Testi , immagini e musica di Valerio Sanfo L’uomo cerca ciò che non conosce, perché spinto dall’ impellente necessità di trovare quel senso di eternità che fisicamente gli è negato. L’artista perpetua se stesso attraverso le proprie opere, l’uomo comune cerca tracce di consenso sociale, per poter essere ricordato, almeno da qualche altro consimile. Quale immane tragedia vive colui che, ancorato ai soli beni materiali, vede sfuggirgli la vita, fazioso ma misero, perché ogni cosa dovrà lasciare. Eppure il senso della continuità e dell’unità si esplicita attorno a noi: un seme che nasce, un fiore che sboccia, un frutto che cade, e nuovamente un seme che nasce… Quale orripilante timore, inebria i sensi offuscando le capacità percettive degli uomini carnali? Quale radicata ignoranza eclissa qualsiasi sprazzo di chiaroveggenza consolatrice? Solo esclusivamente la mancanza o carenza di fede. La fede viene alimentata anche dalla consapevolezza che esistono enti immateriali, che conoscono molto di più di quanto noi sappiamo e che con l’innato loro amore ci guidano verso le migliori mete. Affidarsi a tali curatori invisibili, dispensatori di speranza e carità è ciò che religiosamente possiamo fare; tutto il resto è solo illusione. I Santi delle Chiese sono guide spirituali, tracce di anime pure che aiutano, sorreggono, consolano e indicano la strada del ritorno. In ogni religione sono presenti tali auspicabili modelli viventi, anche se privi di fisicità (possiedono dei corpi intessuti di luce). La vera Religione è l’andar oltre la Religione, in una Universalità che tutto accomuna