AMBASCIATA D’ITALIA
L’AJA
Ricerca e Sviluppo (R&D)
I Paesi Bassi sono tra i paesi più efficienti al mondo in innovazione. L’indice di competitività
economica internazionale elaborato dal WEF (World Economic Forum) nel 2013 posizionava i
Paesi Bassi in ottava posizione (per capacità innovativa, efficienza e stabilità dei mercati
finanziari, buon sistema di istruzione e buona qualità infrastrutturale).
Secondo gli ultimi dati CBS (Istituto di Statistica Olandese) ed Eurostat, nei Paesi Bassi il totale
delle spese dedicate a Ricerca e Sviluppo ammontava al 2,16% del PIL nel 2012. La spesa pubblica
diretta ed indiretta destinata agli istituti di ricerca ammontava a 6,01 miliardi di euro, lo 0.96%
del PIL.
Secondo gli ultimi dati Eurostat, i Paesi Bassi sono in linea con la percentuale di spesa nell’UE.
Per l’anno 2020 il target generale europeo è di una spesa del 3% sul PIL. Nel 2012 (ultimi dati
disponibili) secondo Eurostat, la media UE era del 2,07% sul PIL. I Paesi UE posizionati al di sopra
dei Paesi Bassi erano: Finlandia (3,55%), Svezia (3,41%), Danimarca e Germania (2,98%), Austria
(2,84%), Slovenia (2,80%), Belgio (2,24%), Francia (2,29%) ed Estonia (2,18%).
I Paesi Bassi si posizionano anche vicini alla media OCSE: nel 2011 - ultimo anno per il quale sono
disponibili dati - la media OCSE era del 2% sul PIL, mentre i Paesi Bassi nello stesso anno si sono
attestati al 2,04%.
Strategia governativa a favore della Ricerca e Sviluppo
Il programma del Governo Rutte I (sottoscritto a settembre 2010) stabiliva l’obiettivo di fare dei
Paesi Bassi una delle “top 5 economies” basate sulla conoscenza al mondo entro il 2020, anche
in coordinamento con il programma “Horizon 2020” dell’Unione Europea.
La necessità di una specifica e coerente strategia per l’innovazione era emersa già dall’ “Agenda
per la conoscenza e l’innovazione 2011-2020” (Kennis en Innovatie Agenda KIA), formulata da
una “coalizione” di 30 attori pubblici e privati, che operano nel settore dell’istruzione e della
ricerca, con raccomandazioni al Governo sulle priorita’ da adottare.
Il documento di programmazione della politica industriale del Ministero per gli Affari Economici,
Agricoltura ed Innovazione del febbraio 2011, che ha individuato nove “Top Sectors” in cui si
concentrerà l’azione di sostegno governativa nei prossimi anni, è molto legato al concetto di
innovazione, a sua volta strettamente connesso con Ricerca e Sviluppo. Per ciascuno dei nove
settori “Top” (Gestione delle Acque, Energia, ICT, Scienze della Vita, Agroalimentare, Industria
Creativa, Logistica, Chimica ed Orticoltura) uno dei principali filoni di intervento e sostegno
pubblico attiene alla ricerca ed innovazione.
La “Top sectors strategy” coniuga un approccio basato su una transizione dalla prevalente
erogazione diretta di fondi pubblici alla ricerca, all’ideazione di uno schema di supporto basato
su incentivi fiscali per spese in R&D e sostegno alla creazione di partnership pubblico-private, che
operino nei settori identificati come prioritari. Per questo i Paesi Bassi preferiscono parlare di
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“spesa pubblica per incrementare R&D sul PIL”, piuttosto che di “spesa in R&D in percentuale sul
PIL” come fatto sinora. L’obiettivo finale del Governo olandese è di aumentare la spesa per
incentivi nella Ricerca e Sviluppo dall’1,8% sul PIL del 2008 al 2,5% nel 2015.
Tra i principali strumenti innovativi vi sono:
 gli “innovation contracts” che hanno lo scopo di creare un giusto mix tra ricerca pura, ricerca
applicata ed applicazione delle conoscenze acquisite al settore industriale privato. Tali
“contratti” non sono altro che accordi tra partnership pubblico-private per ricerche
specifiche sui settori “top”. Le risorse ad essi destinati ammontano a circa un miliardo di
euro, escluse da quelle già destinate ad altre attività di ricerca (applicata o di base). Uno dei
cambiamenti chiave consiste nel coinvolgimento (finanziario, ma anche di idee) di imprese
private che, negli obiettivi, dovrebbero essere in grado di applicare praticamente le
innovazioni.
 i “Consorzi Top per la Ricerca e l’Innovazione” (Top Consortia for Knowledge and Innovation
TKIs). Si tratta di Consorzi pubblico-privati per cui saranno stanziati fondi dal Governo (102
milioni di euro nel 2014, 111 milioni nel 2015, 123 milioni nel 2016 e 131 milioni nel 2017) a
cui andranno ad aggiungersi fondi privati, per effettuare ricerche innovative, in particolare
nei settori quali Bioscienza, Orticoltura, High Tech. Per favorire consorzi a lungo termine sono
stati pianificati incentivi fiscali aggiuntivi per le imprese partecipanti.
 L’accordo “Techniekpact”, firmato a maggio 2013 tra Governo, mondo imprenditoriale e
sistema accademico (dalle scuole elementari agli istituti superiori e tecnici, ai centri di ricerca
statali). Con questo patto, Governo e Regioni snelliscono le procedure per permettere a
lavoratori e disoccupati olandesi di accedere a corsi formativi in materie tecniche e
scientifiche e le procedure per il permesso di soggiorno per studenti e professionisti tecnici
stranieri. Le aziende e gli istituti tecnici ed accademici stanno sviluppando una collaborazione
reciproca: le aziende garantiranno periodi di stage ed apprendistato, mentre gli istituti tecnici
elaboreranno dei casi di studio e buone pratiche per le aziende.
 Nel 2013 è entrata anche in vigore la c.d. “MIT” (“MKB-innovatiestimulering Topsectoren”),
un’agevolazioni fiscale indirizzata specialmente ad innovazioni nelle PMI attive nei “top
sector”. Per il 2014 sono stati stanziati 18 milioni di euro.
Per quanto concerne la ricerca “pura”, il maggiore ente pubblico che fa capo al Governo
olandese (Ministero per l’Istruzione e la Cultura) è l’Organizzazione Olandese per la Ricerca
Scientifica (Nederlandse Organisatie voor Wetenschappelijk Onderzoek, NWO) che ha un budget
annuo di 625 milioni di euro e stanzia fondi per i “grandi progetti di ricerca”. La politica NWO per
il periodo 2011-2014, chiamata “Crescere attraverso la Conoscenza” (“Groeien met Kennis”),
punta a sei attività principali: sostegno dei ricercatori nei progetti indipendenti ed innovativi;
partenariati nelle ricerche per temi attuali nella società; promozione dell’utilizzo pratico dei
risultati scientifici; rafforzamento della collaborazione internazionale; realizzazione di
infrastrutture e laboratori di ricerca di alto livello accessibili ai ricercatori, rafforzamento della
collaborazione degli istituti di ricerca con Università ed imprese.
Accanto alla ricerca “pura”, come detto, il Governo olandese da anni ha anche predisposto
specifiche misure per potenziare l’effetto degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo,
favorendo il modello delle partnership di innovazione pubblico-private.
Nell’articolata serie di agevolazioni fiscali per le imprese che investono in innovazione, si
ricorda, in particolare, il piano di incentivi fiscali detto RDA (“Research and Development Aftrek”,
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che prevede la deduzione fiscale dei costi d’investimento connessi allo sviluppo di beni
immateriali) ed il c.d. “Innovation Box regime”, per cui gli eventuali profitti derivanti dallo
sfruttamento di opere di proprietà intellettuale sono tassati con aliquota ridotta.
Il bilancio per l’RDA è determinato annualmente. Per il 2013 la somma stanziata ammontava a
375 milioni di euro, mentre per il 2014 sono stati stanziati 500 milioni di euro. Oltre a queste
agevolazioni esiste anche il c.d. WBSO (Wet Bevordering Speur- en Ontwikkelingswerk), che
prevede la riduzione delle imposte sul reddito dei lavoratori attivi nel settore ricerca.
Maggiori attori pubblici e privati nel settore della ricerca
Tra gli istituti di ricerca (che operano sia come centri di ricerca pubblica sia come enti autonomi
che forniscono servizi e prestazioni a pagamento al settore privato) si possono ricordare:
 TNO (organizzazione olandese per la Ricerca Scientifica applicata), operativo in vari settori,
con un budget per il 2013 di 564 milioni di euro, di cui 180,5 provenienti dal Governo;
 ECN/NRG (Istituto di Ricerca sulle energie sostenibili) con 145,20 milioni di euro di budget
per il 2012 (ultimo dato disponibile);
 Istituto Deltares (istituto indipendente per la ricerca applicata nel settore delle acque,
sottosuolo e infrastrutture) con 106 milioni di euro nel 2013, di cui circa 59% di fonte
pubblica.
Vi sono poi varie università che vantano capacità di ricerca importanti in settori specifici.
Ricordiamo in particolare le seguenti:
 Università di Amsterdam, in particolare per Medicina ed Odontoiatria
 Università di Utrecht, importante, per quanto qui di interesse, nei settori delle Scienze
Naturali, Matematica ed Informatica;
 Università di Leiden, soprattutto per Medicina e Diritto;
 Università di Nijmegen, per Scienze e Medicina, ritenuta al vertice della capacità di ricerca;
 Università Tecnica di Eindhoven, la migliore per collaborazioni con imprese, dotata anche di
un contiguo ed efficiente parco scientifico;
 Università Tecnica di Delft, famosa soprattutto per Ingegneria ed Aerospazio;
 Università di Wageningen per Scienze Agrarie;
 Università di Groningen sopratutto per Scienze Naturali, Chimica ed Astronomia.
Secondo il “Times Higher Education World University Rankings 2013-2014”, il sistema
universitario olandese, con 8 Università posizionate nelle top-100 (rispetto a 7 nel 2012) e 12
nelle top-200 della classifica mondiale, contribuisce a fare dei Paesi Bassi un attore importante
della conoscenza nel mondo. Le migliori università del paese, secondo la classifica sono:
l’Università di Leiden (67^ posto), quella di Delft (69^), quella di Rotterdam (73^), quella di
Utrecht (74^), quella di Wageningen (77^), quella di Amsterdam (83^), e quelle di Groningen e
Maastricht (98^).
I Paesi Bassi vantano anche due Università che si collocano in cima alla graduatoria mondiale
2014 stilata dal Financial Times per i corsi di MBA: l’Università di Rotterdam (Rotterdam School
of Management) al 39esimo posto, e l’Università di Tilburg al 74esimo posto.
Il settore industriale vanta aziende innovative ed altamente orientate verso la ricerca. In base ai
rispettivi bilanci annuali sul 2013, tra le aziende private più attive nel settore R&D si segnalano:
 EADS, settore difesa ed aerospazio, con investimenti in R&D per 3,16 miliardi di euro;
 Philips Electronics con 1,73 miliardi di euro;
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StMicroelectronics (industria dei semiconduttori) con 1,82 miliardi di euro
ASML (azienda leader per circuiti integrati, microchip e prodotti a semiconduttori) con
882 milioni di euro;
NXP (industria dei semiconduttori) con 706 milioni di dollari;
DSM (chimica) con 531 milioni di euro.
Tra le piccole imprese più innovative si segnala Prosensa, attiva nel settore biofarmaceutico,
specializzata in malattie rare.
A seguito della crisi del 2008-2009, alcune riorganizzazioni aziendali hanno comportato la
chiusura dei centri di ricerca connessi. Alcune forme di partenariato pubblico-privato, tra
province, investitori ed aziende, hanno comunque creato alternative per mantenere le
potenzialità di ricerca, che altrimenti sarebbero andate perse, ed utilizzare le strutture esistenti.
Ad esempio, il vecchio terreno MSD/Organon “Life Sciences Park” di Oss ospita ora (con il nome
“Pivot Park”) trenta aziende attive nel settore farmaceutico, che vi sviluppano parte delle loro
attività R&D per nuovi medicinali. Questa organizzazione è il nucleo del programma europeo IMI
(Innovative Medicines Initiative).
Un altro esempio è quello della Philips, che nel 2012 ha ceduto le strutture dell’High Tech
Campus di Eindhoven (parco scientifico fondato dalla stessa società e fra i quindici maggiori
centri di ricerca al mondo) all’imprenditore olandese Marcel Boekhoorn, nell’ambito di una
ristrutturazione aziendale nei Paesi Bassi. A maggio 2014, il campus vanta la presenza di oltre
125 aziende e istituti di ricerca (tra cui la stessa Philips che prende in affitto i propri ex-edifici)
dove sono attivi 10.000 ricercatori e imprenditori.
Brevetti
I Paesi Bassi si situano nella parte alta della graduatoria mondiale relativa al numero di domande
di brevetto presentate, spesso risultato di attività di R&D. Secondo gli ultimi dati pubblicati
(marzo 2014) da World Intellectual Property Rights Organization (WIPO), nel 2012 sono state
presentate 4.071 domande internazionali di brevetto nei Paesi Bassi (un incremento del 16,2%
rispetto al 2011). Con questa tendenza, i Paesi Bassi mantengono la nona posizione tra i paesi
WIPO per numero di brevetti presentati. Nella stessa classifica l’Italia occupa l’undicesima
posizione con 2.863 domande presentate nel 2012 (+6,2% rispetto al 2011). Nella top-10
aziendale mondiale per la presentazione di domande di brevetto si trova la Philips, al nono
posto, con 1.230 domande di brevetto richieste nel 2012 (+82 rispetto al 2011), mentre nella
classifica degli istituti di ricerca che hanno presentato la domanda nel 2012, si trova TNO al
294mo posto con 66 brevetti.
Partecipazione all’area di ricerca comune europea e al Settimo Programma Quadro di Ricerca
(PQ7)
Nel settore delle collaborazioni in materia scientifica e tecnologica, finanziate con fondi
dell’Unione Europea, i più importanti partner dei Paesi Bassi sono: Germania, Regno Unito,
Francia, Italia e Spagna. In termini di brevetti co-inventati, la Germania è il partner tecnologico
più importante, seguita dal Regno Unito.
Nell’ambito del settimo programma quadro UE di Ricerca, i Paesi Bassi hanno un ruolo attivo.
Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Europea a marzo 2014, sul totale delle proposte
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inviate sulle “calls for proposals”, quelle dei Paesi Bassi sono state 30.580 (il 5,90% del totale
delle applicazioni provenienti dai Paesi UE-28). In termini economici, le proposte olandesi
ammontano a circa 3,1 miliardi di euro di cofinanziamento UE. Tra i paesi UE, i Paesi Bassi si
posizionano al quinto posto in termini di numero di richieste di cofinanziamento UE.
Le organizzazioni olandesi più attive nella presentazione di progetti all’interno del PQ7 sono:
l’Università Tecnica di Delft, la TNO, l’Università Cattolica Radboud di Nijmegen, la VUA (Libera
Università di Amsterdam) e l’Università di Utrecht.
Link utili
 www.nwo.nl
Nederlandse Organisatie voor Wetenschappelijk Onderzoek (Organizzazione olandese per la
Ricerca Scientifica). Maggiore ente pubblico di ricerca dei Paesi Bassi, collegato al Ministero
dell’Istruzione.
 www.tno.nl
Organizzazione olandese per la Ricerca Scientifica applicata. Ente indipendente pubblicoprivato che si occupa di fornire expertise per la ricerca e l’innovazione ad imprese ed enti
interessati.
 www.ecn.nl
Energy Research Centre. Istituto di Ricerca sulle energie sostenibili. Ente pubblico-privato.
 www.deltares.nl
Deltares. Istituto per la ricerca applicata nel settore delle acque, sottosuolo e infrastrutture. Ente
pubblico-privato.
 www.kennisinnovatieagenda.nl
Kennis en Innovatie Agenda 2011-2020 (Agenda per la conoscenza e l’Innovazione). Sito della
Piattaforma pubblico-privata che riunisce enti governativi, istituti di ricerca e parti private
finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo di rendere i Paesi Bassi una delle cinque maggiori
economie della conoscenza entro il 2020.
 www.topsectoren.nl
Top Sectoren. Sito del Governo olandese dedicato alla politica dei Settori Top. Solo in lingua
olandese.
 www.hollandtrade.com
Hollandtrade. Ente del Ministero degli Affari Economici, Agricoltura ed Innovazione che si
occupa di sviluppare e potenziare il commercio internazionale dei Paesi Bassi.
Red. Roest/Folcarelli (Ambasciata d’Italia a L’Aja), giugno 2014
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