recensioni cD&DvD una vocazione rapsodica, alternando ombre dense a vivaci sprazzi di luce come quelli che si sprigionano nel finale. Tra le due composizioni degli anni Trenta si colloca la Sonata in re maggiore op.38 di Cilea risalente al 1888, testimonianza di un musicista ventiduenne che attesta nella freschezza melodica come nella raffinatezza armonica quanto la sensibilità del giovane musicista di Palmi, formatosi a Napoli, fosse orientata verso orizzonti più ampi rispetto a quelli nostrani. Eccellente per intesa e per dominio strumentale la prova dei due interpreti. Gian paolo minardi za del suono nei passaggi di agilità è del resto da manuale e Vedernikov accompagna a meraviglia il pianista, in completa sintonia di idee. Per una volta tanto sorvoliamo sull’unico vero appunto che potrebbe essere mosso in questo caso (la solita questione del sovraffollamento dei titoli in questione nei cataloghi discografici) e assegniamo qui volentieri la fatidica “quinta stella”. luca chiErici deBuSSy Nikolai Luganski Sinfonia Varsovia direttore Alexander Vedernikov piaNoforte orcheStra naive AM212 a sicurezza, il mestiere, la musicalità innata di un L pianista come Luganski sono elementi sufficienti a far sì che questa ennesima incisione dei due concerti chopiniani possa essere completamente esente da qualsiasi tipo di appunto, e francamente non comprendiamo come mai certi commentatori inglesi abbiano qui trovato motivi di leggero biasimo a causa di non ben precisati elementi di manierismo. Come si fa a evitare il manierismo, del resto, andando a rileggere dei testi che sono stati esplorati in lungo e in largo attraverso quasi duecento anni di esecuzioni, molte delle quali fissate per sempre sul disco? Caratteristica di queste letture di Luganski è semmai la scansione piuttosto lenta di molte frasi, senza che per questo il pianista possa essere tacciato di autocompiacimento o di “uso improprio” delle celestiali melodie che si ascoltano in ambedue i concerti. La chiarezza dell’articolazione e la bellez- on grande chiarezza Ciomei nelle note introduttive C al disco, in forma d’intervista, chiarisce le ragioni della scelta dei brani che compongono il programma, quasi a sottrarlo alla genericità delle tante antologie che affollano la crescente discografia debussyana. Scelte che nascono dall’essere il giovane interprete genovese oltre che pianista, e in questa veste anche stimato camerista - la sua collaborazione con Sol Gabetta in particolare - anche un clavicembalista intensamente coinvolto, pure come direttore, nella frastagliata avventura barocca. Ecco dunque il filo conduttore del disco volto a cogliere come “l’antico” operi nella fantasia del musicista francese, attraverso l’ottica di un interprete che ha lunga familiarità con suites, toccate, arie alla bergamasca e quant’altro, con la chiara consapevolezza di come tali riverberi entrino in un crogiolo in cui mistero e ironia si intridono enigmaticamente fondendosi in un linguaggio che nella sua originalità ha decantato via via ogni dipendenza dal passato. Trapasso che l’interpretazione di Ciomei lascia trasparire quando la pregevole misura con cui vengono proposte le pagine giovanili sembra cedere il passo di fronte allo specchio scuro delle Images dove l’ele- mozart concErti pEr pianofortE k 449 E 595 rondò k 382 Ingrid Jacoby Academy of St.Martin in the fields direttore Neville Marriner piaNoforte orcheStra cd Ica classics ICAC5125 pianoforti prezzo € 13,70 piaNoforti Gaggini Matteo Fossi, Marco 2 cd Brilliant Classics 94737 prezzo € 8,60 ome noto soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti, N la Jacoby incide dal 2012 per Sergio Ciomei Dynamic CDS 7697 prezzo € 16,60 concErti pEr pianofortE E orchEstra op.11 E 21 prezzo € 18,40 opEra complEta pEr duE cd chopiN cd Bartók suitE bErGamasQuE imaGEs childrEn’s cornEr dEux arabEsQuEs piaNoforte pianoforte gante linearità del pianismo sembra tratteggiare la superficie più che scandagliare entro i recessi di quell’ineffabile universo segreto. Gian paolo minardi B ene hanno fatto Fossi e Gaggini in questo doppio cd bartokiano a non limitare il loro lavoro alla sola Sonata per due pianoforti e percussioni - capolavoro del resto irrinunciabile, qui eseguito con i solisti Federico Poli e Gianni Giangrasso - ma a spingersi ad affrontare la meno nota versione pianistica del Mandarino miracoloso (o meraviglioso) e a completare le scelte con i pezzi per due pianoforti tratti dal Mikrokosmos e con la Suite op. 4b trascritta dall’originale per orchestra. Non solo, per correttezza di ottimizzazione degli spazi i due pianisti hanno anche aggiunto al corposo menù i Tre pezzi per due pianoforti di Ligeti, scelta in questo caso più che azzeccata. Si tratta di pagine non frequentemente incise o eseguite in pubblico che furono trascritte da Bartók per ampliare il proprio repertorio per duo pianistico in vista dell’attività concertistica intrapresa con la moglie Ditta Pásztory a partire dal 1938. La Suite op.4b, scritta nel 1904-1905, fu pubblicata nel 1941. Quella tratta dal Mandarino (in una versione per pianoforte a 4 mani) esce da un percorso più tortuoso che viene efficacemente illustrato nelle note di accompagnamento dei due cd a firma di Marco Gaggini. I due pianisti eseguono in questo caso la trascrizione sui due pianoforti per maggiore comodità. Esecuzioni limpide, stilisticamente centrate e con la giusta dose di entusiasmo e partecipazione personale, ossia quanto di meglio ci si possa attendere da una pubblicazione di notevole interesse editoriale. luca chiErici l’etichetta Ica e si è dedicata in tempi recenti alla registrazione dei Concerti di Beethoven. Ingrid Jacoby discende nientemeno che da quel Principe Luigi Ferdinando di Prussia (1772 - 1806), compositore di un certa importanza cui Beethoven dedicò uno dei propri capolavori, il Concerto n. 3 op. 37. L’opera omnia del Principe venne pubblicata con tutti gli onori nell’800 da Breitkopf (probabilmente deviando l’interesse della casa editrice verso altre e più meritevoli creazioni di musicisti meno blasonati). Se a tutto ciò aggiungiamo il fatto che il Principe era nipote di Federico il grande, ecco che i riferimenti musicali si moltiplicano qui fino a tirare in ballo l’Offerta musicale e i pianoforti Silbermann. Il pianismo della discendente di cotanto illustre stirpe è improntato al raggiungimento della massima chiarezza nei dettagli, sacrificando a volte l’impellenza del discorso in favore di una fin troppo meditata scansione di ogni minimo particolare (si noti ad esempio l’incipit del terzo movimento del Concerto K 449). Nulla da dire sulla correttezza dell’esecuzione, ma in quanto al valore editoriale di questa pubblicazione siamo sempre alle solite: si ha idea di quante incisioni siano disponibili sul mercato di questi due importantissimi elementi del repertorio? luca chiErici Bach WEll tEmpErEd claviEr i piaNoforte Pierre-Laurent Aimard 2 cd Deutsche Grammophon 4792784 prezzo € 26,20