Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
B ACINO
DEL
L AGO
DI
VARESE
Il bacino del Lago di Varese occupa un’area di media montagna, di circa 120 km2 al centro del territorio provinciale. Oltre al Canale Brabbia che alimenta il lago con le acque provenienti dal bacino del Lago di Comabbio, il lago riceve anche gli apporti di numerosi torrenti e rogge tra cui: il
Torrente Tinella, il Torrente Valle Luna, la Roggia Nuova, la Roggia di Buguggiate, la Roggia di
Azzate, la Roggia Vecchia che rivestendo un certo interesse ittico, sono stati oggetto di indagine in
questo lavoro. Si tratta in generale di ambienti ritrali la cui vocazione ittica è a Salmonidi, accompagnati nei tratti terminali,prossimi alla foce, da numerose specie ittiche più tipicamente lacustri,
la cui presenza nei corsi d’acqua è da considerarsi prevalentemente stagionale.
Il Torrente Tinella
Il Torrente Tinella nasce nel Monte del Campo dei Fiori da due rami che confluiscono all’altezza
del comune di Luvinate, in località Cascina Zambella e, dopo aver percorso in direzione nord-sud
8,5 km, sfocia nel Lago di Varese, all’altezza di Oltrona al Lago, a circa 240 m s.l.m.
Figura 39: Profilo
Profilo altimetrico del Tor
Tor rente Tinella
Tinella
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
Sorgenti
Foce
8,5 km
3m
10 %
1130 m s.l.m.
240 m s.l.m.
Dal punto di vista della qualità dell’habitat fluviale, il torrente può essere suddiviso in due tratti:
uno medio-alto, caratterizzato da pendenza elevata, acque turbolente, fondo prevalentemente roccioso e coperto da massi, ciottoli e ghiaia, dunque di tipologia tipicamente ritrale. Un secondo tratto, quello inferiore, dove la scarsa pendenza, il substrato di fondo in prevalenza costituito da ciottoli e ghiaia con abbondante detrito organico grossolano, acque moderatamente turbolente con prevalenza di run su corti riffle e pool sulle curve, ne fanno un ambiente più tipicamente iporitrale, con
vocazione a Salmonidi, accompagnati dalle specie lacustri che soprattutto in periodo riproduttivo
risalgono il corso d’acqua. La qualità biologica del corso d’acqua indagata nella campagna 1998 ha
fatto registrare uno stato di moderata alterazione delle acque del torrente, lungo tutto il suo corso
da monte a valle, che pongono il corso d’acqua nella 3° classe di qualità biologica.
Tabella 19: Qualità biologica delle acque del Tor
Tor rente Tinella
Tinella
STAZIONI
STAZIONI DI PRELIEVO
PRELIEVO
DAT
DATA
Punteggio
IBE
CLASSE DI
QUALITA
QUALITA’
Cascina Benedetto
primavera ’98
autunno ‘98
7/6
7/6
3
3
foce
primavera ’98
autunno ‘98
7
7
3
3
56
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
L’indagine sulla fauna ittica del torrente è stata condotta in tre stazioni poste: la prima (VAR-1) a
Luvinate, a valle del Golf Club; la seconda (VAR-2) in località Cascina Benedetto a Gavirate; l’ultima (VAR-3) alla foce, all’altezza di Oltrona al Lago.
Dai risultati dei campionamenti la composizione della comunità ittica rispecchia la vocazionalità
espressa dall’habitat fluviale: la specie dominante è la trota fario, la quale risulta tra l’altro essere
l’unica specie presente nel tratto medio-alto. In prossimità della foce la comunità ittica si arricchisce di numerose specie, tra cui: particolarmente abbondante è la trota lacustre, seguita da vairone e
persico sole. Sono inoltre presenti: anguilla, gambusia, ghiozzo padano, trota iridea.
B ACINO
DEL
T ORRENTE A CQUANEGRA
Il bacino idrografico del Torrente Acquanegra è situato nella porzione centro-occidentale della provincia di Varese. Circoscritto ai territori comunali di Ispra, Cadrezzate, Brebbia e Travedona, esso
convoglia le acque del Lago di Monate al Lago Maggiore attraverso il Torrente Acquanegra.
Quest’ultimo costituisce tra l’altro l’unica unità idrografica di interesse ittico compresa nel bacino,
mostrando una vocazione a Ciprinidi reofili, accompagnati, nel tratto prossimo alla foce, da specie
più tipicamente lacustri.
Torrente Acquanegra
Il Torrente Acquanegra nasce come emissario del Lago di Monate nel comune di Travedona a 266
m s.l.m. e, dopo aver percorso 11.6 km con una pendenza media dello 0,6% ed aver ricevuto l’apporto di un ristretto numero di affluenti minori, esso si immette nel Lago Maggiore, presso la località Cascina Levorascio nel comune di Ispra, a 193 m s.l.m.
Figura 40: Profilo
Profilo altimetrico del Tor
Tor rente Acquanegra
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
11,6 km
7m
0.6 %
Sorgenti
Foce
266 m s.l.m.
193 m s.l.m.
Il torrente scorre nell’alta pianura alluvionale attraversando un territorio piuttosto antropizzato e
coperto in prevalenza da boschi radi di latifoglie. L’ambiente presenta caratteristiche epipotamali,
con andamento a meandri, pendenza e turbolenza delle acque scarse, substrato di fondo prevalentemente costituito da fango e sabbia, con grossi depositi di detrito organico fine e grossolano.
I dati pluriennali sull’andamento mensile delle portate del corso d’acqua, illustrato in Figura 41,
mostrano un valore di portata media annua intorno agli 0,73 m3/s ed un regime idrologico di tipo
pluviale, con una morbida principale ad aprile-maggio e due periodi di magra, in agosto e dicembre.
57
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Figura 41: Andamento annuale e pluriennale delle portate
portate medie mensili del Tor
Tor rente Acquanegra.
L’indagine sulla qualità biologica, effettuata nell’inverno 1999 indica le acque del torrente inquinate, soggette alla forte antropizzazione del territorio che attraversano, assegnando loro un punteggio IBE pari a 6, corrispondente ad una 3° classe di qualità.
Tale stato di compromissione si riflette anche sul popolamento ittico del corso d’acqua, che mostra
una ridotta biodiversità sia in termini di ricchezza in specie presenti sia in termini di consistenza
numerica.
L’unica stazione di campionamento prevista su questo torrente è stata posta in località Ispra 70, nel
comune di Ispra (ACQ-1). Qui il corso d’acqua percorre con andamento a meandri un ambiente
naturale, coperto da prati e boschi di latifoglie. Il corso d’acqua mantiene le caratteristiche di un
ambiente epipotamale; l’alveo è ampio e basso, con substrato di fondo costituito prevalentemente
da sabbia e fango.
Con l’attività di campionamento ittico sono state individuate complessivamente quattro specie: il
gobione, risultato essere la specie più abbondante, e il cavedano anch’esso piuttosto comune, ai
quali si aggiungono, con un numero esiguo di esemplari adulti, la trota fario e la lampreda padana.
B ACINO
DEL
C ANALE B RABBIA
A sud-ovest del Lago di Varese si estende il bacino del Canale Brabbia, uno dei numerosi immissari del lago. Esso occupa un’ampia conca, compresa tra i monti Pelada (471 m) e San Giacomo
(434 m), che congiunge il bacino del Lago di Comabbio con quello del Lago di Varese. Qui la presenza di uno spesso strato roccioso fatto di gonfolite e rocce mesocarsiche determina la sopravvivenza di una zona umida di grande importanza dal punto di vista ecologico-naturalistico, per la
varietà delle specie animali e vegetali che in essa abitano o si fermano durante le migrazioni: la
Palude Brabbia. Essa, insieme al Lago di Biandronno rappresenta il relitto di un corpo idrico di
maggiori dimensioni che un tempo vedeva congiunti i due laghi di Comabbio e Varese.
58
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Canale Brabbia
Emissario del Lago di Comabbio in località Boffalora nel comune di Varano Borghi, il Canale
Brabbia attraversa con direzione sud-nord la valle della Palude Brabbia per sfociare, dopo un breve
percorso sinuoso, nel Lago di Varese, presso Cassinetta di Biandronno. L’ambiente presenta caratteristiche potamali, con acque lente, spesso quasi ferme, fondo dell’alveo costituito in prevalenza
da sabbia e fango, rive trattenute da radici erbose ed arbusti ed una grande densità di macrofite
acquatiche emergenti e sommerse. La vocazionalità espressa dal corso d’acqua è a Ciprinidi limnofili, così come per il suo affluente, il Colatore di Varano Borghi, su cui è stato effettuato il campionamento ittico.
Figura 42: Profilo
Profilo altimetrico del Colatore
Colatore di Varano
Varano Borghi
Borghi
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
1,3 km
1,2 m
0,4 %
Sorgenti
Foce
245 m s.l.m.
240 m s.l.m.
Questo corso d’acqua nasce nelle colline di Boffalora, a Varano Borghi, e dopo aver attraversato
per poco più di un chilometro, con percorso lineare in direzione sud-nord, una valle coperta da prati
e boschi di latifoglie, confluisce nel Canale Brabbia.
La stazione di campionamento ittico è stata posta su questo corso d’acqua, in località Boffalora: qui
l’ambiente è tipicamente potamale, con fondo dell’alveo prevalentemente costituito da fango,
numerose macrofite emergenti e sommerse, rive trattenute da erbe ed arbusti.
Sono state catturate complessivamente 6 specie ittiche, tra cui: alcuni esemplari adulti di trota fario
e tre specie esotiche: persico sole, persico trota e, con un buon numero di soggetti, pesce gatto.
Presenti sono anche la sanguinerola, ma soprattutto il ghiozzo padano, risultato essere in assoluto
la specie più abbondante.
B ACINO
DEL
T ORRENTE L ENZA
Il bacino del Torrente Lenza occupa una modesta porzione della parte centro-occidentale della provincia. Esso drena la zona paludosa a sud-ovest del Lago di Monate, convogliandone le acque al
Fiume Ticino attraverso il Torrente Lenza.
Questo corso d’acqua è un ambiente epipotamale che dal punto di vista ittico può essere definito
con vocazione prevalente a Salmonidi.
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Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Torrente Lenza
Il Torrente Lenza nasce nella zona umida nel comune di Cadrezzate. Scorrendo in direzione nordsud, dopo 10,2 km di percorso, attraverso un territorio poco antropizzato, per lo più coperto da
boschi, prati e coltivazioni, esso confluisce nel Fiume Ticino a monte dell’abitato di Sesto Calende.
Figura 43: Profilo
Profilo altimetrico del Tor
Tor rente Lenza
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
10,2 km
3m
0,7 %
Sorgenti
Foce
260 m s.l.m.
193 m s.l.m.
Il corso d’acqua è caratterizzato da scarsa pendenza, con andamento a tratti meandriforme o rettilineo, substrato di fondo prevalentemente costituito da ciottoli, ghiaia, fango, con abbondante detrito
organico fine e grossolano, rifugi per la fauna ittica scarsi, forniti dalle radici degli alberi ripariali.
Lungo il suo percorso esso subisce numerosi interventi artificiali, nella forma di argini rinforzati,
briglie, diversioni e scarichi civili, che ne modificano le caratteristiche idrauliche, la morfologia
dell’alveo e la qualità delle acque.
A quest’ultimo proposito, il dato sulla qualità biologica, registrato nella campagna di dicembre ‘99,
assegna alle acque del torrente un punteggio IBE pari a 8/9, facendolo rientrare in una 2° classe di
qualità, corrispondente ad un giudizio di “ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione”.
Lo studio della fauna ittica del torrente ha riguardato tre tratti posti: il primo (LEN-1) in zona Vivai
Macchi, in comune di Capronno, il secondo (LEN-2) posto nei pressi della ditta ATOS, a Sesto
Calende, ed il terzo (LEN-3) nello stesso comune, in località Oriano Basso.
La comunità ittica appare piuttosto diversificata e numerosa. Particolarmente consistenti, ben
distribuite lungo l’intero corso del torrente e ben strutturate in classi d’età risultano essere le popolazioni di trota fario e vairone, cui segue la lampreda padana.
Abbondanti sono anche il ghiozzo padano, rinvenuto nelle due stazioni poste più a valle e il persico sole, piuttosto comune nella stazione di Capronno e in quella di Sesto a Oriano Basso. Presenti
sono anche: sanguinerola, alborella, anguilla e cavedano.
B ACINO
DEL
F IUME O LONA
Il bacino del Fiume Olona è uno dei più importanti della Provincia di Varese, estendendosi dall’area montana a nord della città di Varese e in prossimità del confine svizzero presso i comuni di
Viggiù e Clivio, attraverso la zona collinare fino all’alta pianura al confine meridionale con la provincia di Milano.
60
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Il bacino è vasto e diversificato, per le caratteristiche geomorfologiche che da monte a valle si
riscontrano nell’area interessata. Le unità idrografiche principali presenti nel bacino, oltre allo stesso Fiume Olona, sono i torrenti: Bevera, Lanza, e Quadronna. Si tratta di corsi d’acqua collinari
con vocazione a Salmonidi.
Fiume Olona
Il Fiume Olona nasce a nord di Varese da due rami: uno occidentale che ha origine alla Rasa e l’altro orientale in Valganna, presso Miniera (Figura 44). Il suo percorso, lungo 71,7 km, attraversa il
territorio di quattro province: Varese, Como, Milano, dalla quale esce con il nome di Lambro
Meridionale, e Pavia. Dall’originale corso, lungo 120 km, che portava il fiume, lungo la direttrice
che collega Pogliasco a Binasco, a confluire nel Po all’altezza di San Zenone, il passaggio al corso
attuale, avvenuto parecchi secoli fa, ne ha determinato la confluenza con il Fiume Lambro.
Nel territorio della provincia di Varese l’Olona descrive un percorso di 37 km, lungo i quali esso
riceve l’apporto di numerosi affluenti, tra cui i torrenti: Vellone, Lanza, Quadronna e Bevera.
Noto soprattutto per l’importanza che assunse nella prima fase di decollo dell’attività industriale
lombarda, l’Olona versa attualmente in uno stato di grave degrado ambientale, testimoniato anche
dall’indagine sulla qualità biologica delle acque del fiume. Tale indagine effettuata nei periodi maggio/giugno e settembre/ottobre 1996, lungo tutto il suo corso, dalla Rasa a Castellanza conferma
uno scadimento delle acque dalla 1° classe di qualità biologica alla 4°/5°. Un controllo effettuato
nel tratto tra Varese e Fagnano nel 1999 rileva l’attuale 4°/3° classe di qualità, a testimonianza di
un leggero ma significativo miglioramento della qualità biologica delle acque.
Tabella 20: Qualità biologica delle acque del Fiume Olona.
STAZIONI
STAZIONI DI PRELIEVO
PRELIEVO
Rasa (sorgente)
(sorgente)
DAT
DATA
Punteggio
IBE
CLASSE DI
QUALITA
QUALITA’
mag/giu ’96
set/ott ‘96
10
9
1
2
Valganna
mag/giu ’96
7
3
Varese (Pravaccio)
mag/giu ’96
set/ott ‘96
5
5
4
4
Folla di Malnate
mag/giu ’96
set/ott ‘96
5
5
4
4
Gornate Olona
mag/giu ’96
set/ott ‘96
4
5
4
4
Castellanza
mag/giu ’96
set/ott ‘96
1
4
5
4
Varese, Via Peschiera
dic ‘99
4/5
4
Castiglione Olona
dic ‘99
5
4
Fagnano Olona
dic ‘99
6
3
61
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Figura 44: Profilo
Profilo altimetrico del Fiume Olona
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
42,6 km
8m
1,3 %
Sorgenti
Foce
740 m s.l.m.
203 m s.l.m.
Già nel tratto all’altezza di Varese, nei pressi e a valle del depuratore Pravaccio, l’impatto antropico sul fiume è pesante e ne colpisce non solo le caratteristiche idraulico-morfologiche, con interventi di canalizzazione, argini rinforzati, briglie e diversioni, ma anche la qualità delle acque, il cui
scadimento si riflette sul popolamento ittico, che risulta infatti essere completamente assente.
A valle della confluenza con i torrenti Bevera e Lanza, il fiume ritrova la naturalità dell’ambiente
fisico, mostrando caratteristiche idraulico-morfologiche tipicamente iporitrali, con substrato di
fondo composto prevalentemente da ciottoli, ghiaia e sabbia, vegetazione riparia costituita da alberi di latifoglie e manto erboso. In questo tratto è stata riscontrata di nuovo la presenza di fauna ittica, con trote e vaironi, questi ultimi rappresentati da una popolazione ben strutturata. La densità
della comunità ittica e la biodiversità mostrate, sono comunque testimonianza della recente ricolonizzazione ad opera di pesci che migrano dagli affluenti.
Nelle due stazioni seguenti, poste a Castiglione Olona e Carnago, si rileva la presenza sporadica di
esemplari di trota iridea, anche di grosse dimensioni, con tutta probabilità giunte nel fiume accidentalmente dai piccoli laghi di pesca sportiva della zona. Esse, per il fatto di mostrarsi in buone
condizioni di salute, esprimono a nostro avviso la ritrovata vocazionalità di questo tratto ad ospitare Salmonidi. Nelle ultime due stazioni, situate a Fagnano Olona e Castellanza, il fiume mostra un
elevato grado di alterazione sia dell’habitat fisico che della qualità delle acque, che lo rendono inospitale nei confronti della vita acquatica, in particolare dei pesci, che sono risultati totalmente
assenti. Nella stazione posta più a monte (OLO-1) è stato applicato il modello HQI, che ha condotto alla stima di 137 kg/ha, quale capacità portante in Salmonidi per il fiume in questo tratto.
L’analisi del campione quantitativo di macrobenthos effettuato in questa stessa stazione, fa rilevare la presenza di una comunità numericamente consistente (4311 ind./m2) e piuttosto diversificata.
62
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Tabella 21: La comunità macrobentonica
macrobentonica del Fiume Olona, ramo della Rasa
GRUPPO FAUNISTICO
Famiglia
Genere
N ° /m 2
FAUNISTICO
Genere
PLECOTTERI
Leuctridae
Leuctra
1761
EFEMEROTTERI
Baetidae
Baetis
711
EFEMEROTTERI
Ephemerellidae
Ephemerella
28
EFEMEROTTERI
Heptageniidae
Ecdyonurus
783
TRICOTTERI
Glossosomatidae
83
TRICOTTERI
Hydropsychidae
67
TRICOTTERI
Rhyacophilidae
33
COLEOTTERI
Elminthidae
78
U.S. T OT
16,0
GASTEROPODI
Ancylidae
Ancylus
6 % EPT
44%
DITTERI
Athericidae
72
EPT/Chironomidi
7,0
DITTERI
Chironomidae
494
Famiglia dominante Leuctridae
DITTERI
Limoniidae
11
Dominanza (%)
41%
DITTERI
Tipulidae
33
Shannon
1,8
TRICLADI
Dugesiidae
Dugesia
11
Margalef
galef
1,8
Mar
OLIGOCHETI
Lumbriculidae
22
Pielou
0,6
OLIGOCHETI
Lumbricidae
117
TOTALE
4311
4311
Sono 16 le famiglie individuate di cui Leuctridae, con il 41 % degli individui totali, è la più abbondante. La comunità è ben diversificata sia dal punto di vista della ricchezza in taxa, sia da quello
della distribuzione delle abbondanze per i singoli gruppi sistematici presenti; come attestato dai
valori di H’ (pari a 1,8) e di J (pari a 0,64). Il valore dell’indice FBI calcolato (2,8) testimonia inoltre la totale assenza di inquinamento organico, definendo la qualità delle acque “eccellente”.
Riguardo i gruppi funzionali trofici, i raccoglitori sono dominanti con il 63% degli individui totali; seguono poi i raschiatori, con il 29%.
Figura 45: Distribuzione di frequenza
frequenza degli individui per classi di gruppi
gruppi funzionali trofici
trofici
Nella stazione più a valle (OLO-4) la comunità macrobentonica è notevolmente cambiata. La densità numerica è sì molto più elevata, con 6581 ind./m2, ma tale numerosità è in effetti attribuibile
in gran parte alla famiglia dei Chironomidae che, con il 62% degli individui totali, risulta essere
dominante. La diversità è diminuita sia in termini di ricchezza in gruppi sistematici (in tutto 12;
R1= 1) sia in termini di evenness (J=0,42).
63
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Cavo Diotti
Affluente del Torrente Bevera, nel quale confluisce dopo 5,7 km di percorso in direzione nord-sud,
il Cavo Diotti nasce in località Piamo Inferiore, nel comune di Bisuschio.
Figura 46: Profilo
Profilo altimetrico del Cavo Diotti
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
Sorgenti
Foce
2,7 km
2,5 m
0,5 %
340 m s.l.m.
326 m s.l.m.
Attraversando un territorio poco antropizzato, in gran parte coperto da boschi di latifoglie e prati,
il corso d’acqua presenta le caratteristiche di un ambiente iporitrale. La pendenza media è scarsa,
la velocità di corrente è moderata con dominanza dei tratti di run, il substrato di fondo è costituito
da ciottoli, ghiaia e detrito organico fine. Abbondanti sono anche le macrofite sommerse ed emergenti che, insieme alle radici di alberi e arbusti ripariali offrono possibilità di rifugio per la fauna
ittica.
La vocazione espressa dall’ambiente naturale è a Salmonidi, accompagnati da Ciprinidi reofili. Il
corso d’acqua subisce tuttavia l’impatto di scarichi civili che, come anche registrato nei dati sulla
qualità biologica, compromettono la qualità delle acque del corso d’acqua, facendolo scadere anche
in 3° classe.
Tabella 22: Qualità biologica delle acque del Cavo Diotti.. Analisi effettuate dall’Azienda Sanitaria
Locale di Varese
Varese
STAZIONI
STAZIONI DI PRELIEVO
PRELIEVO
DAT
DATA
Punteggio
IBE
CLASSE DI
QUALITA
QUALITA’
Bisuschio
mag ’93
nov/dic ‘93
9
7
2
3
Arcisate (Cascina Marianin)
mag ’93
nov/dic ‘93
9
6
2
3
Lo studio sulla fauna ittica del Cavo Diotti ha interessato un tratto lungo 120 m, posto in prossimità del Lago Verde. Qui la comunità ittica è numericamente abbondante e ben diversificata.
Particolarmente numerosa è risultata essere la popolazione di lampreda padana, seguita da vairone, pesce persico e persico sole; trota fario e scazzone sono invece più scarsi.
64
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Torrente Bevera
Affluente di sinistra del Fiume Olona, il Torrente Bevera nasce a sud-est del Monte Scere, presso
Baraggia di Viggiù, a circa 430 m s.l.m. Con un percorso lungo poco più di 8 km, ricevuto l’apporto del Cavo Diotti, esso confluisce nell’Olona all’altezza di Varese.
Figura 47: Profilo
Profilo altimetrico del Tor
Tor rente Bevera
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
Sorgenti
Foce
8,1 km
2,5 m
1,5 %
427 m s.l.m.
303 m s.l.m.
Corso d’acqua di tipo iporitrale, caratterizzato da pendenza moderata, velocità di corrente sostenuta con prevalenza dei tratti di run, substrato di fondo costituito per lo più da ghiaia e fango, il torrente attraversa una valle poco antropizzata, per lo più coperta da boschi di latifoglie e prati.
L’impatto antropico sul torrente è dunque scarso e la vocazione ittica è a Salmonidi, accompagnati da Ciprinidi reofili, per i quali le radici degli alberi ripariali offrono buone possibilità di rifugio.
I dati bibliografici sulla qualità biologica delle acque della Bevera relativi al 1993 (Tabella 23), con
l’attribuzione anche a 3° e 4° classe, mostrano situazioni puntiformi di compromissione, concentrate in prossimità dei centri abitati interessati dal passaggio del torrente.
Tabella 23: Qualità biologica delle acque del Torrente
Torrente Bevera. Analisi effettuate dall’Azienda
Sanitaria Locale di Varese
Varese
STAZIONI
STAZIONI DI PRELIEVO
PRELIEVO
DAT
DATA
Punteggio
IBE
CLASSE DI
QUALITA
QUALITA’
Viggiù
(Baraggia – monte fognatura)
mag ’93
nov/dic ‘93
10/11
10/11
6/7
1
3
Viggiù
(Baraggia – valle fognatura)
mag ’93
nov/dic ‘93
7
6
3
3
Arcisate
(Cascina Marianin)
mag ’93
nov/dic ‘93
5
5
4
4
Arcisate
mag ’93
nov/dic ‘93
9/10
6
2/1
3
Varese
mag ’93
nov/dic ‘93
11
6
1
3
L’indagine sulla fauna ittica del corso d’acqua ha interessato tre tratti situati: il primo (OLO-13) a
Bevera, a valle del ponte, il secondo (OLO-14) ad Arcisate, nella piana sotto Velmaio, ed il terzo
(OLO-15) in località Cascina Mentasti a Varese. La comunità ittica appare piuttosto diversificata e
numericamente consistente. Le specie più abbondanti e meglio distribuite lungo il corso del torrente risultano essere la trota fario e lo scazzone, per i quali sono state rinvenute popolazioni ben
65
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
strutturate in classi d’età. Ad essi segue il vairone, specie più abbondante in assoluto nel tratto
medio-basso. Presenti sono anche: gobione, pesce persico, persico sole, alborella, lampreda padana e cobite comune.
Torrente Lanza
Il Torrente Lanza nasce in Svizzera, nella Valle Porina, a circa 1000 m s.l.m. Affluente di sinistra
del Fiume Olona, esso entra in Italia all’altezza del comune di Clivio e, con un lungo e sinuoso percorso che interessa di nuovo il territorio svizzero ed anche quello provinciale comasco, giunge a
confluire nell’Olona all’altezza di Malnate.
Figura 48: Profilo
Profilo altimetrico del Tor
Tor rente Lanza
Lunghezza corso d’acqua nel
Ingresso nel territorio
territorio provinciale
9,5 km
provinciale
465 m s.l.m.
Larghezza media alveo di magra 3,5 m
Foce
290 m s.l.m.
Pendenza
2%
Attraversando le alte colline della porzione occidentale della provincia, il torrente presenta caratteristiche tipicamente ritrali, con fondo costituito da massi, ciottoli e ghiaia, discreta pendenza, buona
diversificazione delle unità idraulico-morfologiche presenti in alveo, vegetazione riparia costituita
da alberi e manto erboso. tali caratteristiche di habitat fisico del torrente lo vedono vocato ad ospitare Salmonidi e Ciprinidi reofili.
La qualità biologica delle acque è stata indagata in 5 stazioni poste lungo tutto il suo corso nella
territorio provinciale, da Clivio a Malnate.
Il campionamento qualitativo della fauna macrobentonica e l’applicazione dell’indice IBE rileva la
presenza di moderati sintomi di alterazione della qualità delle acque, in parte probabilmente dipendenti dall’apporto di scarichi di depuratori presenti lungo il suo corso.
Tabella 24: Qualità biologica delle acque del Tor
Tor rente Lanza.
STAZIONI
STAZIONI DI PRELIEVO
PRELIEVO
DAT
DATA
Punteggio
IBE
CLASSE DI
QUALITA
QUALITA’
Clivio
primavera ’98
autunno ‘98
10/9
7/8
1/2
3/2
Baraggia
primavera ’98
autunno ‘98
4
7/6
4
3
Cantello (monte depuratore)
primavera ’98
autunno ‘98
7
9/8
3
2
Cantello (valle depuratore)
primavera ’98
autunno ‘98
7/6
7/6
3
3
Malnate
primavera ’98
autunno ‘98
8/9
7
2
3
66
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
Le stazioni di campionamento ittico sono state poste in tre tratti, situati: il primo (OLO-16) a
Clivio, nei pressi del campo sportivo, il secondo (OLO-17) a Viggiù, a valle dello scarico del depuratore ed il terzo (OLO-18), posto a Malnate in località Birlinghina. Fanno parte della comunità ittica quattro specie: trota fario, vairone, trota iridea e scazzone. In particolare, una popolazione di
trota fario numericamente piuttosto consistente è stata rinvenuta nella stazione posta più a valle,
dove anche gli scazzoni erano in numero discreto. La specie in assoluto più abbondante, meglio
distribuita e strutturata in classi d’età è il vairone. Riguardo a questa specie, in Figura 49 e Figura
50 sono riportate la relazione lunghezza-peso e la curva di crescita, la cui formula è la seguente:
Lt =215,342{1-exp [-0,215(t + 1,376)]}
r2 = 0,91
Figura 49: Relazione lunghezza-peso per il vairone
vairone del Tor
Tor rente Lanza
Figura 50: Curva
Curva di accrescimento
accrescimento lineare
lineare per il vairone
vairone del Tor
Tor rente Lanza
67
Carta delle vocazioni ittiche - Risultati
B ACINO
DEL
T ORRENTE S TRONA
Il bacino del Torrente Strona si estende nella zona collinare centro-meridionale della provincia. Il
corso d’acqua costituisce un ambiente epipotamale che si presenta naturalmente vocato ad ospitare un popolamento prevalentemente a Salmonidi, ma la cui compromissione della qualità delle
acque lo rende di fatto inospitale per i pesci.
Il Torrente Strona
Il Torrente Strona nasce tra i comuni di Casale Litta e Crosio della Valle, a circa 296 m s.l.m.
Figura51: Profilo
Profilo altimetrico del Tor
Torrrente Strona
Strona
Lunghezza corso d’acqua
Larghezza media alveo di magra
Pendenza
Sorgenti
Foce
13,1 km
4m
0,8 %
296 m s.l.m.
185 m s.l.m.
Attraversa con andamento rettilineo, un territorio per lo più coperto da boschi, prati e campi coltivati, con
una scarsa pendenza, un substrato di fondo in prevalenza costituito da ciottoli, ghiaia e fango, macrofite
sommerse ed emergenti ed abbondante periphyton. Il corso d’acqua subisce un forte impatto antropico
lungo l’intero corso, sia come interventi modificanti la morfologia dell’alveo (rettificazioni e argini rinforzati), sia nella forma di scarichi civili, industriali e di depuratori, compromettendone pesantemente la qualità delle acque. I dati sulla qualità biologica (campagna ‘93-’94) testimoniano il forte stato di compromissione dal tratto prossimo alle sorgenti fino alla foce, che rende l’ambiente inospitale alla fauna ittica
(Tabella 25). L’attività di campionamento condotta in tre stazioni, ha permesso di constatare l’assenza di
pesci nel tratto medio-alto del corso d’acqua e la presenza di alcuni soggetti di trota fario e di un esemplare di anguilla in quello posto più a valle.
Tabella 25: Qualità biologica delle acque del Tor
Tor rente Strona.
Strona.
STAZIONI
STAZIONI DI PRELIEVO
PRELIEVO
Daverio (Via
(Via Ferrari)
Crosio della Valle
Mornago (Crugnola)
Vergiate
ergiate - Somma Lombardo
Somma Lombardo
68
DAT
DATA
giu ’93
dic ‘93/gen
giu ’93
dic ‘93/gen
giu ’93
dic ‘93/gen
giu ’93
dic ‘93/gen
giu ’93
dic ‘93/gen
‘94
‘94
‘94
‘94
‘94
Punteggio
IBE
CLASSE DI
QUALITA
QUALITA’
7
8
2
2/3
7/6
5
7/6
5
6/7
5
3
2
5
5
3
4
3
4
3
4
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