Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2012– 2013 La valutazione di edifici in c.a. Il Progetto Simulato Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria - Università di Basilicata [email protected] http://www.unibas.it/utenti/vona/ EDIFICI ESISTENTI. VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA Dati necessari per la valutazione Livelli di conoscenza Geometria (carpenterie) LC1 LC2 LC3 Da disegni di carpenteria originali con rilievo visivo a campione oppure rilievo ex-novo completo Dettagli strutturali Proprietà dei materiali Progetto simulato in in accordo alle Progetto simulato accordo dell’epoca allenorme norme dell’epoca e limitate verifiche in-situ limitate in-situ Valoriusuali usuali per per la Valori la pratica pratica costruttiva dell’epoca costruttiva dell’epoca e limitate prove in-situ limitate in-situ Disegni costruttivi incompleti + limitate verifiche in situ oppure estese verifiche in-situ Dalle specifiche originali di progetto + limitate prove in-situ oppure estese prove in-situ Disegni costruttivi completi + limitate verifiche in situ oppure esaustive verifiche in-situ Dai certificati di prova originali + limitate prove in situ oppure esaustive prove in-situ Fattore di confidenza + - Conoscenza della struttura. Cos’è il PROGETTO SIMULATO? Progetto simulato (O.P.CM. 3274, all. 2, § 1.2.3.3) “Serve, in mancanza dei disegni costruttivi originali, a definire la quantità e la disposizione dell’armatura in tutti gli elementi con funzione strutturale o le caratteristiche dei collegamenti. Deve essere eseguito sulla base delle norme tecniche in vigore e della pratica costruttiva caratteristica all’epoca della costruzione.” Eurocode 8: Design of structures for earthquake resistance. Part 3: Assessment and retrofitting of buildings DRAFT No 7, June 2004 § 3.4.2.1. Simulated design Quantità, qualità e disposizione delle armature Dettagli costruttivi COME AFFRONTARE IL PROBLEMA DEL PROGETTO SIMULATO ? METODOLOGIA Individuazione dell’età di progettazione e costruzione Individuazione e studio dello schema strutturale Scelta del modello di calcolo Valutazione dei carichi Valutazione delle sollecitazioni Progetto – verifica delle ARMATURE Indagini – verifiche in situ PERIODO DI PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE Normativa tecnica Indicazioni per •Valori previsti per le azioni •Resistenze dei materiali •Dimensioni degli elementi (min) •Quantità di armatura (min, max) •Metodi di calcolo e verifica Manualistica Consolidata dell’epoca di costruzione Indicazioni per •Metodologie di calcolo •Disposizione delle armature PERIODO DI PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE Progetti “tipici” e consuetudini costruttive Obiettivo: Individuare le caratteristiche strutturali tipiche di edifici esistenti realizzati in una certa regione ed in un certo periodo PERIODO DI PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE NORMATIVE DI RIFERIMENTO Edifici in c.a. - R.D. n. 2229 del 16/11/1939 - Legge n. 1086 del 5/11/1971 - Decreti attuativi: D.M. del 30/5/72. D.M. 30/5/74. ….. Carichi e sovraccarichi - Prime indicazioni legge n. 1684 25/11/1962 - Legge n. 64 del 2/2/1974 - D.M. del 3/10/78 Zone sismiche - R.D. n. 2105 del 22/11/37 - D.M. del 3/3/1975 - Vasta classificazione sismica (1980) CARATTERISTICHE ELEMENTI STRUTTURALI Calcestruzzo Tipo di Sollecitazione Compr. Fless. Taglio Resistenza σ amm σ max σ amm σ max τ c0 σ max Normativa [kg/cm2] R.D. 2229/39 Norm ≥120 29,2% 33,3% 3,3% VALORI Alta res. ≥160 28,1% 31,3% 3,8% MEDI Contr. cant 180-225 33,3% 33,3% 2,7% VALORI D.M. 30/05/72 CARATTERISTICI 150-500 20-28% 29-40% 2,6-1,7% “ “ “ D.M. 26/03/80 “ D.M. 09/01/96 “ “ “ τ c1 σ max 11,7% 10,0% 7,1% 9,3-48% “ “ “ Controlli 1/125mc 4/100mc min 12 2/100mc min 6 “ Acciaio Normativa R.D. 2229/39 D.M. 30/05/72 Acciaio dolce Acciaio semiduro Acciaio duro Barre lisce Barre Ader. Migl. Resistenza [kg/cm2] Rottura Snervamento 4200-5000 ≥2300 5000-6000 ≥2700 6000-7000 ≥3100 3400-5000 2300-3200 4600-5500 3800-4400 σ amm σ max Allung. a rottura 28-33% 33-40% 29-40% 35-32% 48-40% 20% 16% 14% 24-23 14-12 Controlli 2/1000 3 camp. (facol. se control. in stab.) CARATTERISTICHE ELEMENTI STRUTTURALI Travi Normativa Arm. Longit. R.D. 2229/39 D.M. 30/05/72 Arm.Trasversale Verifiche Coprifer Interfererr o 50% Taglio staffe 50% Taglio piegati n=6,8,10 Metodo T.A. 2 cm min(2cm,φ) n=10,15 MetodoT.A. Calc. a rottura 2-4 cm min(2cm,φ) n=15 MetodoT.A. Stati limite “ “ “ “ Af=0,25% Asez (per barre lisce) Af=0,15% Asez (per barre A.M.) D.M. 26/03/80 “ D.M. 09/01/96 “ Astaffe=3cm2/m pstaf ≤0,8(alt. utile) pstaf≤12φmin(appoggi) φ Solai Arm. Ripartizione R.D. 2229/39 Dimensioni H=max(L/30,8cm) Soletta min 4cm D.M. 30/05/72 H=max(L/30,8cm) Soletta min 4cm Arip=20% Aprincipale D.M. 27/07/85 H=max(L/25,12cm) Soletta min 4cm “ Normativa D.M. 09/01/96 Arip=25% Aprincipale Verifiche n=6,8,10 Metodo T.A. n=10,15 Metodo T.A. Calcolo a rottura n=15 Metodo T.A. Stati limite Copriferro Soletta 0,8cm Trav. = 2cm Soletta 0,8cm Trav. = 2cm “ “ CARATTERISTICHE ELEMENTI STRUTTURALI Pilastri Normativa R.D. 2229/39 Arm.Longit. Arm.Trasversale 0,8% fino a 2000cm2 pstaf=min(1/2Lmin,10φmin) 0,5% oltre 8000 cm2 Copriferr o Interferro n=6,8,10 Metodo T.A. 2 cm min(2cm,φ) Verifiche D.M. 30/05/72 0,6-5% Acls s.n. 0,3% Aeff φmin= 12mm pstaf=min(15φmin;25cm) φmin = 6 mm n=10,15 Metodo T.A. Calc. a rottura 2-4 cm min(2cm,φ) D.M. 30/05/74 ≥0,6% Acls s.n. 0,3-5% Aeff φmin= 12mm pstaf=min(15φmin;25cm) φmin = 6 mm n=10,15 Metodo T.A. Stati limite “ “ D.M. 26/03/80 ≥0,8% Acls s.n. 0,3-6% Aeff φmin= 12mm pstaf=min(15φmin;25cm) φmin = 6 mm n=15 Metodo T.A. Stati limite “ “ D.M. 09/01/96 “ “ “ INDICAZIONI DELLA MANUALISTICA DI USO COMUNE Solai • Modellazione: generalmente schema a trave continua • Momento (incastro o semi incastro) per gli appoggi di estremità • Distribuzione a scacchiera per i carichi accidentali Af = t ⋅ b ⋅ M b • Progetto a semplice armatura • Disposizione delle armature ottenuta dai momenti resistenti Travi • Modellazione: trave incastrata agli estremi, a trave continua • Distribuzione a scacchiera per i carichi accidentali • Progetto a semplice armatura Af = t ⋅ b ⋅ M b • Disposizione delle armature longitudinali ottenuta dai momenti resistenti (minimo 2 reggistaffe, tipicamente φ 12) • Diametro delle armature longitudinali • Passo e diametri delle armature e trasversali INDICAZIONI DELLA MANUALISTICA DI USO COMUNE Travi INDICAZIONI DELLA MANUALISTICA DI USO COMUNE Pilastri •Progetto a solo sforzo assiale centrato •Sezioni ridotte con piccoli quantitativi di armatura •Passo e forma delle staffe •Sovrapposizione delle armature longitudinali LE CONSUETUDINI PROGETTUALI E COSTRUTTIVE STUDIO DI ELABORATI DI PROGETTO ORIGINALI Caratteristiche globali • Tipologia e disposizione del sistema resistente (forma, regolarità, ecc.); • Tipologia e posizione del vano scala e del nucleo ascensore; • Tipologia e posizione delle tamponature. LE CONSUETUDINI PROGETTUALI E COSTRUTTIVE STUDIO DI ELABORATI DI PROGETTO ORIGINALI Caratteristiche locali • Tipologia delle armature • Quantità e disposizione delle armature; • Lunghezze di ancoraggio; • Lunghezze di sovrapposizione; • Disposizione delle staffe (variazioni di passo lungo l’elemento) LE CONSUETUDINI PROGETTUALI E COSTRUTTIVE STUDIO DI ELABORATI DI PROGETTO ORIGINALI Errori e difetti tipici Da studiare caso per caso • Nodi trave – trave; • Sfalsamento eccessivo tra gli assi degli elementi; • Errato posizionamento delle armature • Cattiva esecuzione • Errori di calcolo veri e propri • ………………….. LE CONSUETUDINI PROGETTUALI E COSTRUTTIVE CARATTERISTICHE TIPICHE EDIFICI “NON SISMICI” • Assenza di un doppio reticolo di travi in due direzioni ortogonali • Telai in una sola direzione ad esclusione del perimetro • Distribuzione delle rigidezze simmetrica in direzione trasversale • Collocazione frequentemente centrale del corpo scala • Tamponature in laterizio forato a doppia fodera Tipico schema strutturale di edifici residenziali non antisismici ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO Edificio in c.a. intelaiato a 4 piani Destinazione originaria: civile abitazione Il progetto e la realizzazione: 1975 – 76 Zona all’epoca non classificata come sismica Normativa di riferimento per l’edificio in esame è: •Legge 5/11/1971 n. 1086 •Decreto Ministeriale 30/5/1974 Materiali usuali per la pratica costruttiva degli anni '70, ossia: •calcestruzzo Rck 250 •acciaio ad aderenza migl. A38 (l’attuale FeB 38k) ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO Progetto e verifica con il Metodo delle tensioni ammissibili Resistenze ammissibili •calcestruzzo (σamm a flessione): σa,cf = 85 kg/cm2 •calcestruzzo (σamm a compressione): σa,cc = 60 kg/cm2 •acciaio (considerato non controllato): σa,s = 1900 kg/cm2 Coefficiente di omogeneizzazione (coerentemente consuetudini e la manualistica dell’epoca) n = 15 con le ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA INDIVIDUAZIONE DELL’ORGANISMO STRUTTURALE Grazie al RILIEVO COMPLETO si individuano le DIMENSIONI in pianta ed in elevazione dell’edificio e quelle degli elementi strutturali. In particolare: • Individuazione di tutti gli elementi strutturali • Posizione relativa di tutti gli elementi strutturali • Esatte dimensioni • Funzione strutturale presumibilmente loro assegnata in origine (ad esempio travi progettate per portare il carico dei solai o soltanto delle tamponature) ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA INDIVIDUAZIONE DELL’ORGANISMO STRUTTURALE Dovranno essere individuate, almeno, le seguenti caratteristiche: Solai: orditura, dimensioni ed interasse dei travetti, presenza delle fasce piene e/o semipiene, tipologia e dimensione delle pignatte, spessore della soletta Travi: dimensioni, direzione, eventuale presenza di nodi trave – trave, localizzazione di travi a spessore. Pilastri: dimensioni, tipologia dei collegamenti con altri elementi strutturali (travi a ginocchio, pareti, ecc.), entità delle eventuali rastremazioni lungo l’altezza. Tipo di copertura (piana o a falda, con telai in c.a., capriate in acciaio, ecc.) Altri elementi (ed esempio pareti in c.a.) e loro collegamento con gli altri elementi strutturali. Pareti controterra inglobate nel sistema resistente ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA INDIVIDUAZIONE DELL’ORGANISMO STRUTTURALE Telaio esterno I solai hanno spessore 20 cm (1/25 della luce massima) con travetti di larghezza 10 cm posti ad un interasse di 50 cm ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA SCELTA DEI MODELLI DI CALCOLO Solaio e travi Combinazioni di carico per solaio e travi trasversali Permanente Permanente + Accidentale Permanente + Accidentale Permanente Permanente + Accidentale Permanente + Accidentale A Carichi considerati Solaio tipo Carico Permanente Carico Accidentale B 5m Trave emergente Peso Proprio Peso Tamponature Fascia di solaio Pilastri Progettati a solo sforzo assiale C 5m ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA Analisi dei carichi Non essendo stato ancora emanato il D.M. 3/10/78, si è fatto riferimento alle norme del Consiglio Nazionale delle Ricerche, “Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione e la manutenzione delle costruzioni metalliche” riportate in [Pagano, 1963]. Solaio di interpiano Carichi accidentali adottati Pesi specifici PCls=25 kN/m3 Platerizi=8 kN/m3 Pmassetto=15 kN/m3 Ptamponature=8 kN/m3 200 Kg/m2 Solaio di copertura 150 Kg/m2 ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA Analisi dei carichi SOLAIO TIPO (interasse 50cm) Solaio di interpiano Soletta Pignatte Travetti Massetto Intonaco Pavimento Incidenza tramezzi 100 88 138 42 28 50 50 kg/m2 kg/m2 Kg/m2 Kg/m2 Kg/m2 Kg/m2 Kg/m2 Carichi permanenti adottati 500 Kg/m2 Solaio di copertura Soletta Pignatte Travetti Massetto Intonaco Pavimento TRAVE EMERGENTE (luce 5.0 m) Dimensione 30x50 3.75 kN/m PILASTRO (altezza 2.5 m) Dimensione 30x30 5.6 kN 100 88 138 42 28 50 kg/m2 kg/m2 kg/m2 kg/m2 kg/m2 kg/m2 450 Kg/m2 ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA TRAVI Individuazione delle fasce di pertinenza delle travi seguendo la logica delle aree di influenza (tipica del progetto a soli carichi verticali) Valutazione dei carichi: • Peso proprio • Tamponatura • Fascia di solaio (p.p. + acc.) Noti carichi, modello e dimensioni (base, altezza) si progettano le armature ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA TRAVI Progetto r=h Per ogni sezione, note le sollecitazioni e le dimensioni, si determina il coefficiente r (funzione dei materiali e del coefficiente di omogeneizzazione): Quindi, fissando il livello di lavoro per il calcestruzzo (tensione ammissibile), si seleziona t: Af = t ⋅ b ⋅ M b Oppure: M Af = 0,9 ⋅ h ⋅ σ amm , f σc 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 M b r 0,6098 0,5334 0,4759 0,4310 0,3950 0,3655 0,3408 0,3198 0,3018 0,2861 0,2723 0,2601 0,2492 t 0,0009 0,0011 0,0012 0,0013 0,0015 0,0016 0,0017 0,0019 0,0020 0,0021 0,0022 0,0023 0,0025 ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA TRAVI Progetto Selezione del diametro e del numero di barre da disporre Appoggio Est. Appoggio int Campata (Momento +) (Momento -) (Momento –) Af,min = 2,71 2,03 4,47 Af,eff = 3,39 2,26 4,52 3 φ 12 2 φ 12 4 φ 12 Af,min = 2,82 2,12 4,62 Af = t ⋅ b ⋅ Af = M b M 0,9 ⋅ h ⋅ σ amm , f La disposizione delle armature lungo tutto l’elemento e fatta in funzione dei risultati delle verifiche e con le metodologie in uso all’epoca ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA TRAVI Verifica x = n ⋅ As b M rf = M rc = 2⋅b⋅h ⋅ − 1 + 1 + n A ⋅ s σc = M s ⋅ xc I ci σ f = n⋅ Ms ⋅ (h − xc 3) I ci σ f ,amm ⋅ I ci n ⋅ (h − xc ) M r ,sez = min(M rc , M rf σ c ,amm ⋅ I ci xc ) 500000 Disposizione delle armature 400000 300000 200000 100000 0 -100000 -200000 -300000 -400000 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA Elaborati grafici ESEMPIO DI PROGETTAZIONE SIMULATA PILASTRI Progetto • Valutazione dei carichi • Individuazione e valutazione degli sforzi assiali sui pilastri, seguendo la logica delle aree di influenza, per ciascun livello Acls , strett. neces. = Acls ,eff . N σ cls , amm (dal rilievo) A f ,min = 0,006 ⋅ Acls ,strett .neces. Af ,min = 0,003 ⋅ Acls ,eff . LIVELLO I N Acls,sn Af,min N Allin. [t] [cm2] [cm2] [t] Esterno 261 435 2,61 190 Centrale 424 706 4,24 312 II Acls,sn [cm2] 317 519 III IV Af,min N Acls,sn Af,min N Acls,sn [cm2] [t] [cm2] [cm2] [t] [cm2] 1,90 119 198 1,19 48 79 3,12 201 334 2,01 89 149 Af,min [cm2] 0,48 0,89 RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA PILASTRI Elaborati grafici Livello I (3 m) Pilastro esterno 30 30 Staffe Φ 6/20 Staffe Φ 6/20 30 Staffe Φ 6/20 30 Staffe Φ 6/20 4 Φ 12 L = 360 Staffe Φ 6/15 30 4 Φ 12 L = 360 30 Staffe Φ 6/15 30 30 4 Φ 12 L = 360 30 4 Φ 12 L = 360 4 Φ 14 L = 360 Staffe Φ 6/15 Staffe Φ 6/20 30 30 30 30 4 Φ 16 L = 360 4 Φ 12 L = 360 30 IV (12 m) 30 30 30 4 Φ 14 L = 360 30 4 Φ 12 L = 360 30 III (9 m) Staffe Φ 6/20 30 Pilastro esterno 4 Φ 16 L = 360 4 Φ 14 L = 360 30 II (6 m) Pilastro centrale Staffe Φ 6/15 4 Φ 12 L = 360 30 30 Staffe Φ 6/15 30 Staffe Φ 6/15 RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA PILASTRI Inoltre, nel caso dei pilastri è necessario definire anche alcuni parametri indispensabili per le successive operazioni di valutazione e verifica (es. lunghezze di sovrapposizione, piegature ancoraggi, ecc.) Lo studio della manualistica di uso corrente permette di ipotizzare le tipologie di dettagli costruttivi RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA Produzione elaborati grafici 30 d o 50 cm 22 30 30 d o 50 cm 30 d o 50 cm 50 30 22 40 RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA Produzione elaborati grafici RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA Produzione elaborati grafici RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA Produzione elaborati grafici RISULTATO PROGETTAZIONE SIMULATA Produzione elaborati grafici INDAGINI – VERIFICHE IN SITU Le armature progettate (secondo i criteri e le metodologie esposte) dovranno essere verificate mediante sondaggi a campione da condurre sugli elementi strutturali È opportuno, al fine di acquisire il maggior numero di informazioni con il minor dispendio di risorse, individuare gruppi di elementi strutturali simili (per dimensioni, collocazione e funzione nell’organismo strutturale) all’interno dei quali selezionare alcuni elementi rappresentativi i cui dispositivi di armatura possano essere estesi all’intero gruppo INDAGINI – VERIFICHE IN SITU La revisione del Progetto Simulato è il passo finale della procedura I dettagli di armatura progettati al passo 5 saranno verificati/corretti alla luce delle evidenze emerse dai sondaggi considerando anche eventuali carenze ed errori di progetto Dettagli costruttivi Verifiche in-situ limitate. Servono per verificare la corrispondenza tra le armature o le caratteristiche dei collegamenti effettivamente presenti e quelle riportate nei disegni costruttivi, oppure ottenute mediante il progetto simulato.