8/12/2014
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PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO: STORIA DEI CONVITTI
STORIA DEI CONVITTI
CENNI STORICI
Riportiamo, in forma estremamente concisa, e necessariamente lacunosa, una breve storia sull'evoluzione delle istituzioni educative,
convitti ed educandati.
Per brevità tralasciamo, riservandola per un ulteriore approfondimento, l'evoluzione delle istituzioni educative partendo dall'antica
Grecia e l'evoluzione avuta sino all'anno 1.000 per evidenziare un momento estremamente importante nell'evoluzione delle istituzioni
educative, quello del concilio di Trento nel 1563, dove si decise di valorizzare l'educazione dei giovani e si impostò su nuovi basi il
concetto di educazione.
All'interno degli ordini religiosi, i gesuiti hanno sempre avuto un particolare interesse verso la cultura e l'educazione, interesse che
permane sino ad oggi.
Questo ordine, in varie parti del mondo gestisce scuole di altissimo livello da un punto di vista educativo e formativo.
Tuttavia, la potenza dei gesuiti crebbe a tal punto che fù la stessa chiesa a decidere di sciogliere tale ordine, così, nel 1773 e con essi
pose fine ai loro collegi.
A causa del vuoto lasciato dai gesuiti Ferdinando IV di Borbone, nel 1778 intraprese un opera di riforma volta a creare vari istituti di
educazione nel proprio regno.
Tale avvenimento è estremamente importante, perché era la prima volta che uno Stato, in senso moderno, decise di promuovere
l'istruzione e con essa valorizzare gli istituti di educazione.
Altro passo determinante nella evoluzione delle istituzioni educative si ebbe con Napoleone, che nella sua opera volta a modernizzare e
riformare la società valorizzò queste istituzioni, rendendole rispondenti alle esigenze della società e, sopratutto in grado di educare ai
valori ritenuti di primaria importanza.
Nel 1807 in Italia si creano quattro licei con convitto, rispettivamente a Venezia, Verona, Novara, più un altro in fase di progettazione,
mentre nel regno di Napoli, dove veniva particolarmente sentita l'esigenza educativa e, con essa quella di creare e valorizzare le
istituzioni dedicate alla cultura, si creano due collegi in provincia di Napoli ed un collegio per ogni capoluogo del regno.
Successivamente, nel 1848, un provvedimento del Regno di Sardegna istituì altri collegi.
Risulta evidente che una istruzione non più demandata alle singole famiglie nobiliari ed ai singoli istitutori privati, ma gestita dallo stato,
comportava anche la necessità di adeguare i programmi educativi ai valori del tempo.
Nasceva così la necessità di uniformare i programmi, i metodi educativi e, a volte, gli ideali sociali.
Nel 1859 la riforma Casati scisse i licei dai convitti, sancendo, in tal modo la divisione tra educazione e istruzione.
Durante tale periodo i convitti ebbero molta fortuna, sopratutto per l'opportunità di fornire non solo nozioni culturali, ma, sopratutto,
nozioni educativi.
Nel 1931 si autorizzavano i convitti ad istituire vari ordini e gradi di scuole, e con la legge n. 150/67 dell'On. Caiazza, esperto
conoscitore del mondo convittuale in quanto già rettore di convitto, iniziò un nuovo periodo per i convitti, dove vennero dati pari poteri
ai convitti e alle scuole ad essi legate.
Con i decreti delegati del 1974, con l'intento di democratizzare il mondo scolastico equiparò il ruolo del personale educativo a quello dei
maestri elementari .
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