DONNE CON EPILESSIA, DUBBI SU SICUREZZA DELLA SUPPLEMENTAZIONE PRECONCEZIONALE DI ACIDO FOLICO 21 marzo 2015 Si ritiene che la supplementazione preconcezionale di acido folico nelle donne con epilessia possa prevenire il difetto del tubo neurale e ridurre il rischio di malformazioni congenite nel neonato, tanto che si raccomanda a tutte quelle in età fertile di assumere acido folico quotidianamente prima del concepimento e durante la gestazione. Ora una review, pubblicata su Seizure, rimette in discussione questo assunto, alla luce delle potenziali interazioni tra alte dosi di acido folico e alcuni farmaci antiepilettici (AED) e in base ad alcune evidenze sperimentali precliniche. «La prevenzione primaria del difetto del tubo neurale attraverso la supplementazione di acido folico risultata in una riduzione del rischio del 62% (95% CI: 49-71%) in una popolazione sana. L'attuale raccomandazione di supplementazione di acido folico prevede che tutte le donne in età fertile assumano almeno 0,4 mg di acido folico al giorno prima del concepimento e durante la gravidanza» ricorda Ali A. Asadi-Pooya, del Jefferson Comprehensive Epilepsy Center della Thomas Jefferson University (USA), autore della review. «La maggior parte degli esperti concordano sul fatto che tale supplementazione prima del concepimento rappresenti un intervento-chiave, in particolare nelle donne con epilessia che assumono AED» prosegue. Nella sua review, però, Asadi-Pooya cerca di sottolineare che non vi sono informazioni sufficienti per stabilire il dosaggio ottimale della supplementazione di acido folico nelle donne con epilessia trattate con AED. «Nel 2009» ricorda l’autore «una commissione riunita dall’American Academy of Neurology (AAN) ha sottoposto a revisione le prove relative alla cura delle donne con epilessia durante la gravidanza, compresa la supplementazione preconcezionale di acido folico. La loro conclusione era stata che il rischio di malformazioni congenite nella progenie delle donne con epilessia veniva probabilmente diminuita da tale intervento e si raccomandava che la supplementazione preconcezionale di acido folico nelle donne con epilessia potesse essere presa in considerazione per ridurre il rischio di malformazioni congenite maggiori». Tuttavia – sottolinea l’epilettologo - le donne con epilessia sono spesso riconosciute come gruppo ad alto rischio e le linee guida raccomandano sempre la prescrizione di dosi elevate (fino a 5 mg al giorno) di acido folico in questa popolazione. «Uno dei presunti motivi per raccomandare alte dosi di acido folico nelle donne con epilessia risiede probabilmente nel fatto che le donne che assumono AED sono a maggiore rischio per via dei bassi livelli sierici di folati bassi rispetto alla popolazione generale» spiega Asadi-Pooya. «È noto che il trattamento con AED che inducono gli enzimi del citocromo P-450 (come per esempio la carbamazepina e la fenitoina) interferisce con il metabolismo dei folati, come pure l'acido valproico». La deficienza di folato gestazionale è stato associato con crescita e sviluppo anormali e lo sviluppo del feto, sia in esperimenti sull’animale sia in studi sull’essere umano, e si è ipotizzato costituisse il presunto meccanismo responsabile degli effetti teratogeni degli AED. In uno studio di 388 gravidanze in 244 pazienti – cita l’autore – le gestzioni in cui vi era stata supplementazione di acido folico avevano mostrato una significativa riduzione di aborto spontaneo. Però, sottolinea, esistono casi riportati da vari studi, di interazioni farmacologiche tra acido folico e alcuni degli AED. Nel complesso «gli studi farmacocinetici relativi a queste interazioni indicano con evidenza che l'acido folico sia un cofattore nel metabolismo della fenitoina e che livelli più elevati di folato sembrano aumentare l'affinità di enzimi che metabolizzano il farmaco, aumentando così notevolmente l'efficienza della degradazione della fenitoina». In esperimenti su animali si è visto che ciò può portare a un raddoppio di crisi rispetto ai controlli nella progenie. AsadiI-Pooya offre una possibile spiegazione. «Ulteriori esperimenti» afferma il neurologo «hanno dimostrato che l'acido folico e suoi derivati possono alterare la connettività e le dinamiche in colture neuronali tali da produrre una mancanza di stabilità della rete neuronale o l'ipereccitabilità dei singoli neuroni. Gli sperimentatori hanno ipotizzato che "a causa della sua relazione con Lglutamato, neurotrasmettitore eccitatorio, l’acido folico presente a livelli elevati in modo continuativo durante lo sviluppo neuronale provoca un aumento dell'attività dei neuroni stessi. Ciò a sua volta accelera la sviluppo della connettività neuronale che porta a una rete ipereccitabile”». Nel complesso, conclude Asadi-Pooya, «tenendo in considerazione sia le significative interazioni potenziali farmacologiche tra elevate dosi di acido folico e alcuni AED nelle pazienti con epilessia e sia le evidenze emergenti da studi su animali secondo le quali elevati livelli di acido folico durante la gestazione possono determinare eventi avversi sullo sviluppo del cervello fetale, non è consigliabile suggerire una supplementazione di alti dosi di acido folico nelle donne epilettiche fino a quando non saranno disponibili maggiori informazioni relative a un dosaggio appropriato, sicuro e ottimale». Arturo Zenorini Asadi-Pooya AA. High dose folic acid supplementation in women with epilepsy: are we sure it is safe? Seizure, 2015 Mar 07. [Epub ahead of print] leggi