La Madonna del Pozzo Settembre - Dicembre 3/2015 1 Sommario 3 Il Signore ti circonda di bontà e misericordia 5 Un saluto a Mons. Zuppi nuovo Arcivescovo di Bologna 6 Presepio Roma sparita 9 Festa della Natività di Maria 12 L’Indulgenza dell’Anno della Misericordia 13 La Vergine del Pozzo continua ad assistere i suoi figli 14 Vita della Parrocchia LA MADONNA DEL POZZO Pubblicazione quadrimestrale del Santuario di S. Maria in Via, Via del Mortaro 24, 00187 Roma Anno XLXI, 2015, n° 3 Settembre - Dicembre Spedizione in Abbonamento postale 70% DCB Roma Direttore responsabile Benito Corradini Le offerte si possono far pervenire al Santuario tramite versamento su c/c postale n° 29227006 Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 18337 del 17.12.1980 Con approvazione ecclesiastica Finito di stampare nel mese di Aprile 2015 da: “Leberit srl” Via Aurelia, 308 - 00165 Roma 2 CHIESA DI S. MARIA IN VIA Notizie storiche Nel 995 è menzionata in una bolla di Agapito II. Nel 1063 dà il nome alla regione circostante. Nel 1256, nella notte del 26 settembre, le acque del pozzo nelle stalle del card. Pietro Capocci rigurgitano improvvisamente ed una immagine di Maria vi galleggia sopra. Informato del prodigio, Alessandro IV la fa esporre, partecipando alla processione che la trasporta; il porporato le erige una cappella. Nel 1491 viene restaurata; molti altri restauri saranno eseguiti nel 1716, 1723, 1730, 1758, 1773, 1857, 1899, 1933, 1989, 2006. Nel 1494 è già menzionata come parrocchia. Nel 1513 Leone X la concede ai Servi di Maria residenti allora a S. Nicola in Arcione. Nel 1541 eredita altare maggiore, campane e lapidi gentilizie della demolita chiesa di S. Andrea “ad columnas”. Nel 1551 Giulio III l’erige in titolo cardinalizio. Nel 1646 il Capitolo vaticano incorona la Madonna del Pozzo. Nel 1729 Benedetto XIII riconsacra il tempio. Il 20 febbraio 1994, Giovanni Paolo II ha fatto visita alla nostra parrocchia. Editoriale «…il Signore ti circonda di bontà e misericordia» (Salmo 103, 4) Viviamo quest’anno il Natale nel clima insieme austero e gioioso del Giubileo della misericordia, tempo importante e prezioso se sarà segnato dalla conversione all’amore misericordioso di Dio che, una volta riscoperto, cambia la nostra storia e le nostre relazioni. Vorremmo davvero che l’Anno Santo fosse colmato dalla presenza della Vergine Maria, che nel Magnificat ha cantato la misericordia divina che si stende «di generazione in generazione per quelli che lo temono» (Lc 1, 50). Il canto del Magnificat è l’espressione di un cuore stupito davanti alle meraviglie di Dio e colmo di gratitudine per il dono più bello che l’umanità ha ricevuto, Gesù Cristo. Perciò il canto della Vergine è anche il nostro canto quando prendiamo coscienza delle grandi grazie ricevute: la vita, la fede, la scoperta della misericordia divina negli eventi e nelle persone che fanno parte della nostra esistenza. Simone Martini, Madonna della Misericordia xxx didascalia Maria esulta per due motivi: «perché Dio ha guardato l’umiltà della sua serva» e «perché grandi cose ha operato in me l’Onnipotente». Le due proposizioni causali, poste in maniera simmetrica, intendono tenere strettamente legate l’umile condizione della serva del Signore e le grandi cose compiute in lei dall’Onnipotente. L’evangelista, cioè, vuole comunicarci questa verità: proprio perché Maria è una povera serva, Dio ha fatto in lei grandi cose. Sappiamo che quando Maria dice che Dio ha guardato alla sua umiltà, non vuole dire che è stata questa sua virtù ad attirare lo sguardo di Dio. La sua umiltà non è una virtù umana di cui alla fine potrebbe addirittura gloriarsi. La sua umiltà è semplicemente la consapevolezza della sua povertà di creatura che, appunto perché tale, sa di non avere niente di suo, ma ogni cosa riceve da Dio. 3 In questa consapevolezza sta l’autenticità della fede. Non esiste una fede senza umiltà, cioè: di fronte a Dio dobbiamo riconoscerci poveri, infermi, schiavi; solo così Dio ci guarda, ci parla, ci libera, ci guarisce, ci rende ricchi. Non c’è altra via per giungere a Lui. È la via di Gesù, il Verbo di Dio che s’è fatto carne, diventando povero con i poveri, «il più piccolo nel regno di Dio», e che ci ha detto: «imparate da me che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). È l’unica via per giungere a Dio ed è anche l’unica via per incontrarci tra di noi: «rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili» (1Pt 5, 5). La santa Vergine Madre sa che la misericordia di Dio è inesauribile; perciò dice alla fine del suo canto: «Ha soccorso Israele, suo servo,/ricordandosi della sua misericordia,/come aveva detto ai nostri padri,/per Abramo e la sua discendenza, per sempre» (Lc 1, 54-55). La misericordia divina è contemplata nella prospettiva di una durata senza fine: essa copre copre tutta la storia umana, a cominciare dalla fede del nostro padre Abramo, è eterna, e neanche il nostro peccato riesce ad annullarla. Dio infatti, come ci ricorda il profeta Michea, «non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà, ad Abramo la tua misericordia, come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi» (7, 18-20). Tutto passa; la misericordia di Dio resta eternamente. Nella sua misericordia troviamo la nostra pace e la nostra gioia. Riconoscendo che quanto abbiamo è pura grazia ci sentiamo finalmente liberati da amarezze e gelosie e la nostra esistenza diventa un perenne ringraziamento. Per questo san Paolo ci esorta: «Diventate riconoscenti» (Col 3, 15), cioè cantate come Maria il vostro Magnificat. L’apostolo non pensa a una semplice preghiera di ringraziamento, bensì all’atteggiamento proprio di chi riconosce i benefici ricevuti e il benefattore, cioè all’atteggiamento fondamentale del credente. Perciò «rendete continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo» (Ef 5, 20); «non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti» (Fil 4, 6); «state sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; queste è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi» (1Ts 5, 16-18). Sempre lieti, quindi, nella preghiera, nel rendimento di grazie, nella pace, pur nelle povertà e nelle tribolazioni quotidiane. Accolgo così i doni che Dio ha elargito a me personalmente e gioisco anche per i doni che scopro negli altri, senza invidia e inutili confronti, perché tutto è frutto della misericordia divina. Aiutiamoci allora ad assolvere fino in fondo il compito che fa parte del nostro essere credenti: trasmettere con la propria esistenza umile e grata Gesù, il Dono di Dio che dà luce e senso alla vita di tutti. È l’augurio che rivolgiamo a tutti gli amici del santuario della Madonna del Pozzo. La Comunità dei Servi di Santa Maria in Via 4 Un saluto a Mons. Zuppi nuovo Arcivescovo di Bologna Il Santo Padre ha eletto Mons. Matteo Maria Zuppi come nuovo “Arcivescovo della Diocesi di Bologna”, succedendo a Mons. Cafarra. È stato commovente il saluto che abbiamo gli abbiamo dato il 26 Novembre scorso nella chiesa dei Santi Apostoli. La chiesa gremita e oltre cento sacerdoti nella solenne concelebrazione: un attestato di grande riconoscenza. Noi lo ricordiamo così: Mons. Zuppi c’era per tutti, sempre attento e disponibile per ognuno in particolare. Sicuramente anche se dovrà ambientarsi nella nuova Diocesi, Bologna ha acquistato un grande “Pastore” ed un grande uomo, e col tempo saprà riconoscerlo. Era vescovo ausiliare delle Prefetture del centro. Nelle riunioni c’era sempre. Comprensivo e stimolante. Senza preconcetti, insieme si analizzava quello che era possibile fare. Ascoltava ognuno. Disponeva tutti a collaborazione e stima reciproca. “Don Matteo” (così lo chiamavano tutti), devoto alla Madonna del Pozzo, veniva volentieri nella nostra chiesa. Lo abbiamo visto in preghiera davanti alla immagine della Madonna: gli piacevano i “lumini” quelli veri, con la fiamma vera; e lo abbiamo visto tante volte nelle celebrazioni. Col suo linguaggio spontaneo e immediato metteva in risalto il significato dell’acqua, che, come estingue la sete fisica, specialmente nei tempi di calura, così, per volontà della Vergine, in questo luogo, estingue anche la sete spirituale di tante persone che ricorrono a Lei. Chi non lo ricorda nelle varie feste della Madonna del pozzo, fissare negli occhi i fedeli, nella chiesa stracolma di persone. Sembrava che parlasse per ognuno in particolare. La sua presenza metteva ognuno a proprio agio, con lui ci si stava bene. Poi la processione per le vie della parrocchia (così antiche e significative nella storia, come la fontana di Trevi). xxx ' Quando cera occasione, si fermava volentieri anche nella nostra comunità religiosa, interessandosi di ognuno e avendo una parola particolare per ciascuno. Il suo ingresso a Bologna è stato fissato per il giorno sabato 12 Dicembre e inizierà con l’apertura della porta santa del giubileo della Misericordia. Auguri e Buon apostolato! Matteo, ti ricorderemo con affetto e con gioia. Sarai presente nella nostra preghiera. Hai fatto un po’ di strada con noi, chissà che non ti capiti di ritornare qualche volta a farci visita. Grazie! 5 xxx Presepio Roma sparita Inondazione a Piazza delle tre Cannelle Il Natale del 1870, poco più di due mesi dopo l’annessione al Regno d’Italia, Roma subì una grande inondazione che il 28 dicembre giunse alla quota di 17,22 metri: la maggiore da quella del 1637 e poco meno di quella più disastrosa del 1598. La presenza di alcuni ostacoli lungo il corso del fiume, tra cui l’isola Tiberina, l’edificazione fino alla riva e la grande irregolarità del fiume, che raggiunge in casi eccezionali oltre 10 volte la sua portata, esposero, fin dalla sua fondazione, la città a numerose inondazioni disastrose. In quell’evento Ettore Roesler Franz fece due acquerelli, il primo documentava l’allagamento di via della Fiumara (parallelo al Tevere all’altezza dell’Isola Tiberina sulla riva sinistra) ed il secondo su via del Corso, all’altezza di Piazza S Lorenzo in Lucina, che documentava la visita del re fatta l’ultimo giorno dell’anno. Al primo acquerello ci siamo riferiti con la ricostruzione scenografica del presepio di quest’anno, metafora dello stato di disagio e abbandono percepito dalla popola- Fig. 1 - Acquerello della serie Roma Sparita realizzato, su appunti dal vero dell’autore, nel 1880 circa. zione oggi in città. Il Presepio ed il Giubileo della Misericordia A tale disagio fa riscontro il Giubileo indetto da Papa Francesco che vuole trovare nella MISERICORDIA una prospettiva di SPERANZA. Le scene in primo piano sono quindi riferite a tale istanza, da sinistra l’allegoria della Carità, e quindi delle opere di misericordia materiale, al centro le opere di misericordia spirituale simboleggiate dal “Figliol prodigo accolto dal Padre” (Lc 15,1-3.11-32). Sulla destra, accanto alla Natività, il pellegrino si avvicina alla mangiatoia ovvero “ad Praesepem” (alla mangiatoria) indicandoci simbolicamente ma anche chiaramente il percorso giubilare opportunamente suggerito ad ogni cristiano. L’ambientazione nelle case del vecchio Ghetto, ora demolite completamente, sono significativo simbolo dell’esigenza di abbattere ogni ghettizzazione ristabi6 lendo e garantendo la dignità umana in ognuno. L’inondazione poi ha due significati: il primo può essere attribuito al ruolo purificatore dell’acqua che travolge e lava ogni cosa, compreso il peccato (acqua battesimale). Il secondo significato è un evidente riferimento alla forza della natura che, spesso offesa dell’uomo, prevale sempre sull’ostinazione utilitaristica e l’orgoglio dell’umanità, ristabilendo i suoi equilibri. Fig. 2 - Acquerello realizzato al passaggio del Re in visita a Roma dopo l’inondazione del dicembre 1870. Il Re si fermò un giorno e poi tornò rapidamente a Firenze dove l’aspettavano le feste di Corte per la fine dell’anno. Altri significati La scena che contorna la Natività, che voi vedete in secondo piano, è inoltre piena di dettagli e di piccoli riferimenti alla vita quotidiana indifferente al Vangelo così come anche alla tragedia apocalittica dell’inondazione. Nella Taverna a sinistra alloggiano alcuni personaggi che sembrano ignorare il messaggio natalizio, propensi al godimento dei beni terreni ed attenti al consumo del cenone, rigorosamente secondo tradizione, “lasciano fuori” i bisognosi come il “ricco epulone” lasciò fuori Lazzaro (Luca 16,1931). Tra le scenette evidenziamo, al centro, quella del Pittore E. Roesler Franz (allora venticinquenne) che Fig. 3 - Le Manine, nome dato alle targhe che indicano il liveldipinge un quadro. Tale acquerello lo del fiume in questi casi ci mostrano le quote più elevate. è quello che si vede qui in figura n.1 ed appartiene alla serie di Roma Sparita depositato presso il Museo di Roma di Piazza S: Egidio in Trastevere. Accanto a lui un fotografo; uno dei tanti che in quei giorni giravano per la città fotografando alcuni eventi come ad esempio la “Presa di Porta Pia”. Costui 7 sembra suggerire al pittore l’uso di questo nuovo strumento e, in effetti, il pittore poi lo acquistò e l’utilizzò per documentare la città in demolizione. Infatti ampie parti di Roma furono completamente demolite e ricostruite alla fine dell’800 e Roesler Franz ebbe buona coscienza di dover documentare almeno quella parte, povera e trascurata, che si sarebbe poi trasformata a seguito delle opere di arginatura del Tevere. Tutta questa scena segna la fine dell’arte vedutista, iniziata nel XVI sec., a cui il presepio romano è indubbiamente debitore. La scena riferita alla “Roma sparita” ha in se un significato globale molto importante, che noi vogliamo evidenziare anche in memoria di un artista che visse gli ultimi anni della sua vita a pochi passi da qui su via S. Claudio, e che nacque proprio 170 anni fa vicino piazza di Spagna. Queste immagini ci rinnovano il ricordo di una città in cui la vita era ben lontana da quella di oggi. Tuttavia non le evochiamo per una semplice nostalgia del passato, bensì per il bisogno di ricordare la diversa dimensione della vita cittadina, rammentare con essa l’umanità e il valore della vita sociale che oggi è pressoché scomparsa nel centro storico. Il Natale può e deve essere quindi il momento sensibile in cui si può riscoprire il senso della comunità familiare e di vicinato, esaltando il comune desiderio di Pace, di Giustizia e di fraterna Condivisone che oggi, nella città contemporanea, sono certamente soffocati dall’egoismo, dall’efficientismo e dal consumismo. 8 Festa della Natività di Maria Preghiera a Maria Per la nostra parrocchia, il mese di settembre che riporta tre ricorrenze mariane: la Natività di Maria, Titolare della nostra chiesa, Beata Vergine Addolorata: Patrona principale dell’Ordine, Ricorrenza del primo miracolo della Madonna del Pozzo è particolarmente vissuto dai frequentatori abituali della nostra Chiesa. Quest’anno, in particolare la ricorrenza del primo miracolo, probabilmente perché cadeva di domenica, la chiesa è stata tutto il giorno affollata come non mai, come pure la processione per le strade della parrocchia. Maria,Madre mia, Maria, Madre Santa soccorrici, rialzaci, portaci. Sollevaci da queste acque che ci trascinano lontano e sempre più lontano ci hanno travolto. Oh Maria! Portaci sulla Via, o Madre, dove sei Tu! Maria, Madre mia, Maria, non possiamo respirare, non riusciamo a vedere, oppressi dal peccato, bagnati, ignudi, abbiamo sete, abbiamo freddo. Oh Maria! Portaci sulla Via, o Madre, dove sei Tu!! Madonna mia e Madre mia, strappaci dalla morte che ci siamo procurati, riportaci alla Vita. A noi figli Tuoi indica Tuo Figlio per sempre Benedetto! Amen. 9 10 11 L’Indulgenza nell’Anno della Misericordia Pensiamo di fare un dono gradito ai nostri lettori riportando le parole del Santo Padre Francesco in riferimento all’indulgenza durante il Giubileo della Misericordia. Il Giubileo porta con sé anche il riferimento all’indulgenza. Nell’Anno Santo della Misericordia essa acquista un rilievo particolare. Il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini. Nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, Dio rende evidente questo suo amore che giunge fino a distruggere il peccato degli uomini. Lasciarsi riconciliare con Dio è possibile attraverso il mistero pasquale e la mediazione della Chiesa. Dio quindi è sempre disponibile al perdono e non si stanca mai di offrirlo in maniera sempre nuova e inaspettata. Noi tutti, tuttavia, facciamo esperienza del peccato. Sappiamo di essere chiamati alla perfezione (cfr Mt 5,48), ma sentiamo forte il peso del peccato. Mentre percepiamo la potenza della grazia che ci trasforma, sperimentiamo anche la forza del peccato che ci condiziona. Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato. La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell’Eucaristia questa comunione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni con la santità di altri. Vivere dunque l’indulgenza nell’Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che partecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l’amore di Dio. Viviamo intensamente il Giubileo chiedendo al Padre il perdono dei peccati e l’estensione della sua indulgenza misericordiosa. Misericordiae vultud n.22 tus 12 La Vergine del Pozzo continua ad assistere i suoi figli Ero a Roma, camminavo nel mezzo di una grande processione, nel sogno sapevo che era la processione della Madonna della Pena; quando la statua della Madonna passò di fianco a me io con la mano destra toccai il Suo mantello e una signora alla mia sinistra mi disse: “Hai ricevuto il miracolo e il miracolo è per sempre”. Quando mi sono svegliata ho cercato in internet la Madonna della Pena a Roma ma non sono venuti fuori dei risultati e l’unica processione grande che ho trovato è stata quella che si tiene nel centro di Roma della Madonna del Pozzo, della Chiesa di Santa Maria in Via e che si ripete tutti gli anni la sera del 27 settembre. Dal giorno del mio sogno al giorno della processione ho dovuto aspettare sette mesi. Organizzai il mio viaggio e rimasi a Roma da venerdì 26 a domenica 28 setxxxxxx tembre 2014 compresi. Dal venerdì al sabato ero andata in Chiesa tre volte, avevo bevuto l’acqua e gentilmente mi avevano fatto toccare il pozzo. La sera del sabato 27 settembre 2014 nella Chiesa di Santa Maria in Via durante la messa delle ore 19,00 che precede la processione si è verificato il miracolo che avevo sognato 7 mesi prima: dopo la prima lettura durante i saluti del Vescovo alle ore 19,17 mi sono sentita strana e sul momento mi sono spaventata perché era una sensazione nuova, poi subito dopo mi sono sentita piena di amore, e pensavo:- “Ma come mi sento libera, mi sento bene come quando avevo 12 anni” e in quel momento mi si è esteso tutto il torace dalla zona del cuore fino alle spalle da quel momento ho respirato benissimo. Dopo 13 giorni mi è sparita anche la tosse che avevo da 32 anni. La mia guarigione è avvenuta esattamente dopo la lettura del brano del profeta Ezechiele che parla dell’acqua che sgorga abbondante dal tempio. 13 Vita della Parrocchia Battesimi Innestati nell’amore trinitario { Sorce Lorenzo - Milano Andreas Riccardi Lodovica - Lamonaca Emma Di Paola Mattia - Freda Massimo Matrimoni Amore Paolo e Monteiro Sampaio Juliana Carta Gianfranco e Chiota Gelsomina Defunti Sono tornati alla casa del Padre La Rocca Alessandra 25° di Matrimonio Angelini Fabrizio e Baldoncini Paola 50° di Matrimonio Mingazzi Giovanni e Pasini Marta Ai nostri abbonati e lettori, ai devoti della Madonna del Pozzo, alle loro famiglie e a tutti i loro cari l’augurio di un Natale di tutta pace, gioia e grazia, ed un sereno anno nuovo. 14 Grazie e favori Molti lettori del nostro bollettino ci scrivono per chiedere un ricordo all’altare della Vergine, mettendoci a parte delle loro sofferenze e delle loro speranze,assicuriamo il ricordo giornaliero all’altare della Vergine Santa e li ringraziamo per il loro generoso contributo a sostegno delle nostre opere parrocchiali e del bollettino della Madonna del Pozzo. In questi ultimi mesi ci hanno dimostrato la loro gratitudine: Autelitano Santo, Roma RM; Bondioni Agostina, Boario Terme, BS; Bonvini Barbara e Beatrice, Collemarino AN; Brualdi Paola, Pesaro PS; Carrea Margherita, Bologna BO; Carretta Elvira, Roma RM; Ciozzi Eustachio, Roma RM; Cipollone Bruno, Teramo TE; Carrea Margherita.Bologna BO; Catemaro Luigi, Roma RM; Capparelli Dr. Gaetano, Palermo PA; Cassandro Francesca, Roma RM; Celestini Eleonora, Roma RM; Cardinali Fernanda, Iesi, AN; De Filippo Francesco, Casarano LE; Di Battista Sandro, Firenze FI; Di Gianicola Giovanna, Norcia PG; Di Giovine Daniela, Gardone Riviera, BS; Di Rocco Fiorella, Ostia Lido RM; Duma De Giosa Maria, Roma RM; Ertlher Franca, Montecompatri, RM; Freni Eleonora, Roma RM; Febbraro Luigi, Fregene RM; Franceschilli Gabriella Montecompatri RM; Ferilli Aldina, Casarano LE; Giorgi Governatori Giuseppe, Roma RM; Goldoni Silvano Roma RM; Grifoni Alassandra, Pomezia RM; Giuliani Pietro, Roma RM; Gorgolini Ida, Roma RM; Giardini Gianfranco, Vigevano PV; Ghia Lucio, Roma RM; Goracci Livia, Roma RM; Hoffer Cristina, Segrate MI; Iazdy Matilde, Roma RM; Lutrario Paolo, Roma RM; Lanzetta Marco, Rona RM; La Mastra Antonia, Roma RM; Mancuso Alessandra, Faro Superiore ME; Massenzio Maria, Lucera FG; Neri Dina, Venezia Lido VE; Perrotta Maddalena, Genova GE; Piacenti Mara, Ostia Lido RM; Poggio Romana, Roma RM; Pritelli Giuseppina, Cattolica RN; Romeo Rosa, Palmi RC; Rizzi Giuditta, Calcio BS; Russello Sparacino Rosalia, Palermo PA; Roberti De Cesare Castelluccio Inferiore PZ; Salvucci Lelio, Leberit RM; Sarecchia Luisa Premuti, Roma RM; Sarti Fam., Pesaro PU; Sarti Luciana, Pesaro, PS; Schiano Armando, Roma RM; Sotis Francesco, Roma RM; Santoro Antonietta, Caimano Lecce LE; Subrizi Costantino, Roma RM; Sciaccaluga Emma, Genova GE; Trabalzini Vasco, Abbadia di Montepulciano SI; Terzi Dario, Cosenza CS; Trezza Concetta, Teggiano SA; Usai Antonio, Tempio Pausania, OT; Visti Francesco, Roma RM; Zinza Cosimo, Roma RM; Zuccalà Claudio e Nella Avola SR. 15 Orario Sacre Funzioni Celebrazioni del tempo natalizio ore 19,00 ore 20,00 ore 23,00 ore 24,00 Messa della Vigilia Non ci sarà la Messa Veglia di Natale S. Messa solenne della Nascità di Gesù* * Durante questa Messa verrà aperto il fantastico presepio, preparato dalla “Associazione amici del Presepio”. 16 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma Giovedì 24