PAOLO PRIMO VIAGGIO PRIMO VIAGGIO At 13-14 Dalla primavera del 46 allo scadere del 48 Oltre 2.000 km. Seleucia di Pieria Il Porto Seleucia fu il porto marittimo dal quale Paolo e Barnaba partirono con Giovanni Marco per il loro primo viaggio missionario. Parte dell’antico porto (artificiale) si può ancora vedere, sebbene si sia da allora insabbiato. Questo porto causava continui problemi e richiedeva frequenti manutenzioni. Seleucia. Tunnel di Vespasiano e Tito Fu dai genieri romani tagliato nella roccia per impedire all’acqua del torrente di invadere il porto di Seleucia. Cartina I viaggio CIPRO (Salamina) Seleucia-Salamina SELEUCIA SALAMINA: km 230 circa di non difficile navigazione: le correnti marine lungo la costa siriaca erano generalmente deboli, variavano quindi secondo l'influsso dei venti dominanti, specie per quello di SO (massimo 18, minimo 11 ore di mare). At. 13,4-12 Paolo e il mago Elimas • Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro anche Giovanni come aiutante. • Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno, che aveva fatto chiamare a sé Barnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. • Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: • «O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dalla dottrina del Signore. IN TURCHIA PERGE – ANTIOCHIA DI PISIDIA Salpati da Pafo, raggiungono l’Asia Minore sbarcando a Perge in Panfilia. Era una città importante se possedeva un teatro con la capienza di 15.000 posti. Ma Paolo decide di proseguire, oltre le gole del Tauro, dirigendosi verso l’interno. La strada era pericolosa, famosa per i briganti (2Cor 11,26). Il giovane Marco, preso dallo sbigottimento e dalla nostalgia di casa, rinunciò a proseguire. La stizza di Paolo la capiremo all’inizio del secondo viaggio (15,36-40). Paolo e Barnaba proseguirono verso la Pisidia e la Licaonia, dove esistevano parecchie colonie ebraiche. At 13, 13-14 Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge di Panfilia. Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. Essi invece proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiochia di Pisidia ed entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, si sedettero. 44-49 Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando. Allora Paolo e Barnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto come luce per le genti, perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra». Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna. La parola di Dio si diffondeva per tutta la regione. ANTIOCHIA DI PISIDIA Antiochia di Pisidia. Chiesa di San Pietro Chiesa di San Pietro. I resti di questa chiesa bizantina sono nel luogo dove, secondo la tradizione, si trovava la sinagoga in cui Paolo predicò. (Atti 13,14-52). Scavi recenti hanno rivelato un edificio sottostante la chiesa del I secolo, che è stato identificato come la sinagoga. Nella chiesa è stato trovato un pavimento a mosaico, con inscritto il versetto del salmo 42,4. Antiochia di Pisidia - Iconio At 13, 50 - 52 Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio, mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo. ANTIOCHIA DI PISIDIA ICONIO: km 130 verso E, per la «via regia». L'altipiano saliva oltre 1.100 m, Iconio era a 1.150 m sul mare. A 4/5 km SO dalla cittadina (Konya, importante nodo stradale) ci si inoltrava per una via secondaria. Iconio At 14,1-7 Anche ad Icònio essi entrarono nella sinagoga dei Giudei e vi parlarono in modo tale che un gran numero di Giudei e di Greci divennero credenti. Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli. Rimasero tuttavia colà per un certo tempo e parlavano fiduciosi nel Signore, che rendeva testimonianza alla predicazione della sua grazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e prodigi. E la popolazione della città si divise, schierandosi gli uni dalla parte dei Giudei, gli altri dalla parte degli apostoli. Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli, essi se ne accorsero e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe e nei dintorni, e là continuavano a predicare il vangelo. Una leggenda posteriore – Gli Atti di Paolo e Tecla (III secolo d. C.) – descrive le imprese di Tecla che, proveniente da Iconio, fu miracolosamente salvata dalla morte prima a causa di un incendio e poi delle belve feroci. Si dice che sia stata nominata da Paolo come evangelista. Alla fine si stabilì in Antiochia sull’Oronte dove morì. Questa stessa opera contiene la prima descrizione fisica di Paolo che abbiamo. Anche alla fine della sua vita Paolo ricordava vividamente la persecuzione da lui patita a Iconio e nella regione (2Tm 3,11). Iconio. Monti Filippo e Tecla Era un uomo di bassa statura, la testa calva, le gambe arcuate, il corpo vigoroso, le sopracciglia congiunte, il naso alquanto sporgente, pieno di amabilità; a volte infatti aveva le sembianze di un uomo, a volte l'aspetto di un angelo. (atti di Paolo e Tecla, 3) L’aspetto di Paolo LISTRA Listra fu visitata da Paolo e Barnaba durante il loro primo viaggio missionario (At 14,6.8.21). Colà essi guarirono uno storpio. Ma quando la popolazione locale cercò di adorarli come Ermes e Zeus con tori e ghirlande (A 14:11-13), essi rifiutarono l’onore. A quel punto la popolazione locale si rivolse contro di loro prendendo a sassate Paolo fino a lasciarlo come morto. Ma Paolo si riprese e i due si diressero a sud verso Derbe, distante circa 100 km. Listra Sorgente di San Paolo Derbe (At 14,21 ss.) Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiochia, rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio. Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. RIENTRO DAL I VIAGGIO DERBE - LISTRA - ICONIO - ANTIOCHIA DI PISIDIA PERGE - ATTALIA. Il ritorno fu secondo la strada già percorsa all'andata: premeva organizzare stabilmente quelle giovani comunità. Ovunque «fortificavano gli animi dei discepoli esortandoli a perseverare nella fede, perché, dicevano, è necessario che noi entriamo nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni. In ogni comunità, con l'imporre le mani, dopo aver pregato e digiunato, costituirono loro dei presbiteri; poi li affidarono al Signore nel quale avevano creduto” (At 14, 22 s). Alla fine della sua «corsa», a pochi mesi dalla «corona», così S.Paolo riassumerà quegli anni e quella missione: “Patimenti quali soffrii ad Antiochia, Iconio e Listra» (2Tim 3, 11). Rientro dal I Viaggio ATTALIA SELEUCIA ANTIOCHIA DI SIRIA: km 550 circa di mare + 25. Si era probabilmente allo scadere del 48: in tutto erano stati coperti oltre 2.000 km. At 14, 27- 28 Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.