Giornate di studio USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI E IPM: PROSPETTIVE DI RICERCA IN ITALIA Roma 27-28 settembre 2011 Sezione Stato dell’arte sugli argomenti di ricerca ipotizzati nella bozza PAN Argomento Ausiliari e selettività Ausiliari studio e ricerche per il potenziamento dell’utilizzo degli ausiliari nei programmi IPM (bio intensive IPM) Selettività messa a punto di criteri di valutazione univoci della selettività dei prodotti fitosanitari e loro valutazione nei confronti dei principali beneficials di interesse per l’IPM Definizioni Ausiliari: sono organismi utili al processo produttivo fra cui insetti, acari, nematodi, virus, funghi, batteri, ecc. I benefici includono il controllo delle avversità, l’impollinazione, il mantenimento della sanità del suolo, ecc. Selettività: è la caratteristica di un fitofarmaco di essere efficace verso la/le specie target e di avere effetti diretti e indiretti limitati, o non averne, sulle specie utili esposte. Presentazioni Edison Pasqualini - Dip. Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) - UNIBO Gli ausiliari e la selettività costituenti basilari dell’IPM Maria Luisa Dindo, Edison Pasqualini - Dip. Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) - UNIBO Insetti entomofagi e selettività: aspetti riguardanti gli studi di laboratorio Carlo Duso, Alberto Pozzebon - Dip. Agronomia ambientale e Produzioni vegetali – UNIPD Ruolo dei Fitosedi negli ecosistemi agrari Enrico Marchesini - Agrea Centro Studi - S. G. Lupatoto (VR) Influenza delle strategie di difesa sugli antagonisti delle tignole nell’agro-ecosistema vigneto Edison Pasqualini - Dip. Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) – UNIBO Brevi note sul Progetto “Effetti collaterali degli insetticidi sull’entomofauna utile” in corso in ER Pompeo Suma - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Fitosanitarie - UNICT Ausiliari e selettività’: prodotti fitosanitari e antagonisti naturali Gino Angeli - CdS IASMAA Fondaz. E. Mach, S. M. all’Adige (TN) Ape, ambiente e selettività Edison Pasqualini - Dip. Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) - UNIBO Conclusioni Introduzione Gli ausiliari e la selettività costituenti basilari dell’IPM Edison Pasqualini - Dip. Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) - UNIBO Fattori fondanti dell’IPM: 1- soglie di intervento 2- selettività dei fitofarmaci vs. ausiliari 3- valorizzazione e il potenziamento del contenimento naturale La selettività dei fitofarmaci condiziona il livello di controllo naturale possibile anche in agroecosistemi semplificati (es.: frutteto). Il controllo naturale in particolari contesti è stato sostenuto da specie tolleranti per continuata pressione selettiva di prodotti anche notoriamente tossici (hybrid IPM). La disponibilità di prodotti sempre più selettivi consente di perseguire strategie “Tandem use” (prodotti selettivi e nemici naturali) per una difesa con meno rischi. Margaret C. Gentz a,*, Gregory Murdoch b, Glenn F. King, 2010.- Tandem use of selective insecticides and natural enemies for effective reduced-risk pest management.- Biological Control: 208-215 Selettività: brevi note distintive 1- capacità di un fitofarmaco di preservare i nemici naturali ed efficacia contro 1 la/le specie dannose 2- specificità fitofarmaco = spettacolare attività contro una specie dannosa = caso estremo di selettività 3- misura relativa del rapporto fra specie utile/dannosa esposte e non trattate Selettività: fondamentale divisione S Selettività fisiologica (legata prevalentemente al fitofarmaco) e 1. 2. l 3. dovuta a differenze di sensibilità fra le specie utili dipende dalla sensibilità della specie dannosa e tolleranza nella specie utili non beraglio l’affamamento è controproducente e origina effetti quali la Resurgence. e t t Selettività ecologica (legata al comportamento della specie utile e i pratiche agronomiche) alle 1. v differenti modi e tempi di esposizione fra specie utili e dannose 2. timing, stati di sviluppo, dosi, formulazioni, placement i 3. applicazioni e tipo di prodotto: a. riduzione delle dosi; b. prodotti non persistenti t modificazione delle applicazioni: 4. a. asincronia temporale; b. asincronia spaziale; à c. habitat discrimination; d. habitat partitionment : I. Effetti degli insetticidi sui nemici naturali A) Effetti diretti 1. Effetti nel breve periodo (<24 h) a) fattori biologici che influenzano la morte immediata peso grandezza e sesso stadio di sviluppo affamamento e effetti nutrizionali diapausa ritmo circadiano sviluppo b) comportamento, specialmente la capacità di ricerca c) i predatori sono in genere più tolleranti dei parassitoidi 2. Effetti nel lungo periodo, effetti subletali a) meno attenzione a questi aspetti (> 24 h) (in passato) b) gli effetti subletali possono originare esiti su stadi successivi al contatto e in aree non trattate direttamente c) dosi subletali possono avere effetti positivi e negativi positivi incremento della fecondità pronunciata efficienza della parassitizzazione incremento nella mobilità riduzione del periodo di sviluppo negativi ridotta ovideposizione giornaliera minore fecondità totale diminuzione della fertilità predazione o parassitismo alterato, difficoltà di riconoscimento dell’ospite, ridotta efficienza, paralisi temporanea, blocco dell’alimentazione, repellenza per ospiti/prede trattate aumento dei tempi di sviluppo diminuzione della progenie F1 minore sopravvivenza della progenie F1 deformità di F1 B) Effetti indiretti a) riduzione delle popolazioni di ospiti e prede a. affamamento per riduzione della specie preda/ospite b. migrazioni forzate per mancanza di cibo b) ingestione di prede/ospiti contaminati II. Conseguenze dell’abbattimento del controllo biologico naturale Resurgence (risalita di specie di norma non dannose) Replacement (“esplosioni” di specie secondarie) Insieme alla resistenza (Resistance) formano la regola delle “3 R” che raccoglie i principali effetti secondari negativi dell’uso dei fitofarmaci III. Tecniche per ridurre l’impatto negativo dei fitofarmaci sui nemici naturali Campionamenti e soglie 1. Adozione di soglie prede-ospiti/ausiliari per eventuali trattamenti quando necessari 2. Conoscenza delle capacità entomofaghe della/e specie 3. Accertamento dei rapporti fra prede/predatori dopo i trattamenti 4. Consapevolezza dell’efficacia degli insetticidi su specie dannose secondarie 5. Conoscenza della selettività su specie utili per specie dannose secondarie Insetti entomofagi e selettività: aspetti riguardanti gli studi di laboratorio Maria Luisa Dindo – Edison Pasqualini Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali Alma Mater Studiorum Università di Bologna Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e IPM nell’ambito della Direttiva CE 128/2009: prospettive di ricerca in Italia - Roma, 27-28 settembre 2011 Insetto entomofago (parassitoide o predatore) • La valutazione in laboratorio della selettività di un fitofarmaco nei confronti di un insetto entomofago comporta la presenza di un allevamento continuo, o almeno, di mantenimento Insetto ospite/ Preda Substrato trofico (Pianta/dieta artificiale) Importanza degli allevamenti e difficoltà connesse con loro messa in opera spesso sottovalutate Scelta degli entomofagi su cui valutare la selettività in laboratorio va orientata verso le specie antagoniste di fitofagi chiave delle principali colture, quali ad esempio • Anthocoris nemoralis, predatore chiave della psilla del pero Cacopsylla pyri • Adalia bipunctata, predatrice di afidi tra cui Myzus persicae E’necessario disporre di individui in numero sufficiente alle prove Scelta condizionata anche dalla facilità di allevamento Necessità di ricerche di base finalizzate alla messa a punto di allevamenti efficienti Scopo delle ricerche sull’allevamento: ottimizzare la produzione sul piano quantitativo e qualitativo, tenendo conto anche dei costi, attraverso lo studio • delle condizioni più idonee (substrati trofici adeguati; temperatura, UR, fotoperiodo, contenitori adatti, ecc.) • di tecniche alternative, come l’allevamento degli entomofagi in vitro cioè direttamente su una dieta artificiale Entomofago Ospite/preda L’allevamento in vitro potrebbe consentire •uno snellimento della linea produttiva degli entomofagi • nuovi approcci anche per la valutazione della selettività (es. incorporare il fitofarmaco nella dieta) Substrato trofico Larva di predatore (Harmonia axyridis) e di parassitoide (Brachymeria tibialis) su dieta artificiale (Sighinolfi et al., 2008.- Archives of Insect Biochemistry and Physiology, 68: 26 – 39 ; Dindo et al. 2001.- Entomologia Experimentalis et Applicata, 100: 53-61) Le diete artificiali sono oggi disponibili per un numero limitato di entomofagi, pochi di reale interesse economico Prospettive: ricerche di base volte a • mettere a punto adeguati substrati per specie di entomofagi di interesse ai fini degli studi sulla selettività • cercare di mettere a punto metodiche di utilizzo appropriate Scelto l’entomofago di riferimento, anche sulla base della facilità di allevamento, le prove in laboratorio della selettività di un fitofarmaco vengono eseguite secondo adeguati protocolli (sempre perfezionabili) e possono essere finalizzate a valutare • Effetto acuto – misura della mortalità nel breve periodo (48 h), relativamente a diversi stadi • Effetto cronico su – – – – Longevità Fecondità Fertilità (% uova schiuse) Capacità di parassitizzare o predare insetti target – ecc. Gli studi sugli effetti cronici sono maggiormente condizionati dall’efficacia delle tecniche di allevamento utilizzate Lo studio in laboratorio degli effetti cronici può riguardare insetti entomofagi esposti al prodotto direttamente, ma anche indirettamente. Ad esempio si possono valutare: • La capacità di ricerca e parassitizzazione/predazione di insetti ospiti/prede da parte di insetti entomofagi figli di madri esposte a insetticidi vs. entomofagi testimoni (figli di madri non trattate) • Il tempo di ricostituzione di una popolazione standard, in seguito al trattamento con un certo insetticida Questi parametri e le indagini che li valutano bene si adattano allo studio della selettività di alcuni prodotti (es.. IGR, diamidi, avermectine, ecc) per i quali l’aspetto cronico assume maggiore rilevanza RUOLO DEI FITOSEIDI NEGLI ECOSISTEMI AGRARI Carlo Duso, Alberto Pozzebon Dipartimento di Agronomia ambientale e produzioni vegetali Università di Padova I Fitoseidi giocano un ruolo primario nella lotta biologica agli acari fitofagi • • • • • breve ciclo di sviluppo risposta precisa ai kairomoni emessi dalle prede colonizzazione dei microhabitat preferiti dalle prede efficace risposta numerica specialisti o generalisti Fitoseidi specialisti Phytoseiulus persimilis Metaseiulus occidentalis Neoseiulus californicus Fitoseidi generalisti Amblyseius andersoni Kampimodromus aberrans Typhlodromus pyri Effetto dei prodotti fitosanitari sui Fitoseidi • E’ la principale causa delle infestazioni dei Tetranichidi su vite e fruttiferi. • Tra i prodotti coinvolti vi sono soprattutto ditiocarbammati, esteri fosforici e piretroidi. Selettività dei prodotti fitosanitari sui Fitoseidi • I Fitoseidi sono considerati tra le specie indicatrici dell’impatto dei PF sugli artropodi non-bersaglio • Le prove di selettività sui Fitoseidi fanno parte del dossier necessario all’immissione sul mercato dei PF (Dir. 91/414/CEE e Reg. 1107/2009) Selettività dei prodotti fitosanitari sui Fitoseidi • Negli ultimi due decenni sono stati pubblicati numerosi contributi su questi aspetti. • Dati contradditori (specie, ceppi, metodologie) • Privilegiate alcune specie (ad es. Phytoseiulus persimilis e Typhlodromus pyri). • Sperimentazioni ai fini della registrazione dei PF su protocolli predefiniti (centri di saggio) Ricerche sugli effetti dei prodotti fitosanitari sui Fitoseidi • Ricerca e innovazione in alcune strutture universitarie e enti di ricerca (ad es. Padova, Firenze, S. Michele all’Adige, Palermo) • Messa a punto di test tossicologici su specie importanti per l’Europa meridionale come K. aberrans, P. persimilis e N. californicus (Castagnoli et al., 2005; Duso et al., 2008 a,b) • Individuazione di meccanismi di tossicità sub-letale e degli effetti indiretti dei PF sui Fitoseidi Ricerche sugli effetti dei prodotti fitosanitari sui Fitoseidi • Differenti livelli di tossicità letale e sub-letale sono indotti dalle diverse modalità di esposizione (Pozzebon et al., 2011). • Gli effetti di un PF nei confronti di acari predatori generalisti possono essere influenzati dalla disponibilità di alimenti alternativi (Duso et al., 2004; Pozzebon et al., 2010) • Lo studio dei rapporti tra disponibilità di alimenti alternativi – prodotti fitosanitari – Fitoseidi, ha implicazioni: – nello sviluppo di pratiche colturali favorevoli nei confronti degli acari predatori – nell’aumentare l’affidabilità delle prove di selettività in pieno campo Influenza delle strategie di difesa sugli antagonisti delle tignole nell’agro-ecosistema vigneto Enrico Marchesini Centro Studi Giornate di Studio Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e IPM nell’ambito della Direttiva CE 128/2009: prospettive di ricerca in Italia Roma, 27-28 settembre 2011 La dinamica di popolazione delle tignole dell’uva è regolata dall'azione combinata di fattori biotici e abiotici. Pluriennali indagini condotte in diversi vigneti e in differenti condizioni agroecologiche permettono di affermare che i fattori biotici, rappresentati da parassitoidi predatori microrganismi patogeni giocano un ruolo significativo nel limitare la densità di popolazione delle tignole e ridurre considerevolmente i danni arrecati alla vite. I tassi di mortalità imputabili al complesso degli antagonisti, dipendono da: 1. Densità di popolazione della tignoletta (densità dipendenza). 2. Generazione della tignoletta indagata. 3. Ambiente circostante, presenza di prede e ospiti alternativi. 4. Strategie di Difesa adottate nei vigneti. Hymenoptera PARASSITOIDI Fam. PTEROMALIDAE Fam. ICHNEUMONIDAE (+ di 30 specie) Subfam. Pteromalinae Dicaelotus inflexus Subfam. Metopiinae Subfam. Pimplinae Triclistus albicinctus Exochus tibialis Dibrachys affinis Dibrachys cavus Habrocytus sp. Frigomalus chrysos Subfam. Ichneumoninae Itoplectis alternans Itoplectis tunetana Pimpla spuria Pimpla turionellae Subfam. Campopleginae Subfam. Tryphoninae Fam. EULOPHIDAE Phytodiaetus sp. Subfam. Eulophinae Subfam. Cremastinae Colpoclypeus florus Sympiesis sandanis Pristomerus vulnerator Campoplex capitator Tranosemella prerogator Venturia canescens Fam. BRACONIDAE Cheloninae Eutetrastichus amethystinus Subfam. Phygadeuontinae Ascogaster quadridentata Subfam. Elachertinae Ischnus alternator Gelis cinctus Gelis areator Agrothereutes abbreviator Theroscopus hemipterus Bathytrix decipiens Bathytrix argentatus Microgasterinae Elachertus affinis Subfam. Tetrastichinae Microplitis sp. Fam. ELASMIDAE Fam. TORYMIDAE Monodontomerinae Monodontomerus sp. Elasmus steffani Diptera Fam. TACHINIDAE Phytomyptera nigrina Parassitoide larvale Colpoclypeus florus – Ectoparassitoide gragario degli stadi larvali intermedi Parassitoide pupale uovo Dicaelotus inflexus - Parassitoide primario, endofago, pupale, solitario. Specie molto diffusa e attiva nei vigneti pupa larva matura larva 1 età Parassitoide larvo-pupale Dibrachys affinis – Endoparassitoide primario di larve o crisalidi, gregario (max 14, media 6 indiv.) Generazione svernante 0 5 10 15 20 25 30 35 40 50 55 44,03 L. botrana Mortalità totale 55,97 11,35 Parassitoidi Predatori Funghi entomopatogeni CPV + Microsporidio Altre cause Dicaelotus inflexus Itoplectis alternans Itoplectis tunetana Pimpla spuria Pimpla turionellae Campoplex capitator Venturia canascens Ischnus alternator Gelis cinctus Gelis aereator Agrothereutes Theroscopus hemipterus Bathytrix decipiens Bathytrix argentatus Triclistus albicinctus Exocus tibialis Phytodiaetus sp. Pristomerus vulnerator Ascogaster Dibrachys affinis Dibrachys cavus Elachertus affinis 45 8,71 12,39 19,07 4,47 5,21 0,66 0,02 1,64 0,01 0,40 0,04 0,78 0,08 0,02 0,01 0,02 0,04 0,01 0,01 0,32 0,04 0,02 0,09 0,96 0,07 0,08 Quali sono i tassi di mortalità naturale ? % sul totale dei campioni esaminati (dati medi di 5 anni in un vigneto di Merlot) Le strategie di difesa possono influenzare l’attività dei nemici naturali delle tignole? Generazione Difesa Tignoletta viva Mortalità totale prima EF Bt 41 70 59 30 seconda EF Bt 51 76 49 24 svernante EF Bt 33,5 44 66,5 56 Parassitoidi Predatori Funghi entomopatogeni CPV + Microsporidio Altre cause 46,30 21,50 35,26 11,74 3,90 4,60 4,34 8,70 0,49 3,20 7,46 1,60 30,40 18,30 7,80 4,70 17,30 24,00 8,40 7,30 2,60 1,70 Dicaelotus inflexus Itoplectis alternans Itoplectis tunetana Pimpla spuria Tranosemella prerogator Ascogaster quadridentata Dibrachys affinis Elasmus steffani Monodontomerus sp. Phytomyptera nigrina 19,60 11,11 3,00 1,70 0,64 1,00 1,95 17,30 6,52 27,05 0,48 8,55 21,00 15,20 5,30 6,60 0,80 1,00 5,70 4,83 1,45 1,07 2,70 2,10 1,70 1,00 0,64 0,64 0,48 2,14 Vigneto Bt : 2 tratt. con Bacillus thuringiensis contro la 2°e 3°gen. Vigneto EF : 1 tratt. con Esteri Fosforici (clorpirifos) contro la 2°e 3°gen. I livelli di mortalità di tutte le generazioni risultano nettamente inferiori nel vigneto trattato con EF rispetto a quello trattato con Bt. In particolare gli effetti collaterali più pesanti sono stati registrati sui parassitoidi e riguardano sia diminuzioni quantitative (tassi di parassitizzazione) sia qualitative (numero di specie). anno A 35 30 2 Bt + 1 P chimico 1 IGR + 2 EF E con i programmi di difesa biologica? biologico 25 20 15 Difesa chimica 10 anno 5 0 seconda gen. 40 35 II gen. A 1 IGR 2 EF B 1 EF terza gen. anno B 45 I gen. 1 MAC + 1 EF chimico III gen. Difesa biologica I gen. II gen. 2 Bt 1 Piretro 1 IGR 1 EF 2 Piretro 2 Bt biologico 30 1 EF 25 ATTENZIONE al Piretro, 20 2 trattamenti ravvicinati hanno ridotto in modo significativo i tassi di parassitizzazione 2P 15 10 5 0 prima gen. seconda gen. terza gen. Densità di popolazione di Lobesia botrana (% grappoli colpiti) e Tassi di parassitizzazione (% sul totale dei campioni di tignoletta raccolti) III gen. 2 Bt … e in vigneti non trattati con insetticidi ? Generazione svernante % Tignoletta viva 8 Mortalità totale 92 … e in quelli dove di norma si tratta anche la prima generazione ? Cause di mortalità: Parassitoidi 33,4 Generazione svernante % Tignoletta viva 88,5 Mortalità totale 11,5 Predatori 8 Cause di mortalità: Funghi entomopatogeni 38 Parassitoidi CPV + Microsporidio 6,3 Predatori Altre cause 6,3 Funghi entomopatogeni 3,5 CPV + Microsporidio 2,2 Parassitoidi: Dicaelotus inflexus 9,5 Altre cause Campoplex capitator 4,8 Parassitoidi: Dibrachys affinis 14,4 Dicaelotus inflexus Dibrachys cavus 1,5 Eutetrastichus amethystinus 3,2 In alcune situazioni i nemici naturali sono in grado da soli di contenere efficacemente la densità di popolazione della tignoletta, senza interventi insetticidi. 0,8 1 4 0,8 La tignoletta di prima generazione, che spesso non risulta dannosa alla produzione, rappresenta in realtà un substrato di sviluppo per gli antagonisti naturali delle generazioni successive. Le condizioni AgroAgro-ecologiche sono importanti per gli antagonisti. Ad es. la presenza di flora, sia spontanea che coltivata, limitrofa ai vigneti è in grado di garantire la sopravvivenza di prede e ospiti alternativi. Prospettive di Ricerca proseguire le ricerche in pieno campo per valutare l’impatto delle più recenti molecole insetticide sugli antagonisti nel breve e lungo periodo. valutare il ruolo della biodiversità nel vigneto (gestione del suolo, presenza di siepi) in funzione dei nemici naturali delle tignole. approfondire gli studi sulle specie di antagonisti più diffuse e più attive nei vigneti italiani (Dicaelotus inflexus, Dibrachys affinis) con lavori di laboratorio e di semicampo. Edison Pasqualini - Dip. Scienze e Tecnologie Agroambientali (DiSTA) – UNIBO Brevi note sul Progetto “Effetti collaterali degli insetticidi sull’entomofauna utile” in corso in ER. Progetti selettività fitofarmaci ER Indagini a supporto IPM Studi sulla selettività dei fitofarmaci sulle principali specie utili in ER 1990-2005 indagini di campo orientate allo studio degli effetti collaterali di OP e altri prodotti raccomandati nei DPI su A. nemoralis 1) effetti acuti 2) persistenza 3) multitrattamenti 4) timing 5) placement 6) formulazioni dello stesso p. a. 7) stesso p. a di origine diversa 2006-2009 Indagini di laboratorio, semicampo e campo sugli effetti di neonicotinoidi sulle principali specie utili di pomacee e drupacee 2010-2012 Indagini di laboratorio, semicampo e campo sugli effetti di recenti insetticidi sulle principali specie utili di pomacee, drupacee e vite - 2010 = rynaxypyr e emamectine benzoate; - 2011 = spinosad e spirotetramat - 2012 = ?? Partners DiSTA IASMA Terremerse ASTRA CRPV Specie studiate 1. A. nemoralis 2. A. bipunctata 3. A. andersoni, K. aberrans 2006-2008 e 2010-2012 Stadi preimmaginali (ninfe, larve) e adulti Contesti laboratorio, semicampo e campo (1-2-3) Colture pero (1) pesco (2) melo e vite (3) Obiettivi mortalità acuta persistenza effetti cronici Procedure breve, medio e lungo periodo Un dato economico empirico Emilia-Romagna A. nemoralis = predatore chiave di C. pyri Pero = circa 30.000 ha Trattamenti specifici x C. pyri = 1,5-2 x anno Contributo A. nemoralis 0,3 trattamenti per anno Costo x trattamento 100€ Costo totale/anno = 4,5 - 6 ml € Contributo A. nemoralis = 0,3 tratt./anno = 0,9 -1,325 ml €/anno Altre specie utili importanti Coccinellidi (es. A. bipunctata, S. punctillum, ecc.) Orius spp. Imenotteri ecc. Risultati (alcuni esempi) Antocoridi A. nemoralis: Dista - Univ. Bologna neonicotinoidi (campo). Prodotto Selettività breve 2006 2007 2008 Acetamiprid 1 1 2 Thiametoxam 3 2 3 Imidacloprid 2 1 3 Thiacloprid 2 1 2 E. Pasqualini, S. Civolani, S. Vergnani, G. Pradolesi, M. Melandri, L. Zanzi, M. Pagni, G. Casal, 2011.- Selettività dei neonicotinoidi su Anthocoris nemoralis. L’Informatore Agrario • 30/2011 Coragen e Affirm (campo): sel. breve Coragen e Affirm (campo: sel. breve 05-ago 13-ago 01-set acqua 1 1 1 Emamectine benzoate 1 1 Rynaxypyr 1 Chlorpyrifos WG 1 OILB campo 1 = < 25 = non tossico; 2 = 25-50 = legger. tossico; 3 = 51-75 = moder. tossico; 4 = > 75 = tossico 28-mag 04-giu 24-giu Emamectine benzoate 2 2 2 1 Rynaxypyr 1 2 1 1 1 Calypso 2 2 1 1 1 Acqua 1 1 1 OILB laboratorio 1 = < 50 = non tossico; 2 = 50 - 79 = legger. tossico; 3 = 80 - 99 = moder. tossico; 4 = > 99 = tossico A. nemoralis: Dista - Univ. Bologna neonicotinoidi (laboratorio). Effetto acuto adulti Effetto acuto ninfe Persistenza Effetto cronico 2006 2007 2008 2006 2007 2008 2006 2007 2008 2006 2007 2008 Acetamiprid 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Thiametoxam 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Imidacloprid 2 1 1 1 1 1 2 1 1 1 1 1 Thiacloprid 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 E. Pasqualini, S. Civolani, S. Vergnani, G. Pradolesi, M. Melandri, L. Zanzi, M. Pagni, G. Casal, 2011.- Selettività dei neonicotinoidi su Anthocoris nemoralis. L’Informatore Agrario • 30/2011 A. nemoralis: Dista - Univ. Bologna Rapporto preda/predatore (C. pyri/A. nemoralis): esempio Rapporto A/P 4 giugno 1,6 50 1,4 45 40 1,2 35 1 30 0,8 25 0,6 20 15 0,4 10 0,2 Valore de lrapporto Valore del rapporto Rapporto A/P 28 maggio 1,2 12 1 10 0,8 8 0,6 6 0,4 4 0,2 2 5 0 0 Testimone Affirm 28-mag media/getto psilla Coragen Calypso 28-mag media/getto Antocoridi Acqua 28-mag A/P 0 0 Testimone Affirm 04-giu media/getto psilla Coragen Calypso 04-giu media/getto Antocoridi Acqua 04-giu A/P IASMAA: Orius levigatus Agrea: A. nemoralis G. Angeli, M. Berti, R. Maines, D. Forti -Sensibilità degli Orius, predatori di insetti e acari dannosi, agli antiparassitari.L’ INFORMATORE AGRARIO 17/2002 E. Marchesini, N. Mori, M. Pasini, A. Bassi- Atti Giorn. Fitopat., 2008 Coccinellidi Agrea (% mortalità larvale) E. Marchesini, N. Mori, M. Pasini, A. Bassi- Atti Giorn. Fitopat., 2008 UNIBO (Indice di Ritardo nella Crescita di Popolazione) Tesi Ritardo nella crescita di popolazione Giorni % rispetto a T Rynaxypyr 16 42,0 Emamectina 3 7,9 Imidacloprid 28 101,6 Thiacloprid 7 25,4 Thiametoxam 62 224,9 Acetamiprid 6 21,8 T = tempo di generazione (età media delle femmine con maggiore produzione di uova) D i S T A - UNIBO Indice di Ritardo nella Crescita di Popolazione di A. bipunctata Indice di Ritardo nella Crescita di Popolazione di A. bipunctata Da: Lanzoni Alberto, Depalo Laura, Pasqualini Edison, Burgio Giovanni, Loretta Zanzi, Giulia Casali, Maria Rosa Pagni- ANALISI DELLA SELETTIVITÀ DI INSETTICIDI NEI CONFRONTI DI INSETTI UTILI MEDIANTE UN APPROCCIO DI TIPO DEMOGRAFICO.- Atti XXIII Congresso naz. Entomologia, Genova, 13-16 giugno 2011. Risultati (in generale) Ausiliare Informazioni basilari sugli effetti dell’esposizione Conoscenze sugli stati sensibili Indicazioni sulla durata degli effetti Informazioni su possibili modifiche del comportamento ecc. Fitofarmaco Risposte non sempre lineari fra gruppi di predatori e stati della medesima specie Correlazioni non sempre evidenti fra risultati di laboratorio e campo Differenze fra prodotti dello stesso gruppo chimico, fra famiglie chimiche differenti e fra provenienza e formulati diversi, ecc. Situazione Molti insetticidi di recente disponibilità sono caratterizzati da limitati effetti acuti. Vanno pertanto approfondite tecniche di indagine adatte a valutarne gli effetti cronici come per esempio la lunghezza della vita, il tasso di sviluppo, la fertilità, la fecondità, la sex ratio, la durata della vita dei vari stadi, la capacità predatrice e ulteriori effetti sulla progenie, il tempo di ricostituzione della popolazione, ecc. In pratica vanno valutati per quanto più possibile la maggior parte dei parametri della vita (life-table) delle specie esposte attraverso un approccio demografico che ne misuri gli effetti complessivi. Approccio demografico o “LIFE TABLE” fornisce ottimi strumenti per valutare l’effetto totale (letali e subletali) di un prodotto perché considera tutti gli effetti che esso può avere su una popolazione Le metodologie sperimentali di laboratorio e di campo per tali valutazioni, elaborazioni e interpretazioni sono un sicuro ambito di ricerca per questo tipo di sostanze. Proposte operative ? necessità di indagini puntuali sui singoli prodotti e sulle singole specie candidate al contenimento naturale in tutti i contesti sperimentali (laboratorio (cause), semicampo e campo (esiti)) ? valutazioni sulle comunità e sul potenziale di contenimento delle specie utili più frequenti nei differenti contesti ? misura delle flessibilità delle scelte per timing/prodotti/aggregazioni ? valutazioni economiche/ambientali dei benefici Giornate di studio USO SOSTENIBILE DEI PRODOTTI FITOSANITARI E IPM: PROSPETTIVE DI RICERCA IN ITALIA Roma 27-28 settembre 2011 AUSILIARI E SELETTIVITA’ Prodotti Fitosanitari e antagonisti naturali Pompeo Suma Dip. Ge.S.A. – Univ. degli Studi di Catania [email protected] VITE AGRUMI ORTIVE Il controllo di specie invasive può essere ottenuto mediante l'integrazione di strategie di gestione diverse, (es. applicazione di trattamenti chimici mirati e controllo biologico). biologico La compatibilità tra questi metodi è considerata cruciale quando si intende adottare un programma di gestione integrata dei parassiti (IPM) Anagyrus pseudococci s.l. Leptomastix dactylopii Nesidiocoris tenuis Bracon nigricans STUDI DI SEMI CAMPO STUDI DI LABORATORIO • Diverse molecole possono causare effetti subletali • Gli studi sulla compatibilità di un prodotto fitosanitario (P.F.) con i programmi di gestione integrata spesso si basano su test di screening incompleti • Molti sono i P. F. considerati altamente selettivi benché non tutti gli effetti collaterali siano ad oggi noti La comprensione dell’impatto complessivo di P.F. sui sistemi multitrofici multitrofic è quindi necessaria Conservation biological control is the practice of manipulation of the environment to enhance the survival, fecundity, longevity, and behavior of natural enemies of crop pests in order to increase their effectiveness […..] …..our findings suggest that LS can be used to improve conservation biological control by manipulating A. sp. near pseudococci populations through recruitment from neighboring environments and retention in treated plots. IPM biointensivo - enfatizza tutte quelle misure in grado di ridisegnare l'ecosistema agricolo a svantaggio di un organismo nocivo e a vantaggio del suo complesso parassitario approccio proattivo prevenire e anticipare i problemi e i bisogni futuri cioè saper gestire i cambiamenti SCELTA OCULATA DEI P.F. + TIMING APPROPRIATO + CONOSCENZA EFFETTI A MEDIO E LUNGO TERMINE (ES. MODELLI PREVISIONALI) + STUDI BIOLOGICI APPROFONDITI (FITOFAGI/ANTAGONISTI) + INDIVIDUAZIONE STRATEGIE DI PROTEZIONE/ESALTAZIONE (ES. SEMIOCHIMICI, INFRASTRUTTURE ECOLOGICHE, RICERCA E VALORIZZAZIONE INDIGENI) = RICERCA SCIENTIFICA Pompeo Suma, Gaetana Mazzeo, Lucia Zappalà, Gaetano Siscaro, Antonio Biondi Dip. di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali (Ge.S.A.) Sez. Entomologia agraria - Via Santa Sofia, 100 - 95123 Catania (Italy) Gino Angeli • La valutazione di un agrofarmaco non può prescindere dalla disponibilità di informazioni sul grado di selettività, in laboratorio, (serra) e in campo, che permettano di “classificarlo” a rischio alto, medio, basso o trascurabile per gli ausiliari e l’ape. • biodiversità ambientele; impollinazione di specie vegetali spontanee e coltivate; R U O L O • produzione diretta di reddito; miele, polline, propoli, gelatina reale, cera • produzione indiretta di reddito; impollinazione delle colture agrarie • indicatore biologico dello stato di salute del territorio; urbano, naturale e agricolo PP 1/170 (4) ”It is important that plant protection products should be authorized for use only in ways wich do not pose an unacceptable risk of harm to honeybees (Apis mellifera). For this purpose, it may be necessary to provide evidence during the registration process to enable the safety of the product in question to be evaluated” 2010 OEPP/EPPO Bulletin 40, 313-319 Laboratorio “Tossicità acuta e residuale” •Contatto diretto e indiretto (substrato trattato) e ingestione Semicampo Campo Gabbiette sperimentali con 10 api ciascuna; Soluzioni zuccherine contaminate con i prodotti da saggiare e somministrate alle api per ingestione per contatto (diretto o residuale) Soluzioni/substrati contaminati rimossi entro 3-4 ore; alimentatori con soluzione zuccherina al 50%. 4 repliche per ogni agrofarmaco da saggiare Gabbiette in cella climatizzata a 25° C per tutto il corso della prova Durata; 48/72 ore Determinazione del Fattore di rischio •Determinato il valore della DL50 (48 ore) si calcola il Fattore di rischio all’esposizione per contatto e/o all’ingestione dal rapporto tra la dose raccomandata in campo e il valore di DL50. •Il valore del Fattore di rischio è determinante per il successivo passaggio, che impone differenti tipi di saggi quando il valore ottenuto risulta superiore a 50. FR= Dose campo (g/ha) DL50 (µg/ape) FR≤ 50 Innocuo FR> 50 Continuare i saggi Laboratorio “Tossicità acuta e residuale” •Contatto (diretto e indiretto) e ingestione su substrato trattato (bottinatrice) Semicampo •Tossicità acuta e residuale verso la regina, adulti, giovani e uova; comportamento (es. att. bottinaggio; repellenza; interferenza sulla formazione e recupero della memoria) • • • • Interno serra Tunnel di 25-50 MQ Phacelia tanacetifolia in fioritura 1 Arnia/Tunnel (±7000 api) T-2gg/t+5gg Parametri considerati; • Mortalità Mortalità (adulti e covata); • Attività Attività bottinatrice; • Comportamento (area, volo, rientro); • Variazione del peso; TRATTATO NON TRATTATO 1 2 3 4 5 6 Laboratorio “Tossicità acuta e residuale” •Contatto diretto e indiretto (substrato trattato) e ingestione Semicampo •Tossicità acuta e residuale verso la regina, adulti, giovani e uova; comportamento (es. interferenza sulla formazione e recupero della memoria) Campo •Effetti cumulati sulla colonia (dinamica di popolazione, etologia e produzione) Agrofarmaco Superorganismo (ape/alveare) • Insetto sociale • Forza della famiglia • Stato sanitario • Ceppo, ecotipo • Tossicità intrinseca • Formulazione • Dosaggio • Persistenza • Repellenza • Modalità di applicazione • Miscele • Meccanismo d’azione Ambiente • Attrattività delle coltivazioni e della flora spontanea circostante • Condizioni climatiche durante e dopo il trattamento fitosanitario Indagini svolte su aree coltivate e gli alveari sono posizionati prima, durante e dopo il trattamento dell’agrofarmaco - sup. 1-50/100 ha - 12-15 alveari/area -t-3 gg; t+21 gg - situazione fioriture - strategia di referenza •Api bottinatrici morte negli underbasket. •Peso del nido •Popolosità delle famiglie. •Raccolta del polline in fioritura e in postfioritura •Produzione di miele •Verifica vitalità colonie e regine nel corso della stagione •Analisi residui sulla colonia e sui prodotti Info: entrate/uscite attività bottinatrice mortalità variazione peso umidità int./est. temperatura int./est Condizioni climatiche Sistema di conteggio api Conteggio entrate/uscite Farmacopea insetticidi lepidotteri Sistema nervoso a. Stimolatori del SN Insetticidi entomopatogeni: BT, OP e Carbammati: inibitori dell’ CpVg: le tossine prodotte provocano setticemia nel mesentere AChE a livello di sinapsi. Piretroidi, Piretrine: modulatori Insetticidi entomopatogeni: dei canali del sodio. Nematodi- relazione mutualistica con batterio il quale secerne tossine tossiche che inibiscono la risp.immunitaria Spinosine: interferiscono sui recettori nicotinici dell’AChE. Neonicotinoidi: interferiscono sui recettori nicotinici dell’AChE. Chitinoinibitori: inibiscono la sintesi di cuticola durante il processo di muta Ossadiazine: blocco dei canali del sodio voltaggio-dipendenti IGR - Sviluppo e Metamorfosi: sono controllate da due ormoni, neotenina e ecdisone (Juvenoidi, MAC) Semiochimici: Feromoni e Kairomoni, interferiscono sul comportamento degli adulti Fonte:IRAC Ryanodine: Modulatori dei recettori della Ryanodina (Chlorantraniliprole) Chlorantraniliprole) b. Inibitori del SN Avermectine: Avermectine: attivatori del canale del cloro; rilascio neurotrasmettitore GABA. Edison Pasqualini Sintesi e conclusioni Possibili ambiti di ricerca Ausiliari Il minore broad spectrum dei nuovi insetticidi e la loro generale minore tossicità stimola allo studio delle comunità di ausiliari e del ruolo complessivo di contenimento delle popolazioni dannose chiave e secondarie. Un’altra area di ricerca è guidata dalla necessità di sviluppare strumenti che semplificano e completano il campionamento dei nemici naturali. Le tecniche correnti spesso forniscono valutazioni parziali e approssimative per determinati ausiliari e le loro comunità, le tendenze, l’importanza e il reale contributo nel contenimento naturale di specie chiave e/o secondarie. I semiochimici sono candidati per migliorare le tecniche di campionamento di specie entomofaghe, la loro misura e le risposte ai fitofarmaci. Selettività I nuovi insetticidi sono in genere meno aggressivi e la mortalità acuta sugli ausiliari è in genere minore che per i precedenti. Pertanto un obiettivo certo delle ricerche è la valutazione degli effetti cronici (long lasting) su alcuni parametri vitali e del comportamento (lunghezza della vita, fertilità, fecondità, attività entomofaga, ecc.). Le tecniche per misurare tali effetti richiedono nuovi e approfonditi studi in differenti contesti sperimentali e valutazioni innovative, come per esempio lo sviluppo di criteri demografici. Sviluppo di parametri di valutazione degli effetti sui rapporti fra le popolazioni di specie dannose e utili in campo. Il minore broad spectrum dei nuovi insetticidi e la loro generale minore tossicità stimola allo studio delle comunità di ausiliari e del ruolo complessivo di contenimento naturale (BC) delle popolazioni dannose chiave e secondarie e di progredire nella applicazione di sistemi di difesa in cui sono trasferite le conoscenze della ricerca da IPM = Integrated Pest Mangement a IPM = Informed pest Management Ringrazio tutti i relatori e i loro collaboratori per i contributi e le sintesi su un argomento tecnico-scientifico sconfinato, le GF e la sua organizzazione, il Gruppo nazionale difesa integrata” per l’iniziativa e l’opportunità, oltre chi ci ha ospitato.