Studi di Tossicità I test di tossicità non sono finalizzati a dimostrare che un dato composto chimico (farmaco, cosmetico, additivo alimentare, fitoterapico, fitofarmaco) è sicuro (cioè assolutamente senza rischio): • ogni sostanza può indurre effetti sfavorevoli (o nocivi o tossici, in base alla dose); • è quindi importante arrivare a determinare la stima del rischio, associato all’uso della sostanza, sottoponendola a test appropriati per far emergere il livello di pericolosità del contatto. Cosa si intende per sperimentazione clinica “… ogni forma di esperimento pianificato su pazienti, programmato per valutare il trattamento più appropriato di futuri pazienti con una determinata condizione patologica.” Modelli animali in vivo e in vitro “NESSUNA UMANA INVESTIGAZIONE SI PUO' DOMANDARE VERA SCIENZA SE condizioni normali stati patologici NON PASSA PER LE MATEMATICHE effetti farmacologici DIMOSTRAZIONI” durata di azione vie di somministrazione Leonardo Da Vinci effetti avversi SPERIMENTAZIONE PRECLINICA Durata media 2 anni Consente di isolare dalle migliaia di sostanze sottoposte al primo screening di base farmacologico e biochimico 20 – 30 composti si identificano le strutture chimiche correlate a una certa azione farmacologica ed il numero di sostanze esaminate diminuisce ulteriormente Modelli animali utilizzati Topo Ratto Coniglio Cane Primati 1 Sperimentazione in vivo Vantaggi/ /Svantaggi Uso degli animali da esperimento Il modello animale (mammifero) rappresenta il sistema di massima complessità biologica a rappresentazione dell’impatto clinico. L’animale è insostituibile ad un certo livello della sperimentazione: nessun protocollo di sperimentazione di una nuova molecola prevede, per ora, solo test “In vitro”. Esistono comunque norme etiche che devono guidare la sperimentazione: rispetto della vita e moderazione della sofferenza degli animali durante l’esperimento e al momento della soppressione (sacrificio). Locali di stabulazione e personale addetto sono soggetti ad approvazione da parte del Ministero della Sanità. Legislazione: Gazzetta Ufficiale D.L. n. 116, suppl; 18.2.1992; EEC Council Directive 86/609. Protocolli sperimentali controllati: devono seguire le norme di legge vigente o essere approvati in caso di deroghe; sono previste visite periodiche di un veterinario responsabile, specialmente durante la sperimentazione a lungo termina. Valuta effetti sistemici; Ha un costo elevato Permette di monitorare più parametri biologici contemporaneamente; Presenta la necessità di strutture e processi di stabulazione adeguati Consente di studiare, anche in tempi prolungati, processi biologici complessi: cancerogenesi, teratogenesi, comportamento Prevede un’ampia variabilità biologica delle rilevazioni sperimentali Tiene conto dei meccanismi di tossicocinetica Esperimenti in vivo Requisiti richiesti: Piccola taglia, docilità, maneggevolezza, robustezza, prolificità, facile stabulazione, facile alimentazione Topo, ratto, cavia, coniglio, cane, scimmia Caratteristiche omogenee negli animali: Condizioni di stabulazione: Dieta: Patrimonio genetico (ceppo), età, peso, sesso, stato di salute Non permette di ottenere alcuna informazione sul fine meccanismo d’azione a livello molecolare Metodi alternativi all’animale Simulazioni al computer (modelli matematici complessi che non sono comunque in grado di considerare tutte le variabili di una matrice biologica Saggi biochimici (che rappresentano una semplificazione di sistema Colture cellulari: Colture primarie (estemporanee da tessuto, differenziate ma labili) Linee “immortalizzate” (in grado di proliferare all’infinito) Cellule tumorali (linee cellulari da ceppi specifici) Cellule staminali (totipotenti, capaci di dare origine a qualsiasi tipologia di differenziazione) Temperatura (22-24 °C) ventilazione, umidità, ritmo circadiano Standard di facile conservazione (pellets), composizione costante Esperimenti “in vitro” Vantaggi Svantaggi Prove di tossicità precliniche da 2 a 5 anni, 40 milioni di euro per farmaco commercializzato tossicità acuta tossicità subacuta tossicità cronica tossicità riproduttiva tossicità mutagena Facilità di reperibilità dei dati, minima variabilità biologica Uniformità genetica (elevata riproducibilità) Possibilità di manipolazione genetica Predittività dei meccanismi d’azione a livello molecolare Possibilità di impiego di materiale umano Impossibilità di rappresentare processi biologici complessi (es. tossicocinetica) Difficoltà ad estrapolare i risultati “in vivo” Non perfetta rappresentatività delle cellule “immortali” (anche umane) rispetto a quelle differenziate dose singola (LD50) tre dosi 1-2 anni (durante la sperimentazione clinica) fertilità, teratogenicità, lattazione tumori, mutazioni batteriche 2 Test di Tossicità Generica Tossicità acuta Tossicità sub-acuta Tossicità sub-cronica Tossicità cronica Sperimentazione animale Particolare Mutagenesi Cancerogenesi Teratogenesi Sensibilizzazione (effetti allergogeni) Animale = uomo mg/m2 differenze di specie stesse vie di esposizione esami clinici, strumentali, autoptici Maggiore esposizione = maggiore incidenza alte dosi ridotto numero di animali Dose/superficie Roditori: non sono in grado di vomitare, ciò viene sfruttato per certi rodenticidi (ANTU alfa-naftiltiourea, scilla rossa) che irritanti, vengono vomitati da cane e gatto (funzione protettiva) CONIGLIO: minore sensibilità agli effetti tossici dell’atropina --> dotato di un’esterasi epatica in grado di idrolizzarla rapidamente (idrolisi lenta nelle altre specie) species weight dosage (mg/kg) dose (mg/ animal) surface area (cm2) dosage (mg/cm2) mouse 20 100 2 46 0.043 rat 200 100 20 325 0.061 dog 12000 100 1200 5770 0.207 man 70000 100 7000 18000 0.388 3 Tossicità acuta Obiettivi Identificazione degli organi bersaglio e di altre manifestazioni cliniche a rapida insorgenza Informazioni sul meccanismo d’azione tossica Durata degli effetti Reversibilità dell’effetto tossico Valutazione della letalità (DL50) Stima dei livelli di dose da utilizzare negli studi successivamente 4 Studi di tossicità sull’animale Acuta Sistemica (almeno 2 vie) • 2 o + specie, reversibilità, organi bersaglio • osservazione per 14 giorni, esame autoptico • DL50 Supertossici: < 5mg/kg Non tossici: > 15 g/kg Locale • cutanea • oculare Fattori che possono far variare la DL50 Numero degli animali considerati Specie (e in certi casi il ceppo, es. topi nude) Sesso Età Peso Dieta Temperatura ambientale (e altre variabili dell’ecosistema) Periodo stagionale (cronobiologia) Sensibilizzazione allergica somministrazione cutanea o intradermica sostanze adiuvanti Studi di tossicità sull’animale Subacuta 3-4 somministrazioni tre dosi • tossica (letale ≅ 10%) • non tossica • intermedia Obiettivi degli studi di tossicità sub-cronica Definire: la relazione tra intensità degli effetti e dose assunta gli organi bersaglio degli effetti tossici la reversibilità/irreversibilità degli effetti Indicazioni (dosaggi) per gli studi a lungo termine Subcronica via di esposizione umana, 90 giorni dosi come nella subacuta individuazione di NOAEL e LOAEL Osservazioni Dopo la somministrazione vi è un periodo osservazionale di circa 14 giorni per i seguenti rilievi: Comportamentali: aggressività, tremori, piloerezione, posizione della coda, comportamento esplorativo, emissione suoni Fisiologici: peso corporeo, consumo di cibo, temperatura corporea, riflessi, frequenza e ritmo cardiaco Al termine del test tutti gli animali sono sottoposti ad esame autoptico effettuando esami macro e microsopici su tutti gli organi Mutagenesi Mutazioni geniche o puntiformi: alterazioni in una o poche coppie di basi Mutazioni cromosomiche: alterazione della struttura dei cromosomi (accorciamento, alterazione della forma…) Mutazioni genomiche: alterazioni nel numero dei cromosomi Le mutazioni possono: insorgere in modo spontaneo – mutazioni spontanee; Essere indotte da agenti chimici o fisici – mutazioni indotte 5 CANCEROGENO GENOTOSSICO Attivazione di oncogèni Inattivazione di geni oncosoppressori Iniziazione CANCEROGENO EPIGENETICO inibizione apoptosi, induzione da stress ossidativo, espansione clonale, azione sulla replicazione del DNA Trasformazione neoplastica Progressione Tumore Mutazioni indotte Le lesioni premutazionali sono dovute a Reazioni di deaminazione ossidativa: da acido nitroso a nitrosamine Formazione di epossidi/radicali liberi Formazione di legami covalenti tra le basi: effetto dei raggi UV Reazioni di alchilazione, con legame di gruppi chimici alle basi azotate: effetto degli agenti alchilanti Inserimento o delezione di basi: agenti intercalanti Il Test di Ames Screening per gli agenti chimici che si sospettano capaci di mutagenicità e cancerogenicità utilizzando ceppi di Salmonella typhimurium Si basa appunto sulla forte correlazione esistente tra mutagenicità e cancerogenicità Stabilisce la capacità della sostanza di indurre mutazioni in un ceppo di salmonelle (in genere istidina +) in cui è compromessa la via biosintetica dell’istidina per mutazione selettiva sul gene corrispondente ad un enzima chiave della biosintesi (istidina -) Il mutageno può determinare con alta probabilità una nuova mutazione corrispondente nel gene compromesso (reversione), permettendo così al batterio di risintetizzare l’aminoacido essenziale istidina 6 La cancerogenesi E’ un processo più complesso di quello che deriva dalla semplice mutazione genetica E’ caratterizzata da due processi successivi: Fase di iniziazione Fase di promozione Esempi di promotori chimici Induttori enzimatici: pesticidi organoclorurati (DDT), idrocarbuti aromatici policiclici (PAI, es. benzopirene), barbiturici. Agenti ormonali: estrogeni (tumori ormonosensibili). Immunosoppressori: ciclosporina A, azatioprina, diossina. Solidi cancerogeni: asbesto (amianto), plastiche. Gli idrocarburi policlicici sono sia iniziatori che promotori dei tumori e si definiscono perciò cancerogeni completi. Alimentazione e cancro: procancerogeni Affumicati/grigliati (presenza di benzopireni): attenzione ai cibi affumicati e cotti su griglia, brace, barbecue (zone carbonizzate) Fritti : trasformazione di grassi animali e oli di semi a basso punto di cracking (rapido inscurimento) Bevande alcoliche : etanolo →acetaldeide Nitrati-Nitriti/Nitrosamine : cibi proteici + nitroderivati usati come conservanti dal 1990 è obbligatorio aggiungere Ac. Ascorbico agli insaccati contenenti nitrati per impedire la trasformazione a nitriti e nitrosamine Tabacco : alcaloidi (nicotina) →nitrosamine catrami- PAI (benzopirene) →derivati epossidici Teratogenesi Si assiste allo sviluppo di malformazioni strutturali e/o comportamentali irreversibili presenti alla nascita o rilevabili in periodo perinatale (ecografia intrauterina o primi anni di vita) Tossicità embriofetale Si assiste a ritardo di sviluppo psicofisico senza evidenza di malformazioni. Le alterazioni possono essere permanenti o reversibili (es. crisi di astinenza per tossici o farmaci) 7 La Placenta Agenti tossico-nocivi per lo sviluppo della specie umana La barriera placentare è meno selettiva della BEE Può essere considerata un filtro “a setaccio” di maglia larga, che può quindi essere attraversata anche da molecole idrofile con PM fino a 700 Dalton Quasi tutti i farmaci (tranne le macromolecole idrofile) possono quindi raggiungere il feto L’apporto di sangue attraverso i vasi ombelicali è ampio ma il flusso è lento →aumenta il tempo di scambio. Infezioni Virus della Rosolia Cytomegalovirus Herpes virus Toxoplasma Spirocheta (sifilide) Agenti fisici: Radiazioni → Squilibri metabolici Alcolismo Diabete Carenza di folati Malattie reumatiche Fenilchetonuria Diagnostica/terapia o Incidenti/armamenti Valutazione dei risultati La mancata comparsa di eventi teratogeni strutturali o comportamentali al termine dei test sull’animale non garantisce l’innocuità di una sostanza per l’uomo! Ciò perché: La durata della gravidanza nei comuni animali da esperimento è molto diversa (20 gg ratto, 30 gg coniglio, 60 gg cane, 270 gg specie umana) La struttura della placenta nella specie umana è più semplice che in altri mammiferi (barriera meno efficace) La metabolizzazione delle sostanze assunte può essere differente I primi 10 giorni di vita del ratto corrispondono al terzo trimestre di gravidanza Fattori che influenzano la teratogenesi Cause di teratogenesi La teratogenesi può essere conseguenza di: Mutazioni (geniche, cromosomiche o genomiche) indotte di solito nel feto da agenti chimici o fisici. Carenze di nutrienti precursori e substrati essenziali (per lo più vitamine e minerali) prodotte di solito da diete ristrette o monotone, come pure da difetti di trasporto attraverso la placenta. Inibizione di attività enzimatiche (alterazioni metaboliche) per patologie materne e/o interazioni con sostanze assunte dalla madre. Deficit di ossigeno (ipossia) per patologie materne e/o sostanze assunte dalla madre. La sostanza (farmaco/tossico) in relazione a: 1. Capacità di attraversare la barriera placentare e di penetrare nei tessuti embrionali (sost. lipofile > idrofile); Via di somministrazione/esposizione (via parenterale > orale > topica Durata del trattamento/esposizione (assunzione cronica > occasionale. 2. 3. 4. Emivita della sostanza (t1/2) e/o dei suoi metaboliti 8 Cause di teratogenesi La teratogenesi può essere conseguenza di: Modello di studio sperimentale Studi in laboratorio / sperimentazione clinica Clinical Trial o Esperimento Clinico Controllato Esperimento condotto per misurare l’efficacia di un trattamento terapeutico. Dove lo sperimentatore: determina un’esposizione e ne studia gli effetti assegna le ‘unità sperimentali’ ai diversi trattamenti definisce modalità e durata dei trattamenti definisce il numero di unità sperimentali per ciascun trattamento Sinonimi: – Randomized Clinical Trial – Trial Clinico Randomizzato IL PROTOCOLLO DI STUDIO Un clinical trial non è uno studio isolato ma si inserisce in una sequenza di indagini per conoscere e valutare le ‘prestazioni’ di un farmaco o di un trattamento, in modo comparativo rispetto ad altri farmaci o trattamenti Il protocollo di studio è il documento formale in cui: si descrivono rigorosamente il razionale della ricerca, gli obiettivi specifici, il disegno dello studio e la metodologia di esecuzione si fissano le linee guida di comportamento alla luce dei risvolti etici della sperimentazione 9 Obiettivo della ricerca La definizione degli obiettivi della ricerca presuppone una ipotesi di lavoro in cui siano contenuti: La definizione del trattamento (posologia e tempi) Confronto vs Placebo : misura il puro effetto farmacologico Confronto vs trattamento standard : fornisce la stima quantitativa e qualitativa dell’efficacia del farmaco e la sua reale importanza terapeutica La scelta degli End Points (misurazioni fatte per rispondere ai quesiti della sperimentazione) Il gruppo di controllo e relativo trattamento La scelta dei pazienti (randomizzazione) Obbiettivi sperimentazione Sperimentazione clinica durata 4-6 anni variabilità del decorso clinico concomitanza di altre malattie fattori di rischio ambientali o comportamentali interazioni con altri farmaci aderenza alla terapia pregiudizi di paziente e sperimentatore Obbiettivo Definizione della dose Evidenza di successo terapeutico Confronto con trattamento standard Vigilanza sugli effetti indesiderati Sperimentazione clinica: Fase 1 Consente di definire dose massima tollerata, forma galenica, tempi di somministrazione in rapporto agli studi di farmacocinetica Fase I II III IV Sperimentazione clinica: Fase 2 Consente di definire dosaggio migliore università piccolo gruppo di pazienti malati (10-200) centri clinici, centri di ricerca, università ristretto numero di volontari (<20 non randomizzati) Sani Malati Senza gruppo di controllo Non randomizzati Singolo dosaggio confronto con placebo e farmaco attivo già noto studio “in aperto” risposta al farmaco farmacocinetica limiti di sicurezza singolo cieco efficacia terapeutica effetti tossici 10 Sperimentazione clinica: Fase 3 Durata Fase 3 Consente di definire l’efficacia del farmaco A seconda della patologia e del trattamento di confronto molti pazienti (1.000) protocollo sperimentale modificato rispetto a fase 1 e 2 doppio cieco cross-over Farmaco Depressione: 4w – 6 mesi Farmaco Ipertensione: 3 – 6 mesi Farmaco Diabete: 6 mesi – 1 anni efficacia effetti tossici poco frequenti Farmaco Osteoporosi: 4 – 5 anni • farmacoidiosincrasia • farmacoallergia La storia del talidomide (N-ftalimido-glutaride) Sperimentazione clinica: Fase 4 Prodotta da CHEMIE GRÜNENTHAL (Contergan) Fase 3 favorevole ministero sanità → commercializzazione. in casi eccezionali, si può saltare la fase 3 Fase 4 controllo post-marketing effetti tossici rari (1:10.000) Metodi sperimentazione clinica consenso informato scelta casuale dei soggetti (randomizzazione) confronto con placebo o con farmaci noti alternanza di trattamenti (cross-over) 1950 nasce come sedativo ed ipnotico Prescritto nel controllo della nausea in gravidanza negli aa 60 1961 prima segnalazione di allarme su Lancet, della nascita di bambini focomelici (10.000) Farmaco ritirato dal commercio nel 1962 1965 viene utilizzato per sedare di pazienti di lebbra, maschi. Il quadro clinico regredisce dopo 4-48 ore 1989 viene sperimentata la potenzialità di immunosoppressore nei trapianti 2000 inizia l’uso per HIV e cancro (per ora sperimentale) Cross-over Cross-over o disegno sperimentale incrociato, consiste nell’alternare, in ciascun soggetto, periodi di somministrazione del farmaco in studio con periodi di somministrazione di placebo (controllo) o di farmaco standard (controllo positivo). Questo serve a diminuire gli errori introdotti dalle fluttuazioni della gravità della malattia in esame singolo cieco doppio cieco 11