MAL DI GOLA
IN ETÀ PEDIATRICA
Prof Maurizio Vanelli
Ordinario di Pediatria GS
Quante visite per mal di gola?
Il mal di gola, con oltre 19 milioni di visite all’anno negli Stati Uniti (ICSI, 2005), rappresenta una fra le più frequenti cause di visite ambulatoriali. ANGINA ACUTA
DEFINIZIONE: infezione virale o batterica delle strutture linfatiche dell’orofaringe, con prevalente interessamento delle tonsille palatine e consensuale coinvolgimento delle restanti strutture linfatiche che costituiscono l’anello del Waldayer
Cause?
ANGINA ACUTA ­ SINTOMI
•
•
•
•
Febbre
Faringodinia
Odinofagia e disfagia soprattutto per i cibi solidi
Nei primi anni di vita sono frequenti dolori addominali, vomito e diarrea
ANGINA ACUTA ­ EZIOLOGIA
EZIOLOGIA BATTERICA
EZIOLOGIA VIRALE 20­30%
70­80%
ANGINA ACUTA ­ EZIOLOGIA
EZIOLOGIA BATTERICA
EZIOLOGIA VIRALE 20­30%
70­80%
ANGINA ACUTA ­ EZIOLOGIA
EZIOLOGIA BATTERICA
EZIOLOGIA VIRALE 20­30%
70­80%
PERCHÉ RICONOSCERE E TRATTARE LA FARINGOTONSILLITE DA SBEA?
•PREVENIRE LE COMPLICANZE SUPPURATIVE
•PREVENIRE LE COMPLICANZE NON SUPPURATIVE
•ALLEVIARE I SINTOMI
•FACILITARE IL RITORNO A SCUOLA DEL
BAMBINO
•PROTEZIONE DALL’INFEZIONE DEI CONTATTI
STRETTI
COMPLICANZE SUPPURATIVE
Causate dall’estesione diretta del processo infettivo dal rinofaringe a compartimenti più o meno contigui
Rappresentate da ascessi peritonsillari, retrofaringei, rinosinusiti, otiti, linfoadeniti e polmoniti
SINTOMI
TRISMA, che a volte impedisce la visualizzazione dell’orofaringe
ODINOFAGIA
OTALGIA RIFLESSA
SCIALORREA
ASCESSO PERITONSILLARE
COMPLICANZE NON SUPPURATIVE
Manifestazioni cliniche correlate a meccanismi immuno­mediati
Rappresentate da febbre reumatica, artrite reattiva, glomerulonefrite acuta, sindrome di Schönlein Henoch, PANDAS (Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorder)
Alcuni studi suggeriscono che le infezioni da SBEA possano scatenare o aggravare la psoriasi guttata e i granulomi anulari
COME RICONOSCERE LA FARINGOTONSILLITE DA SBEA?
ANAMNESI ACCURATA
CRITERI DI ORIENTAMENTO DIAGNOSTICO NELLE FARINGOTONSILLITI
FORME DA SBEA
FORME VIRALI
Esordio improvviso
Lesioni aftose
Faringodinia
Stomatite
Febbre (>38°)
Congiuntivite
Cefalea
Tosse
Nausea, Vomito, dolore addominale
Raucedine
Linfoadenopatia reattiva
Coriza
Storia di esposizione
Disturbi gastro­intestinali
Assenza di tosse
Rash cutaneo
ANGINA DA STREPTOCOCCO ß­EMOLITICO GRUPPO A
BAMBINI 5 ­ 15 ANNI
MESI INVERNALI – INIZIO PRIMAVERA IN CLIMI TEMPERATI
COMPARSA DEI SINTOMI DOPO 24­72 ORE DAL CONTATTO CON SECREZIONI NASALI DEI SOGGETTI INFETTI
ESORDIO IMPROVVISO DI FEBBRE, FARINGODINIA, ODINOFAGIA E FEBBRE
SPESSO COESISTONO CEFALEA, NAUSEA, VOMITO E DOLORI ADDOMINALI
COME RICONOSCERE LA FARINGOTONSILLITE DA SBEA?
ESAME OBIETTIVO DEL FARINGE
QUALE FRA QUESTE È UN’INFEZIONE DA SBEA?
Eritema tonsillo­faringeo http://www.lib.uiowa.edu/hardin/md/cdc/3183.html
Petecchie a livello del palato http://www.lib.uiowa.edu/hardin/md/cdc/3183.html
Essudato abbondante ed adeso
Ingrossamento e flogosi dell’ugola
ACCURATEZZA DELL’OCCHIO CLINICO NELLA DIAGNOSI DI
TONSILLITE STREPTOCOCCICA
•Dalla letteratura:
Sensibilità 45% – 75%
Specificità 60% ­ 80%
SBEA
…Attenzione!!!
NESSUNO DEI PRECEDENTI REPERTI OBIETTIVI È SPECIFICO PER SBEA
INFEZIONE DA VIRUS DI EPSTEIN BARR
SCORE CLINICI
Score di Mc Isaac
SEGNI
PUNTEGGIO
FEBBRE > 38°
1
ASSENZA DI TOSSE
1
LINFONODI CERVICALI INGROSSATI E DOLENI
1
TONSILLE IPERTROFICHE O CON ESSUDATO
1
ETÀ < 15 ANNI
1
IDENTIFICAZIONE DELL’INFEZIONE STREPTOCOCCICA
TAMPONE FARINGEO
TAMPONE FARINGEO – MODALITÀ DI ESECUZIONE
1) lavarsi le mani
2) invitare il paziente a piegare la testa all’indietro e aprire bene la bocca
3) illuminare bene il faringe con apposito sistema di illuminazione
4) invitare il paziente a respirare profondamente
5) usare un abbassalingua sterile e premere delicatamente la lingua
6) inserire il tampone tra i pilastri tonsillari e dietro l’ugola
7) strofinare le zone tonsillari e qualsiasi sede con segno di flogosi
8) evitare il contatto del tampone con la lingua, le guance o le arcate
dentarie
9) evitare che il tampone si contamini con la saliva
10) assicurarsi che il tampone sia imbibito dalle secrezioni delle vie
aeree superiori
IDENTIFICAZIONE DELL’INFEZIONE STREPTOCOCCICA
TAMPONE COLTURALE TRADIZIONALE: La coltura di un tampone faringeo su una piastra di agar sangue è il gold standard per la documentazione della presenza dello streptococco di gruppo A nelle alte vie respiratorie e conferma la diagnosi di faringite streptococcica.
Se eseguito correttamente un singolo campione su agar sangue ha una sensibilità del 90-95% per il riscontro del gruppo A beta streptococco emolitico nella faringe
Variabili che possono influenzare l’accuratezza del tampone faringeo:
Modalità della raccolta del campione
Antibioticoterapia recente
Durata dell’incubazione del campione
SVANTAGGIO:
RITARDO NELLA DIAGNOSI LEGATO AI TEMPI DI CRESCITA BATTERICA
TEST RAPIDI
A partire dagli anni ‘80 sono stati sviluppati e studiati dei test alternativi rapidi (RAD, rapid antigen detectiontest), in grado di identificare la presenza del piogene in pochi minuti. La prima generazione di test rapidi utilizzava metodiche di agglutinazione su latex ed era caratterizzata da una bassa sensibilità
TEST RAPIDI
I test attualmente più diffusi sono quelli di seconda generazione e si basano su una metodica immuno­enzimatica (EIA enzyme immunoassay); sono di facile esecuzione, rapidi, non richiedono alcuna attrezzatura specifica e sono dotati di una sensibilità e specificità migliori rispetto ai test su latex.
Sono piú costosi della coltura tradizionale ma permettono identificazione e un trattamento tempestivo, riducendo il rischio di diffusione dell’infezione, la morbilità legata all’infezione acuta e permettendo un rientro rapido a scuola del bambino
SPECIFICITÀ SPECIFICITÀ ≥95% se confrontato con coltura tradizionale
I risultati falsi positivi sono rari e pertanto la decisione terapeutica può essere fatta sulla base di un risultato positivo del test
positivo
SENSIBILITÀ 80­90% se confrontato con coltura tradizionale
Possibilità di risultati falsi negativi
TEST RAPIDO
Dispensare in successione
4 gocce di reagente A
4 gocce di reagente B
Immergere il tampone,
ruotarlo su se stesso ed
attendere 1 minuto
Togliere il tampone, recuperando
il liquido dalla parte cotonata
premendo la provetta
Inserire il tappo Dropper
Dispensare 4 gocce nel pozzetto S
ENTRO 5 MINUTI LEGGERE IL RISULTATO
Nessuna formazione
di bande colorate o una sola banda nella zona T
Formazione di una
sola banda colorata
nella zona C
Formazione di due
bande colorate nelle
zone C e T
RIPETERE
NEGATIVO
POSITIVO
Titolo anticorpale anti­streptococcico
Titolo anticorpale anti­streptococcico non ha valore nella diagnosi della faringite streptococcica, mentre può essere utile come conferma di una pregressa infezione streptococcica in pazienti per cui esiste il sospetto clinico di febbre reumatica di glomerulonefrite acuta post­streptococcica
La malattia reumatica è attualmente rara nei paesi ricchi. Sembra che, in presenza di una faringotonsillite streptococcica, per prevenire la malattia reumatica sia sufficiente iniziare la terapia antibiotica entro 9 giorni dall’inizio dei sintomi.
9 giorni
TERAPIA
Per le faringotonsilliti da SBEA le principali linee guida internazionali raccomandano la somministrazione di penicillina V (fenossimetilpenicillina, non reperibile in Italia). Recentemente alcuni trial hanno dimostrato che l’amoxicillina somministrata per 6 giorni dà risultati equivalenti o addirittura superiori a quelli della penicillina V sia in termini di guarigione clinica che batteriologica
DOSE/die
SOMMINISTRAZIONI/die
DURATA
AL TERMINE DELLA TERAPIA NON È INDICATO
FARMACI PER OS
ESEGUIRE ALCUN TEST DI LABORATORIO PER
CONFERMARE
L’ERADICAZIONE
DELLO SBEA6 gg
AMOXICILLINA
40­50 mg/Kg
2
PENICILLINA V
25­50 mg/Kg
3­4
10 gg
ERITROMICINA
50 mg/Kg
3­4
10 gg
FARMACI PER I.M.
BENZATIN­
PENICILLINA G
600000 U < 6 aa
1200000 U > 6 aa
Unica somministrazione
TERAPIA DI SUPPORTO
In caso di faringotonsillite la prescrizione di paracetamolo è raccomandata per il sollievo dei sintomi acuti.
QUANDO RICOVERARE UN BAMBINO CON MAL DI GOLA?
Non sempre un bambino è in grado di descrivere esattamente la localizzazione e il tipo di dolore. A volte il mal di gola potrebbe essere indice di una situazione più complessa e grave della faringotonsillite, come l’epiglottite o l’ascesso retro/peritonsillare: pertanto, in caso il mal di gola si associ a stridore, dispnea, trisma, scialorrea, o all’impossibilità a deglutire liquidi, inviare immediatamente il bambino in ospedale.
TONSILLITI RICORRENTI
Condizione in cui si siano verificati almeno 7 episodi di faringotonsillite nell’anno precedente oppure 5 episodi per anno nei due anni precedenti oppure
3 episodi per anno nei 3 anni precedenti
Il paziente con tonsillite ricorrente è asintomatico nei periodi intercritici, anche se ad un’accurata valutazione possono essere evidenziate Non esistono attualmente accertamenti atti ad identificare o caratterizzare le forme ricorrenti
IL TRATTAMENTO DELLE ANGINE RICORRENTI È RAPPRESENTATO DAL TRATTAMENTO DEI SINGOLI EPISODI DI TONSILLITE ACUTA
L’INDICAZIONE CHIRURGICA VA RISERVATA A QUELLE FORME CE NON TENDONO ALLA L’INDICAZIONE CHIRURGICA
RISOLUZIONE SPONTANEA E CHE SI CARATTERIZZANO PER LA GRAVITÀ DELLA SINTOMATOLOGIA NEGLI EPISODI ACUTI
ADENOTONSILLECTOMIA
Nell’anno 2000 in Italia sono state eseguiti 44.000 interventi di tonsillectomia ±
adenoidectomia in soggetti di età inferiore a 18 anni
80 su 100.000 bambini vanno incontro a intervento di tonsillectomia ±
adenoidectomia
Secondo la Società Italiana di Pediatria il 30% di questi interventi potrebbero essere evitati
LINEE GUIDA PER L’INDICAZIONE ALL’ADENOTONSILLECTOMIA
TONSILLITI ACUTE RICORRENTI
7 episodi di faringotonsillite nell’anno precedente oppure 5 episodi per anno nei due anni precedenti oppure
3 episodi per anno nei 3 anni precedenti
Ogni episodio dovrebbe essere caratterizzato da almeno 1 dei seguenti segni o sintomi:
Febbre > 38,3° C
Adenopatia laterocervicale > 2 cm
Presenza di essudato purulento sulle tonsille
Esame colturale positivo per SBEA
LINEE GUIDA PER L’INDICAZIONE ALL’ADENOTONSILLECTOMIA
SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO
Sindrome caratterizzata dalla presenza di episodi di ostruzione parziale o completa delle vie aeree con possibile alterazione dei normali scambi gassosi e della normale architettura del sonno
Prevalenza fra 1 e 3 % in età pediatrica
Causa principale ipertrofia adenotonsillare
Facies adenoidea
SEGNI E SINTOMI SUGGESTIVI PER OSAS
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