Il magnifico sistema di anelli attorno a Saturno suona come un grammofono. E' questa l'ultima scoperta della sonda
Cassini da tempo impegnata in un'importante missione a caccia dei segreti del misterioso pianeta. La novità, pubblicata
anche dalla versione online del New Scientist, è stata comunicata dopo che uno strumento di bordo della navicella ha
rilevato onde radio e plasma ad ogni passaggio sopra gli anelli.
Dal punto di vista pratico, secondo quanto svelato da Don Garnett e colleghi, dell'Università dell'Iowa, il pianeta dunque
emette costantemente una serie di note musicali. Tenicamente parlando, perché fossero udibili anche all'orecchio
umano, le onde sonore sono state ridotte di un fattore cinque. I toni, secondo i ricercatori, che si dichiarano stupiti della
scoperta, sono corti, durano tra uno e tre secondi e a differenza dei suoni che si propagano nell'etere si distinguono
bene l'uno dall'altro.
Ma qual è l'origine di tale armonia? I dati in possesso degli scienziati indicherebbero che il suono sarebbe prodotto
dall'impatto di un meteroide con i blocchi di ghiaccio che costituiscono gli anelli. Ogni colpo, secondo Garnett, crea un
impulso di energia che, dal luogo dell'impatto, converge lungo la superficie di un cono. Stimando l'energia coinvolta, gli
scienziati hanno calcolato che gli oggetti che impattano sono grandi almeno un centimetro.
Anticipata da alcuni dati raccolti dal Voyager 2 che facevano già sospettare l'esistenza di un fenomeno simile, la
scoperta del gruppo di Garnett ha sorpreso tutti per la qualità del suono percepito e per la capacità di rilevare
distintamente i singoli impatti del materiale con gli anelli. E non è tutto qui. Le osservazioni della sonda Cassini, infatti,
hano svelato nuove informazioni sulla struttura degli anelli con dettagli complessi sulla forma e gli spazi tra le bande che
hanno rivelato la presenza di tre nuove lune oltre alle altre tre già note. Saturno ha sempre meno segreti.
Dopo aver inviato a Terra le prime splendide immagini degli anelli di Saturno, Cassini replica lo show con Titano, unica
luna del sistema solare con un'atmosfera. Scattate durante l'avvicinamento al corpo celeste, le foto della sonda mostrano
il satellite circondato da una nebbia densa.
Realizzata dalla Nasa in collaborazione con l'Esa e l'Agenzia spaziale italiana, Cassini ha a bordo una dozzina di
strumenti (spettrometri, telecamere a infrarossi e radar) progettati per rispondere alle domande che sorgeranno nei
prossimi quattro anni durante i numerosi incontri ravvicinati fra la sonda e Titano.
L'appuntamento più suggestivo sarà quello del prossimo 14 gennaio, quando la sonda europea Huygens, sganciata da
Cassini il 25 dicembre, attraverserà l'atmosfera di Titano a caccia di informazioni. "Ci aspettiamo che gli strumenti
penetrino la densa atmosfera della luna di Saturno, rivelando un nuovo mondo", ha osservato il direttore del Jet
Propulsion Laboratory della NASA e responsabile del radar di Cassini, Charles Elachi.
Le ultime immagini catturate dalla sonda nel frattempo mostrano un'atmosfera densa simile a un banco di nebbia. Sulla
natura degli elementi che la compongono, al momento, non ci sono ulteriori informazioni, ma le foto danno un'idea
dell'atmosfera di Titano.
Tra le risposte che gli scienziati attendono con più ansia, ci sono quelle relative al suolo del satellite: Cassini e i suoi
strumenti forniranno la prima mappa in grado di rivelare se esiste un suolo di Titano, oppure se la più celebre luna di
Saturno non è che un oceano di etano e metano. L'avventura di Cassini è solo all'inizio
Gli anelli di Saturno sono di color rosa e grigio, con un tocco di marrone. E' questo quello che risulta dalle prime foto a
colori naturali spedite dalla sonda Cassini in orbita attorno al "Pianeta degli anelli". L'immagine venne ripresa il 21 giugno
scorso, poco prima dell'ingresso in orbita, a una distanza di 4 milioni di chilometri dal pianeta.
Composti prevalentemente da ghiaccioo, se fossero puri, gli anelli di Saturno dovrebbero essere di colore bianco.
Secondo gli scienziati, le diverse colorazioni giunte sulle Terra grazie agli strumenti di Cassini, dimostrano invece la
presenza di altri materiali frammisti all'acqua gelata. Un mix impuro che dà alla superfici eun colore rosa e grigio con
delle striature marroni. Le immagini inviate in precedenza dalla sonda erano in binaco e nero o riprese all'infrarosso.
Sette gli anelli principali che circondano Saturno. Identificati con le lettere dell'alfabeto da A a G, non sono ordinati in
ordine alfabetico. Comincia dunque a dare i primi frutti il lavoro di Cassini. Progettata dalla Nasa in collaborazione con
l'Esa e l'ente spaziale italiano (Asi), la sonda è la prima navicella entrata in orbita attorno a Saturno. Cassini per quattro
anni esplorerà il pianeta, inviando anche un laboratorio automatico sul suo satellite maggiore Titano
Dopo una settimana di riposo, Cassini è riemersa dietro il Sole ed è pronta a continuare il suo lavoro attorno a Saturno.
Nei sette giorni all'ombra della grande stella la sonda è stata praticamente offuscata e ha potuto svolgere soltanto una
serie limitata di operazioni standard.
Poche le rilevazioni scientifiche effettuate nella fase di stallo della navicella e pochi anche gli strumenti attivi durante il
passaggio in ombra. Giunta nell'orbita del "Signore degli anelli" il 30 giugno, a causa del Sole che si è frapposto tra la
Terra e la sonda, la Cassini aveva cominciato la sua speciale "eclissi" il 5 luglio.
Uno stop previsto che ha consentito agli scienziati di verificare lo stato del velivolo e la ripresa della sua funzionalità una
volta superato l'ostacolo. Ora Cassini si appresta a ricominciare la sua perlustrazione attorno al misterioso e affascinante
Saturno.
Qualche sorpresa sull'origine degli anelli del pianeta e sulla composizione dello spazio circostante era già giunta al primo
passaggio della sonda all'interno del vasto intervallo che divide gli anelli centrali (A e B) del Pianeta. Nello specifico la
Cassini aveva rinvenuto particelle "sporche" molto simili a quelle osservate su Phoebe, la prima luna di Saturno studiata
dalla sonda, con una presenza massiccia di ossigeno atomico che lascerebbe pensare a una recente collisione con un
altro corpo celeste. Cassini ora ha riacceso gli strumenti di bordo: si attendono buone nuove...
Dopo i clamori del primo approccio, Saturno comincia a svelare i suoi segreti e le sorprese non mancano. A pochi giorni
dall'ingresso nell'orbita del pianeta della sonda Cassini, infatti, gli scienziati si trovano ad affrontare dati che potrebbero
avere una portata rivoluzionaria e suggerire ipotesi del tutto nuove sull'origine della spettacolare struttura che circonda
Saturno.
Più nel dettaglio, la curiosità dei ricercatori è stata catturata dai rilevamenti effettuati all'interno del vasto intervallo che
divide gli anelli centrali (A e B) del Pianeta. Composti quasi esclusivamente di ghiaccio, secondo quanto registrato, gli
anelli di Saturno sarebbero separati da uno spazio ricco di impurità e particelle "sporche" molto simili a quelle osservate
su Phoebe, la prima luna di Saturno studiata dalla sonda.
Sulla sommità degli anelli, inoltre, gli strumenti di Cassini hanno rilevato la presenza di grandi quantità di ossigeno
atomico. I ricercatori stanno ancora cercando di interpretare questo dato, ma una delle ipotesi più accreditate sembra
ipotizzare una collisione molto recente, avvenuta non più di sei mesi fa.
Lo spettometro VIMS (Visual and infrared mapping spectrometer) a bordo di Cassini ha mostrato che, oltre ad essere
presente nella divisione di Cassini, le particelle "sporche" si trovano anche in divisioni molto più sottili, come quella vicina
all'anello F. L'obiettivo degli scienziati nei prossimi mesi è comprendere l'origine di questo materiale.
Altre novità, infine, riguardano l'atmosfera di Saturno. Secondo i primi dati raccolti, la sonda avrebbe scoperto che
l'intensità dei venti nella zona vicina all'equatore del pianeta diminuisce sensibilmente con l'altitudine, sopra lo strato di
nubi. E' la prima volta che i venti sono stati misurati ad altitudini così elevate nell'atmosfera di Saturno. I misteri attorno al
"Signore degli anelli" si fanno sempre più fitti.
Sono arrivate sulla Terra le prime sessantuno immagini scattate dalla sonda europea "Cassini" che questa mattina ha
fatto il suo ingresso nell'orbita di Saturno. "E' una vera danza degli anelli - hanno detto gli esperti del Jet Propulsion
Labratory della Nasa - sorprendente per la loro bellezza e la nitidezza".
Carolyn Porco, la responsabile del gruppo di ricerca che analizza le immagini per l'istituto di Scienze spaziali dell'Istituto
di tecnologia della California, ha definito le immagini giunte dalla sonda "sorprendenti". In sequenza una al secondo e in
bianco e nero, mostrano con una risoluzione senza precedenti la diversa densità nella distribuzione della materia negli
anelli: da quelli esterni più sottili, a quelli più compatti della zona interna.
"Abbiamo notato strutture strane, mai viste prima", ha aggiunto riferendosi a una leggera ondulazione negli anelli, che fa
pensare a una torsione. "Mi ha sorpreso vedere una struttura così nitida e regolare in questo tipo di materia", ha
precisato riferendosi alle piccolissime particelle che costituiscono gli anelli e che si distribuiscono in essi con una densità
diversa a seconda delle zone.
"Grazie a queste immagini speriamo di poter studiare i processi che hanno portato alla formazione dei dischi di materia
intorno a Saturno", ha detto. Questi studi forniranno nuovi elementi per capire come 4,5 miliardi di anni fa si sono formati
i pianeti e l'intero Sistema Solare.
Da Cassini la voce di Saturno
Ascoltato il suono dal vento solare sulla magnetosfera di Saturno. Il gruppo di ricerca sulla magnetosfera del pianeta,
riproducendo i dati trasmessi dalla sonda sulla base delle frequenze rilevate nello spettro di onde radio e di plasma, ha
ottenuto il rumore di un vento fortissimo, in alcuni momenti quasi una bufera, che rapidamente si riduce di intensità,
come un forte respiro.
Il suono suggestivo è stato fatto sentire al Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA a Pasadena durante una
conferenza stampa. "I 30 secondi di suoni che abbiamo ottenuto - ha detto - sono il risultato di 30 minuti di registrazione
di dati".
Il vento solare e' un flusso di particelle costituito essenzialmente da elettroni e protoni, la cui densità diminuisce
allontanandosi dal Sole e che viaggia ad una velocità compresa fra 300 e 600 chilometri al secondo, investendo i pianeti
e provocando tempeste magnetiche e rapide fluttuazioni osservabili nelle registrazioni magnetiche.
La voce del vento solare su Saturno è quindi il frutto di rilevazioni che nei prossimi anni permetteranno di comprendere la
struttura interna del pianeta, aggiungendo così una nuova tessera cruciale per ricostruirne il processo di formazione e,
con esso, la storia del Sistema Solare.
Missione compiuta per la sonda Cassini Huygens. Secondo i primi dati relativi all'analisi del segnale radio inviato a Terra,
infatti, la navicella è entrata nell'orbita di Saturno. Seguita con attenzione lungo tutta la fase critica di avvicinamento, la
sonda è passata indenne tra i due anelli esterni di Saturno, ha acceso il suo motore principale per 96 minuti e, infine, ha
rallentato per essere catturata dalla gravità del pianeta.
Stando alle agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa e Italia che si sono occupate del progetto, ogni momento della
missione si è svolto come previsto. La fase cruciale relativa all'attraversamento degli anelli è durata dalle 6.12 (ora
italiana) alle 6.31, momento in cui il successo della missione era ormai certo.
Una volta fuori dagli anelli Cassini è destinata a orbitare attorno a Saturno a caccia di informazioni e di dati preziosi sul
misterioso pianeta e sulle origini del Sistema Solare. Per ora la sonda ha già cominciato a catturare le prime immagini
senza precedenti del pianeta e dei suoi anelli.
"E' andato tutto bene - ha dichiarato la responsabile dell'ASI per le osservazioni dell'universo, Simona Di Pippo - e anche
nella sala di controllo c'era un grande spirito di collaborazione internazionale". Molto soddisfatto anche il presidente
dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Sergio Vetrella: "Ancora una volta la capacità tecnologica e scientifica della
collaborazione internazionale è stata dimostrata in una delle missioni piu' complesse nel campo dell'esplorazione
dell'universo".
Atteso per sette lunghi anni, l'incontro tra la sonda Cassini-Huygens e Saturno è andato a buon fine. Realizzata grazie
alla collaborazione tra le agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa e Italia, la navicella lanciata nel 1997 è così il primo
veicolo spaziale ad orbitare attorno al "Signore degli anelli". Delicata la manovra di avvicinamento. La sonda, infatti, ha
dovuto posizionarsi fra gli anelli esterni del pianeta, chiamati F e G, e poi ha rallentato per essere catturata dalla gravità
di Saturno. Sulla sonda c'è anche un po' di Italia. La Cassini, infatti, è equipaggiata con una complessa antenna studiata
dall'agenzia spaziale nostrana.
Una volta raggiunto l'obiettivo e superati gli anelli, la sonda si è avvicinata al pianeta e ha cominciato la prima delle 76
orbite previste. Per quattro anni raccoglierà dati e immagini su quello che gli astronomi considerano un modello in
miniatura delle origini del Sistema Solare. Saturno e il suo sistema di anelli ricorda infatti molto da vicino il disco di gas e
polveri che circondava il Sole poco più di 4,5 miliardi di anni fa, nell'epoca in cui cominciarono a formarsi i pianeti.
I dati raccolti da Cassini permetteranno, quindi, non solo di ricostruire i meccanismi che regolano il complesso sistema
degli anelli e delle 31 lune di Saturno, ma saranno utilissimi per comprendere il modo in cui i pianeti del Sistema Solare
si sono formati ed evoluti. Ma non è tutto qui. I responsabili del progetto, infatti, dalla missione si attendono risposte
importanti a domande cruciali come quelle che riguardano l'origine della vita sulla Terra.
Nata dalla collaborazione fra Nasa, Asi ed Esa, la Cassini è stata lanciata il 15 ottobre del 1997. Da allora la sonda ha
percorso tre miliardi e mezzo di chilometri a caccia di Saturno. Il momento fatidico dell'incontro con l'orbita del secondo
gigante del Sistema Solare dopo Giove, ormai è imminente e tiene i responsabili del progetto con il fiato sospeso.
Costata circa 3 miliardi di dollari, con 12 apparecchiature a bordo dell'orbiter Cassini e 6 sulla sonda Huygens, la
missione è la più ricca di strumenti scientifici. Una volta nell'orbita di Saturno, la sonda raccoglierà dati sugli anelli, i
satelliti e la magnetosfera del pianeta.
Nella missione sono previsti anche 52 incontri ravvicinati con 7 delle 31 lune di Saturno finora conosciute, ma
l'attenzione della missione si concentrerà su Titano, la più grande luna del pianeta. Nella sua atmosfera opaca e
freddissima, Titano potrebbe infatti conservare alcune delle sostanze all'origine della vita. Con Titano sono previsti 45
incontri ravvicinati, alla distanza di circa 950 chilometri: tanto da permettere di ottenere una mappa ad alta risoluzione
della sua superficie grazie a un radar capace di penetrare attraverso l'atmosfera. L'incontro più atteso con Titano ci sarà
solo dopo che, il prossimo 25 dicembre, la sonda Huygens si staccherà dall'orbiter Cassini per entrare nell'atmosfera di
Titano il 14 gennaio 2005. Dopo Marte, la nuova frontiera spaziale si sposta su Saturno.
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E' durato sette anni il viaggio spaziale della Sonda Cassini che il primo luglio entrerà nell'orbita di Saturno. Un
percorso, questo, che ha richiesto un lavoro di ideazione e costruzione di oltre venti anni. Il progetto, infatti, è nato nel
1982 grazie alla collaborazione della Nasa, l'Esa e l'Asi rispettivamente l'agenzia spaziale americana, europea ed
italiana. Tre miliardi di euro è la spesa complessiva.
E' la prima volta, questa, che una sonda entra nell'orbita di Saturno visto che le altre americane, Pioneer-11 e Voyager1 e 2, hanno effettuato tra il 1979 e il 1981 solo brevi passaggi poichè indirizzate verso altri obiettivi. Il robot cosmico
sarà in grado di inviarci immagini inedite. Come già accadde per Giove, la nuova documentazione sarà un valido
strumento per gli scienziati che studiano l'origine della vita nel nostro sistema solare. "E' una missione delicata questaha spiegato un portavoce dell'Asi- che potrà darci le risposte fondamentali alle domande sulla formazione dei pianeti".
Una volta giunta a destinazione la sonda Cassini sgancerà un esploratore più piccolo, battezzato Huygens, che
scenderà attraverso la spessa atmosfera di Titano (che ha aspetti in comune con la Terra) il prossimo 14 gennaio 2005.
Nei giorni scorsi il robot è passato vicino ad una luna di Saturno, la strana Phoebe, riuscendo a riprendere immagini e a
mappare l'astro forse nucleo di una vecchia cometa catturata dalla gravità.
Mercoledì, quindi, il momento topico di questo viaggio della sonda spaziale lungo e affascinante: i luminosi, spettacolari
anelli di Saturno si infileranno sul "dito" venuto dalla terra.
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