spaces
research
La casa che ricicla
Il quartiere di Zabaleen Village
a Il Cairo è una complessa struttura
collettiva di riciclaggio dei rifiuti,
mescolata alle residenze dei suoi abitanti
The house which recycles
Cairo’s Zabaleen Village neighbourhood
is a place where complex and collectively-run
waste-recycling facilities are to be found
within the very housing and domestic spaces
of the local inhabitants.
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abaleen Village è il cuore del quartiere popolare
Manshiyet Nasr a Il Cairo, più conosciuto
come Mansheya.
Il quartiere ospita 60.000 abitanti, che vivono nell’incessante
riciclaggio degli scarti e rifiuti della città: sono gli zabaleen,
ortodossi copti (nel quartiere vivono solo 5.000 musulmani),
che provengono dalla campagna di Assiut (a Sud de Il Cairo)
e trovano la loro prima sistemazione nel quartiere popolare
di Imbaba. Una volta messi da parte i soldi sufficienti
per pagare la terra al governo (circa 50.000 pound egiziani –
6800 euro), si trasferiscono a Zabaleen Village e costruiscono
in autonomia, con l’aiuto di piccole imprese locali, le proprie
case, che oltre a ospitare nuclei familiari allargati, funzionano
come centrali di smistamento e recupero dei rifiuti.
Gli zaballen offrono un vero e proprio servizio alla città,
perché Il Cairo produce 10.000 tonnellate di rifiuti al giorno,
non esiste raccolta differenziata e c’è un’unica discarica
sulla montagna di Moquattam. Riescono a smistare, riciclare
e riutilizzare fino al 90% dei rifiuti. Per questo nel 1996
hanno ottenuto la licenza per svolgere ufficialmente questo
mestiere, seppure in condizioni igieniche estreme
(l’aspettativa di vita nel quartiere è di 40 anni). Ogni famiglia
possiede un edificio e ogni gruppo di 10/15 famiglie controlla
un’area. Alcuni gruppi sono specializzati nel recupero di un
unico materiale, ad esempio la plastica o il vetro, mentre altri
gruppi controllano la filiera di diversi prodotti. In ogni edificio
vivono 3/4 famiglie, e in genere ognuna di loro occupa un
intero piano, mentre gli altri vengono utilizzati per
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accumulare, smistare e riciclare spazzatura proveniente dalla
raccolta urbana, e per allevare animali. Mucche, agnelli, capre,
oche, e soprattutto maiali, non vengono mangiati, ma anzi
sono fondamentali per eliminare i rifiuti organici di cui
vengono nutriti.
Il quartiere, considerato il secondo slum de Il Cairo in ordine
di grandezza dopo Città dei Morti, è abitato principalmente
da cristiani, ai quali sino al 1998 non era concesso di risiedere
dentro le mura della città, e che quindi avevano iniziato
l’occupazione abusiva della montagna di Moquattam.
La presenza di una minoranza musulmana si deve ad alcune
rilocalizzazioni di abitanti sfollati da edifici crollati nel centro
storico e nel quartiere di Imbaba.
Il palazzo di Gamil: un esempio di casa a cinque piani
Gamil può essere considerato il prototipo dei piccoli
imprenditori di Zabaleen. L’edificio e l’area che il suo clan
controlla rappresentano un complesso dispositivo
di produzione, che mescola tecnologie artificiali e processi
biologici. L’edificio costruito da Gamil ospita 19 persone
(si tratta di una famiglia allargata).
Al piano terra si trovano la stalla per le mucche e un atrio
per accumulare i materiali provenienti dalla raccolta urbana,
in genere utilizzato anche per il lavoro di primo smistamento
effettuato da donne e bambini. Nel cortile esterno sono
allevati i maiali. Davanti all’entrata di casa sono impilati
i sacchi già pronti per le consegne giornaliere.
Al primo piano c’è la stanza per lo smistamento della plastica
e quella per le macchine che lavano e trattano la plastica.
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abaleen Village is in the heart of the working class
neighbourhood of Manshiyet Nasr in Cairo, which is better
known as Mansheya.
The neighbourhood has a population of 60,000, living amidst
the constant recycling of Cairo’s waste and rubbish: these are
the Zabaleens, who belong to the orthodox Coptic Church
of Alexandria (only 5,000 Muslims actually live in the
neighbourhood) and mainly come from the countryside
of Assiut (to the south of Cairo). These people first settled
in the working class district of Imbaba. Once they had saved
enough money to buy land off the Government (a sum
of approximately 50,000 Egyptian pound – 6,800 euro),
they moved to the Zabaleen Village and independently built
their own homes with the help of some small local businesses,
which, as well as housing extended families, also act as sorting
and retrieval centres for waste. The Zabaleens provide the city
with a really good service, because Cairo generates 10,000 tons
of waste-a-day, there is no differentiated waste collection and
only one single waste dump up on Mount Moquattam is currently
operating. These people manage to sort out, recycle and reuse
up to 90% of the waste. This is why they were officially authorised
to carry out this business in 1996, despite living in terrible
conditions in terms of health and hygiene (with a life expectancy
in the neighbourhood of just 40 years). Each family unit owns
a building, and each group of 10 to15 families controls one area.
Some groups specialise in retrieving one type of material, such as
plastic or glass, while others are responsible for monitoring several
different products. 3 to 4 families live in each building, and
generally speaking each one occupies one level, while the others
are used for storing, sorting out and recycling waste collected
from the city as well as for rearing livestock, such as cows, sheep,
goats, geese and, most importantly, pigs, which are not eaten
but are actually a fundamental means of getting rid of organic
waste, which they feed off.
The neighbourhood, considered to be Cairo’s second biggest
slum after the City of the Dead, is mainly inhabited by
Christians, who until 10 years ago were not allowed to live
within the walls of the city, and who, therefore, began to live –
illegally – in Mount Moquattam. The presence of a Muslim
minority is due to several relocations of dwellers affected by
building collapses in the historic centre and in the
neighbourhood of Imbaba.
Gamil Palace: example of a five-storey house
The Gamil family may be considered a typical small Zabaleen
business. The building and area which the clan controls
are actually a complicated combination of means
of production, combining man-made technology and biological
processes. Gamil’s building can accomodate 19 people
(in an extended family).
The ground floor holds the stable for the cows and a hall for
storing materials from the urban collection service, which are
also used for the initial sorting operations which are carried out
by women and children.
The pigs are reared in the outside courtyard. There are piles
of bags ready for the daily deliveries in front of the entrance
to the house.
Liveinslums
Una piccola casa di produzione
di documentari e film, specializzata
in progetti di collaborazione
con ONG, ONLUS e operatori
della cooperazione sociale, che
ha sviluppato una serie di progetti
di documentazione e sostegno
all’interno di diversi slum.
Attualmente sta lavorando
sul quartiere di Città dei Morti
a Il Cairo, sul quartiere Kybera
a Nairobi e sul quartiere Dharavi
a Mumbai.
I membri di Liveinslums sono:
Fabio Ilacqua, Silvia Orazi
e Roberto Pelitti.
Liveinslums is a small production
company which makes films
and documentaries and specialises
in projects in conjunction with ONG,
ONLUS and others working on social
cooperation projects, and which
has developed a series
of documentation and support
projects inside various slum areas.
At the moment, the company is
working in the City of the Dead, a
neighbourhood in Cairo, the
neighbourhoods Kybera in Nairobi
and Dharavi in Mumbai.
The members of Liveinslums are:
Fabio Ilacqua, Silvia Orazi
and Roberto Pelitti.
www.liveinslums.org
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Crediti corpo 5
Economia domestica / Home economics
La retribuzione dei dipendenti esterni / Pay for outside staff
circa 1000 pound (136 euro) al mese / approximately 1000 pound-amonth
Produzione settimanale per famiglia / Weekly production per family
Plastica 1,5 tonnellate / 1.5 tons of plastic
Cartone 1 tonnellata / 1 ton of cardboard
Prezzo di vendita / Sale price
Plastica 2 pound (27 centesimi di euro) per kg / 2 Egyptian pound
per kilo for plastic
Cartone 300 pound (41 euro) per tonnellata / 300 Egyptian pound
per ton for cardboard
Mezzi di trasporto / Means of transport
pick-up (80%), carretti trainati dagli asini (20%) / pickup (80%),
donkey-drawn carts (20%)
Animali / Animals
22 maiali, 2 mucche, 8 oche, 2 pecore, 1 agnello, 2 cani, 1 civetta /
22 pigs, 2 cows, 8 geese, 2 sheep, 1 lamb, 2 dogs, 1 owl
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tetto / roof
piccionaia, gabbia per oche, parabole TV ed eventuali matariali pronti
per la consegna / pigeon house, range for the gees, TV dishes and some
other materials ready to be delivered
piano quinto
fifth floor
appartamento in fase di ristrutturazione-costruzione / flat under
reamenagement-construction
piano quarto
fourth floor
appartamento ed eventuale stanza abilitata a funzioni religiose /
apartment and possible small room for performing religious services
piano terzo
third floor
appartamento / apartment
piano secondo /
second floor
macchine per triturare la plastica e area di servizio per i lavoratori /
plastic shredders and service area for workers
piano primo /
first floor
stanza per gli imballaggi di cartone e area vasche per il lavaggio
della plastica / room for cardboard packaging and area for washing
the plastic
piano terra
ground floor
stalla per le mucche, strio per il taglio delle lattine, area smistamento,
cortile per i maiali / cowshed, area for treating the plastic, clearing
area, courtyard for pigs
Al secondo piano si trova la stanza per gli imballaggi
di cartone e i trituratori.
Terzo, quarto e quinto piano sono invece quelli
delle abitazioni, uno per ogni nucleo familiare, quelli
di Gamil e dei suoi due fratelli. Gli interni sono sfarzosi,
decorati con immagini sacre (copto-cristiane).
In alcuni casi, uno dei piani viene adibito a cappella o piccola
stanza per celebrare funzioni.
Sul tetto sono accumulati gli imballaggi di plastica e alluminio
(bottiglie e lattine), un piccolo allevamento di oche,
l’immancabile parabola e una piccionaia. Alcuni edifici
dispongono di un montacarichi e possono accumulare i sacchi
pronti per la consegna anche sul tetto. L’edificio si compone
quindi di tre piani di abitazione più tre piani per rifiuti
e animali, utilizzati in comune dalle tre famiglie.
Il tempo necessario per costruire un edificio (struttura
in cemento gettato e tamponamenti in mattoni a vista)
è in media di tre settimane, mentre il valore del suolo è
di 50 euro al metro quadro.
On the first floor, there is a room for sorting out the plastic,
and a room for machines used for washing and treating the plastic.
The second floor holds a room for cardboard packaging
and shredders. The third, fourth and fifth floors are used
for housing, one for each family unit, the Gamil family
and the families of his two brothers. The interiors are brightly
decorated with religious images (Coptic-Christian).
In some cases, one of the floors is used as a chapel or a small
room for religious services.
The plastic and aluminium packages (bottles and tins) are stored
on the roof, which also holds a small space for the geese,
an inevitable TV dish, and a pigeon cage. Some of the buildings
are equipped with a crane and can even store bags ready
for delivery up on the roof.
This means the building has three housing levels and three levels
for the waste and animals used jointly by the three families.
The time required for constructing a building (cast concrete
structure and exposed brick walls) is, on average, three weeks,
and the land is worth €50 per square metre.
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