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Mercoledì
GAZZETTA
SUZZARA-DESTRA SECCHIA
13 agosto 2008
L’INCIDENTE A BAGNOLO SAN VITO
Il bimbo di cinque anni trasferito a Verona
Grave per il trauma cranico, ieri primi miglioramenti. Dimessa la mamma
BAGNOLO SAN VITO. E’ stato trasferito in
Neurochirurgia al Borgo Trento di Verona il bambino di cinque anni rimasto ferito nell’incidente accaduto lunedì sera tra
San Giacomo Po e Bagnolo. Il piccolo Samuele C., che farà sei anni ad ottobre, ha
riportato un forte trauma cranico; però,
nonostante la prognosi resti riservata, la
situazione sembra in leggero miglioramenI coniugi C., che hanno altri due figli maschi, uno di
quindici anni e l’altro di dodici, l’altra sera alle dieci e mezza stavano tornando da San
Giacomo Po a Bagnolo. Samuele era sul sedile posteriore, ma i carabinieri di Sustinente, che hanno compiuto le
indagini, non hanno ancora
potuto accertare se fosse legato saldamente al seggiolino
oppure no.
A un certo punto, forse per
un attimo di distrazione del
conducente o per un improvviso ostacolo, la Renault Megane della famigliola, all’uscita da una curva, sembra si
sia pericolosamente avvicinata al ciglio della strada, fino a
toccare l’erba con la ruota anteriore destra. E questo forse
ha fatto perdere il controllo
del volante al conducente.
Nel tentativo di riportare l’auto in strada, il padre del bambino ha frenato e sterzato bru-
to. Nulla di grave invece per la mamma, casalinga di trentotto anni, già dimessa dall’ospedale e per il papà, muratore di quarantuno, ricoverato in ortopedia per una
frattura. La famiglia, che abita a Bagnolo
in via Cavour, vicino alla biblioteca comunale, stava tornando dalla casa dei suoceri, dove si era fermata a cena. Improvvisamente, la sbandata e l’incidente.
scamente. Ma, l’auto, ormai
impazzita, ha sbandato per
qualche metro e, anziché rientrare in corsia, è piombata ancora in velocità dentro il fosso senz’acqua che costeggia
la strada.
La mamma, ferita ma non
in modo grave, ha avuto la lucidità e la forza di uscire subito dall’auto e di correre alla
casa più vicina per chiedere
aiuto. Intanto il marito, pur
dolorante, ha soccorso il figlioletto, che aveva battuto
violentemente la testa contro
il finestrino.
Altri passanti si sono subito fermati a prestare i primi
soccorsi. Tra questi il figlio di
dodici anni della coppia che,
in bicicletta, stava seguendo
l’auto dei genitori per tornare a casa dopo la cena dai nonni.
Il ragazzo - racconta la nonna materna, ancora sconvolta - ha riconosciuto da lonta-
Carbonara, successo
per i mini madonnari
all’opera in via Pasolini
Un momento della manifestazione carbonarese
Esordio positivo
per la manifestazione
di Comune e Pro Loco
CARBONARA DI PO. Riuscitissima la prima esperienza
di «Coloriamo Via Pasolini»,
nell’ambito del ricco e multiforme Ferragosto in Fiera di
Carbonara di Po, allestito da
Comune, Pro Loco e gruppi
volontaristici locali. Erano 62
(Scuola Infanzia, Primaria e
Secondaria), i bambini e ragazzi che, armati di gessetti e
di una fervida fantasia, si sono trasformati in mini-madonnari ed hanno riempito il
rispettivo quadro sull’asfalto
(cm. 100 x 80) con i più svariati soggetti. Presenti alla manifestazione il sindaco Elena
Giusti con l’assessore alla cultura Lisa Reggiani e la presidente Pro Loco carbonarese
Tiziana Pecchini, che poi ieri
sera hanno proceduto alle
premiazioni di tutti i partecipanti con materiale scolastico. La stessa serata di «Cento
torte per te», degustazione di
torte casalinghe e dell’inauguazione, in Villa Bisighini,
della mostra collettiva degli
artisti che hanno restaurato
il Salone delle Conchiglie. La
fiera in corso ha riservato parecchi spazi ai più giovani,
coinvolti in numerosi eventi,
il mini-cred, burattini, caccia
al tesoro, letture di fiabe, gonfiabili, gara di pesca, calcetto
sull’acqua, torneo pallavolo.
Una vicinanza al mondo giovanile tradottasi anche in un
sondaggio dell’amministrazione comunale di Carbonara attraverso un’urna posta in Via
L’assessore Reggiani:
abbiamo puntato
sulle nuove generazioni
Solo una frattura
per il papà, ricoverato
in ortopedia
al Carlo Poma
I tre erano stati dai
nonni. Li seguiva in
bici l’altro figlio
di dodici anni
La Renault Megane della famiglia, finita nel fossato
no l’auto del padre e, con il
cuore in gola è corso fino all’auto rovesciata nella scarpatella. Mentre il padre forniva
indicazioni al 118, il ragazzo
ha tenuto in braccio il fratellino, che aveva perso i sensi.
Medico e infermieri hanno
rianimato il piccolo sul posto,
poi l’hanno trasportato in codice rosso, massima urgenza,
al pronto soccorso del Poma.
Dopo essere stato stabilizzato, nella notte Samuele è stato trasferito in Neurochirurgia a Verona, dove ieri, appe-
na dimessa dall’ospedale, lo
ha raggiunto la mamma per
potergli stare accanto.
Come spiega sempre la nonna, la situazione è ancora grave e il bambino viene tenuto
sedato, in attesa che l’ematoma cerebrale venga riassorbi-
to.
«Però sembra ci sia un filo
di miglioramento - dice la
nonna, che intanto sta ospitando gli altri due nipoti - Speriamo sia così. In ogni caso,
ora dobbiamo solo aspettare».
Spade in salotto, denunciato
Carbonara, il giovane teneva le Katana di ‘Kill Bill’
CARBONARA. Quei film di
eroi che combattono contro i
vampiri o di moderni samurai, dovevano essergli rimasti impressi. Tanto che ha deciso di collezionare le armi
che riproducono proprio quelle utilizzate nelle pellicole, in
particolare in Blade, film
americano del ‘98 tratto dall’omonimo fumetto della Marvel Comics e di Kill Bill, di Tarantino con Uma Thurman. Non aveva tenuto presente però che quelle spade
sono vere e proprie armi, per
cui occorre il porto d’armi.
Un trentatreenne originario di Modena, G.O., residente da qualche tempo a Carbonara Po è stato così denunciato per detenzione abusiva di
armi bianche, dai carabinieri
della stazione di Magnacavallo, dopo una perquisizione in
casa. I militari in tutto hanno trovato nove spade, sei tipo Katana giapponese e altre
I carabinieri di Magnacavallo con le spade sequestrate
tre repliche di modelli antichi.
Il tutto è partito dai soliti
mormorii di paese. Alle orecchie dei carabinieri era arrivata la voce che il giovane tenesse in casa diverse armi
non denunciate.
Così ieri mattina è scattata
la perquisizione. Non hanno
avuto bisogno di cercare
chissà dove, i militari: le spade, infatti, erano esposte in salotto, come una qualsiasi collezione.
Ed è caduto dalle nuvole, in-
fatti, il ragazzo, che ha raccontato ai carabinieri di aver
comprato quasi tutte le spade
a San Marino, senza alcuna
difficoltà.
In effetti, nel piccolo Stato,
non sottoposto alla legislazione italiana, questo tipo di armi bianche senza matricola si
trovano ovunque e possono
essere comprate senza problemi.
Ma in Italia no; qui occorre
essere in possesso di di un’apposita autorizzazione rilasciata dalla Questura (porto d’armi o nulla osta alla detenzione) e denunciarne il possesso
all’Ufficio di Pubblica Sicurezza competente.
Il trentatreenne non aveva
niente di tutto questo. Così è
stato deferito all’autorità giudiziaria per detenzione abusiva di armi bianche, rischiando tre mesi di arresto. In casa
però non sono state trovate
armi da fuoco.
Anche a Bonizzo il set Sermide, cantieri al via
sulle strade comunali
del film in costume
Tiziana Pecchini
Pasolini e recante la scritta
esterna «Solo per noi. Per avere un paese più vicino a loro,
scrivi sulla cartolina che ti
sarà consegnata quello che
vorresti a Carbonara e consegnalo alla tua Sindaco oppure mettilo in quest’urna.
Aspettiamo le tue idee». E,
terminata la Fiera di Ferragosto, il Comune vuoterà le urne e vaglierà, con la dovuta
considerazione, le proposte
contenute nelle relative schede. «L’incentrare la fiera sui
giovani — spiega l’assessore
alla cultura Lisa Reggiani —
è una scelta precisa che vede
un percorso nei quattro anni
d’amministrazione ben delineato, volto a valorizzare la
vita sociale dei più giovani,
dai rapporti con le scuole, al
Cred». (u.b.)
BORGOFRANCO SUL PO
(Bonizzo). Dopo Quingentole
e Quatrelle è toccato a Bonizzo balzare agli onori della cronaca per alcune riprese del
film «Il cacciatore di anitre»
del regista Egidio Veronesi di
Massa Finalese. Un film ambientato negli Anni Trenta,
durante la dittatura fascista,
che racconta tradizioni, bozzetti di vita e costumi dell’epoca, interpretato da un’ottantina di attori presi da compagnie teatrali di diversa estrazione, ma anche da numerose
comparse reperite in loco. In
tutto 250 persone coinvolte.
La fiction dell’Associazione
culturale 9612 di Massa Finalese (durata circa 100 minuti),
è finanziata dalla Fondazione
Cassa Risparmio Mirandola e
da alcune imprese private e
sarà terminata entro l’anno
in corso. Poi parteciperà a
concorsi per lungometraggi
ed entrerà nel circuito della
distribuzione. Le scene girate
a Bonizzo ricostruiscono una
festa di paese di 70 anni fa,
con clima, costumi, divertimenti semplici e popolari del
tempo. Vecchie giostrine per
bambini, giocolieri, imbonitori, mangiafuoco, tiro al bersaglio. Tutto un mondo che ora
può trovare evocazione e spazio solo in qualche museo della giostra e spettacolo popolare, come quello della vicina
Bergantino, sulla sponda polesana del Po. L’ambientazione
bonizzese ha richiamato una
folla di curiosi sul piazzale
della bella chiesta datata 1788
e sulla adiacente via Bardini
che si dirama sulle due rampe che portano all’argine maestro del grande fiume. E i più
anziani ricorderanno che proprio il piazzale antistante la
chiesa dedicata a San Giacomo Apostolo il Maggiore era
teatro di concerti di famose
bande della zona in occasione
della festa patronale, quando
il tartufo, pur presente, non
aveva ancora conosciuto i fasti di una adeguata valorizzazione e di una specifica fiera
provinciale. «Ho scelto Bonizzo — ha detto il regista Veronesi — perché è un caratteristico borgo che si presta benissimo alla mia rievocazione».
Ugo Buganza
SERMIDE. Lavori in corso
in alcuni punti della rete
viaria comunale. Rispettando i tempi dei progetti presentati in bilancio alla fine
dello scorso anno alcune
strade sono e saranno sottoposte a lifting. Su tutte via
Cavour, arteria di raccordo
tra il collegamento delle frazioni di S.Croce e Moglia e
l’incrocio della costruenda
rotatoria. I due chilometri
di asfaltatura costano all’Amministrazione 70.000 euro. Particolare la tecnica impiegata che, alla moderna
stesura del conglomerato,
ha preferito un procedimento tradizionale: spruzzo di
catrame ricoperto da una
miscela di ghiaia. Ciò per ridare alla strada l’estetica
antica delle vie di campagna nel rispetto del paesaggio agreste circostante, garantendone la resistenza soprattutto ad un traffico che
in quella zona è limitato. I
tecnici assicurano che con
il tempo il tratto assumerà
la colorazione delle strade
bianche di una volta. Inol-
Il sindaco
di Sermide
Marco
Reggiani
tre, questo tipo di posa in
opera ha richiesto costi ridotti. Dal Municipio informano che dopo via Cavour
si penserà a risanare via Alfieri, altro tratto comunale
che da S.Croce conduce a
Malcantone. Da tempo il nastro d’asfalto presenta vistosi cedimenti, buche e sconnessioni che, abbinate alle
strette curve, ostacolano la
fluidità del transito. Via Alfieri si innesta in via Milazzo, strada a scorrimento particolarmente veloce che attraversa S.Croce; da tempo
la cittadinanza sostiene la
necessità di installare dissuasori, per ora è stata realizzata la breve ciclopedonale dalla chiesa al cimitero.
Siro Mantovani
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Spade in salotto, denunciato