COLLEGIO PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI PROVINCIA DI MILANO Informatutto ANNO 1 – N. 12 - Maggio 2010 TEMPO DI SEMINA: SEME CERTIFICATO O AZIENDALE ? Lo scorso Febbraio il Comitato tecnico della Conferenza Stato – Regioni ha espresso parere favorevole alla soppressione dell’obbligo di impiegare seme certificato per accedere ai contributi previsti dall’art. 68 per il grano duro. A questo punto il dilemma: seme certificato o seme prodotto in azienda ? La decisione del Comitato tecnico apre alla possibile riduzione dell’impiego di seme certificato che comporterà sicuramente difficoltà nell’assicurare la tracciabilità, oltre a un probabile peggioramento quantitativo e qualitativo delle produzioni di frumento italiano, con possibili ripercussioni sulla bilancia delle importazioni di granella estera. Senza contare che gli agricoltori subirebbero un conseguente danno economico che vedrebbero diminuire le loro produzioni. L’impiego delle sementi certificate ha richiamato negli ultimi decenni l’interesse della ricerca verso il settore cerealicolo con la costituzione di diverse nuove varietà con caratteristiche di pregio sia sotto gli aspetti quantitativi per la produzione di pasta e pane, sia sotto l’aspetto produttivo, come dimostrano le raddoppiate rese rispetto agli anni sessanta, da imputare sicuramente alla migliorata tecnica produttiva ma anche alle nuove varietà nettamente più produttive. Oggi per parlare di seme certificato dobbiamo tenere conto di quel lavoro di ricerca e selezione operata dalle stesse ditte sementiere o dai costitutari o da enti istituzionali di ricerca alfine di proporre al mercato varietà più efficienti sia dal punto di vista produttivo sia qualitativo e che possano dare uno strumento in più per acquisire un maggiore reddito agli imprenditori agricoli. Nel corso degli anni, in primo luogo per sostenere l’autosufficienza alimentare, numerosi ricercatori si sono impegnati sul fronte del miglioramento genetico, al fine di mettere a punto varietà di frumento capaci di adattarsi ai vari areali italiani, per incrementare le rese unitarie e migliorare le caratteristiche qualitative. La ricerca ha permesso di mettere a punto sistemi di concia del seme per la protezione dei patogeni fungini trasmissibili per seme, che risiedono sulla superficie o internamente e che in particolari condizioni ambientali possono svilupparsi dopo la semina e durante tutto il ciclo delle piante. L’impiego di semente certificata comporta una serie di vantaggi: - Identità e purezza varietale: Uniforme ed elevata capacità di germinazione; Assenza di semi di specie infestanti; Assenza di patogeni trasmissibili per seme; Emerge pertanto che le sementi certificate sono uno dei principali fattori di produzione per le attività agricole e prodotti importanti nell’economia di un Paese. La certificazione ufficiale delle sementi garantisce che il seme abbia una germinabilità minima dell’85%, una purezza fisica del 98% e un numero di infestanti pressoché nullo, permettendo così dosi di seme certificato di 180/200 kg/ha nettamente più basse rispetto ai 300 kg/ha e più del reimpiego aziendale, per ottenere lo stesso numero di piante per metro quadrato, annullando di fatto quello che viene considerato risparmio da parte dell’agricoltore. La granella aziendale selezionata in modo approssimativo, o peggio ancora non lavorata, si presenta con molte impurità e con terminabilità incerta. Il decadimento delle caratteristiche qualitative causato dal mancato impiego di sementi certificate rende le produzioni meno rispondenti agli standard richiesti dall’industria di trasformazione, con il conseguente deprezzamento delle produzioni e un maggiore ricorso alle importazioni. E’ necessario anche sottolineare che la mancanza dell’obbligo della semente certificata porterebbe ad un’inevitabile aumento del reimpiego della granella aziendale che, non usufruendo del processo selettivo, inevitabilmente porterebbe all’inquinamento con altre specie e all’aumento del carico di semi di infestanti il cui controllo diventa sempre più difficile, richiedendo interventi sempre più spinti con gli agrofarmaci, a discapito della tutela dell’ambiente. E’ evidente quindi che ci sono una serie di fattori diretti e indiretti che, a fronte di un risparmio immediato sui costi di acquisto di semente certificata, potranno determinare, direttamente o indirettamente, soprattutto nel medio-lungo periodo, svantaggi per l’agricoltore e per l’ambiente. (Estratto ed elaborato da Informatore Agrario 15/2010 – Carla Corticelli Unione Seminativi Roma) ATTUALITA’ Latte: verso nuovi accordi interprofessionali - Lo scorso primo aprile ha preso inizio la nuova campagna di commercializzazione per il latte 2010-11. I produttori sono in attesa che si concretizzi e si consolidi la ripresa del mercato, in modo da raggiungere quotazioni alla stalla sufficienti per consentire un adeguato guadagno rispetto ai costi sostenuti. A consolidare la fiducia dei produttori alcuni segnali che sicuramente meritano attenzione: - I principali formaggi italiani Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno registrato interessanti aumenti delle quotazioni, favorendo la valorizzazione della materia prima - Le esportazioni (principalmente formaggi), come dimostrano i primi dati consuntivi del 2009, evidenziano un bilancio in attivo verso le importazioni di latte in cisterna, semilavorati etc - La volontà dell’Unione Europea di adoperarsi a sostenere e proseguire l’azione di stabilizzazione svolta nel 2009, culminata con l’istituzione di un fondo di 300 milioni di euro di cui 23 destinati all’Italia. Nel contesto Europeo il commissario all’agricoltura Dacian Ciolos ha annunciato misure che ruotano intorno al rafforzamento del potere di mercato degli allevatori. A maggio saranno disponibili i dati sulla produzione commercializzata nel 2009-10. per la prima volta l’Italia è rimasta dentro la quota disponibile. Antitrust – Il monopolio sui controlli animali dell’A.I.A (Associazione Italiana Allevatori) è stato bocciato dall’Antitrust che ha auspicato una revisione della normativa vigente in materia di controlli sulle attitudini produttive del bestiame. (Estratto ed elaborato da AGRISOLE n. 14 – 9/15 aprile 2010) ANGOLO DELLA BOTANICA L’Agrifoglio (Ilex aquifolium) è detto anche Aquifoglio, Alloro spinoso, Pungitopo maggiore è un albero o un arbusto che può raggiungere i 10 metri di altezza. Si presenta con corteccia liscia grigia e rami verdastri, fogliame verde scuro decorativo, con varietà variegate di bianco, crema o giallo, con margine spinoso. I frutti sono le tipiche piccole bacche di colore rosso. La pianta gradisce posizioni ombreggiate o di sottobosco, terreno acido o semiacido fertile e ricco di humus. dai demoni e portasse fortuna. I suoi primi utilizzi risalgono all’Irlanda dove anche le famiglie più povere potevano permettersi di utilizzarlo per decorare le proprie abitazioni. Nel corso del tempo i cristiani incominciarono ad utilizzarlo per il periodo natalizio in quanto la struttura della foglia ricorda la corona di spine di Gesù e i frutti rossi il suo sangue. Il contenuto di ilicina contribuisce a rendere l’agrifoglio tossico per esseri umani poiché irrita lo stomaco e l’intestino, altri componenti lo rendono dannoso per sistema nervoso e per il cuore. L’ingestione di sole 20 bacche può essere mortale per un adulto. Ciò nonostante, l’agrifoglio presenta proprietà lassative, febbrifughe e diuretiche. FIERE CONVEGNI E …… Unica fiera organizzata tra l’Ente fiera Parma con Federalimentare per la vetrina dell’alimentare italiano e non con la più alta concentrazione di espositori, si terrà a Parma dal 10 al 13 Maggio l’edizione 2010 di CIBUS che rappresenta un vero punto d’incontro per le ultime novità nel campo dell’industria alimentare e della distribuzione. La Società Agraria di Lombardia organizza per Mercoledì 12 maggio ore 15 presso la sede di Via Ripamonti 35 a Milano una conferenza verrà tenuta dal Prof. Luigi Mariani, docente del dipartimento di Produzione Vegetale dell’Università Statale di Milano, sul tema: L’AGRICOLTURA ED IL BILANCIO DELL’ANIDRIDE CARBONICA L’Anidride carbonica è un gas serra e, a parere di molti esperti, ha assunto una valenza determinante nell’evoluzione del clima. Si vuole valutare quale sia oggi e quale possa essere in futuro il ruolo dell’agricoltura nella gestione di questo elemento fondamentale per la nutrizione delle piante. Nel contesto del PSR 2007-2013 Veneto Agricoltura organizza nei giorni 6, 11 e 20 Maggio 2010 presso la Corte Benedettina di Legnaro (PD) un seminari dal tema: CERTIFICAZIONE AMBIENTALE COME STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE DELL’AZIENDA AGRICOLA E AGRITURISTICA L’incontro offre una panoramica sulle certificazioni ambientali a carattere volontario quali strumenti per la valorizzazione dell’impresa agricola ed agrituristica e un’opportunità per migliorare l’ambiente. Preadesioni entro il 3 maggio a Veneto Agricoltura. Segreteria tel 049 8293920 fax 049 8293909 Mail: [email protected] Sito: www.venetoagricoltura.org INFORMATUTTO L’agrifoglio è una pianta magica fin da prima dell’avvento del Natale cristiano, si dice che proteggesse Si tratta di un periodico informativo a cura del Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Provincia di Milano. La divulgazione è esclusivamente a mezzo mail.