mondi paralleli Giovanni Vacchi e CityLife La città del futuro Un progetto rivoluzionario, CON ALCUNI PUNTI IN COMUNE CON LA NAUTICA, STA PER CAMBIARE PER SEMPRE IL VOLTO DI MILANO, CHE DIVENTERÀ PIÙ “VERDE”, EUROPEA E CULTURALMENTE VIVACE. UNO DEI PROTAGONISTI, CON UN PASSATO NEL MONDO DELLE BARCHE, CI SVELA QUALCHE SEGRETO pensieri e parole raccolti da Franco Michienzi 59 58 BARCHE agosto 2012 mondi paralleli Giovanni Vacchi e Citylife G Che cos’è CityLife sarà la più grande area pedonale di Milano e una delle maggiori in Europa. In superficie, oltre ai percorsi pedonali, si snoderà una pista ciclabile che collega il Monte Stella al centro della città. Un sistema di viabilità sotterraneo permetterà lo spostamento in automobile all’interno del quartiere e il collegamento verso l’esterno. I posti auto, tutti interrati, saranno oltre 7 mila. iovanni Vacchi è chief sales and marketing officer presso CityLife, la società impegnata nel progetto di riqualificazione dei circa 255 mila metri quadri nel centro del quartiere storico della Fiera di Milano, ma in passato ha ricoperto ruoli di primo piano in Bertram prima e nel Gruppo Ferretti dopo. Anche per questo abbiamo voluto parlare con lui delle residenze, ancora in corso d’opera, progettate secondo rigorosi criteri ambientali ed ecologici. Sono pensate come case di grande prestigio e luminosità, da adattare a qualsiasi esigenza abitativa (dal bilocale all’appartamento di ampia superficie, fino agli attici a doppia altezza). Vacchi è entusiasta di questo progetto epocale e ce ne parla con passione: «Le dimensioni sono più o meno quelle di Canary Wharf (importante centro direzionale londinese, ndR) con l’intento di proporre una riqualificazione immobiliare di altissimo livello a destinazione mista nel centro di una città. È come se noi stessimo ricostruendo Canary Wharf, in mezzo a Kensington, come mi piace dire ai tanti clienti stranieri con cui parlo». Si tratta di una sfida… Sì, è la sfida a un nuovo modo di vivere. In Italia da tanti anni le città non avevano sviluppi innovativi. Questo progetto rappresenta il nuovo lusso dell’abitare, non inteso in maniera elitaria ed esclusiva, ma come possibilità di godere di grandi privilegi, come vivere in un ambiente molto verde, al centro della città, a emissioni zero, perché non solo non ci sono auto ma nemmeno caldaie (il riscaldamento e il raffreddamento vengono effettuati attraverso l’acqua). Quanto conta aver affidato a delle archistar il progetto principale? Daniel Libeskind e Zaha Hadid hanno realizzato delle abitazioni oggettivamente innovative per il panorama immobiliare italiano, con tagli particolari e diversi da loro, di grande eleganza. Poi, all’interno gli appartamenti possono essere personalizzati dai clienti.Tutte le abitazioni sono caratterizzate da un occhio di riguardo verso gli spazi giorno e le terrazze, riducendo magari un po’ di più le zone notte, perché si tratta di una tendenza che rispecchia le ricerche di marketing e le richieste dei clienti. Le terrazze sono vere logge, coperte e vivibili anche in inverno, orientate verso il parco, che tra alcuni anni diventerà un panorama bellissimo, al quale, per altro, si aggiungeranno le tre torri simbolo di CityLife, fatte da Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Arata Isozaki. Questi grattacieli non lineari hanno acceso un grande dibattito legato anche al conflitto tra forma e funzione. In questo caso come la prima interagisce con la seconda? La forma è quella del guscio esterno, vale a dire dello scafo, mentre all’interno c’è una grandissima considerazione di quella che è l’efficienza, soprattutto nelle tre torri – che saranno solo uffici – mentre sarà poi costruita un’altra torre residenziale, che si chiamerà ParkTower, di 100 metri di altezza e concept molto internazionale, con spa, palestra e piscina. Qual è stata la difficoltà maggiore dal punto di vista ingegneristico? Riuscire a portare avanti la complessità di produzione e di contemporaneità di progetti allo stesso tempo: CityLife prevede un’ampia zona residenziale con parcheggi interrati, una piastra commerciale al suo interno (sotto cui passano anche opere pubbliche come la metropolitana), torri-uffici con basamenti strutturali molto forti, una galleria commerciale di 20.000 mq (opera di Zaha Hadid), un parco, una centrale per la raccolta delle acque di falde a uso e consumo delle residenze. La qualità dell’architettura, il rapporto con l’ambiente cir- 61 «Il vero lusso è poter strutturare l’ambiente per permettersi qualcosa di innovativo». Giovanni Vacchi BARCHE mondi paralleli Giovanni Vacchi e CityLife Il progetto architettonico del Museo è stato sviluppato con l’obiettivo della maggiore compatibilità ambientale possibile, utilizzando materiali e tecniche costruttive all’avanguardia, con l’obiettivo di diventare un edificio a impatto zero, in linea con l’intero progetto CityLife. costante e il senso di libertà di questo progetto sono caratteristiche di CityLife che in un certo senso lo avvicinano al mondo nautico. Lo stesso si può dire, forse, per il concetto di lusso… Sì, ma vorrei sottolineare che si tratta di un lusso “democratico”, mentre quello delle imbarcazioni, a volte, è molto esclusivo. Abbiamo appartamenti che vanno dai 7.000 ai 12.000 euro al metro quadro per un costo complessivo che può variare dai 600.000 euro fino a diversi milioni. Il lusso in questo progetto è legato più che altro alla ricerca continua verso i materiali e verso soluzioni abitative che possano dare il meglio a chi ci vive. Possiamo dire che si tratta di un primo tassello che renderà Milano una città più cosmopolita? Assolutamente sì. Sia CityLife che il progetto di Porta Nuova sono due passi importanti. Stiamo ridando a Milano 170.000 metri quadrati di parco pubblico, disegnato da Gustafson Porter, e questa caratteristica, per esempio, avvicina la città a molte capitali europee. CityLife per altro ha degli aspetti culturali importanti: museo e riqualificazione di una palazzina storica per la città. Quando assegnerete i primi immobili? Nella primavera-estate del 2013 saranno pronti i primi appartamenti di Zaha Hadid, quasi contemporaneamente una parte disegnata da Daniel Libeskind (cinque edifici), alla fine del 2014 altri lotti di Libeskind e la Park Tower; tra il 2015 e il 2016 le tre torri uffici e la galleria commerciale. Ci sono poi delle opere pubbliche che verranno realizzate, come la riqualificazione del Padiglione 3 e il Museo disegnato da Libeskind all’interno del parco. Le tre torri Torre Hadid Progettato da Zaha Hadid, l’edificio è alto 170 metri, si sviluppa verticalmente con un dinamico movimento di torsione che valorizza la percezione e le viste rispetto agli assi urbani. Ai piedi della torre si trovano la galleria commerciale e i percorsi coperti di collegamento con la stazione della metropolitana. La Torre si sviluppa per 44 piani, di cui 39 destinati a funzioni direzionali di alto livello, e sarà in grado di ospitare circa 3.200 persone. Dispone di un parcheggio riservato interrato per circa 380 posti auto. Ha ottenuto la pre-certificazione Leed con obiettivo Gold. Ambiente La cultura.Museo d’Arte Contemporanea Il progetto, studiato dall’architetto Daniel Libeskind, presenta un edificio dalla struttura verticale di cinque piani che, procedendo verso l’alto, si sviluppa nella torsione di un volume a base quadrata che termina sulla sommità con una terrazza di forma circolare. Questa evoluzione geometrica sull’asse verticale è ricca di richiami, che vanno dalla sezione aurea di Leonardo da Vinci alla sfericità della volta celeste, fino al processo di evoluzione dell’arte stessa, che trae la sua bellezza dall’elemento dinamico della trasformazione, dalla sovrapposizione delle immagini, dal dinamismo che 62 BARCHE agosto 2012 si osserva nel movimento da una figura geometrica all’altra. CARATTERISTICHE: 5.000 metri quadrati di superficie espositiva coperta, distribuiti su cinque piani, di cui uno interrato; quasi 7.000 metri quadrati di spazi espositivi esterni, suddivisi tra il giardino, le terrazze ai piani (1.600 mq) e la grande terrazza circolare sul tetto (1.400 mq); cinque gallerie espositive, un bar/bistrot al piano terra, un ristorante al piano ammezzato affacciato sul parco, con una sala per 80 ospiti e un’ampia cucina per ospitare i catering; un laboratorio artigianale per l’allestimento delle mostre temporanee e un bookshop, oltre agli uffici di amministrazione dell’intero edificio. CityLife sarà un quartiere a emissioni zero: zero caldaie a gas, zero fonti di combustione, zero CO2, zero inquinanti nell’aria. Risorsa primaria di energia sarà l’acqua: da un lato il teleriscaldamento fornito da A2A per il riscaldamento e il raffreddamento nelle torri e per l’acqua calda sanitaria nelle residenze, dall’altro l’uso di pompe di calore alimentate dall’acqua di falda per le stesse esigenze nelle abitazioni. E l’acqua di risulta del sistema di riscaldamento e condizionamento, riciclata, serve per l’irrigazione del parco, delle aree verdi condominiali e per gli scarichi dei servizi igienici. Tutti gli edifici hanno alte prestazioni energetiche: i pannelli fotovoltaici riducono il consumo energetico necessario per il funzionamento degli impianti. Le residenze sono certificate in Classe A, per le scelte di alimentazione e gli accorgimenti costruttivi, come per l’isolamento termico garantito dai materiali di facciata. Torre Libeskind Alta circa 150 metri, la torre progettata da Daniel Libeskind è concepita come parte di una sfera ideale che avvolge Piazza Tre Torri. Caratterizzata da una forte iconicità della sua forma curva, completa, insieme alle altre due torri a destinazione direzionale, il Business District di CityLife. È direttamente connessa, tramite una lobby su due livelli, alla galleria commerciale e con percorsi coperti alla fermata Tre Torri della linea M5, situata nell’omonima Piazza centrale. Torre Isozaki Con i suoi 202 metri di altezza, progettata da Arata Isozaki sarà uno tra gli edifici più alti d’Italia. Distribuita su 50 piani dei quali 46 a destinazione direzionale, è in grado di ospitare fino a 3.800 persone. Si ispira al modello della endless column di Constantin Brancusi, ed è caratterizzata da piani flessibili nella modulazione degli spazi di lavoro e completamente illuminati da luce naturale. È direttamente connessa con la Piazza centrale di CityLife e con quella sottostante alla fermata Tre Torri della linea M5. Ha ottenuto la pre-certificazione Leed con obiettivo Gold. 63 Curiosità. Il parco pubblico Pensato come il cuore del progetto, avrà 2 mila nuovi alberi e si estenderà su una superficie di 170 mila metri quadrati (un’area paragonabile a 30 campi da calcio). Nel 2010 è stato indetto un concorso e ha vinto il progetto degli studi Gustafson Porter (Regno Unito) in gruppo con Melk, One Works e Ove Arup, dal titolo Un parco fra le montagne e la pianura. Il parco introduce intorno alle Tre Torri un microcosmo dove sono riprodotte le caratteristiche del paesaggio milanese e del suo territorio. Nel centro, la Piazza, il Belvedere, il Giardino delle Farfalle e delle Sculture sono collegati da percorsi a rampe dolci e forme scultoree del terreno. Le terrazze dei ristoranti, i caffè e i giardini pergolati possono godere della vista del parco mentre una passerella pedonale scavalca l’avvallamento collegando le Tre Torri con il Centro Congressi Fiera e il Raggio Verde. A nord, il Giardino delle Prealpi, l’Anfiteatro, l’Area per gli Eventi e i Boschi di pini e querce creano un grande spazio alberato. A sud, il Bosco di Faggi, la Piazza dei Fontanili, il Giardino di Pianura, le Piantagioni di Aceri e la Piazza del Mercato creano ambienti che dovrebbero favorire l’interazione sociale, il passeggio e la contemplazione. mondi paralleli Giovanni Vacchi e CityLife GLI ARCHITETTI Zaha Hadid Nata a Baghdad (Iraq), è l’unica donna vincitrice del Premio Pritzker (2004). Architetto impegnato nella continua sperimentazione di nuovi concetti spaziali, tra i suoi progetti ci sono il Bmw Central Building a Lipsia e il Phaeno Science Center a Wolfsburg, in Germania; il Rosenthal Center for Contemporary Art a Cincinnati; l’ampliamento dell’Ordrupgaard Museum a Copenhagen; Opera Houses a Dubai e in Cina. Tra i progetti in Italia: il MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo a Roma, la stazione Alta Velocità a Napoli-Afragola e il Museo di Arti Nuragiche e Contemporanee a Cagliari. Arata Isozaki Nato a Oita, Giappone, è una delle figure storiche dell’architettura internazionale contemporanea. Ha realizzato opere fondamentali come il Gunma Museum of Modern Art (1978), il Museum of Contemporary Art di Los Angeles (1986), il Soho Guggenheim Museum a New York (1992), la Kyoto Concert Hall (1995), la Nara Concert Hall (1999), il Palahockey di Torino per le Olimpiadi invernali del 2006. Daniel Libeskind Nato a Lodz, in Polonia, è una figura di rilievo internazionale nel mondo dell’architettura e del design urbano. Ha vinto i concorsi per la progettazione del World Trade Center Site a New York (2002) e del Museo Ebraico a Berlino (1999). Attualmente ha in corso circa 40 progetti in tutto il mondo, a stadi diversi di avanzamento che vanno dal concept alla costruzione, tra cui il Museo Ebraico Danese di Copenhagen (2003), l’Imperial War Museum North a Manchester (2001) e l’ampliamento del Denver Art Museum (2006). 64 BARCHE agosto 2012 «Abbiamo due grandissimi azionisti e stiamo sviluppando delle residenze molto belle che saranno certamente di grande pregio e prestigio.» Giovanni Vacchi Pensate di replicare questo tipo di progetto in altre situazioni? Non conosco le intenzioni degli azionisti, ma secondo me si tratta di un’idea assolutamente replicabile, in Italia come all’estero. Questo progetto è innovativo perché cambia il modo di vivere la residenza: a differenza di Milano 2 o Milano 3 si torna a vivere in piena città… È vero, quando sono nate queste realtà in città non c’era la possibilità di vivere in uno spazio con tanto verde e CityLife rappresenta l’alternativa perfetta per tornare a uno stile di vita contornato dal verde ma a due passi dal centro, per questo viene guardato con interesse anche da chi anni fa si è trasferito nell’hinterland. La riqualificazione del sistema fieristico ha interagito con CityLife? Da un punto di vista architettonico no, ma il fatto che vicino a noi ci sia un centro congressi tra i più grandi d’Europa ci rassicura per quanto riguarda lo sviluppo della galleria commerciale.