PRIMO PIANO A cura di Giuseppe Cardia * Le vene varicose: tra estetica e benessere Vecchi e nuovi rimedi La prevalenza della malattia e la sua gravità e vene varicose degli arti inferiori aumentano con l’età; il sesso più colpito è quello costituiscono una tra le più diffuse malattie femminile, con un aumento di incidenza legato al del sistema venoso, coinvolgendo diverse numero di gravidanze. Vi è inoltre una specialità della Medicina (Angiologia, predisposizione familiare, legata sia alla debolezza Chirurgia vascolare, Chirurgia generale, Medicina generale, di parete sia a patologia delle valvole venose. Il Dermatologia, Chirurgia plastica, Medicina estetica). sovrappeso favorisce la comparsa, ma soprattutto Difficile definire quante persone nella popolazione l’aggravamento delle varici. rischiano di ammalarsi di questa patologia essendovi già delle difficoltà nella identificazione. Tra le popolazioni occidentali la dieta povera di fibre Il termine deriva dal latino varico (allargare, divaricare) vegetali comporta stipsi con aumento della tensione e già i latini definivano varix (pl. varices) le vene dilatate, addominale, che si riflette sugli assi venosi degli arti tortuose e allungate che si riscontravano nelle gambe di inferiori forzando la continenza valvolare e la dilatazione alcuni soggetti (famose, anche perché sottoposte ad uno delle pareti. Tra i fattori occupazionali di rischio infine dei primi interventi che la storia ci tramandi, quelle del va ricordato che tutte le attività che comportano una console Caio Mario). prolungata e statica stazione eretta, soprattutto se in È noto che le vene degli arti in condizioni normali ambiente caldo-umido, favoriscono sono visibili, per cui definire quando l’insorgenza della malattia (pertanto sono una vena è oggettivamente dilatata, in A rischio a rischio cuochi, commesse, vigili, fornai, relazione anche alle dimensioni dei cuochi, fino ai chirurghi). Per meglio comprendere diversi tipi di vene, può risultare commesse, il significato di quanto detto prima a difficile. proposito dell’incidenza della malattia, con Ciò nondimeno, malgrado le difficoltà, vigili, fornai, la possibilità di colpire fino al 50% della insite in uno studio epidemiologico corretto chirurghi popolazione, bisogna chiarire di cosa stiamo su ampi campioni di popolazione per la parlando. Ciò è possibile grazie alla necessità di una certa disponibilità differenziazione delle varie forme in cui essa può economica e di un notevole impegno dei sanitari manifestarsi. Per quanto recentemente sia stato tentato di esaminatori, si può affermare che fino al 20% della ordinare le idee sulle diverse espressioni che tale patologia popolazione europea apparentemente sana soffre di varici, può comportare con la proposta di una nuova mentre se consideriamo tutti i tipi e i gradi di evoluzione classificazione, complicata anche per gli esperti del settore, della malattia constatiamo che questa percentuale può rimane valida quella semplice di Widmer che prevede tre andare oltre il 50%. forme diverse di varici primitive degli arti inferiori. Parlare delle cause implicherebbe una discussione mai risolta neppure a livello accademico, tra il ruolo svolto Varici tronculari dalla predisposizione personale al rilasciamento dei tessuti Interessano i collettori principali elastico-connettivali, che costituiscono l’impalcatura di delle vene degli arti inferiori, sostegno anche delle vene e l’insufficienza valvolare, che safena grande e piccola, con a sua volta presupporrebbe una conoscenza fisiopatologica, presenza di grossolane diramazioni di cui in termini generici parleremo dopo. che tendono progressivamente Più importante è evidenziare quegli stati o situazioni, all’aggravamento. definiti scientificamente “fattori di rischio”, che possono favorire l’insorgenza delle vene varicose. pugliasalute - venticinque - febbraio 2005 Prima di prendere in considerazione le varie forme di trattamento proposte ed attuate bisogna spendere due parole su cosa rappresenta una varice nel contesto della circolazione generale degli arti inferiori. Partiamo subito dal concetto che il sangue a questo livello procede, contro la forza di gravità, verso l’alto. Perché ciò avvenga viene messo in gioco un complesso meccanismo fisiologico basato essenzialmente sulla presenza di valvole che impediscono il flusso in una certa direzione e sulla contrazione delle masse muscolari. Varici reticolari Vene evidenti, isolate o in associazione, più o meno diffuse sulle due gambe, in assenza di rapporti evidenti con il sistema dei collettori principali. Teleangiectasie Piccole venule, di colore blu o rosso, spesso isolate e parallele sulla parte esterna delle cosce, o associate con aspetto a fiamma, o più piccole tipo angiomi su qualsiasi altro punto degli arti inferiori, conosciute con impropria terminologia popolare come “capillari”. . Indipendentemente dai disturbi che possono essere accusati dai pazienti nelle varie fasi dell’evoluzione della malattia varicosa (senso più o meno grave di peso agli arti inferiori), o dalle pur importanti motivazioni estetiche soprattutto nel sesso femminile, ciò che le dà dignità di patologia vera è la possibile comparsa di complicanze serie ed invalidanti. Queste sono costituite da: 1) Distrofia dei tessuti cutanei: è la conseguenza del ristagno di sangue in corrispondenza dei punti più declivi delle vene superficiali. Ciò comporta alla lunga malnutrizione dei tessuti, che si assottigliano, cambiamenti di colore dal rosso al grigio scuro per i microstravasi di emoglobina, che poi viene bloccata in loco da cellule macrofagiche, così come avviene per i pigmenti dei tatuaggi. 2) Tromboflebiti superficiali: quando il sangue non scorre normalmente esso tende a coagulare (come succede quando fuoriesce dal corpo). Se tale coagulazione avviene all’interno dei vasi, si determina una situazione infiammatoria che coinvolge la parete degli stessi vasi; questa evenienza è favorita nelle vene varicose dal ristagno del sangue al loro interno. 3) Ulcera venosa: si tratta dell’ulteriore evoluzione della distrofia dei tessuti, in cui col tempo si verifica la necrosi degli strati superficiali con conseguente “scopertura”. pugliasalute In linea di massima, con le dovute cautele sulla generalizzazione soprattutto nelle forme più piccole, la presenza di una vena varicosa implica che, a quel livello, vi è una inversione del flusso, il quale invece di andare verso l’alto (cuore), è diretto nella direzione opposta. Si determina quindi un sovraccarico nelle vene “normali” le quali, oltre a portare il proprio sangue, devono farsi carico di quello che ritorna indietro dalle vene dilatate. Dalla interpretazione di questo meccanismo si evince che ogni forma di trattamento deve essere improntata all’eliminazione di questo meccanismo di reflusso. Uno dei luoghi comuni che risuonano più frequentemente nei quesiti e nei dubbi dei pazienti (purtroppo spesso non solo di questi) è: se si chiudono o si eliminano in vario modo le varici “il sangue che strada prende”? La semplice comprensione del meccanismo fisiopatologico precedentemente indicato farebbe facilmente comprendere che le vene eliminate o escluse sono vene che funzionano al contrario di come dovrebbero funzionare, sovraccaricando per giunta le altre. Quindi ogni trattamento corretto deve mirare alla eliminazione delle vene tortuose e dilatate in quanto espressione di un cattivo funzionamento delle stesse, indipendentemente dalla loro espressività sotto il profilo estetico. Ciò è sicuramente valido per le forme tronculari e reticolari, potrebbe invece risultare discutibile per le forme teleangiectasiche, dove la motivazione estetica è più forte; ma vi sono buoni motivi per pensare che anche in questi casi le venule (i “capillari” dell’accezione comune) nel momento in cui risultano evidenti presentano al loro interno quella inversione di flusso che caratterizza le varici. La diversità delle forme patologiche di questa malattie rende intuitivamente ragione dell’esistenza di diversi metodi terapeutici, talvolta alternativi, spesso invece complementari tra loro ai fini dell’ottimizzazione dei risultati. Negli ultimi venti anni le conoscenze su questa malattia si sono sviluppate grazie soprattutto alla introduzione di mezzi diagnostici basati sull’uso degli ultrasuoni (Doppler, eco-Doppler). Ciò ha indubbiamente portato ad un miglioramento della comprensione di molti aspetti, fino allora non completamente chiariti. Rimane il fatto che si tratta fondamentalmente di una patologia di immediata evidenza, grazie al fatto di colpire tessuti e strutture - ventisei - febbraio 2005 superficiali, dove può rimanere soffuso il confine tra malattia vera e propria ed aspetto estetico. In effetti ciò che conta è sapere esattamente cosa è più conveniente fare nelle diverse e variegate sfumature in cui le vene varicose si presentano, piuttosto che un approfondito studio sulle origini e diramazioni delle stesse. In gran parte dei casi gli aspetti clinici sono tali da suggerire un chiaro ed efficace orientamento terapeutico, anche se spesso va rilevata la tendenza, anche da parte dei medici di famiglia, di indirizzare i pazienti in prima battuta verso accertamenti diagnostici che, di per sé, non risolvono il problema. Il trattamento fondamentale delle classiche varici tronculari consiste nella asportazione della vena grande safena fino al suo sbocco nella vena femorale, eseguito con una tecnica che prevede di base solo due incisioni chirurgiche, mentre la vena viene escissa con un ingegnoso sistema di strappamento dai tessuti che la contengono (stripping). Questo trattamento si è imposto a metà del secolo scorso, dopo valutazioni di controlli a distanza di un adeguato numero di pazienti trattati, eseguiti presso la “Mayo Clinic” di New York e confrontati con la tecnica della semplice legatura alta. Fu evidente che dopo cinque e dieci anni la presenza di recidive varicose era nettamente inferiore tra i pazienti che avevano eseguito lo stripping . Trattandosi di una patologia benigna che colpisce essenzialmente soggetti giovani, il problema dei risultati a distanza è particolarmente importante. Da allora questo tipo di trattamento si è imposto sempre più nei migliori centri e tuttora costituisce, per affermazione comune, il “gold standard”, cioè il trattamento di riferimento con cui misurare ogni altra proposta terapeutica. Tra i trattamenti che vengono utilizzati ancora oggi, in relazione come già espresso alla differente tipologia con cui la malattia si manifesta, ricordiamo la flebectomia, la sclerosi, i trattamenti emodinamici, la valvuloplastica. pugliasalute Introduzione della soluzione sclerosante in una varice. Alterazione della parete venosa Vena occlusa l’eliminazione di ogni tipo di varici, comprese quelle tronculari più ampie. Viene utilizzata anche per le teleangiectasie. Trattamenti emodinamici: sono interventi chirurgici proposti verso la fine degli anni ’80, sulla scia della maggiore conoscenza di aspetti fisiopatologici della malattia legati al sempre maggior uso delle metodiche diagnostiche eco-Doppler. La terminologia con cui questo tipo di intervento è stato definito deriva dalle iniziali della espressione francese Cure Hémodynamique de l’Insuffiisance Veineuse en Ambulatorie (CHIVA), anche se lo stesso intervento che si eseguiva prima dello stripping, cioé la legatura della safena allo sbocco nella vena femorale (crossectomia), può rientrare in questo contesto. Valvuloplastica: consiste nella correzione della insufficienza valvolare delle vene superficiali. Si tratta di un intervento concettualmente corretto che tuttavia, ai fini del risultato, non risolve tutti i problemi preesistenti (dilatazione venosa), potendone determinare degli altri (tromboflebiti superficiali). Per tali motivi è una tecnica utilizzata in pochi centri. Flebectomia: si tratta dell’asportazione delle varicosità mediante incisioni dirette. È la prima tecnica proposta per questa patologia; ancora oggi viene comunemente utilizzata come complemento di interventi maggiori oppure in caso di varici reticolari. Sclerosi: consiste nella chiusura dei vasi venosi dilatati mediante iniezione all’interno di essi di una sostanza che ne irrita la parete, determinando in conclusione la scomparsa del vaso ormai trasformato in tessuto cicatriziale. Anche questa è una tecnica spesso complementare, anche se inizialmente era stata proposta per La scleroterapia Flebectomia L’esistenza di procedimenti diversi tuttora attuati, malgrado vi sia una tecnica ben consolidata alla quale tutti riconoscono ampia validità, deriva non solo dalla scelta dell’opzione terapeutica più adatta al singolo caso, ma anche dall’obbiettivo di ridurre sia i disagi per il paziente che i costi globali della malattia. In effetti l’intervento di stripping presuppone una anestesia completa degli arti, generale o locale mediante puntura lombare, una sala operatoria attrezzata ed una ospedalizzazione che, per quanto minima, oggi viene effettuata con un unico giorno di ricovero (Day Surgery). - ventisette - febbraio 2005 In alcune strutture si utilizza il metodo del Day Hospital battuta al livello di legatura (o blocco) della vena safena (senza degenza notturna); ciò presuppone una al punto preciso di sbocco nella vena femorale organizzazione capillare delle attività, difficilmente (cosiddetta crossectomia). Questo, come già accennato, eseguibili se non in centri dedicati. costituiva e costituisce tuttora uno dei capisaldi essenziali Spesso, comunque, è fonte di disagi per il paziente, del successo della terapia delle vene varicose. il quale non si sente in grado di tornare al Altre perplessità potrebbero nascere proprio domicilio nello stesso giorno sulla opportunità e sul costo di queste in cui è stato sottoposto ad nuove metodiche. intervento chirurgico. Il problema fondamentale Uno dei motivi per cui era che dovrebbe essere noto agli stata accolta con tanto utenti (leggasi pazienti) in entusiasmo la CHIVA era qualsiasi settore della appunto l’esclusione di una Medicina è che non basta anestesia aggressiva che una nuova metodica (l’intervento si può fare solo terapeutica venga proposta, in anestesia locale mediante con l’apologizzazione di minime iniezioni particolari vantaggi rispetto sottocutanee, esattamente ciò che veniva fatto sino a come dal dentista). quel momento. All’entusiasmo iniziale, Se ciò può essere vero lo altrettanto diffuso tra gli è solo in casi limitati, quando operatori che tra i pazienti, si è si è in presenza della palese sostituito un aumento dello difficoltà storica di risolvere un scetticismo, già presente all’inizio nei problema di salute. centri più qualificati, legato in parte ad Allora il ricorso immediato ad una alcuni punti deboli della metodica, che aveva nuova proposta curativa è giustificato anche la pretesa dichiarata di rimpiazzare l’intervento di se sostenuto solo da presupposti teorici. stripping, in parte alla verifica che i risultati a distanza In tutti gli altri casi, che oggi sono la maggioranza, di diversi anni non erano sovrapponibili. il ricorso verso una nuova metodica necessita della Tra i punti deboli citiamo l’impossibilità di ridurre validazione dei risultati perpetrata dalle società il calibro delle varici più larghe con una semplice scientifiche internazionali dopo la revisione accurata legatura senza escissione e la non corretta riproducibilità ed i confronti con le terapie tradizionali, soprattutto in della metodica da un centro all’altro. quei casi in cui la multiennale esperienza passata ha già Anche nella esperienza diretta, dopo aver deciso di determinato l’esistenza di un trattamento definibile utilizzare una variante personalizzata “gold standard”. della metodica, basata fra l’altro sulla Questo titolo la safenectomia chirurgica La fascia di età selezione dei casi meno conclamati, se l’è già conquistato. abbiamo potuto verificare che i risultati Ma al di fuori e al disopra di ciò, proprio media colpita a distanza sono meno soddisfacenti nel campo delle varici degli arti inferiori è quella tra i 40 dell’intervento completo e richiedono ciò che ha fatto e che fa la differenza è il ed i 50 anni una quantità maggiore di interventi di confronto dei risultati a distanza di molti completamento (sclerosi o anni, dal momento che la fascia di età media microescissioni successive). dei pazienti che necessitano di un trattamento operativo Negli ultimi tempi sono state proposte nuove tecniche è tra i 40 e i 50 anni, per cui il raggiungimento di un basate sulla sclerotizzazione lunga della safena mediante buon risultato va verificato anche a distanza di 40 anni. laser o radiofrequenza endoluminali. Sotto questo profilo, senza nulla togliere alla Si tratta di interventi che non risolvono il problema inventiva ed alla ingegnosità di alcune proposte del ricorso ad una sala operatoria e ad una anestesia terapeutiche, va ribadito che la risposta scientifica al completa (per quanto limitata al blocco del solo arto da paziente che presenta una patologia di questo tipo con operare). l’interessamento delle grandi vene superficiali dell’arto Come tutte le novità hanno subito trovato una schiera inferiore non può prescindere oggi dal consiglio ad un di operatori che li propongono, sfruttando il luogo intervento chirurgico radicale. comune di molti pazienti che hanno riluttanza ad affrontare un intervento chirurgico basato sull’uso di bisturi e pinze. * Ricercatore incaricato dell'insegnamento di Chirurgia Vascolare, Anche per queste metodiche nella comunità Canale Pari, Facoltà di Medicina e Chirurgia - Bari scientifica vi sono riluttanze di base, legate in prima pugliasalute - ventotto - febbraio 2005