I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO NELLA SCUOLA PRIMARIA DISTURBI SPECIFICI (DSA) • Le cause sono biologiche: organizzazione strutturale di determinate aree cerebrali, su base genetica o da altre cause non individuate. • E’ spesso presente una familiarità per il disturbo (i geni implicati sono diversi). • In una certa percentuale di casi, nella prima infanzia, era presente un disturbo del linguaggio (fonologia). • Molto spesso i DSA si presentano associati tra di loro. COMPITI DELLA SCUOLA • Garantire a tutti gli alunni il successo formativo. • Riconoscere e valorizzare le identità personali, sociali, culturali e professionali. • Sostenere i talenti di ogni bambino. • Evitare di far sentire inferiore agli altri chi presenta disturbi dell’apprendimento... L’INSEGNANTE DOVREBBE: • essere informato sull’esistenza e le caratteristiche del problema; • saperlo individuare precocemente (osservare in maniera sistematica l’evoluzione delle prestazioni dell’alunno a confronto della classe e cogliere le sue “discrepanze” nelle sue capacità). ALCUNI SEGNALI • Difficoltà nei compiti che richiedono lettura (frequenti cefalea, bruciore o sfregamento agli occhi, disturbi funzionali: tenere il segno durante la lettura, sbagliare riga, ecc…). • Nella lettura e nella scrittura emergono: sostituzioni, elisioni, inversioni di lettere e numeri (21-12), confusione tra suoni omologhi, confusione nei rapporti spazi temporali (destra-sinistra o ieri-domani). • Molto lento nella lettura, si ferma ad ogni parola, scandendo lettere e sillabe o al contrario è molto veloce, ma non comprende ciò che sta leggendo, pertanto risulta poco accurata e/o poco fluente. • Difficoltà a memorizzare sequenze (verbi, definizioni,..). • Difficoltà di copia e nella dettatura (lentezza ed errori). • Difficoltà nel prendere appunti (ascoltare e scrivere contemporaneamente). • Difficoltà nell’espressione scritta. • Difficoltà nelle lingue straniere. • Difficoltà di comprensione del testo scritto e di studio. •Tempi di lavoro dilatati e necessità di maggiore concentrazione (difficoltà nelle prove a tempo). •Performance incongruenti e fluttuanti. •Difficoltà con le cifre (tabelline), la musica o qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare. •Bassa autostima. •Difficoltà in compiti che implicano abilità motorie (allacciarsi le scarpe). ATTEGGIAMENTI FREQUENTI NEI BAMBINI • Evidente il divario tra potenzialità cognitive e richieste della scuola. • Possono avere una breve durata dell’attenzione. • Disorganizzati nelle attività. • Si evidenziano problemi di scarsa autostima e frustrazione causati dal perdurare degli insuccessi. • La scuola può essere vissuta come ambiente altamente stressante. • Possono manifestare problemi comportamentali e/o psicologici quale conseguenza della dislessia. CRITERI PER FARE DIAGNOSI DI DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO Intelligenza nella norma Assenza di disturbi sensoriali Assenza di disturbi neurologici Assenza di disturbi psichiatrici importanti Tipi di DISLESSIA •Dislessia evolutiva : il disturbo compare fin dalla più tenera età perché congenito. •Dislessia acquisita: il disturbo appare in un individuo che, pur dotato di un sistema integro, per cause diverse, non riesce più a svolgere la decodifica lettera per lettera e quindi è costretto a “ripescare”le parole nel proprio magazzino. DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO Disturbo di lettura = Dislessia Disturbo di scrittura = Disortografia/Disgrafia Disturbo del calcolo = Discalculia DISTURBI ASSOCIATI • DISTURBO DELL’ESPRESSIONE SCRITTA - DISGRAFIA: scrittura quasi incomprensibile. - DISORTOGRAFIA: difficoltà a scrivere senza errori ortografici. • DISCALCULIA EVOLUTIVA difficoltà di calcolo. DISTURBI NON SPECIFICI • Ritardo mentale (e varie forme di deficit intellettivi). • Disagio scolastico da cause socio-familiari, psicologiche, deprivazione, ecc... DIFFICOLTÀ D’INTERVENTO • La conoscenza dei DSA è rimasta per lungo tempo di esclusiva pertinenza/conoscenza degli specialisti. • Grande carenza di informazioni/conoscenze da parte del mondo scolastico. • Mancato riconoscimento del problema. • Diagnosi tardiva. • Incapacità ad affrontare il problema in maniera adeguata. • Sofferenza psicologica. • Insuccesso ed abbandono scolastico. LETTURA DECODIFICA: capacità di riconoscere/denominare correttamente le parole che compongono un testo (processo automatico). COMPONENTI: •rapidità; •accuratezza. L’abilità di decodifica è strumentale alla comprensione. Decodifica e comprensione sono abilità indipendenti, che implicano processi cognitivi differenti. DISLESSIA Alcuni esercizi esplicativi ACCESSI FONOLOGICI Lapido munato bacuto miotra notole ecchiu lapiro quodre amizio gamapi falaso tigomo nivaba barloma giagna dagumi buglia strova defito fromopu irrole scorpi pilcone tifola beniro enchea vostia fucido avelli vicepo chiore digato. ACCESSI LESSICALI Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha imprtzaona a ptatp che la pimra e l’ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime. DISLESSIA Se noi fossimo dislessici… DISLESSIA La nostra evoluzione nella lettura sarebbe così… LA DISLESSIA... • Non può essere curata. • Gli interventi riabilitativi e gli strumenti protesici possono diminuire l’intensità del disturbo o consentire di compensarlo. Evoluzione della dislessia evolutiva •20% Recupero completo (le prestazioni del soggetto con pregressa diagnosi di DE sono comparabili in tutti gli ambiti a quelle dei normolettori). • 45% Compensazione (la lettura di materiale significativo è abbastanza fluente, mentre la lettura di non parole e parole a BF (bassa frequenza) è significativamente lenta e poco accurata). • 35% Persistenza (tutti i parametri, in tutti i tipi di stimoli sono sotto-soglia per rapidità ed accuratezza). CONSEGUENZE • Impegna molte risorse cognitive nelle componenti “basse” (decodifica). • Applica sempre le stesse modalità di lettura (ad es. legge tutte le righe) – necessità di continui processi di controllo (comprensione). • Non è in grado di utilizzare differenti strategie di lettura funzionali alla comprensione del testo – difficoltà a sviluppare tecniche di analisi testuale, come sintesi, parole-chiave, ecc.... • E’ soggetto a grande affaticamento. • Emergono vissuti di scarsa autostima e di debolezza cognitiva (NON CAPISCO!). DISLESSIA - COME INTERVENIRE? • Ascolto di favole che l’adulto legge. • Registrazione delle lezioni. • Studio dei libri attraverso le sintesi vocali. • Ascolto di audiolibri. • L’orecchio è abituato a processare il linguaggio verbale, PROBLEMI DEL PROCESSAMENTO non scritto. UDITIVO • Non si può tornare indietro, non si può evidenziare... INTERVENTI nella scuola dell’infanzia • Lavori fonologici (attività di percezione e discriminazione fonologica come l’esplorazione di tutto ciò che è possibile fare con la voce). • Leggere (fiabe, racconti, libri ad alta voce aiuta a livello fonologico, per la strutturazione della frase). • Fornire libri per fare ipotesi di lettura con le immagini. • Costruire libri. • Non anticipare l’aspetto tecnico della scrittura per l’acquisizione della letto-scrittura, per evitare che si instaurino meccanismi errati. INTERVENTI nella scuola primaria • Tenere sempre conto dei punti di partenza degli alunni. • Fare apprezzamenti relativi al lavoro svolto per aumentarne l’autostima e la sicurezza. • Proporre molti lavori fonologici. • Lettura ad alta voce da parte dell’insegnante (per la motivazione). • Procedere gradualmente con la scrittura (spiegandone le motivazioni ai genitori). • Utilizzo dello stampato maiuscolo per maggior tempo possibile (tutto il I quadrimestre e parte del II). • Evitare di presentare più caratteri contemporaneamente e passare al corsivo senza fretta. • Manipolazione multimodale delle lettere (con materiale di recupero, con il corpo, costruire con i bambini l’alfabetiere). • Organizzare un ambiente piacevole, motivante per la letto-scrittura (mercatino). • Insegnante sostituto-scrivano (l’insegnante può scrivere al posto del bambino cose, pensieri,…). • Passare allo script dopo aver fatto conoscere tutto i suoni. • Fornire indicazioni precise per la scrittura delle lettere. • Scrivere in stampato alla lavagna fino a quando c’è bisogno. • Evitare di proporre lavori per iscritto in inglese. • Nella valutazione separare gli errori dal contenuto. • Non segnare ripetutamente lo stesso errore più volte. I DISTURBI SPECIFICI DELLA SCRITTURA Disortografia e Disgrafia LA DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA • Disturbo specifico dell’apprendimento caratterizzato da difficoltà ad automatizzare le regole ortografiche – spesso è associato al disturbo di lettura. • Esistono varie classificazioni degli errori commessi. CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI DISGRAFIA • E’ un disturbo legato a difficoltà della motricità fine, che impedisce di automatizzare la routine motoria necessaria per la realizzazione del segno scritto. • Il segno più evidente è la difficoltà ad automatizzare un corsivo fluente e morfologicamente comprensibile. COME INTERVENIRE? PC CON VIDEOSCRITTURA -Consente di non prestare attenzione all’ortografia; -consente di non prestare attenzione alla grafia. E’ indispensabile giungere ad elevati livelli di automatizzazione nell’uso della tastiera. •Non essere rigidi nel richiedere il corsivo. •Non far copiare alla lavagna!! (I dsa fanno molta fatica a copiare dalla lavagna e quando lo fanno commettono molti errori...). •Proporre giochi linguistici per facilitare la consapevolezza ortografica e per consolidare il lessico (ad. es. cruciverba, enigmistica, scarabeo a coppia, ecc...). LA DISCALCULIA EVOLUTIVA Che cosa è la Discalculia Evolutiva (DE) • La DE è un disturbo specifico dell’apprendimento che ostacola i normali processi di acquisizione dell’aritmetica. • Vi sono evidenze genetiche e neurobiologiche. • Incidenza: 5-6% CRESCENTE ATTENZIONE AL “NUMBER SENSE” Comprensione, approssimazione e manipolazione rapida e automatica di quantità numeriche (Dehaene, 1997, 2001) CRITERI DI INDIVIDUAZIONE PRECOCE A SCUOLA (primaria) DISCREPANZA TRA INTELLIGENZA E • Enumerazione all’indietro. • Lettura e scrittura di numeri a una/due cifre. • Immagazzinamento di fatti aritmetici (somme di numeri in coppia e tabelline). PROVE PER VALUTARE IL DISTURBO DEL CALCOLO • Abilità di transcodifica numerica (lettura/scrittura di numeri in cifre). • Enumerazione in avanti e all’indietro. • Calcolo a mente (semplici addizioni e sottrazioni entro ed oltre la decina). • Fatti aritmetici (ad esempio tabelline). • Calcolo scritto (procedure). • Competenze analogiche (apprezzamento rapido della numerosità). COME INTERVENIRE? • LA CALCOLATRICE: -serve per diminuire al massimo il dispendio attentivo nel PROBLEM SOLVING; -dubbi che la calcolatrice riesca a protesizzare il disturbo anche alla scuola superiore; -non risolve disturbi della transcodifica. • TEMPI SUPPLEMENTARI. • RIDUZIONE DEL CARICO. L’INSEGNANTE “DEVE” • Indirizzare i casi a rischio (valutazione diagnostica specifica). • Attuare trattamenti preventivi (materne ed elementari). • Modificare la didattica tenendo conto della relazione diagnostica dello specialista. • Favorire l’autostima. • Attuare i provvedimenti compensativi e dispensativi. MISURE COMPENSATIVE • • • • • • • • • • Tabelle dei mesi, dell’alfabeto, dei vari caratteri. Tavola pitagorica. Tabelle delle misure, delle formule. Calcolatrice. Registratore. Cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo. Pc con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, commisurati al singolo caso. Cassette registrate – Audiolibri. Dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori. Richiesta alle case editrici di avere il testo su cd-rom (sintesi vocali). MISURE DISPENSATIVE • Dispensa dalla lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. • Dispensa dalla studio delle lingue straniere in forma scritta. • Tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio. • Interrogazioni programmate. • Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta. • Possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto ma per quantità di pagine (come avviene in vari paesi europei). USO DI MATERIALI • • • • • • Usare il registratore. Chiarire o semplificare le consegne scritte. Presentare una piccola quantità di lavoro. Evidenziare le informazioni essenziali. Prevedere attività pratiche addizionali. Fornire un glossario per aree di contenuto. FAVORIRE LA PERFORMANCE DELLO STUDENTE • Cambiare la modalità di risposta (usare il computer – interrogazioni orali e non scritte). • Fornire uno schema della lezione. • Uso di calendari per le valutazioni. • Ridurre l’atto del copiare fornendo informazioni ed attività in opuscoli o fogli di lavoro. • Permettere l’uso di ausili didattici (tabelle della memoria, mappe, schemi...). • Mostrare esempi concreti del lavoro.