J. SWIFT (1667 – 1745)
Excerpt from “A Modest Proposal” (1729)
It is a melancholy object (p. 230)
È cosa ben triste, per quanti passano per questa grande città o viaggiano per il nostro Paese, vedere le strade, sia in città, sia
fuori, e le porte delle capanne, affollate di donne che domandano l'elemosina seguite da tre, quattro o sei bambini tutti vestiti di
stracci, e che importunano così i passanti.
Queste madri, invece di avere la possibilità di lavorare e di guadagnarsi onestamente da vivere, sono costrette a passare tutto il
loro tempo andando in giro ad elemosinare il pane per i loro infelici bambini, i quali, una volta cresciuti, diventano ladri per
mancanza di lavoro, o lasciano il loro amato Paese natio per andarsene a combattere per il pretendente al trono di Spagna, o per
offrirsi in vendita ai Barbados.
Penso che tutti i partiti siano d"accordo sul fatto che tutti questi bambini, in quantità enorme, che si vedono in braccio o sulla
schiena o alle calcagna della madre e spesso del padre, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri,
nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Regno; e, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco
costoso, atto a rendere questi bambini parte sana ed utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l'intera società, che gli
verrebbe innalzato un monumento come salvatore del paese.
(…)
Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti anni su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti
presentati da altri, mi so no reso conto che vi erano in essi grossolani errori di calcolo.
È vero, un bambino appena partorito dalla madre può nutrirsi del suo latte per un intero anno solare con l'aggiunta di pochi altri
alimenti, per un valore massimo di spesa non eccedente i due scellini, somma sostituibile con l'equivalente in avanzi di cibo,
che la madre si può certamente procurare nella sua legittima professione di mendicante.
Ma è appunto quando hanno l'età di un anno che io propongo di provvedere a loro in modo tale che, anziché essere di peso ai
genitori o alla parrocchia, o essere a corto di cibo e di vestiti per il resto della vita, contribuiranno invece alla nutrizione e in
parte al vestiario di migliaia di persone.
(…)
Un Americano, mia conoscenza di Londra, uomo molto istruito, mi ha assicurato che un infante sano e ben allattato all'età di
un anno è il cibo più delizioso, sano e nutriente che si possa trovare, sia in umido, sia arrosto, al forno, o lessato; ed io non
dubito che possa fare lo stesso ottimo servizio in fricassea o al ragù.
Espongo allora alla considerazione del pubblico che, dei centoventimila bambini gia calcolati, ventimila possono essere
riservati alla riproduzione della specie, dei quali solo un quarto maschi, il che è più di quanto non si conceda ai montoni, ai
buoi ed ai maiali;
ed il motivo è che questi bambini sono di rado frutto del matrimonio, particolare questo che i nostri selvaggi non tengono in
grande considerazione, e, di conseguenza, un maschio potrà bastare a quattro femmine.
I rimanenti centomila, all'età di un anno potranno essere messi in vendita a persone di qualità e di censo in tutto il Regno,
avendo cura di avvertire la madre di farli poppare abbondantemente l'ultimo mese, in modo da renderli rotondetti e paffutelli,
pronti per una buona tavola.
Un bambino renderà due piatti per un ricevimento di amici; quando la famiglia pranzerà da sola, il quarto anteriore o posteriore
sarà un piatto di ragionevoli dimensioni e, stagionato, con un po' di pepe e sale, sarà ottimo bollito al quarto giorno,
specialmente d'inverno.
Ho calcolato che, in media, un bambino appena nato venga a pesare dodici libbre e che in un anno solare se, nutrito
passabilmente, arrivi a ventotto.
Ammetto che questo cibo verrà a costare un po' caro, e sarà quindi adattissimo ai proprietari terrieri, i quali sembra possano
vantare il maggior diritto sui bambini, dal momento che hanno già divorato la maggior parte dei genitori.
La carne di bambino sarà di stagione per tutta la durata dell'anno, ma sarà più abbondante in marzo, e un po' prima dell' inizio e
dopo la fine di quel mese.
Ci informa infatti un autore serissimo, eminente medico francese , che, essendo il pesce una dieta favorevole alla prolificità,
nei paesi cattolici ci sono più bambini nati circa nove mesi dopo la Quaresima di quanti non ce ne siano in qualunque altro
periodo dell'anno;
di conseguenza, un anno dopo la Quaresima il mercato sarà più fornito del solito, perché il numero dei bambini dei Papisti è
almeno di tre contro uno, in questo paese; ricaveremo quindi parallelamente un altro vantaggio, quello di far diminuire il numero dei Papisti in casa nostra.
CONTENT
Make notes about:
a. the conditions of the poor in Ireland:
they live in crowded cabins and the women beg in the street followed by their numerous children in rags (paragraph 1).
b. the policy of the ruling class:
the Ruling class exploits the lower classes and keeps them in a state of poverty (lines 47-49).
c. the details of the proposal:
the projector suggests using the children of the poor as food for the tables of wealthy people. He provides advice about
how to cook and serve them and indicates how many should be destined to breeding and how many to the market.
STRUCTURE AND STYLE
1 Who is the narrator:
An imaginary projector (lines 16-17).
2 Focus on the point of view. Tick as appropriate. It is:
the projector's Swift's
both Swift's and the projector's
3 Consider the way Swift develops his argument and choose the correct alternative.
He follows a pattern of scientific reasoning.
He uses exaggeration to appeal to the reader's emotions.
He follows the pattern of an official report.
How would you define the tone of the proposal?
cold sympathetic rational bombastic matter-o-fact easy
Suggestion: rational, matter-of-fact.
4 What effect is created by the comparison between the title and the following development of the argument?
Tick as appropriate.
grotesque satirical nonsensical
5 What is Swift appealing to in the reader? Choose among the following.
his pity his indignation
his common sense
1 The narrator's suggestion is made even more horrifying by the casual listing of the advantages of his project. Provide
examples of:
Statistical details: lines 19-22, 28-30, 40-46.
Mathematical calculations: lines 31-34, 35-40, 44-46.
Quotation of sources: lines 27, 51-52.
2 List the images that refer to children. How are they connoted?
Lines 3-4, 9-10, 35. They are numerous, hungry and inadequately dressed; they are seldom the fruit of marriage.
3 What metaphor does Swift use to sum up his solution to the Irish problems?
The metaphor is that of cannibalism and is summed up in lines 47-49.
4 State what the message of the passage is and who Swift's addressee is.
Swift denounces the mercantilist policy of exploitation of Ireland by England. He also hints at the responsibility of some
of his countrymen (line 36) and warns them against the danger of "devouring" their country.
Contextualization: Refer to 5.2 and find the reasons for some of the social evils Swift denounces in Ireland.
Suggestion: Irish economy was ruined by the laws forbidding the export of Irish cattle and cloth during the reign of William III
and Mary II.
Look at the picture (F. Goya's Saturn), carefully and say how it compares to the text you have just read.
Suggestion: Saturn was a Roman god, either Etruscan in origin or, as legend has it, a genuine importation of the Greek
Cronus. In Greek mythology Cronus is the second ruler of the universe, the youngest son of Uranus, who rebelled
against his father. Because it was foretold that one of his own children would dethrone him, he devoured them as soon
as they were born, with the exception of Zeus, who escaped because of a trick played by his mother Rhea.
Da Lit & Lab pagg. 234 – 235
JONATHAN SWIFT (1667 – 1745) – GULLIVER’S TRAVELS (1726)
BOOK I – CHAPTER 2 – “THE INVENTORY (Inventario)”
Presi in mano i due ufficiali e li misi prima nelle tasche della giacca e quindi in tutte le altre tasche che avevo, ad eccezione di
due taschini ed una tasca segreta che non desideravo farmi ispezionare, contenenti cosucce di mia necessità e di nessun
interesse per loro. In uno dei taschini tenevo un orologio d'argento e nell'altro un borsello con poche monete d'oro. Questi
gentiluomini, forniti di carta, penne e calamai, stesero un preciso inventario di tutto ciò che avevano visto, poi, dopo aver
terminato, mi chiesero di deporli nuovamente a terra per consegnarlo all'imperatore. In seguito tradussi nella nostra lingua
quell'inventario che suona, parola per parola, così:
«In primis, nella tasca destra della giacca del Grande Uomo Montagna (così ho interpretato le parole Quinbus Flestrin)
abbiamo rinvenuto, dopo scrupolosa ispezione, null'altro che un pezzo smisurato di stoffa grossolana, largo a sufficienza per
far da tappeto nel salone del trono di Sua Maestà. Nella tasca sinistra abbiamo visto una mastodontica cassa d'argento, con
coperchio dello stesso metallo, che noi ispettori non riuscimmo a sollevare. Dopo avergli chiesto di aprirlo, uno di noi balzò
dentro e si trovò fino a metà gamba in una specie di polvere che, sollevandosi fino al nostro viso, ci fece entrambi
ripetutamente starnutire.
Nella destra del panciotto abbiamo trovato un fascio enorme di fogli di una materia bianca e sottile, ripiegati l'uno sull'altro,
della grandezza di tre uomini almeno e tenuti insieme da un grossissimo canapo; sopra recavano delle figure nere che riteniamo
essere la scrittura, ciascuna lettera della quale è grande quanto il palmo della nostra mano. In quella sinistra c'era una specie di
strumento costituito da una ventina di lunghi pali aggettanti da un'unica trave, assai simili alla palizzata dinanzi alla corte di
Sua Maestà. Con questo strumento supponiamo che l'Uomo Montagna si pettini i capelli, anche se è solo un'ipotesi, perché non
lo abbiamo mai infastidito con domande, dal momento che ci facevamo intendere con difficoltà.
C'erano poi due taschini nei quali non fummo capaci di insinuarci, perché erano come due fenditure tagliate alla sommità del
coprimezzo, tenute aderenti dalla pressione della pancia. Dal taschino destro pendeva una pesante catena d'argento con appesa
una macchina straordinaria. Gli facemmo cenno di estrarre quel che stava attaccato al capo della catena: si trattava di un globo
per metà d'argento e per metà di un metallo trasparente attraverso il quale si potevano vedere strane figure disposte in cerchio.
Pensavamo di poterle toccare, ma le nostre dita non andarono oltre quella materia traslucida.
Ci mise agli orecchi quella macchina che faceva un rumore incessante, come quello d'un mulino. Pensiamo che si tratti di
qualche bestia sconosciuta o del dio che lui adora, siamo anzi favorevoli a questa seconda ipotesi, perché ci assicurò (se
abbiamo capito bene quel che ci disse, dal momento che si esprimeva in maniera assai scorretta) che raramente intraprendeva
qualche azione senza prima averlo consultato. L'ha definito il suo oracolo, dicendo che gli indicava il momento idoneo ad ogni
azione.
CONTENTS
EX 2. Read the text and make notes about:
a) where the Lilliputians are while making the inventory;
They are on Gulliver's body.
b) the name the Lilliputians give Gulliver;
Great Man-Mountain.
c) what they find in his right coat-pocket;
A piece of coarse cloth (line 12).
d) what they find in his left coat-pocket;
A huge silver chest (line 13).
e) what they find in his right waistcoat pocket;
A prodigious bundle of white thin substances tied with a strong cable and marked with black figures (lines 18-19).
f) what they find in his left waistcoat pocket;
A sort of engine with twenty long poles (lines 21-22).
g) what hung out of the right fob;
A great silver chain with a kind of engine at the bottom (lines 28-29).
h) why they think he carries the god he worships.
Because he told them that he does nothing without consulting it (lines 36-38).
STRUCTURE AND STYLE
EX 3. Who is the narrator? Does he interpret what he sees for the reader or does he just describe what he sees?
The narrator is Gulliver; he does not interpret what he sees, he simply describes it.
EX 4. To the impression of realism conveyed by the description of the objects, Swift adds a twist of absurdity through the
distorted perspective of the Lilliputians. Fill in the table below:
LILLIPUTIANS' DESCRIPTION
WHAT THEY ACTUALLY FIND

one great piece of coarse cloth


a huge silver chest

a bundle of white thin substances


a sort of engine

a comb

a globe

a watch

a handkerchief
a snuffbox
some letters or papers
EX 5. Underline the words referring to the Lilliputians' behaviour.
What is the main feature that strikes Gulliver?
Lines 6-8; 11; 14; 20-21; 26. Gulliver is impressed by their perfect organization and efficiency.
EX 6. What name is Gulliver given? What does he stand for, in contrast to the Lilliputians?
Gulliver is referred to as Great Man-Mountain. The Lilliputians stand for the systematic use of reason whereas
Gulliver is a body and represents materiality and animality opposed to rationality.
EX 7. Discussion. What do you think the targets of Swift's satire are in this passage? Man's pettiness and littleness.
J. SWIFT - GULLIVER’S TRAVELS - BOOK II – CHAPTERS 1 – 3 - 6
I must confess no object ever disgusted me so much as the sight of her monstrous breast, which I cannot tell what to compare
with, so as to give the curious reader an idea of its bulk, shape, and colour. It stood prominent six feet, and could not be less
than sixteen in circumference. The nipple was about half the bigness of my head, and the hue both of that and the dug, so
varied with spots, pimples, and freckles, that nothing could appear more nauseous…
[…]
The King took a pleasure in conversing with me, enquiring into the manners, religion, laws, government, and learning of
Europe, wherein I gave him the best account I was able. His apprehension was so clear, and his judgment so exact, that he
made very wise reflections and observations upon all I said.
But, I confess, that after I had been a little too copious in talking of my own beloved country, of our trade, and wars by sea and
land, of our schisms in religion, and parties in the state, the prejudices of his education prevailed.[…]
Ma debbo confessare che una volta, dopo ch'io ebbi discorso un po' troppo diffusamente della mia diletta patria, del nostro
commercio, delle nostre guerre per mare e per terra, dei nostri scismi religiosi e dei partiti politici, i pregiudizi inerenti alla sua
educazione prevalsero.
He was perfectly astonished with the historical account I gave him of our affairs during the last century, protesting it was only
an heap of conspiracies, rebellions, murders, massacres, revolutions, banishments, the very worst effects that avarice, faction,
hypocrisy, perfidiousness, cruelty, rage, madness, hatred, envy, lust, malice, or ambition could produce.
[…]
His Majesty in another audience was at the pains to recapitulate the sum of all I had spoken, compared the questions he made
with the answers I had given; then taking me into his hands, and stroking me gently, delivered himself in these words, which I
shall never forget, nor the manner he spoke them in. "My little friend Grildrig; you have made a most admirable panegyric
upon your country.
You have clearly proved that ignorance, idleness and vice are the proper ingredients for qualifying a legislator; that laws are
best explained, interpreted, and applied by those whose interest and abilities lie in perverting, confounding, and eluding them. I
observe among you some lines of an institution, which in its original might have been tolerable, but these half erased, and the
rest wholly blurred and blotted by corruptions.
As for yourself (continued the King) who have spent the greatest part of your life in travelling, I am well disposed to hope you
may hitherto have escaped many vices of your country. But, by what I have gathered from your own relation, and the answers I
have with much pains wringed and extorted from you, I cannot but conclude the bulk of your natives, to be the most pernicious
race of little odious vermin that nature ever suffered to crawl upon the surface of the earth."
Confesso che mai nulla mi fece più schifo di quelle mostruose poppe, che non saprei a che cosa paragonare per consentire al
lettore di formarsi un’idea sulla loro mole, forma, colore. Sporgevano sei piedi, e la loro circonferenza ne misurava almeno
sedici. Un capezzolo era press’a poco la metà della mia testa, e capezzoli e mammelle erano screziati di tante macchie, pustole
e lentiggini, che nulla poteva vedersi di più nauseabondo.
Il Re si compiaceva di conversare con me e di rivolgermi domande riguardo ai costumi, alla religione, alle leggi, ai governi e
alla cultura dell'Europa. Su tutti questi argomenti io gli davo i migliori ragguagli che potevo. Aveva una intelligenza così
chiara ed un giudizio così esatto, che le sue riflessioni ed osservazioni sopra quello che io dicevo erano tutte giustissime.
Restò proprio trasecolato al racconto che gli feci degli avvenimenti della storia inglese nell'ultimo secolo, e li stimmatizzò
come un ammasso di congiure, ribellioni, assassini, massacri, rivoluzioni, proscrizioni; come i prodotti più cospicui
dell'avarizia, dello spirito di parte, dell'ipocrisia, della perfidia, della crudeltà, della rabbia, della pazzia, dell'odio, dell'invidia,
lussuria, malvagità, ambizione.
Sua Maestà, in un'altra udienza, durò fatica a ricapitolare tutto quello che gli avevo detto; ragguagliò le domande che mi aveva
rivolte con le risposte che gli avevo date; poi, prendendomi in una mano, e con 1'altra delicatamente carezzandomi, pronunziò
queste parole, delle quali, e del tono con cui le pronunziò, resterà in me ricordo sempiterno: « Mio piccolo amico Grildig, del
vostro paese avete fatto un mirabile panegirico.
Avete dimostrato fino all'evidenza che quello che si richiede in un vostro legislatore è una buona dose d'ignoranza, pigrizia e
vizio. Che le vostre leggi sono soprattutto spiegate, interpretate ed applicate da coloro che hanno tutto l'interesse e la scaltrezza
di pervertirle, confonderle, eluderle. Vedo, sì, certe linee fondamentali nella vostra costituzione, che in origine potevano
passare; ma esse sono ormai obliterate, e la corruzione ha macchiato e deturpato tutto il rimanente.
Per quanto riguarda la vostra persona » continuò il Re « voi avete passato nei viaggi la maggior parte della vostra vita, e voglio
sperare che siate riuscito a sottrarvi a molti vizi dei vostri compatrioti. Ma, per quel che posso desumere dalla vostra stessa
relazione, e dalle risposte che con fatica sono riuscito ad estorcervi di bocca, non posso fare a meno di concludere che la massa
degl'Inglesi sia la razza più perniciosa di piccoli detestabili vermi, cui la natura abbia mai permesso di strisciare sulla faccia
della terra ».
J. SWIFT - GULLIVER’S TRAVELS - BOOK III
CHAPTER 5 - “THE ACADEMY OF LAGADO”
Il primo che vidi era sperduto, la faccia e le mani sporche, barba e capelli lunghi, stracciato e bruciacchiato in varie parti; i
vestiti, la camicia, la pelle erano tutte dello stesso colore. Aveva dedicato otto anni a un progetto per estrarre i raggi solari dai
cetrioli. Questi li avrebbe chiusi in fiale di vetro, pronti per riscaldare l'aria in estati rigide e inclementi.
Mi disse che nutriva la segreta speranza di potere, con altri otto anni di studio, dotare della luce solare, e ad un prezzo modico,
i giardini del governatore. Per il momento si lamentava che i suoi fondi fossero all'asciutto e mi pregò di lasciargli qualcosa a
titolo d'incoraggiamento del suo ingegno, tanto più che era stata una stagione proibitiva per le zucche. Gli detti qualche soldo,
infatti il mio accompagnatore mi aveva fornito di denaro a questo scopo, sapendo bene che era pratica comune degli scienziati
batter cassa a quanti li vanno a visitare.
Passai in un'altra stanza, ma feci un salto indietro per il tanfo terribile che mi aveva investito. La guida mi spinse avanti,
sussurrandomi in un orecchio di non offendere a quel modo l'inventore, individuo permalosissimo, per cui non ebbi il coraggio
nemmeno di tapparmi il naso. Questi era il decano di tutti i ricercatori. Aveva il volto e la barba di un colore giallastro, le mani
e i vestiti imbrattati di sporcizia.
Quando gli venni presentato, lui mi buttò le braccia al collo e certamente avrei preferito fare a meno di quella manifestazione
di affetto. Fin dal suo ingresso nell'accademia si era adoperato per rigenerare gli escrementi umani nei cibi da cui erano
derivati, scomponendoli in varie sostanze, estraendo il fiele che li colora, facendo esalare l'odore, scremando la schiuma
prodotta dalla saliva. Tutte le settimane la società gli mandava un recipiente, colmo di escrementi umani, della grandezza di
una botte di Bristol.
Ne vidi un altro, intento a calcinare il ghiaccio per estrarne polvere da sparo, il quale volle sottoporre alla mia attenzione un
suo trattato riguardante la malleabilità del fuoco, che era intenzionato a pubblicare.
Veniva poi un architetto di fine ingegno che aveva studiato un nuovo metodo per costruire le case cominciando dal tetto e
scendendo gradualmente fino a gettare le fondamenta, basandosi sulla pratica di quegli insetti sagaci che sono i ragni e le api.
Passammo successivamente alla scuola di lingue, dove alcuni dotti erano riuniti in consulto per migliorare quella del loro
paese. Il primo progetto consisteva nel ridurre tutte le parole polisillabiche a monosillabi, cancellando verbi e participi dal
lessico, visto che tutte le cose immaginabili non sono che nomi.
L'altro era un progetto schematico per abolire completamente le parole. Esso veniva caldamente proposto per i vantaggi che
procurava alla salute e alla velocità della comunicazione. Infatti ogni parola che pronunciamo provoca una grossa azione
corrosiva nei polmoni, contribuendo ad abbreviarci la vita. Si proponeva dunque questo espediente per cui, se le parole altro
non sono che nomi per le cose, sarebbe stato molto più conveniente che gli uomini si fossero portati appresso quelle cose di cui
intendevano parlare per qualsiasi faccenda.
Questa invenzione si sarebbe tradotta in pratica, con grandi vantaggi concreti e salutari, se le donne in combutta con il
popolino ignorante non avessero minacciato una rivoluzione, sostenendo la libertà di parlare con le loro lingue, così come
facevano i loro antenati: e poi mi si venga a dire che il popolo è amante del sapere!
Ciononostante alcuni saggi si mantengono fedeli a questo progetto di parlare con le cose, che presenta solo questo
inconveniente per cui, se un uomo ha da discutere di faccende complicate, è costretto a portarsi sulle spalle un sacco di cose, a
meno che possa permettersi il lusso di farsi aiutare da servitori stracarichi. Mi è capitato spesso di vedere un paio di questi
sapienti sopraffatti da enormi fagotti, simili in tutto ai nostri venditori ambulanti, i quali incontrandosi depongono il loro
fardello, aprono i sacchi e intrattengono conversazioni di un'ora; poi rinfilano dentro i loro strumenti, si aiutano a vicenda a
ricaricarsi sulle spalle i fardelli e si salutano.
EXTRA TEXT
Another great advantage proposed by this invention was, that it would serve as a universal language, to be understood in all
civilised nations, whose goods and utensils are generally of the same kind, or nearly resembling, so that their uses might easily
be comprehended. And thus ambassadors would be qualified to treat with foreign princes, or ministers of state, to whose
tongues they were utter strangers.
Questa invenzione offriva anche un altro vantaggio, perché avrebbe potuto essere considerata come una lingua
universale, compresa in tutte le nazioni civili che usano più o meno gli stessi tipi di utensili, il cui impiego sarebbe stato
familiare ad ognuno. In questo modo gli ambasciatori avrebbero potuto dialogare direttamente con sovrani e ministri
pur ignorandone completamente la lingua.
I was at the mathematical school, where the master taught his pupils after a method scarce imaginable to us in Europe. The
proposition, and demonstration, were fairly written on a thin wafer, with ink composed of a cephalic tincture. This, the student
was to swallow upon a fasting stomach, and for three days following, eat nothing but bread and water. As the wafer digested,
the tincture mounted to his brain, bearing the proposition along with it.
Venne poi la volta della scuola di matematica, dove l'insegnante seguiva un metodo inimmaginabile a noi europei: si
scrivevano, con inchiostro composto di tintura cefalica, enunciati e dimostrazioni su una sottile ostia. Lo studente
doveva trangugiarla a stomaco vuoto e per tre giorni era tenuto a pane ed acqua. Quando l'ostia veniva digerita, la
tintura cefalica saliva al cervello portando con sé anche gli enunciati matematici.
But the success has not hitherto been answerable, partly by some error in the QUANTUM or composition, and partly by the
perverseness of lads, to whom this bolus is so nauseous, that they generally steal aside, and discharge it upwards, before it can
operate; neither have they been yet persuaded to use so long an abstinence, as the prescription requires.
Fino ad allora i risultati si erano dimostrati inferiori all'aspettativa; questo era dovuto a qualche inesattezza nella dose,
ma anche alla disubbidienza di questi ragazzacci, ai quali questa pozione risulta così nauseante che se la svignano o la
vomitano prima di averla digerita; neppure riescono a convincersi a rispettando un’astinenza così lunga come la dieta
alimentare richiede.
CONTENTS
EX 2. Read the first four paragraphs and note down the realistic details of the experiments and their absurd objectives.
REALISTIC DETAILS
Cucumbers, vials hermetically sealed.
Excrements, tincture from the gall, the saliva.
Ice, gunpowder.
Building houses.
ABSURD OBJECTIVES
To warm the air in raw inclement summers, to supply
the Governor's house with sunshine.
Reduce human excrement to its original food.
To calcine ice into gunpowder.
From the roof to the foundation because prudent insects
do like this.
EX 3. Read the last two paragraphs and answer the following questions in your own words.
1. Where is Gulliver and who does he meet?
He is at the school of languages where he meets three professors (line 31).
2. What is the first project about?
It is a project to shorten discourse by cutting polysyllables into one (lines 32-34).
3. What is the second project about and what advantage does it offer?
It is a scheme to abolish all words. It implies the advantage of preventing the lungs from corrosion due to speech (lines
35-38)..
4. Is an alternative given to the use of language?
Yes, men should carry the things they need to speak about a particular topic (lines 39-41).
5. Who opposes the project? Women (line 43).
6. Is there any inconvenience to the new scheme?
The only inconvenience is that a man with a business or culture would have to carry too many things on his back (lines
51-54).
EX 4. Focus on the descriptions of the projectors.
a) What are they like in appearance? All of them are old, thin, pale, dirty.
b) What is their attitude?
They look completely absorbed by their projects, they seem to believe firmly in what they are doing, they even beg for
money to carry on their experiments.
5. What does Swift want to satirize? Tick as appropriate.
a) scientific experiments 
b) language
c) women
d) schools
EX 6. How are women referred to in the passage and who are they associated with?
Women are referred to as rebels and are associated with the vulgar and illiterate (line 43).
Do you think Swift:
a) considers women as inferior beings.
b) stresses once again the absurdities of the projects. 
c) regards women as an obstacle to progress.
Tick as appropriate.
EX 7. Explain why Swift, who lived in the so-called Age of Reason, had such a critical attitude towards science and scientists.
Student's writing activity. Suggestion: Swift was concerned with the aberration of human reason; he thought reason was
an instrument that should be used properly. He insisted on the need to use common sense and direct scientific effort
towards the solution of social evils.
J. SWIFT - GULLIVER’S TRAVELS - BOOK IV
THE HOUYHNHNMS: A PECULIAR VISION OF LIFE
PART IV – CHATER IV
I remember, in frequent discourses with my master concerning the nature of manhood in other parts of the world, having
occasion to talk of lying and false representation, it was with much difficulty that he comprehended what I meant, although he
had otherwise a most acute judgment. For he argued thus: "that the use of speech was to make us understand one another, and
to receive information of facts; now, if any one said the thing which was not, these ends were defeated, because I cannot
properly be said to understand him; and I am so far from receiving information, that he leaves me worse than in ignorance; for
I am led to believe a thing black, when it is white, and short, when it is long." And these were all the notions he had
concerning that faculty of lying, so perfectly well understood, and so universally practised, among human creatures.
I endeavoured to give some ideas of the desire of power and riches; of the terrible effects of lust, intemperance, malice, and
envy. All this I was forced to define and describe by putting cases and making suppositions. After which, like one whose
imagination was struck with something never seen or heard of before, he would lift up his eyes with amazement and
indignation. Power, government, war, law, punishment, and a thousand other things, had no terms wherein that language could
express them, which made the difficulty almost insuperable, to give my master any conception of what I meant.
PART IV – CHATER VIII
Friendship and benevolence are the two principal virtues among the Houyhnhnms; and these not confined to particular objects,
but universal to the whole race;
They have no fondness for their colts or foals, but the care they take in educating them proceeds entirely from the dictates of
reason. And I observed my master to show the same affection to his neighbour’s issue, that he had for his own.
When the matron Houyhnhnms have produced one of each sex, they no longer accompany with their consorts, except they lose
one of their issue by some casualty, which very seldom happens; […] This caution is necessary, to prevent the country from
being overburdened with numbers. But the race of inferior Houyhnhnms, bred up to be servants, is not so strictly limited upon
this article.
In their marriages, they are exactly careful to choose such colours as will not make any disagreeable mixture in the breed.
Courtship, love, presents, jointures, settlements have no place in their thoughts, or terms whereby to express them in their
language. The young couple meet, and are joined, merely because it is the determination of their parents and friends; it is what
they see done every day, and they look upon it as one of the necessary actions of a reasonable being.
My master thought it monstrous in us to give the females a different kind of education from the males, except in some articles
of domestic management; whereby, as he truly observed, one half of our natives were good for nothing but bringing children
into the world.
PART IV - CHAPTER IX
If they can avoid casualties, they die only of old age, and are buried in the obscurest places that can be found, their friends and
relations expressing neither joy nor grief at their departure; nor does the dying person discover the least regret that he is leaving
the world, any more than if he were upon returning home from a visit to one of his neighbours.
Mi ricordo che quando, nel parlare delle qualità della specie umana, mi accadeva di alludere alla bugia o all'inganno, il padrone
stentava a capire ciò che tali parole significavano. Eppure non gli mancava davvero un fino discernimento. Perché egli
ragionava così: se l'uso della parola ci è stato dato per scambiarci i nostri pensieri e per istruirci reciprocamente di ciò che
ignoriamo, quando qualcuno asserisce ciò che non è agisce contro natura, perché non ha comunicato nessun pensiero a chi lo
ascolta né ha contribuito a istruirlo; anzi gli ha recato un peggior danno che se lo avesse lasciato nell'ignoranza, piuttosto che
fargli vedere nero il bianco e corto ciò che è lungo.
Mi sforzai di far comprendere tutto l'insaziabile desiderio che hanno gli uomini di acquistare potenza e ricchezza, e i disastrosi
effetti del lusso, dell'intemperanza, della malignità e della gelosia; ma tutto ciò potei fargli capire solo a forza di paragoni e di
analogie, perché egli non concepiva che tutti codesti vizi esistessero davvero. Dopo ogni mia spiegazione egli alzava gli occhi
al cielo con aria stupita e indignata, come di persona colpita dal racconto di cose mai viste e mai sentite. Siccome poi la lingua
degli houyhnhnms non contiene parole adatte a esprimere idee come potere, governo, guerra, legge, castigo e simili, l'incarico
che mi ero assunto diventava quasi impossibile a eseguirsi.
PART IV – CHATER VIII
Le due virtù cardinali degli houyhnhnm sono amicizia e benevolenza, virtù che non risplendono solo in momenti particolari,
ma sono esercitate dalla intera razza.
Per i loro piccoli non hanno un affetto cieco, bensì li educano secondo i principi della ragione, tanto è vero che il mio padrone
si dimostra affettuoso con i figli del vicino non meno che con i propri.
Quando una madre houyhnhnm ha dato alla luce due figli, maschi e femmina, non si accoppia più, a meno che perda uno dei
due figli, il che accade di rado. […] Questo controllo è necessario per impedire che la terra sia sovrappopolata, anche se la
razza inferiore degli houyhnhnm, destinata a svolgere mansioni subalterne, non è sottoposta ad un così severo regime.
I matrimoni avvengono tenendo conto dei colori degli sposi e quindi delle mescolanze che potranno risultare nei figli.
Non hanno la più pallida idea di corteggiamenti, amore, regali, doti, capitali matrimoniali, tutte parole inesistenti nella loro
lingua. Le giovani coppie si incontrano e si uniscono secondo la decisione di genitori e amici; e quanto vedono ogni giorno e la
considerano una delle azioni di un essere ragionevole.
Al mio padrone sembrò una cosa abnorme che si potesse dare un'educazione diversa ai maschi e alle femmine, se si esclude
l'insegnamento dell'economia domestica, ed infatti osservo giustamente che presso di noi metà della popolazione, quella
femminile, è capace soltanto di mettere al mondo i figli.
PART IV - CHAPTER IX
Se non incorrono in qualche disgrazia, muoiono di vecchiaia. Vengono sepolti nei luoghi più appartati, mentre parenti ed amici
non mostrano né dolore né gioia per la loro dipartita. Gli stessi morenti non lasciano trasparire il minimo segno di rimpianto
per il mondo che lasciano.
LIT & LAB pagg. 243 – 244 SATIRE AND SOCIAL CRITICISM
Book IV, Chapter 12 THE SMELL OF A YAHOO
As to the formality of taking possession in my sovereign's name [of those countries which I have described], it never came once
into my thoughts; and if it had, yet, as my affairs then stood, I should perhaps, in point of prudence and self-preservation, have
put it off to a better opportunity.
Quanto poi alla formalità di prenderne possesso in nome del mio sovrano [delle terre che ho descritto], non mi sfiorò
nemmeno il cervello, e anche se mi fosse venuto in mente, date le condizioni in cui mi trovavo, sarebbe stato senz'altro più
prudente e salutare rinviarlo a un'altra più propizia occasione.
Ora che ho risposto all'unica obiezione che mi può essere mossa in veste di viaggiatore, prendo definitivamente congedo dal
cortese lettore e mi ritiro al piacere della meditazione nel mio giardinetto di Redriff, a mettere in pratica le sublimi lezioni dei
virtuosi "houyhnhnm", a educare gli "yahoo" della mia famiglia, per quanto sarà possibile, a rendere docile la loro natura
animale, a guardarmi spesso in uno specchio per abituarmi alla vista di un essere umano ed infine a deplorare la condizione
brutale in cui versano gli "houyhnhnm" del mio paese, sempre pronto a trattarli con estremo rispetto per amore del mio nobile
padrone, della sua famiglia, dei suoi amici ai quali i cavalli di qui assomigliano in tutti i loro tratti, sebbene i loro intelletti
portino i segni della degenerazione.
La settimana scorsa ho permesso a mia moglie di pranzare con me all'altro capo di una tavola molto lunga e di rispondere,
anche se con la massima concisione, alle poche domande che le ho fatto. Tuttavia l'odore di "yahoo" continua a perseguitarmi e
sono costretto a portarmi continuamente al naso ruta, lavanda e foglie di tabacco.
Sebbene non sia facile per un uomo in là con gli anni cambiare le proprie abitudini, non dispero di poter sopportare col tempo
la compagnia di qualche "yahoo" del vicinato, senza dover più a trepidare per i suoi denti e i suoi artigli.
In teoria la mia riconciliazione con la specie "yahoo" sarebbe possibile, se solo si limitassero a praticare quei vizi e quelle
stoltezze che hanno ereditato dalla natura. Non è la vista di un avvocato, di un borsaiolo, di un colonnello, di un buffone, di un
lord, di un giocatore, di un politico, di un ruffiano, di un medico, di un testimonio, di un seduttore, di un procuratore, di un
traditore, o simili che mi irrita: questo è nell'ordine naturale delle cose; ma quando vedo uno essere orgoglioso di questi cumuli
di deformità e di malanni fisici e morali, allora perdo la pazienza e non riesco più a capire come una bestia di questa portata
possa avere un simile atteggiamento vizioso.
I saggi e virtuosi "houyhnhnm" che hanno tutte quelle eccellenti doti che accompagnano a una creatura razionale, non hanno
un nome per esprime questo vizio, così come la loro lingua non ha termini per nominare ciò che è male, eccetto quelli
attraverso i quali descrivono le qualità abominevoli degli "yahoo", anche se fra queste non sono riusciti a scoprire l'orgoglio.
E infatti non conoscono a fondo la natura dell'uomo, come si mostra in paesi nei quali ha la supremazia. Da parte mia, avendo
una maggior esperienza, potei vederne già i primi sintomi fra i selvaggi "yahoo".
Gli "houyhnhnm", che vivono sotto il governo della ragione, non sono orgogliosi delle loro qualità, più di quanto lo sia io per il
fatto che possiedo un braccio o una gamba; e certamente nessuno sano di mente potrebbe gloriarsene, anche se fosse un
disgraziato senza una di queste membra.
Mi sono dilungato su questo argomento per il desiderio di rendere meno insopportabile la compagnia di "yahoo" inglesi e
perciò, se c'è qualcuno affetto in qualche modo da questo vizio assurdo, lo scongiuro di non presentarmisi neppure davanti.
EX 5. Before reading the texts, draw on your knowledge of the 18th century and list the reasons for optimistic
pride in England.
 The great hopes that the new theoretical science and rational philosophy would contribute to the
moral improvement of human beings;
 The new rationalism in philosophy and natural philosophy. especially the fierce logic of someone like
Descartes. Descartes divorced his intellectual explorations from traditions and experience and set up
the authority of his own rational enquiries over everything else. He insisted that the world answer is a
mathematically based understanding of it;
 The increasing wealth. the growing commercialism of life, with its emphasis on fashion, leisure,
money;
 The energetic trade and colonization;
 The amazing scientific discoveries;
 The proliferation of capitalist projects.
EX 6. Answer the following questions.
1. What did Gulliver learn among the Houyhnhnms? Excellent lessons of virtue.
2. How does he classify his family? As Yahoos.
3. Why does he look at himself in the glass? To get used to the sight of a human being.
4. What did he allow his wife to do last week?
To sit at dinner with him but at the end of a long table.
5. What continues to annoy him?
The smell of a Yahoo which he tries to overcome by means of rue and lavender.
6. What causes him to lose his patience?
A lump of deformity in body or mind accompanied by pride.
7. What word does not exist in the language of the Houyhnhnms? Why?
The word for "pride", because they are not able to distinguish it.
8. What resolution about the Yahoos does he come to at the end?
To implore any of them not to come into his sight.
EX 7. Sum up the features of the Yahoos in the text. Who do they stand for?
Their intellects have degenerated, their smell is offensive, they are aggressive, they have deformity of body and mind,
they are too proud. They stand for the civilised Europeans.
EX 8. What is the target of Swift's satire and what device does he use?
Swift uses exaggeration and reversal of roles to condemn European humanity whose Yahoo-like nature makes dealing
with them impossible. The only reasonable solution is to turn away from them.
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Excerpt from “A Modest Proposal” – J