www.dicea.unifi.it Anno accademico 2008/2009 Ingegneria Sismica Ingegneria Sismica ‐‐ CIS Emanuele Del Monte E‐mail: [email protected] Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo Firenze, 12/03/2009 PRIMA PARTE CARATTERISTICHE EDIFIFICI IN MURATURA ANALISI FEM (FRAME BY MACRO ELEMENTS) ANALISI STATICA NON LINEARE (PUSHOVER) SECONDA PARTE ESEMPIO DI MODELLAZIONE, CALCOLO E VERIFICA CON IL SOFTWARE 3MURI Caratteristiche edifici in muratura Le murature offrono ottima resistenza ai carichi verticali (peso proprio, carichi variabili) che manifestano sostanzialmente effetti di compressione. I carichi sismici che si manifestano con azioni orizzontali, possono indurre stati di sollecitazione ll it i (t i i) incompatibili (trazioni) i tibili con la l capacità ità di resistenza i t d l materiale del t i l e con la l manifestazione di crepe che denunciano lo stato di sofferenza della struttura. In ogni caso è necessario valutare la struttura mediante uno schema scatolare costituito da elementi verticali (pareti) e orizzontali (solai) che mutuamente vincolati costituiscono ll’organismo organismo strutturale. strutturale Caratteristiche edifici in muratura Meccanismi di collasso Collasso della parete al di fuori del piano Collasso della parete nel piano La p potenzialità della muratura come elemento strutturale p portante è indubbiamente data dalla grande resistenza che questa è in grado di mobilitare nel suo piano. In questo caso la rottura si manifesta prevalentemente per taglio diagonale o presso flessione negli spigoli. Fuori piano la muratura non ha capacità resistente apprezzabile e quindi di fatto viene trascurata. La rottura si verifica prevalentemente per ribaltamento, flessione o instabilità. Caratteristiche edifici in muratura Un’adeguata resistenza globale si realizza con un Buon ammorsamento tra le pareti e un buon collegamento tra solaio e pareti ( (comportamento t t scatolare). t l ) Il comportamento globale della struttura all’azione sismica è fortemente influenzato, influenzato ancor prima che dalle caratteristiche intrinseche dei singoli elementi strutturali, dal grado di connessione presente tra essi. essi La presenza di un buon ammorsamento innesca la collaborazione nella risposta tra le varie componenti dell dell’organismo organismo funzionale. funzionale Caratteristiche edifici in muratura Un’adeguata resistenza globale si realizza con un Buon ammorsamento tra le pareti e un buon collegamento tra solaio e pareti ( (comportamento t t scatolare). t l ) La rigidezza dei solai nel proprio piano assume un ruolo fondamentale, fondamentale in particolare nei riguardi dell’azione sismica. Solai rigidi ripartiscono le azioni fra le pareti in base alla loro rigidezza ed alla posizione in pianta, pianta favorendo, favorendo inoltre, inoltre ll’instaurarsi instaurarsi di meccanismi di collasso nel piano. Di contro, nel caso di solai molto flessibili, la ripartizione delle azioni sulle varie pareti resistenti avviene in funzione della loro area d’influenza dei carichi verticali, accentuandone il comportamento indipendente. Caratteristiche edifici in muratura Un’adeguata resistenza globale si realizza con un Buon ammorsamento tra le pareti e un buon collegamento tra solaio e pareti ( (comportamento t t scatolare). t l ) Per evitare i meccanismi fuori piano è necessario che i collegamenti siano efficaci con ll’impiego impiego di cordolature, cordolature incatenamenti ed un buon ammorsamento della tessitura di elementi murari. Analisi FME ((Frame byy Macro Elements)) L’osservazione dei danni provocati dal terremoto è la fonte principale per conoscere e valutarne gli effetti sulle strutture. Si possono individuare tre tipologie di rotture in funzione della geometria, delle caratteristiche tt i ti h dei d i materiali t i li e le l condizioni di i i di vicolo. i l Analisi FME ((Frame byy Macro Elements)) Le pareti vengono suddivise in componenti elementari: maschi, fasce ed elementi rigidi. In particolare gli elementi “maschio” sono disposti a fianco delle aperture, gli elementi “fascia” sopra e sotto le aperture. La parte di muratura restante che non confina fi con aperture t e quindi i di è contenuta, t t sii può ò considerare id i fi it infinitamente t rigida i id rispetto agli altri elementi e viene modellata con rigidezza infinita (tratti neri). Collegando questi elementi si ottiene uno schema a telaio, telaio detto telaio equivalente. equivalente Analisi FME ((Frame byy Macro Elements)) Il modello globale della struttura è costituito da pareti e solai. Compito dei solai è la trasmissione delle forze orizzontali tra le varie pareti. Il solaio con maggiore rigidezza trasmette le sollecitazioni alle pareti in modo più efficace. ffi Q Questo t è ancora più iù evidente id t superata t la l fase f elastica l ti , evitando it d che h il cedimento della parete centrale determini il cedimento dell’intera struttura. Analisi FME ((Frame byy Macro Elements)) Elemento non lineare Limite elastico Limite elastico F Fu Li i di ll Limite di collasso Analisi Pushover Cos’è un’analisi statica non lineare o analisi pushover? È un’analisi statica non lineare di tipo incrementale Vengono inizialmente applicati i carichi verticali e dopo un vettore di carico orizzontale di tipo incrementale Mantenendo costanti i carichi verticali, vengono amplificati quelli orizzontali fino al raggiungimento del collasso strutturale. adattiva Analisi Pushover Cos’è un’analisi statica non lineare o analisi pushover? Permette di valutare la capacità o prestazione (“performance”) della struttura, e confrontarla con la domanda, azione sismica di progetto. domanda ovvero ll’azione progetto Analisi Pushover Metodo N2 – Metodo dell’oscillatore equivalente 1 step Determinare il legame forza – spstamento generalizzato, tra la risultante delle forze applcate (taglio alla base) e spostamento di un punto di controllo (baricentro ultimo piano) 2 step p Determinare le caratteristiche di un sistema ad 1 g.d.l. a comportamento bilineare equivalente Analisi Pushover Metodo N2 – Metodo dell’oscillatore equivalente 2 step Determinare le caratteristiche di un sistema ad 1 g.d.l. a comportamento bilineare equivalente PARAMETRI Fy* dm* Fbu* Fbu* Analisi Pushover Metodo N2 – Metodo dell’oscillatore equivalente 2 step Determinare le caratteristiche di un sistema ad 1 g.d.l. a comportamento bilineare equivalente PARAMETRI Fy* dm* Detta Fbu la resistenza massima del sistema strutturale reale ed Fbu Fbu* =Fbu/Γ Fbu/Γ la resistenza massima del sistema equivalente, il tratto elastico si individua imponendone il passaggio per il punto 0,6Fbu* della curva di capacità ità del d l sistema i t equivalente, i l t la l forza f di plasticizzazione Fy* si individua imponendo l’uguaglianza delle aree sottese dalla curva bilineare e dalla curva di capacità p per lo p spostamento massimo u* d corrispondente ad una riduzione di resistenza ≤ 0,15Fbu*. dy* - k* Analisi Pushover 3 step Determinare le della domanda in spostamento dmax* T* Analisi Pushover Metodo N2 – Metodo dell’oscillatore equivalente 4 step Conversione della domanda in quella effettiva del sistema a MDOF Analisi Pushover 85% Fase 4 Fase 3 Analisi Pushover con 3Muri Analisi Pushover con 3Muri 85% Analisi Pushover VERIFICHE SLU Dmax (sisma allo SLU) < Du (dell edificio) (dell’edificio) q* < 3 rappresenta il rapporto tra la forza di risposta elastica e la forza di snervamento del sistema equivalente. m* q Se T * Fy * * SLD Dmax (sisma allo SLD) < Dd (dell’edificio) dove Dd è il minimo: - spostamento corrispondente al massimo taglio - spostamento che genera un drift di piano pari allo 0.3% dell’altezza di interpiano Analisi Pushover m* q Se T * Fy * * indicatori di rischio secondo l’OPCM 3362/2004 Alfa u = PGA(slv) / PGA (sisma) Analisi Pushover indicatori di rischio secondo ll’OPCM OPCM 3362/2004 Alfa u = PGA(slv PGA(slv)) / PGA (sisma) PGA ((slv)) = ag, g, accelerazione orizzontale massima del terreno in condizioni ultime