Le radici del futuro Dalle “economie mondo” verso l’ “economia mondiale” di Pietro Cafaro Dipartimento di Storia moderna e contemporanea Università Cattolica del Sacro Cuore- Milano Economia mondiale “Il mercato dell’universo … Il genere umano o quella parte del genere umano che commercia insieme e che oggi, in qualche modo, non forma che un unico mercato” Jean Charles-Leonard Simone de Sismondi, Nuovi principi di economia politica, 1819 Economia -mondo Le piccole o grandi aree di interrelazioni, che evolvono nel tempo Area economica Area commerciale Area monetaria Area culturale ? Area politica ? (Immanuel Wallerstein, Il sistema mondiale dell’economia moderna, 1972) Economia-mondo: la “griglia di Wallerstein) Hanno un centro (un’area di dimensioni limitate) Sono costituite da uno spazio gerarchizzato (a sviluppo non omogeneo) Esistono aree di confine Non sono “monadi” impermeabili Si modificano nel tempo (possono fondersi, staccarsi, il centro può diventare periferia e viceversa) L’ “economia –mondo” osservata da Wallerstein: l’Occidente L’Europa Mediterranea Atlantica Continentale E. occidentale; E. orientale Le aree del modo “europeizzate” Alcune evoluzioni dell’economia-mondo occidentale Le due “Europe” del tardo Medio Evo Le “Indie occidentali” e la “rivoluzione” dei prezzi Le grandi rivoluzioni economiche La depressione post-napoleonica La Grande depressione di fine ‘800 La crisi del 1929 La lunga crisi di fine ‘900 crisi = “krin” La depressione post-napoleonica Il fattore scatenante: la carestia 1816-1817 “Abbondanza e ristagno” (Vincenzo Dandolo) La fine della guerra in Russia e in Ucraina La fine dei blocchi (es. blocco continentale) Il ritorno delle “braccia” ai campi La risposta: protezionismo e proibizionismo La Grande depressione di fine ‘800 Il sintomo: la caduta dei prezzi La causa immediata: una breve carestia La causa remota: due strutture economiche in potenziale collisione Gli agenti di accelerazione: l’evoluzione dei trasporti, “la frontiera” americana La risposta: protezionismo e modernizzazione La conseguenza: i primi accenni di spostamento del centro dell’economia-mondo occidentale Grande depressione europea versus Grande espansione americana: l’inizio del secolo americano Le crisi del 1907-1913 e del 1929: la prima “epifania” del nuovo centro del mondo La crisi del 1929 La crisi del 1907 I fatti Le cause Espansione senza precedenti dell’industria soprattutto in America Presenza di speculatori al ribasso e al rialzo Crollo titoli azionari delle imprese Speculazione soprattutto in Italia soprattutto alla Borsa di Genova (ascesa di Milano) Conseguenza Alcuni crolli nell’economia reale Funzione regolatrice della banca centrale (Banca d’Italia, Federal Reserve Board) I fatti Eccedenza offerta Minori aspettative di guadagno Caduta investimenti Le cause remote Crollo titoli azionari (23-24 ottobre 1929) Speculazione al rialzo Il diffondersi del panico Il giorno più nero (29 ottobre) Le cause immediate Conseguenze a breve Fallimento di una banca americana troppo esposta con i produttori di rame Diffusione del panico e ritiro dei depositi Carenza di liquidità in USA Richiamo di capitali dall’Europa (oro) per continuare il finanziamento delle grandi imprese americane Restrizione della liquidità in Europa Crisi di alcune banche italiane (Società bancaria italiana) La Guerra La riconversione I debiti Le riparazioni Conseguenza Crollo dell’economia reale La crisi del 1929: le modalità di propagazione La stretta creditizia della Federal Reserve Board Il rientro di capitali americani dall’estero Crolli bancari in Austria e Germania Immobilizzi gravi nelle banche italiane Le risposte nel mondo In Italia: New Deal Protezionismo “Concerto economico europeo” (A.Briand) IRI Legge Bancaria La dipendenza mondiale dal dollaro è sempre più forte Il secondo Novecento Culmine, crescita del “secolo americano” Bretton Woods (1944) e svalutazione sterlina (1949): l’inizio della “golden Age” dell’Occidente a guida americana (il $: moneta del mondo convertibile in oro) Piano Marshall “Miracolo economico” d’Europa Prima integrazione (verso il sogno di Wilson: USA- USE?) La guerra fredda: ostacolo o opportunità? La prima congiuntura negativa (anni ’62-’63) La grande ripresa del 1966-68 nel contesto del primo disagio sociale L’inizio di una lunga crisi: Petroldollari e “corso forzoso” del Dollaro (1971-1978) Gli shock petroliferi (1974; 1979) Verso la fine del secolo Gli USA: da potenza economico/finanziaria a potenza finanziaria (il difficile contrasto con un dollaro debole) L’indebitamento dello Stato americano (titoli di Stato per petroldollari) L’indebitamento delle famiglie in USA L’emergere di nuove potenze economiche e il lento, ma graduale spostamento degli equilibri finanziari mondiali In Italia: indebitamento dello Stato e risparmio delle famiglie Le ultime crisi economico/finanziarie Tra 1980 e 2002 Messico e America Latina (1980-82) Italia e drammatico attacco alla Lira (1990-91) “Tigri asiatiche” e Russia (1997-1998) Fallimenti varie imprese primi anni 2000 Le ultime vicende Freddie Mac e Fannie Mae (luglio 2008) La crisi dei mutui “sub-prime” Lehman Brothers e la diffusione dei “titoli tossici” Derivati, derivati dei derivati, derivati dei derivati dei derivati Fallimenti banche in USA: la fine del “lunghissimo” Novecento? http://www.fdic.gov/bank/individual/failed/ban klist.html Le nuove potenze economico/finanziarie USA UE Cina India Brasile L’evoluzione è ineluttabile ? Doppio pregiudizio: ineluttabilità dello sviluppo, paradigma industrialista (Walt Witman Rostow, Gli stadi dello sviluppo economico, 1960) Modernizzazione = Industrializzazione Squilibri territoriali (dualismo) La prospettiva: un’unica grande economia- mondo ? Una fase intermedia: un mondo economico/finanziario multipolare Il “tri-dominio” monetario: $, €, ¥ Le piccole “economie-mondo” di Fernand Braudel: piccole patrie del glo-calismo? Le “economie mondo” sono sempre esistite La “griglia” di Wallerstein è valida anche su scala ridotta L’ambiente locale non è un mero contenitore L’ambiente locale ha una sua personalità: non è solo una parte del tutto Ma: Gli stadi non sono ovunque identici La piccola “economia-mondo” può avere una sua peculiarità I vantaggi competitivi della piccola “economia-mondo” Scambio e reciprocità Fiducia Informazione Appartenenza Cultura Rete invece di gerarchia Conclusione Grandi economie mondo e piccole economie mondo in movimento Le “radici” del il futuro affondano nel passato: l’importanza di intercettare la traiettoria evolutiva Fiducia, speranza nel momento della KRISIS