ENUNCIATI E TESTI DI UNA CERTA COMPLESSITA’, ESPRIME LE
PROPRIE IDEE, ADOTTA UN REGISTRO LINGUISTICO APPROPRIATO ALLE DIVERSE SITUAZIONI. SI ESPRIME
A LIVELLO ELEMENTARE IN LINGUA INGLESE E AFFRONTA UNA COMUNICAZIONE ESSENZIALE IN UNA
SECONDA LINGUA EUROPEA. UTILIZZA L’INGLESE NELL’USO DELLE TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE.
COMPETENZE SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE: ANALIZZA DATI E FATTI DI REALTA’, VERIFICA
ATTENDIBILITA’ DELLE ANALISI STATISTICHE PROPOSTE DA ALTRI. AFFRONTA PROBLEMI SULLA BASE DI
ELEMENTI CERTI. HA BUONE COMPETENZE DIGITALI, USA CON CONSAPEVOLEZZA LE TECNOLOGIE DELLA
COMUNICAZIONE PER RICERCARE DATI E INFORMAZIONI E PER INTERAGIRE CON DIVERSI SOGGETTI.
COMPETENZE DI AUTONOMIA E CURA DI SE’: POSSIEDE UN PATRIMONIO DI CONOSCENZE E NOZIONI DI
BASE ED E’ CAPACE DI RICERCARE E PROCURARSI NUOVE INFORMAZIONI ED IMPEGNANRSI IN NUOVI
APRENDIMENTI. ADOTTA SANI E CORRETTI STILI DI VITA. PARTECIPA A DIMENSIONI DELLA VITA
PUBBLICA DI TIPO SOCIALE, SPORTIVO, VOLONTARISTICO, ECC. DIMOSTRA ORIGINALITA’ E SPIRITO DI
INIZIATIVA. CHIEDE AIUTO IN CASO DI DIFFICOLTA’ E SA FORNIRE AIUTO A CHI LO CHIEDE. IN RELAZIONE
ALLE PROPRIE RISORSE SI IMPEGNA IN CAMPI ESPRESSIVI, MOTORI ED ARTISTICI. SI MISURA CON LA
NOVITA’ E GLI IMPREVISTI.
21
3. L’ORGANIZZAZIONE DEL
CURRICOLO
•Dalle Indicazioni al curricolo
•Aree disciplinari e discipline
•Continuità ed unitarietà del curricolo
•Traguardi per lo sviluppo delle competenze
•Obiettivi di apprendimento
•Valutazione
•Certificazione delle competenze
•Una scuola di tutti e di ciascuno
22
DAI PROGRAMMI …… ALLE
INDICAZIONI
INDICAZIONI
PROGRAMMI
-
-
Contenuti culturali oggetto di
trattazione;
Elevato valore di prescrittività;
Omogeneità nel territorio
nazionale;
“Garanzia” di forte unitarietà
nell’ impianto complessivo del
sistema scuola;
Documento “autorevole”
destinato a durare nel tempo.
-
-
Dimensione di indirizzo generale,
intelaiatura di fondo per la
costruzione del curricolo di scuola;
Definiscono “livelli essenziali delle
prestazioni”
Sviluppano il necessario equilibrio
tra “unitarietà” a livello nazionale e
valorizzazione delle “autonomie
locali”;
Sostengono la promozione di
“competenze” per l’esercizio di
cittadinanza;
Prescrittività dei “Traguardi per lo
sviluppo delle competenze”
Dalle Indicazioni al curricolo
•
Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le
Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare.
Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a
contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi,
organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal
documento nazionale.
•
Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia
scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità
dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si
sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.
•
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con
riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai
traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento
specifici per ogni disciplina.
24
Aree disciplinari e discipline
STRUMENTI E STRUTTURE DI PENSIERO
MODI SOCIALMENTE DETERMINATI DI ORGANIZZARE LA CONOSCENZA
PUNTI DI VISTA SULLA REALTA’/CHIAVI DI LETTURA “INTERPRETATIVE”
posti in circuiti di TRASVERSALITA’ – COLLEGAMENTO – ESSENZIALITA’
• Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precostituite
volendo rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e
assicurare l’unitarietà del loro insegnamento.
• Sviluppo di competenze comunicative nella lingua italiana come compito
condiviso da tutti gli insegnanti, ciascuno per la propria area o disciplina,
al fine di curare in ogni campo una precisa espressione scritta ed orale.
25
Continuità ed unitarietà del curricolo
• L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre
tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità
educativa e professionale, è progressivo e continuo.
UNITARIETA’
VERTICALITA’
RICORSIVITA’
per competenze
26
Traguardi per lo sviluppo delle
competenze
• Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo
sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle
discipline.
• Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili e prescrittivi
• Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la
valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione
temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione
scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia
dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio.
27
Obiettivi di apprendimento
• Individuano, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di
raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono
utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di
progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto,
didattiche e organizzative.
• Sono organizzati in nuclei tematici, (es. ascolto e parlato, lettura,
scrittura, uso delle fonti, orientamento, numeri, ecc.), e definiti in
relazione a periodi didattici lunghi: l’intero triennio della scuola
dell’infanzia, l’intero quinquennio della scuola primaria (con
indicazione anche al termine della terza classe), l’intero triennio
della scuola secondaria di primo grado.
28
Valutazione
•
•
•
La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni
da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle
condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di
accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento
continuo.
Assicura alle famiglie un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui
risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico;
Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità
dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive
sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per
svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o
emergenti da valutazioni esterne.
La promozione di autovalutazione e valutazione esterna costituisce la condizione
decisiva per il miglioramento delle scuole e del sistema di istruzione
29
Certificazione delle competenze
AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1°
- QUALI MODELLI PER LA CERTIFICAZIONE ?
- CERTIFICARE IN DECIMI ?
30
Una scuola di tutti e di ciascuno
• Inclusione
e
integrazione
delle
culture,
considerando l’accoglienza della diversità un valore
irrinunciabile
• Inclusione allievi con disabilità o con bisogni
educativi speciali, attraverso adeguate strategie
organizzative e didattiche, da considerare nella
normale progettazione dell’offerta formativa.
31
LA SCUOLA DELL’INFANZIA
•I bambini
•Le famiglie
•I docenti
•L’ambiente di apprendimento
•I campi di esperienza
•Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria
32
La scuola dell’infanzia
FINALITA'
• Consolidare l’identità
• Sviluppare l’autonomia
• Acquisire competenze in tutti gli ambiti dello
sviluppo
• Vivere le prime esperienze di cittadinanza
33
I bambini
• Storia, appartenenze, unicità, diversità
• Tutto e subito ?
• Intelligenti o informati ?
• Nativi digitali e dimensione multitask (screen generation)
La scuola dell’infanzia
• “curricolo ecologico”: plasticità, duttilità, versatilità,
apertura ai contributi motivazionali che trovano spazio nella
progettazione per sfondi
• promuove lo star bene, la cura degli ambienti, la
predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta
dell’intera giornata scolastica, la presa in carico relazionale
34
Le famiglie
• responsabilità
genitoriali:
accompagnamento,
cura,
contenimento, stabilizzazione di limiti e confini, le norme e l'
“eclissi del padre”, le autonomie come separazioni
• Famiglia normativa vs. famiglia affettiva
• Il genitore “amico” e le grammatiche della relazione
• La metafora del genitore “elicottero”
35
I docenti
• Stile educativo ispirato a criteri di ascolto, accompagnamento,
interazione partecipata, mediazione comunicativa, regia complessiva
• Continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo
“mondo”, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento
all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre
più autonome e consapevoli.
• La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e intenzionalità
all’intreccio di spazi, tempi, routine e attività, promuovendo un coerente
contesto educativo, attraverso un’appropriata regia pedagogica.
• La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo,
la formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica, il
rapporto adulto con i saperi e la cultura.
• La costruzione di una comunità professionale ricca di relazioni, orientata
all’innovazione e alla condivisione di conoscenze, è stimolata dalla
funzione di leadership educativa della dirigenza e dalla presenza di forme
di coordinamento pedagogico.
36
L’ambiente di apprendimento
• Qualità fisiche e psicologiche del contesto ambientale: spazi, sezioni,
aree esterne, (angoli, atelier, laboratori, ecc.)
• Rilevante peso delle routines, (ingresso/uscita, accoglienza, riposo,
pulizia, ecc.), come base sicura su cui si innestano gli apprendimenti
• Legame cura educativa – apprendimento
• L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità
pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di
esplicita progettazione e verifica. In particolare:
 lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, orientato dal
gusto estetico, espressione della pedagogia e delle scelte educative
di ciascuna scuola. Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei
loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di
socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti
e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante;
 il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la
propria giornata, di giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi
padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si
esercita.
37
L’ambiente di apprendimento
- L’osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento
fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni
di sviluppo, rispettandone l’originalità, l’unicità, le potenzialità;
- La pratica della documentazione va intesa come processo che produce tracce,
memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i
percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell’apprendimento
individuale e di gruppo;
- L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di
carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi
di crescita;
I campi di esperienza
• Il sé e l’altro
• Il corpo e il movimento
• Immagini, suoni, colori
• I discorsi e le parole
• La conoscenza del mondo
39
I campi di esperienza
1. sottendono uno o più sistemi simbolico – culturali
2. mettono al centro l'operare del bambino con la sua
corporeità, la percezione, l'azione e il linguaggio
3. non solo fare ed agire: rielaborare, rievocare,
ricostruire saperi grazie alla mediazione del docente
4. contesti culturali che sorreggono l'esperienza dei
bambini
Dalla scuola dell’infanzia alla scuola
primaria (profilo in uscita)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati
d’animo propri e altrui.
Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è
progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere
aiuto.
Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone,
percependone le reazioni ed i cambiamenti.
Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e
ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici.
Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali.
Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza.
Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una
pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana.
Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad
orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie.
Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a
situazioni problematiche di vita quotidiana.
È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi
realizzati e li documenta.
Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture,
lingue, esperienze.
41
LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO
•L’alfabetizzazione culturale di base
•L’ambiente di apprendimento
•Le competenze disciplinari
42
La scuola del primo ciclo
• Finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità
fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella
prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la
scuola:
•
•
•
•
•
concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza
cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità
previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione
valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno
persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di
istruzione
• promuove la pratica consapevole della cittadinanza
• pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e
di ciascuno di essi
43
L’alfabetizzazione culturale di base
•
Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di
base attraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la
struttura della nostra cultura. Alfabetizzazione culturale e sociale include quella
strumentale, da sempre sintetizzata nel “leggere, scrivere e far di conto”, e la
potenzia attraverso i linguaggi e i saperi delle varie discipline.
• La scuola primaria :
 mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo
esercizio dei diritti costituzionali: la padronanza degli strumenti
culturali di base è ancor più importante per bambini in situazione di
svantaggio
 offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive,
affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi
irrinunciabili
 attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di
esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo
sviluppo del pensiero riflessivo e critico
44
L’alfabetizzazione culturale di base
La scuola secondaria di primo grado :
realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di
conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo, evitando due rischi:
sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico,
quello dell’impostazione trasmissiva.
Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta
alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una
condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione
attiva alla vita sociale;
Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente
nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando
opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.
L’ambiente di apprendimento
• Utilizzare flessibilmente gli spazi; particolare importanza assume la
biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi
come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e
di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo
• Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi
contenuti.
• Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo
che non diventino disuguaglianze., (alunni con cittadinanza non italiana,
integrazione alunni con disabilità, con disturbi dello sviluppo e con bisogni
educativi speciali).
46
L’ambiente di apprendimento
Favorire l’esplorazione e la scoperta attraverso la problematizzazione, al fine
di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze.
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Imparare non è solo un
processo individuale. La dimensione sociale dell’apprendimento svolge un
ruolo significativo, (dall’aiuto reciproco all’apprendimento cooperativo,
all’apprendimento tra pari), sia all’interno della classe, sia attraverso la
formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e di età diverse.
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di
“imparare ad apprendere”. Riconoscere le difficoltà incontrate e le
strategie adottate per superarle, prendere atto degli errori commessi, ma
anche comprendere le ragioni di un insuccesso, conoscere i propri punti di
forza;
Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire
l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si
fa.
Le competenze disciplinari
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Italiano
Lingua inglese e seconda lingua comunitaria
Storia
Geografia
Matematica
Scienze
Musica
Arte e immagine
Educazione fisica
Tecnologia
Religione cattolica (DPR 11 febbraio 2010)
48
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